miciamimo, 09/07/2012 00.04:
Non ho mai detto d'essere l'unico eone,sono molti e nemmeno immagini quanti.
La frase di oscillator 23 (quando scopri chi sono altro che alieni),non è detta a caso.
Non puoi ignorare una cosa simile eone,non posso girar le spalle,al massimo posso far finta di nulla ma non è nella mia natura.
Noto ancora superiorità con "e nemmeno immagini quanti."
Hai poteri PSY o di chiaroudienza per sapere cosa so o cosa posso immaginare?
Nel caso positivo ti chiederei subito se posso approfondire, e partirei subito con un ciclo di lettura Zener per poi chiederti un appuntamento.
Premetto che prendo Oscillator come esempio dato che è stato citato e quanto da lui scritto ha portato a delle riflessioni e considerazioni, non sto analizzando il contesto e le sue scelte o parole.
Oscillator ha detto una frase, perchè non sforzarsi a capirla o dato che siamo nel campo paranormale sforzarsi a sentirla?
Ma poi si è sicuri che una determinata informazione sia necessaria al "cammino" di ricerca?
Non è che tale informazione serva a deviare il "cammino".
Mi incuriosisce ancora la necessità del pronto e dell'altrui in una fase di ricerca.
Lessi di un buddha che meditava con i discepoli vicino ad uno stagno che brulicava di zanzare, uno dei discepoli chiese come mai esistessero quei fastidiosi insetti, ed il buddha laconico rispose che esistevano per distrarlo dalla meditazione quindi dalla ricerca in se stesso.
Questo ad instillare il dubbio e se ci fossero frasi con più significato che non si sono viste tramite distrazioni?
Mi ricollego per ampliare il concetto al post di Blackmanta.
blackmanta, 08/07/2012 20.12:
Quando ho scritto:sempre naturalmente che ti vada di farlo,immaginavo già che probabilmente la mia domanda sarebbe rimasta senza risposta.Credo che se Oscillator 23 avesse voluto essere più chiaro lo avrebbe fatto in prima istanza.Evidentemente ha le sue ragioni e io le rispetto.Riguardo al tuo assunto le parole Sapere e Tacere sono in antitesi.Ti racconto una storia.Molti grandi maestri di arti marziali non erano solo dei grandi combattenti,erano anche creature molto complesse e ricche di conoscenze,anche al di fuori delle loro arti.Per molto tempo gli allievi ammessi ad imparare le loro conoscenze sono stati accuratamente scelti.Solo chi era considerato in grado di apprenderle veniva istruito.Ciò naturalmente faceva si che il numero dei prescelti fosse sempre molto esiguo.A ciò però si univa il fatto che molti maestri erano restii ad insegnare ai loro allievi tutti i loro segreti.Erano gelosi delle loro conoscenze e non volevano condividerle.Ebbene molti maestri in punto di morte si sono pentiti della loro vanità e del loro orgoglio.Perchè soltanto allora si sono resi conto che molte delle conoscenze in loro possesso sarebbero andate perdute.E che non aveva avuto senso conoscere delle Verità se poi non le si condivideva con qualcuno.In blade Runner Il personaggio principale dice fra le altre cose prima di morire:Ho visto cose che voi umani non potreste immaginare--E tutto questo andrà perduto come lacrime nella pioggia. Ma capisco anche il tuo punto di vista.Nella cultura occidentale Sapere significa anche Potere.E chi ha potere per natura non vuole condividerlo.Ci renderebbe tutti molto uguali, e molti non potrebbero accettarlo.
Vorrei puntualizzare il concetto Sapere Potere, senza scomodare tradizioni e filosofie sappiamo che il male peggiore dell'uomo è l'ignoranza che lo lega al mondo illusorio ed egoico.
Scopo anche non dichiarato di ogni uomo è capire e conoscere, quindi Sapere, quando ha sconfitto l'ignoranza allora può osare ed agire se
ciò gli serve, ma intanto se ha capito tace poichè ci è arrivato da solo, e se non avesse percorso quella via esperienziale non sarebbe arrivato a quel livello di conoscenza.
Ma quella è dovuta alla sua esperienza soggettiva e non è detto che funzioni per gli altri.
Blackmanta citi il caso di maestri che in punto di morte non hanno trasmesso la loro conoscenza agli adepti, le arti marziali comprendono anche un cammino spirituale di evoluzione interiore, e solo se si è pronti si può essere Iniziati.
Ipotizziamo di avere un computer che contenga il sapere, se non siamo pronti ad usarlo che profitto ne traiamo? Restando nel campo delle arti marziali come potrebbe un maestro trasferire ad un allievo un colpo segreto senza essere certo che l'allievo lo usi per fini personali?
Il Cristianesimo come il Buddhismo Mahayana (Grande Veicolo) offrirono soluzioni di salvezza di massa, i fatti ci hanno dimostrato in 2.000 anni che non hanno funzionato, infatti si cerca sempre più da altre parti.
Dici che si è gelosi del potere, questa è una visione di chi non ha ancora percepito cosa è la trasmissione iniziatica, l'allieva come detto sa che solo quando è pronto può ricevere dal maestro, prima farebbe solo danni a se stesso che non capisce a fondo ed agli altri se il potere venisse usato.
Da millenni viene ripetuto che il il potere (conoscenza) una volta ottenuto non va usato pena una regressione nel cammino.
Quindi ci ritroviamo di fronte ad un sapere-potere che che va guadagnato e che non arriva come la manna dal cielo, i grandi veicoli citati prima non sono riusciti a dare questo all'uomo, ed ecco sorgere in ogni cultura ricercatori solitari consapevoli che la Via è la fonte del sapere e solo percorrendola e superando le avversità si raggiunge la conoscenza, allora il maestro trasmette.
Se il sapere fosse donato a tutti senza distinzioni si correrebbe sia il rischio di non essere ascoltati, sia di essere travisati sia di farsi male, sia di fare danni irreparabili al prossimo.
Molti pseudo-maestri sia nel campo delle arti marziali che delle filosofie orientali hanno importato tecniche e panacee per tutti, ma dopo un secolo non vedo effetti e salvezze in giro, tu stesso menzionando i grandi maestri hai parlato di un tempo che fu, e molte linee iniziatiche sono morte perchè da elitarie sono state massificate e stravolte.
Continuo ad osservare come concetti semplicissimi e per nulla mistici vengano dimenticati a favore di una bacchetta magica che dovrebbe guarire i mali e levare le castagne dal fuoco.
Ci si può girare intorno e disquisire quanto si vuole ma non si esce fuori dal rapporto elitario e meritorio del sapere, le uguaglianze le hanno inventate per pascere dando l'illusione di salvezza, ma purtroppo non è così e forse è anche meglio perchè conoscendo l'uomo immagino come userebbe il sapere.
Avendo in Ferrari sotto ci vuole più forza a tenerlo a 50km/h che a 300km/h, quando l'uomo percepirà e capirà concetti come questi allora forse sarà pronto per apprendere ed un domani forse a insegnare.
Ma il resto sono solo mere illusioni e poca voglia di intraprendere la ricerca, insomma si aspetta come le piante che piova per abbeverarsi alla fonte della conoscenza, dimenticandosi che essendo Dio l'uomo ha tutte le capacità per osare ed agire.
Per Dio intendo una macchina perfetta dotata di intelletto e di notevolissime capacità che purtroppo spesso non sfrutta causa anche i retaggi religiosi, e limiti egoico-materiali.
Questa è una visione asettica comprendente quanto sempre risaputo in ambito gnostico-iniziatico è quella usata dai maestri o da chi detiene il sapere, ed è blando consiglio a chi ricerca.