Chicca.ufo, 21/07/2012 11.03:
Mmmm..se ti soffermi però alla sola illusione ottica non hai capito il senso del mio messaggio..mi riferivo al fatto che noi ci basiamo su quello che vedono i nostri occhi ma non sempre l'immagine che arriva al cervello è la stessa che vediamo o crediamo di aver visto.
In più lasciamo dire senza volerne a nessuno che questo deve essere un Forum di dibattito e ognuno può scrivere ciò che vuole sempre restando nel limite della decenza. Nessuno e ripeto nessuno dovrebbe elevarsi a portatore di saggezza. C'è una sottile differenza tra il giudizio e la critica..ma a volte capita di confondere le due cose..ecco questo non dovrebbe accadere.
Un caro saluto
Quello che vedono i nostri occhi e percepiscono i nostri sensi in base al background e agli stadi interiori, è la visione soggettiva di cui parlavo prima.
In un messaggio precedente hai parlato di quella bruttissima bestia che è l'attacco di panico, mi hai fatto venire in mente un vecchio fatto capitato quando ero poco più che adolescente.
Ero con mio cugino e mia cugina (la sorella) e andammo a trovare una zia che viveva in un palazzo munito di ascensore.
Una volta saliti sul trabiccolo (era un ascensore di vecchio tipo), mia cugina inziò a stressarci con le sue paure, come resistere a quel pulsante rosso con scritto ALT?
Bloccammo con mio cugino quasi congiuntamente neanche fossimo stati in contatto telepatico l'ascensore, ed ecco scoppiare l'infermo, vedemmo la prima crisi di panico della nostra vita, mia cugina iniziò a dare segni di soffocamento, tremava, sudava, urlava, a nulla era servito far ripartire l'ascensore, anzi la situazione sembrò peggiorare puntando anche su quella che chiamo crisi isterica, per fortuna da bravi ragazzi scalmanati avevamo una fiaschetta di grappa e la costringemmo a berne un po' , risultato torno normale dopo diversi minuti.
Ci guardammo bene dal dirle che avevamo bloccato l'ascensore
, le dicemmo che la colpa era la sua dato che stava fando la Cassandra
, tornata calma ci disse che aveva sentito come una mano dall'interno che le aveva stretto cuore, gola e stomaco e la stava risucchiando verso il basso, e che aveva visto due angeli che dandole da bere "acqua santa" (Vite
) la avevano riportata qua.
Sono passati anni prima che le dicessimo la verità ed abbiamo rischiato un sonoro fracco di botte
Bene era ancora convinta dell'intervento divino dato che lei stava morendo a suo dire.
Analizziamo l'accaduto:
Fatto accaduto realmente: abbiamo bloccato l'ascensore per divertirci con nostra cugina e inconsapevoli le abbiamo scatenato una crisi di panico durata forse 15-20 minuti, che abbiamo risolto facendogli bere a forza mezza fiaschetta di grappa.
Visione soggettiva: Lei ha pensato ad un guasto causato da una qualche presenza maligna e sentito questa che cercava di attirarla verso il basso soffocandola, e che due angeli le abbiano dato acqua benedetta (amara come il dolore del Cristo)
per salvarla.
Lei ha vissuto ed ancora oggi a distanza di decenni è quello che ha raccontato, compresa la paura enorme di morire soffocata.
Quindi a sentire lei abbiamo una storia con malessere reale (quello lo abbiamo visto anche noi) ed ancora oggi c'è convinzione dell'evento sovrannaturale.
Se prendiamo la sua testimonianza questa è veritiera dato che lei non mente, ma racconta esclusivamente quanto ha visto e percepito in quell'incubo che inconsapevolmente abbiamo scatenato.
Ma questa visione è soggettiva e vale solo per chi l'ha vissuta in quello stadio, noi che non eravamo coinvolti abbiamo una visione soggettiva per quelli che sono determinati fattori personali paura compresa, ma oggettiva perchè verificata anche dal medico quando siamo andati per tranquillizzarla.
Spero con il mio esempio reale di aver spiegato anche a Miciamino cosa è una visione soggettiva, dato che diverse volte ho letto che noi non capiamo perchè non abbiamo vissuto.
Mi ha colpito la tua frase: "restando nel limite della decenza", ci sarebbe da aprire un forum su quello che è il limite della decenza in campo di frontiera.
Concordo sul fatto che un forum sia un ambiente dove si debba scrivere quello che si vuole, ma quando si fa questo ci si espone alle critiche, i giudizi ed i pregiudizi li lascio alle comari del paesino di cui cantava il mitico De Andrè.
In un'agorà virtuale la parola di uno vale quanto quella di un altro a meno che non ci siano documentazioni che portino peso a questa.
Se scrivo che ho un'amante marziana, ho scritto quello volevo forse non ho rispettato il "limite della decenza" e del rispetto all'intelligenza altrui, e della buona fede, arriva l'utente X che mi dice Eone hai scritto falsità perchè su Marte non c'è vita strutturata e compatibile con quella umana, e mi porta a documentazione le analisi della NASA, bene la mia parola non vale più quanto quella di un altro e di certo ho rotto anche il suddetto limite.
L'utente X mostrando la mendacità delle mie parole, tra l'altro è stato anche portatore di saggezza intesa come conoscenza.
Poi se si hanno altri significati su quella che chiami saggezza ben lieto di accoglierli, oppure da fastidio come da fastidio in campo ufologico, dove se esprimi saggezza-conoscenza vieni tacciato da debunker e da disinformatore prezzolato?