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[Rubrica] [In corso] Guerra: armi e tecnologie.

Ultimo Aggiornamento: 25/11/2015 19:46
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18/08/2010 19:50

Messico: ora i narcos utilizzano le "bonitas", le donne killer
In guerra non si fanno sconti. E le donne sanno essere pedine fondamentali. Lo sanno bene i narcos messicani...


Il cartello di Juarez, per ingannare e sorprendere gli avversari, ha ingaggiato 20-30 ragazze.


Belle, giovani e assassine. Sono le ragazze killer arruolate e addestrate dal gruppo La Linea, il braccio armato del cartello che porta il nome della città dove opera, Ciudad Juarez, Messico. È stato un narcotrafficante catturato dalla polizia a rivelarne l’esistenza. Il cartello di Juarez, per ingannare e sorprendere gli avversari, ha ingaggiato tra le 20 e le 30 ragazze.
Armi - Sono state preparate dai loro complici a usare molte armi – dai mitra ai fucili a pallettoni -, e poi le hanno lanciate nella battaglia contro la gang di Sinaloa, l’organizzazione di El Chapo Guzman decisa a imporre il suo dominio nella città al confine con il Texas. Le donne, inizialmente, hanno avuto un ruolo di supporto ai «ripulitori», termine con il quale si indicano i team incaricati di spazzare via gli avversari a colpi di Kalashnikov e Ar 15. Poi, con il «crescere della domanda» e delle contromisure adottate dai padrini, sono intervenute in modo diretto negli agguati che hanno insanguinato la località messicana. Ai narcos non mancano certo i sicari, però impiegando le bonitas possono contare sull'effetto sorpresa.
Scontro - Lo scontro nella zona continua ad essere molto cruento: fonti della polizia hanno calcolato che nell’ultima settimana si è avuto nella regione un omicidio ogni ora. Un dato che non deve sorprendere. In primavera il rate era di un assassinio ogni 34 minuti. Le ragazze, sempre secondo la confessione del narco, avrebbero tra i 18 e i 30 anni ma mostrerebbero la determinazione delle veterane. Abili nello sparare, scaltre nel tendere «trappole di miele» per i rivali – grazie al loro aspetto -, rapide nelle missioni di intelligence. Spesso alle donne è affidato il compito di tenere d’occhio gli obiettivi dei possibili raid e magari di entrare in azione se il bersaglio commette qualche errore o abbassa la guardia. I combattimenti tra le varie bande in Messico non sono più brevi scaramucce, ma conflitti a fuoco che possono durare anche un’ora. E i narcos si muovono come formazioni paramilitari, a bordo di lunghe colonne di veicoli spesso blindati con un arsenale spesso superiore a quello in dotazione ai poveri poliziotti o all’esercito.

Fonte: Corriere della sera.It
[Modificato da _Thomas88_ 18/08/2010 19:52]
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19/08/2010 15:22

Truppe Usa lasciano Iraq dopo 7 anni
"Ma la missione cambierà solo il 31 agosto", precisa l'amministrazione Obama.


Soldati Usa ripiegano bandiera lasciando base di Scania (Baghdad).

Con oltre dieci giorni di anticipo rispetto al calendario stilato dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama, la guerra in Iraq, durata circa sette anni e mezzo, è virtualmente finita. Secondo la Nbc, l'ultima brigata da combattimento ha superato durante la notte la frontiera che separa l'Iraq dal Kuwait, oltre sette anni dopo l'inizio della guerra, il 20 marzo 2003, che ha portato al rovesciamento del regime di Saddam Hussein. Fonti dell'amministrazione Obama hanno però precisato che la missione di combattimento cambierà natura solo "dal 31 agosto, quando le brigate rimaste saranno riconvertite in forze di assistenza" alle truppe irachene. Ad oggi, secondo le stesse fonti, i militari Usa stanziati in Iraq sono 56.000 e solo a fine mese scenderanno come previsto a 50.000.
Una guerra, quella in Iraq, decisa dall'allora presidente Usa George W. Bush, convinto che Hussein possedesse armi di distruzione di massa (che non sono poi state mai trovate). Una guerra che ha portato a spaccature in Europa, visto che la Gran Bretagna ha combattuto al fianco degli Stati Uniti, mentre paesi come la Francia hanno guidato quello che si può definire un 'fronte del no'. Bush aveva dichiarato la fine dei combattimenti in Iraq il primo maggio del 2003, in un famoso discorso, quello della 'Mission Accomplished' a bordo della portaerei Lincoln, al largo di San Diego in California. In realtà i combattimenti sono durati molto più a lungo, con oltre 4mila morti militari americani e decine di migliaia di vittime irachene, e tensioni fortissime nel biennio 2006-'07. Si è dovuto attendere il cosiddetto 'surge' del generale americano David Petraeus, nel 2007, per iniziare a vedere una progressiva stabilizzazione della situazione nel paese. In base agli impegni presi da Obama, le truppe combattenti Usa in Iraq, che a un certo momento avevano raggiunto le 150mila unità circa, devono lasciare il paese entro la fine di agosto 2010. Il ritiro di tutti i militari è in calendario entro la fine del 2011. Obama ha deciso il ritiro dall'Iraq anche per rafforzare l'impegno americano in Afghanistan, l'altra guerra degli Stati Uniti in questi anni, dove i militari Usa e Nato sono attualmente 150mila circa. Secondo un giornalista della Nbc 'embedded' (cioé che viaggia insieme a militari in Iraq) la brigata combattente che per ultima ha lasciato l'Iraq è la 4/a Stryker. Secondo la rete televisiva, "una volta che tutti questi militari sono usciti dal Paese, l'operazione Iraqi Freedom, quella da combattimento in Iraq, è terminata".

Fonte: Ansa.It
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21/08/2010 15:40

Saluto all'Iraq.
Soldati Usa all'alba in procinto di lasciare l'Iraq.
(Ap/Corriere della sera.It)
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22/08/2010 19:55

L'Iran svela il primo drone-bombardiere.
In grado di raggiungere obiettivi fino a mille chilometri Ahmadinejad: «Può diventare messaggero di morte».

All'indomani dell'inaugurazione dell'impianto nucleare di Bushehr, il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad presenta anche il primo drone-bombardiere fabbricato nella Repubblica islamica. A mostrare le immagini della cerimonia e dell'aereo - chiamato «Karrar» - è la televisione di Stato. Secondo l'emittente, il velivolo senza pilota e lungo quattro metri, dispone di un motore turbo che gli consente di raggiungere i 900 chilometri all'ora. in grado di trasportare diversi tipi di ordigni, può colpire un obiettivo fino a una distanza di mille chilometri. L'inaugurazione avviene in occasione della Giornata nazionale dell'industria di difesa iraniana.
Le parole del presidente. - «Questo drone potrà essere un messaggero di morte per i nemici dell'umanità, ma allo stesso tempo messaggero di salvezza, pace e amicizia per evitare conflitti ed aggressioni» dice Ahmadinejad con la consueta ambigua retorica. «Il messaggio chiave è di amicizia» continua. Per poi aggiungere: «Dobbiamo sforzarci di rendere inutili tutte le armi del nemico, attraverso il nostro potenziale di difesa». Il drone è l'ultimo di una serie di nuovi mezzi militari svelati dall'Iran e viene presentato mentre resta alto l'allarme per il programma nucleare di Teheran. Sabato è stato caricato il carburante nella centrale di Bushehr, costruita e gestita dai russi. Gli Stati Uniti rassicurano che non c'è «rischio di proliferazione» mentre Israele definisce «inaccettabile che un Paese che viola tutti i trattati internazionali possa godere dell'uso di energia nucleare ».

Fonte: Corriere della sera.It

Nella foto, il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad presenta il primo drone-bombardiere costruito dalla Repubblica islamica (Reuters/Iranian Defence Ministry/Vahid Reza Alaii).
[Modificato da _Thomas88_ 22/08/2010 19:56]
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22/08/2010 20:21

Tutta robetta sovietica pure vecchiotta,basta guardare la forma!!!
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22/08/2010 20:22

Re: Truppe Usa lasciano Iraq dopo 7 anni
_Thomas88_, 19/08/2010 15.22:

"Ma la missione cambierà solo il 31 agosto", precisa l'amministrazione Obama.


Soldati Usa ripiegano bandiera lasciando base di Scania (Baghdad).

Con oltre dieci giorni di anticipo rispetto al calendario stilato dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama, la guerra in Iraq, durata circa sette anni e mezzo, è virtualmente finita. Secondo la Nbc, l'ultima brigata da combattimento ha superato durante la notte la frontiera che separa l'Iraq dal Kuwait, oltre sette anni dopo l'inizio della guerra, il 20 marzo 2003, che ha portato al rovesciamento del regime di Saddam Hussein. Fonti dell'amministrazione Obama hanno però precisato che la missione di combattimento cambierà natura solo "dal 31 agosto, quando le brigate rimaste saranno riconvertite in forze di assistenza" alle truppe irachene. Ad oggi, secondo le stesse fonti, i militari Usa stanziati in Iraq sono 56.000 e solo a fine mese scenderanno come previsto a 50.000.
Una guerra, quella in Iraq, decisa dall'allora presidente Usa George W. Bush, convinto che Hussein possedesse armi di distruzione di massa (che non sono poi state mai trovate). Una guerra che ha portato a spaccature in Europa, visto che la Gran Bretagna ha combattuto al fianco degli Stati Uniti, mentre paesi come la Francia hanno guidato quello che si può definire un 'fronte del no'. Bush aveva dichiarato la fine dei combattimenti in Iraq il primo maggio del 2003, in un famoso discorso, quello della 'Mission Accomplished' a bordo della portaerei Lincoln, al largo di San Diego in California. In realtà i combattimenti sono durati molto più a lungo, con oltre 4mila morti militari americani e decine di migliaia di vittime irachene, e tensioni fortissime nel biennio 2006-'07. Si è dovuto attendere il cosiddetto 'surge' del generale americano David Petraeus, nel 2007, per iniziare a vedere una progressiva stabilizzazione della situazione nel paese. In base agli impegni presi da Obama, le truppe combattenti Usa in Iraq, che a un certo momento avevano raggiunto le 150mila unità circa, devono lasciare il paese entro la fine di agosto 2010. Il ritiro di tutti i militari è in calendario entro la fine del 2011. Obama ha deciso il ritiro dall'Iraq anche per rafforzare l'impegno americano in Afghanistan, l'altra guerra degli Stati Uniti in questi anni, dove i militari Usa e Nato sono attualmente 150mila circa. Secondo un giornalista della Nbc 'embedded' (cioé che viaggia insieme a militari in Iraq) la brigata combattente che per ultima ha lasciato l'Iraq è la 4/a Stryker. Secondo la rete televisiva, "una volta che tutti questi militari sono usciti dal Paese, l'operazione Iraqi Freedom, quella da combattimento in Iraq, è terminata".

Fonte: Ansa.It




....ma se ne rimangono ancora 50000 di americani in Iraq!!!!
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23/08/2010 11:26

Si Richard, hai ragione in entrambi i post:
per il drone, mi sa tanto di "roba scadente"!;
per i soldati in Iraq è vero, ne rimangono 50000 ma in missione di appoggio alle truppe locali, come l'esercito italiano nelle regioni della ex Yugoslavia...
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23/08/2010 11:34

Boeing X-50
Riprendo con i velivoli con classificazione X. Siamo al n°50.

Il Boeing X-50 Dragonfly era un elicoplano UAV sviluppato da Boeing e DARPA basato sul Sikorsky S-72 (denominato anche X-wing, era un velivolo ibrido che combinava le caratteristiche di un elicottero con quelle di un velivolo ad ala fissa; il programma era portato avanti dalla NASA e dal DARPA e durò cinque anni, dal 1983 al 1988). Il suo obiettivo era quello di dimostrare la possibilità di un rotore di un elicoterro di fermarsi in volo e comportarsi come un ala. A causa, però, del fatto che nessuno dei due velivoli costruiti riuscì mai a completare la fase di transizione tra rotore ed ala, anche a causa di difetti di progettazione, la DARPA ritirò i finanziamenti nel 2006.
Il velivolo era lungo 5.39m, aveva un’altezza di 1.98m ed il diametro del rotore era di 3.66m. Il motore era una turboventola Williams F112 da 3.11kN di spinta, capace di fargli raggiungere una velocità di 278km/h.
Per la modalità di volo con rotore i gas di scarico venivano deviati tramite un ugello verso il rotore mentre al momento della transizione alla modalità ala, i gas di scarico venivano diretti verso la coda del velivolo ed il rotore si fermava in modo da formare un’ala rettilinea.
Vennero costruiti due esemplari ed il primo volo si svolse il 24 novembre 2003. Nel corso del terzo volo del primo prototipo, il 23 marzo 2004, l’X-50A si schiantò al suolo a causa di un problema ai comandi a distanza. Il secondo esemplare, denominato Ship 2, si schiantò anch’esso nel corso del suo sesto volo il 12 aprile 2006.

Nell'immagine realizzata al computer vediamo un esemplare di X-50.
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23/08/2010 21:08

Evidentemente ci sono stati alcuni errori di progettazione oltre che, da come sembra, un'incompatibilita' tra rotore ed ala fissa!
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24/08/2010 12:22

Re:
(richard), 23/08/2010 21.08:

Evidentemente ci sono stati alcuni errori di progettazione oltre che, da come sembra, un'incompatibilita' tra rotore ed ala fissa!




Eggià...è stato un vero fallimento questo velivolo...
Almeno, però, si è studiato un velivolo del genere e, forse, è stato capito cosa non andava o cosa dovrebbe essere corretto...
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24/08/2010 14:44

Re: Re:
_Thomas88_, 24/08/2010 12.22:




Eggià...è stato un vero fallimento questo velivolo...
Almeno, però, si è studiato un velivolo del genere e, forse, è stato capito cosa non andava o cosa dovrebbe essere corretto...




...a volte forse nel tentativo di esperimentare nuove ed estreme tecnologie si rischia di rasentare il ridicolo e ci si dimentica delle leggi fisiche!
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25/08/2010 12:04

Re: Re: Re:
(richard), 24/08/2010 14.44:




...a volte forse nel tentativo di esperimentare nuove ed estreme tecnologie si rischia di rasentare il ridicolo e ci si dimentica delle leggi fisiche!




...Ma è nella natura dell'uomo sfidare le leggi della fisica...
E' sempre meglio tentare e fallire che non aver tantato affatto... [SM=g2201337]
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27/08/2010 12:42

Boeing X-51
Il Boeing X-51 WaveRider è un velivolo sperimentale spinto da uno scramjet e sviluppato in collaborazione tra Boeing, NASA, DARPA, USAF e Pratt& Whitney Rocketdyne. È stato costruito per viaggiare ad un regime ipersonico arrivando fino a Mach 7.
Il velivolo è lungo 7.9m ed ha un peso a vuoto di 1814kg.
L’X-51 è il risultato di diversi sforzi compiuti per la produzione di modelli come l'Advanced Rapid Response Missile Demonstrator e di un motore scramjet alimentato con propellente liquido di idrocarburi. Non può decollare autonomamente e deve essere caricato sotto l’ala di un B-52 appositamente modificato. La designazione X-51 venne assegnata al mezzo il 27 settembre 2005.
Nel corso del 2006 una versione preliminare del razzo venne testata nella galleria del vento e, verso la fine dello stesso anno, iniziarono i test a terra. Nel 2007 venne svolta una simulazione di un intero volo e, visti i buoni risultati ottenuti, vennero costruiti altri due motori sperimentali.
Il B-52 porterà ad una quota di 50000 piedi l’X-51 che poi si sgancerà dall’ala e verrà spinto inizialmente da un razzo MGM-140 ATACMS. Quando questo raggiungerà una velocità di Mach 4.5, il WadeRider si staccherà per accelerare fino ad oltre Mach 6. Erano in programma quattro test di volo, il primo dei quali fissato al 27 ottobre 2009, ma la Boeing ha chiesto di recente di fissarne altri due portando così la lista dei lanci da quattro a sei.

Nella prima immagine vediamo una rappresentazione artistica del Boeing X-51; nella foto, invece, vediamo un esemplare di X-51 agganciato sotto l'ala di un B-52.


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27/08/2010 14:44

Bello,bellissimo....ma andiamo ancora a idrocarburi....
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31/08/2010 16:55

Finita la guerra, da oggi l'Iraq è indipendente
Il primo ministro iracheno Nouri al Maliki ha salutato oggi i soldati combattenti americani che hanno terminato la loro missione. Ha detto che da oggi «l’Iraq è sovrano e indipendente». Con la partenza dell’ultima brigata da combattimento americana dal territorio iracheno, la guerra in Iraq, durata circa sette anni e mezzo, è virtualmente finita. Milioni di dollari sono stati spesi finora per la ricostruzione delle infrastrutture del paese arabo, ma come scrive il sito web della Bbc resta ancora molto da fare.
Una scheda fornita dall'Apcom sull’attuale situazione in Iraq descrive un quadro difficile, anche se i passi avanti ci sono stati, e sono stati parecchi. Innanzitutto, secondo le Nazioni Unite, il 23% della popolazione irachena vive al di sotto della soglia di povertà (2,2 dollari al giorno a persona). Il 3,1% degli iracheni che possiedono case di proprietà vivono in condizioni di malnutrizione. Nel 2005 questa percentuale era ben più alta (15,4%). Dal 2003 è aumentato sensibilmente anche il numero di abbonamenti di telefonia fissa (si contano ora 1,2 milioni di contratti) e mobile (19,5 milioni). Ci sono anche 1,6 milioni di abbonamenti per Internet, contro i 4.600 precedenti all’invasione americana.
Nei primi tre mesi del 2010 l’offerta di elettricità è stata superiore del 7% rispetto al trimestre precedente, e del 14% rispetto allo stesso periodo del 2009. Lo riporta un rapporto di aprile dell’Ispettore speciale Usa per la ricostruzione in Iraq. La produzione di elettricità è rimasta però al di sotto del record toccato tra il luglio e il settembre 2009. Quannto alle condizioni igieniche, meno del 70% della popolazione residente fuori Baghdad riceve acqua potabile. La percentuale scende al 48% nelle aree rurali del paese.
Ed ecco i dati sulle violenze. Nonostate siano notevolmente diminuiti gli attentati nel paese negli ultimi due anni e mezzo, nel corso del 2009 sono morti in Iraq a causa di violenze 4.645 civili. Nel 2008 erano stati quasi il doppio. Nei primi quattro mesi del 2010, stando ai dati dell’Iraq Body Count, sono morti 1.010 civili. Infine, l'occupazione. Il numero degli iracheni impiegati nel settore pubblico è raddoppiato dal 2005. L’amministrazione pubblica fornisce attualmente il 43% di tutti i posti di lavoro nel Paese, e il 60% dei posti a tempo pieno.

Fonte: La Stampa.It
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01/09/2010 15:50

Afghanistan: morti 323 americani in 2010
Kabul, 1 Settembre - Con 323 morti in otto mesi, il 2010 e' gia' l'anno piu' nero per i soldati americani in Afghanistan. Il calcolo si basa sui dati del sito indipendente icasualties.org. Nella sola giornata di ieri sono morti ben sei soldati Usa: il sesto, ucciso in un attacco talebano nel sud del Paese, e' stato annunciato stamattina in un comunicato dell'Isaf.

Fonte: Tiscali news.
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01/09/2010 15:54

Ma ancora non hanno capito che l'Afghanistan è un secondo Vietnam!?
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01/09/2010 16:06

Re:
(richard), 01/09/2010 15.54:

Ma ancora non hanno capito che l'Afghanistan è un secondo Vietnam!?




Eggià.., [SM=g1950688]
E questa volta in mezzo ci siamo anche noi...Ma tanto che fare: ritirarsi ora ci (noi e loro) farebbe sembrare dei codardi...
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01/09/2010 21:15

Lo sanno,lo sanno, e che ci sono troppi interessi di sfruttamento e di controllo dietro come lo scacchiere mondiale delle risorse petrolifere e la polveriera del medio Oriente che allaccia preoccupanti alleanze con Cina ,Russia e altri simpatizzanti.
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02/09/2010 15:51

Hai centrato in pieno il punto Richard...
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