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[Rubrica] Ufologicamente: articoli, ricerche e casi ufologici

Ultimo Aggiornamento: 05/06/2013 10:50
26/07/2012 18:02

NON SIAMO SOLI E NON CE LO DICONO

Fonte: ufoplanet.ufoforum.it/headlines/articolo_view.asp?ARTICOLO_ID=8...

Di fronte a questioni circa l'esistenza di vita extraterrestre, gli scienziati, alle soglie del 2010, sono ampiamente divisi. All'interno delle comunità accademiche, gli scettici sostengono che le uniche forme di vita, molto semplici, potrebbero essere trovate in futuro su altri pianeti, ma principalmente si insiste sul fatto che gli unici esseri intelligenti si trovano esclusivamente sulla terra, e semmai esistessero altre forme senzienti le distanze astronomiche sarebbero talmente ampie da non permettere un contatto.
Il Pianeta Terra, che ospita il genere umano, ha delle caratteristiche uniche e questi fattori hanno plasmato nel corso di milioni di anni le creature che vi abitano. Il campo magnetico, i raggi cosmici, l'atmosfera, la nostra preziosa luna che cattura gli asteroidi e che influenza le maree, ed altre mille cause, pare siano state determinanti in un remoto passato per lo sviluppo delle prime forme di vita. Trovare un pianeta che abbia gli stessi requisiti sembrerebbe un’impresa, secondo gli astronomi.
Gli scienziati più' audaci, per provare scientificamente che non siamo soli, sono ricorsi addirittura a formulare equazioni matematiche. Essi si sono basati principalmente sulla famosa equazione di Drake che collega la probabilità' di scoprire vita extraterrestre a vari fattori misurabili, come la dimensione dell'universo e dei sistemi di stelle e pianeti simili al nostro.
Fino ad oggi si sono trovati circa 300 pianeti al di là del sistema solare, essi sono chiamati dagli scienziati "pianeti extrasolari" ed ogni giorno, con la scansione del cielo da parte dei telescopi spaziali, vi e' la probabilità di trovare un luogo dove la vita potrebbe essersi sviluppata.
L'ex Presidente degli Stati Uniti Reagan e l'ex Presidente dell'Unione Sovietica Michail Gorba#269;ëv discussero di una possibile invasione extraterrestre e collaborazione, nonostante quelli fossero anni di tensione internazionale. Pochi sanno che furono studiati protocolli e misure per fronteggiare una possibile invasione extraterrestre. La risposta del Pianeta contro l'invasione fu un protocollo studiato da accordi internazionali e chiamato "Dichiarazione dei Principi di Attività circa il Rilevamento di Intelligenze Extraterrestre".
Il documento illustra chiaramente come gli astronomi si dovrebbero comportare subito dopo il contatto. Se esiste il documento, evidentemente esistono anche le preoccupazioni da parte dei Governi e tante certezze non rivelate.
Per la comunità scientifica internazionale la prova dell'esistenza degli alieni dovrebbe provenire dall'ormai illustre Progetto SETI (Search or Extraterrestrial Intelligence), che con i finanziamenti privati, utilizza radiotelescopi in tutto il mondo per scandagliare il cosmo, e quindi ricevere segnali radio eventualmente emessi da civiltà avanzate.
Questo progetto, poco utile per alcuni, potrebbe rallentare la nostra preparazione al contatto, infatti semmai riuscissimo ad intercettare un qualche segnale ci vorrebbero anni per decifrarlo e ci vorrebbero svariati decenni per raggiungere gli E.T. e, nonostante lo sforzo di questa organizzazione, un'insignificante porzione di cielo scandagliata non e' sufficiente per scoprire davvero qualcosa di utile alla ricerca.
Molti ufologi nel corso degli anni si sono chiesti come mai si debbano sprecare queste risorse quando quasi ogni giorni arrivano rapporti di segnalazione di possibili avvistamenti UFO. E' uno spreco di tempo e di denaro. Forse sarebbe più' fruttuoso usare le risorse per capire cosa c'e' di vero sulle famose Abduction (rapimenti alieni), e capire il perché' si è avuto un aumento esponenziale delle persone che sostengono di essere state rapite.
Si tratta solo di un fenomeno sociologico creato da racconti, dalla televisione, dal cinema oppure il fenomeno è reale ed è in espansione? Ormai e' noto a tutti che i Governi hanno studiato il fenomeno UFO. Perché' si rifiutano di parlare apertamente di queste questioni, cosa hanno effettivamente scoperto? Forse le risposte sono troppo imbarazzanti e si teme una caduta mondiale dell'economia, della politica, ma soprattutto della religione. E' un rischio troppo alto!
Ma se davvero avvenisse ufficialmente il contatto saremmo pronti?
Sarebbe il confronto fra civiltà interplanetarie e le differenze sarebbero epocali. Quello che viene da chiedersi è se il genere umano sarà in grado di accettare "loro", viste le attuali divisioni planetarie nei campi politico, economico e culturale. Chi potrebbe rappresentare l'umanità di fronte ad una delegazione extraterrestre, ma soprattutto questo incontro potrebbe giovare all'umanità? Gli scenari che potrebbero presentarsi, soprattutto a livello religioso, potrebbero essere devastanti.
Dovremmo riscrivere l'intera storia e rivedere concetti inculcati alle persone da millenni, nascerebbero inevitabilmente nuove religioni, correnti di pensiero e schieramenti a favore e contro gli alieni.
Altra riflessione doverosa da fare e': "Questi esseri sono ostili o amici?" Cosa potrebbe averli spinti a viaggiare nel cosmo e cercare il contatto con l'uomo?
Alcuni sostengono che semmai gli alieni avessero raggiunto il Pianeta Terra, avendo a disposizione tecnologia superiore alla nostra avrebbero potuto facilmente sopraffarci. Ma è evidente che conquistare un intero pianeta, ma soprattutto controllarlo sarebbe quasi impossibile.
Sembra che i misteriosi visitatori, per adesso, si limitino ad osservare le sciocchezze che il genere umano sta compiendo su se stesso, forse senza intervenire. Ma nessuno ovviamente ha certezze in merito. Durante quasi tutti i conflitti militari nel mondo, sin dai tempi più antichi, strani oggetti sono stati osservati. Alcuni anni fa, durante la guerra in Iraq, in occasione dell'offensiva anglo-americana, la notizia che alcuni UFO erano stati notati dalla forze armate attirò la curiosità degli ufologi nel mondo.
Testimonianze scritte sono presenti in qualsiasi epoca, sin dai tempi di Cristo, durante il Medioevo, durante la Prima e Seconda Guerra Mondiale (i famosi FooFighter), durante la guerra delle Falkland, in Vietnam e Corea e, più recentemente, la guerra del Golfo.
Apparentemente questi oggetti, forse pilotati da esseri intelligenti, si sono limitati a osservare e, in alcuni casi, hanno interagito con i nostri velivoli compiendo mirabolanti manovre.
Ma il punto della situazione ad oggi qual'è? Pare che qualcosa si stia muovendo in ogni direzione, ma il percorso e' costellato di ostacoli. La Nasa ha iniziato da qualche tempo a rendere noto che ci potrebbe essere vita aliena non lontano da noi. Al di là delle incoraggianti notizie della scoperta di acqua su Marte e sulla Luna e varie missioni spaziali oltre la fascia degli asteroidi, un recente studio scientifico solleva il ragionevole dubbio che su Marte, oltre che in un remoto passato, a livello batterico, la vita potrebbe essere presente anche oggi. Ricercatori dell'Imperial College di Londra hanno recentemente dimostrato che grandi quantità di Metano rilevate nell'atmosfera di Marte non sono spiegabili con il semplice ingresso nell'atmosfera di metoriti.
Lo studio ha dimostrato che la reazione chimica non sarebbe sufficiente spiegare la quantità elevata riscontrata, e ci sarebbero due possibilità per spiegare la presenza di questo gas instabile. Microrganismi nel sottosuolo potrebbero produrre metano come prodotto di scarto del loro metabolismo. L'altra ipotesi potrebbe essere la presenza di acqua in grandi quantità che, interagendo con le rocce vulcaniche,potrebbe produrre il metano rilevato.
Lo stesso Vaticano, nel 2008, tramite uno dei suoi esponenti, Padre Corrado Balducci, ha fatto sapere che la Chiesa accetta l'ipotesi di vita extraterrestre nell'universo. "Fatti, come l'esistenza dei dischi volanti" afferma Balducci “confermano come gli alieni si sono evoluti più rapidamente dell'uomo, ed anche se si scoprisse che gli extraterrestri sono in un qualche modo superiori agli umani, questo non metterebbe in dubbio gli insegnamenti del Cristianesimo”.
Nel recente simposio organizzato dal Vaticano a Novembre di quest'anno, a cui erano presenti oltre che Padre Jose Funes (noto per aver detto che e' possibile credere in Dio e negli extraterrestri), il Professor Chris Impey, del Dipartimento di astronomia dell'università dell'Arizona, la dottoressa Athena Coustenis, astronoma dell'osservatorio di Parigi ed altri illustri scienziati, si e' ritornato a parlare di presenza di vita nell'universo. Questi sono segnali positivi per una rivelazione che a piccoli passi sta avvenendo anche da parte dei Governi che. a piccole dosi. stanno rivelando i propri segreti in merito alla casistica degli avvistamenti passati.
Possiamo dunque affermare che non siamo soli e tutto questo senza tener presente le ricerche e le scoperte di 60 anni di lavoro di tanti ufologi.
28/07/2012 10:38

EAMONN ANSBRO: GLI UFO? UN FENOMENO PREVEDIBILE

Fonte: www.extremamente.it/2012/07/27/gli-ufo-un-fenomeno-reale-e-prevedibile-parola-di-a...

“Abbiamo scoperto che gli Ufo compiono delle orbite determinate attorno alla Terra. Possiamo dimostrare che ciò avviene veramente, indicando in quale luogo preciso, in quale momento preciso, con un margine d’errore di 20 minuti. Sono anni che ci lavoriamo.” è sorridente e rilassato, Eamonn Ansbro, mentre mi racconta non solo di essere sicuro dell’esistenza dei dischi volanti, ma di sapere anche prevederne l’arrivo. Un professore che parla così? Incredibile, ma vero.
Due lauree, un PhD in astronomia- specializzazione sul sistema solare-   il direttore del Kingsland Observatory da molti anni è mente e braccio   di un progetto che ha denominato SETV,   dove la V sta per “visitation”: dunque non una ricerca di segnali di vita extraterrestre intelligente, ma di visite. Perchè gli E.T   sono proprio qui, vicino a noi, appena oltre l’atmosfera del nostro pianeta. E sì, ci stanno visitando.
Irlandese, membro della Royal Astronomical Society, il professor Ansbro è stato ospite del convegno del Cun che si è tenuto a San Marino. è qui che l’ho incontrato per discutere con lui di questi studi rivoluzionari che di certo non lo hanno reso molto gradito al mondo accademico. Quasi tutti i suoi colleghi, infatti, sono ancora persuasi che gli Ufo- nella migliore delle ipotesi-   siano solo un travisamento di fenomeni naturali. Nella peggiore, invece, sono pure invenzioni. Quando gliel’ho fatto notare, però, non si è scomposto.



“Sfortunamente gli scienziati non hanno mai indagato adeguatamente in questo campo. Dopo 20 anni di ricerche, invece, io posso dire di aver scoperto un aspetto degli Ufo che mostra un evidente contenuto intelligente“, mi risponde.   No, per Ansbro gli Ufo non sono errori o fantasie: questi oggetti misteriosi che solcano i cieli di tutto il mondo sono invece maledettamente concreti, reali, extra-umani e molto affascinanti.
Nell’intervista , che andrà in onda il prossimo 8 agosto in seconda serata su Italia 1, il professore ha spiegato il primo risultato dei suoi studi, ovvero l’individuazione di vere e proprie rotte lungo le quali questi mezzi spaziali alieni si muoverebbero. Rotte che seguono, secondo   Ansbro,   un principio diverso da quello dei nostri satelliti artificiali e che passano- udite udite- anche su alcune città italiane.

Dunque, come funziona?

Siamo pionieri in questo campo di ricerca.   Abbiamo scoperto queste orbite attorno alla Terra e siamo in grado di dimostrare, per la prima volta, che gli Ufo compiono una propria opera di controllo e sorveglianza su quello che avviene sul nostro pianeta. In un certo modo avviene come durante la missione Apollo degli anni ’60: c’è un’astronave-madre, poco visibile   o del tutto nascosta, che emette un certo numero di oggetti volanti nella bassa atmosfera. è per questo che ogni tanto le persone li vedono. Poi in un’altra orbita la stessa astronave oppure una diversa recupera le sonde robotiche liberate prima. Questo è il motivo per il quale l’operazione è   breve e così l’osservazione dei testimoni può durare da 1 fino ad un massimo di   30 minuti.

Nessun dubbio allora: questi Unidentified flying objects- gli Ufo- sono dunque di origine aliena? Ne è sicuro?   

Sì, ora ne siamo praticamente sicuri. Ci sono voluti molti anni per capirlo, abbiamo dovuto elaborare equazioni e formule matematiche,   ma ora abbiamo anche individuato il loro metodo di comunicazione. Abbiamo recentemente scoperto infatti che non comunicano utilizzando fonti luminose o segnali radio: niente di tutto ciò. Utilizzano un sistema davvero incredibile perché ricorrono ai messaggi telepatici. Al momento pensiamo che esista una tecnologia particolare all’interno delle astronavi, non ne conosciamo la forma,   stiamo provando ad immaginarla. Alcuni   piccoli gruppi di scienziati ci stanno lavorando, la gente può crederci o no.

Insomma, uno scenario in stile Spielberg. Facile immaginare come il resto della comunità scientifica   abbia accolto questa azzardata teoria …

Undici anni fa abbiamo presentato la nostra ricerca al SETI, negli Stati Uniti, e abbiamo avuto molto problemi.   Non perché gli scienziati non la capissero, ma perchè non potevano accettarla. Abbiamo mostrato i dati, nei dettagli, con ben 40 dimostrazioni. Abbiamo sfidato la comunità scientifica e alla fine, con molte difficoltà, siamo riusciti a pubblicare le nostre ricerche.   Il Seti ha una visione molto ristretta, tutta focalizzata sui ricettori radio di Houston. Ma lo spettro della realtà è molto più ampio! Non ci sono solo le onde radio o quelle luminose.
Loro invece pensano che una civiltà extraterrestre debba comunicare solo via radio. Non puoi pensare così, dovrebbero avere un livello evolutivo decisamente basso se comunicassero in questo modo   e invece gli extraterrestri   sono molto più avanti di noi. Questi esseri sono centinaia di migliaia di anni oltre, sono molto evoluti come razza- anche se, ovviamente, la mia è un’ipotesi. E stanno esplorando, come lo facciamo noi   nel sistema solare.   Solo che loro esplorano centinaia di stelle.
Anche il concetto di viaggi interstellari è rimasto chiuso all’interno della mentalità degli anni ’60. Ci siamo fermati all’Equazione di Drake, definita nel 1961, che limita però la visione perchè è vincolata alla velocità della luce. In virtù di questa legge, gli E.T non potrebbero arrivare da noi. Ma le più recenti ricerche degli ultimi 10 anni hanno dimostrato che è possibile, invece: possiamo andare alla velocità della luce, grazie ai buchi neri, ai tunnel quantistici e così via.   Non è sorprendente ciò che sta accadendo adesso, ma per ora riusciamo a comprenderlo poco.

Si scalda mentre parla, il professor Ansbro: si vede che l’argomento gli sta davvero a cuore. La telecamera che lo riprende deve seguirlo mentre si sposta da un lato all’altro, gesticolando vistosamente con le mani. Sicuramente, le sue parole non lasciano indifferenti. Allora cerco di andare più in profondità: gli Alieni, secondo lui, ci guardano, meglio, ci sorvegliano.
Qual è lo scopo di questa osservazione capillare?

Svolgono una funzione di controllo, di sorveglianza automatica in vari modi. Vogliono registrare qualsiasi cosa facciamo, come fanno gli antropologi nei confronti di una tribù indigena mai vista prima. Li osservano da lontano, poi pian piano provano ad avvicinarsi, ma nel contempo anche   gli indigeni vedono l’antropologo ed è possibile che dopo un po’ avvenga l’incontro, ma a tempo debito. Sta alla nostra società fare uno sforzo genuino per incontrare gli Alieni, affinchè avvenga un contatto. Sì, penso che avverrà solo se facciamo questo sforzo Allora si faranno avanti.

Ok, il concetto è chiaro: gli Alieni   vogliono sapere tutto, ma proprio tutto di noi. Ancora, però, mi sfugge il motivo: perchè siamo così interessanti? Cos’ha il nostro pianeta o la nostra civiltà di così speciale?   Una vera risposta non c’è, visto che anche il professore si difende con una frase di circostanza. 

Perché no? Noi viaggiamo, siamo una razza curiosa e loro sono curiosi riguardo a noi.

Insisto: questa sorveglianza è una novità recente oppure c’è stata anche nel passato? Nella storia antica gli Alieni sono già venuti a farci visita?

Con un grande sorriso l’astronomo mi risponde: 

Non ne sarei affatto sorpreso se fosse già accaduto. Noi possiamo mostrare   dati che risalgono al 1880. Abbiamo collezionato centinaia di rapporti di avvistamenti Ufo, di questi ne abbiamo usati 1300 dei più credibili, con molteplici testimoni oculari, filmati e così via. Li abbiamo usati per tracciare le rotte e i cicli che si nascondono dietro gli avvistamenti. Abbiamo tracciato dei veri e propri grafici temporali con il computer, esistono programmi   informatici con tutte queste attività, che spiegano come ciò avvenga. L’abbiamo provato molte volte e funziona, abbiamo persino registrato un avvistamento con una tv!

Questa è bella: come, un Ufo ripreso su appuntamento? Ansbro me lo conferma.

Esatto, l’abbiamo dimostrato sulla tv nazionale: abbiamo detto ai media l’ora e il punto esatto di un passaggio e loro l’hanno registrato. Hanno ripreso un Ufo.

Ma le mie speranze di fare il bis vanno deluse: alla mia richiesta di indicarmi un nuovo appuntamento (per la tv italiana, stavolta…) il professore glissa:

Non posso dirlo all’istante, devo fare dei calcoli…

Peccato.

Comunque, a sentire lui, i suoi studi   provano senza ombra di dubbio il passaggio frequente e prevedibile di questi oggetti volanti non identificati. Dove le loro orbite si intersercano, si verifica una più alta concentrazione di avvistamenti.   Ecco perchè in alcuni luoghi si vedono più Ufo che in altri: le rotte passano proprio da lì.   
Succede ovunque, in tutto il mondo?

Sì, l’hai detto, accade ad esempio in Sud America. Noi abbiamo scoperto ben 660 orbite che tagliano l’equatore, ci sono centinaia di intersezioni. E come funzionano? Gli scienziati spaziali pensano che si debbano seguire delle orbite circolari intorno alla Terra, come per i nostri satelliti artificiali. Noi, invece, pensiamo che i mezzi extraterrestri non utilizzino le stesse traiettorie convenzionali dei satelliti. Le loro orbite sono sincronizzate con la rotazione della Terra, come in un reticolato… è molto intelligente, è un sistema che non ci saremmo nemmeno mai sognati. Abbiamo provato per anni, con molti fallimenti. Tutti dicevano: perché provare? Non funzionerà. E invece   funziona, come abbiamo specificato 11 anni fa nel nostro studio.

Se accade ovunque, allora avviene anche dalle parti nostre, in Europa e ovviamente in Italia.
Quali sono esattamente   i luoghi migliori per filmare un bell’Ufo all’orizzonte?

Ci sono molte orbite in Irlanda, nel Regno Unito, nel nord Italia. Ad esempio a Venezia, Torino, ma anche a Roma.   Siamo stati in grado di calcolare la velocità degli UFO: è mach 30, è disumano, lo so, noi possiamo resistere forse fino a mach 8. è incredibile,   ma è come la rivoluzione copernicana: per tanti anni la gente non riusciva a capirla.

Le parole   di Eamonn Ansbro impressionano. Chi le pronuncia ha lauree e specializzazioni, ha un certo prestigio a livello internazionale: non è pensabile che si stia esponendo in modo così esplicito senza avere le prove di quanto afferma.
Ma se colpisce noi,   chissà quanto debba sconvolgere gli altri astronomi…

All’interno del mondo scientifico esistono vari dipartimenti- astronomia, astrofisica, fisica- e   i professori si occupano solo della materia di loro competenza. Se introduci qualcosa che è assolutamente al di fuori di queste suddivisioni,   è praticamente impossibile che accettino di indagare. Ci abbiamo provato, ma… dice sconsolato allargando le braccia. Poi riprende: Spero vivamente però che i tempi stiano cambiando. Ora abbiamo una grande opportunità.   Io ho presentato i miei dati   alle agenzie spaziali europee, in un altro convegno dedicato all’astrobiologia. Penso tuttavia che esista una concezione paradigmatica che non è in grado di integrare questi argomenti. C’è una zona di comodo per alcuni scienziati, come per quelli   del SETI, ad esempio. Quando cercano segnali provenienti da stelle molto distanti o quando ipotizzano forme di vita su altri pianeti. Non si relazionano mai- e sarebbe la scoperta più grande- con qualcosa che può essere vicino a noi, anche qui in Italia ad esempio, forse anche a San Marino. è un pensiero scomodo, per alcuni scienziati sarà molto difficile integrare questa realtà. 
Questo è il motivo per il quale io personalmente non penso che accadrà. Conosco scienziati che hanno esposto teorie coraggiose nell’ambito della fisica, sono 30 anni avanti rispetto al loro tempo, ma questo non è accettabile per gli altri ricercatori,   perché non sono al pari con gli studi di fisica. Quindi ora tu magari ti chiederai se sono frustrato. No, non lo sono. Penso che quando capisci il paradigma che c’è là fuori, finisci per rispettare la situazione.>

Un po’ rassegnato, allora, Professore? Forse sì. Ma nello stesso tempo battagliero, quando prefigura un cambio di mentalità   che deve partire dal mondo civile   prima ancora che dal mondo    politico. Consapevole come è   che molti governi non si possono permettere rivelazioni in materia aliena: l’argomento è pericoloso,   troppo estremo per aspettare una presa di posizione ufficiale. Ma potrebbero esserci delle sorprese…

Sì, ma credo che il punto di rottura non verrà dagli Stati Uniti. Noi pensiamo che tutto accada lì, invece potrebbe arrivare dalla Cina, potrebbero farlo i Paesi più aperti rispetto a questo argomento. Come il Cile, come il Brasile. Sanno che è tutto reale, sanno che c’è un contatto. Anche i Francesi stanno vivendo un rapporto frustrante con gli Americani.

Conosci Alain Boudier? , mi chiede, citando il presidente della commissione   Sigma/3af   (costola della Association Aéronautique et Astronautique de France )   che due anni fa ha diffuso un resoconto dettagliato su vari avvistamenti Ufo definendoli “reali e di possibile origine extraterrestre” .

Ebbene, mi assicura Ansbro, Boudier e i suoi sono rimasti molto delusi dal comportamento di Washington. Hanno parlato con i generali, hanno fatto degli incontri, hanno portato i dati,   ma niente, non ne vogliono sapere. Però so anche che i Francesi vogliono andare avanti nelle indagini. Quindi la verità arriverà fuori dagli Usa.

Allora cosa dobbiamo aspettarci per il prossimo futuro? Se non saranno i Governi ad ammettere verità nascoste, saranno forse proprio loro, gli E.T., a palesarsi al mondo, cancellando censure, veti e segreti di Stato? è una possibilità- mi dice l’astronomo irlandese- ma ad una condizione…

Una cosa è l’approccio scientifico, un’altra è il nostro atteggiamento. Penso che dobbiamo diventare più aperti per accettare questa realtà. Le persone devono fare uno sforzo perché nasca una partnership con gli Extraterrestri. Solo allora si avvicineranno.   Ci sono le prove, lo dicono migliaia di rapporti nella storia. Abbiamo visto migliaia di casi particolarmente interessanti. Abbiamo scoperto che quando si vede un vero Ufo, se qualcuno eccitato pensa “oh è straordinario, lo voglio vedere più da vicino!”, si crea una connessione telepatica e gli Ufo vengono più vicini; mentre invece se non sei pronto, se hai paura, se ne vanno via.
La stessa cosa   accade con il tuo cane o il tuo gatto a casa: c’è una relazione che va sviluppata, più ti relazioni   col tuo gatto, usando i pensieri o gli sguardi, più comunichi. Così accade con gli Ufo. Credo che potremmo essere   pronti al contatto. Se ci uniamo, nel modo giusto, in modo non politico,   potrebbe funzionare. è da qualche anno che stiamo facendo dei test, ma ancora in modo molto blando. In ogni caso dobbiamo preoccuparcene, dobbiamo prepararci in modo appropriato, in modo scientifico e a livello di comunicazione.
Perchè dopo 20 anni di ricerche, posso affermare che questi esseri riescono a scannerizzare ogni singola persona: se hai paura- e nelle nostre società, ce ne è tantissima- la riconoscono. Da parte loro, invece, non ce n’è. Credo che vorrebbero davvero entrare in contatto con noi.
[Modificato da Sheenky Oo 28/07/2012 10:43]
28/07/2012 20:05





29/07/2012 12:11

C'E' UN ELEFANTE CHE SCALPITA IN SALOTTO

Fonte:
Articolo di di Whitley Strieber
www.paolaharris.com/italiano/whitley_strieber.html

Gli ultimi sei mesi hanno rappresentato il più incredibile periodo di cambiamento nell'intera storia del fenomeno UFO.
Era dall'inizio degli anni cinquanta che non si verificavano così tanti avvistamenti e con un simile livello di di conferme ufficiali riguardo alla loro veridicità.
Per citare solo alcuni dei casi più eclatanti basti dire che ci sono stati avvistamenti in molte altre parti del mondo, al di fuori del Regno Unito, soprattutto in Iran. Negli Stati Uniti spicca sugli altri lo straordinario avvistamento sull'aeroporto O'Hare di Chicago.
Il Governatore dell'Arizona, Fife Symington, che aveva orchestrato a suo tempo una della più ridicolizzanti conferenze stampa mai tenute sugli UFO, quando riuscì a trasformare le Luci di Phoenix in una carnevalata internazionale, si è ora pentito ed ha ammesso che, quella notte lui AVEVA VISTO il misterioso oggetto, l'enorme triangolo che aveva attraversato la regione.
Prima del "mea culpa" del Governatore Fyfington un altro politico, l'ex Ministro della Difesa del Canada Paul Hellyer, aveva affermato :" Gli UFO sono tanto reali quanto gli aerei che ci passano sulla testa."
In febbraio il Ministero Britannico della Difesa aveva anche reso pubbliche quasi 500 pagine di documenti dugli UFO prima segrete; tali documenti dimostrano che il Ministero ha trovato molti casi di avvistamento credibili ed inspiegabili ed includono questo importante commento di un autore rimasto anonimo: "Le implicazioni per la Sicurezza Nazionale sono considerevoli. Abbiamo molti resoconti di strani oggetti in cielo e non li abbiamo mai investigati. Credo che sia importante considerare che ciò che viene considerato un "fatto scientifico" oggi, domani potrebbe non essere più tale. Se i rapporti vengono esaminati attentamente, allora dobbiamo concludere che esistono veicoli che non usano sistemi di propulsione convenzionali, che possono viaggiare a qualunque velocità e che sono invisibili al radar. Io suggerirei di usate tale tecnologia se essa esiste. Se gli avvistamenti si riferiscono ad ordigni non di questa Terra, allora dovrebbe essere prioritario scoprire i loro scopi che potrebbero essere:1. spionaggio militare, 2. indagine scientifica, 3. turismo."
Prima di addentrarmi in questi tre punti, cosa che farò tra un attimo, voglio continuare a parlare di divulgazione: il Governo Francese ha ora messo su internet tutti i dossiers sugli ufo in proprio possesso, rendendo di dominio pubblico migliaia di casi accuratamente investigati, il 25 % di essi è rimasto a tutt'oggi inspiegato!
Per ora non ci sono segni che Governo degli Stati Uniti, ossessionato dalla segretezza, si decida a rivelare le informazioni reali di cui è in possesso, almeno finchè permarrà questa amministrazione.
Tale governo ha, purtroppo, capeggiato la politica di negazione che negli ultimi cinquanta anni ha riguardato l'evento più importante nella storia umana: il fatto che una intelligenza sconosciuta interagisce con noi da almeno sessanta anni, forse da molto, molto più tempo.
Noi non sappiamo cosa sia questa intelligenza; certo, potrebbero essere alieni provenienti da qualche altro pianeta, ma potrebbe trattarsi anche di qualcosa di molto diverso. Là fuori esiste un un universo incommensurabilmente grande, antico e complesso, composto in gran parte da ciò che noi chiamiamo "materia oscura" e che non riusciamo a percepire. In questo universo forse è possibile viaggiare nel tempo e forse è possibile spostarsi tra realtà assolutamente fisiche eppure tutte coesistenti nel medesimo spazio.
In pratica, ciò che noi vediamo potrebbe essere qualunque cosa: potrebbe essere qualcosa di assolutamente inconcepibile per noi secondo le nostre conoscenze attuali. Oppure potrebbe darsi che noi siamo oggetto di interesse da parte di qualche altro mondo facente parte di questo stesso universo fisico e che tutto sia splendidamente semplice e concreto, ammesso che esista qualcosa di semplice.
Il problema è che in questa faccenda non hanno adottato la politica della segretezza solo i nostri governanti, anche gli alieni operano nella segretezza, ma lo fanno, probabilmente, in modo più consapevole e con ben altre motivazioni. Infatti, se ci pensiamo bene, il loro comportamento sfuggente potrebbe derivare da una politica del contatto molto evoluta.
Se non mi inganno sul funzionamento di tale politica, la recente ondata di rivelazioni e l'enorme interesse che essa ha suscitato (ad esempio l'apertura dei files governativi francesi ha determinato una tale valanga di accessi internet che il sito aveva addirittura collassato nei primi giorni) finiranno per portare ad un gran numero di altri avvistamenti . Staremo a vedere.
Staremo a vedere se accadrà o no, in ogni caso penso sia giunto il momento di smettere ignorare la questione e guardare il problema in faccia: abbiamo un elefante che si aggira nel nostro salotto. Se ne riconosceremo la presenza potremo forse svelare molti, se non tutti, i segreti che i nostri visitatori ci stanno nascondendo.
Mi rende triste pensare a tutta la conoscenza persa a causa della politica di negazione degli ultimi sessanta anni. Se il grande pubblico avesse saputo che gli UFO sono reali e i nostri scienziati avessero potuto studiare tale realtà, raccogliendo prove scientifiche in maniera organizzata, noi avremmo potuto godere degli infiniti tesori di nuova conoscenza che tali studi ci avrebbero immancabilmente portato.
Spinte dal Governo degli Stati Uniti e dalla stampa americana, le classi colte del mondo hanno generalmente rifiutato l'idea che gli UFO esistessero davvero ed hanno metodicamento ignorato questa realtà. Che spreco, e tutto per un motivo veramente stupido.
Gli Stati Uniti istituirono la politica della segretezza nel 1947 perchè l'Aviazione riferì al Presidente Truman di non essere in grado i contrastare le incursioni degli oggetti volanti non identificati. Secondo quanto mi ha detto personalmente il Generale Arthur Exon sull'UFO di Roswell, "Tutti sapevano, da Truman in giù, che quell'oggetto non era di questo mondo, lo sapevano già a 24 ore dal ritrovamento." Ma tutto questo sapere venne tenuto nascosto al pubblico, con una politica tanto stupida allora quanto oggi, e si verificò una immensa perdita per le menti umane e per le nostre meravigliose organizzazioni scientifiche, sviluppate con tanta fatica dall'umanità proprio allo scopo di acquisire sempre maggiori conoscenze.
Quando lavoravo su materiale concernente gli UFO all' Istituto di Ricerca Southwest con il Dott. William Mallow, il direttore mi disse che la CIA, loro cliente, non vedeva di buon occhio nè me nè la ricerca sugli UFO in generale. Egli era costretto a fare le ricerche per mio conto servendosi solo di note scritte a mano e non poterva riportare i dati sulla carta intestata dell'Istituto Southwest.
Era uno dei più grandi scienziati nel campo dei materiali e sapeva che gran parte dei campioni che gli portavo era assolutamente inspiegabile. Quando penso che una agenzia governativa enorme e miope, anzi, diciamola tutta, assolutamente stupida, si è arrogata il diritto di sopprimere non solo il suo lavoro ma anche quello di chiunque altro abbia studiato lo stesso argomento, mi sento bollire il sangue.
Solo Dio sa cosa avremmo potuto realizzare se avessimo studiato il fenomeno UFO in maniera adeguata. Forse Paul Hellyer ha ragione quando dice che saremmo stati capaci di risolvere problemi come il riscaldamento globale se solo avessimo potuto usare quella tecnologia.
E il sangue mi ribolle ancor di più se penso al vero elefante che scalpita in salotto: i testimoni di incontri ravvicinati.
Se accettiamo l'idea che ci sono intelligenze ignote che controllano gli oggetti volanti non identificati la domanda successiva che dobbiamo porci è: cosa stanno facendo?
Forse la miglior risposta consiste nel considerare cosa faremmo noi se scoprissimo un altro pianeta con una forma di vita intelligente, abile ma più primitiva di noi.
Per prima cosa il nostro interesse per il pianeta si focalizzerebbe su quella particolare forma di vita. In secondo luogo, se fossimo mossi da interessi di studio e ci preoccupassimo di conservare la cultura che stiamo studiando nel suo stato naturale, dissimuleremmo la nostra presenza. I nostri antropologi si terrebbero accuratamente nascosti in modo da studiare la cultura estranea nel suo stato originario, senza i mutamenti comportamentali che seguirebbero immancabilmente alla scoperta della nostra presenza.I nostri biologi si procurerebbero sicuramente dei campioni di DNA e, se la specie si rivelasse aggressivamente territoriale, sarebbero costretti a farlo occultandos i di volta in volta. In tal caso potremmo intraprendere un processo di lenta acclimatazione, simile a quello usato con gli animali selvatici: li si approccia poco alla volta in modo che possano abituarsi a noi.
In altre parole, nei confronti di creature intelligenti su un altro pianeta noi ci comporteremmo esattamente come si stanno comportando i visitatori con noi.
Col tempo potremmo arrivare ad interagire più intimamente con certi membri della specie che stiamo studiando, potremmo addirittura creare noi delle versioni di tali esseri ed infiltrarle nella società aliena con lo scopo di perseguire i nostri scopi al suo interno.
Io sono una persona con un impianto. Si trova nel mio orecchio sinistro, ed è lì fin dal giorno in cui mi è stato inserito.
Mentre scrivo lo tocco e lo sento. Ricordo perfettamente quando mi fu inserito e chi fu a farlo: erano due persone, un uomo e una donna. Me lo impiantarono in una notte di maggio. Prima che me lo inserissero venni svegliato da un rumore che veniva dall'esterno e sentii una voce là fuori che diceva:" condizione rossa". Poi quelle due persone entrarono di corsa nella mia stanza da letto e fecero il loro lavoro. Ero stato messo in condizione di non nuocere ma li sentivo lavorare su di me. Il giorno seguente il mio orecchio era irritato e dolorante. Decisi di andare da un medico per farmi rimuovere quella cosa ma, quando il bisturi la toccò, essa si spostò in un'altra parte del mio orecchio. Non comprendendo cosa stesse succedendo il medico rinunciò ad operarmi e, il giorno dopo, l'oggetto ritornò nella parte del mio orecchio dove era stato posizionato all'inizio e da allora è sempre rimasto lì.
Non sono il solo, nel mondo ci sono moltissime persone che hanno impianti nel proprio corpo. Ma perchè? Che cosa stanno facendo? E chi erano quelle persone - per rimanere al mio caso - che mi hanno inserito l'impianto? Posso aggiungere che la maggior parte delle persone con impianti riferiscono di averli ricevuti in situazioni ben più aliene della mia.
E cosa dire dei ricordi dei testimoni di incontri ravvicinati? La convinzione che tali ricordi siano recuperati solo grazie all'ipnosi è una falsità. Dopo aver pubblicato Communion ho ricevuto un milione di lettere da parte di persone che avevano incontrato i visitatori e anche al giorno d'oggi ne arrivano alcune migliaia. Praticamente nessuna di queste persone è mai stata ipnotizzata eppure, se leggete le loro lettere, resterete sconvolti dalla precisione e dai dettagli dei loro ricordi.
Loro sono l'elefante che si aggira in salotto ed è dalle loro menti e dai loro corpi che giungerà la conoscenza che ci svelerà il segreto della presenza dei visitatori in mezzo a noi.
I testimoni di incontri ravvicinati vengono quotidianamente sbeffeggiati. In effetti molto tempo fà i sociologi all'interno del Governo degli Stati Uniti si accorsero che il ridicolo era il modo migliore pe mantenere la segretezza sull'intero fenomeno UFO. Funziona ancora oggi. Dopo l'avvistamento sull'aeroporto O'Hare la United Airlines intimò ai propri impiegati di non parlare dell'accaduto per timore che la compagnia aerea venisse a trovarsi in imbarazzo..
Comunque, lasciando da parte il governo degli Stati Uniti, l'intera specie umana sta lanciando il segnale, attraverso tutte queste rivelazioni, che siamo pronti a confrontarci con nuove verità.
Per fare il prossimo passo dobbiamo solo ammettere la presenza di un elefante nel nostro salotto; non si tratta di ammettere che gli UFO sono reali, ammetterlo sarebbe come vedere soltanto un topo. La cosa importante è ammettere che ci sono milioni di esseri umani che sono entrati negli UFO e che si sono trovati faccia a faccia con i loro occupanti, nel bene e nel male: quello è l'elefante.
30/07/2012 13:05

PADRI DELLA TECNOLOGIA STEALTH AMMETTONO: GLI EXTRATERRESTRI SONO REALI

Fonte: ufoplanet.ufoforum.it/headlines/articolo_view.asp?ARTICOLO...

31 Agosto 2010 – Ben Rich, direttore generale della lockheed Skunk Works, ha ammesso in una confessione sul suo letto di morte che gli extraterrestri sono reali e che i militari americani viaggiano tra le stelle.
Secondo l'articolo pubblicato sul numero di maggio 2010 del Muflon Ufo Journale, Ben Rich, il padre del Stealth Fighter-Bomber ed ex capo della Lockheed Skunkworks, ha rivelato che gli extraterrestri sono reali e che i militari americani viaggiano tra le stelle
Quello che ha detto potrebbe sembrare una novità, ma questa rivelazione risale a prima della sua morte avvenuta nel Gennaio del 1995. Le sue dichiarazioni hanno contribuito a dare credibilità ai rapporti che sostengono che i militari americani siano in possesso di mezzi volanti che imitano i veicoli alieni.
L'articolo è stato scritto da Tom Keller , un ingegnere aerospaziale che ha lavorato come analista di sistemi informatici per i Jet Propulsion Laboratory della NASA.


Ben Rich

"Alla Skunkworks (L'ente per la ricerca e lo sviluppo dei progetti segreti della NASA), eravamo un piccolo gruppo estremamente coeso composto da circa cinquanta ingegneri e progettisti veterani e da un centinaio di macchinisti esperti e operai. Il nostro forte era costruire velivoli tecnologicamente avanzati di piccole dimensioni e dalle alte prestazioni per missioni top secret."

"Abbiamo già i mezzi per viaggiare fra le stelle, ma queste tecnologie sono chiuse a chiave dentro progetti oscuri e ci vorrebbe l'intervento di Dio per tirarli fuori di li a beneficio dell'umanità. Qualunque cosa potete immaginare, noi sappiamo già come farla."

"Ora noi abbiamo la tecnologia per andare a prendere gli ET a casa. No, non occorre una vita per farlo. C'è un errore nell'equazione. Noi sappiamo qual'è. Ora abbiamo la capacità di viaggiare tra le stelle. Per prima cosa dovete capire che non conquisteremo le stelle usando la propulsione chimica. In secondo luogo dobbiamo sviluppare una nuova tecnologia di propulsione. Quello che dobbiamo fare è scoprire dove Einstein ha sbagliato."

Quando a Rich fu chiesto come funzionasse la propulsione degli UFO, lui rispose “Lascia che te lo chieda. Come funzione l'ESP?”. L'intervistatore replicò dicendo “Tutti i punti dello spazio e del tempo sono connessi?”
Rich allora disse “Ecco come funziona!”

Ben Rich l'ex direttore generale della Lockheed sapeva dei visitatori extraterrestri
L'ex direttore generale dei Lockheed Skunk Works sapeva che l'UFO extraterrestre di Roswell influenzò i kit di modellismo per i modellini dell'UFO di Roswell e i velivoli top secret degli Stati Uniti. Secondo un rapporto del CNI News di Michael Lindemann, residente nel Colorado, le informazioni di progettazione furono ottenute dalle illustrazioni forensi e dalle testimonianze dei numerosi testimoni forniti da William L. “Bill” McDonald.
In una e-mail, datata 29 giugno 1999, apparentemente indirizzata a Lindemann, McDonald riporta l' estratto di una conversazione con Harold Puthoff, fondatore del programma “remote viewing” degli Stati Uniti.
McDonald disse: “Bene Hal, lo hai chiesto tu! Ora che il leggendario ingegnere e capo designer del kit per modellismo della Testor Corporation è morto, posso annunciare che lui ha personalmente confermato la connessione di progettazione tra l'astronave di Roswell e gli Unmanned Combat Air Vehicles (UCAV), gli spyplanes, i Joint Strike Fighters della Lockheed Martin e gli Space Shuttles.
Andrews era un amico intimo di Ben Rich, direttore della Skunkworks – successore del fondatore Kelly Johnson, famoso per l' F-117 Nighthawk "Stealth" fighter e l' F-19 Stealth Interceptor. Prima che Rich morisse di cancro, Andrew gli pose le mie domande.”
Il Dr Ben R. Rich ex direttore dalla Skunk Works della Lockheed confermò che:

1- "Ci sono due tipi di UFO - quelli che abbiamo realizzato noi e quelli che loro fanno volare.
Parte delle nostre conoscenze le abbiamo apprese su cio' che abbiamo trovato sul luogo degli incidenti e abbiamo ricevuto alcuni doni.
Il Governo sapeva e fin dal 1969 prese parte attiva nella gestione di tali informazioni. Dopo " il purge" (la purga) orchestrata da Nixon la questione fu presa in mano da un ufficio di dirigenti internazionale del settore privato."

2- Quasi tutti i progetti aerospaziali “Biomorfici” erano ispirati all’astronave di Roswell, dal Blackbird SR-71 di Kelly sino agli attuali droni, UCAV e velivoli spaziali”.

3- Era opinione di Ben Rich che al pubblico non andasse raccontato (degli UFO e degli extraterrestri). Credeva che non avrebbe potuto gestire la verità, mai. Solo negli ultimi mesi del suo declino cominciò a credere che "il gruppo internazionale di direttori" che gestivano il "soggetto" avrebbe potuto rappresentare per la libertà personale dei cittadini sotto la Costituzione degli Stati Uniti, un problema ben più grave della presenza di visitatori di un altro mondo.

Lindemann aggiunse che "Bill McDonald ricevette le suddette informazioni da Andrews dal 1994 fino alle loro ultime telefonate del Natale 1998". Lindemann inoltre sottolinea che "si dovrebbe tener conto che il Dr. Ben R. Rich presenziò alla conferenza pubblica degli ingegneri e progettisti aerospaziali nel 1993 prima dell'aggravarsi della malattia e che in quella occasione affermò, in presenza del Direttore del MUFON di Orange Country, Jan Harzan e di molti altri, che "Noi" (ossia il complesso militare/industriale degli Stati Uniti) eravamo in possesso della tecnologia per "viaggiare fra le stelle".

Don Phillips, ex USAF, ingegnere progettista per la Lockheed Skunkworks e contractor CIA, ammette “Gli UFO sono reali”


Don Phillips

Don Phillips: “Questi UFO erano enormi e potevano avanzare fino a bloccarsi ed effettuare virate a 60, 45 e 10 gradi e dopo invertire immediatamente queste manovre.”. Durante l'atterraggio dell'Apollo, Neil Amstrong disse: “Sono qui. Loro sono proprio da quella parte e guardando le dimensioni di quelle navi è ovvio che a loro non fa piacere che noi siamo qui”.
Quando lavoravo assieme a Kelly Jonson con la Skunkworks, firmammo un accordo con il governo con cui ci impegnavamo a mantenere il segreto su questi fatti.
La ricerca sull'antigravità stava proseguendo. Sapevamo che c'era qualche nave catturata nel 1947 a Roswell, loro erano reali. E si, davvero abbiamo copiato la loro tecnologia. E si davvero l'abbiamo fatta funzionare. Ci conoscevamo tutti attraverso quella che noi chiamavamo un'industria invisibile. Potremo definirla, nera, molto oscura, o nascosta.
La conoscenza che ho di queste tecnologie proviene dalla nave che è stata catturata qui. Non ho visto la nave né ho visto i corpi, ma ovviamente conosco qualche persona che lo ha fatto. Non c'era alcun dubbio che ci fossero esseri provenienti dall'esterno del pianeta.
Questi ET sono ostili? Bene se fossero ostili, con il loro armamentario avrebbero potuto distruggerci molto tempo fa.
Noi ottenemmo ciò che ha ispirato gli strumenti per scannarizzare il corpo e determinare in quali condizioni sia. Possiamo anche essere curati da questi scanner.
Posso garantirvi personalmente che abbiamo lavorato su di essi e che abbiamo quelli che possono diagnosticare e curare il cancro. Uno degli scopi che avevo nel fondare la mia società nel 1998 era quello di proseguire il lavoro su queste tecnologie che potevano ripulire l'aria e liberarla dalle tossine e aiutare a ridurre il bisogno di combustibili fossili. Si è tempo. Posso dirvi che tutto questo è già cominciato.”
30/07/2012 15:13

UFO: IMBROGLIO QUANTICO?

Fonte: ufoedintorni.blogspot.it/2012/07/ufo-imbroglio-quantico.html

Proponiamo un interessante articolo del ricercatore Rich Reynold (responsabile, tra l'altro, del blog di “UFO Iconoclast”) che espone un nuovo punto di vista sul variegato e complesso mondo dei fenomeni e/o oggetti UFO. E se fosse tutto un imbroglio quantico?
Una lettura di “The Black Hole War” di Leonard Susskind (Little, Brown and Company, NY, 2008) consente un'estrapolazione dei nostri punti di vista.


Leonard Susskind

Tutto il tenore della discussione di Susskind si basa sui buchi neri e la sua costernazione con la visione che una volta aveva Stephen Hawking sui buchi neri e le informazioni (la perdita di esse) che ruotano attorno all'idea che la teoria quantica si applica ai buchi neri...qualcosa di alquanto macroscopico e non microscopico, che generalmente è il campo d'azione della realtà quantica.
Grandi elementi di realtà sono stati sempre evitati dai fisici quantistici, ma Susskind e altri applicano la meccanica quantistica ai buchi neri, che sono uno straordinario elemento della realtà di grandi dimensioni:


Jacob Bekenstein

“Jacob Bekenstein (noto fisico israeliano)...ebbe la sensazione che i buchi neri potessero avere un qualcosa di profondo da dire sulle leggi della natura. Era particolarmente interessato a come i buchi neri potessero combaciare con i principi della meccanica quantistica e della termodinamica che tanto aveva preoccupato Einstein”(pag. 147).

Così si può sostenere, ipoteticamente, che gli UFO possano essere degli artefatti quantistici, per così dire grandi particelle quantistiche.
Gli UFO simulano diversi aspetti della fisica quantistica: l'indeterminazione della posizione, le osservazioni (misurazioni) di UFO che interessano questo campo, e la loro realtà ipotetica - in pratica non reale - in termini classici.
Questi artefatti quantici si comportano stranamente, in modo eccentrico, come sapete. Gli UFO si comportano in modo similare.
Gli UFO, il più delle volte, scompaiono quando osservati, piuttosto improvvisamente che gradualmente, secondo la maggioranza dei rapporti di avvistamenti che riguardano questo fenomeno.
Il fisico ungherese Eugene Wigner (1902-1995) affermò:

“Quando prendiamo coscienza di qualcosa, causiamo il crollo cruciale della funzione d'onda, in modo che gli stati mescolati e imbarazzanti della realtà scompaiano” (pag. 148, Introducing Quantum Theory, Totem Books, NY, 1997).


Eugene Wigner

Gli UFO si comportano piuttosto, di solito, come onde di particelle, ma hanno apparentemente una solidità, come tracce di elementi che sono stati adeguatamente segnalati. Tuttavia, si comportano più facilmente come onde (di luce), soprattutto nel periodo attuale.
Per quanto riguarda la quantistica, Niels Bohr disse ciò:

“Se un oggetto si comporta come una particella oppure un'onda dipende dalla vostra scelta di apparecchiature per guardalo” (pag. 160 ibid).


Niels Bohr

L'intuizione di Bohr si applica per l'UFO evento preferito da Paul Kimball, quello del cosiddetto avvistamento UFO dell'RB-47 del 1957.
Erwin Schrodinger ipotizzò che le particelle - dobbiamo inserire qui gli UFO - non esistono affatto, ma sono solo una “sovrapposizione di onde” (pag. 140 ibid).
Mentre la teoria/meccanica quantistica è difficile da capire per molti, pensiamo che possa essere un veicolo, una metodologia, per lo studio del fenomeno UFO.
E c'è un modo per testare questa ipotesi.
Se gli UFO sono macro particelle quantiche, sarebbero soggetti all'imbroglio quantico: cioè, un UFO visto in un posto sarebbe in grado di imitare un UFO in un altro luogo, nello stesso lasso di tempo.
Le azioni di un UFO duplicherebbero le azioni di un altro UFO altrove. La distanza non è un fattore, come generalmente è nel caso di particelle quantiche.
I “Foo Fighters” durante la Seconda Guerra Mondiale (negli anni 40 del secolo scorso), gli avvistamenti di “Green Fireballs” (palle di fuoco verdi) dell'anno 1948, gli avvistamenti su Washington D.C. dell'anno 1952, gli avvistamenti di Exeter (New Hampshire) dell'anno 1965, l'avvistamento di Kaikoura dell'anno 1978, l'incidente di Valencia (Spagna) dell'anno 1979, gli avvistamenti nella valle di Hudson dell'anno 1981, gli avvistamenti di Sao Paulo/Rio de Janeiro dell'anno 1986, il famoso avvistamento della compagnia aerea “1086 Japan Airlines” nei pressi dell'Alaska (sempre dello stesso anno 1986), gli incidenti dello Space Shuttle dell'anno 1991, gli avvistamenti di Carteret, New York, dell'anno 2001, gli avvistamenti di Tinley Park, Illinois dell'anno 2004, gli avvistamenti di Alderney, Guernsey dell'anno 2007, gli avvistamenti di Stephenville, Texas dell'anno 2008 hanno visto sulla scena degli UFO che si comportavano come particelle quantiche.
Ma altri pochi avvistamenti, come gli avvistamenti di maggio e di settembre (videoregistrato) di Istanbul, Turchia, gli avvistamenti di Mosca nell'anno 2008, con in aggiunta gli avvistamenti avvenuti a San Pietroburgo e Novosibirsk e gli avvistamenti avvenuti a Yerevan/Armavir/Syunik (Armenia) dell'anno 2011 indicano un comportamento simile ad un imbroglio.
C'è da impegnarsi in una diligente ricerca di altri avvistamenti per vedere se ce sono altri concomitanti nello stesso periodo di tempo, in differenti posti, dove le manovre UFO si sovrappongono.
Per comprendere meglio il concetto, ricercate su Google la voce “macro-quantum artifacts”.
Che gli UFO sono o si comportano come particelle quantistiche potrebbe portare ad una metodologia di studio sugli UFO ma, come la meccanica quantistica, continueranno a rimanere elusivi come i vari aspetti della teoria quantistica, come l'imbroglio quantico, in modo che la ricerca della nostra congettura non si riveli inutile, ma interessante dal punto di vista teorico.
31/07/2012 17:15

LE SCOPERTE SUGLI UFO TENUTE SEGRETE

Fonte: www.centroufologicoionico.com/articoli/news/304-le-scoperte-sugli-ufo-tenute...

Grant Cameron, uno dei più famosi studiosi UFO al mondo, dirige online un progetto conosciuto come "The President's UFO Website" (http://www.presidentialufo.com/). Il sito web ha il compito di catalogare materiali datati e studi sugli UFO provenienti da ogni amministrazione presidenziale americana, a partire da Franklin D. Roosevelt.
L'articolo di Cameron intitolato "President Carter, Daniel Sheehan, and Donald Menzel: The Congressional Research Service UFO Studies for President Jimmy Carter" descrive il ruolo svolto da Sheehan nell'analisi delle sezioni classificate nello studio sugli UFO dell'Air Force del 1969, conosciuto come Project Blue Book, che non è stato mai rilasciato per la pubblica distribuzione (per recuperare l'intero articolo digitate sul motore di ricerca di Google “The Marcia Smith Story — The President’s UFO Study.”).
Sheehan, che ho incontrato e discusso sul suo lavoro sugli UFO, è un Ph.D. di Harvard, è laureato in Legge e ha lavorato come consigliere generale per la U.S. Jesuit National Headquarters — National Office of Social Ministry a Washington D.C. Nell'anno 1976, ha anche lavorato come consulente per Marcia Smith, un'analista in Scienze e Tecnologia con il Congressional Research Service. All'inizio dell'amministrazione Carter, Smith è stata richiesta dalla U.S. House Science and Technology Committee per avviare due indagini importati:

- Per determinare se sono esistite intelligenze extraterrestri nella nostra Galassia.
- Per determinare se ci sia una relazione tra le intelligenze extraterrestri e il fenomeno UFO.

Il ruolo primario di Sheehan era quello di rivedere le sezioni classificate del Project Blue Book e fornire i suoi risultati a Smith, per includerli nella sua relazione alla commissione del Congresso. I materiali segreti del Blue Book erano custoditi in una sala a forma di volta nel seminterrato della Library of Congress’s Madison Building di Washington, e Smith ricevette il permesso dagli ufficiali dell'Air Force di far accedere Sheehan nel seminterrato.
Sheehan ebbe il permesso di accedere da due agenti di sicurezza e da un funzionario in borghese. Quando entrò, Sheehan trovò un vasto assortimento di materiali inerenti gli UFO, tra cui un proiettore cinematografico 35 mm e numerosi filmati dove mostravano strani veicoli.
Dopo aver esaminato alcune cassette di filmati, scoprì una cassa metallica che comprendeva fotografie molto chiare di quello che sembrava un UFO precipitato al suolo. "Aveva colpito in questa zona e scavato, come a ciò che producono gli aratri sul terreno", ha detto Sheehan. "Era incastrato nel lato del terreno fangoso, fino ad un angolo del terreno stesso. Era presente personale dell'Aeronautica. Guardai poi altre foto e notai che queste persone dell'Air Force stavano scattando delle fotografie".
"Nella foto notai che stavano scattando fotografie di questo veicolo. Una delle foto mostrava personale dell'Air Force che prendeva le misure di questa cosa con un grande e lungo nastro. Vedevo poi che queste persone portavano il parka (ndr CUI tipo di giacca a vento impermeabile), con pochi peli attorno al cappuccio. Notai inoltre che avevano una piccola targa con nome sulle loro giacche. Erano chiaramente persone della US. Air Force".
Dopo aver visto i vari materiali classificati, Sheehan condivise le sue informazioni con Smith. Lei, a sua volta, scrisse due rapporti per la House Science and Technology Committee, uno sulle informazioni raccolte sull'intelligenza extraterrestre e un altro sugli oggetti volanti non identificati.
Sheehan affermò che il primo rapporto concluse che "ci sono da due a sei altamente intelligenti civiltà, con uno sviluppo altamente tecnologico nella nostra Galassia oltre noi".
"Nella seconda relazione, vi erano disegni delle diverse forme di UFO che erano stati avvistati", Sheehan ha detto "il secondo rapporto non citava un caso in particolare, ma hanno affermato di credere che ci fosse un numero significativo di casi in cui le indagini dei funzionari della US. Air Force sono state incapaci di scartare la possibilità che uno o più di questi veicoli fosse in realtà proveniente da una di queste civiltà extraterrestri".
Ad oggi, gli Stati Uniti hanno fallito nel farsi riconoscere pienamente e di divulgare i risultati classificati del Project Blue Book.
In effetti, nel mese di maggio 2010 ci fu una dichiarazione dell'Air Force che disse: "non esiste nessuna evidenza presente o scoperte da parte dell'Air Force che gli avvistamenti classificati come non identificati rappresentino sviluppi tecnologici o principi che vanno al di là della portata della moderna conoscenza scientifica". Tale affermazione è in contrasto con le testimonianze di decine di ex militari statunitensi e funzionari governativi. E mentre la testimonianza di Sheehan non prova l'ipotesi di visite extraterrestri, indica comunque che l'Air Force ha fallito nel condividere la verità con tutto il pubblico quando, negli anni, ha affermato spesso che "non aveva nulla da nascondere".
Il sito di Cameron contiene altri diversi episodi, molto interessanti, sul cover up sugli UFO, incluso uno con l'amministrazione Clinton. Si tratta di un vero e proprio tesoro per gli storici che si occupano di UFO e di altri analisti.
01/08/2012 15:11

una domanda od un consiglio [SM=g1950677]

Perche' non raccogli tutti questi articoli e ci fai un ebook in pdf e lo metti su calameo e poi non schiocchi il visore di calameo qui' in questa rubrica (dando anche la possibilita' di leggersi il file offline)? nessuno sta su un forum a leggersi un libro ma solo a leggere qualche articolo e poi intervenire. Cioe' i dialoghi su un forum sono a meta' strada tra una chat ed un gruppo di discussione, con dei post che spesso non sono mai troppo lunghi, [SM=x2976654] proprio perche' leggere su un forum e' poco comodo.

Io dei tuoi articoli ho letto solo il 2% ma sinceramente vorrei leggere di piu' [SM=x2976659] ma non mi va stare online. Se ci fosse un file da scaricare invece...

ciau

01/08/2012 20:08

Io ho il mio ebook a cui aggiungo di volta in volta gli articoli che posto qua.
Il problema è che oltre a questi, ci sono anche articoli di riviste e altro che sono sotto copyright o che non mi è permesso divulgare.
Quindi non posso.
Comunque se vuoi leggere offline fai presto.
Scaricati il programma "primo pdf" e installatelo.
Ti installa una stampante virtuale.
Ti stampi la pgina del topic e come per magia avrai tutto quanto in un unico comodo file pdf ;)
[Modificato da Sheenky Oo 01/08/2012 20:09]
02/08/2012 13:29

COSTA RICA UFO DOSSIER

Fonte: www.centroufologicoionico.com/articoli/news/443-costa-rica-ufo...

Pubblichiamo un interessante articolo, apparso sul sito di "Open Mind" e scritto dal cileno Antonio Huneeus, uno dei più grandi ufologi al mondo. Viene approfondito il semisconosciuto, ma molto affascinante mondo degli UFO in Costa Rica. Buona lettura:

Quando ho visto nei giorni scorsi una storia web inerente un video recente e di altri avvistamenti di UFO intorno al lago Arenal a nord del Costa Rica, ho riportato in mente i ricordi di un viaggio di ricerca che feci in quella stessa area nel 1996. Avevo partecipato alla "UFO International Conference" a San José (i relatori includevano lo scienziato NASA in pensione Dr. Richard Haines, il famoso giornalista TV messicano Jaime Maussan e lo scrittore, autore di bestsellers, Javier Sierra) e il giorno dopo alcuni di noi si recarono al lago Cote nella regione Arenal. Fu qui che, nell'anno 1971, si verificò il caso più famoso del Costa Rica che produsse una delle immagini di UFO scientificamente interessanti mai prese. Il Dr. Haines, che aveva già analizzato la foto con il Dr. Jacques Vallée, fu davvero scalpitante nello partire, in quanto non si era mai recato in quella posizione di terra. Con noi ci furono anche i fratelli Ricardo e Carlos Vilchez, e l'ufologo più conosciuto in Costa Rica Edgar Picado che gestisce il blog ovnicr.com. Quello che scoprimmo è che ci furono numerosi avvistamenti di UFO di recente, attorno ai laghi Cote e Arenal e che questi fenomeni sono ancora in corso.
Scrissi un completo rapporto sul mio viaggio, che ho intitolato "Costa Rica UFO Dossier", per la rivista popolare giapponese da edicola "Borderland", dove scrivevo una rubrica mensile a metà degli anni 90 del secolo scorso. I casi analizzati non sono nuovi ma sono molto interessanti e poco noti (con l'eccezione di quello del lago Cote che è stato utilizzato anche per la copertina del rapporto COMETA francese) al di fuori del Costa Rica.

L'UFO del lago Cote


Sopra l'immagine integrale della foto dell'UFO del lago Cote.
L'oggetto si nota piccolo, a metà immagine e sulla destra.



La mattina del 4 settembre 1971, un aereo del Costa Rican Geographic Institute stava facendo delle fotografie per mappare la zona della regione Arenal. I quattro membri dell'equipaggio non ricordarono di aver visto nulla di insolito, ma poi la fotocamera fu impostata per fotografare automaticamente ogni 20 secondi o giù di lì. Fu una speciale fotocamera R-M-K 15/23 con pellicola b-w ASA 80, con un 8x8 negativi impressi su pellicola Kodak per la sicurezza aerea, tipo 3665.
Uno scatto fu preso a 10.000 piedi di altitudine, frame 300, faceva vedere le montagne intorno al lago Cote nella provincia di Guanacaste, a 25 miglia al sud del Nicaragua. Un oggetto a forma di disco apparve chiaramente nella metà inferiore del lago. La foto è da considerarsi unica e di grande valore scientifico. I Dottori Richard Haines e Jacques Vallée elencarono una serie di ragioni nel loro primo studio sul caso del lago Cote, pubblicato sul Journal of Scientific Exploration nel 1989:

(1) è stata scattata da una fotocamera ad alta qualità professionale;

(2) la fotocamera guardava verso il basso, il che implica una distanza massima, quindi una dimensione massima per l'oggetto;

(3) il disco fu visto su un fondo scuro ragionevolemente uniforme di un corpo sull'acqua; e

(4) l'immagine era grande, a fuoco ed ha fornito dettagli significativi.

A quanto pare, il disco non fu notato fino al 1979, quando l'Istituto Geografico contattò il fotografo professionista ed ufologo Ricardo Vilchez, che inviò copie della foto a vari esperti internazionali. Da decenni Il caso è ancora in fase d'analisi conclusive. Ho avuto l'opportunità di visitare il lago Cote lo scorso aprile con i fratelli Vilchez, Edgar Picado e lo scienziato NASA in pensione Dr. Haines, che pubblicò con Vallée due documenti inerenti la foto. Conoscendo le dimensioni del lago e l'altitudine dell'aeromobile, Haines e Vallée calcolarono la "dimensione massima del disco" se si trovava sulla superficie: "la lunghezza dell'immagine di 4.2 millimetri è equivalente ad un oggetto di 210 m (metri) di lunghezza o 663 piedi", scrissero.
Un'analista senior della Loockeed sollevò l'obiezione che il disco potesse essere un "marchio di pressione" sulla pellicola, che fu poi smentito quando ricevette in prestito, dall'Istituto Geografico, la pellicola originale per ulteriori analisi. Appena visitammo il Costa Rica per partecipare ad una conferenza sugli UFO a San José, apprendemmo che i recenti avvistamenti si verificarono intorno ai laghi Cote e Arenal. Per prima cosa, ci fermammo presso l'Hotel Eco-Lodge, situato su una collina da dove si possono vedere entrambi i laghi, da diverse posizioni.
Don Jose Flaqué, uno dei proprietari e direttore dell'hotel, ci disse di essere stato testimone di almeno due avvistamenti UFO negli ultimo cinque anni. Tre settimane prima del nostro arrivo, Flaqué, assieme a diversi dipendenti e ospiti dell'hotel, vide tra le ore 8 o 9:00 p.m. una brillante luce di fronte alla montagna vicina: "era una luce intensa, come un riflettore che illuminava la montagna dal di sotto", disse Flaqué, "la notte era chiara e l'avvistamento durò circa 10 minuti, trascorsi i quali l'oggetto volò su una nuvola e scomparve".


Sopra una testimonianza di un dipendente dell'hotel Eco-Lodge

Intervistammo anche altri due testimoni appartenenti allo staff dell'Eco-Lodge: lo chef Leonardo Cabezas e l'addetto al ricevimento clienti Alan Venegas, che confermarono l'episodio di fine marzo 1996. Cabezas citò anche un altro avvistamento avvenuto pochi giorni dopo e che coinvolsero una guardia e una cameriera: "qualcosa emerse dalla montagna, volò verso Arenal e si librò sopra una discarica, ma in seguito si diresse al lago Arenal e, secondo un agricoltore locale, si immerse nel lago". Cabezas sentì la storia della guardia, ma lui non vide nessun UFO quella notte. Trovammo poi un pilota di nave a Cote (anch'egli un dipendente della Eco-Lodge), il quale raccontò di aver visto un'onda molto alta, isolata e insolita in mezzo al lago. Il Dottor Haines trovò questo particolare molto interessante, notando che il lago viene attraversato da una faglia geologica. Il fatto che gli UFO sono ancora visti in questa zona, quarant'anni dopo la fotografia scattata dall'Instituto Geografico, conferma che questo sia davvero una zona calda di UFO in Centro America.

Profilo del fratelli Vilchez
I fratelli gemelli Carlos e Ricardo Vilchez Navamuel (immagine sopra) sono, prima di tutto, ufologi del Costa Rica. A partire dal 1976, per passione, i fratelli Vilchez fondarono il Costa Rican Institute of Scientific and Exobiological Investigations. Essi documentarono 140 casi in 20 anni (dati riferiti al mio incontro del 1996, ora sicuramente sono molto più alti).
Nel 1976, cominciarono la loro indagine sul contattista Enrique Castillo Rincon, che continua fino ad oggi; nel 1979 localizzarono il famoso lago Cote della foto dell'UFO; nel 1980 documentarono l'ondata che coinvolse molte auto della polizia: "fu un anno cruciale per me", disse Ricardo Vilchez, "in quanto avemmo l'opportunità di studiare 32 casi con 70 testimoni in quattro mesi!" Nel 1985, organizzarono un Congresso Internazionale che riunì a San Jose, non solo ufologi importanti come Jacques Vallée, John Keel e lo spagnolo J.J. Benitez, ma anche ricercatori sul campo della coscienza come il Dr. John Lilly e Dr. Andrija Puharich. Nel 1993, cominciarono a studiare un caso di rapimento multiplo con umanoidi dei cosiddetti "grigi" che coinvolse quattro generazioni di donne di una famiglia umile. Nel 1995, ci fu uno dei migliori casi dell'America Centrale di casi pilota chiamati radar-visuali.
In tutto questo, i fratelli Vilchez hanno mantenuto l'ufologia come attività parallela alla loro professionalità e alla propria carriera d'affari: "Questo ci permette una maggiore obiettività quando si fa l'analisi di un caso", disse Carlos Vilchez, che vende beni immobili e si interessa di progetti educativi per i bambini. Carlos ha pubblicato un libro sugli investimenti in Costa Rica, come anche un piccolo libro sugli UFO. Ricardo è un fotografo professionista, che ha uno studio di successo e ha pubblicato diversi libri di fotografia artistica, e uno studio di filosofia politica intitolato Democrazia Cosciente.

Sfere di pietra



Uno dei più duraturi misteri archeologi del Costa Rica è rappresentato dalle sfere di pietra, rinvenute nel Pacifico meridionale del Diquis Delta, vicino Panama. Perfettamente rotonde e liscie, variano nel formato da quelle di palle da tennis fino ad arrivare a sfere dal diametro di 2,4 metri e dal peso di 16 tonnellate. La maggior parte di esse è costituita da granito ed alcune di calcare. Le pietre furono scoperte nel 1930 nella fitta giungla di Diquis Delta, dove ci sono piantagioni di banane. Nessuna traccia scritta dalla conquista spagnola ne fa menzione. Purtroppo, centinaia di pietre furono prelevate dalle loro sedi originarie e inserite, per la visualizzazione, nei giardini degli edifici pubblici e abitazioni di San José, dove si possono vedere oggi. Così, uno studio completo sugli allineamenti originali delle pietre (molte sono state trovate in raggruppamenti fino a 45 formanti cerchi oppure triangoli) non è più possibile.
Sono state proposte molte teorie che collegano le sfere agli extraterrestri, ad Atlantide, eccetera. L'archeologo Ifigenia Quintanilla del Costa Rican National Museum, che abbiamo incontrato durante la nostra visita, ha smentito queste teorie. Riferì che le pietre furono costruite dagli indios locali con strumenti e materiali noti. Il loro scopo è ancora misterioso, ma era probabilmente legato a rituali religiosi/astronomici e a simboli d'appartenenza.

Polizia: casi EME
L'area metropolitana di San José fu colpita da una forte ondata UFO a metà gennaio del 1980. I documenti ufficiali del Ministero della Pubblica Sicurezza, ottenuti dai fratelli Vilchez, hanno portato a conoscenza sul fatto che i motori e le apparecchiature radio delle auto della polizia ebbero un cattivo funzionamento, durante avvistamenti di UFO. Questo è popolarmente conosciuto in ufologia come "effetto elettromagnetico" o EME.
Un rapporto firmato dal sergente Elia Sibaja e dal colonnello Marino Donato, direttore del Costa Rican Radio Patrol Unit, descrisse l'incidente (vedi documento sotto). Il sergente Sibaja era al suo turno di servizio di pattugliamento nella città suburbana di Desamparados alle ore 01:35 a.m. del 17 gennaio 1980, quando scrisse nella sua relazione: "il motore della macchina si fermò e le luci si spensero; all'improvviso ho visto molte luci multicolori e sono stato in grado di osservare attraverso il mio parabrezza un gigantesco disco, da cui provenivano tutte le luci; con grande stupore capii che si trattava di un oggetto volante non identificato, il quale si bloccò sopra di noi per alcuni secondi e poi dirigersi a ovest, cercando il lato dell'Alajuelita".





Solo dopo che l'UFO ebbe raggiunto una certa distanza dalla macchina, la radio tornò a funzionare e il sergente Sibaja fu in grado di comunicare con altre unità. "Pochi secondi dopo il motore riprese a funzionare di nuovo e altri veicoli della polizia riferirono di vedere quelle luci sulle colline di San Josucito de Alajuelita", continua il rapport, "tutti le auto ebbero il compito di localizzare tale velivolo, ma fu impossibile da raggiungere. Una forte interferenza fu sentita in rete (radio)".
Nel 1980 un'ondata UFO era appena agli inizi. Alle 02:30 a.m. del 19 gennaio, il capitano della polizia Daniel Arias vide un oggetto nel cielo che si trovava a circa 300 metri dal suolo, con luci intermittenti verdi, gialle e blu. L'intero paese fu colpito da un blackout di energia poco dopo la mezzanotte del 21 gennaio. Un sergente di polizia riferì che durante il blackout osservò un oggetto volante non identificato nel cielo e un fascio di luce molto potente che scese verso terra.
Ancora, un altro ufficiale di polizia di Belén informò il suo distretto che quella notte ricevette un rapporto dal "signor Rodriguez che vide la discesa di oggetto luminoso, con fasci pulsanti bianchi e rossi; la luce era così forte che non lasciò nessun'ombra e tutto si illuminò totalmente. L'oggetto aveva un rumore crepitante, faceva rumore quando emetteva questi fasci, è stato come accendere un televisore senza immagini e il rumore sullo schermo. Era un rumore forte. Rodriguez stava arrivando da Puntarenas e le luci del suo camion si trovavano a circa 100 metri dalla sua casa". Altri, troppi testimoni videro il fenomeno, e l'ufficiale di polizia aggiunse che "gli esperti delle centrali di Belén non furono in grado di spiegare il blackout, perchè tutto era perfettamente funzionante".
Un incidente simile si era verificato durante un'altro blackout energetico il 1° aprile 1992. Secondo Carlos Vilchez, che ha esaminato il caso, "35-40 auto della polizia descrissero qualcosa che stavano osservando da diversi punti di visuale, ci fu un blackout e c'era, anche, una macchina della polizia in fase di stallo nel momento in cui l'oggetto volava sopra di essa". Anche se non sono stati rilasciati documenti ufficiali, diversi agenti di polizia descrissero ai mass-media un grande, disco con cupola multicolore, visto nel cielo durante il blackout. Il Costa Rican Electrical Institute (ICE) ufficialmente negò che l'UFO fosse il responsabile per la mancanza di alimentazione elettrica.

Caso pilota di aereo
Uno dei migliori casi radar visuali capitati in America Centrale avvenne la mattina del 26 luglio 1995. Everardo Carmona volava su un monomotore Grumman American, quando un UFO passò proprio sotto il suo aereo. La mancata collisione (near collision) fu vista da due controllori del traffico aereo, Gerardo Jiménez e Javier Mayorga, dell'aeroporto Tobias Bolanos a Pavas, che affermarono che l'oggetto "aveva le dimensioni di uno stadio di calcio". I radars del Santamaria International Airport di San José rilevarono un oggetto non identificato, nello stesso istante.
Carlos Vilchez, che intervistò il pilota Carmona e i controllori del traffico aereo, riassume così il caso: "testimoni eccezionali e qualificati, in tre diversi punti geografici, osservarono qualcosa delle dimensioni di uno stadio. In primo luogo, la torre di controllo di Santamaria rilevò una traccia radar che non era un velivolo noto. Così chiamarono immediatamente la torre di controllo di Pavas e domandarono se avessero dei voli supplementari; Pavas rispose che non avevano voli di quel tipo. Dato che questo aeroporto non aveva il radar, fu chiesto di vedere il fenomeno col binocolo. In quel momento, due controllori videro l'oggetto che sembrava un uovo, molto grande, come un uovo di struzzo color oro. Pensarono che i due velivoli si stessero per scontrare, ma il pilota via radio rispose "che mi è solo passato di sotto".



Secondo un articolo completo sul caso apparso sul quotidiano La Nacion del 4 agosto 1995 (vedi immagine sopra), il vice direttore dell'agenzia Costa Rica's Civil Aviation, Gregorio Cabalceta, dichiarò che il direttore dell'agenzia, Nelson Rodriguez, convocò un briefing con tutti i testimoni del caso. "Un criterio sarà determinato in base a quello che dicono", dichiarò Cabalceta a La Nacion.

Il profilo di Enrique Castillo Rincon
L'ingegnere Costa Ricano Enrique Castillo Rincon è uno dei contattisti più interessanti che ho incontrato. Egli sostiene una diretta esperienza di contatti con gli extraterrestri, provenienti dalle Pleiadi, su un remoto lago in Colombia il 3 novembre 1973. Il caso Castillo fu indagato due anni prima di quello del famoso contattista svizzero Billy Meier, il quale sostenne anche il contatto con i Pleiadiani. A differenza di Meier, Castillo non ha mai prodotto foto di UFO per sostenere il suo caso, nè ha scoperto una setta o un gruppo messianico che mandava in giro il messaggio di ET, come tanti contattisti. Invece, diventò un investigatore UFO in grado di analizzare il proprio caso. Inoltre, due anni e mezzo dopo il 1973, Castillo dichiarò che tutti i contatti con gli extraterrestri, tra cui messaggi telepatici e strane chiamate, si interruppero. Ora vive in Venezuela con la sua nuova moglie Ana.
Abbiamo visitato con Castillo il luogo vicino alla cima del vulcano Irazu (vedi immagine sopra), dove avvenne il suo primo incontro con gli UFO nel 1963. Castillo lavorò come ingegnere con la Costa Rica Electrical Company ed era sul vulcano assieme al suo capo e ad un altro ingegnere. Improvvisamente alle 6 di sera, notarono ciò che prima pensassero fosse un aereo, che fu poi raggiunto da altri due oggetti che volarono molto vicino alle montagne. Come arrivò vicino a loro, videro che aveva la forma di un disco con una cupola, ma scese con un movimento simile alla caduta di una foglia, a pochi metri dal suolo. "All'improvviso ci fu come un suono tremendo ad alta frequenza che, quasi, fece esplodere le mie orecchie", disse Castillo, "ma non riuscii a muovermi...notai che ero paralizzato." Quella fu la prima volta, anche, che sentì la parola disco volante, ma la sua odissea ufologica era solo all'inizio.
03/08/2012 11:15

FOO FIGHTERS, QUALE VERITA'?

Fonte: www.ufoonline.it/2011/02/26/foo-fighters-quale-verità

La fenomenologia ufologica è concettualmente ricca di analogie con manifestazioni che solo a prima vista possono sembrare distaccate. Un esempio lampante è quello dei Foo Fighters. Non stiamo parlando del gruppo rock creato nel 1995 da Dave Grohl, ma del fenomeno delle così dette “palle infuocate”. Il termine è formato da due parole distinte, fighters ( aereo da caccia ) e foo ( errata trascrizione in slang dal francese “ feu” di fuoco ). Letteralmente il termine significa caccia infuocati. Il cosiddetto “numero zero” ha luogo nel 1944, precisamente il 22 dicembre. Ripercorriamo in breve cos'è accaduto.
Il tenente David Mc Falls a capo della 415a Squadriglia dei Caccia Statunitensi, vide apparire proprio in coda al velivolo che pilotava, due oggetti sferici, avvolti da una coltre di luce rossastra, del diametro di circa un metro. Il contesto nel quale il tenente dovette assistere all’insolito spettacolo, era un’azione di guerra nei cieli dell’Alsazia-Lorena. Naturalmente per un pilota ogni oggetto non identificato costituisce un pericolo, ancora di più se questo si materializza in un evento bellico. A nulla valsero i tentativi di virata e di manovra, per tentare di dipanarsi dalle misteriose sfere, queste continuarono la loro corsa affiancandosi all’aereo militare con notevole speditezza e apparente facilità. Nessun attacco sia chiaro, ma il tenente arrivato alla base stilò il rapporto, evidenziando le anomalie e affermando che le sfere luminose erano sotto “controllo intelligente”. Per questo il caso Mc Falls è considerato il punto di partenza dei Foo Fighters, anche se prima di allora numerosi erano stati i casi analoghi non segnalati.
Infatti già agli inizi della seconda guerra mondiale vengono riportate numerose testimonianze di piloti dell'aeronautica militare, che asseriscono di essere stati intercettati o accompagnati in volo da strani oggetti luminosi. Si trattava di avvistamenti ripetuti, di notte e in pieno giorno, da parte dei piloti americani e da quelli della Royal Air Force. In un primo momento scambiati addirittura per ipotetiche armi segrete nemiche, appartenute verosimilmente ai nazisti. Le autorità americane ed inglesi diedero ordine di indagare sul fenomeno e istituirono due commissioni d’inchiesta. I risultati però non furono quelli che si aspettavano. Infatti numerosi avvistamenti erano stati segnalati anche nel Pacifico e questo strideva con l’ipotesi formulata delle armi non convenzionali in mano ai nemici. La certezza che i Foo Fighters non furono opera dei tedeschi si ebbe dopo la fine della guerra quando si seppe che loro stessi avevano istituito commissioni militari e di spionaggio, per studiare il fenomeno da loro conosciuto come Krautus balls. In sostanza gli oggetti, rivelatisi innocui, dimostravano incredibili velocità e strabilianti manovre, ai limiti delle leggi fisiche, potevano sparire e ricomparire più volte nel giro di pochi istanti, erano invisibili ai radar, cambiavano assetto e formazione, ed infine sparivano senza lasciare traccia. L’avvistamento più significativo avvenne quando la II guerra mondiale era ormai alle spalle, eravamo infatti nel 1948 all’aeroporto di Fargo nel North Dakota. Dell’episodio ci sono tuttora numerose foto, documenti e la testimonianza di decine di civili. Tuttavia alcuni scettici hanno controbattuto asserendo che esiste un’ampia documentazione che testimonierebbe che le palle di fuoco altro non sono che progetti militari sperimentali, citando ad esempio una sfera di fuoco antiradar tedesca, elaborata nel centro di sperimentazione della Luftwaffe nei pressi di Oberammergau, in Baviera. Questi meccanismi erano accessoriati con tubi klystron, e operando con la stessa frequenza dei radar, riuscivano ad eliminare i segnali delle antenne senza risultare sugli schermi. Mai i conti non tornano del tutto: alcuni anni dopo la fine dei conflitti mondiali i veterani di guerra scongiurato il timore di ritorsioni rivelarono storie fino ad allora rimaste sotto silenzio. Molte di queste storie sono emblematiche della vastità e della complessità del fenomeno.
Un soldato del 175° Reggimento Americano racconto un episodio risalente all' Agosto del 44 durante la battaglia di Brest:
"Vidi un oggetto silenzioso passare sopra di noi, volava a bassa quota. Sbigottito attirai l'attenzione del Sergente Ness e gli indicai il punto in cui l'oggetto si stava muovendo. Appena lo vide si alzo' in piedi ad osservare a bocca aperta piu' stupito di me. Eravamo cosi' impressionati che per attimi ci dimenticammo che eravamo nel pieno di una operazione militare. Se aveste avuto la possibilita' di conoscere il Sergente Ness come lo conoscevo io, avreste saputo che era un soldato troppo attento per alzarsi in piedi sapendo che a pochi passi c'e' il nemico. Questo vi fa' immaginare l'inaudita eccezionalità di quello che vedemmo. Ho invocato Dio, l'oggetto sembrava ricordare un vagone ma era 5 volte più grande. Guardai più attentamente alla ricerca di ali o propulsori ma non vidi nulla di tutto questo. Non provocava il minimo rumore. Viaggiava a circa 90 miglia all'ora, riuscimmo ad osservarlo per parecchio tempo prima che scomparse del tutto. Ne la contraerea tedesca e tanto meno quella americana aprirono il fuoco contro l'oggetto".
Di testimonianze come queste se ne trovano a centinaia, catalogate in fascicoli. Parlano da sole anche le trascrizioni dei rapporti militari, accomunate dalla medesima conclusione "unknown" : sconosciuto.
La portata degli avvistamenti fu considerevole e probabilmente non troverà più riscontro nei tempi moderni. Non esistono casi analoghi di fenomenologie sconosciute, che si sono ripetute ad intervalli così regolari. Ancora oggi si segnalano casi simili , uno fra tutti gli "Ufo Messicani" ripresi nel celebre video dai militari stessi, ma le apparizioni sono differenti per tipologia e intervalli di tempo.
Questo fa sorgere dubbi, più che leciti che le sfere di luce non fossero una nuova “Vergeltungswaffe” , cioè un'arma di rappresaglia nazista, bensì qualcosa di diverso. Restano da spiegare infatti molti misteri, che non possono essere liquidati con un presunto progetto di aerei - spia. Primo fra tutti la capacità delle sfere di effettuare movimenti contrari alla forza gravitazionale e alle vigenti leggi fisiche, secondo la possibilità di sparire dalla vista dei piloti, e non solo dei radar, terzo la globalità del fenomeno, dall'oceano pacifico all'Europa, dal Giappone all'Inghilterra. Se davvero il tutto si riduceva a una qualunquistica tecnologia militare, perché negli archivi segreti dei governi impegnati in guerra, non si fa menzione dei progetti ma solo delle inchieste? Coma mai il governo tedesco ha sempre smentito di aver prodotto di sua iniziativa qualsiasi prototipo di quel tipo ? E se davvero il fenomeno si riconduceva ad esigenze di spionaggio militare perché è continuato anche dopo la fine del conflitto? Come si spiega la capacità delle sfere di toccare in alcuni casi le 800 miglia orarie , velocità fantascientifica per l'epoca? Le conclusioni forse un giorno saranno più oggettive e particolareggiate, fino ad allora permetteteci di considerare i foo- fighters una manifestazione ufologica rilevante.
03/08/2012 14:59

CHURCHILL MISE A TACERE GLI AVVISTAMENTI UFO

Fonte: www.corriere.it/esteri/10_agosto_06/churchill-mise-a-tacere-avvistamenti-cavalera_a63f221a-a124-11df-9bff-00144f02aa...

Ai dischi volanti, Winston Churchill fu iniziato nel 1912: nel cielo di Sheerness, in Essex, sopra la base-scuola della Royal Navy qualcuno osservò un oggetto strano che luccicava e rimase stordito. Forse era un velivolo ma non avendo mai visto cose del genere quel testimone lanciò l'allarme e la faccenda finì persino alla Camera dei Comuni. Fu tale lo spavento che il Parlamento ordinò al primo Lord dell'Ammiragliato, il trentottenne Winston Churchill, di venire a capo della inquietante intrusione. Se ne occuparono i servizi segreti della flotta di sua Maestà che però non riuscirono a dare una spiegazione esauriente del fatto. E, così, si preferì soprassedere. Allucinazioni visive? Invasione dallo spazio? Un bel po' di anni dopo, ci raccontano i documenti storici resi pubblici ieri dall'Archivio Nazionale di Stato, Winston Churchill fu costretto di nuovo, e in diverse occasioni, a occuparsi di Ufo. Se nel 1912 non vi aveva prestato più di tanta attenzione e probabilmente non se ne era nemmeno preoccupato, questa volta il leader conservatore, divenuto nel frattempo capo del governo, pensò di andarci cauto e di non sottovalutare gli avvistamenti segnalati.

Era accaduto che sul finire della guerra alcuni piloti della Raf di ritorno da varie missioni (una, in particolare, sulle coste meridionali del Regno Unito) si erano imbattuti in un «oggetto metallico» che era volteggiato attorno alle squadriglie ed era poi sparito. Churchill ne fu informato e le relazioni lo impressionarono. Al punto che, come riferito da una sua guardia del corpo (il cui nome è sempre rimasto segreto), ne parlò a Dwight Eisenhower, allora comandante delle forze alleate in Europa. Si era in un momento delicato del conflitto mondiale, dunque i due concordarono di non dare pubblicità all'evento: l'opinione pubblica non doveva essere distratta e in nessun modo impressionata negativamente. Incaricarono una commissione congiunta dei servizi di sicurezza di interrogare i militari coinvolti negli avvistamenti e valutarono che fosse giusto coprire «per almeno mezzo secolo» tutti i documenti relativi agli Ufo, o presunti tali, circolanti nei cieli d'Inghilterra.

Winston Churchill era un uomo pragmatico: probabilmente il suo pensiero era che quegli «oggetti metallici» potessero essere nuove armi tedesche. Magari missili. Gli esperti lo esclusero. Il dubbio non fu risolto. La storia racconta che Churchill perse le elezioni postbelliche e che restò fuori dai giochi fino al 1951 quando ottenne un altro mandato a governare. La vicenda dei dischi volanti non gli era passata dalla testa. Anche perché, e se ne era reso conto subito, fra le carte conservate al ministero della difesa ve ne erano diverse che segnalavano ulteriori avvistamenti.
Non che ci fosse da esserne suggestionati o particolarmente colpiti ma Winston Churchill decise che affrontare la questione con eccessiva superficialità sarebbe stato un errore. Una nota scritta rivela che il 28 luglio 1952 lo stesso Churchill si rivolse al viceministro responsabile dell'aeronautica militare chiedendogli: «Che cosa sono tutte queste cose sui dischi volanti? Che cosa significano?». E ancora: «Qual è la verità? Fatemi avere una relazione».

Non era ossessionato dagli Ufo ma il leader britannico aveva una certa curiosità e voleva risposte certe. I risultati delle varie indagini che arrivarono sul suo tavolo esclusero che gli «oggetti» osservati nei cieli all'inizio degli anni Cinquanta fossero dischi volanti ma non specificarono altro. Di che cosa si trattava? La documentazione che l'Archivio Nazionale mette ora a disposizione e che si aggiunge a quella pubblicata nei mesi scorsi non regala sconvolgenti risultati, rivela però una circostanza: per diversi decenni sia al ministero della difesa sia nei servizi segreti alla questione degli Ufo sono state dedicate meticolose investigazioni. E la questione non è stata archiviata. Il primo a interessarsene e ad avviare le ricerche fu proprio Winston Churchill.
03/08/2012 18:04

INTERFERENZE ALIENE: SETTE SPUNTI DI RIFLESSIONE

Fonte: www.ufosigns.org/index.php?mod=read&id=1343995513

Per tutto il periodo degli anni ’40, e fino ad oggi, gli Ufo sono stati attentamente osservati e studiati; numerose testimonianze da parte di persone abitanti in località geograficamente distanti tra loro e appartenenti a culture, religioni e sistemi sociali differenti, hanno riportato l’incontro sempre più frequente con oggetti volanti non identificati che sembrano solcare i nostri cieli, proponendosi a volte in maniera del tutto inconsueta e lasciando trasparire la fondata possibilità che alla loro guida si trovino esseri o entità animate intelligenti e senzienti.
Questo particolare scenario è stato da sempre sottoposto all’attenzione dei Governi, mentre le strutture militari hanno raccolto una consistente documentazione che mette in evidenza alcuni aspetti peculiari del fenomeno.
Questa particolare situazione, di norma, dovrebbe portare ad un notevole incremento dell’informazione; in realtà tale percorso si è quasi subito interrotto, vittima della deframmentazione della nostra cultura in generale e del costante insabbiamento operato ai massimi livelli di potere.



Il senso di estrema confusione che pervade oggi il nostro quotidiano si riflette anche nel mondo della ricerca ufologica, divisa e frammentata, nettamente separata tra chi affronta il problema da un punto di vista empirico, chi lo vive come una costante minaccia e chi lo reputa invece il precursore di una nuova era che anticipa il ritorno ad una coscienza globale. Tutte queste correnti ideologiche, spesso in estremo conflitto tra loro, frenano in qualche modo la ricerca e impediscono una visione globale del problema, visione che implica l’approfondimento delle sue varie connessioni, non ultima quella che ipotizza un sottile filo attraverso il quale scorre l’interazione tra gli alieni, i Governi e, in particolare, le conquiste tecnologiche e gli equilibri politici delle grandi potenze mondiali.
Sarà importante, a questo punto, porre alcuni punti base dai quali partire al fine di meglio addentrarsi in tematiche che potrebbero altrimenti apparire come frutto della fantasia di chi scrive.

Il termine cospirazione assume assoluta rilevanza negativa quando i Governi, le organizzazione, gli apparati militari e le risorse di Intelligence menzionate hanno in realtà un comportamento del tutto inattaccabile, cristallino e privo di azioni e fatti che possano innescare il dubbio. Ad oggi nessun gruppo di potere rientra in questi canoni comportamentali.

Il fenomeno Ufo non riguarda, come molti credono e come siamo stati portati a credere, la pura e semplice osservazione dei cieli e la conseguente registrazione di ogni fatto anomalo che si presenti ai nostri occhi. La questione ufologica è uno scenario multi dimensionale e multi sociale, in seno al quale convergono le scelte diplomatiche mondiali, gli equilibri politici e un radicale mutamento delle coscienze che ormai da anni si profila all’orizzonte.

Dati, documentazioni e ricerche di una certa importanza ci confermano che uno o più di questi oggetti, nel tempo, si sono schiantati sulla Terra. Questa affermazione, pur ampiamente negata dai Governi, affonda saldamente le proprie radici proprio in questa politica di negazione che, nella maggior parte dei casi, non ha saputo e non ha voluto fornire una valida e accettabile spiegazione alternativa.

Sulla scorta di quanto appena detto è impossibile, oltre che fuori da ogni logica, pensare che in tali occasioni i Governi e le strutture militari non si siano recate sul posto al fine di raccogliere informazioni, materiali e quanto altro fosse di giovamento ai loro progetti.

A queste quattro osservazioni è necessario aggiungere che:

Le agenzie di Intelligence degli Stati Uniti (e non solo), così come le agenzie di sicurezza nazionali e alcuni reparti militari, sono ampiamente coinvolte in una vasta operazione di Cover up delle prove. Questo scenario è stato direttamente vissuto da molti ricercatori, spesso con tragiche conseguenze.

Si è a conoscenza di ampie evidenze, documentate e studiate anche da importanti istituzioni al di fuori dell’ambiente ufologico, inerenti il rapimento di esseri umani e la mutilazione di bestiame.

La tecnologia attuale supera di gran lunga quella percepita e della quale siamo a conoscenza; questa affermazione, pur essendo plausibile in riferimento al segreto strategico in campo militare, deve essere analizzata da un diverso punto di vista, ovvero dalla repentina escalation in campo tecnologico in assenza di periodi di sperimentazione intermedi.
04/08/2012 10:24

I FRATELLI JUDICA CORDIGLIA CAPTARONO LA PRESENZA DI UN UFO?

Fonte: www.centroufologicoionico.com/articoli/news/584-i-fratelli-judica-cordiglia-captarono-lattacco-d...

I fratelli Judica Cordiglia sono ormai entrati a far parte dell'enorme oceano delle Scienze di Confine, zona immensa che coinvolge lo scibile ignoto dell'Universo. I fratelli Achille (nato a Paderno Dugnano nell'anno 1933, è laureato in Medicina, con specializzazione Cardiologia) e Giovanni (nato a Erba nell'anno 1939, è Perito Fonico e Fotografico) sono da decenni degli appassionati in telecomunicazioni, che ebbero la loro grande notorierà negli anni sessanta del secolo scorso per aver captato le comunicazioni dei primi satelliti, sovietici ed americani, inviati nello Spazio.



Ma la loro notorietà è stata ampliata, soprattutto, per l'aver captato (e registrato) delle "voci" nello Spazio, comunicazioni di astronauti non identificati, mandati in orbita prima di Juri Gagarin, cosmonauti "persi" nello Spazio, a quanto pare deceduti con orribile e straziante dolore.
La rivista "UFO Magazine" in collaborazione con il CUN (Centro Ufologico Nazionale) e diretta dal Dottor Roberto Pinotti ha approfondito la questione su questo mistero nel numero 17 di aprile 2011, con una serie di articoli "ad hoc" che fanno della questione uno dei misteri più enigmatici della Storia Contemporanea.
Ma oltre all'enigmatica questione dei cosmonauti scomparsi, esisterebbe un eposidio - collegato agli astronauti "non catalogati" - che sembrerebbe da ricondurre alla presenza di un "qualcosa" di non identificato vicino ad una capsula spaziale.
L'episodio è riportato nel libro "La verità sui Dischi Volanti", edizioni Longanesi, scritto da Frank Edwards nell'anno 1966". In questa opera ufologica della prima ora, scritta da un giornalista scomodo e coraggioso, si legge - alle pagine 205 e 206, che:

"Nel giugno 1962, alla mia corrispondenza su cinque vittime spaziali russe fu dato grande risalto dalla stampa di tutto il mondo. Quell'elenco comprendeva il caso di una coppia di astronauti russi, un uomo e una donna, lanciati in orbita da Baikonour, lago di Aral, il 17 febbraio 1961.
Quel giorno, e per sette giorni seguenti, le stazioni sintonizzate sulla capsula, tra le altre quelle di Bochum, di Uppsala e persino quella di Torino, poterono registrare alcuni dei dialoghi tra gli sventurati cosmonauti e la stazione della loro base. Per un'avaria, i due non poterono lasciare la loro orbita e si presume che vi siano morti (...).
(...) Mentre la coppia condannata orbitava sull'Europa nel tardo pomeriggio del 24 febbraio 1961, le stazioni di Bochum, di Meudon e di Torino (ndr il caso piemontese è riferito proprio ai fratelli Judica Cordiglia), fra le altre sintonizzate sulla loro capsula, ne ascoltarono i comunicati.
Pur dicendosi in buone condizioni fisiche, i due astronauti facevano presente che si era quasi esaurita la loro scorta d'aria e che non avevano più luci a bordo. La voce dell'uomo comunicò che in quel momento gli era praticamente impossibile la lettura degli strumenti, e aggiunse che i segnali radio gli giungevano molto deboli (...).
Frank Edwards per questo motivo ipotizzò il "blackout elettrico". Ma continuamo con l'episodio.
(...) la capsula si manteneva nell'orbita prestabilita.
A questo punto intervenne, eccitatissima, la voce della donna:

"Lo acchiappo io e lo tengo stretto con la destra! Guarda dall'oblò! Guarda dall'oblò! L'ho preso...".

La voce del compagno eruppe dopo qualche secondo:

"Hei! Qui c'è qualcosa! C'è qualcosa... (tre secondi di parole concitate e confuse (...). "Se non ce la caviamo, il mondo non saprà mai niente! Non mi riesce...".

A questo punto era seguita qualche incomprensibile fonazione, dopo di che la stazione della base (nome di codice: Buca) s'inserì ad annunciare ch'erano le 20, ora di Mosca.
Dall'esame dell'intonazione e delle parole risulta chiaro che la coppia degli astronauti russi, condannati a perire a bordo della loro capsula, doveva avere avvistato nello spazio immediatamente vicino qualcosa che dopo la sorpresa del primo momento l'aveva letteralmente terrorizzata.
L'incidente si produceva a sei mesi da uno analogo, del quale era stato protagonista uno dei nostri missili (...).

Fin qui l'episodio. Il giornalista Edwards (immagine sopra) quindi sospettava che un UFO avesse causato dei grossi problemi a quella capsula, in una di quelle missioni, ufficialmente mai effettuatesi.

E la sua ipotesi, leggendo la trascrizione della registrazione, non è tanto peregrina. Nella drammatica comunicazione si parla di un qualcosa "tenuto stretto, preso (ndr intercettato visivamente)". E poi quando si afferma per ben due volte "Qui c'è qualcosa" si riferisce ad una "cosa" vista molto vicino alla capsula, ormai in difficoltà tecnica. E gli astronauti auspicavano di sopravvivere, perchè "il mondo doveva sapere" che c'era un qualcosa di straordinario e non convenzionale nello Spazio.
Questi astronauti, purtroppo deceduti, avevano visto per davvero un UFO? Non lo sappiamo con certezza, ma la presenza di ipotetici "oggetti artificiali extraterrestri" non è da scartare, viste anche le numerose testimonianze di astronauti in orbita terrestre. E se fosse stato un velivolo alieno, questo mezzo può aver causato il decesso dei cosmonauti di cui parla Edwards? Se la trascrizione della comunicazione è corretta - e non ci dovrebbero essere dubbi, vista la serietà che aveva Edwards - la questione si fa ancora più inquietante. Quanti astronauti "non identificati" hanno avuto a che fare con questi incontri nello Spazio? Ed è possibile che la maggior parte delle tragedie "non catalogate" possono aver come causa principale la presenza di UFO nelle vicinanze, con effetti catastrofici - diretti o indiretti che siano - sulla sonde? La nebbia su questo ed altri episodi spaziali è ancora molto fitta e, chissà, se un giorno si diraderà completamente.
05/08/2012 12:09

UFO: IL FATTORE UMANO

Fonte: ufoplanet.ufoforum.it/headlines/articolo_view.asp?ARTICOLO...

Osservare e guardare...per quanto queste due azioni si ritengano complementari tra loro, esiste una sottile differenza; e spesso accade di osservare l'esterno guardando il riflesso trasposto di ciò che abbiamo dentro; in poche parole, a volte ciò che vediamo è ciò che vorremmo vedere.
Questo avvenimento, che di certo avranno sperimentato in molti, diventa anche uno degli argomenti con i quali la moderna psicologia, e non solo, tenta di spiegare il fenomeno Ufo.
Un vecchio articolo, apparso nel 1972, a firma di due psichiatri associati alla Harvard Medical School, descriveva gli Ufo come false percezioni di organi sessuali. Lester Grinspoon e Alan D. Persky, questi i nomi dei due autori, asserivano che la maggior parte dei testimoni UFO sono persone che soffrono di disturbi psicologici non trattati; si tratterebbe di soggetti che sono ritornati alla "modalità primaria di pensare", ovvero in un dei periodi tipici dell’infanzia.
Questo modo di relazionarsi rispetto alle cose implica il fatto che, molto spesso, sogni e allucinazioni vengano scambiati per la realtà; si potrebbe definire a tutti gli effetti uno stato di “schizofrenia”, durante il quale le vittime ricordano e rivivono la loro "prima percezione infantile."
Ragionando in questi termini, l’osservare un Ufo in lento avvicinamento sarebbe riconducibile al ricordo del seno materno, così come, per logica e quasi scontata conseguenza, osservare un oggetto sigariforme diventa la trasposizione inconscia di un simbolo fallico.
Grinspoon e Persky liquidano in tal modo anni e anni di avvistamenti come semplici rappresentazioni simboliche legate alla libido infantile, simbolo degli estremi di gratificazione e di onnipotenza.
Tralasciando il fatto che tali osservazioni vanno lette in un determinato contesto storico per l’Ufologia, e tralasciando le personali deduzioni, non certo simpatiche, di chi scrive, esiste per fortuna un filone di studi psicologici molto più attinente alla tematica trattata.
Un buon inizio sarebbe di certo la lettura di “Flying Saucers. A Modern Myth of Things Seen in the Skies”, di Carl Gustav Jung, uno dei più noti e influenti seguaci di Freud, che dedicò parte del suo tempo e del suo interesse al fenomeno Ufo.


Carl Gustav Jung

Una delle prime domande che si pose Jung fu la seguente: gli Ufo sono reali, oppure si tratta di semplici prodotti di una fantasia psichicamente proiettata?
Nessuno di certo si aspettava che il grande psichiatra e psicoanalista riconoscesse la natura extraterrestre del fenomeno; rimane comunque vero che tentò di condurre uno studio nella maniera più asettica possibile, pur propendendo intimamente, per intuibili motivi, all’ipotesi di una proiezione del subconscio.
Il giudizio di Jung si concentra quindi sull’origine degli Ufo, collegandoli con immagini di antichi archetipi e trasformandoli in un vero e proprio mito vivente.
Si tratterebbe di un “gioco”, una proiezione della fantasia che travalica ogni organizzazione terrena; si potrebbe addirittura azzardare l’ipotesi che il fenomeno Ufo, a detta di Jung, rappresenterebbe la risposta dell’uomo di fronte ad una minaccia sempre più pressante, quella del mondo moderno.
La sua preoccupazione principale non si focalizza sul discernere se gli avvistamenti siano o meno reali, l’attenzione viene invece spostata sull’aspetto psichico della questione; perché questi fenomeni vengono segnalati in maniera sempre più crescente quando l’umanità si sente direttamente minacciata?

Proviamo a capire meglio il pensiero di Jung attraverso la citazione testuale di una sua intervista rilasciata all’APRO (Aerial Phenomena Research Association); da premettere che i suoi studi sul fenomeno erano iniziati già nel 1944 e che l’intervista risale al 1958.

“…ho raccolto una grande quantità di osservazioni relative a oggetti volanti non identificati fin dal 1944. I dischi non si comportano secondo le leggi fisiche, ma come se fossero senza peso. Per confermare l'origine extraterrestre di questi fenomeni deve essere necessariamente confermata anche l'esistenza di un loro rapporto con intelligente interplanetarie. Ciò che un tale fatto potrebbe significare per l'umanità non può essere previsto, ma ci metterebbe senza dubbio in posizione di estrema precarietà, quasi delle comunità primitive in conflitto con le culture superiori".

Impossibile quindi negare il fenomeno Ufo, ma di certo possibile provare a darne una spiegazione ben differente e lontana da quella dell’ipotesi extraterrestre; per la prima volta gli Ufo e la psicologia si ritrovano a faccia a faccia, e si tratta di una sfida alla quale non ci si può sottrarre.
A ben riflettere, da sempre, l’Ufologia ha rappresentato un banco di prova per tutte le dottrine scientifiche, un mistero che si vorrebbe mantenere tale ma rispetto al quale è allo stesso tempo impossibile sottrarsi; anche la psicologia non ha resistito a dire la sua, e anche in questo caso, come sempre, lo studio sugli Ufo ha trovato nuove ipotesi di ricerca e spunti di confronto.
Questa ultima affermazione rappresenta, almeno in parte, una delle caratteristiche più affascinanti e nobili di questa ricerca; l’Ufologia riesce ad arricchirsi anche e soprattutto dal confronto con i suoi detrattori, non si tratta di una ricerca statica, fossilizzata, che abbraccia e difende, anche oltre ogni ragionevole dubbio, quelle che ritiene essere delle verità assolute.
In maniera di certo differente da alcune scuole di pensiero, l’Ufologia riesce ad aprirsi alle innovazioni, e dalle innovazioni riesce a trarre nuove idee, a percorrere nuovi sentieri, a sperimentarsi quotidianamente.
Fatta questa breve premessa, è giusto a questo punto chiedersi in che modo la psicologia possa venire incontro agli studi ufologico o, almeno, esserne una valida collaboratrice; per dare una risposta a questo quesito, dobbiamo innanzitutto tenere bene a mente uno dei problemi più spinosi con il quale ogni ricercatore deve confrontarsi.
Coloro che studiano i fenomeni relativi a oggetti volanti non identificati si trovano spesso di fronte ad un insolito dilemma: non avendo quasi mai dati concreti e materiali da valutare (un frammento o altro), bisogna scegliere se abbandonare l’intera indagine oppure basarsi sui rapporti dei testimoni oculari, una fonte di informazioni non sempre affidabile.
Diverso l’approccio dello scienziato che lavora con dati che possono essere replicati e convalidati, che possono essere confermati dai colleghi; d’altra parte la soluzione di rinunciare alle testimonianze è del tutto improponibile, l’unico compromesso rimane quello di entrare nello stato d’animo del testimone.
Tutti i rapporti stilati sugli avvistamenti Ufo si basano, per la maggior parte, sulla percezione di terzi rispetto al fenomeno osservato; è quindi importante stabilire fin dall’inizio che percezione e fenomeno non rappresentano la stessa cosa e non posseggono la medesima valenza.
La percezione è un processo estremamente complesso, che porta il testimone a selezionare, organizzare e interpretare degli stimoli sensoriali rispetto ad un quadro significativo di quanto si trova ad osservare; si tratta quindi di uno stimolo sensoriale che molto spesso compromette i dati osservati.
In tal senso, la percezione di un evento fatta da un testimone, potrebbe facilmente essere differente da quella resa da un secondo testimone dell’evento stesso; come se ciò non bastasse l’interpretazione visiva non è mai spontanea, risente quasi sempre delle convinzioni personali, dello stato animo vissuto in quel preciso istante, della cultura e delle convinzioni religiose.
Gli errori più frequenti nei quali cade spesso il testimone, ovvero quelli che l’ufologo deve essere in grado di intravedere, derivano spesso dalla errata identificazione degli stimoli e da illusioni ottiche: la mente a volte tende a fare brutti scherzi; la luna all'orizzonte appare più grande rispetto a quando è più alta nel cielo, un bastone che galleggia nell’acqua può sembrare piegato, mentre un esperimento condotto nel 1929 ha dimostrato che una piccola sorgente stazionaria di luce, posta in una stanza buia sembrerà muoversi fluttuando nell’aria.
Queste distorsioni percettive vengono vissute dalla maggioranza delle persone, altre invece si presentano come peculiari rispetto ai singoli bisogni psicologici; un classico esempio che rispecchia l’ultimo concetto espresso, esempio tra l’altro abbastanza curioso, è quello illustrato da Jerome Bruner nel 1947: i bambini poveri sono più inclini a sopravvalutare le dimensioni delle monete rispetto ai bambini ricchi.
Una seconda categoria di errori è quella relativa all’errata interpretazione di stimoli come reali; si tratta spesso di risultati che scaturiscono da particolari psicopatologie che affliggono il testimone, quali ad esempio allucinazioni o carattere psicotico.
In tutti questi casi si hanno grossi problemi nel riuscire a distinguere le immagini prodotte dalla realtà esterna e quelle derivanti dalla realtà interna; rimane infine la deliberata falsificazione dell’avvenimento descritto, una eventualità che purtroppo è sempre in agguato nel lavoro del ricercatore sul campo.
Da non sottovalutare il numero dei testimoni che hanno assistito al fenomeno; più il numero è alto, più le possibilità di una isteria collettiva potrebbe essere reale: la possibilità di contagio isterico deve essere sempre tenuta in considerazione nella valutazione di alcuni rapporti relativi ad avvistamenti UFO.
Un colloquio psichiatrico dovrebbe far parte della routine relativa alla valutazione degli osservatori, proprio per questo molto spesso, insieme ai soliti questionari di routine, dovrebbe essere presente anche un breve test psicologico.
In questo contesto si inserisce anche il problema dell’ipnosi, spesso portata come prova di credibilità di un testimone; in realtà questa tecnica si rivela molto utile soltanto come fonte di informazione, ma non dimostra in alcun modo se il soggetto sta mentendo o meno.
Classico esempio sono le persone che non riescono a distinguere la realtà dalla fantasia; questi soggetti, posti sotto ipnosi, “riveleranno” particolari che per loro sono reali ma che non hanno alcuna attinenza con la realtà oggettiva; la pratica di chiedere al paziente di ricordare solo gli eventi reali ridurrà ma non eliminerà l’elemento fantasia.

Cosa dire in conclusione rispetto a quanto appena esposto?
Non si può negare che molto spesso il testimone vede ciò che vuol vedere, che spesso costruisca di sana pianta una situazione visiva, oppure che esistano degli avvistamenti che sono in realtà frutto della fantasia di una mente instabile o inconsce proiezioni di celate paure.
Questi argomenti non possono però dipingere l’Ufologia e, in particolare, le ricerche condotte sul campo, come inutili perdite di tempo; si tratta di sfide conosciute e quotidianamente accettate da tutti coloro che dedicano tempo e fatica a questa attività, sfide che arricchiscono il bagaglio culturale dell’ufologo e rendono l’ufologia stessa un immenso crocevia di applicazioni scientifiche, rendendo sempre più fragile quella ormai vecchia idea che la vorrebbe come una pseudoscienza.
06/08/2012 12:17

UFO ED AVIAZIONE: UNO SGUARDO DA VICINO

Fonte: www.centroufologicoionico.com/articoli/news/589-ufo-ed-aviazione-uno-sguardo-d...

La sera del 21 ottobre 1978, un pilota di 20 anni di nome Frederick Valentich lasciò Melbourne in un Cessna 128L diretto a King Island, che si trova nel mezzo di Bass Strait, al sud dell'Australia. La visibilità era ottima e il vento calmo.
Poco dopo, contattò il controllo del traffico aereo di Melbourne e disse che un aereo lo seguiva a circa 1.000 piedi di altezza sopra di lui - ed aveva caratteristiche insolite e si muoveva molto velocemente - e non riusciva ad identificarlo molto bene, con il suo motore che, a volte, andava in difficoltà.
Più tardi disse che lo strano velivolo stava arrivando verso di lui da un'altra direzione. Il controllo del traffico aereo di Melbourne disse al pilota di identificarlo. La sua risposta fu che viaggiava troppo velocemente, ma aveva una superficie di metallo lucida con una luce verde sopra di essa. Poi riferì che il velivolo, una volta allontanatosi, ritornò - da un'altra direzione - di nuovo indietro verso l'aereo di Valentich. Il motore dell'aereo incominciò ad avere molti problemi.
Poi il silenzio.



Poi, dopo pochi secondi, Valentich riferì che: "lo strano velivolo è proprio sopra di me. E' fermo e non è un aereo!". Seguirono strani e stridenti rumori metallici.
Frederick Valentich e il suo Cessna 128L non furono mai più visti.
Voli di emergenza setacciarono la zona, ma non fu trovata nemmeno la più piccola traccia dell'aereo. Alcuni affermarono che si schiantò su Bass Strait, ma quel modello di Cessna era dotato di un faro che, in caso di incidente, si accendeva automaticamente. Inoltre quel tipo di Cessna era stato progettato per galleggiare sull'acqua.
Molti sono i possibili scenari che circondano il caso Valentich. Ha creato una messa in scena di suicidio? Fu abbattuto da trafficanti di droga della zona? Oppure il pilota e l'aereo intero furono rapiti dagli extraterrestri?

I PILOTI SONO TESTIMONI CREDIBILI
Gli UFO sono stati segnalati dai piloti per anni. Molti ufologi sottolineano che i piloti sono alcuni dei più credibili testimoni per supportare la posizione che gli UFO esistono. Nel documentario del 1979 dal titolo "UFO's are Real", l'importante ricercatore UFO Dottor Richard Haines disse che a causa del fatto che i piloti abbiano una buona vista e competenze formative di osservazione, le loro testimonianze di ripetuti avvistamenti nel corso degli anni non possono essere ignorate.

"Non abbiamo a che fare con proiezioni mentali o allucinazioni da parte del testimone, ma con un fenomeno fisico reale", disse.

Egli non si riferì ad eventi casuali. L'evidenza è profonda:
Ray Bowyer, capitano della Aurigny Airlines, ebbe un incontro di 15 minuti mentre era in volo con un aereo commerciale. Egli descrisse due oggetti che seguirono il suo aereo: avevano la forma di un disco appiattito con una brillante luce gialla proveniente dall'interno. Stimò che erano immensi e potevano avere un miglio di diametro. Molti passeggeri videro anche la stessa cosa.

Kenneth Arnold, un imprenditore e pilota privato, stava volando sopra le Cascade Mountains - stato di Washington - nel 1947, quando vide nove oggetti d'argento, dalla forma di mezzaluna, nei pressi del Monte Rainer e si abbassarono come "farebbe un piatto quando salta sull'acqua". Fu così che nacque il termine "Flying Saucer" (Piatto Volante).



Nel 1986, il volo della Japan Airlines era sulla rotta che dall'Islanda portava ad Anchorage, Alaska (Ndr CUI vedi ricostruzione sopra effettuata dal capitano Kenju Terauchi con a paragone le dimensioni dell'aereo), quando incontrò delle luci bianche e gialle che sfrecciarono intorno al velivolo. Più tardi, l'equipaggio di volo osservò una sagoma gigantesca, di un qualcosa che sembrava essere una nave madre. Prima che potessero avere la conferma da altri aerei nelle vicinanze, l'oggetto sparì.

UFOEvidence.org riporta che ci sono più di 3.500 avvistamenti documentati di fenomeni aerei non identificati da parte di piloti commerciali, civili e militari. Le date degli avvistamenti partono da quella "del primo volo" terrestre fino ad oggi.

LA MAGGIOR PARTE DELLE PERSONE CREDE NEGLI UFO
I sondaggi indicano che la maggior parte delle persone crede che "non siamo soli".
Nel 2007, un sondaggio effettuato dalla "Exopolitics Institute" nelle Hawaii dimostrò che l'85% degli intervistati "riteneva che le civiltà extraterrestri stavano visitando la Terra".
Nel 2002, la "Roper Poll" dichiarò che il 56% degli americani conveniva sul fatto che gli UFO fossero reali e il 48% credeva che gli UFO visitassero la Terra in qualche modo.
Un sondaggio Canadese scoprì che il 78% degli intervistati riteneva che la vita esiste da qualche parte nel nostro Universo.
Nel 1996, un sondaggio effettuato da "Newsweek" dimostrò che il 48% degli intervistati pensava che gli UFO fossero reali.
Lo sapevate che ogni anno vengono segnalati migliaia e migliaia di avvistamenti di UFO? Gli studi evidenziano che circa un terzo della popolazione ritiene che, almeno una parte degli avvistamenti, possa essere attribuito ad astronavi extraterrestri.

MFO's: MAN-MADE FLYING OBJECTS (OGGETTI VOLANTI COSTRUITI DALL'UOMO)
C'è qualcos'altro. Gli UFO (Unidentified Flying Objects) sono solo questo: oggetti volanti non identificati e possono essere qualsiasi cosa. "Wired Magazine" ha riportato un dossier sulla serie di "cose vertiginose" che gli Stati Uniti d'America hanno nell'aria e potrebbero essere scambiate per navi extraterrestri.
Dal disco volante modello "VZ-9 Avrocar" degli anni 50 del secolo scorso (ndr CUI questo mezzo non ha mai volato per davvero), al drone T-Hawk (vedi immagine sotto) da Honeywell soprannominato "lattina di birra volante", fino ai dirigibili spia grandi quanto un campo da calcio. Molti UFO in realtà potrebbero essere oggetti volanti costruiti dall'uomo.
L'Avrocar era un progetto congiunto Canadese e Americano che doveva tentare di creare l'equivalente di un effettivo "piatto volante". Dopo 10 anni il progetto fu dismesso.
Lo "Honeywell T-Hawk" è un mini drone che si libra in aria eseguendo ricognizioni per l'Esercito.
Il Northrop Grumman Shield Helicarrier è un enorme centro fluttuante di informazioni. Ha la lunghezza di un campo da calcio e sette piani d'altezza. E' provvisto di 2.500 sensori in grado di raccogliere dati e materiale per l'Intelligence.
Il drone Voltron che può rimanere, ininterrottamente, in aria per cinque anni! Alimentato ad energia solare, è una delle varie proposte per un futuro progetto del DARPA, un ramo di ricerca del Pentagono.
Nel 1930, la Marina USA commissionò un prototipo di aereo soprannominato "The Flying Flapjack". Sembrava un disco volante, piuttosto piatto, con due giganti eliche. Poteva, nelle intenzioni, salire fino ad una quota di 5.000 piedi ed essere specializzato in voli a bassa velocità.
Con tutto quello che i militari statunitensi hanno fatto circolare nel corso degli anni, è facile notare come alcuni di questi potessero essere scambiati per un UFO. E' questa è solo roba americana. Aggiungiamoci i Russi (e ora i Cinesi) con i loro mezzi metallici volanti e che sono in possesso di alcuni oggetti lucenti in grado di distrarre i piloti.

UN "BLACKHAWK" TIRATO SU
E' difficile non credere ad un UFO che contenga vita intelligente, quando questo colpisce quasi fuori dal cielo. Questo è quello che successe al tenente colonnello Lawrence Coyne e all'equipaggio del suo elicottero. Stavano sorvolando Mansfield, Ohio nel 1973 quando incontrarono un grande oggetto rosso, che si mosse rapidamente verso di loro. Il tenente colonnello Coyne disse, più tardi, che aveva la forma che ricordava quella di "un missile".
Aumentò di potenza ed evitò all'elicottero di entrare in collisione con il misterioso velivolo. Una luce verde apparve sul lato inferiore dell'oggetto. Nonostante il tentativo di andare già in picchiata, l'elicottero fu tirato su, verso l'alto, a circa 2.000 piedi rispetto alla posizione originaria. Alla fine, l'UFO lasciò andare via l'elicottero.
"E stata una quasi collisione in volo con quello che noi consideriamo essere un UFO", affermò Coyne. Ha dichiarato, inoltre, che l'oggetto era in possesso di un alto grado di tecnologia, era composto da una struttura e un "design" che noi non abbiamo - non aveva stabilizzatori, non aveva carrelli d'atterraggio o una qualsiasi fonte visibile di propulsione (sotto una pagina del documento declassificato dal FOIA americano e presente negli archivi del NICAP).



Il tenente colonnello Coyne sentì così forte questa esperienza, che lo invogliò ad entrare a far parte di una delegazione alle Nazioni Unite incaricata nel promuovere l'approfondimento del tema degli UFO. Tuttavia, molti piloti non sono così propensi a parlare. Molti non riportano nemmeno un avvistamento.

CODICE DEL SILENZIO
Kenneth Arnold si stancò della polemica intorno al suo avvistamento. Egli dichiarò che semmai avesse visto, di nuovo, qualcosa di simile, non avrebbe più proferito parola. In una intervista effettuata negli anni 40 del secolo scorso, un pilota della Air Force dichiarò che non avrebbe mai segnalato un avvistamento di UFO, nemmeno se era "ala-ala e punta-punta" con lui.

Nicke Pope, che ha fatto parte del progetto UFO della Gran Bratagna per il Ministero della Difesa, ha riferito che spesso i piloti non denunciano i casi, perchè non sanno come descriverli, oppure hanno paura che ciò possa far terminare la loro carriera. Inoltre, ha riferito che ci sono 200-300 avvistamenti ogni anno, di cui l'80% può essere facilmente spiegabile, il 15% è composto da "informazioni insufficienti", mentre il resto è "estremamente interessante".

Forse, incominciano a parlare dopo il ritiro dal servizio. Questo potrebbe spiegare la conferenza stampa indetta nel settembre 2010 da sette ufficiali dell'Aviazione in pensione. Conferenza tenutasi al National Press Club di Washington D.C., gli ufficiali hanno relazionato su quando videro degli UFO che resero i sistemi nucleari USA "temporaneamente inutilizzabili" durante la Guerra Fredda.

Robert Hastings, un famoso ricercatore UFO, è stato l'organizzatore dell'evento ed ha dichiarato: "il possesso e l'uso pericoloso delle armi nucleari minacciano potenzialmente la razza umana e l'integrità del patto planetario".

Anche se Robert Hastings non prestò mai servizio militare, ebbe l'aiuto di Robert Salas, ufficiale di lancio in pensione dell'Air Force. Insieme, rintracciarono una squadra di piloti che ebbe esperienze simili, che si svolsero dal 1963 al 1980.: astronavi aliene di varie forme (coniche, sferiche, a forma di disco) apparvero loro sopra siti di missili nucleari statunitensi. Il tema conduttore? Quando gli extraterrestri si avvicinavano, tutti i missili si bloccavano.

Robert Jamison sostiene che dieci dei suoi missili "improvvisamente andarono fuori uso" nel 1967, presso la base dell'Air Force di Malmstrom, nel Montana. Questo è un luogo dove circolano storie di extraterrestri che visitano l'area. Una guardia di sicurezza riferì dell'apparazione, in lontananza, di due piccole luci rosse, che cominciarono ad unirsi tra loro.

Hastings fu filosofico sulla conferenza stampa e disse: "non credo che l'umanità sia in pericolo da qualunque cosa essi siano, tranne sul fatto che dovremmo avere la nostra mente aperta. Ci sarà un cambiamento di paradigma. Le istituzioni tradizionali come le religioni, i governi e altre istituzioni sociali potrebbero essere minacciate da ciò che sta arrivando. Questa è solo una logica conseguenza di ciò che sta per accadere".

GLI EXTRATERRESTRI NON SONO UNA MINACCIA
Seth Shostack afferma che lui non ha nessun problema a credere negli UFO e negli extraterrestri. A suo parere, anche se fossero reali, non sarebbero un pericolo:

"...io non sono qui per bisticciare con te. Mi piacerebbe concentrarmi su un altro punto - uno che sembra essere sfuggito nell'apparente, infinito, dibattito sugli UFO. Vale a dire, se gli alieni sono qui, dovete ammettere una notevole cosa: sono così innocui come i gattini su Xanax. Riflettiamo: la premessa è che la Terra venga visitata. Ma questi invasori sono una mortale minaccia? E' possibile leggere, occasionalmente, che gli alieni stanno mutilando il nostro bestiame (un passatempo decisamente sgradito, se vero). Ma l'omicidio sembra essere "off-limits" per gli extraterrestri. Essi non uccidono le persone. Le vostre probabilità di essere eliminati da un alce sono più elevate".

E' cibo per la mente. Gli alieni hanno fatto più danni alla Terra nei films di Hollywood, rispetto ad ogni altra cosa della vita reale. Si pone la domanda. Perchè? Forse stanno solo giocando con noi. Potrebbe anche essere che la Terra sia semplicemente uno stagno per loro, una pozzanghera di fango nel grande quartiere della Galassia (...).

Una cosa è certa. Se un pilota vede un UFO, vi sono buone probabilità che non faccia rapporto.
Eccezion fatta per un altro pilota.
In un forum online, recentemente, si è discusso di un documento governativo - in cui si affermava che i piloti non possono condividere le informazioni che riguardano gli UFO, pena una multa di 10.000 $. Un utente di questo forum confidò che aveva sentito che circa il 90% dei piloti aveva una qualche esperienza con gli UFO, ma ha scelto di non parlarne approfonditamente.
Un altro utente, sempre di questo forum, può aver sintetizzato meglio la questione affermando che: "penso che qualsiasi persona che non comprenda che la vastità dello Spazio pullula di varie forme di vita è come se vivesse con la testa sotto la sabbia. Duecento anni fa avevamo zero tecnologia, oggi è ovunque. Aspettarsi che altre forme di vita di miliardi di anni sopra di noi non siano in possesso di una tecnologia, o la capacità di poter viaggiare, è davvero pensare in modo ingenuo".

DUNQUE, GLI UFO SONO REALI?
Diversi studi hanno concluso che la maggior parte degli UFO sono osservazioni di alcuni oggetti reali, ma normali e comuni: oggetti astronomici come le meteore, mongolfiere, aerei, nubi madreperlacee o nubi nottilucenti. Una piccola percentuale degli avvistamenti di UFO sono stati segnalati essere dei falsi. Tuttavia, una percentuale considerevole di avvistamenti di UFO e relativi rapporti restano inspiegabili - e questi sono i veri Oggetti Volanti Non Identificati nel senso stretto della parola.
07/08/2012 12:54

UFO E GUERRE STELLARI

Fonte: www.altrogiornale.org/news.php?extend.6027.10

Nel corso della storia degli UFO alcuni di quelli rivelatisi solidi I.A.C. (Identified Alien Crafts ­ velivoli alieni identificati, N.d.R.) sono precipitati, in base a cause chiarite solo in pochi casi, per cui molti investigatori dubitano che alcuni di questi UFO-Crash siano effettivamente accaduti. E da un'analisi della casistica e delle teorie sulla propulsione degli UFO risulta abbastanza improbabile l'abbattimento di tali oggetti con armi a proiettili balistici convenzionali. Diverso, il discorso inerente l'abbattimento o il danneggiamento di un USO (Oggetti Sommersi non Identificati) poiché contro una grande massa di acqua a notevole pressione potrebbe rivelarsi inefficace il campo di forze che circonda l'apparecchio.
Uno dei metodi più plausibili di difesa contraerea potrebbe essere costituito da un trasmettitore di onde puramente energetiche e senza l'impiego di un proiettile materiale, inevitabilmente lento. Gli Stati Uniti avevano già varato dagli anni '40 il Progetto Joshua, che consisteva in un'arma acustica, ma si consideri che la maggior parte degli UFO, almeno quelli non in avaria, sembrano in grado di viaggiare a velocità supersoniche, rendendo inefficace tale tipo di arma nello spazio, perché le onde sonore hanno bisogno di un mezzo per propagarsi. Non intendiamo dibattere dal punto di vista morale sull'opportunità ed ammissibilità di un simile atteggiamento, limitandoci ad una trattazione tecnica e storica. In caso di pace con tutti i visitatori extraterrestri, un tale sistema difensivo potrebbe essere usato contro eventuali meteoriti e sarebbe meno pericoloso dello stoccaggio di armi nucleari.
Secondo le teorie di Wilhelm Reich, detenere elementi radioattivi è sempre pericoloso anche se in quantità minime e, comunque inferiori alla massa critica. Il presunto UFO crash di Aztec potrebbe rientrare in questo tipo di armamento, anche se ci sembra un incidente involontario e non un attacco deliberato, in base ai dati finora raccolti.

Dentro i Dischi Volanti
Nel 1947, forse proprio a causa dei numerosi avvistamenti ufologici, furono installati potenti radar ai quattro angoli del perimetro atomico del New Mexico. La zona comprende i Laboratori Nazionali di Los Alamos, il poligono di Alamogordo, la base aerea di Roswell ed il Centro Sperimentale dei Razzi di White Sands. Secondo alcuni studiosi, il radar deriva do un sistema progettato e costruito da Nikola Tesla nel 1935, ma venne rifiutato dai vari governi che facevano parte della Società delle Nazioni. Questo sistema aveva lo scopo di eliminare il rischio di guerre, impedendo il successo di un attacco a sorpresa ed era disponibile anche per gli Stati più piccoli e meno popolati. Consisteva in un apparato di rilevazione di eventuali invasori, aerei o navi, e di un raggio della morte che avrebbe distrutto i mezzi aggressori.
Si presume che da un componente dell'installazione di Tesla sia derivato il radar. Uno di questi quattro radar infatti era sperimentale e di enorme potenza, a tal punto che in seguito dovette essere smantellato in quanto nocivo per la salute degli operatori. Il 25 marzo 1948 un disco volante di circa 30 metri di diametro entrò nella zona "illuminata" dalle trasmissioni di uno dei radar. Scattò l'allarme rosso e anche gli altri tre radar furono puntati sulla traccia non identificata, mentre i caccia decollarono. La concentrazione di microonde trasmesse da tutti e quattro i radar sull'oggetto portò ad un sovraccarico del generatore di onde antigravitazionali, che si trovò impossibilitato a mantenere in volo l' UFO. Esso precipitò al suolo e gli addetti radar persero il contatto, mentre i piloti dei caccia comunicarono la posizione del relitto, facendo scattare le operazioni di recupero nella massima segretezza in base alle procedure militari entrate in vigore dopo gli eventi di ROSWELL.
Poco dopo il disastro furono informati il generale Marshall, Segretario di Stato ed il Dottor Vannevar Bush, numero due del MJ-12, mentre una squadriglia di elicotteri proveniente da una Unità speciale di base a Camp Hale, sorvolava il relitto. La famiglia di agricoltori proprietaria del terreno fu sequestrata per diversi giorni ed efficacemente convinta a tacere. Il capofamiglia, interpellato nel 1987, aveva ancora paura di ritorsioni e negò tutto, chiedendo l'anonimato. Entro le tre ore successive al disastro, per vie secondarie, erano giunti nella zona tre autotreni militari, contenenti il materiale indispensabile per l'intervento. Il personale recintò velocemente la zona ponendo severi cartelli che notificavano la confisca del terreno ed il divieto d'accesso.
Una volta accertato che il veicolo non era radioattivo giunse sul posto un'équipe di scienziati selezionata dal Dottor Bush, fra i quali: Lloyd Berkner (componente del MJ-12 e futuro componente della Commissione Robertson e della NASA), Jerome Hunsaker (componente del MJ-12), Charles A. Heiland (studioso del magnetismo), Robert Oppenheimer (tra i costruttori della prima bomba atomica), John Von Neumann (inventore delle memorie dei computer e presunto componente dell'équipe dell'Esperimento Filadelfia). Inun secondo tempo si recò sul posto anche Detlev Wulf Bronk, interessato alla parte più macabra del ritrovamento, i cadaveri che, secondo William Steinman e Wendelle C. Stevens erano 14, 16 secondo Salvador Freixedo.
Il disco era di metallo senza giunzioni ed aveva alcuni oblò che sembravano di un metallo trasparente. All¹interno si vedevano due creature della fisiologia presunta di Zeta Reticuli, alti circa un metro e venti centimetri. I corpi erano reclinati sui pannelli ed apparivano bruciati ed anneriti come se la temperatura fosse salita improvvisamente, forse grazie all'effetto delle microonde trasmesse dai radar, analogamente ai forni a microonde dei nostri giorni.
Il disco non era perforabile dai trapani dell'epoca. Uno degli scienziati prese a martellate un oblò e riuscì a scalzarlo dal suo alloggiamento. Quindi videro una leva e usando un ramo di pino a mo' di palo azionarono un pulsante e si rivelò un'apertura, attraverso cui gli esperti poterono entrare, rinvenendo altri corpi (12 o 14) bruciati. Frank Scully fece clamorose rivelazioni già nel 1950 nel libro "Behind the Flying Saucers", ma pochissimi ufologi lo presero seriamente in considerazione. Prova ne sia che, fino al 1978, l'argomento degli apparecchi alieni precipitati era un tabù, che rendeva suscettibili i sostenitori di tali teorie a varie forme di ridicolizzazione.

Il Progetto Montauk
Nel 1991 uscì negli Stati Uniti il libro Project Montauk, di Preston B. Nichols e Peter Moon, che suscitò un certo scalpore negli Stati Uniti. Montauk è l'estremità orientale di Long Island (Stato di New York) e prende il nome da una tribù di nativi. Gli autori sostengono che il progetto Montauk sia la continuazione dell'esperimento Filadelfia. Esso comprendeva diversi sconcertanti sviluppi che rientrano sia nell'alta tecnologia sia nel paranormale:

1) Il teletrasporto
2) Il viaggio nel tempo
3) Lo studio della memoria umana
4) Il condizionamento a distanza, contro la volontà del soggetto ricevente
5) Lo sviluppo di apparecchiature psicotroniche per aumentare le capacità di
sensitivi e soggetti dotati di poteri psichici
6) La materializzazione di oggetti da parte di sensitivi
7) La distruzione di oggetti e l'uccisione di persone a distanza.

Di certo vi è un enorme consumo di energia elettrica per ammissione dell'azienda elettrica LILCO (Long Island Lighting Company). C'è un generatore attivo situato presso un garage, ufficialmente adibito ad alloggiare le attrezzature per la manutenzione del verde pubblico, ma sproporzionatamente grande per tale funzione. Situato a Camp Hero, nel parco che appartiene allo Stato di New York, può erogare fino ad un massimo di 70 megawatt, anche se nel 1993-1995 ne produceva solo venti, comunque esagerati per dei lavori di giardinaggio. L'ipotesi di Nichols è che lo si impieghi per alimentare i consumi delle strutture sotterranee. Inoltre a Mountak verso il 1994 fu riattivata una centrale elettrica di emergenza da 100 Megawatt, una potenza secondo la LILCO sproporzionata per la fornitura ai piccoli centri di Montauk, East Hampton, etc., anche in caso di forte afflusso turistico.
Un altro fatto storico sicuramente provato ed inoppugnabile è l'ingiustizia perpetrata ai danni della popolazione di Montauk. Con un processo farsa iniziato nel 1908 venne fraudolentemente sottratta la terra ai nativi americani della tribù Montauk, dichiarati estinti il 9 dicembre 1910, in quanto incrociati con coniugi afro-americani e caratterizzati da una carnagione molto più scura dei "Pellerossa" puri. Non essendo abbastanza ricchi per permettersi buoni avvocati, dovettero accettare la sconfitta e fu così possibile costruire la base Aeronautica di Montauk, probabilmente anche un vasto complesso sotterraneo, sulla terra appartenuta ai Montauk, per loro sacra. Esiste il fondato sospetto che questo potenziale tecnico-scientifico e, all'occorrenza bellico, sia stato utilizzato anche contro gli alieni, in un'operazione di abbattimento UFO, non accidentale, ma deliberato. Lo riporta lo stesso Nichols, che afferma di aver lavorato per il Montauk Project e di esserne uscito negli anni '80, riuscendo a vincere il condizionamento psicologico cui era stato sottoposto.

Particelle e microonde
A pag. 117 di "Montauk Revisited" (Sky Books, 1994) Nichols afferma che nel 1989, quando lavorava per la BJM, una corporation appaltatrice nel campo delle installazioni elettroniche per la difesa statunitense, contribuì ad abbattere l' UFO che precipitò presso la Baia di Moriches, a Long Island. Nichols sostiene che, insieme ad altri tecnici e scienziati, trasmise determinate frequenze radio ad alta potenza che mandarono in tilt la guida antigravitazionale del disco, che cadde. Nella base Aeronautica di Mountak c'è anche un potente radar di grosso diametro, visto dagli autori per la prima volta nell¹estate 1993.
Stranamente, gli uccelli che si trovavano vicino al radar restavano immobili, anche quando Nichols e Moon li bersagliarono con dei sassi. Inoltre la videocamera di Nichols non funzionò nei pressi del radar, nonostante fosse adeguatamente schermata per le emissioni di microonde. Un sedicente addetto alle pubbliche relazioni della ditta Cardion, disse a Moon che si trattava di un radar sperimentale atto all'individuazione di natanti usati per il traffico della droga. Secondo Nichols, esperto in elettronica, a tal fine sarebbero bastati radar molto più economici, alla portata dei paesi del terzo mondo e già in commercio da anni.
Inoltre gli scrittori notarono la presenza di alcune strutture sotterranee al di sotto del radar e nelle vicinanze. Tra di esse c'erano i chiari segni di un ambiente circolare. Un fisico nucleare amico di Nichols espresse il parere che fosse un acceleratore di particelle. Quindi si potrebbe trattare di un radar che emette raggi composti da particelle subatomiche (molto spesso neutroni). Ciò significa che le emissioni di questo radar contengono molta più energia cinetica rispetto ai radar ordinari. Gli impieghi più probabili di questo radar sono:

1) L'abbattimento di oggetti volanti non identificati come amici, inclusi anche gli UFO e gli IAC;
2) L'emissione di onde di potenza insufficiente a danneggiare le strutture metalliche di un aereo o di una nave o il campo di forza di un UFO, dirette verso l'interno degli Stati Uniti per trasmettere messaggi direttamente al cervello delle persone, ottenendo un condizionamento della volontà altrui. Si tratta di emissioni abbastanza forti da provocare un certo numero di tumori nella popolazione.

Stando ancora a Preston Nichols, presso i Laboratori Nazionali di Brookhaven, a Long Island, si trova un enorme acceleratore di particelle, complesso che accelera i neutroni fino al 50% della velocità della luce, poi un condotto dirige le particelle verso un secondo anello più piccolo che si trova appena sotto il livello del terreno nell¹ex base USAF di Montauk. Nell'acceleratore (diametro di 625 piedi, circa 190 metri) i neutroni vengono portati a velocità prossime a quelle della luce, quindi vengono introdotti in un Klystron (amplificatore di particelle) che dà forma a dei "pacchetti" quantistici di particelle. Le particelle in tutto questo percorso sono sempre estremamente ricche di energia. Infine i "pacchetti" raggiungono uno specchio elettronico dotato di magneti di localizzazione che li trasmette contro l'obiettivo.
Queste particelle vengono convogliate in un raggio modulato sulla frequenza portante di 435 Mhz., paragonabile ad una specie di treno con vagoni che guidano le particelle verso l'obiettivo. Se tutto ciò corrispondesse a verità, questi apparati danno l'equivalente elettromagnetico di una mazzata contro il "target" nemico, un raggio capace di penetrare all¹interno del campo di forze che circonda un UFO e che fa parte del suo sistema propulsivo, molto più efficacemente di un laser. Esiste il fondato sospetto che questo armamentario sia stato utilizzato anche contro gli alieni, in varie operazioni di abbattimento di uno o più UFO.

Sotto processo
Negli anni tra il 1990 ed il 1995 Preston B. Nichols divenne membro del LIUFON e consulente per le questioni tecnico-scientifiche, oltre che amico personale di John Ford, presidente del LIUFON. Il 23/6/1996 i mass-media diedero notizia dell¹arresto di Ford, unitamente a Joseph Mazzucchelli, 42 anni e Edward Zabo, elettricista della Northrop Gunman Co, accusati di complotto per avvelenare mediante materiale radioattivo alcuni esponenti politici locali e incendiare la sede del Partito Repubblicano. Il piano quindi sarebbe proseguito con una specie di grottesco mini golpe locale per prendere il potere nella contea di Suffolk. Zabo avrebbe venduto a Ford quantità letali di un radioisotopo rubato dall¹installazione Northrop.
Il procuratore James M. Catterson all'epoca paragonò i tre sospetti a Saddam Hussein, agli attentatori del World Trade Center (il primo attentato) e di Oklahoma City. Catterson cercò di dimostrare che i tre componenti del LIUFON erano psicopatici, ad esempio, nel caso di Ford, in quanto aveva scritto e spedito ai soci LIUFON un bollettino in cui si affermava che nel 1995 le foreste di Pine Barrens erano state incendiate a causa della caduta di un enorme UFO. Nella circolare si affermava anche che agenti di polizia della contea e dell'FBI avevano appiccato diversi incendi per distrarre l'attenzione della gente ed attuare il cover-up; inoltre, Mazzucchelli era stato avvertito di un complotto di agenti governativi per ucciderlo con il benestare della polizia locale. Anche la Northrop e il Ministero della Difesa avevano aperto due inchieste.
I tre indiziati si proclamarono innocenti. L'unica prova a carico presentata dal procuratore era una raccolta di intercettazioni telefoniche molto confuse, in cui sarebbe stato delineato il complotto. Nel novembre 1997 è stata emessa la sentenza: internamento in manicomio a tempo indeterminato non inferiore ad un anno per John Ford e pene minori per gli altri due.

Il caso Victorian
Un argomento che gli scettici accampano per demolire le nostre ricerche in questo campo così delicato, è che gli apparati militari del mondo non perdono tempo con tali balordaggini. In realtà, i ministeri della difesa di tutto il mondo si occupano dei fenomeni extraterrestri fino alla paranoia. Sulla rivista "Lobster" n° 32 pag. 30-32, vennero esposte da Armen Victorian alcune vicende da lui vissute in prima persona. Victorian (sulla cui figura di recente si sono intrecciate ampie discussioni soprattutto in seno agli ambienti ufologici britannici, N.d.R.) è un britannico di origine armena, ufologo indipendente, politologo e teorico delle cospirazioni, spesso in contrasto con gli altri ufologi.
Victorian riportò varie informazioni a suo dire da lui ricevute dal NORAD (North American Air Defense, con sede in un bunker a Colorado Springs, proprio dove Tesla condusse alcuni suoi esperimenti). Secondo Victoria, dopo il 17/12/1969, con la chiusura del BLUE BOOK, grazie alla Commissione Condon, gli UFO vennero stati rinominati e riclassificati come:

UCT - UNCORRELATED TARGET o UTR - UNCORRELATED TARGET REPORT (Obiettivo Non Correlato ad origine conosciuta) se si trova all'interno dell'atmosfera terrestre.
UCE - UNCORRELATED EVENT o UER - UNCORRELATED EVENT REPORT (Evento non correlato ad origine conosciuta) se si trova nello spazio esterno.

Il termine "Target" non deve far pensare ad una campagna pubblicitaria, bensì ad una potenziale pericolosità e quindi ad un possibile tentativo di distruzione dell'intruso da parte americana. Ciò smentisce le conclusioni di Condon, secondo cui gli UFO non costituivano e non costituiranno mai motivo di interesse per la difesa (lettere del NORAD allo scrittore del 13/11/1995 e 19/12/1995 e dell'U.S. Space Command del 28/4/1993 e 7/4/1994). Inoltre Victorian si recò a Washington nel 1996 e l'ONI (Office Of Naval Intelligence) lo indirizzò presso un piccolo edificio non lontano dal Pentagono, la Pentagon House, di proprietà del Dipartimento della Difesa USA. I funzionari a colloquio con Victorian dissero che ufficialmente non si occupavano di quelle cose, ma che ufficiosamente erano immensamente interessati a qualunque rapporto o informazione grezza che lui fosse in grado di fornirgli, nonostante fosse un civile e privo di una rete stabile ed affidabile che un centro ufologico organizzato potesse garantire.
Appare ancora una volta evidente la condotta menzognera e disonesta di Condon, e risulta molto ridicolo il cover-up perdurato per oltre 50 anni, se gli apparati della difesa nordamericana conversano esplicitamente su corrispondenza non classificata e per di più con un giornalista riguardo all'argomento tabù per eccellenza: UFO e visite extraterrestri. Per concludere, nel 1992 a Houston, in Texas, l¹ufologo e pilota civile americano Ron Madley è riuscito ad ottenere, grazie alla ottusità di James Oberg, braccio destro di Philip J. Klass, sei spezzoni di filmati della NASA, seminascosti nel centro Goddard. In queste riprese si vedono i cosiddetti "ciottoli brillanti" sparati contro gli UFO, oltre a quello ottenuto da Richard Hoagland nel 1992 (uno dei sei era già stato ottenuto da Hoagland nel 1991). In questa trattazione ho volutamente trascurato tali filmati, ritenendoli afferenti a sistemi poco efficaci e tecnologicamente obsoleti.
07/08/2012 15:00

UFO'S OVER ATOMIC PLANTS - PARTE 1

Fonte: www.openminds.tv/ufos-over-atomic-plants-part-1/

The subject of UFOs spotted at missile bases and other sensitive nuclear facilities has received quite a bit of attention in recent years thanks to the great research of longtime ufologist Robert Hastings, author of the book UFOs and Nukes – Extraordinary Encounters at Nuclear Weapons Sites. Hastings was also the sponsor of a significant panel of former military witnesses of these incidents at the National Press Club (NPC) in Washington, DC on September 27, 2010. He wrote the cover story, “UFO/Nuclear Connection,” for Open Minds magazine issue 7 (April/May 2011), where he discussed the media impact of his NPC event.
Long before all this I had treaded some of the same territory for a three-part series I wrote in early 1982, under the pseudonym of A. Hovni, for the supplement UFOs and other Cosmic Phenomena, published weekly by the longtime defunct New York City newspaper The News World. I did extensive research on the declassified UFO files of the CIA, FBI, USAF, U.S. Army and Atomic Energy Commission (AEC), which had then been recently released under the Freedom of Information Act (FOIA). The files clearly showed that the military and intelligence agencies were quite worried during the early period of the flying saucer era in the late forties and early fifties by the large amount of UFO sightings over sensitive nuclear facilities. Many resulted in the scramble of fighter planes. This was the height of the Cold War and a climate of “red menace” paranoia was rampant in at least parts of the U.S. government. Many of the UFO-nuke documents come under the heading of “Protection of Vital Installations.”
I have transcribed the article exactly as it was published back in February of 1982, except for the correction of a few typos. However, I’ve added at the end some of the official documents mentioned in the original story, so you can read the full document and not just the quotes excerpted in the article.

The News World, New York City, February 20, 1982

UFO surveillance of A-plants

U.S. documents show atomic link to saucers

By A. Hovni
Special to The News World

First in a three-part series

We often hear the statement that UFOs, whatever they are, have a tendency to buzz atomic plants and other similarly sensitive military and industrial installations. This is naturally used to support the theory that UFOs are extraterrestrial devices which understandably are engaged in a systematic surveillance of the Earth’s military and industrial resources. And yes indeed, there is enough evidence to verify the assertion that UFOs do fly over atomic plants.

This is not based on hearsay or unconfirmed press accounts, but rather on dozens of declassified U.S. government documents from agencies such as the CIA, the FBI, the U.S. Air Force and the U.S. Army, and last but not least, the Atomic Energy Commission (AEC). These documents have been obtained under the Freedom of Information Act by Dr. Bruce Maccabee, now with the Fund for UFO Research, and New York City attorney Peter Gersten, for Citizens Against UFO Secrecy (CAUS) and Ground Saucer Watch (GSW). But let’s plunge into the evidence.

UFOs—an energy link noted

Because the flying saucer phenomenon followed closely the growing development of atomic energy, it shouldn’t come as a surprise that both subjects became mixed up in more than one opportunity. Take, for instance, a July 18, 1947 FBI memorandum concerning the opinions of an informant, a nuclear scientist from Stamford, Connecticut, about “flying saucers.” The memo’s sub-headline reads “Atomic Energy Act,” and the scientist (name deleted) had worked at the MIT’s Radiation Laboratory during the Manhattan project, and was employed at the time the memo was written with the American Cyanamid Research Laboratory in Stamford.

He told an FBI agent in New Haven that, “it is quite possible hat actually the ‘flying saucers’ could be radio controlled germ bombs or atom bombs which are circling the orbit of the earth and which could be controlled by radio and directed to land on any designated target at the specific desire of the agency or country operating the bombs.”

The possibility that UFOs were really “nuclear-propelled missiles” was discussed in another lengthy FBI memo, dated January 10, 1949. An FBI agent in Knoxville, Tenn. had received a “voluntary” visit by a Mr. Roterman, who was “the principal army technician at the Nuclear Energy for the Propulsion of Aircraft Research Center at Oak Ridge, Tennessee,” according to the document. Flying saucers had already been sighted and reported at Oak Ridge itself, and a concentrated flap would follow in 1950, as we shall see in our next article.

In any event, it was Roterman’s personal opinion that “there is only one possible fuel which could be utilized (in UFOs) which is in accord with present theory, and that is the utilization of atomic energy.” To support his theory, Roterman “called attention to the vapor trail and gaseous corona described as a ball of fire, which he states might give some evidence to the fact that a radioactive field is present.”


The Los Alamos National Laboratory in New Mexico
the key facility for World War II’s Manhattan Project
atomic bomb, and site of many 'fireball' sightings in
the late 40s and early 50s

When the Central Intelligence Agency became seriously involved in the flying saucer situation during the early ’50s, they seemed to be much more cautious about confusing saucers with missiles, although they certainly did notice and research a link between UFOs and atomic energy. For example, a CIA document based on a briefing with the Air Force, dated August 22, 1952, states that “a study of ‘flying saucer’ sightings on a geographical basis showed them to be more frequent in the vicinity of atomic energy installations,” to which the CIA added in parenthesis, that this could be “explained by the greater security consciousness of persons in those areas.” Yet the fact remains undisputed that before 1953, when President Eisenhower launched his famous “Atoms for Peace” campaign, UFOs had been spotted frequently over all of America’s top nuclear research facilities, including the restricted areas around Los Alamos and Sandia Base in New Mexico, the Hanford AEC plants and waste disposal sites in Washington State, the Oak Ridge nuclear facilities in Tennessee, and the Savannah River Plant in South Carolina.
This would lead some “CIA consultants” to state that the solution of the UFO conundrum “would probably be found on the margins or just beyond the frontiers of our present knowledge in the fields of atmospheric, ionospheric, and extraterrestrial phenomena, with the added possibility that the present dispersal of nuclear waste products might also be a factor.”

Understandably, the CIA would elaborate further on this possibility, which is mentioned in several documents, memoranda and position papers from the time. Speculating that “UFOs may be electromagnetic or electrostatic in character,” one of the documents from the summer of ’52 added that, “effects of interaction between these natural phenomena and radioactive material in the air can only be conjectured.” It gave as possible evidence the fact that UFO sightings had been reported at Los Alamos and Oak Ridge, “at a time when the background radiation count had risen inexplicably.” But convenient as this explanation seemed, the CIA was nevertheless cautious to conclude that “here we run out of even ‘blue yonder’ explanations that might be tenable, and we still are left with numbers of incredible reports from credible observers.”


Last page of an Aug. 15, 1952 paper by a CIA consultant
with an interesting quote about sightings at nuclear facilities

With Headquarters in Fort Sam Houston in San Antonio, Texas, the Fourth Army was responsible during the early post-World War II era with the protection of Los Alamos and Sandia Base in New Mexico, and Camp Hood in Texas. All these restricted areas were the subject of numerous unexplained sightings between 1948 and 1950. One Fourth Army document, dated July 2, 1949, gives a complete “Summary of Observations of Aerial Phenomena, Camp Hood, Texas,” indicating that “over 100 men and officers have observed and reported the phenomena.” Termed “fireballs” for lack of a better name, some objects were described “round” and others with “diamond or oblong shape.” Beginning on March 6, 1949, the phenomenon was said to appear at Camp Hood “on the average of every nine days,” and it was determined that no conventional aircraft had been flying at the time.

Other documents show that similar fireballs “of an intense white or greenish white” had been observed several times by “security inspectors at Los Alamos AEC project,” as well as by sentries at Sandia Base and Kirtland Field. Furthermore, meteorologist and astronomer Dr. Lincoln La Paz, from the University of New Mexico, was pproached by the Air Force Office of Special Investigations (AFOSI) to cooperate in the ongoing investigation. One of the Fourth Army documents states that “Dr. La Paz has, from descriptions of observations furnished him and, BY PERSONAL OBSERVATION, determined that the objects sighted are NOT natural meteoric phenomena.” (Capital letters and emphasis in the original).


Dr. Lincoln La Paz, the well known expert on meteorites
at the University of New Mexico, who took a preeminent
role in the investigation of the mysterious fireballs for
the U.S. government

The FBI also became aware of the problem, as we can see from a memo written on January 31, 1949 by the Special Agent in Charge (SAC) in San Antonio to Director J. Edgar Hoover, summarizing the series of sightings “toward the apparent ‘target’, namely, Los Alamos.” Besides repeating both the sightings and hypothesis mentioned already, the memo cites a letter by a woman whose name has been deleted. Although the agent says “she has generally been considered unreliable and possibly mentally unbalanced”—presumably deduced from her numerous letters “to Military Authorities concerning her theories regarding Atomic Energy”—nevertheless he added that “she, however, has submitted to Military Authorities the only theory thus far known that has any credibility at all, namely, that the lights are manifestations of cosmic rays which are directed toward a specific point. She further theorizes that such rays may interfere with the ignition of motors and may account for various unexplained air crashes.”

In his classic book, The Report on Unidentified Flying Objects, the late former Project Bluebook Head, Captain Edward J. Ruppelt, revealed that at one point the government was so concerned with the fireballs around Los Alamos that a high level scientific conference was called in. Dr. Edward Teller, the father of the H bomb, Dr. Lincoln La Paz, and other luminaries were among the participants. Eventually the Air Force established Project Twinkle, under Dr. La Paz, to study, photograph and measure the phenomenon with three “cinetheodolite stations” near White Sands, New Mexico. It is generally recognized, however, that by the time Project Twinkle finally became operational, the concentration of fireballs had also began to die out, so that no significant data was obtained. Yet the presence of “flying discs” around vital atomic plants was by no means over. (See the enclosed letter from USAF Lt. Col. Doyle Rees to the Director of AFOSI in Washington, Brig. Gen. Joseph Carroll, covering the entire fireball issue. The document was obtained under the Freedom of Information Act and disseminated by attorney Peter Gersten).
09/08/2012 09:17

IL GENERALE CHE COMUNICAVA CON GLI ALIENI

Articolo di Lavinia Pallotta
Fonte: impattoalieno.altervista.org/articoli/scheletro_articolo.php?art=ufologi...

Lo scorso anno (2005), prima del disclosure, per quanto parziale, da parte dell'Aeronautica Brasiliana, e l'ammissione, a livello ufficiale, dell'esistenza della Operazione Prato - operazione piatto, da flying saucer - il Brazilian UFO Magazine ricevette la lettera di un testimone che denunciava il cover up governativo riguardo tale Operazione, smentiva alcune dichiarazioni rilasciate dal Maggiore Antonio Lorenzo in un'intervista per un quotidiano e riportava le proprie, credo rilevanti, esperienze.
La lettera venne divulgata sulla nota lista ufologica UFOupdate dal direttore della testata, A.J.Gevaerd, ed è firmata con nome e cognome, ma dietro richiesta di anonimato. Ne riportiamo di seguito una traduzione in italiano, con il permesso del direttore.


Alfred Uchoa

LETTERA AL BRAZILIAN UFO MAGAZIN
Il quotidiano Correio Braziliense ha dedicato un'intera pagina agli UFO sul numero del 30 gennaio 2005, intitolandola "Sicurezza" e con il sottotitolo "i cacciatori di ET". Il servizio era firmato da Ullisses Campbell. Tra gli altri argomenti, il testo descrive la campagna intrapresa dal Brazilian UFO Magazin UFO: Freedom of Information Now, e riferisce che gli ufologi brasiliani chiedono l'apertura degli archivi segreti governativi riguardo l'Operazione Prato, il Caso Varginha e quella che i ricercatori brasiliani chiamano "La notte ufficiale degli UFO in Brasile". Questa richiesta è inclusa nel "Manifesto dell'ufologia brasiliana" che è parte integrante della campagna ed è pubblicato sulla rivista e il sito web.
Nel summenzionato servizio, con il sottotitolo "Archivi a Brasilia", Campbell presenta la sua intervista al maggiore Antonio Lorenzo, del dipartimento per le Comunicazioni Sociali dell'Aeronautica brasiliana. Si legge: "Il Ministro dell'Aeronautica ammette l'esistenza di rapporti sugli oggetti volanti non identificati negli archivi del Comando di Difesa Aerea (Comdabra), un corpo militare che ha la base nell'area di South Lake". Segue un'affermazione del maggiore Lorenzo: "Ma nessuno di questi ha un approccio investigativo. Non ci siamo mai dedicati alla ricerca dei dischi volanti nei cieli del Brasile".

L'ufficiale continua dicendo che gli ufologi non hanno bisogno di raccogliere 30,000 firme, che è l'intento della suddetta campagna - per far rilasciare questi documenti. E conclude: "Un ordine del comandante dell'aeronautica, Luis Carlos da Silva Bueno o del Ministro della Difesa, Jose Alencar, è sufficiente per aprire gli archivi".

Per finire, il report informa il lettore che, secondo il maggiore Lorenzo, non ci sarebbero prove di avvistamenti UFO in nessuno dei resoconti dell'aeronautica. L'ufficiale afferma che "A quanto ne so, ci sono solo resoconti di persone che dicono: ho visto questo, ho visto quello nel cielo. Basandosi su tali resoconti, l'aeronautica non ha mai istituito nessuna operazione per aspettare le luci provenienti da Marte e Giove."

L'UFFICIALE MENTE
Vorrei informare il Brazilian UFO Magazin di aver ricevuto informazioni, verificate, secondo le quali le affermazioni del maggiore Antonio Lorenzo, del Dipartimento Brasiliano per le Politiche Sociali dell'Aeronautica Brasiliana, sono false. Non dice la verità nelle sue dichiarazioni al giornalista Ullisses Campbell, di conseguenza, nella posizione che occupa, commette un grave torto nei confronti della società brasiliana a cui si deve porre rimedio.
Nel 1997 ero membro del Centro Brasiliano di studi ufologici (CNEU), fondato e diretto dal Generale Alfredo Moacyr de Mendonca Uchoa, con sede nel college Uniao Pioniera de Intefracao Social (UPIS). Occupavo un'altra posizione all'interno dell'istituzione, , che non rivelerò per poter tenere segreto il mio nome. Una notte, alle 20:30, ero nell'ufficio del generale Uchoa, seduto alla sua scrivania, quando comparvero tre uomini vestiti di nero muniti di grandi valigette. Sulla porta, dissero: Generale, siamo qui. Arrivo fu la sua risposta.

Poi tre uomini uscirono e aspettarono nel corridoio. Il generale Uchoa mi disse a voce bassa "Sono agenti della sicurezza dell'Aeronautica e portano buone notizie da Colares, nello stato di Para". Poi mi chiese di seguire lui e gli uomini e ci dirigemmo agli archivi riservati dell'UPIS. Il primo degli ufficiali aveva una chiave, aprì la porta e si mise di lato in modo da far passare gli altri. Era l'ultimo, ma quando venne il mio turno, mi fermai quando mi si disse che si trattava di un argomento segreto e non mi era permesso andare oltre.

Il Generale Uchoa, già all'interno della stanza, si girò e disse: "E' un uomo in cui ho grande fiducia. Se lui non può entrare allora non posso neanche io." Così gli ufficiali non ebbero altra scelta se non lasciarmi entrare. Ci sedemmo attorno ad un grande tavolo e cominciarono a spiegare dettagliatamente tutto quanto doveva sapere il generale Uchoa - e tra le altre cose c'era il fatto che il lavoro che avevano portato avanti fosse a Colares, una città sulla costa dello stato di Para. Quello che ci mostrarono furono delle immagini e documenti concernenti l'Operazione Prato, ed erano impressionanti.
Ero sorpreso dalla quantità di filmati e più di 200 fotografie che presentarono. Era una fonte infinita di materiale di alta qualità. Quegli ufficiali avevano filmato e fotografato chiaramente dei dischi volanti - immagino ad una distanza tra i 100 e i 200 metri. Tra quella grande quantità di prove erano riprese luci lontane che si avvicinavano verso di loro fino a poca distanza.
Tutto era filmato e ben fotografato in alta qualità e immagini di contrasto. Tutti i fatti erano accaduti per molte notti. Tra gli uomini vi era un esperto di fotografie e filmati, che spiegò al Generale Uchoa dettagli tecnici delle immagini, le condizioni in cui le erano state realizzate, il tipo di pellicola e il tempo di esposizione.

C'era un altro esperto che spiegò gli aspetti fisici degli UFO al generale Uchoa, e passammo più di tre ore visionando il materiale. Ad ogni modo, per tutto il tempo non dissi una parola, perché ero visto come un intruso e non ero davvero stato invitato. Né gli uomini si rivolsero mai a me. Alla fine, la conclusione di Uchoa fu: "Senza dubbio sono navi interplanetarie sul nostro pianeta. Dovremmo riceverli in modo da capire le loro vere intenzioni.".

Questo è il mio resoconto, che spero sia utile al Brazilian UFO Magazin e alla comunità ufologica brasiliana nella campagna per la libertà d'informazione ufologica. La mia intenzione è di contribuire a far vedere quanto sia importante che il Governo chieda alle Forze Armate di aprire subito i propri archivi.

NOME E COGNOME NEGLI ARCHIVI DEL BRAZILIAN UFO MAGAZINE
Se vi è stata una persona che ha dato un grande contributo alla ricerca ufologica in Brasile, e all'apertura verso questo fenomeno, è stata sicuramente il generale Alfredo Moacyr de Mendonça Uchôa (1906 - 1996), il militare di alto grado a cui si fa riferimento nella lettera e a cui, membri del team dell'Operazione Prato, avrebbero mostrato il materiale straordinario da loro raccolto.

Alfred Uchôa, infatti, è considerato uno dei "patroni" dell'ufologia brasiliana ed è stato uno dei primi militari ad interessarsi, dichiaratamente, al fenomeno UFO, che considerava reale e, almeno in una percentuale di casi, di origine extraterrestre.

Famosa la sua frase: "Io non credo che gli UFO siano reali - Io so che lo sono!"

Approfittiamo dunque della lettera alla rivista brasiliana, per ricordare questa figura storica dell'ufologia latino-americana:

Uchôa godeva di grande stima nell'ambito militare del suo paese: uomo di scienza, laureato in ingegneria civile, insegnò meccanica razionale dell' Accademia Militare di Agulhas Negras (AMAN), accademia tra le più rinomate, paragonata a West Point, di cui diventò direttore, oltre ad essere direttore del dipartimenti di matematica, e direttore aggiunto dell'Accademia a Rio de Janeiro.

L'interesse per gli UFO nacque in lui all'età di 56 anni, in seguito alla proiezione da parte dell'aeronautica USA, presso l'ambasciata, di un filmato di oggetti volanti non identificati in volo sopra Washington, da ricondursi agli storici avvenimenti degli anni '50.

Uchôa si rese conto che se l'aeronautica mostrava a militari brasiliani, un filmato del genere, l'enigma doveva essere per forza reale e decise che voleva saperne di più.
L'occasione di studiare questo fenomeno da vicino gli si presentò nel 1968, una volta trasferitosi a Brasilia.

quel periodo, nei pressi di una fattoria nella comunità di Alexânia, si stavano verificando fatti insoliti, tanto che Uchôa e figlio costituirono un gruppo di studio composto da otto persone, di professioni diverse, tra cui alcuni militari di alto grado, e un professore di fisica, e si recarono sul posto.
Le loro aspettative non rimasero deluse, come spesso accade ai "cacciatori di UFO": il 22 giugno 1968, furono tutti testimoni di un misterioso oggetto volante che emanava una luce bianco bluastra molto intensa, che scomparve e riapparve velocemente in un punto più elevato della montagna vicina.

Fu quello il primo di una serie di stupefacenti avvistamenti che si susseguirono in quella zona, nell'arco 10 mesi, ogni notte che vi si recavano. Uchôa affermò di aver avuto avvistamenti almeno una sessantina, se non un centinaio di volte, in quel periodo, e a questi avvenimenti è dedicato uno dei suoi tre, coraggiosi libri: "A Parapsicologia e os Discos Voadores".

Gli altri: "Mergulho no Hiperespaço" e Muito Além do Espaço de Tempo".

In un' intervista con il noto ufologo e giornalista Bob Pratt, recentemente scomparso - che al contrario di Uchôa, nonostante le molte ricerche sul campo, di UFO non ne vide mai - confidò che, data la natura "incredibile" degli avvistamenti e, soprattutto, degli incontri ravvicinati vissuti da lui e i colleghi del gruppo, se fosse stato solo, quel libro non l'avrebbe mai scritto, nessuno gli avrebbe creduto!

E i suoi racconti sono davvero stupefacenti, per essere esperienze vissute e raccontate in prima persona da un eminente generale: non solo ebbero moltissimi avvistamenti, in quel periodo, ma riuscirono anche a sviluppare forme di comunicazione con gli abitanti degli UFO, attraverso segnali luminosi.

Uchôa rivelò di come si fosse avvicinato ad una quindicina di metri da un UFO atterrato, nella speranza di essere ammesso a bordo dell'astronave, cosa che gli "occupanti" non gli permisero.

Qualche anno dopo, nel 1973, il generale cominciò a vivere un altro tipo di esperienza: comunicazione telepatica con esseri che, lui era convinto, provenivano da altri pianeti: molti da altri sistemi stellari ma alcuni anche dal nostro sistema solare. Secondo Uchôa, solo una minoranza sarebbe ostile, e una alcuni non avrebbero grande interesse per noi: sarebbero più interessati a studiare il nostro pianeta, le condizioni di vita, la flora e la fauna, uomini esclusi. Non ci considererebbero neanche creature responsabili, ed è per questo che a volte possono sembrare aggressivi!

Il modo migliore per concludere il breve omaggio a questo ufologo coraggioso, è forse quello di riportare le sue stesse parole, contro il negazionismo dei debunker, ma anche di speranza che, in un futuro, la verità sulla vita extraterrestre, finalmente, diventerà patrimonio di tutti:

" Agli scienziati e gli ufficiali che dichiarano che gli UFO non esistono, rispondo: Io ho visto degli UFO e sono entrato in contatto con loro..
E' davvero vergognoso che ci siano milioni di persone che li vedono mentre i governi e gli scienziati del mondo dicono: 'No, non lì vedete!'
(…) Gli scienziati non si occupano di UFO perché comporterebbe una rivoluzione della loro scienza. Sarebbe una minaccia alla sua struttura. Ecco perché gli scienziati non vogliono studiarli, né, tanto meno, ammettere che esistano. Ma alla fine lo faranno".

Per fortuna, ci sentiamo di aggiungere, non tutti gli uomini - e le donne - di scienza, appartengono a questa tipologia, anche se, purtroppo, all' "ufficialità" sembrano potersi ricondurre, nell'immaginario collettivo, solo i negazionisti.
09/08/2012 15:57

EAMONN ANSBRO: BALLE SPAZIALI

Fonte: whataphysicaltheoryisnot.blogspot.it/2012/08/balle-spazi...

Prima di tutto una considerazione. L'articolo in questione tende ad incensare Ansbro oltremisura, come del resto e' naturale aspettarsi da un'ufologa nei riguardi di qualcuno che appoggia le proprie convinzioni. Ansbro non e' un insigne professore e tantomeno uno scienziato di livello internazionale. Come si puo' facilmente verificare qui, egli ha pubblicato un solo articolo in ambito astronomico/fisico, risalente al 1978, e nei successivi 35 anni si e' limitato a una quindicina di proceedings di conferenze. Direi quindi che quest'uomo e' praticamente sconosciuto alla comunita' scientifica, e non ha fatto alcun lavoro rilevante in campo astronomico. Per quanto riguarda il Kingsland Observatory di cui egli e' direttore, questo non e' un centro di ricerca. E' un osservatorio che il nostro eroe si e' costruito da solo (per forza ne e' il direttore) e che ospita un telescopio di dimensioni ridicole (40 cm).

Detto questo, ecco 10 piccoli indizi per dimostrarvi che Ansbro e' un ciarlatano:

i) E' andato ad esporre i suoi ultimissimi risultati ad una conferenza del CUN, e quindi popolata da persone (con tutto il rispetto) senza background scientifico, e quindi incapaci di capire tecnicamente i presunti studi di Ansbro. I risultati scientifici vanno prima di tutto presentati in ambito scientifico. Poi si passa alla divulgazione;

ii) I risultati di questi venti anni di ricerche, modelli matematici, equazioni complicatissime, etc. non sono pubblicati da nessuna parte. Quindi nessuno e' stato in grado di verificarli e convalidarli. Per quanto ne sappiamo tutti questi grandi risultati potrebbero essere presenti solo nella testa di Ansbro;

iii) Come si riesce a capire che gli alieni comunicano telepaticamente, e a grandi distanze per giunta? Che io sappia gli esseri umani non sono telepatici, e l'unico modo di rilevare l'attivita' del cervello e' tramite un elettroencefalogramma;

iv) La frase "la gente puo' crederci o no". Questa non e' una frase che uno scienziato direbbe mai, perche' i risultati scientifici non sono una questione di fede. Questa e' un'inequivocabile affermazione da ciarlatano;

v) Ansbro afferma di aver presentato montagne di dati e dimostrazioni alla comunita' scientifica 11 anni fa, e di averli anche pubblicati. L'unica referenza rilevante per Ansbro nel 2001 e' questa, che e' un semplice proceeding che non contiene alcun dato, dimostrazione, o modello;

vi) Quando si trova di fronte all'impossibilita' fisica del viaggio interstellare Ansbro ne esce con un paio di paroloni che forse possono impressionare un profano, ma in realta' non significano niente. I buchi neri non hanno alcun legame con il volo superluminale, e il tunnel quantistico (che io interpreto come l'effetto tunnel) pure.

vii) Quando gli viene chiesto di predire un avvistamento UFO in Italia egli replica vagamente "devo fare dei calcoli". Cioe' vieni a parlare ad una comunita' di ufologi italiani affermando di poter predire gli avvistamenti UFO e non ti viene in mente prima di predirne uno in suolo italiano? Poco credibile;

viii) La frase "Le loro orbite sono sincronizzate con la rotazione della Terra [...] un sistema che non ci saremmo mai sognati". Sta parlando delle orbite geostazionarie? E noi non ce le saremmo mai immaginate? Non male per un astronomo;

ix) La solita tiritera sul fatto che la scienza ("ufficiale", mi sembra quasi di leggere in sottofondo) non e' aperta ai cambiamenti, e che gli scienziati hanno paura delle novita'. La scienza ci vive sulle novita', e queste affermazioni implicano semplicemente che Ansbro non sa che cosa sia la scienza;

x) La ridicola metafora che associa il comportamento degli extraterrestri a quello del proprio animale domestico. Se sei abbastanza amichevole si mettono anche a fare le fusa? Ma per favore.

Infine una domanda: se tu conosci le traiettorie dei velivoli extraterrestri, conosci anche la posizione della nave madre (o navi madri). Perche' non fornisci al mondo le coordinate?
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