Aviazione Oggi...rubrica dedicata agli approfondimenti e curiosità!

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ufologo 555
00giovedì 21 maggio 2009 13:24
No, è che è veramente bello ed interessante il tuo topic; e non vorrei rovinartelo con le mie...battute fuori luogo!
AURORA PILOT
00sabato 30 maggio 2009 11:54
Incendio o esercitazione?
Nessuno dei due...infatti si tratta di una specie di benvenuto!

Quando una nuova linea aerea comincia ad operare da un nuovo aeroporto, questo in segno di benvenuto e rigraziamento fa la doccia all'aereo dopo il primo atterraggio!




Sono cose simpatiche e che rendono il volo ancora più bello!
(richard)
00sabato 30 maggio 2009 17:10
....come segno di buon auspicio si suol dire....aereo bagnato aereo fortunato!!! [SM=x708804]
AURORA PILOT
00mercoledì 3 giugno 2009 12:17
Le possibili cause dell'incidente dell'A330-200 AF447
Ho guardato la televiosione e letto i giornali, ma tutti dicono sempre le stesse cose, in modo sbrigativo e senza dare peso alle cause che possono essere le più plausibili.

Ho fatto una ricerca delle foto satellitari e delle cartine di navigazione al momento del disastro e mi son venute in mente delle idee che credo possano essere le più veritiere.

Dunque partiamo dal fatto che l'aereo è un A330-200 del 2005 ed ha passato una revisione completa ad aprile di quest'anno, quindi era in ottimo stato manutentivo.

la cartina di navigazione, in giallo la rotta che seguiva AF447



Il volo AF447 ha comunicato alla torre di Rio che aveva raggiunto il punto INTOL alle 01:33Zulu e avrebbe riportato il prossimo punto della rotta TASIL in 50 minuti, quindi alle 02:23Zulu, ma AF447 ha effettuato l'ultima trasmissione alle 02:14Zulu dicendo che stavano incontrando forte turbolenza, poi il nulla più assoluto.


Le immagini satellitari mostrano chiaramente che lungo la rotta dell'AF447 era in corso un temporale molto intenso, con una estensione verticale che arrivava anche a 51,000 piedi!
All'interno del cumulonembo torreggiante c'erano "embedded" (all'interno) tra i 35,000 piedi ai 41,000 piedi temporali sparsi.
Quindi una delle peggiori situazioni che si possano trovare in volo con qualsivoglia tipo di macchina.

Ecco una immagine che mostra in rosso le zone con forte perturabzione e in giallo chiaro le zone dove c'è estrema turbolenza.




Qui un'immagine "surface analysis" per le 0000Z, si nota che nelle vicinanze della rotta dell'AF447 circa due ore prima c'erano giù delle precipitazioni, ghiaccio e formazione di cumuli e turbolenza.



L'elenco delle cause più probabili:

1) Turbolenza

Alle 02:00Zulu AF447 entra in una zona densa di celle temporalesche molto grandi, anche se il massimo sviluppo della cella è a a circa 15 km dalla rotta dell'aereo.
La cella essendo ancora giovane e ancora in fase di sviluppo è caratterizzata del fenomeno delle "updraft", correnti d'aria che si spostano dal basso verso l'alto a grande volocità e incrementano lo sviluppo del cumulo portando aria calda e umida in quota, queste "updraft" provocano forte turbolenza, in quanto spostandosi come pare in questo caso anche a velocità dell'ordine dei 45m/s, portano l'aereo a sollevarsi verso l'alto di 150/200 piedi al secondo, quindi l'AF447 che era già a 35,000 piedi in pochi secondi avrebbe potuto ragguingere la massima quota operativa per l'apparecchio.
Quindi, secondo me, l'aereo ha incontrato una di queste correnti che lo ha "sollevato" di qualche migliaia di piedi in qualche manciata di secondi e lo ha portato alla sua massima quota operativa che è di 40,000 piedi, dopodichè l'aereo potrebbe essere entrato in vite piatta o può essere anche esploso in volo a causa di un cedimento strutturale vista la forte corrente ascensionale di circa 4-5 g positivi.
Gli aerei di linea sono costruiti per sopportare forze g di 3 g al massimo, o anche 3,5 se questi dura pochi attimi.

2)Ghiaccio

L'aereo volava ad una quota di 35,000 piedi a una velocità di M0.80 e una OAT (outside air temperature) temperatura esterna di -43 gradi celsius, a queste temperature il ghiaccio non si può formare perchè l'acqua non esiste nemmeno sotto forma di gocce superfredde, che congelano all'impatto, qualche migliaia di piedi più in basso e potrebbe essere stato possibile, anche se la velocità non l'avrebbe permesso.

3)Fulmine

La prima ipotesi e la prima scartata, almeno da me.
Non è plausibile che un aereo di nuova concezione esploda dopo essere stato colpito da un fulmine, uno dei pochi casi risale alla fine degli anni '60 quando un PanAm esplose in volo dopo che un fulmine centrò ill serbatoio alare, ma ora i sistemi e i nuovi materiali compositi non lo permettono.

4)Precipitazioni

Se la temperatura fosse stata sui -30 potrei aver preso in considerazione un doppio "flame-out" dei due motori a causa di una grossa ingestione di acqua, ma visto che a 35,000 non c'è acqua l'ipotesi è da escludere.

5)Grandine

La grandine è riportata anche nella cartina "surface analysis", qui sopra ma si trova a quote più basse 25,000-30,000 piedi ed è difficile che possa aver reso ingovernabile un aereo, anche se è capitato.

Queste sono le mie supposizioni, poi magari sbaglio, ma aspetteremo la scatola nera...

Se avete domande non esitate... [SM=g27811]


(richard)
00mercoledì 3 giugno 2009 14:08
...ma l'aeromobile non poteva salire oltre la zona temporalesca od uscire di rotta quel tanto necessario da evitare il grosso ammasso della perturbazione?
AURORA PILOT
00mercoledì 3 giugno 2009 14:48
Salire credo proprio di no, visto che il temporale arrivava fino a 51,000 piedi e la massima quota operativa dell'A330 è di 40,000 piedi.
Però credo che avesse sicuramente la possibilità di aggirarlo, forse hanno sottovalutato la tempesta, a volte quando si ha tanta esperienza capita di sottovalutare i pericoli.
Il comandante aveva 11.700 ore di volo, di cui 1.700 su A330, quindi non era certo un pivello.
(richard)
00mercoledì 3 giugno 2009 15:03
...non resta che aspettare il recupero delle scatole nere,sempre che si riesca a captare il loro bip di rilevamento a quelle profondita' di oltre 5000 metri.
AURORA PILOT
00mercoledì 3 giugno 2009 15:16
Mah io la vedo bigia per il recupero delle scatole nere, se l'aereo è esploso in volo, e i rottami come pare sono sparsi per più di 60km, rintracciare le scatole nere diventa un'impresa.
AURORA PILOT
00mercoledì 3 giugno 2009 15:48
Intanto godetevi questo basso passaggio asse pista, con un finale spettacolare, la semiala sinistra sarà a 1, 2 metri al massimo dalla pista!
E non è un aereo da acrobazia, ma un bel 747-300 della boliviana AeroSur.

aprilfruit
00mercoledì 3 giugno 2009 16:21
[SM=g1420770] come fai a mettere più immagini insieme!??? [SM=x708811] sono un disastro col pc!!! [SM=x708818] comunque bellissima questa rubrica..sicuramente l'apprezzerei di più se sapessi di cosa state parlando... [SM=x708822] [SM=g1420771]
AURORA PILOT
00giovedì 4 giugno 2009 09:01
Devi semplicemente usare imageshack, e poi fai browse quando hai scelto l'immagine che vuoi postare, e così via con le altre...le puoi mettere quante ne vuoi.
Una volta fatto con browse ti si apre un'altra pagina web dove devi copiare e incollare dove vuoi il testo al punto "hotlink for forums (1).
Capito?
AURORA PILOT
00giovedì 4 giugno 2009 10:56
Maxi offerta di United per 150 aerei
La crisi del settore aeronautico aguzza l'ingegno delle compagnie per risparmiare.

United Airlines, secondo quanto rivela il Wall street journal, ha chiesto a Boeing ed Airbus di presentare offerte concorrenti per un maxi ordine fino a 150 velivoli.
Per i due costruttori, sottolinea il quotidiano, il valore della commessa sarebbe stimato superiore ai 10 miliardi di dollari.
Una cifra tanto più importante in un periodo in cui molti clienti stanno invece cancellando o differendo i loro ordini.
Con questa iniziativa, del tipo 'chi vince prende tutto', riferiscono al Wsj fonti vicine al dossier, United Airlines (compagnia controllata da United) conta di ottenere condizioni migliori di quelle che riuscirebbe a spuntare in condizioni normali.

La United Airlines ha in linea 391 aerei, con un'età media di 13,7 anni.

55 A319

97 A320

23 737-300

6 737-600

26 747-400

97 757-200

35 767-300ER

19 777-200

33 777-200ER

Quindi se la commessa andrà a buon fine la compagnia avrà in flotta la bellezza di 541 aerei!
(richard)
00giovedì 4 giugno 2009 15:36
Re:
AURORA PILOT, 03/06/2009 15.48:

Intanto godetevi questo basso passaggio asse pista, con un finale spettacolare, la semiala sinistra sarà a 1, 2 metri al massimo dalla pista!
E non è un aereo da acrobazia, ma un bel 747-300 della boliviana AeroSur.




....mi sembra un azzardo notevole la manovra del pilota......che sia stata effettuata per errore o meno.
Fossi nella Compagnia Aerea gli darei una bella e salata multa! [SM=x708804]


ufologo 555
00giovedì 4 giugno 2009 20:38
Ciao AURORA PILOT (l'8 sono là, èh...); dimmi se condividi quello che ho trovato... Io penso di essere d'accordo.



Airbus A330: allo stato attuale delle cose.



(Giovanni Mistero)

Articoli autore in RSS

Allo stato attuale delle cose, le cause dello schianto del volo 447 dell’Air France possono essere analizzate solo sulla base di semplici congetture. È impossibile parlare di missili, esplosioni o fulmini, o meglio, a questi ragionamenti si può attribuire lo stesso livello di credibilità che hanno i complottisti che ragionano di campi magnetici sulle coste brasiliane, di Ufo e Triangolo delle Bermuda.
Restano però alcuni punti fermi sulla vicenda.

Il primo e più importante dei quali è relativo al fatto che l’equipaggio non ha comunicato nulla al personale di terra. Dall’apparecchio è partito solo il segnale automatico, della durata di tre minuti, di “avaria generale del sistema elettrico”. Il che significa tutto e niente. È impensabile che un equipaggio addestrato e di grande esperienza come quello dell’Airbus in volo per Parigi non sia riuscito a mettere mano alle comunicazioni. Ai corsi per i piloti, gli insegnanti ripetono ossessivamente la formuletta “operate and comunicate”, operate e comunicate.

Le comunicazioni non sono importanti, sono fondamentali. Provate, per curiosità, a leggere la trascrizione dei passaggi radio con la torre di controllo, e vi accorgerete della quantità impressionante di parole dette: “Sto facendo questo, sto per fare quest’altro, chiedo l’autorizzazione per X, ho ricevuto l’indicazione Y…” ecc. ecc.

Le trasvolate oceaniche, dato che sono molto lunghe, prevedono sempre la presenza di due equipaggi completi per la cabina di comando: un equipaggio “attivo”, composto dal comandante del velivolo e dal suo secondo (detto “primo ufficiale”), che si occupa delle prime e delle ultime ore di volo, e un equipaggio di crociera, composto da uno o due piloti, che sostanzialmente non fa altro che controllare il pilota automatico durante la lunga e sonnolenta traversata dell’oceano. Nel caso in cui le condizioni climatiche siano più o meno preoccupanti, il comandante ha la facoltà di scegliere se restare alla cloche e sovrintendere a tutte le operazioni.

A leggere le carte del tempo relative a quella zona, si capisce che di sicuro il volo si è trovato in una situazione di turbolenza. Che, nell’aeronautica civile, è di tre gradi, a seconda dell’intensità: leggera, moderata e severa. Ora, quand’anche il volo AF 447 si fosse trovato al cospetto di una turbolenza di terzo livello (cosa improbabile, visto che i voli sono dotati di radar meteo che danno informazioni in tempo reale sulle condizioni del tempo da lì a 15 minuti: l’equipaggio può quindi con tutta calma operare variazioni di rotta per evitare le zone difficili), se pure si fosse trovato al cospetto di una turbolenza severa, si diceva, è da escludere del tutto l’ipotesi che questa abbia provocato la caduta del jet: fulmine compreso. Il comandante aveva un’esperienza di volo quantificata in più di 11mila ore. Un pilota espertissimo. È probabile che nella sua carriera abbia preso addosso, come si dice in gergo, numerosi fulmini. E ne sia sempre uscito illeso, com’è giusto che sia. Un aereo colpito da un fulmine funziona come una gabbia di Faraday, l’energia della saetta viene scaricata su tutta la carlinga, e si disperde. Gli aerei sono poi disseminati lungo tutta la struttura di dispersori di energia, che alleggeriscono ulteriormente il carico elettrico. Quando un fulmine colpisce un aereo in volo, si sente un gran botto e si vede una gran luce (è per questo che quando ci si aspetta di essere colpiti, l’equipaggio invita i passeggeri a schermare i finestrini con le alette parasole e provvede a alzare le luci di cortesia, per evitare sbalzi percettivi di luce). Una volta a terra, si provvede a ispezionare il mezzo, e di solito i tecnici trovano un foro di entrata e uno di uscita del fulmine, e questo è tutto.

Quanto all’ipotesi di cedimento strutturale dovuta a correnti eccezionali, grandinate tropicali e venti da bufera, anche quella è da escludere. L’aeroplano era in servizio da appena 5 anni, e aveva passato l’ultima revisione generale pochi mesi fa. Una macchina perfettamente funzionante e nuova.

Anche la questione dell’assenza di copertura radar andrebbe riportata a un livello di discussione assai più moderato. Allo stato attuale della tecnologia in nostro possesso, non si può attuare un’area di copertura radar da costa a costa. La copertura del radar – che effettivamente per lunghi tratti di traversata oceanica manca – serve soprattutto alle torri di controllo per canalizzare e gestire il traffico di decolli e atterraggi... Non va dimenticato che in un minuto di una qualsiasi giornata contemporaneamente volano migliaia di apparecchi. Un pilota non ha un bisogno necessario e assoluto del radar per andare da X a Y. Ha i suoi sistemi di navigazione. Ha le carte. Ha le rotte già tracciate. Ha il satellitare. E soprattutto comunica con i colleghi che lo seguono e lo precedono lungo quelle medesime rotte. Nel caso di comunicazioni con la torre, poi, ci sono le radio in frequenza HF, di qualità medio-bassa, ma comunque sempre funzionanti e attive.

Dunque, restiamo ai (pochi, al momento) punti fermi della vicenda.
L’equipaggio non ha comunicato nulla. Né may day, né malfunzionamenti. Ora, calcolando che l’altezza media di crociera di un volo è di 35mila piedi, e ipotizzando una caduta verticale, proprio a muso in giù, dell’apparecchio, e assumendo infine che il mezzo impieghi un minuto per percorrere 5mila piedi, all’Airbus Air France ci sarebbero voluti 7 minuti prima dell’impatto con l’acqua. Sette minuti e zero comunicazioni. Qualcosa deve essere successo all’interno del cockpit. Un evento improvviso e dirompente, in prima battuta. O, al contrario, un impedimento sottile, silenzioso e strisciante, lento, capace di mettere fuori combattimento i piloti.

Per la prima ipotesi (evento improvviso e dirompente) si potrebbe propendere per una esplosione. Il governo francese non esclude ancora del tutto l’ipotesi dell’attentato, anche se l’antiterrorismo ha spulciato la lista passeggeri (ecco uno dei motivi del ritardo iniziale nel rilascio pubblico della lista), e non ci sono elementi preoccupanti o a rischio. Sul passeggero marocchino l’analisi dei servizi è stata meticolosa, ma anche lì non è venuto fuori nulla. L’esplosione potrebbe quindi essere stata causata da una bombola a bordo. Ma anche in questo caso, si trattasse solo di quello, non avrebbe provocato la caduta del jet. Per dire, se fosse stato ossigeno, avrebbe creato uno squarcio nella carlinga, o l’esplosione di uno o più finestrini. Ma in passato, è ampiamente documentato, ci sono stati voli capaci di atterrare anche con un intero portellone saltato via. Bisognerebbe dunque pensare a una serie di concause piuttosto pazzesche. La bombola esplode. Crea lo squarcio. L’aereo si trova in zona di turbolenza severa. Il fulmine colpisce la carlinga… Insomma, quasi più fantascienza che aeronautica.

Per quel che riguarda la seconda ipotesi (evento silenzioso e lento), l’idea è di una depressurizzazione che ha portato a ipossia le persone a bordo. A quell’altezza, bastano 30 secondi senza la maschera e si perde conoscenza. Si pensi al volo 522 della Helios, in Grecia, che si schiantò il 14 agosto del 2005 sulle montagne a nord di Maratona. In quel caso, i piloti non si accorsero (anche per colpe dovute ai tecnici di terra) che il sistema di pressurizzazione dell’ossigeno era saltato, e a causa della confusione mentale causata da iniziale ipossia adottarono una serie sbagliata di procedure, che li portarono all’intontimento definitivo e poi allo svenimento (l’aereo continuò a girare nei cieli col pilota automatico fino a quando il carburante finì e si schiantò).

A conti fatti, resta dunque, al momento, difficile, se non impossibile, immaginare quale errore dei piloti, se di errore umano s’è trattato, possa aver condannato l’aereo a un tuffo così letale. Quale interruttore potrebbero avere o non avere premuto? Quale leva azionato o no? E soprattutto, cosa li ha spinti a morire così silenziosamente, senza tentare di mandare una qualsivoglia richiesta di soccorso o localizzazione? Va bene, si potrà dire, s’è rotta semplicemente la radio. Le radio, bisognerebbe aggiungere. Paralisi completa di tutti gli apparati comunicativi (evento più unico che raro, ma assumiamo che sia successo). Ma questo come spiega la perdita di controllo dell’apparecchio? E viceversa, l’eventuale perdita di controllo dell’apparecchio, in che modo ha influito sull’assenza totale e inspiegabile di comunicazioni? Perfino l’evento più preoccupante che possa succedere nel corso di un volo, e cioè l’incendio a bordo, lascia sempre il tempo di parlare con la torre, o con i colleghi dei voli vicini.

Tutte le ipotesi, è certo, sono zeppe di conseguenze allarmanti. Qualunque cosa sia successa su quel volo, qualunque sarà la conclusione dell’inchiesta, qualunque sia il responso che verrà fuori dalle scatole nere, sempre che si riesca a trovarle, sarà qualcosa di terribile e angosciante.


www.agoravox.it/Airbus-A330-...attuale.html
AURORA PILOT
00venerdì 5 giugno 2009 09:38
Grazie Ufologo 555 per questo bel resoconto.

Io propendo però sempre per l'ipotesi di esplosione in volo, vuoi perchè i pezzi sono stati ritrovati a 400km di distanza (anche con le correnti è improbabile che siano arrivati così lontani gli uni dagli altri), vuoi perchè l'aereo è letteralmente "scomparso" dagli schermi radar, quindi non c'è stato il controllore che ha visto l'aereo scendere in picchiata e scendere di quota; è vero che probabilmente il transponder presumibilmente era fuori uso, visti gli avvisi di errore ai sistemi elettrici, opto comunque per l'ipotesi dell'esplosione.

La frase che riporta l'autore dell'articolo "operate e communicate", negli USA la fanno così "Aviate, Navigate, Communicate", come si nota "communicate" è l'ultima cosa da fare quando si hanno problemi con l'aereo; i piloti non possono perdere tempo con la radio in un momento critico, e quindi mi pare logico che, anche se avessero avuto 1-2 minuti prima della disintegrazione del velivolo, i piloti hanno fatto di tutto per farlo rimanere per l'aria disinteressandosi delle comunicazioni radio.

Per quanto riguarda le turbolenze... è vero che in Europa ci sono solo 3 gradi "Leggera, Moderata, Severa", ma negli USA ce ne sono 4, a mio avviso giustamente "Leggera, Moderata, Severa e ESTREMA".
La turbolenza estrema è quella turbolenza che causa cedimaneti strutturali al velivolo ed è molto, ma molto forte.
Quindi sempre secondo me, l'A330 ha incontrato una di queste turbolenze ESTREME che l'ha portato ad avere un cedimento strutturale.
Un'altra ipotesi simile è quella per cui l'A330 colpito da una forte turbolenza si sia ritrovato praticamente con le ali ad un angolo superiore ai 180°, ed il sistema di stabilizzazione degli Airbus ha il difetto che "raddrizza" le ali all'angolo di inclinazione più piccolo, quindi l'aereo si sarebbe ritrovato sotto sopra e il livellatore automatico lo avrebbe livellato proprio "sottosopra", prendendo in considerazione la velocità e lo stress subito dalle ali in volo rovescio è chiaro che la probabilità di esplosione in volo è molto plausibile.
Un'altra cosa che è vera fino ad un certo punto è quella del radar di bordo "stormscope", è vero che indica se ci sono turbolenze, ma solo in zone dove ci sono precipitazioni e fenomeni metereologici attivi; nessuno ha parlato della CAT " Clear Air Turbolence", è una turbolenza molto forte che si verifica nelle vicinanze delle "Jet Stream", quelle correnti d'aria che solcano i cieli ad alta quota e che tutti gli aerei cercano di seguire perchè l'aria si sposta anche a 500km/h e rende il viaggio più corto.
Ecco queste CAT il radar di bordo non le può vedere, perchè si verificano in aria chiara, quindi senza perturabazioni meteo.

Ho sentito al tg, che i media brasiliani dicono che potrebbe essere stata una tempesta di grandine a distruggere l'aereo...questa ipotesi non è da escludere, se per esempio i chicchi di grandine avessero sfondato un finestrino, ci sarebbe stata un decompressione esplosiva, quindi in pochi secondi l'aereo sarebbe divenuto incontrollabile e cadendo a una velocità superiore di quella per cui è stato progettato lo stress sopportato dalle semiali, le avrebbe potute rompere facendo poi esplodere l'aereo a mezz'aria.

Ecco una foto di un aereo A320 della brasiliana TAM riuscito ad atterrare dopo aver incontrato una tempesta di grandine.





Ps: io sarà là per il weekend del 13 e 14, ci saranno le freccie sul lungomare di marina di pietrasanta!
(richard)
00venerdì 5 giugno 2009 14:11
Come ultima notizia c'è quella di un pilota che transitava nelle vicinanze dell'airbus 330 il quale afferma di aver visto un grande flash di luce bianca con ricaduta verso il basso. Quindi la piu' plausibile causa è quella dell'esplosione in volo.Rimane da chiarire se l'esplosione sia dovuta ad una bomba a bordo o ad un cedimento strutturale per condizioni meteo estreme.[SM=x708804]
Demirel81
00sabato 6 giugno 2009 16:57
Aurora visto che è stata aperta una discussione precisa oltre che giustamente sulla tua rubrica potresi dare delucidazioni anche qui se ti va:

ufoonline.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...

Ho spostato la discussione nella tua cartella.
ufologo 555
00sabato 6 giugno 2009 20:56
AURORA, saremo...di fronte! Io partirò lunedi e come ogni volta vedrò le frecce con il binocolo (20 x 60!). A risentirci!
bambino_69
00sabato 6 giugno 2009 21:05
747 300 bolivian aerosur
(richard), 04/06/2009 15.36:



....mi sembra un azzardo notevole la manovra del pilota......che sia stata effettuata per errore o meno.
Fossi nella Compagnia Aerea gli darei una bella e salata multa! [SM=x708804]






dalle immagini si vede che il carrello dell'aereo non era uscito

forse è questa la causa di tale manovra [SM=x708798]

però boh, lascio la parola ai nostri esperti aeronautici [SM=g27811]
AURORA PILOT
00domenica 7 giugno 2009 10:44
No no ragazzi, era semplicemente un airshow, l'aereo ha fatto questa bella manovra per lasciare tutti di stucco, e sicuramente essendo piloti di 747 l'hanno fatta in totale margine di sicurezza.
AURORA PILOT
00mercoledì 10 giugno 2009 14:17
Massimo il 14 alle 18 io sarò a Tonfano a vedere le frecce, mi porto anche la radio portatile, così sento un po' che si dicono.
Ah approposito, c'è anche un CAP231 Mudry, che è basato qui all'aeroclub di Firenze ed il pilota è il Comandante Andrea Fossi, un campione a livello mondiale, che ho la fortuna di conoscere personalmente...il suo miglior piazzamento è stato quarto ai mondiali 2002 di acrobazia categoria illimitata!

Godetevi questa foto splendida, aereo 757 Icelandair Cargo, tramonto e arcobaleno!!!

AURORA PILOT
00giovedì 11 giugno 2009 15:40
747SR NASA
Una bella foto di un 747 della NASA adibito al trasporto degli Shuttle.

L'aereo è ripreso in atterraggio alla Edwards AFB, negli Stati Uniti.

Si notano sul piano di coda orizzontale, delle modifiche importanti, che sono: i timoni direzionali spostati lateralmente per ovviare alle turbolenze causate dallo Shuttle sul dorso del 747.



AURORA PILOT
00venerdì 12 giugno 2009 09:43
787 al via
Finalmente dopo anni e mesi di ritardi sembra ormai prossimo il primo volo del boeing 787! L'aereo che rivoluzionerà il trasporto aereo, in quanto è costrutito per il 70% da materiali compositi, tra i quali tantissimo carbonio!

La data sembra programmata per il 24 giugno, non nascondo che il 787 è il traguardo cui vorrei arrivare nella mia carriera...chissà forse un giorno...

Le "code" delle compagnie che lo hanno ordinato



Il 787 uscito di fabbrica



Il cockpit



AURORA PILOT
00martedì 16 giugno 2009 09:54
Dornier 328 problemi all'atterraggio
Si nota anche un cane attraversare la pista, ma secondo me l'incidente è dovuto allo scoppio della gomma posteriore sinistra dell'aereo, destra per come si vede noi.
Per fortuna è andato tutto per il meglio...

Ecco il video!!!

(richard)
00martedì 16 giugno 2009 19:23
Bella strizza!!
AURORA PILOT
00giovedì 18 giugno 2009 09:42
Ecco la vista che regala un atterraggio all'isola di Howe Island in Australia!
Secondo me è uno dei panorami più belli del mondo...



L'aeroportoha la pista orientata 10/28, ha una lunghezza di 886 metri ed è asfaltata.
Le compagnie che servono questo aeroporto sono due:

Sunstate Airlines: voli per Brisbane, la compagnia ha una flotta di 3 DASH 8 Q300, e 14 DASH 8 Q400.



La seconda è la Eastern Australia Airlines, con voli per Sydney e Port Macquarie opera con 5 DASH 8 Q200 e 13 DASH 8 Q300.

Una curiosità recente: la pista dell'aeroporto è stata danneggiata da una pioggia torrenziale il 20 aprile 2009, sono caduti ben 23cm di pioggia in 3 ore, e la chiusura dell'aeroporto ha lasciato 100 passeggeri sull'isola! Io avrei pagato per rimanere un giorno in più!!!

(richard)
00giovedì 18 giugno 2009 12:45
Leggo sulla seconda foto in basso a dx B 737 e presumo che sia l'area di parcheggio del boing 737.Ora mi chiedo ma una pista di 886 metri è nei limiti di sicurezza per l'atterraggio di un B737?
AURORA PILOT
00giovedì 18 giugno 2009 15:05
Uhmm aspetta...mi sa che non mi sono spiegato bene con le foto.

La prima riguarda l'aeroporto di Howe Island, la seconda, quella con il DASH8 Q400 era semplicemente per farvi capire il tipo di aeromobile utilizzato su quella pista.

Come dici giustamente te, su una pista di 886 metri un 737 non riuscirebbe nemmeno ad atterrare...

Comunque hai capito benissimo, quei segni per terra servono all'operatore di terra "marshall" per capire a quale punto della linea un tipo di aereo si deve fermare per permettere l'attacco dei "finger", i canali per l'imbarco, con il portello dell'aereo in sosta.
Sulla seconda foto si legge B737 che è il Boeing 737, e BA146 che è il "jumbolino"...ecco la foto del Bae 146.


AURORA PILOT
00venerdì 19 giugno 2009 09:30
Pilota muore in volo, aereo atterra a Newark
Non si sono accorti di nulla. Ai 247 passeggeri in viaggio da Bruxelles a New York sul volo 61 della Continental Airlines nessuno ha detto che il comandante era morto mentre si trovava ai comandi. Infarto - pare - anche se per ora la compagnia aerea si è limitata a precisare che il pilota è morto "per cause naturali". Aveva 61 anni e una esperienza decennale alle spalle.

L'emergenza è però scattata tra i membri dell'equipaggio del Boeing 777: il secondo pilota, il terzo ufficiale, le hostess si sono immediatamente resi conto che al comandante era successo qualcosa di grave.
Così, quando mancavano circa tre ore all'atterraggio, nella cabina del volo 61 si è vissuto un autentico dramma: l'equipaggio ha rimosso il comandante dalla postazione di pilotaggio e lo ha deposto nell'aera riservata alle hostess e agli steward. Quindi il primo ufficiale ha preso i comandi dell'aereo, con a fianco il terzo pilota - come ha tenuto a precisare la Continental - mentre le hostess comunicavano via radio ai passeggeri a bordo che vi era un'emergenza medica. "Se tra i passeggeri ci fosse un dottore, é pregato di presentarsi in cabina di comando".

Un medico si é presentato e non ha potuto fare altro che constatare la morte del comandante. Su decisione del comandante in seconda, ai passeggeri non è stato comunicato nulla sul dramma che si era appena verificato. Quanto era appena successo è stato doverosamente comunicato solo alla torre di controllo del Newark Liberty International Airport, dove è immediatamente scattato il dispositivo previsto per gli atterraggi di emergenza.

La Federal Aviation Administration ha precisato che dal punto di vista tecnico non si può parlare di atterraggio di emergenza vero e proprio: il volo 61 della Continental, partito alle 9.45 da Bruxelles, è regolarmente atterrato alle 11.40 a Newark come previsto, in assoluta sicurezza.

Tuttavia - data la situazione - all'aeroporto è stato predisposto un servizio particolare, in modo da cercare di prestare comunque immediata assistenza. Non è la prima volta negli Stati Uniti che nella storia dell'aviazione avviene un atterraggio d'emergenza per via di un malore al pilota.
Il caso più recente risale al 15 aprile scorso e riguarda proprio un volo Alitalia con 179 passeggeri a bordo: il Boeing 767 in servizio da Milano Malpensa all'aeroporto Jfk di New York richiese l'autorizzazione per un atterraggio di emergenza all'aeroporto americano di Shannon perché il pilota era stato colpito da infarto. Anche in quel caso fu il pilota in seconda a portare a terra il velivolo. Come successo a Cancun il 21 gennaio 2007, su un volo di linea sempre della Continental con 210 persone a bordo.

Da ricordare anche l'atterraggio di emergenza del 22 settembre 2005 effettuato a Los Angeles da un Airbus 320 della compagnia Jetblue: l'aereo era dotato di televisori, i passeggeri - che era stato avvisati - ebbero così modo di seguire in diretta sulla Cnn il loro atterraggio ripreso dalle telecamere di terra. Al momento dell'impatto con la pista le ruote dell'Airbus scoppiarono e andarono in fiamme.
Nessuno rimase ferito.

Fonte:Ansa.it
(richard)
00venerdì 19 giugno 2009 11:26
Dopo i 60 anni non dovrebbero far piu' pilotare aerei a nessuno,invece a quanto pare......
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