Dicembre 2011: il Sentinl USA catturato dall'Iran
Oggi voglio ritornare a parlare della storica impresa iraniana avvenuta nel dicembre 2011.
Il 4 dicembre dello scorso anno venne fuori la notizia che gli iraniani avevano abbattuto un UAV americano. Il drone si trovava nello spazio aereo iraniano durante una missione di spionaggio.
Quello che ha fatto molto scalpore è stato il modello di UAV coinvolto in questa vicenda.
Si trattava infatti di un RQ-170 Sentinel, un UAV stealth prodotto dalla Lockheed Martin.
Che cos’è il Sentinel?
Il Sentinel è un UAV con caratteristiche stealth, cioè utilizza tecnologie che lo rendono invisibile ai radar. Sviluppato negli anni 2000, il Sentinel è entrato in servizio nel 2007 e viene utilizzato dall’USAF e dalla CIA.
Questo UAV è lungo 4.5m, ha un’apertura alare di 12m ed un’altezza di 2m. Può montare un motore General Electric TF34 o un Garrett TFE731.
Si stima che operi ad una quota di circa 50000 piedi, circa 15km.
I Sentinel sono stati utilizzati in Afghanistan durante l’Operazione Enduring Freedom, in Pakistan e in Iran. Hanno partecipato anche all’operazione che ha portato all’uccisione di Osama bin Laden nel maggio 2011. Alcuni di questi UAV sono stati anche dispiegati in Corea del Sud per studiare la Corea del Nord ed il suo programma di armamento nucleare.
Ora ritorniamo all’esemplare catturato dall’Iran.
Il 4 dicembre venne data la notizia che gli iraniani avevano abbattuto e catturato un drone americano in volo sul loro spazio aereo. Gli USA confermarono di aver perso i contatti con un UAV in volo sopra l’Afghanistan occidentale e che esso poteva essere precipitato in territorio iraniano, ma non specificarono il tipo di velivolo.
Alcuni giorni dopo gli americani confermarono la perdita, avvenuta a seguito di un malfunzionamento elettronico, affermando che il drone non era dell’ISAF ma della CIA.
L’8 dicembre gli iraniani pubblicarono foto e video del drone catturato, un RQ-170 Sentinel.
La notizia fece il giro del mondo in pochissimo tempo.
Come poteva l’Iran aver catturato uno dei droni spia più sofisticati in circolazione?
Il video mostrava un velivolo praticamente intatto. Questo escludeva l’abbattimento convenzionale, cioè con armi contraeree o a seguito di un intercettazione da parte di caccia iraniani. Ma escludeva anche il malfunzionamento.
Subito emersero dei dubbi sulla veridicità delle foto e del filmato. Molti provarono ad avvallare l’ipotesi che il velivolo mostrato non era altro che una copia iraniana del velivolo americano. Questa possibilità, però, venne esclusa a seguito di ulteriori approfondimenti. I tecnici e gli esperti americani ne erano certi: quello in mano iraniana era un vero Sentinel americano, quello perso il 4 dicembre.
Restava da capire il come.
Escludendo l’abbattimento convenzionale ed il malfunzionamento, non rimaneva che un ipotesi:
un’azione di guerra elettronica.
In pratica, gli iraniani, dopo aver individuato il velivolo, avevano interferito con i segnali GPS che lo guidavano. Isolandolo dalla postazione di comando remoto situata nel Nevada, ne avevano preso il controllo, costringendolo ad atterrare in una loro base aerea.
A questo punto emergeva un’altra domanda preoccupante.
Come poteva l’Iran essere in possesso di tecnologie in grado di isolare e prendere il controllo di un drone così avanzato?
Questa domanda non sembrò trovare risposta.
Alcuni continuavano ad avvalorare l’ipotesi del malfunzionamento dell’UAV, dicendo che la cattura del drone da parte dei militari iraniani era stato solo un colpo di fortuna.
Il 9 dicembre 2011 l’Iran presentò una denuncia formale al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per l’ingresso del velivolo sul suo spazio aereo. Il governo di Teheran accusò gli USA di un “atto di ostilità contro la Repubblica islamica dell’Iran”. La denuncia venne fatta al solo scopo propagandistico, visto che era impossibile che il Consiglio punisse gli Stati Uniti, uno dei cinque membri permanenti con diritto di veto.
A metà del mese il Presidente Barack Obama dichiarò che la sua amministrazione aveva consegnato una richiesta formale all’Iran per farsi restituire l’RQ-170.
Neanche a dirlo, gli iraniani rifiutarono ed il Ministro della difesa iraniano, il Generale Ahmed Vahidi disse che il drone abbattuto era oramai proprietà dell’Iran e solo loro avrebbero deciso cosa farci.
Cina e Russia seguirono la vicenda molto attentamente fin dall’inizio e cercarono di appropriarsi del velivolo, o di alcune parti di esso, per capirne i segreti e la tecnologia. Tecnici cinesi e russi raggiunsero subito l’Iran per studiare attentamente il Sentinel.
A metà del 2012 il Generale Amir Ali Hajizadeh, comandante della Iranian Revolutionary Guards Aerospace Division, affermò che i tecnici iraniani avevano terminato gli studi di retro-ingegneria sul velivolo e che avevano iniziato la costruzione di un drone spia con le stesse caratteristiche dell’RQ-170 Sentinel.
In pratica, gli iraniani dovrebbero ora essere in possesso di un UAV da ricognizione che è la perfetta copia del Sentinel statunitense.
O forse lo hanno venduto alla Cina, ricavandone altri sistemi d’arma.
Però, tutti sono bravi a parlare. Bisogna poi vedere se sono ugualmente bravi con i fatti.
Nessuno ha ancora visto questo velivolo. Di certo, con tutti gli embarghi che affliggono l’Iran, pensare che il governo di Teheran possa effettivamente dotarsi di una flotta di questi droni è impensabile.
Molto più preoccupante è se la Cina sia riuscita a comprendere i segreti del Sentinel. La Repubblica Popolare Cinese non è l’Iran ed ha potenzialità nettamente maggiori. Di certo è un nemico molto più temibile.
Chissà, forse tra alcuni anni un Sentinel cinese verrà abbattuto sopra il deserto del Nevada o sopra il National Mall di Washington DC.
Potrebbe essere l’inizio della Terza Guerra Mondiale.
Chissà…