Aviazione Oggi...rubrica dedicata agli approfondimenti e curiosità!

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AURORA PILOT
00martedì 21 ottobre 2008 00:42
La famiglia dei "7" della Boeing


Da destra verso sinistra eccoli qui descritti...

707

Il 22 aprile 1952, iniziò lo sviluppo del 707, il primo jet di linea statunitense, che effettuò il suo primo volo il 15 luglio del 1954, e fu consegnato per la prima volta alla Pan American il 15 agosto 1958 inaugurando i voli di linea sulla rotta New York-Parigi.

Esmplari prodotti: 1.010
Consegne: 1.010
In servizio: 63




717

Nel 1997 McDonnell Douglas e Boeing si unirono; il velivolo derivato dal DC-9 e MD-80 fu ridisegnato e chiamato Boeing 717 e prodotto dalla Boeing.
Il primo modello fu ordinato nell'ottobre del 1995 ed entrò in servizio nel 1999. La produzione cessò nel maggio del 2006 dopo 156 esemplari prodotti.

Esemplari costruiti: 155
Consegnati: 155
In servizio: 150




727

Volò per la prima volta nel 1963 ed è stato a lungo il più popolare aereo di linea del mondo. È in grado di accogliere dai 163 ai 189 passeggeri o 19.400 kg di carico utile, ed ha 3 motori sistemati sul troncone di coda.

Esemplari costruiti: 1.831
Consegnati: 1.831
In servizio: 432




737

Il Boeing 737 è il più famoso aereo di linea per rotte medio-brevi: con circa 1.160 esemplari ordinati e 5.009 consegnati, è l'aereo passeggeri più prodotto nella storia dell'aviazione. Il progetto è della Boeing che lo produce dal 1967.
Oggi è talmente diffuso che è stato stimato ci siano circa 1.250 velivoli di questo tipo in volo contemporaneamente in tutto il mondo.

Vi sono tre varianti del 737

Original: i 737-100 e -200 (Prodotti dal 1967 al 1988)

Classic: i 737-300, -400, e -500 (Prodotti dal 1983 al 2000)

Next-Generation (o 737NG): 737-600, -700, -800, e -900 (Prodotti dal 1997)

Esemplari ordinati: 8.096
Esemplari consegnati: 5.815
In servizio: 4.853






747

Il Boeing 747, conosciuto anche come Jumbo Jet, è uno degli aerei di linea moderni più famosi e, in tutto il 2008, è il secondo aereo per grandezza della categoria.
Il primo volo commerciale avvenne nel 1970 e per più di 35 anni ha mantenuto il primato in dimensioni, passato in seguito all'Airbus A380.

Le versioni:

747-100 primi esemplari
747-200 motori più potenti
747 SP Special Performance, aveva fusoliera accorciata
747-400 versione più recente, motori più potenti, winglet e più autonomia
747-800 in fase di sviluppo

Esemplari ordinati: 1.523
Esemplari consegnati: 1.407
In servizio: 944




757

Sviluppato dalla ditta statunitense Boeing ha iniziato a prestare servizio all'inizio degli anni '80. Prodotto fino al 2005 è stato realizzato in 1.050 esemplari nelle diverse versioni. Il velivolo venne designato 7N7 durante la fase iniziale dei sviluppo. In servizio con la US Air Force è designato C-32.

Le versioni:

757-200 primi esemplari
757-300 versione con winglet e maggiore autonomia

Esemplari ordinati: 1.049
Esemplari consegnati: 1.049
In servizio: 1.019




767

Progettato nel 1978 e messo in produzione nel 1981 nella sua prima versione 767-200, ha conosciuto varie rielaborazioni fino all'ultima versione uscita nel 2000, la 767-400.
La cabina di pilotaggio è del tutto simile a quella del 757 e i piloti che hanno l'abilitazione per il 767 possono volare anche sul 757 e viceversa.

Le versioni:

767-200 primi esemplari
767-300 più moderna negli impianti
767-300ER versione ad autonomia incrementata

Esemplari ordinati: 1.011
Esemplari consegnati: 966
In servizio: 878




777

Il Boeing 777 è un aereo ideato nel 1986 per venire incontro alle esigenze delle compagnie di linea che richiedevano un velivolo che fosse a metà tra la capacità del Boeing 767-300 e del 747-400. Esteticamente è molto simile al fratello minore 767, ma di progettazione completemente innovativa. Tra le differenze facilmente individuabili vi è la presenza dei due carrelli principali, ovvero quelli laterali (Main Landing Gear) a tre assali, dunque con sei ruote per gamba.

Le versioni:

777-200 primi esemplari
777-200ER nuovi serbatoi e maggiore autonomia
777-300 Progettato per rimpiazzare i 747-100 e -200. Rispetto a questi ultimi, ha infatti stesse capacità passeggeri e autonomia, ma consuma circa un terzo in meno e i suoi costi di manutenzione sono del 40% inferiori.
777-300ER come il 777-300 ma con nuovi motori, nuove ali e winglet e più autonomia.
777-200LR (Longer Range) è l'aereo di linea con l'autonomia maggiore al mondo: può infatti volare per 18 ore coprendo una distanza massima di 17.445 km.

Esemplari ordinati: 1.088
Esemplari consegnati: 731
In servizio: 719




787

Il Boeing B787 Dreamliner è un aereo wide-body bimotore, progettato da Boeing e assemblato in svariate nazioni di tutto il mondo, tra cui l'Italia.
Il primo velivolo doveva entrare in servizio nel 2008 per conto della compagnia di bandiera giapponese ANA (All Nippon Airways), però ad oggi (agosto 08) l'aereo non ha neanche effettuato il suo primo volo di prova. Probabilmente lo farà nell'ultimo trimestre 2008 e le prime consegne dovrebbero avvenire nel 2009.

Questo aereo, il primo al mondo a fare un uso massiccio della fibra di carbonio, sarà realizzato in 3 versioni: 787-3, 787-8 e 787-9.

E' il mio preferito anche se per ora non ha mai volato! [SM=g27822]

Esemplari ordinati: 796!!! e ancora non ha mai volato! [SM=g27824]





AURORA PILOT
00martedì 21 ottobre 2008 12:26
Maxi ordine Air One
I primi di giugno la compagnia ha siglato un contratto di acquisto di 12 A350XWB-800 (più 12 in opzione) e di 12 A330-200 (8 in opzione) che verranno impiegati su nuove rotte a lungo raggio.
L'ordine si aggiunge al precedente acquisto di 90 [SM=x708809] A320, suddivisi in 60 ordini fermi più 25 opzioni, che verranno via via confermate.

Ecco la più moderna compagnia aerea italiana e secondo me la migliore di tutte le altre! [SM=g27811]

L'A350XWB-800 è un aereo Airbus in fase di progettazione che andrebbe a rimpiazzare gli A330-300 sempre di Airbus e sarebbe il diretto concorrente del B787.
AURORA PILOT
00martedì 21 ottobre 2008 18:16
VASI e PAPI
Il VASI (visual approach slope indicator) è un sistema di luci sistemate ad un lato della pista e che forniscono una guida per la discesa su un giusto sentiero di avvicinamento.
Di giorno sono visibili fino ad 8 kilometri di distanza e di notte fino a 30!

Il sistema VASI è dotato di due set di luci; uno posto ad inizio pista ed uno 7 metri più indietro.
Il funzionamento è molto semplice le luci sono bianche e rosse e cambiano colore a seconda dell'inclinazione da cui vengono osservate.

Quando un pilota è in avvicinamento ad un angolo di discesa ottimale, glide slope, le luci appaiono per il primo set bianche e nel secondo rosse.
Se è troppo alto il pilota vedrà tutti e due i set bianchi, e se troppo basso tutti rossi.




Questo è il sistema più usato negli avvicinamenti a vista, anche se personalmente preferisco il PAPI.



Il PAPI (precision approach path indicator) è un sistema di quattro luci posizionate a lato pista per permettere al pilota di individuare il perfetto angolo di avvicinamento alla pista.

La differenza con il VASI è che le luci non sono separate 2 a 2, ma sono tutte l'una vicina all'altra.
Mantiene lo stesso scopo del VASI però è un po' più preciso: 4 rosse troppo basso; 3 rosse e 1 bianco leggermente basso; 2 rosse e 2 bianche sei OK sul sentiero oppure "on the glide" (sul sentiero); 3 bianche e 1 rosso leggermente alto; 4 bianche troppo alto.




Ecco come fanno i piloti che volano a vista (senza l'ausilio degli strumenti ed ILS) a centrare sempre la pista nel punto giusto!

Ci sono anche altri tipi anche con più colori, ma sono meno usati.
(richard)
00martedì 21 ottobre 2008 18:45
Ottimi sistemi d'avvicinamento per l'atterraggio,questi in campo,civile;domanda difficile:-e in campo militare su una portaerei che tipo di segnalazioni vengono usate di notte?-. Grazie.
AURORA PILOT
00martedì 21 ottobre 2008 18:48
La Cessna crea il "COLUMBUS"
La Cessna ha presentato il mockup del suo nuovo nato "Columbus"!

L'aereo avrà la classica forma dei Citation, sopratutto riprende il Citation X, ma avrà l'avionica aggiornata e nuovi materiali per le strutture.
I posti a sedere saranno da 8 a 12, i motori Pratt&Whitney PW810, avionica digitale Collins Pro Line Fusion, la velocità sarà nell'ordine dei 490 nodi e l'autonomia di 4.000 miglia nautiche (circa 7500 kilometri).

Eccolo qua questo gioiello tecnologico!






AURORA PILOT
00martedì 21 ottobre 2008 18:51
I sistemi sistemi di avvicinamento per le portaerei sono costituiti da luci riflesse su uno specchio di appontaggio.
La luce verde indica un corretto avvicinamento, la bianca un avvicinamento troppo alto e la rossa uno troppo basso.

Eccoti servito carissimo (richard)! Questo è quello che sapevo poi forse ci sono altri sistemi, ma non credo.

(richard)
00martedì 21 ottobre 2008 19:00
Simili a quelli per aerei civili ad eccezione della presenza della luce verde.Mi sembrano i migliori e c'è qualche procedura o segnalazione oltre al viva voce con la torre della portaerei per la velocita' d'appontaggio se eccessiva o insufficiente?Ancora grazie.
AURORA PILOT
00martedì 21 ottobre 2008 22:56
Si proprio così, avrai visto i film con delle portaerei, c'è un "omino" che ha un telefono fisso all'orecchio e dirige le operazioni di appontaggio. Lui è in contatto col pilota una volta autorizzato all'appontaggio dalla torre di controllo; ed è lui che aiuta il pilota nel correggere velocità e assetto nella fase di avvicinamento.

(richard), prego! Per me è un piacere parlare di queste cose...vivo di questo praticamente! Fai delle ottime domande, che a volte fanno riflettere e ripassare alcune cose anche a me.

ufologo 555
00giovedì 23 ottobre 2008 18:29
Per le piste militari( richard), le luci sono ugualmente bianche e rosse; poi hanno il sitema Radar Approach e il TACAN. Ma lascio parlare AURORA PILOT, giustamente...
Vai, vai! AURORA PILOT... sono in volo con te!
AURORA PILOT
00giovedì 23 ottobre 2008 19:11
1.000 ATR entro l'anno
La crisi petrolifera sta rilanciando la domanda di velivoli turboelica.
Nel secondo semestre 2008 ATR si aspetta un boom di vendite, con ordini per oltre 50 esemplari, e porteranno il consorzio italo-francese a superare il traguardo dei 1.000 ATR42/72 venduti dall'avvio del programma, a metà degli anni '80.

Allora allacciati le cinture, metti lo schienale del sedile dritto e il tavolino ripiegato... ufologo 555, e se hai da aggiungere altre cose diccele pure...anche la tua esperienza aiuta ad approfondire certi argomenti!

ufologo 555
00giovedì 23 ottobre 2008 19:45
Dai! Ti porto a fare un giro sul "Tornado":
acensione su "Idle"; decollo Su "Combat", poi "Maxdry" in crociera... Adesso facciamo un bel botto in"A.B".; ora una bella accelerata a 6 "G", su ""Combat", e vai!
"...Take my breath awaaaayyy!! tadannnn tadadannnn....!" [SM=g1420770]
AURORA PILOT
00giovedì 23 ottobre 2008 23:13
[SM=x708822] che risate! Da sogno eh...
ufologo 555
00lunedì 27 ottobre 2008 12:44
AURORA PILOT, e le foto degli altri aerei...?
AURORA PILOT
00lunedì 27 ottobre 2008 14:19
XB-70 Valkyrie
Uno dei più imponenti progetti degli anni '60 è senza dubbio il NorthAmerican XB-70 Valkyrie.
Era un bombardiere strategico nucleare capace di raggiungere Mach 3,1 ed aveva un'autonomia di 12.000km.

Ecco qua la storia del progetto:

Il Valkyrie, concepito come bombardiere ma in pratica realizzato come aereo sperimentale, utilizzava la configurazione canard ed un'ala a delta, come altre macchine avrebbero fatto in seguito, quali l'odierno Eurofighter Typhoon, ed era costruito per la maggior parte in acciaio inossidabile, pannelli a nido d'ape e titanio. Le prese d'aria si trovavano sotto l'ala, i motori tra le due code verticali. I carrelli erano posti sotto la struttura delle prese d'aria.

Il Valkyrie era progettato per sfruttare un fenomeno chiamato compression lift (portanza di compressione), ottenuto quando le onde d'urto generate da un aereo che voli a velocità supersoniche sostengono parte del peso dell'aereo stesso.
Per il verificarsi di questo fenomeno, l'XB-70 ed altri progetti simili sono anche chiamati waveriders ("cavalcatori di onde") con riferimento alle onde d'urto che essi cavalcano. La portanza di compressione rimane, a tutt'oggi, una teoria controversa quando viene applicata all'XB-70.

Inoltre, l'XB-70 è l'unico aereo della sua grandezza ad avere estremità alari mobili: non per ripiegarle negli hangar, bensì per aumentare la stabilità aerodinamica a velocità supersoniche. Il Valkyrie poteva abbassare le estremità alari di 25 (oltre i 500 km/h) o 65 gradi (oltre Mach 1,4). Le estremità alari mobili dell'XB-70 sono ancora oggi le più estese superfici aerodinamiche mobili mai installate su un aereo.

Il sofisticato sistema di pilotaggio prevedeva anche due alette canard vicino all'abitacolo, a pianta trapezoidale, che erano piuttosto singolarmente di alto allungamento.
Il muso, a differenza di quello del Concorde, non era abbassabile durante il decollo, per migliorare la visibilità dell'equipaggio. A questo scopo era invece presente un raffinato parabrezza (che si raccordava col muso) a geometria variabile tra due posizioni: una subsonica, caratterizzata da un'inclinazione ripida, atta a consentire una migliore visibilità in decollo, in atterraggio e in genere alle basse velocità (da tenere presente il fatto che l'equipaggio di due persone si trovava a qualcosa come 33 metri oltre il carrello d'atterraggio e a circa 10 metri dal suolo), e una supersonica, molto più liscia e aerodinamica, continua nel profilo del muso del Valkyrie, che veniva appunto adottata per il volo ad alta velocità.

La fusoliera, a sezione pressoché circolare e caratterizzata da una raffinatissima aerodinamica, andava a rastremarsi dolcemente sopra l'ala, la quale, dotata di una struttura a delta semplice, con estremità acute, aveva una pianta a triangolo rettangolo quasi perfetta.

I comandi di volo erano variamente suddivisi, con degli elevoni sulle ali interne, flaps sulle alette canard, piani di coda quasi totalmente mobili, perfettamente verticali e paralleli tra di loro.

I motori da soli meritavano più di una nota, essendo gli YJ93 macchine termodinamiche particolari.
Esse formavano un'autentica batteria di 6 reattori tutti sistemati allineati fianco a fianco, nella parte posteriore della fusoliera e tra le derive verticali. Essi erano turboreattori relativamente convenzionali (provvisti però di un "augmentor", un postbruciatore, modulabile), ma non essendo a ciclo variabile erano vulnerabili al surriscaldamento dovuto alle altissime velocità di cui il B-70 era capace. Ecco quindi perché erano alimentati con un carburante speciale, il JP-6 a bassa volatilità, che serviva anche a raffreddare le strutture della turbina. La versione con additivo al boro era stata accantonata nel 1959, ma nella versione convenzionale persistevano vari e complessi problemi di affidabilità e di messa a punto che era necessario risolvere per riuscire a far volare il Valkyrie tanto veloce (e continuativamente) come previsto.

Infatti un motore di tipo convenzionale, come quello istallato sul MiG-25, è in difficoltà sempre crescenti al suo avvicinarsi a Mach 3 soprattutto per motivi di surriscaldamento e per i problemi legati alle onde d'urto dell'aria che si abbatte a tre volte la velocità del suono sulle prese.

La soluzione univoca trovata era un complesso sistema di geometria variabile applicato alle prese d'aria dei sei reattori: uno dei primissimi esempi di prese d'aria a geometria variabile controllata da un calcolatore, anche nelle condizioni più estreme di volo era perfettamente in grado di far sì che il flusso d'aria in ingresso rallentasse, da oltre Mach 3 a meno di Mach 1.

Un altro notevolissimo esempio di come i problemi legati alla propulsione siano stati brillantemente superati è il Lockheed SR-71 Blackbird e gli altri apparecchi della famiglia, che sono apparsi appena dopo il B-70 e hanno consentito la realizzazione pratica del concetto di velocità di crociera di Mach 3. I loro reattori Pratt & Whitney J58 hanno una struttura a ciclo variabile, per cui al decollo e a bassa velocità sono dei turboreattori, ma a velocità largamente supersoniche il flusso dell'aria passa vicino al compressore della turbina ma non vi entra: il motore funziona quindi come statoreattore, e da qui la definizione, unica e altisonante, di turbostatoreattore.

La capacità di trasporto carburante era di 136 000 kg, 165 000 litri, con serbatoi sparsi in tutta la fusoliera e le ali e caratterizzati da un rivoluzionario, computerizzato sistema di centraggio e autotravaso al fine di ottimizzare sempre il centro di gravità in ogni momento del volo. Le prese d'aria erano sotto la fusoliera, con sezione rettangolare, tridimensionali. Esse si congiungevano con l'estremità posteriore della fusoliera nella zona motori, sotto le ali.

Il carrello era di tipo particolare: due elementi principali con due coppie di ruote in tandem, di grande diametro, e un carrello mobile con una sola coppia, molto arretrato rispetto al muso per non avere una gamba troppo lunga.

In termini strutturali e di progettazione di dettaglio, il B-70 aveva una struttura in acciaio inossidabile a nido d'ape, che riguardava il 69% della superficie della cellula, mentre acqua e 2 000 litri di combustibile venivano usati per disperdere il calore, come una sorta di circuito di raffreddamento, perché la temperatura era il principale problema da risolvere. Gli pneumatici avevano carcassa metallica, i sedili eiettabili erano racchiusi in speciali capsule di salvataggio, mentre nel radome di prua avrebbe dovuto essere presente un radar, mai installato.

L'abbassamento delle estremità alari aumentava altresì l'effetto di portanza di compressione, poiché l'onda d'urto causata dal cuneo posto al centro dell'ala (e ospitante i motori) veniva ulteriormente intrappolata sotto le ali invece che lasciata sfuggire oltre il bordo d'uscita dell'ala stessa. Si crede comunemente che grazie a questo effetto l'XB-70 abbia il più alto rapporto portanza-resistenza mai ottenuto per un aereo con equipaggio. Questa informazione è citata anche in testi specializzati.
Sebbene ci sia effettivamente un miglioramento delle prestazioni, il rapporto non è comunque migliore di quello della maggior parte degli alianti. L'affermazione più corretta sarebbe che l'XB-70 ha il più alto rapporto portanza-resistenza di qualsiasi altro aereo supersonico con equipaggio.

Il ruolo che l'XB-70 doveva ricoprire era quello di bombardiere supersonico ad alta quota, scortato dall'XF-108 Rapier, un caccia trisonico sviluppato dalla North American Aviation in parallelo con l'XB-70. Il Rapier era anche inteso come intercettore per la difesa da un bombardiere sovietico dotato di capacita simili a quelle dell'XB-70. Per contenere i costi, i motori e molti impianti di bordo erano progettati in comune tra i due aerei. In pratica esso era un modello in scala del B-70, ridotto del 50%, ed equipaggiato di soli due motori (i quali però era previsto fossero due YJ93-GE-5 alimentati con combustibile zip fuel al boro).

Questo ruolo era l'estrema evoluzione della filosofia d'impiego classica, ma a Mach 3 davvero pochi caccia, per non dire nessuno, avrebbero potuto insidiare il B-70, meno che mai richiedere la presenza dell'F-108. Un problema più immediato era quello del calore: la stiva portabombe superava ampiamente i 300 gradi centigradi, cosa che rendeva il volo supersonico automaticamente 'disarmato' in quanto non si trovò all'epoca alcun ordigno capace di resistere a tale calore né un valido sistema di raffreddamento per la stiva. Ma la storia avrebbe reso superata la ricerca di tali armamenti, visti i problemi di altro genere incontrati.

A seguito dell'abbattimento dell'U-2 pilotato da Gary Powers, le certezze residue circa l'utilità dell'XB-70 come bombardiere vennero messe in dubbio, e il progetto XB-70 venne tramutato in un programma di ricerca aerodinamica avanzata, propulsione e altri aspetti legati ai grandi aerei supersonici, in particolare al programma statunitense SST. I progetti iniziali prevedevano la costruzione di tre aerei, ognuno dei quali incorporava le modifiche derivate dall'esperienza acquisita dai collaudi dell'aereo precedente, ma il programma venne interrotto, quando erano stati realizzati solo i due primi prototipi, nel luglio 1964.


Il primo XB-70 (N.62-0001) uscì di fabbrica a Los Angeles l'11 maggio 1964 ed effettuò il primo volo il 21 settembre.

Il primo aereo soffrì problemi di vario genere, come la debolezza nella costruzione dei pannelli a nido d'ape, principalmente dovuti all'inesperienza nella costruzione di questo materiale relativamente nuovo. La costruzione dei pannelli a nido d'ape risultò molto più difficile di quanto anticipato dai progettisti.
Un problema più pratico venne trovato nel blocco del carrello principale sinistro, che all'atterraggio provocò la distruzione delle relative ruote, ma il collaudatore Al White e il colonnello J.Cotton riuscirono a evitare che avvenissero problemi peggiori.

Inoltre il primo aeromobile venne afflitto da perdite nel circuito idraulico, nel circuito di alimentazione e problemi al carrello d'atterraggio, che era complicato in modo inusuale.

Nondimeno, il terzo volo venne superato Mach 1 e il 24 ottobre si raggiunsero mach 1,42 per 40 minuti.

Il secondo esemplare, n.62-0207, venne invece fatto decollare per la prima volta il 17 luglio 1965.

Durante un volo, il 7 maggio 1965, il divisorio fra la sezione di destra e quella di sinistra della presa d'aria dei motori si ruppe e venne aspirato dai motori, danneggiandoli irreparabilmente tutti.

Il 4 ottobre 1965, nel primo volo a una velocità superiore a Mach 3, i pannelli a nido d'ape cedettero di nuovo sotto sforzo: 60 cm del bordo d'attacco della semiala sinistra vennero letteralmente strappati via.

I problemi strutturali fecero sì che il primo esemplare venne limitato ad una velocità massima di Mach 2,5.

Questi difetti nella struttura a nidi d'ape furono completamente risolti durante la costruzione del secondo velivolo, che volò per la prima volta il 7 luglio 1965.

Il 19 maggio 1966 l'aereo numero due volò per 3840 km in 91 minuti, volando a 3.270 km/h (Mach 3,08) per 33 minuti.

L'8 giugno 1966, però, l'aereo andò distrutto a seguito di una collisione con un F-104 Starfighter; la collisione avvenne mentre i due aeromobili, assieme ad altre macchine supersoniche, volavano in formazione stretta per una sessione fotografica voluta dalla General Electric per pubblicizzare i suoi motori.

Questa è la storia del più leggendario aereo supersonico mai costruito e personalmente il mio preferito! Secondo me non c'è aereo più bello e futuristico di questo! [SM=g27811]



Fonte:wikipedia


Ps: scusate i due giorni d'astinenza..
AURORA PILOT
00lunedì 27 ottobre 2008 14:39
F-18 delle forze aeree canadesi
Un F-18 con una speciale mimetica sulla "pancia"...
Si nota una mimetica simile ad un tettuccio del pilota, utilissima a quanto pare per disorientare l'avversario nel combattimento ravvicinato manovrato.

ufologo 555
00lunedì 27 ottobre 2008 19:50
Mitico aereo il "Vakirie"! Per colpa di Mc Namara (ex ministro della Difesa) fu bocciato! M'incavolai come una scimmia! Come bellezza c'era solo il B-58 "Hustler"; naturalmente ho i modellini di tutt'e due, in scala 1/72 sempre. Per i caccia quelli di cui sono "innamorato" sono il "Sabre" ed il "Super sabre";(naturalmente il "Mustang"); poi non ce n'è più nessuno come il "Phantom"!!! Quando qualche "Phantom" (di solito tedeschi, ormai) viene qui a Ghedi, corro subitio a vederli! Specie la versione "E", con il "vulcan" a canne rotanti, sotto il muso. Quando vedi un "Phantom" sulla pista, ma anche parcheggiato, con quel muso abbassato e la punta delle ali leggermente rialzate e la coda abbassata, sembra vogla dire: "scansati! che adesso vado sù io...!"
(richard)
00lunedì 27 ottobre 2008 21:59
Condivido a pieno l'apprezzamento per l'F4 Phantom II. Particolarissimo [SM=x708804]
Eccolo:

AURORA PILOT
00martedì 28 ottobre 2008 11:57
Sarà che voi due ragazzi siete cresciuti con questi aerei come simbolo di potere delle forze USA, ma il mio preferito caccia è l'F16...diciamo che sono nato con lui ed ho avuto molti modellini che lo raffiguravano.
Senza dubbio il "Phantom" è stato l'aereo più azzeccato di tutti i tempi...non come il ridicolo F-111 "Aardwark", ora usato solo dalla Australian Air Force.
(richard)
00martedì 28 ottobre 2008 13:32
Forse ridicolo, ma comunque bello questo F-111D


AURORA PILOT
00martedì 28 ottobre 2008 15:57
Secondo me è stato il peggior flop dell'USAF, sopratutto perchè non era nato per il ruolo che l'USAF voleva assegnarli: quello di intercettore imbarcato.
La linea non è certamente futuristica, anzi sembrava andare indietro rispetto a quelle che dovevano essere sviluppate in quei tempi.
L'unica cosa bella che poteva fare quest'aereo era il "dump and burn" una manovra usata per scaricare il carburante in eccesso nelle manovre di emergenza.
Il carburante veniva immesso negli scarichi del post-bruciatore creando così una fiammata enorme...

(richard)
00martedì 28 ottobre 2008 17:51
Se non vado errato mi sembra sia stato il primo bombardiere con le ali a geometria variabile costruito dagli USA.
AURORA PILOT
00martedì 28 ottobre 2008 17:57
Non sbagli (richard)!
E' stato il primo a geometria variabile, il "Tornado" si può considerare un suo successore...
ufologo 555
00martedì 28 ottobre 2008 17:59
AURORA PILOT; l'hai mai sentito volare veloce sopra la testa? Non ho mai sentito un rumore simile: ti rimbombava dentro e ti lacerava le viscere! Parlo dell'F111! Ce n'era uno Squadron completo molti anni fa qui all'Aeroporto (sai, quando si fanno gli scambi: "Squadron Exchanghe") restarono qui per un mesetto, beh, volavano come "aquile; poi con le ali a "geometria varibile" mentre evoluivano in cielo (i primi che si vedevano ), si stava a bocca apereta a guardarli; erano senz'altro un simbolo di potenza!
Ma i "Phantom"... Con quel muso... Con quelle ali! Con quella coda...e il fumo nero... Erano davvero una "minaccia"!Ma poi, la forma! Ho visto anche un "Tomcat", ma non mi fa quell'effetto.
Mentre i tuoi "Falcon" (sono stati qui per 7 anni circa, quelli Turchi, per la Bosnia) erano "schizzetti"; ma porco giuda come "schizzavano" in cielo, specialmente in salita... Sembrava che l'aereo dovesse correre dietro al motore, non che fosse spinto!
AURORA PILOT
00mercoledì 29 ottobre 2008 16:23
Ciao ufologo 555,
non ho mai avuto la fortuna di vederne volare uno...ma immagino che fosse bello possente e massiccio!
Il confronto con l'F16 non lo si può fare proprio per bene, sono due macchine nate per ruoli e scopi diversi.
L'F16 mi pare che sia l'aereo con il minor raggio di virata al mondo, l'ho visto ad un airshow ed era veramente incredibile, una virata a 9g in 3-4 secondi un 360!!!
Tu che forse lo sai ufologo quando dovrebbe arrivare lo "squadron exchange" con i greci? Ho tanta voglia di vedere un Corsair...vecchio ma bello! [SM=g27811]
AURORA PILOT
00mercoledì 29 ottobre 2008 16:40
Learjet 85
Sta arrivando il nuovo Learjet 85, l'ultimo nato della leggendaria casa costruttrice di businessjet americana.
L'aereo sarà con cellula completamente in materiali compositi e si propone nella fascia di aerei business medio-grandi.
Avrà una velocità di crociera di Mach .82 e un range di 3.000NM (5.550km), quindi è un aereo con capacità transcontinentale.
Si conosce ancora poco per ora, ma è stato detto che verso l'inizio di novembre sarà rivelato molto altro.

ufologo 555
00giovedì 30 ottobre 2008 14:31
Non ne fanno praticamente più d iquesti "scambi", da anni, qualche volta arriva qualcuno di passaggio e si ferma qualche girno... Tutto qua. Riguardo ai "Corsair", sono un po vecchiotti, come fai a vederne uno, se non in qualche "Air show"? Sicuro che intendevi dire "Corsair"?
Riguardo alle virate, se ricordo bene, l'F-18 dovrebbe "fregare" l'F-16!
AURORA PILOT
00giovedì 30 ottobre 2008 14:40
Ah peccato che non ne facciano più...
Son sicuro che intendevo dire Vought A-7 Corsair II, quelli greci, almeno per quel che ne so leggendo riviste, fino al 2005 erano in servizio in Grecia e credo che lo siano ancora!
Per il raffronto F16-F18 sarà dura capire chi "frega" chi.
Piccolopopolo
00giovedì 30 ottobre 2008 19:32
learjet 85 mi sembra una figata, peccato che siano sempre velivoli da segmenti alti, con prezzi proibitivi e destinati ai ricconi. In 10 anni che prendo aerei in realtà per la classe media non è cambiato nulla, lo spazio è poco, i servizi scadenti e l'economy è invivibile. L'aviazione civile per i comuni mortali è ferma...
AURORA PILOT
00giovedì 30 ottobre 2008 22:13
Pienamente concorde piccolopopolo.
Si tiene sempre in maggior conto la sicurezza e gli impianti di un aereo e poco in conto il comfort dei passeggeri...perchè...maggior comfort, maggior spazio per le gambe, minor numero di sedili, minor numero di passeggeri imbarcati...minor profitto per la compagnia...tutto qui!

Goditi queste immagini della cabina del Boeing 787, un comfort senza eguali anche nella classe economica!

Ah, quasi dimenticavo, il soffitto di questo gioiello è dotato di milioni di piccolissimi led, che di giorno ti creano le nuvole e il cielo azzurro...e di notte un bellissimo cielo stellato!

Cabina Business


First class


Economica


Come avrai capito è il mio aereo commerciale preferito!
AURORA PILOT
00giovedì 30 ottobre 2008 22:54
Avro Vulcan
Sviluppato per far parte del deterrente nucleare,, l'Avro Vulcan fu progettato negli anni '50 come bombardiere d'alta quota.
I Vulcan vennero armati con il missile stand-off "Blue Steel", ma già dalla metà degli anni sessanta la RAF destinò questi aerei ad operazioni a lungo raggio e a bassa quota.
Privo di armamento difensivo, il Vulcan usava un'avanzata dotazione ECM (elettromagnetica) per penetrare nelle difese nemiche.
Nel 1982, fu impiegato in missioni di bombardamento contro l'aeroporto di Port Stanley durante la guerra delle Falkland.

Apparato propulsivo: 4 turboreattori RR Olympus 301 da 88,96 kN di spinta.

Dimensioni: apertura alare 33,83 m, lunghezza 30,45 m, altezza 8,28 m, superficie alare 368,26 mq.

Pesi: a vuoto circa 45.360 kg, massimo al decollo 113,398 kg.

Prestazioni: velocità massima 1038 km/h, tangenza operativa 19.810 m, autonomia 7.403 km.

Armamento: fino a 21.454 kg di bombe per uso generale.

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