Una cosa che ancora non conosciamo sono i tempi di ritorno delle eruzioni del Marsili perché tali stime si basano su calcoli statistici su un gran numero di datazioni. Purtroppo per il Marsili ci sono solo 4 datazioni disponibili. In altre parole, è come se noi del Vesuvio conoscessimo solo le eruzioni del 1631 e del 1944 e dicessimo che i tempi di ritorno sono di 400 anni, mentre, in realtà, l’attività del Vesuvio tra queste due date è stata pressoché continua.
In termini di pericolosità legata alle eruzioni sottomarine, ai collassi laterali, e a possibili tsunami associati, i dati a nostra disposizione non consentono di fornire stime quantitative, ma alcune considerazioni preliminari possono essere fatte. Il collasso laterale di vulcani sottomarini è un fenomeno conosciuto da tempo e, qualora si verifichi, non è detto che produca tsunami. Questi ultimi sono generalmente associati a terremoti e/o frane di isole vulcaniche o di settori della scarpata continentale. Per la valutazione dei collassi laterali dei vulcani sottomarini e della pericolosità di tali eventi è assolutamente prioritario (a) effettuare una stima della stabilità dei versanti del vulcano, (b) valutare il volume di roccia potenzialmente coinvolto, (c) conoscerne le modalità di movimento lungo il pendio e, una volta noti tutti i parametri, (d) verificare se il volume di roccia e la dinamica della frana sottomarina sono compatibili con l’innesco di uno tsunami.