Sto seguendo con interesse questo thread, e vedo con piacere che i "toni canzonatori" sono stati rispolverati come non accettabili.
Spero vivamente sia una linea che venga tenuta ben presente anche in futuro.
Torno in topic, per affermare che sono molto scettico sull'evento "adduzione".
Forse perché è uno dei campi (il contatto dall'IR2 in su) sul quale valanghe di cialtroni han fatto proseliti.
Forse perché quelle poche volte che si sono prodotte prove, si son poi rivelate false.
Non voglio asserire che il fenomeno NON ESISTA.
Credo solamente che, se esiste, va sicuramente ridimensionato.
In quanto son convinto che spessissimo, molto più quì, che negli avvistamenti, si possano prendere "lucciole per lanterne".
Dei piccoli scherzetti che il nostro ancor grandemente sconosciuto cervello, ci fa in svariate occasioni.
Spiego il mio punto di vista:
Non ho mai avuto esperienze di abduction, o di "contatto mentale".
O meglio. Ho ritenuto che certe "sensazioni forti", si siano palesate per accadimenti "creati dal mio pensiero", e non per interferenze esterne.
A volte dei deja-vù...altre volte mi è capitato di pensare a qualcuno che non vedevo da tempo, ed incontrarlo il giorno seguente...
Ho pregato fortemente un Dio nel quale non ho mai creduto, nei momenti più difficili della vita, e a volte ho avuto la netta impressione che mi rispondesse.
Cose che penso succedano a molti, se non a tutti.
Fanno parte di un insieme di eventi che ci lascia "sbigottiti", ma che spesso è frutto di un processo avvenuto solo nel nostro cervello.
Andare "al nocciolo della questione", cercare di parlare alla propria "anima", sono azioni che a volte sono dettate dal nostro intimo meno conscio, meno percettibile.
Delle forzature che inconsciamente creiamo, per rendere noi stessi più forti e determinati, verso un obbiettivo solitamente improbabile da raggiungere.
Un qualcosa che perseguiremo probabilmente a lungo, senza raggiungerlo mai.
Ma che tiene viva la possibilità di esistenza di "ben altri traguardi" futuri.
La certezza che ci costruiamo, di un qualcosa oltre la nostra realtà tangibile, fa sopportare la sicurezza della morte, e l'umana speranza di un poi.
Credo quindi che alimentare ipotesi di eventi assolutamente al di sopra della nostra comprensione, apra la porta anche alla probabilità di un poi, dopo la nostra morte, nel nostro intimo pensiero.
Pensate ai vostri deja vù, alle persone venute in mente e poi incontrate....
Ora, vi prego di notare quanto non abbiate mai dato peso a tutte quelle persone venutevi in mente, e MAI incontrate...a tutti i momenti della vostra vita nei quali NON si è sviluppato un deja-vù...
I punti di vista sono i peggiori nemici della verità, a volte.
Spesso "aiutano" anche a fare ulteriori vittime.
L'umana voglia di protagonismo poi, fa il resto...
Discernere il nemico che ognuno di noi ha dentro, metterlo in un angolo, e zittirlo ogni qual volta cerchi di "inquinarci", non è impresa per nulla facile.
La prima negazione a molte verità, la costruiamo noi stessi.
Come morbido antro ovattato all'interno del quale accovacciarsi, coprendosi occhi e orecchie, e fuggendo su "altri pianeti", davanti alla pochezza di serenità che caratterizza questo particolare momento storico.
IMHO.
Perdonate l'ermetismo, ma ognuno ha un suo modus.