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[Rubrica] [In corso] Guerra: armi e tecnologie.

Ultimo Aggiornamento: 25/11/2015 19:46
26/10/2012 21:16

Se si osserva bene la foto del cougar postata da Thomas, si può notare un punto dolente di molti mezzi protetti. E cioè la postazione superiore aperta, parzialmente riparata dalle paratie laterali. I comandi militari non hanno ancora capito che le schegge uccidono tanto quanto i proiettili.
Se il loro imperativo è garantire una copertura visiva a 360° possono sempre realizzare una torretta vetrata, con vetri balistici a alta resistenza.
Un mezzo come questo si può considerare una pentola con un mezzo coperchio.
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27/10/2012 14:51

Re:
blackmanta, 26/10/2012 21:16:

Se si osserva bene la foto del cougar postata da Thomas, si può notare un punto dolente di molti mezzi protetti. E cioè la postazione superiore aperta, parzialmente riparata dalle paratie laterali. I comandi militari non hanno ancora capito che le schegge uccidono tanto quanto i proiettili.
Se il loro imperativo è garantire una copertura visiva a 360° possono sempre realizzare una torretta vetrata, con vetri balistici a alta resistenza.
Un mezzo come questo si può considerare una pentola con un mezzo coperchio.




Grazie per avermelo fatto notare, in effetti quelle paerture non hanno senso [SM=g2806961]
27/10/2012 23:12

Nella foto che accludo si nota meglio ciò che sto dicendo.
Il mezzo ritratto è il Sandok Mamba II, derivato l modello I.
Che è stato uno dei primi mezzi antimina,costruiti a livello di serie, e che si è giovato dell'eperienza dei combattimenti nella boscaglia contro i guerriglieri.
Le frecce blu indicano le vie di fuga, dell'energia causata dall'esplosione di mine, ied, ordigni improvvisati, bombe a mano.
La forma a V dello scafo inferiore, devia la forza esplosiva.
Il pavimento del mezzo è stratificato,spesso sono presenti anche serbatoi di liquidi, compresa l'acqua, che asorbono l'energia dell'esplosione, e inoltre gli occupanti sono saldamente legati ai sedili.
Lo scafo è resistente al fuoco delle armi leggere.

Ma che dire del servente della torretta superiore?
Il suo busto e la sua testa sbucano per intero. Sottoposto al tiro concentrato di più armi automatiche, nella migliore delle ipotesi, riporterebbe ferite gravi.
Se soggetto del fuoco di un cecchino, sarebbe quasi certamente un uomo morto.
Se investito dalle schegge di un ordigno o di un razzo, nella migliore delle ipotesi diventerebbe un invalido.
I carristi israeliani, che sono fra i migliori al mondo, amano andare in combattimento con i portelloni aperti.
In effetti la vista da un mezzo chiuso oltre che ad essere claustrofobica, è anche limitata, pur con l'ausilio di vari tipi di visori.
Nel combattimento fra mezzi, vedere per primi il nemico, significa il più delle volte restare vivi.
I carristi israeliani, però a causa di questa loro abitudine, hanno avuto numerosissime perdite.
Considerando che i loro carri sono stati pensati, con l'obbietivo primario di garantire la sopravvivenza dell'equipaggio, realizzare un mezzo apparentemente sicuro, per poi costringere uno o più componenti dello stesso, ad esporsi per azionare le armi del veicolo, è una cosa assurda.
Per cui.
1) O si realizzano armi azionabili dall'interno del veicolo( cosa già in uso su alcuni mezzi).
2) Si realizzano torrette integrali, magari con ampie vetrature balistiche. Vista la posizione e la vulnerabilità intrinseca, va da sè che le vetrature dovranno essere più resistenti e spesse delle vetrature usate per la visibilità del veicolo.
La torretta infatti costituirebbe un attira colpi formidabile per i propri avversari.
Da la sù infatti il servente potrebbe bonificare lo spazio intorno al veicolo, e fornire fuoco di supporto alle squadre di fanteria.
27/10/2012 23:16

Nel precedente post non è uscita la foto.
E questa qui:
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28/10/2012 08:39

A si eccola grazie, comunque penso che con tutti i soldi che si spendono si potrebbe fare qualcosa in più per quelle aperture [SM=g2806961]
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31/10/2012 17:13

Peenemunde: il fulcro dello sviluppo bellico nazista.


Introduzione
Peenemunde è un piccolo comune tedesco situato nella parte nord-occidentale dell’isola di Usedom, nel Mar Baltico

Gli anni della Seconda Guerra Mondiale.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Peenemünde ospitava la Heeresversuchsanstalt, un grosso sito di sperimentazione e sviluppo missilistico, istituito nel 1937.
Prima di questa data, il gruppo scientifico guidato da Wernher von Braun e Walter Dornberger aveva operato a Kummersdorf, a sud di Berlino. Quando Kummersdorf era diventata troppo piccola per gli esperimenti, venne scelta Peenemünde come nuova località per lo sviluppo tecnologico bellico.
Situata sulla costa, Peenemunde permetteva il lancio dei razzi e il loro successivo monitoraggio, attraverso oltre 300 chilometri di acque aperte.
Tra il 1937 e il 1945 gli scienziati impiegati in questo sito svilupparono molte basi della tecnologia missilistica e due armi, la V1 e la V2. I lanci di prova del primo V-1 avvennero all'inizio del 1942 e il primo V-2 (allora chiamato A-4) fu lanciato il 3 ottobre 1942, dalla Prüfstand VII.
La Luftwaffe, l’aviazione militare nazista, condusse gli esperimenti del V1 a Peenemünde-West, mentre l'Heer, l’esercito, condusse lo sviluppo del missile balistico V2.
In loco operavano Reparti nebbiogeni inviati dalla Repubblica sociale italiana.

I bombardamenti alleati.
Gli alleati scoprirono Peenemunde grazie alle informazioni raccolte dalle ricognizioni aeree della RAF e dal lavoro svolto dall'intelligence dell'esercito clandestino polacco, l’Armia Krajowa.
Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, il sito fu bersaglio di alcune pesanti incursioni aeree, tra cui un attacco da parte di quasi 500 bombardieri pesanti della RAF nella notte tra il 16 e il 17 agosto 1943 ("Operazione Hydra").
Questa incursione uccise circa 700 persone, tra cui Walter Thiel, capo dello sviluppo dei motori, e spinse a spostare la produzione dei razzi V sottoterra. Nonostante le incursioni, molte installazioni di Peenemünde rimasero intatte fino alla fine del conflitto, poiché gran parte delle bombe atterrarono nelle aree abitative e sui campi dei lavoratori stranieri.

L’aeroporto di Peenemunde.
Il 2 aprile 1936 il Reich Air Ministry pagò 750000 marchi alla città di Wolgast per acquistare tutta la parte settentrionale della penisola dell’isola di Usedom.
L’aeroporto entrò in funzione l’1 aprile 1938 e quello stesso giorno il Ministro dell’Aeronautica separò ufficialmente questa parte di Peenemunde dal comando congiunto che includeva l’adiacente Peenemunde Army Research Center.
Il Luftwaffe Test Site all’interno dell’aeroporto venne usato per testare nuovi velivoli sperimentali come l’Heinkel He 176 e il Messerschmitt Me 163, nome in codice britannico “Peenemunde 30”.
Nella parte nord-orientale del campo d’aviazione in cemento c’era la rampa di lancio per testare le bombe volanti V-1. Queste vennero viste per la prima volta nel 1943, quando l’ufficiale della RAF Constance Babington Smith fotografò durante un volo di ricognizione un piccolo velivolo alato a cui venne dato il nome in codice “Peenemunde 20”.
L’aeroporto venne utilizzato anche dagli Heinkel He 111 che vennero impiegati per i primi test delle V-1.
Gli uomini che lavoravano al lancio delle V-1 vennero addestrati nella vicina località di Zempin ma, dopo i bombardamento dell’Operazione Hydra, il tutto venne spostato a Brusterort.
Nelle strutture dell’aeroporto vennero sviluppati anche i sistemi di navigazione notturna e i sistemi radar.

Peenemunde Army Research Center.
Il Peenemunde Army Research Center, o HVP, venne fondato nel 1937. Dopo la separazione dal Peenemunde Airfield del 2 aprile 1936, l’esercito iniziò i lavori nell’area per costruire tutte le infrastrutture necessarie e prima della metà del 1938 il sito era stato quasi completato.
Wernher von Braun era il direttore tecnico dell’HVP mentre Walter Thiel era il vicedirettore.
Il centro era organizzato secondo dipartimenti, ognuno sotto la guida di uno specialista. I principali erano 9 (la lista è in inglese ma facilmente intuibile):
1 - Technical Design Office (Walter J H "Papa" Riedel)
2 - Aeroballistics and Mathematics Laboratory (Dr Hermann Steuding)
3 - Wind Tunnel (Dr Rudolph Hermann)
4 - Materials Laboratory (Dr Mäder)
5 - Flight, Guidance, and Telemetering Devices (German: BSM) (Dr Ernst Steinhoff)[7]
6 - Development and Fabrication Laboratory (Arthur Rudolph)
7 - Test Laboratory (Klaus Riedel)
8 - Future Projects Office (Ludwig Roth)
9 - Purchasing Office (Mr Genthe)
Altri dipartimenti aggiuntivi erano il Measurements Group, guidato da Gerhard Reisig e parte della BSM, il Production Planning Directorate, guidato da Detmar Stahlknecht, il Personel Office, guidato da Richard Sundermeyer, e il Drawings Change Service.
Nell’HVP vennero sviluppati la maggior parte dei missili guidati ed dei razzi nazisti impiegati durante la Seconda Guerra Mondiale:
le V-2, i Wasserfall, gli Schmetterling, i Rheintochter, i Taifun e i missili Enzian.
Qui si studiarono anche i missili a lungo raggio da utilizzare contro gli Stati Uniti. Questo progetto viene talvolta chiamato V-3 (anche se con il termine V-3 si intende molte volte lo Hochdruckpumpe, un super-cannone nazista).
Nel complesso venne sviluppato anche il primo sistema televisivo a circuito chiuso, che venne installato presso il Test Stand VII per monitorare il lancio dei razzi.
Uno dei complessi del sito era l’Aerodynamic Institute. Qui era stata costruita una galleria del vento supersonica, capace di generare una velocità massima di Mach 4.4 e, per ridurre l’annebbiamento e la condensa causata dall’utilizzo dell’ossigeno liquido, c’era installato un sistema di essiccamento innovativo.
In un altro complesso di Peenemunde venne studiato il primo sistema di difesa antiarea con razzi. La sperimentazione venne portata avanti da Magnus von Braun ma non riscosse molto successo.
L’idea di un’arma solamente difensiva, di un razzo anti-aereo, non piaceva molto agli alti ufficiali nazisti e lo sviluppo di questo sistema difensivo non venne completato.
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01/11/2012 21:48

Il fucile che sparava dietro l'angolo.
L’esigenza, ritenuta fino ad allora alquanto stravagante, di poter far fuoco stando riparati dietro un muro [SM=g3061180] o dall’interno di un mezzo senza esporsi al fuoco nemico divenne particolarmente impellente durante i combattimenti di Stalingrado nel 1942, quando i soldati tedeschi resistevano agli incessanti contrattacchi sovietici cercando di arginarli senza esporsi troppo al micidiale fuoco russo.

Nel 1943 quindi nacque la richiesta da parte dell’esercito all’industria armiera tedesca di progettare un’arma che permettesse il fuoco da posizione celata.

A quello stadio della guerra la Wehrmacht aveva ormai sposato la teoria della distribuzione alle truppe di armi automatiche in maniera massiccia (anche se il livello non raggiunse mai le richieste), in quanto pur essendo il fucile K.98 un’arma eccellente, questo non possedeva quella potenza di fuoco che ormai i combattimenti richiedevano.

Esistevano in quel momento già due nuove armi per la fanteria allo stadio di sviluppo: il Machinepistole MP.43 (che diverrà poi lo Sturmgewher 44) e il semiautomatico Gewher 43. Il problema era ora quello di apportare su una delle due l’opportuna modifica per renderla atta al fuoco “curvo”.

Il dilemma fu risolto da un brillante ufficiale dello staff tecnico di Albert Speer (Ministro degli Armamenti) che rispondeva al nome di Hans Joachim Shaede, il quale aveva messo a punto un sistema che permetteva di sparare dall’interno dei cannoni d’assalto Sturmgeschutz (dimostratisi vulnerabili alle squadre di cacciatori di carri sovietiche in quanto il servente, per fare fuoco con la mitragliatrice sita nella parte superiore dello scafo, doveva sporgersi all’esterno).

Shaede aveva fino ad allora avuto due carriere ben distinte: come uomo d’affari aveva ereditato una fabbrica da suo padre che impiegava più di 500 addetti. Come militare invece, aveva fatto parte come Tenente di un plotone di aerostati da osservazione, con il quale aveva combattuto la I Guerra Mondiale. Dopo il conflitto era entrato nella Riserva e, il 1 agosto 1939, era rientrato nel servizio attivo come capitano nella 1ª Divisione Corazzata della Wehrmacht.

Messosi in luce con le sue capacità di progettazione di armamenti leggeri, era stato trasferito come maggiore al Servizio della Produzione Munizionamenti e, per il suo lavoro di perfezionamento compiuto sul semovente Sturmgeschutz III aveva ricevuto un premio di 50.000 marchi dal Fuhrer in persona, il 26 ottobre 1942.

Entro l’autunno dell’anno successivo, Shaede aveva messo a punto il suo “Krummerlauf” in collaborazione con la Rheinmetall-Borsig. Le prove avevano visto l’utilizzo della cartuccia standard da fucile sia nella configurazione 7,92x57 (quella del Gewher 43) che 7,92x33 (utilizzata invece sull’Mp.43). Le prove tuttavia evidenziarono che la prima cartuccia era troppo potente, tanto da portare a problemi di resistenza del sistema già dopo 100 colpi sparati. Si optò quindi per sviluppare il sistema sull’Mp.43.

Il 6 luglio 1944 il sistema fu presentato agli alti gradi delle Forze Armate tedesche da Shaede e dal Prof. Wenninger della Rheinmetall. A causa del potente rinculo tuttavia, l’arma sembrava più adatta all’uso dall’interno di mezzi, visto che la sovrastruttura su cui era montata assorbiva in parte l’energia. Ma la lunghezza totale (fucile + Krummerlauf) ne rendeva l’uso alquanto difficoltoso (e a dire il vero tale caratteristica era critica anche per l’uso da parte della fanteria).

Il test ebbe comunque successo e circa 10.000 Krummerlauf vennero ordinati, molti dei quali destinati agli equipaggi dei semoventi o blindati in genere. Entro settembre arrivò un secondo ordine di 20.000 pezzi e in novembre Shaede veniva promosso colonnello e insignito della Croce al Merito con Spade per il suo lavoro allo sviluppo dei moderni armamenti.

In tutto vennero prodotte canne aggiuntive ricurve in quattro angolazioni diverse: 30°, 45°, 60° e 90°; inoltre Shaede studiò una canna per l’Mp.43 atta a sparare le granate standard da fucile.

Subito dopo le prime distribuzioni dell’arma, Shaede iniziò a studiare in collaborazione con la Zeiss un sistema di rifrazione con specchi che permettesse al militare che usasse il Krummerlauf anche di vedere dove sparasse.

La produzione del nuovo sistema iniziò ai primi del 1945 e continuò fra le mille difficoltà date dalla disponibilità delle materie prime e dei trasporti fino alla fine della guerra. Si stima che circa 100.000 Krummerlauf siano stati in tutto prodotti.

Molti di questi esemplari caddero poi in mano americane, russe o britanniche alla fine del conflitto e furono prontamente studiati dagli eserciti delle nazioni vincitrici. Il Capitano Philip B. Sharpe, del Corpo di Artiglieria dell’Esercito degli Stati Uniti, provò il modello con curvatura da 90°: “Oltre due terzi delle pallottole risultano deformate nel tiro a media - lunga distanza, ma è indubbio che a corta distanza l’arma è micidiale, specie se si sparano raffiche da massimo 3 colpi”.

L’idea dei tedeschi era quella di giungere ad avere ogni fante dotato di Stg.44 più, come accessorio, un Krummerlauf con canna ad angolo da 30°C (quella considerata migliore sia per la precisione che per lo stress sul proiettile e la durata della canna stessa) dotato di sistema ottico Zeiss. Sharpe, che provò anche tale configurazione, ebbe a dire successivamente: “La combinazione tra questo fucile d’assalto e la possibilità di sparare da dietro gli angoli dei muri sarebbe risultata disastrosa per le nostre truppe ed avrebbe portato ad avere perdite ancora più elevate. Nel corso dei miei test spesso mi è capitato di poter mettere 4 colpi su 5 sul bersaglio e quindi penso che se davvero la distribuzione del Krummerlauf fosse stata su grande scala per noi potevano essere guai seri”.

Dopo la fine della guerra, Shaede fu catturato dai Russi e processato per il suo apporto allo sviluppo di armamenti per la Germania nazista. Rilasciato nel 1953, tornò in patria, dove si spense nel 1967.
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02/11/2012 18:04

I Nazisti ne sapevano una più del diavolo!
In pratica il “Krummerlauf” era il predecessore di quello che oggi è il CornerShot.
en.wikipedia.org/wiki/CornerShot
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05/11/2012 21:10

Armi subacquee sovietiche




Come molti già sapranno, sparare con un'arma da fuoco mentre ci si trova sott'acqua non è un'ottima idea: molte di queste armi, infatti, potrebbero esplodere per via del contatto tra i gas incandescenti e l'acqua. Inoltre, il potere di penetrazione di un proiettile tradizionale, senza contare la sua gittata, decadono drasticamente per via dell'attrito, rendendo un'arma tradizionale troppo poco efficiente per un utilizzo in immersione.




Per dare un'idea dell'inefficienza di un proiettile tradizionale in acqua, ci viene in aiuto una puntata di Mythbuster (video sotto) in cui viene messo alla prova il famigerato fucile Barrett da 50 millimetri, in grado di staccare un arto umano ad un km di distanza e considerato l'arma portatile più potente in circolazione: nemmeno un'arma di questa potenza riesce a rendere letale un proiettile da 50mm oltre una schermatura d'acqua spessa meno di un metro.


Negli anni '60-'70, il problema di un'ipotetica battaglia subacquea tra soldati sovietici e americani era, secondo il Politburo, una minaccia reale, tanto reale da rendere necessario lo sviluppo di due armi appositamente progettate per l'utilizzo in acqua. Queste due armi, una pistola ed un fucile d'assalto, sono rimaste segrete fino al 1993, quando l'azienda produttrice Tsniitochmash le ha messe in vendita al pubblico.




La prima arma è la pistola subacquea da 4.5mm SPP-1 (Spetsialnyi Podvodnyi Pistolet), entrata nella dotazione degli "uomini rana" sovietici nel 1971 e ancora in uso per alcune missioni particolari delle Forze Speciali russe.




La pistola funziona grazie a speciali cartucce da 4,5 millimetri dotate di un proiettile metallico simile ad un dardo lungo oltre 10 centimetri, realizzato in acciaio e munito di una punta leggermente arrotondata che aiuta il proiettile a stabilizzarsi durante il percorso in acqua.





La punta appiattita, inoltre, crea una cavità idrodinamica che diminuisce l'attrito con l'acqua, aumentando la velocità del proiettile, la sua accuratezza e la sua letalità, e donandogli una portata superiore a qualunque arma subacquea a molla o ad elastici.




Se sparato fuori dall'acqua, il proiettile perde quasi interamente la sua capacità, e può raggiungere una gittata utile massima di 15-20 metri. In acqua, invece, le sue prestazioni variano con la profondità. A circa 5 metri dalla superficie, il raggio in cui il proiettile risulta letale si aggira intorno ai 17 metri, per poi diminuire fino a 6 metri ad una profondità di 40 metri.




Anche se di breve gittata, il proiettile della pistola SPP-1 rimane comunque capace di perforare una tuta in neoprene, o i 5 millimetri di vetro di una maschera da sommozzatore. Il discorso cambia, invece, per il fucile Tsniitochmash 5.66mm APS (Avtomat Podvodnyi Spetsialnyi), sviluppato per ottenere prestazioni superiori a quelle della pistola subacquea e adottato ufficialmente dalla Marina sovietica nel 1975.




I proiettili del fucile (calibro 5,66mm) sono stabilizzati tramite la stessa supercavitazione che stabilizza quelli della pistola, ma al contrario dell'arma precedente questo fucile ha un selettore che gli consente di sparare sia sutt'acqua che all'asciutto.




Se impostato su fuoco automatico, il fucile può sparare 600 colpi al minuto, cadenza di fuoco che diminuisce con l'aumentare della profondità. Se utilizzato in acqua, il fucile può sparare oltre 2.000 colpi, ma la sua vita operativa diminuisce drasticamente a 180 colpi se sparati all'asciutto.

Fuori dall'acqua, il raggio letale è compreso tra i 50 e i 100 metri; in acqua, invece, la gittata letale massima (a 5 metri di profondità) è di 30 metri.




Il primo caso di impiego pubblicamente riconosciuto dal governo russo è l'incontro tra George Bush e Mikail Gorbachev nel 1989 a Malta. Per l'occasione, i 16 uomini rana russi di scorta alla nave che ospitava il meeting erano equipaggiati con il fucile d'assalto APS.

Fonte: www.ditadifulmine.com/2012/11/armi-subacquee-sovietiche.html
[Modificato da papero16 05/11/2012 21:12]
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07/11/2012 18:31

Molto curiose queste due armi subacquee sovietiche...
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12/11/2012 16:23

Petraeus va KO, messo fuori gioco da un'amante


Uno degli uomini più potenti del mondo, il generale David Petraeus, direttore della CIA, è stato messo fuori gioco da una donna...
Anzi, da due!


Petraeus, la terza donna: 'Rispettate la mia privacy'.

Da una denuncia di una ufficiale di collegamento militare del Dipartimento di Stato è partita l'indagine dell'Fbi che ha portato a scoprire la relazione del capo della Cia con la sua biografa.

E' Jill Kelley, 37 anni, la 'terza donna' del Petraeus-gate, la bufera spionistico-sentimentale che sta sconvolgendo le istituzioni a Washington e gettando ombre anche sulla Casa Bianca. Dopo aver rapidamente individuato l'identità dell'amante clandestina che ha portato alle dimissioni del capo della Cia, Paula Broadwell, la stampa Usa è andata a caccia del nome di colei che rivolgendosi all'Fbi ha innescato il terremoto, e l'ha infine trovata. E lei già chiede "il rispetto della privacy".
Si tratta di una funzionaria volontaria di collegamento civile alla base di alla base aerea MacDill di Tampa, dove ha sede il Central Command and Special Operations Command, di cui Petraeus è stato a capo dal 2008 fino al 2010, ha reso noto la Ap, che per prima ha rivelato il nome della 'donna del mistero'. In un primo momento si era detto che era una ufficiale di collegamento tra il Dipartimento di Stato e il Joint Special Operation Command (Jsco), ma in realtà lei non ha mai avuto alcun incarico ufficiale. La coalizione di Paesi rappresentati al Jsco le ha tuttavia dato un certificato di apprezzamento in cui veniva definita "ambasciatore onorario" della coalizione, e da questo forse è nato l'equivoco. In ogni caso, lei non ha rilasciato commenti. Ha solo diffuso un comunicato con il marito per affermare: "Noi e la nostra famiglia siamo amici del generale Petraeus e della sua famiglia da oltre cinque anni. Noi rispettiamo la sua privacy e quella della sua famiglia e vogliamo lo stesso per noi e per i nostri tre figli". Intanto, la moglie di Petraeus continua a rimanere in silenzio e anche la stessa Paula Broadwell è nel frattempo scomparsa, assieme al marito e ai loro due figli.
In questi giorni doveva festeggiare con un party a Washington il suo quarantesimo compleanno ma, riferisce Politico.com, suo marito ha inviato e-mail a tutti gli invitati per cancellare l'evento. Frattanto, nei palazzi del potere a Washington gli interrogativi si fanno sempre più pressanti e hanno nel mirino Casa Bianca, Cia e Fbi, che ha scoperto il 'love affair proibito'. A partire dai tempi in cui la vicenda è venuta alla luce. Perché se lo scandalo fosse scoppiato solo una decina di giorni prima, affermano in molti, avrebbe potuto influenzare sensibilmente il risultato delle elezioni. E allora, visto che l'indagine - così delicata da far temere almeno all'inizio problemi per la sicurezza nazionale - andava avanti da varie settimane, chi ha deciso di aspettare fino a venerdì? Secondo le informazioni emerse finora, James Clapper, lo zar della National Intelligence, è stato informato solo martedì scorso, mentre l'America era al voto. Il presidente Obama solo due giorni dopo. E le commissioni del Congresso che si occupano di intelligence lo hanno appreso solo venerdì dalla stampa, e non hanno gradito. Non è chiaro neanche quando ne siano venuti a conoscenza il ministro della Giustizia Eric Holder e il capo stesso dell'Fbi Robert Mueller. Il vice di Muller, Sean Joyce, assieme al numero due della Cia Michael Morell, che ora ha assunto ad interim la guida della Agenzia, dovranno rispondere a domande di questo tipo mercoledì davanti alla commissione intelligence della Camera, secondo quanto hanno riferito fonti del Congresso. Morell a sua volta giovedì dovrà inoltre testimoniare ad un'altra commissione del Congresso, sull'assalto al consolato Usa a Bengasi in cui l'11 settembre sono morti quattro americani, tra cui l'ambasciatore Chris Stevens.
L'audizione era in programma con Petraeus, che a causa delle dimissioni, eviterà - almeno per il momento - di rispondere a domande su una vicenda per cui la Cia e la Casa Bianca sono state a lungo sulla graticola elettorale. Ma ora è il Petraeus-gate a mettere l'amministrazione Obama nella bufera, e c'é chi lo accosta allo scandalo Watergate in cui a provocare le dimissioni del presidente Richard Nixon non fu la vicenda in sé, ma il tentativo di coprirla che la seguì. Tra loro c'é l'ex sindaco di New York Rudy Giuliani, che sottolineando proprio il forfait di Petraeus davanti alla commissione per i fatti di Bengasi afferma che comunque prima o poi la verità verrà alla luce. "E' inevitabile. E' come il Watergate, verrà tutto fuori. Potranno volerci un mese o cinque, ma tutto verrà fuori e ogni singola notizia insabbiata renderà il tutto ancora peggiore".

Fonte: Ansa.It


Ma ditemi voi se è possibile una cosa del genere...
Il nostro caro David ha 37 anni di servizio nell'US Army, ha raggiunto il grado di Generale, ha partecipato a molteplici campagne (Operazione Joint Forge in Bosnia ed Erzegovina, Operazione Uphold Democracy ad Haiti, Operazione Desert Spring in Kuwait, Guerra d'Iraq e Operazione Enduring Freedom in Afghanistan), è stato nominato da George W. Bush Comandante in Capo delle Forze Armate Statunitensi in Iraq nel 2007 e dal Presidente Barack Obama Direttore della CIA nel 2011...
Tutta questa meravigliosa e prestigiosa carriera alle spalle buttata al vento...per un'amante!
Ridicolo!
[Modificato da _Thomas88_ 12/11/2012 16:29]
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12/11/2012 18:55

Thomas avevo letto la notizia pochi giorni fa sul giornale, e ha colpito non poco anche me, per le stesse motivazioni che hai sopra elencato. Si vede che dava fastidio a qualcuno [SM=g2815480]
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Re:
papero16, 12/11/2012 18:55:

Thomas avevo letto la notizia pochi giorni fa sul giornale, e ha colpito non poco anche me, per le stesse motivazioni che hai sopra elencato. Si vede che dava fastidio a qualcuno [SM=g2815480]




Non è questione che dava fastidio a qualcuno.

E' che puoi fare quello che vuoi, essere chiunque, ma alla fine di tutto sono le donne ad avere il coltello dalla parte del manico e gli uomini, alla fine, ci cascano sempre!
Come si dice:
"Tira più un pel di f..a che un carro di buoi". [SM=g6794]
[Modificato da _Thomas88_ 13/11/2012 19:14]
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14/11/2012 19:39

Operazione "Pillar of Cloud"
L'Operazione "Pillar of Cloud" è un'operazione militare lanciata dall'IDF (Israel Defense Forces) contro Hamas il 14 novembre, cioè in data odierna.
L'operazione, iniziata alle ore 14:00 ora israeliana, è tutt'ora in corso.
Per il momento si tratta di un'operazione esclusivamente aerea.
I raid dei caccia israeliani hanno colpito circa 20 obiettivi lungo la Striscia di Gaza, inclusi depositi di munizioni.
Uno di questi ha causato la morte del comandante militare di Hamas Ahmed Jaabari. Altri raid hanno portato alla morte di altre figure di spicco della fazione islamica palestinese.


Ecco un articolo che parla dell'operazione militare israeliana.


Ucciso capo Hamas, 'Aperte le porte dell'inferno'.

Minaccia delle brigate Ezzedine al-Qassam dopo l'uccisione di Jaabari.

Il comandante militare di Hamas Ahmed Jaabari è rimasto ucciso oggi nell'esplosione della sua auto a Gaza, attribuita da fonti locali a un raid israeliano. Lo riferisce la radio di Hamas, la fazione islamico-radicale palestinese al potere nella Striscia di Gaza. Israele conferma l'azione. "Ahmed Jaabari, il capo del braccio armato di Hamas (Brigate Ezzedin al-Qassam, era stato direttamente responsabile negli ultimi anni della esecuzione di attacchi terroristici contro lo Stato di Israele": lo afferma un comunicato del portavoce militare israeliano, rivendicandone formalmente l'uccisione. "Lo scopo di questa operazione - si legge ancora nella nota - era colpire in maniera significativa la catena di comando della leadership di Hamas e della sua infrastruttura terroristica". "Si è trattato di un'azione 'chirurgica' " sostiene il portavoce israeliano, secondo il quale il raid non ha colpito "persone innocenti". Oltre ad Ahmed Jaabari, capo del braccio armato di Hamas, Israele ha ucciso oggi un altro responsabile militare della fazione islamica palestinese al potere nella Striscia di Gaza. Si tratta, ha precisato la radio militare, di Raed Attar.
Uccidendo il capo militare di Hamas Ahmed Jaabari, Israele ha "aperto le porte dell'inferno". Lo hanno detto in un comunicato le brigate Ezzedine al-Qassam, braccio armato dell'organizzazione islamica.
Israele lancia massiccia azione aerea - L'esercito israeliano ha annunciato di aver dato vita a un'operazione - per il momento solo aerea - denominata 'Colonna di nuvola' (Cloud Pillar) contro Hamas e altri fazioni palestinesi nella Striscia di Gaza. Da Gaza si ha intanto notizia di raid ripetuti, di bombe su installazioni della polizia di Hamas e di colonne di fumo. L'attacco contro Jaabari segna l'inizio - ha detto il portavoce militare Yoav Mordechai, citato dal Jerusalem Post - di una campagna per colpire Hamas e le "organizzazioni terroristiche" a Gaza. "Il primo scopo - ha aggiunto - è di riportare la quiete nel sud di Israele (bersaglio di lanci di razzi dalla Striscia, ndr) e il secondo di colpire le organizzazioni terroristiche". Israele ha colpito oggi a Gaza, secondo il portavoce militare, diversi siti dove Hamas custodiva razzi con una gittata superiore ai 40 chilometri: dunque potenzialmente minacciosi per la zona centrale di Israele, Tel Aviv inclusa. Fonti militari israeliane aggiungono che una parte di questi siti erano allestiti in edifici civili: conferma - sostengono - del modo di agire di Hamas, che usa i civili come scudi umani".

Fonte: Ansa.It
[Modificato da _Thomas88_ 14/11/2012 19:40]
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15/11/2012 02:43

@ Regalino per Thomas [SM=g8320]

Grumman F-14 Tomcat in HD , da gustare a tutto volume, buon viaggio [SM=g1950684]

15/11/2012 07:46

l' aereo piú arrapante della storia....
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15/11/2012 15:27

Re:
Zero_72, 15/11/2012 07:46:

l' aereo piú arrapante della storia....




In genere uso questo aggettivo in altri contesti [SM=g8908] Ma emozionante ci può stare [SM=g3061197]
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15/11/2012 16:35

Aaaaaaaa [SM=g1420770] [SM=g1420770] [SM=g1420770] !!!!
Grazie Kosline!!! [SM=g2201355]

Un video bellissimo, soprattutto perchè il protagonista è un aereo unico, magnifico e incredibile: l'F-14 Tomcat!


Un altro video dello stesso dipo di quello del Tomcat ma che riguarda un altro aereo unico nel suo genere...

Lockheed U-2 "Dragon Lady" in HD.


E' bellissimo vedere il pilota che indossa la tuta da astronauta...
[SM=g8320]
[Modificato da _Thomas88_ 15/11/2012 16:35]
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15/11/2012 19:30

Re:
_Thomas88_, 15/11/2012 16:35:

Aaaaaaaa [SM=g1420770] [SM=g1420770] [SM=g1420770] !!!!
Grazie Kosline!!! [SM=g2201355]

Un video bellissimo, soprattutto perchè il protagonista è un aereo unico, magnifico e incredibile: l'F-14 Tomcat!


Un altro video dello stesso dipo di quello del Tomcat ma che riguarda un altro aereo unico nel suo genere...


E' bellissimo vedere il pilota che indossa la tuta da astronauta...
[SM=g8320]



E si sembra che stia nello spazio per quanto vola alto, stupendo, e li a quelle altitudini ci vuole una super tuta .... [SM=g8320]


Difficilissimo farlo atterrare, sembra un equilibrista [SM=g1950684]

Quando entro segretamente (per noi) in azione, i Russi si mangiavano le mani per come volava alto, ma poi ne buttarono uno giù con un capolavoro della contraerea missilistica, recuperando il pilota Americano e processandolo, successivamente fu rilasciato tramite uno scambio di spie...

Ma ultimamente usci una storia diversa a galla :


MOSCA . Un ex pilota sovietico, dopo avere mantenuto il suo segreto per 36 anni, ha rivelato quella che sarebbe "la vera storia" di uno dei momenti piu' drammatici della guerra fredda: l' abbattimento nel 1960 dell' aereo spia americano U2 pilotato da Gary Powers (nella foto). Igor Mentyukov, intervistato dal giornale russo "Trud", ha detto che il suo aereo, un caccia Sukhoi Su 9 nuovo fiammante, non aveva armi quando gli fu ordinato di abbattere con ogni mezzo l' aereo spia americano che volava nei cieli degli Urali. Mentyukov ha affermato che, quando riusci' a sorpassare l' U2, questo venne a trovarsi nella sua scia. L' aereo di Powers fu allora investito da una corrente d' aria che procedeva a 180 metri al secondo. L' U2 comincio' a vibrare e le sue ali si ruppero. "Tutto accadde per caso", ha concluso Mentyukov. L' ex pilota sovietico ha riferito che i suoi superiori, desiderosi di rafforzare nel segretario del partito comunista Nikita Krusciov la convinzione di una perfetta efficienza del sistema difensivo missilistico sovietico, preferirono non rivelare come andarono veramente le cose. E per oltre tre decenni hanno insistito a dire che l' U2 fu abbattuto da un missile. In realta' , ha specificato Mentyukov, le batterie missilistiche entrarono davvero in funzione, ma riuscirono ad abbattere solo un Mig sovietico che stava inseguendo l' U2. D' altra parte, ha aggiunto, se fosse stato davvero un missile a colpire l' aereo spia americano, Powers sarebbe sicuramente morto: invece riusci' a lanciarsi. Il pilota americano venne poi catturato, processato, condannato e liberato in uno scambio di spie.



archiviostorico.corriere.it/1996/ottobre/12/Non_abbattuto_Powers_co_8_96101220...

Verità? finzione ? [SM=g2806961]



[Modificato da KOSLINE 15/11/2012 19:32]
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16/11/2012 14:08

Non sapevo questa teoria sull'abbattimento dell'aereo di Powers...

La storia di Igor Mentyukov non mi convince. L'U-2 può volare ad una quota superiore ai 21000m mentre il Sukhoi Su-9 non raggiunge i 17000m di altitudine.
Se questa teoria fosse vera, o l'U-2 volava ad una quota minore del solito (cosa che mi sembra difficile visto che si trovava in territorio nemico) o il Su-9 ha fatto ciò che è impossibile...cioè ha superato i suoi limiti.

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