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[Rubrica] Ufologicamente: articoli, ricerche e casi ufologici

Ultimo Aggiornamento: 05/06/2013 10:50
02/09/2011 07:43

IL BROOKING REPORT SUGLI EXTRATERRESTRI ESISTE DAVVERO



E’ da anni che si parla di un documento denominato “Proposed Studies on the Implication of Peaceful Space Activities for Human Affairs” (Proposte di Studio sulle Implicazioni delle Attività Spaziali Pacifiche per le Questioni Umane) il quale, fra le altre cose, parla delle implicazioni sulla scoperta di vita extraterrestre nel nostro Sistema Solare. Il rapporto fu stilato dal “Brooking Institute” nel marzo del 1961, precisamente il giorno 24. Si è sempre parlato di pagine di documentazioni, alcune fotocopiate, molte riscritte in toto. Si sapeva solo che era stato ricevuto, tramite il FOIA americano nell’anno 1996, da un ricercatore statunitense. Ma nessuno, fino ad ora, era mai andato a verificare che il “Brooking Report” esiste in versione integrale in archivi governativi, per la precisione alla Hathi Trust Digital Library di New York e che collabora con diverse università di stato, fra cui tredici californiane. Il CUT (Centro Ufologico Taranto), grazie al sottoscritto, è riuscito a scovare ciò. Quindi si può dire ora che quel rapporto esiste per davvero. Il rapporto integrale, scritto da Donald N. Michael, parla soprattutto di viaggi spaziali e, alcune pagine, sono dedicate alle implicazioni della vita extraterrestre. Oltre al discorso delle implicazioni sulla società odierna dell’impatto del contatto, si parla (a pagina 215) del rapporto che “Diversi cosmologi e astronomi ritengono altamente probabile l’esistenza di vita intelligente in molti altri sistemi solari [...]. Manufatti lasciati in un determinato momento storico da queste forme di vita potrebbero essere scoperti attraverso le nostre future attività spaziali sulla Luna, su Marte, su Venere“. Quindi manufatti, artefatti, qualcosa di artificiale costruito non dall’essere umano. Ma un accenno a qualcosa che sa di insabbiamento (“Cover Up”) si trova a pagina 216 del rapporto in cui si afferma: “in che modo e in quali circostanze simili notizie potrebbero essere presentate o nascoste al pubblico, e per quali scopi? Quale potrebbe essere il ruolo degli scienziati autori della scoperta e di altri responsabili della decisione di renderla nota?” Quindi un accenno a nascondere la scoperta di prove tangibili di evidenza di artefatti di natura aliena, per evitare uno shock planetario. Prima ad ora erano supposizioni, come i documenti, ma ora la prova c’è. I documenti esistono per davvero.

Link rapporto integrale del “Brooking Institute”:
babel.hathitrust.org/cgi/pt?view=image;size=100;id=mdp.39015003453936;page=ro...

Pagina 215



Pagina 216



Fonte:
- Ricerca effettuata da Antonio De Comite (Direttore Generale Centro Ufologico Taranto)
- centroufologicotaranto.wordpress.com/2010/06/28/il-brooking-report-sugli-extraterrestri-esiste-per-...
[Modificato da Sheenky 02/09/2011 07:44]
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02/09/2011 09:28

Molto interessante. "Manufatti lasciati in un determinato momento storico da queste forme di vita potrebbero essere scoperti attraverso le nostre future attività spaziali sulla Luna, su Marte, su Venere“ Questa parte però mi ricorda un po' al contattismo degl'anni '50-'60. Infatti questo rapporto è stato stilato nel 1961. Senza dubbio rimane un documento importante...
[Modificato da saturn_3 02/09/2011 09:29]
03/09/2011 16:42

L'UFO DELL'AEROPORTO "O'HARE" DI CHICAGO
DATA: 7 NOVEMBRE 2006


7 novembre 2006. L’allarme scattava alle 16.30 sull’aeroporto O’Hare di Chicago, uno dei più grandi e trafficati al mondo, quando sulla verticale del Terminal C17 appariva improvvisamente un UFO. “Ruotava come un frisbee e stazionava a 19.000 piedi, proprio sotto un banco di nubi”, dissero i numerosi testimoni, tutti funzionari della United Airlines, dai piloti ai supervisori che avevano captato i discorsi via radio del personale allertato. “Tutti si sono precipitati fuori ed hanno visto l’oggetto nel cielo: meccanici aeronautici, personale anziano dell’aereoporto di O’Hare, gente che vi ha lavorato abbastanza a lungo per capire se delle luci possono giocare simili scherzi nel cielo, e tutti lo hanno escluso”, ha commentato il giornalista del Chicago Tribune Jon Hilkevitch, autore del primo articolo sul fatto (pubblicatogli stranamente solo il primo gennaio dell’anno dopo e ripreso, in maiera peraltro distorta e condensata, prima dall’agenzia di stampa Associated Press e, attraverso la stessa, dai media di tutto il mondo). “L’UFO ha fluttuato a poca distanza dal suolo sulla verticale del Terminal, per diversi minuti, prima di sfrecciare attraverso un denso strato di nuvole tanto violentemente da lasciare un inquietante buco nel cielo nuvoloso sovrastante”, commenterà in seguito il giornalista Glenn Beck della CNN, durante il programma “Headline News”.
Tutto era cominciato quando un meccanico delle rampe della United Airlines stava trasferendo un Boeing 777 dalla pista di decollo all’hangar di ricovero; ad un certo momento l’uomo si accorgeva della presenza in cielo di “un oggetto metallico, grigio scuro, largo fra i due ed i sette metri e ben definito”. L’avvistatore, che peraltro si è dichiarato scettico per natura, ha ammesso che lo strano ordigno volante “non era affatto un aereo”. “L’operaio si era stropicciato gli occhi, ma quando le ha riaperte il “coso” stava ancora la. A quel punto, piuttosto impaurito, ha lanciato l’allarme nella radio della sua compagnia. Diversi colleghi hanno sentito quella strana notizia e si sono affacciati. Alcuni erano piloti, altri hostess, altri ancora assistenti di volo a terra: tutta gente che ha una certa dimestichezza con aerei, aeroporti e strani fenomeni atmosferici. I testimoni hanno concordato su un fatto: quello che hanno visto sopra O’Hare era un disco vero, immobile e silenzioso”, ha scritto il 3 gennaio 2007 il quotidiano torinese “La Stampa” (solitamente poco avvezzo a dar credito alle storie di UFO, specie se si pensa che il suo responsabile scientifico è stato per anni il giornalista Piero Bianucci del CICAP). “Era un oggetto a forma di disco”, ha confermato in diretta uno dei presenti, il 12 dicembre 2006 durante un programma radio del giornalista ufologo Jeff Rense. “Impiegati del personale aeroportuale, testimoni, sostengono che quando hanno rivelato della loro visione, i capi non li hanno presi sul serio. La United e la Federal Aviation Administration (FAA), cioè l’agenzia che regola il traffico aereo, li hanno interrogati ma tutto è finito nel nulla. Nulla, fino a quando il giornalista del Chicago Tribune Jon Hilkevitch ha saputo la storia, ed ha chiesto conto alle autorità. Sulle prime la United e la FAA hanno negato tutto, ma poi hanno scoperto che alcune conversazioni erano state registrate e quindi hanno ammesso la storia”, commentava il giornalista de La Stampa.
“Si, mi sono rivolto alla FAA”, ha raccontato Hilkevitch alle telecamere della CNN, “e mi dissero che non avevano alcun rapporto al riguardo. Allora posi la domanda sotto forma di richiesta attraverso la Legge sulla Libertà di Informazione, e così furono obbligati a rispondere, alcuni giorni dopo; dichiararono che, nel rivedere le registrazioni delle comunicazioni dell’ O’Hare, si erano imbatutti in discorsi riguardante quell’oggetto e che il supervisore della United aveva contattato il manager FAA della torre di controllo ed aveva chiesto se loro, i controllori di volo, avessero visto nulla di insolito. La United Airlines mi ha detto di non avere alcun rapporto, nonostante il fatto che avessero intervistato una dozzina di loro dipendenti che avevano riportato l’avvistamento, chiedendo loro di compilare dei rapporti e disegnarne degli schizzi”.
“La United non ha riconosciuto che l’incidente è accaduto davvero, dichiarando che non ne esistono dati registrati. La FAA ha detto che non sono necessarie indagini, in quanto si è trattato di un fenomeno meteorologico”, hanno scritto i giornali, sulle prime. Ma a questo punto che i due enti mentissero scientemente è dimostrato. Il motivo? Secondo Hilkevitch, “l’imbarazzo nel dover dichiarare la presenza di un UFO sospeso sull’aeroporto e l’incapacità di sapere come comportarsi”. “Guardiamo in faccia la realtà”, ha aggiunto Hilkevitch; “ se tu dirigi una grossa corporation o una struttura burocratica, l’ultima cosa che vorresti è una situazone di questo genere. La FAA, dal canto suo, non è stata sempre chiara e disponibile a proposito di moltissimi presunti casi. I testimoni hanno visto queste cose bizzarre per anni e anni. Ed è molto difficile ottenere una risposta diretta dalle agenzie governative o da altre strutture corporative…”.
“Secondo la FAA”, ha scritto ancora La Stampa, “si è trattato di un falso allarme. I radar dell’aeroporto non hanno registrato alcun oggetto volante (ma gli UFO sono spesso invisibili ai radar), nella zona non c’erano palloni per rilevamento meteorologico, e i militari non stavano conducendo esperimenti strani nei cieli di Chicago. La nostra teoria, ha spiegato la portavoce della FAA Elizabeth Isham Cory, è che si sia trattato di un fenomeno atmosferico. Il 7 settembre le condizioni erano perfette per prendere un’abbaglio: nuvole basse, tante luci accese a terra”.
“Fenomeno atmosferico o meteorologico? Che sciocchezza! Questa è scienza spazzatura. Anzi, peggio”, dichiara il fisico ottico ed ufologo Bruce Maccabee.
“Alla FAA hanno dichiarato che quando le luci brillano e si proiettano sulle nuvole, si possono vedere cose bizzarre. Ma le luci riflesse dalle nuvole sono difficilmente visibili, se non per nulla, nel cielo diurno delle 16.30. E comunque delle luci riflesse non apparirebbero come un oggetto ben definito, di colore grigiastro e privo di luci. Il solo tipo di luce riflessa dalle nuvole che possa muoversi sarebbe quella di un proiettore, un fascio di luce in movimento, che apparirebbe come una zona di forte chiarore nelle nuvole, e non certo grigia scura…”. A conferma di Maccabee, queste fantasmagorie luminose generano luci bianche, e non grigie, e l’effetto funziona di notte, più che di giorno. Dovremmo veramente credere che il personale di uno dei più importanti aeroporti americani sia cosi sprovveduto da prendere lucciole per lanterne?
Lo scienziato Richard Haines, gia collaboratore del Centro Ames della NASA ed oggi direttore dell’associazione ufologica National Aviation Reporting Center on Anomalous Phenomena ha dichiarato: “Ho investigato il caso di O’Hare e posso escludere categoricamente la tesi del pallone meteorologico e dei test militari, che mai e poi mai sarebbero stati condotti su un’aeroporto civile”.
Il fisico canadese Stanton Friedman ha duramente contestato la versione ufficiale, rimarcando che su cento persone da lui intervistate, nessuna crede alla spiegazione “razionale”; ed il sociologo Roberto Pinotti, nel suo ultimo libro “UFO: il fattore contatto”, commenta: “I testimoni oculari si sono detti frustrati dal fatto che nessuna autorità abbia deciso di avviare un inchiesta. Ma tant’è. Oggi in USA l’evidenza non viene neanche più negata, bensì omessa e rimossa. E’ più semplice”.
Il subbio sul caso O’Hare è semmai un altro. Come mai, dopo un avvistamento su uno degli aeroporti più trafficati al mondo, i media e le forze armate non sono state tempestate di telefonate? Dove sono le migliaia di testimoni, fra passeggeri e gente del personale in servizio? Perché la notizia non è apparsa immediatamente, in diretta, su tutti i telegiornali della sera? Perché nessuno ha chiamato le TV? Nessuno ha filmato o scattato foto? Possibile che la popolazione americana sia cosi assuefatta al fenomeno, o condizionata dal Governo, da non avere reazione alcuna di fronte ad un fatto cosi insolito?
“Siamo stati i primi a dare la notizia dell’avvistamento”, ha dichiarato Peter Davenport del NUFORC, il National UFO Reporting Center; “siamo stati subissati di telefonate di testimoni il giorno stesso dell’evento e abbiamo immediatamente postato la notizia sul nostro sito web; quello che mi ha stupito è che la stampa ci ha snobbato, con la sola eccezion di Hilkevitch che, tempo dopo, ci ha contattato e pubblicato un primo pezzo, uscito solo il primo gennaio dell’anno dopo; solo in quel momento il suo articolo è stato ripreso dall’Associated Press, che però lo ha condensato ed ha inserito diversi errori; a mano a mano che il dispaccio stampa è stato ricopiato dalle altre testate, come USA Today, la notizia è stata distorta, ridicolizzata e modificata. Sono stupito per la mancanza di attenzione dei media, che hanno riscoperto il caso solo molto tempo dopo, e mi chiedo se davvero sia credibile che i servizi segreti statunitensi non siano stati informati del fatto che un UFO avesse stazionato sopra uno dei più grossi aeroporti degli Stati Uniti…”, Ma forse sarebbe più giusto chiedersi se dietro la ritardata divulgazione della notizia, un ritardo che ha consentito di far sparire gli schizzi dell’UFO ed ha permesso la costruzione di una spiegazione razionale, non vi siano proprio i servizi di Intelligence USA.
Quanto alla mancanza di fiducia della gente, che ha preferito rivolgersi agli ufologi, certo privi di canali mediatici, e non ai grossi canali informativi, viene da domandarsi se le masse, oltre ad essersi “scottate” per anni con una stampa che è palesemente controllata e condizionata, non soffrano altresì di un’apatia cronaca e generalizzata, indotta dalla tv spazzatura che da tempo ci viene proposta a livello planetario.
Certo, se i testimoni avessero tempestato di telefonate i media, la notizia non sarebbe stata insabbiata cosi a lungo. E forse avremmo recuperato qualche documentoin più, come le foto recapitate “discretamente” all’attore Dan Aykroyd attraverso un sito ufologico americano.
Dan Aykroyd, gia attore nelle pellicole paranormali Ghostbusters e PSI Factor, non ha mai negato il suo interesse UFO ed ha ammesso di avere ricevuto dei video e di avere recuperato due foto, non di eccelsa qualità, scattate con un cellulare da un impiegato aeroportuale. Di fronte alle argomentazioni degli scettici, che accusavano l’impiegato di falso e l’attore di manovra pubblicitaria, il primo, che ha voluto rimanere anonimo, ha dichiarato: “Vi ho passato questi due scatti dell’oggetto. Potete crederci o meno, personalmente me ne lavo le mani perché non voglio mai più vedere un UFO un’altra volta, in vita mia. L’oggetto si muoveva lentamente. Riconosco che la qualità è molto scarsa, ma si tratta di un oggetto reale e questo è tutto”. Il fatto che Aykroyd, che prontamente ha riciclato il materiale nel documentario di novanta minuti “ Dan Aycroyd: Unplugged on UFO’s”, in vendita via internet in DVD, abbia cavalcato l’onda monetizzando prontamente l’episodio, nulla toglie alla validità dello stesso. Quanto agli scatti effettuati dal cellulare essi mostrano una strana sagoma ovoidale, sfuocata quanto basta sorvolare un Boeing. A detta di alcuni ufologi, che hanno rimproverato all’attore di non avere divulgato subito il materiale, ma di averlo usato per farci un prodotto da vendere, si tratterebbe di un falso. Vi è anche chi ha pensato ad un uccello in volo. Chi scrive ha provato ad ingrandire le immagini e ad analizzarle al computer, portando il dettaglio dell’UFO da 2,27 Kb a 5 Mb; applicando una serie di filtri e scomponendo l’immagine nei tre colori di base (rosso verde blu), ciò che ne è risultato è un ordigno effettivamente discoidale, biconvesso, che proietta la sua ombra sulle nubi. In altre parole, un disco volante.

Fonte: Libro "UFO verità nascoste" di Alfredo Lissoni
04/09/2011 09:19

PRONTO INTERVENTO OPERATIVO

Pronto intervento operativo sul soggetto UFO e intelligenze ET: perché i capi militari e della Sicurezza Nazionale devono sapere.
Il testo integrale del discorso tenuto dal dottor Steven Greer, Direttore del CSETI (Center for the Study of Extraterrestrial Intelligence), di fronte all'Assemblea delle Nazioni Unite, il 22 Agosto 1998.


I leader militari e della sicurezza nazionale sono stati informati in maniera inadeguata sulla questione UFO-ETI, in quanto essa viene gestita nel contesto USAPS ("Unacknowledged Special Access Projects = Progetti non Ufficiali ad Accesso Speciale"). Tale mancanza d'informazione ha provocato rischi rilevanti alla sicurezza nazionale. Il rischio di inadeguatezza e/o azioni pericolose da parte di leader non informati o disinformati è aumentato considerevolmente a causa della mancanza di approfonditi incontri e discussioni su tale tema. Punti chiave del pronto intervento operativo sono stati messi "a rischio" da leader pericolosamente disinformati (o non informati affatto) sui seguenti argomenti:

- L'uso di veicoli terrestri riproducenti tecnologia Aliena, detti anche ARV ("Alien Reproduction Vehicles"), causante spesso false IEtW ("Indications Et Warnings, Segnalazioni Et Allarmi").

- L'inattesa comparsa e scomparsa di veicoli extraterrestri a velocità super-luminale (più veloci della luce).

- L'imprevisto interesse degli extraterrestri in merito allo sviluppo di progetti spaziali militari ed altre risorse.

- Gli alti ufficiali dell'Esercito e i capi della Sicurezza Nazionale, inclusi il "Joint Chiefs of Staff", il "National Security Council", i "Senior Watch Officers" del "National Military Command Center", i rappresentanti leader del Congresso, il Presidente, il Segretario della Difesa e il Direttore della "Central Intelligence" si avvalgono chiaramente del "need to know", il diritto di conoscere gli argomenti accennati.

Storia e introduzione
Dal 1990, il CSETI, "Center for the Study of Extraterrestrial Intelligence", un'organizzazione di ricerca senza scopi di lucro situata negli Stati Uniti, ha condotto ricerche sugli UFO e sull'Intelligenza Extraterrestre (ETI - "Extra Terrestrial Intelligence"). Nel 1991 venne stilata una prima valutazione complessiva, e da allora il CSETI ha investigato l'argomento in tempo reale, con spedizioni in tutto il mondo e l'identificazione delle prove scientifiche e di fonti informative, con conoscenza diretta dell'argomento. Le fonti informative e le successive valutazioni includono:

- osservazione diretta, in tempo reale, di UFO Extraterrestri da parte di gruppi di ricerca di tutto il mondo;

- raccolta di prove retrospettive con migliaia di casi riportati, inclusi incontri di piloti militari e civili, contatti radar militari e civili con questi oggetti, tracce di atterraggio, prove fotografiche e video e migliaia di pagine di documentazione governativa declassificata;

- colloqui approfonditi con dozzine di scienziati, testimoni militari e civili coinvolti o meno in programmi dell'"intelligence", e con testimoni civili implicati in programmi di copertura. Si tratta di testimoni che hanno avuto una conoscenza diretta e personale con eventi UFO/ETI e con programmi occulti, inclusi il recupero e la retroingegneria di astronavi spaziali extraterrestri e le applicazioni segrete degli sviluppi tecnologici derivanti dal possesso di questi velivoli spaziali.

Le fonti e la ricerca citate si sono tradotte in diverse valutazioni sull'argomento in generale e sulla sicurezza nazionale in particolare, che verranno fornite in seguito come allegati di questo documento.

Visione d'insieme della relazione tra USAP'S e UFO
Anche se spesso è necessaria la suddivisione in compartimenti stagni dell'intelligence e dei programmi per mantenere la sicurezza in operazioni delicate, l'eccessiva classificazione e la compartimentazione costituiscono una minaccia alla sicurezza nazionale ed alla prontezza operativa, e sono contrarie alle direttive presidenziali. Nel caso dell'argomento UFO/ETI, l'estrema segretezza ed i livelli multipli della compartimentazione speciale sono esistiti fin dagli anni '40. L'estrema segretezza e la natura speciale delle tecnologie interessate hanno determinato una situazione potenzialmente pericolosa per la carenza di supervisione su azioni che esulano dall'interesse nazionale, un rilevante degrado della prontezza militare in interventi riguardanti ETI/UFO ed una totale mancanza di supervisione da parte del Congresso.
La natura dell'entità segreta USAP che al momento gestisce l'argomento ufologico è descritta nel documento "Non riconosciuto" accluso. In breve, questo inusuale USAP presenta le seguenti caratteristiche:

1. Scopi globali;
2. Livelli multipli di sotto-compartimentazione;
3. È basato in particolare su contratti di lavoro privatizzati;
4. Lavora parallelamente e generalmente in modo separato rispetto a programmi governativi, militari e di intelligence, inclusi altri delicati programmi-ombra USAP's;
5. Esiste una sorta di entità ibrida, che deriva da industrie dell'alta tecnologia, e da operazioni compartimentali del Governo, dell'intelligence e dei militari, ma che in effetti funziona come entità indipendente e separata;
6. Non è apparentemente controllata da alcun ramo del Governo convenzionale, servizio o agenzia militari;
7. In generale, l'accesso a questo progetto avviene tramite un controllo del progetto stesso, ed ha poco a che fare con la rispettiva posizione dell'individuo nel Governo, nei quadri militari o in qualsiasi posizione nella tradizionale (e costituzionale) gerarchia di comando;
8. Dopo circa 60 anni di ricerca su tecnologie extraterrestri progredite, derivanti da dispositivi ET recuperati, il gruppo che controlla l'USAP possiede tecnologie potenzialmente pericolose per le strutture militari convenzionali e per la sicurezza mondiale in generale;
9. Il finanziamento di queste operazioni deriva dai cosiddetti "fondi neri" e da risorse "creative" non governative;
10. La "segretezza/controllo" su tale progetto è stata mantenuta a tutti i costi, in flagrante e costante violazione delle norme di legge, dei principi costituzionali, dell'equilibrio monetario, nonché dei diritti dei cittadini degli Stati Uniti.

Le discussioni con l'attuale Direttore della CIA, lo staff della Casa Bianca, i membri più significativi del Congresso impegnati nei comitati chiave, i maggiori esponenti dello staff militare USA e del Regno Unito, tra gli altri, hanno dimostrato che l'accesso ai progetti inerenti gli UFO/ETI non si collega a livello di legge costituzionale. L'ex Ministro della Difesa inglese, l'ammiraglio a cinque stelle Lord Hill-Norton, ha confermato che nel Regno Unito vige una procedura simile. Richieste dirette a queste personalità non hanno portato a nessuna apertura, anche quando la fonte della richiesta provenisse dall'ufficio del Presidente degli Stati Uniti.

Perchè la direzione nevralgica dell'esercito e della sicurezza nazionale devono sapere.
Le autorità militari, dell'intelligence e della sicurezza nazionale devono essere mese al corrente di diversi aspetti che interagiscono nella tematica UFO/ETI. In assenza di informazioni nei confronti di tali esponenti, importanti decisioni ed azioni vengono intraprese senza cognizione di causa, con conseguenze che possono risultare estremamente deleterie.
La struttura UFO/ETI USAP dispone di mezzi capaci di ingannare a largo raggio la scala gerarchica di potere, e di creare "scenari a sorpresa", catastroficamente male interpretati.
Oltre a questo, anche in mancanza di qualsiasi prova oggettiva che le forme di vita non-umana che si celano dietro i comprovati eventi extraterrestri siano del tutto ostili nei riguardi della Terra o dell'umanità in generale, gli eventi potrebbero essere - e da ciò che abbiamo compreso lo sono stati - fraintesi negativamente, il che ha portato in passato ad azioni militari umane ingiustificate contro mezzi alieni. Tali azioni costituiscono una vera minaccia alla sicurezza mondiale, di cui le autorità militari e civili convenzionali sono all'oscuro. Per evitare che in futuro azioni militari umane portino ad una pericolosa escalation degli eventi, è imperativo che la direzione dell'Esercito e della sicurezza nazionale siano adeguatamente informate su tale argomento.
Segue un breve sommario degli scenari e delle attività che illustrano perché queste autorità hanno immediata necessità di conoscere l'argomento:

- Errata identificazione di mezzi alieni. Visto che esistono sia mezzi extraterrestri che altri simili riprodotti dagli uomini, denominati ARV ("Alien Reproduction Vehicle"), il rischio di confusione e di mancata identificazione è reale; e potrebbe portare ad azioni dai risultati indesiderabili (Cfr. "False Indicazioni e Avvertimenti", più avanti).

- Sorpresa causata da oggetti alieni. Nel passato, alti ufficiali in comando sono stati colti alla sprovvista dall'improvvisa comparsa di oggetti extraterrestri, ed hanno intrapreso azioni ostili nei loro confronti. Per esempio, nell'Ottobre 1981 apparve un oggetto del genere a largo delle coste orientali (degli USA N.d.R.), gettando nel caos il Centro Comando (ammiragliato) della Flotta Atlantica USA ("CINCLANTFLT"). L'oggetto discoidale, dal diametro di 90 metri, poteva muoversi tanto rapidamente da coprire la distanza tra un punto al largo della costa di Terranova e uno al largo della costa di Norfolk, in Virginia, in un unico giro del radar. Durante questo evento diurno, l'ammiragliato della Flotta Atlantica entrò in allarme "Condition Zebra" ("Stripes"), e il NORAD ordinò all'ammiraglio Harry Train del CINC, di identificare l'oggetto e persino costringerlo ad atterrare, se necessario. Decollarono rapidamente dei caccia dalle basi militari e dalle portaerei navali, e un caccia si avvicinò all'oggetto al punto di fotografarlo chiaramente. Questo si mosse nell'arco di un solo giro di radar dal largo della costa di Norfok, Virginia, ad una località dell'Oceano Atlantico nei pressi delle Canarie, virò verso l'alto con un'angolazione di 60° e lasciò l'atmosfera terrestre. Tale situazione, cogliendo di sorpresa il CINC, paralizzando l'ammiragliato e generando l'ordine di abbattere l'oggetto (col rischio di conseguenze catastrofiche), si poteva evitare istruendo a riguardo i capi militari e preparando speciali "Regolamenti Operativi" (ROE - "Rules of Engagement") per simili situazioni straordinarie.

- Cattiva interpretazione di azioni aliene. Ipotizziamo che più di una civiltà aliena sia interessata alla ricognizione della Terra e al monitoraggio di tutti gli sviluppi tecnologici dei militari. In passato, la preoccupazione degli alieni in merito alle nostre armi di distruzione di massa li spinse a dimostrare le loro capacità tecnologiche in alcuni siti strategici, come quando nel Novembre 1975 disattivarono le rampe lancia missili "ICBM" delle basi "SAC" ("Strategic Air Command") di Minot, North Dakota. Una simile neutralizzazione, a quanto abbiamo compreso, si verificò anche nell'Unione Sovietica. Pur comprendendo la preoccupazione dei nostri militari di fronte a simili eventi, è importante che vengano interpretati nell'ambito di un contesto più ampio di quello antropocentrico. Nonostante alcuni ritengano queste azioni l'espressione del carattere ostile degli alieni, è anche possibile (considerando la natura non violenta dei fatti), che vadano intese come un messaggio di grande preoccupazione per il pericolo innescato dalle nostre stesse armi di distruzione globale. A meno che le autorità non vengano adeguatamente informate sull'argomento, esiste il potenziale di una valutazione errata e catastrofica sulle attività e sugli intenti alieni.

- I nostri progetti di militarizzazione spaziale preoccupano gli alieni. Secondo noi gli alieni non sono affatto favorevoli allo sviluppo ed al dispiego di progetti militari terrestri nello spazio, e di recente si sono verificati alcuni eventi che sottolineano il punto di vista degli ET sulla questione. Lo U.S. "Space Command" ed altre entità militari, collegate a basi spaziali, o che da esse dipendono, devono essere coscienti del problema. Gli alieni sembrano preoccupati dalla crescente militarizzazione dello spazio, oltre che dal continuo stato di guerra, violenza e proliferazione di armamenti nucleari sulla Terra. Ci sono ragioni per ritenere che programmi occulti USAP stiano bersagliando astronavi ET sempre più spesso e con sempre maggiore efficacia (vedere più avanti).

- Un crescente numero di testimonianze, dirette (e credibili) di programmi militari e dell'intelligence evidenzia l'uso segreto di armi avanzate di tipo USAP's per rilevare, puntare e distruggere astronavi aliene. Sembra che tali eventi siano aumentati in frequenza e precisione dagli anni '80 ad oggi. Se è vero, ciò costituisce una grave minaccia per la sicurezza nazionale e mondiale, che i principali leader devono conoscere al più presto. Alla luce delle testimonianze raccolte, negare la realtà di questi eventi, o ritenerli in qualche modo giustificati, non è argomento sufficiente per sottovalutare tali rapporti o lavarsene le mani. I più importanti leader civili, militari e della sicurezza nazionale devono investigare appieno sull'argomento e produrre una completa valutazione della situazione per le "National Command Authorities" (NCA), il Presidente, l'Esecutivo ("Joint Chiefs of Staff" - CJCS), e gli esponenti più importanti del Congresso.

- Le testimonianze multiple, a livello di personale militare e civile coinvolto in programmi di copertura (ed in possesso di conoscenza diretta) in merito ai suddetti argomenti, hanno avallato rapporti inerenti UFO/ETI nel contesto USAP, nell'intento di impiegare retroingegneria ottenuta dalla tecnologia ET per inscenare finte attività aliene di natura violenta. L'esistenza di una struttura segreta USAP così potente e dotata di tecnologie estremamente avanzate, quali materializzazione/smaterializzazione, viaggi a velocità superiore alla luce, propulsione antigravitazionale e sistemi correlati, rappresenta di per sé una diretta minaccia al governo costituzionale e al controllo militare e della sicurezza nazionale. Fino a quando tale entità (USAP) non dipenderà dal completo controllo e dalla supervisione di una classe dirigente legale e costituzionale, essa continuerà ad esprimere un enorme potenziale di inganno, abuso e manipolazione della tradizionale leadership governativa. Ad esempio, un importante testimone dell'intelligence ha descritto l'uso pianificato degli ARV in falsi scenari di IEtW ("segnalazioni ed allarmi"), nei quali gli ARV porterebbero attacchi ad installazioni militari convenzionali facendoli apparire come aggressioni da parte di ostili forme di vita aliena. L'ignoranza di tali attività umane effettuate sotto copertura può ingannare i leader militari e della sicurezza nazionale, costringendoli ad ordinare contromisure ingiustificate e potenzialmente catastrofiche contro veri mezzi volanti alieni.

- Sistemi di comunicazione sub-elettromagnetica non lineare, di origine aliena (che si interfacciano direttamente con la coscienza ed il pensiero), sono stati duplicati mediante retroingegneria nel contesto di coperture USAP's e possono essere usati contro capi politici e militari creando falsi scenari di IEtW. Alcune informazioni, provenienti direttamente da un capo di Stato estero, ci suggeriscono che ciò in passato è già accaduto. Tali sistemi non lineari di telemetria, capaci di by-passare il tempo/spazio lineare e di connettersi direttamente con la mente umana, possono essere strutturati per indurre esperienze "virtuali" molto realistiche nella psiche dei soggetti bersaglio. I più autorevoli leader militari e della sicurezza nazionale devono conoscere il potenziale di questi sistemi, riducendo così il coefficiente d'inganno di tali apparecchi nel caso venissero usati contro di loro. (Presunte esperienze di Abduction indotte da alieni sono in gran parte da attribuire al cattivo uso di questi sistemi nel contesto USAP's).

- La NASA, gli astronomi civili ed altri scienziati sono molto preoccupati dalla possibilità che la Terra venga colpita da un asteroide in orbita coincidente, o da una cometa. Diversi staff, al JPL ("Jet Propulsion Laboratory") e in altri centri, hanno già determinato la presenza di migliaia di questi oggetti all'interno del nostro sistema solare, la cui orbita incrocia spesso la Terra. In passato, giganteschi impatti meteorici hanno creato l'odierno Golfo del Messico, la Hudson Bay e altre caratteristiche geologiche sulla superficie della Terra. La maggior parte degli scienziati concorda nel dire che non è questione di se, ma di quando un impatto del genere avrà luogo. Gli scienziati tradizionali hanno prospettato l'utilizzo di armi nucleari ed altri mezzi convenzionali per prevenire tale impatto. Tuttavia, è chiaro che gli UFO di tipo USAP (gli ARV) sono dotati di tecnologie di gran lunga più progredite, che potrebbero venire usate per ovviare al problema. Questo è vero soprattutto per quanto riguarda le tecnologie capaci di alterare i campi gravitazionali, che potrebbero essere sfruttate per modificare l'effetto della massa di un tale oggetto meteorico, deviandolo così dalla sua traiettoria verso la Terra. Visto che un simile impatto potrebbe determinare la fine della civiltà umana così come noi la conosciamo, i principali leader militari e della sicurezza nazionale dovrebbero conoscere ed avere accesso alle tecnologie UFO USAP. Inoltre, se vogliamo usare tali tecnologie per uno scopo così importante e benefico, dobbiamo essere certi che gli alieni comprendano la natura pacifica delle nostre attività nello spazio. Da quanto abbiamo capito invece attualmente le giudicano molto diversamente.

Conclusioni.
1. La divulgazione della verità sull'argomento UFO/ETI e relative tecnologie modificherebbe di certo molti aspetti della vita sulla Terra, incluse relazioni geopolitiche, la tecnologia, l'economia e l'ordine sociale in generale. I leader militari e della sicurezza nazionale, all'oscuro dell'argomento, non possono prevedere e anticipare adeguatamente le difficili e vaste implicazioni di una tale divulgazione, e sarebbero quindi impreparati. Visto che il CSETI ed altri gruppi stanno lavorando per ottenere questa apertura in un futuro relativamente prossimo, è importante che i leader comprendano appieno tali implicazioni, e che siano in grado di rispondere alla sfida rappresentata da una tale divulgazione in modo organizzato. Se un improvviso e innegabile evento di natura aliena dovesse avvenire, sarebbe ancora più importante che i leader militari e della sicurezza nazionale siano informati e preparati a rispondere alla situazione in modo appropriato.

2. L'energia e la tecnologia propulsiva usata dai velivoli spaziali alieni sfruttano un campo di energia a "punto-zero", che non si basa sui motori a combustione interna o nucleare, e di conseguenza non sono inquinanti. Una delle maggiori incognite che i leader militari e della sicurezza nazionale e mondiale devono fronteggiare è l'eventuale esaurimento delle riserve di combustibile fossile e il concomitante decadimento dell'ecosistema terrestre. Per via della crescente industrializzazione della Cina, dell'India e di gran parte del Terzo Mondo, il danno all'ecosistema terrestre aumenterà in maniera esponenziale, con una diminuzione costante della riserva di carburante. Attualmente siamo una civiltà tecnologica allo stato terminale - il che pone seriamente il problema della sicurezza a lungo termine. Tuttavia, l'attività USAP responsabile per le questioni UFO/ETI ha già ottenuto la retroingegneria di questi mezzi alieni, duplicandone i sistemi energetici e propulsivi che rendono di fatto obsoleti i motori a scoppio, (cioè che bruciano carburante, N.d.R.). Secondo le nostre stime, questo salto tecnologico avvenne tra il 1954 e il 1957. Poco prima di morire, Ben Rich della Lockheed Skunkworks, confermò a un consulente del CSETI che "oggi abbiamo già i mezzi per viaggiare tra le stelle, ma queste tecnologie sono chiuse in progetti occulti e ci vorrebbe un miracolo divino per farle uscire fuori a beneficio di tutta l'umanità…". La progettazione a lungo temine della sicurezza nazionale necessita l'eventuale (e preferibilmente a breve termine) rilascio di queste tecnologie per il beneficio dell'umanità e la preservazione del pianeta. Certamente i leader militari e della sicurezza nazionale dovrebbero capire l'importanza di queste tecnologie, che rimpiazzeranno totalmente le attuali fonti energetiche e tutte le infrastrutture della combustione interna. Inoltre, dovrebbero anticipare le implicazioni inerenti il rendere note tali tecnologie in modo tale da garantire una transizione più agevole e pacifica possibile verso i nuovi sistemi di sostestamento energetico.

Raccomandazioni.
Qui di seguito si presentano alcune implicazioni riguardanti la sicurezza nazionale e militare sull'argomento UFO/ETI - ognuna delle quali necessita un ragguaglio completo rivolto alle autorità sull'argomento.
Noi raccomandiamo alle autorità militari e della sicurezza nazionale di intraprendere le seguenti azioni:

- Ricevere un'istruzione approfondita sull'argomento dai vertici CSETI e dai testimoni militari e civili;
- Istruire appieno il CINCS e sviluppare ROE ("Regolamenti Operativi") speciali per gli incontri ETI/UFO;
- Investigare indipendentemente e penetrare nelle operazioni USAP inerenti l'argomento;
- Coinvolgersi pienamente nei progetti segreti sulla tematica per assicurarsi che tali progetti siano adeguatamente supervisionati e rimangano sotto il controllo diretto e continuo della classe dirigente costituzionale;
- Correggere e/o reprimere qualsiasi uso improprio da parte USAP di tecnologie avanzate o armamenti correlati agli UFO.
- Tentare di instaurare un rapporto pacifico e cooperativo con queste forme di vita, cercando con assiduità di evitare ogni intervento militare violento. Il CSETI, da oltre 7 anni, lavora nell'ambito di un "progetto prototipo", dedicandosi al problema delle intelligenze extraterrestri in modo pacifico, e consiglia ai leader nazionali ed internazionali di adottare un approccio simile.
- Considerare accuratamente lo sviluppo di mezzi militari spaziali alla luce di queste informazioni ed evitare azioni che possano essere considerate bellicose o ostili da forme di vita aliene.
05/09/2011 12:17

AVVISTAMENTO UFO ALL'AEROPORTO DI PIETROPAVLOVSK-I
DAL DOSSIER INVIATO DAL KGB AL COSMONAUTA POPOVICH
DATA: 20 OTTOBRE 1982


Sopra l'aeroporto di Pietropavlovsk-I (Penisola di Kamciatka), il 20 ottobre 1982, a causa delle pessime condizioni meteorologiche a Magadan, veniva all'atterraggio l'aereo IL-62, matricola no. 86457 (numero di volo 206) del Gruppo di Produzione Riunito dell'Aviazione Nazionale, che compiva il volo 63 Mosca-Magadan (Russia Europea-Estremo Oriente Siberiano sul mare di Okhotsk).
All'arrivo all'aeroporto di Pietropavlovsk-I, l'equipaggio osservava l'apparizione, incontro e parallelamente alla sua rotta, di un oggetto luminoso, che si muoveva a velocità ed altezza variabili, i cui spostamenti erano accompagnati da smaglianti bagliori di luce. Al termine del volo, il comandante dell'equipaggio Vasilievikh fece rapporto scritto sul "Giornale dei rapporti KVS" circa il funzionamento degli strumenti radiotecnici e dei servizi dell'aeroporto di Pietropavlovsk-I.
Dopo l'atterraggio dell'aereo, anche due addetti avvistarono questo oggetto: uno civile e l'altro militare, che si trovavano nel settore KDP dell'aeroporto (torre di controllo). Allo scopo di verificare e documentare il fatto in questione furono raccolte da noi le dichiarazioni di 4 membri dell'equipaggio dell'aereo e di due controllori, nonché i dati del servizio meteorologico; sono state fatte copie delle registrazioni su nastro magnetico delle conversazioni dell'equipaggio dell'aereo con il gruppo dei controllori. Fu anche confiscata la cassetta del magnetofono di servizio "MARS BM" dell'aereo con le registrazioni dei colloqui tra i membri dell'equipaggio negli ultimi 30 minuti di volo e furono prese informazioni circa l'assenza a bordo di possibili installazioni speciali. Come risultato fu accertato che il 19 ottobre 1982, alle 19:29 (ora di Mosca), un aereo IL-62 aveva sorpassato il punto di controllo di Soboliev ad una altezza di 11.400 metri e si accingeva alla discesa, dirigendosi verso l'aeroporto di Pietropavlovsk I.
Alle 19:32, alla distanza di 120-130 Km dall'aeroporto, il comandante pilota KVS M. P. Vasilievikh notò all'altezza di 7.200 metri, a sinistra in basso e ad un angolo di 45°, due lampi abbaglianti e luminosi di luce turchino-chiara, che sembravano fari anticollisione di un aereo. Giudicando la situazione come un avvicinamento pericoloso, Vasilievikh lampeggiò verso il misterioso traffico con i propri fari e comunicò l'accaduto ai controllori KDP dell'aeroporto di Pietropavlovsk-I. Il controllore KDP S. A. Karikov, sapendo che non c'era altro traffico nella zona e tramite il servizio PVO (Difesa Contraerea), informò di ciò il KVS Vasilieivikh.
L'equipaggio confermò tuttavia che aveva sotto controllo l'oggetto. Inoltre, il navigatore dell'equipaggio, A. I. Bondariev e l'istruttore di navigazione del distaccamento di volo 206, M. D. Skubko, per tutto il tempo di osservazione dell'oggetto, avevano tentato di avvistarlo sul radiolocalizzatore ma inutilmente. L'oggetto mostrava lampi abbaglianti della durata di 3-5 secondi con pause di 25-30 secondi ed è stato osservato dall'equipaggio per circa 12 minuti. Alle 19:55 l'equipaggio cessò di osservare l'oggetto, concentrandosi sulle manovre per l'atterraggio dell'aereo. Per tutto il periodo dello stazionamento dell'oggetto nella zona di visibilità ala parte dell'equipaggio, la radio e gli equipaggiamenti luminosi funzionarono normalmente senza intoppi. Ciò vale sia per gli equipaggiamenti dell'aereo che per quelli dell'aeroporto. Il controllore KDP S. A. Karikov, ricevendo dall'equipaggio dell'aereo informazioni circa l'oggetto, tentava di localizzarlo visualmente dal tetto del KDP (torre). La visibilità era eccellente e l'aereo si vedeva perfettamente, ma Karikov non riuscì ad osservare l'oggetto estraneo. Circa 8 minuti dopo l'atterraggio dell'aereo, Karikov avvistò verso nord, esattamente nella direzione della pista, una luce abbagliante, che ricordava le luci anticollisione di un aereo. Per 3 minuti Karikov osservò 6 luci, il cui colore cambiava dal rosa-rossastro al rosa. L'oggetto si muoveva dapprima verso ovest, poi verso nord-ovest. Karikov richiamò verso l'oggetto l'attenzione dell'aspirante Tchaplighin, il quale fece in tempo ad avvistare due luci. Il comandante dell'equipaggio, M. P. Vasilievikh, in un'intervista, raccontò che volava verso la Kamciatka già da 6 anni e che mai aveva visto alcunché di simile, pur avendo volato nelle più diverse condizioni.
Il servizio meteorologico dell'aeroporto, in coordinamento con il Centro Regionale Meteorologico, afferma che non c'era stato alcun avvistamento insolito nell'atmosfera sul corridoio aereo Soboliev-Elizov. Non si erano notate nemmeno condizioni per attività temporalesca, né forti elettrizzazioni delle masse d'aria. Il 20 ottobre, alle 16:30, il traffico 86457 cominciava il rullaggio di partenza verso Magadan. A seguito della comunicazione della scoperta di scorie anomale nell'olio dei sistemi idraulici, il volo venne ritardato per accertamenti. Il 25 ottobre, a seguito di interventi di manutenzione, furono scoperti seri guasti alla palettatura delle turbine di entrambi i motori.
Oltre a ciò uno di essi risultò del tutto fuori uso. In un rapporto preliminare della commissione l'ingegnere capo del DBU GA, Gh. I. Martinov, sostenne che le avarie alle palette si erano verificate a causa di un arresto della lubrificazione durante il decollo dell'aereo nell'aeroporto moscovita di partenza di Domodiedov.

07/09/2011 10:18

UFO, UN TABU' CHE COMINCIA AD INFRANGERSI?

L’argomento UFO intriga un sacco di gente, eppure i giornalisti rispettabili non osano parlarne, se non per ridicolizzare chi “ci crede”, neanche si trattasse di fatti religiosi e bisognasse per forza dividersi fra atei, credenti o agnostici. Del resto, in libreria e in tv l’ufologia è un genere fra il fantasy e la fantascienza per un pubblico di nicchia, sia pure abbastanza numeroso. Se Underblog torna a scriverne, è per via di un libro appena uscito negli Usa e di altre notizie che non riguardano i soliti avvistamenti.
Il libro è ‘UFOs: Generals, Pilots and Government Officials Go On the Record', curato dalla giornalista Leslie Kean, pubblicato da Harmony Books e recensito da vari magazines e blog. L’Huffington Post gli dedica un articolo corredato da 16 foto con lunghe didascalie. Un testo atteso negli ambienti ufologici, tanto che già da qualche settimana, a onor del vero, ne aveva segnalato l’imminente uscita il blog specializzato in materia di un collega del Corriere.it. Un libro giornalistico, con una intrigante prefazione politica scritta da John Podesta,già capo dello Staff del presidente Clinton, poi co-coordinatore del Transition Team di Obama: non proprio l’ultimo venuto. E qui sta la novità e la rilevanza della cosa.
Podesta non esita infatti a chiedere che si cominci a far luce su questa materia. “ E’ arrivato il momento in cui governo, scienziati ed esperti dell’aviazione lavorino insieme per sbrogliare le questioni legate agli UFO rimaste fino ad oggi nell’oscurità. E’ tempo di trovare quel che c’è realmente di vero e quello che non lo è”, dice. “Gli americani – e la gente nel mondo – vogliono sapere, e sono in grado di affrontare la verità”. Podesta lo afferma approvando la proposta che viene dall’autrice del libro e dai co-autori, nonché testimoni, di dar vita a una piccola agenzia governativa al fine di cooperare con gli altri paesi che stanno già formalmente investigando, rivedendo e rendendo pubbliche informazioni relative agli UFO. Un’agenzia che dovrebbe occuparsi del rilascio di documenti e di ogni futura indagine con apertura e efficienza. “Un’idea meritevole”, la definisce Podesta. E il libro in questione viene considerato “un passo fondamentale in questa direzione, un lavoro di base che prepara il terreno per una nuova strada”. Parole che sembrano voler imprimere una svolta rispetto al silenzio ufficiale, da sempre rispettato puntigliosamente dai media mainstream, su indagini che in realtà vanno avanti segretamente da decenni alimentando, appunto, dubbi e fantasie di ogni genere. Dietro i quali però “qualcosa” di vero c’è, fa capire Podesta.
Lui non prende posizione, come del resto non la prende Kean. Non si dichiara “credente”, ma nemmeno “ateo”. Conviene con l’autrice e i 12 co-autori e testimoni - generali, piloti militari e civili, funzionari governativi di vari paesi - che nel libro parlano in prima persona senza celarsi (“on the record”), sul fatto che ci sono un bel po’ di cose rimaste senza spiegazioni. Intanto, della parola UFO si è perso il significato originario di acronimo che sta per Unidentified Flying Objects, oggetti volanti non identificati, dato loro dai piloti militari che hanno cominciato a segnalarli durante la seconda Guerra mondiale. Il termine UFO non equivale affatto a disco volante, astronave, e tanto meno ad “alieno”, non afferma l’esistenza di alcunché, al contrario indica un’incertezza, una problematicità, un mistero. Detto questo, delle migliaia di avvistamenti segnalati negli ultimi 60 anni il 95% sarebbero forse anche spiegabili come fenomeni ordinari, ma almeno un 5% degli eventi, ben documentati, sono stati investigati da agenzie governative di vari paesi senza che siano state trovate spiegazioni soddisfacenti.
Vale forse la pena di fare il punto, coordinarsi fra paesi, rendere conto di quel che si sa su certi oggetti e su cosa possono significare per noi. (Aggiungiamo che, per vari esperti del ramo, connesse agli UFO sarebbero una serie di conoscenze scientifiche, di nuove tecnologie e, soprattutto, di nuove forme di energie che potrebbero far progredire molto il mondo, liberandolo dalla dipendenza dalle energie fossili: tutte invenzioni?) .
Podesta non è nuovo a interventi del genere. Nel 2001, quando era direttore di un importante istituto del partito democratico a Chicago, dunque ben prima che diventasse il co-coordinatore del Transition Team di Obama, era intervenuto alla conferenza di presentazione del Disclosure Project (Progetto Divulgazione) al prestigioso National Press Club di Washington. Disse che era tempo di aprirsi e dire cosa veramente il governo americano sa sugli Ufo, perché la gente deve sapere. Da allora nulla è cambiato, nessuna apertura nemmeno tentata. Si dice che Clinton avesse una mentalità molto aperta e, con Hillary, avessero valutato l’opportunità di aprire i files, per poi lasciare perdere. Prima di lui ci aveva provato Kennedy, si racconta, e sicuramente Carter, che aveva dato vita a una commissione con lo Stanford Research Institute con l’obiettivo di fare uno studio e renderne pubblici gli esiti, ma il Pentagono la chiuse. Quanto a Obama, diventato presidente non si è mai sbilanciato. Qualche mese fa in tv il portavoce della Casa Bianca Gibbs, interrogato su una possibile apertura, ringraziò per la domanda con un sorriso: “E’ un argomento molto interessante, ma non posso dire niente”: chiaramente non era autorizzato a rispondere.
Che qualcosa si stia muovendo verso una maggior apertura però, sembrano suggerirlo anche altri elementi. Per esempio, “Il governo francese ha già messo in linea su un sito ufficiale tutti i casi di fenomeni aerospaziali non identificati ritenuti interessanti e studiati dall’agenzia GEPAN, che fa parte del CNES, il centro di studi spaziali francesi, che fra l'altro è un ente civile, non militare. Quello britannico ha deciso di fare tra il 2008 e il 2012 una serie di declassificazioni, e sta rilasciando masse di documenti dagli Archivi Nazionali della Difesa. Ogni volta la Bbc ne parla e sottopone al pubblico testi, disegni e fotografie”. Ce lo raccontava qualche mese fa Come Carpentier de Gourdon, uno studioso francese basato a New Delhi, esperto di geopolitica e politica internazionale (è co-responsabile editoriale della rivista World Affairs, councelor per l’Indian Energy Control Ldt, vicedirettore dell’Euro-Asia Institute ecc.) ma ben informato sulle vicende ufologiche che evidentemente non interessano solo gli specialisti.
Di recente, il 5 agosto scorso, è stata la Bbc a raccontare che alla fine della Seconda Guerra mondiale il primo ministro Winston Churchill fu così colpito dal rapporto di una pattuglia di cacciabombardieri della RAF che di ritorno da un sorvolo sulla Germania asserivano di aver incrociato un oggetto volante non identificato, che “ordinò di classificare l’evento immediatamente, e per almeno 50 anni, per non provocare panico nella popolazione e non creare problemi di fede”. Questo almeno è quanto ha testimoniato al ministero della Difesa – racconta un portavoce alla Bbc - uno scienziato il cui nonno, militare, era addetto alla sicurezza di Churchill. E in quella veste aveva anche assistito a una discussione a proposito di questo “incidente” fra il primo ministro britannico e il generale americano Eisenhower, il futuro presidente, durante un incontro dedicato a vari avvistamenti sospetti nel corso della guerra da parte di piloti degli Alleati. E questo è solo uno delle centinaia di rapporti su strani fenomeni celesti rivelati dagli ultimi documenti declassificati in Gran Bretagna – da una stazione spaziale ricoperta di luci pulsanti, a un razzo stranamente agile che ronzava intorno a un Boeing 737 sull’aeroporto di Manchester, riferisce l’Indipendent. Negli anni ‘50 il governo britannico era così preoccupato che ne discussero i capi dell’intelligence e furono ordinati rapporti settimanali a un comitato di esperti. Il picco dei rapporti venne toccato nel 1996.
Altra notizia recente, dei primi di agosto, sempre dalla Bbc, rimbalzata un po' ovunque sulla rete. Il governo del Brasile ha ordinato alla sua aviazione di registrare ufficialmente ogni avvistamento di oggetti volanti non identificati nel cielo del paese. Un decreto impone a tutti i piloti militari e civili e ai controllori di volo di segnalare al Comando Aereo della Difesa ogni esperienza e d’ora in poi ogni cosa inusuale che venga vista, fotografata o video filmata dovrà essere riferita e catalogata nel centro di documentazione di Rio de Janeiro. Ci sono stati diversi rapporti di UFO in Brasile negli ultimi decenni, è ancora la Bbc/World a raccontare . E l’aviazione brasiliana è la maggiore dell’America latina, con 800 aerei e 50.000 addetti.

08/09/2011 11:50

IL CASO DI "NEAR COLLISION" DI PUERTO MONTT
DATA: 1 GIUGNO 1988


Uno dei casi Cileni discussi nel libro "Ufologia Aeronautica" del capitano Rodrigo Bravo è quello di una quasi collisione (near collision) tra un aereo di linea ed un UFO nel 1988 nei pressi dell'aeroporto di El Tepual a Puerto Montt, città nel sud del Cile. Secondo la nuova classificazione di Bravo si tratta di un AE-IV (dove AE sta per Aerial Encounter). In realtà il caso è stato rivelato molti anni fa in Informacion Aeronautica, la rivista ufficiale del Chile’s General Administration of Civil Aeronautics (DGAC, l'equivalente della FAA statunitense). Il rapporto e la trascrizione delle comunicazioni radio tra il pilota e la torre di controllo fu scritto dal controllore del traffico aereo Gustavo Rodríguez Navarro, che in seguito divenne segretario del CEFAA, comitato governativo cileno per lo studio dei fenomeni aerei anomali, che è sotto la supervisione del DGAC. L'incidente in questione si verificò il 1° giugno 1988 e coinvolse un Boeing 737, volo 045 (La045) della compagnia Chilean Air Lines (LAN) che si avvicinava all'aeroporto di El Tepual. Ecco sotto un estratto della comunicazione verbale radio ottenuta intorno alla mezzanotte tra La045 e ACC (Area Control Center):

La045: Puerto Montt Center, potete dirmi se avete un pò di traffico di fronte a voi?

ACC: Confermare che cosa?

La045: Proprio di fronte...ho un aereo proprio di fronte!

ACC: No, negativo.

La045: Senti, ho un aereo, ho una luce qui davanti, proprio sulla nostra traiettoria di volo.

Il controllore guardò fuori dalla finestra e vide infatti una "luce bianca in arrivo sull'aeroporto proveniente da nord". Seguì il percorso della luce per circa 5 minuti e ad un certo punto fu in grado di vedere l'oggetto da più vicino. "Questo oggetto arrivò a circa 1500 metri dalla mia posizione, sempre da nord e quando fu vicino lo vidi bene...osservai alcuni lampi di luce provenienti dalla parte inferiore, che illuminarono la parte inferiore o la base dell'oggetto. Ebbi l'impressione che la parte più bassa fosse piatta e con un aspetto metallico. Ipotizzai che fosse circolare e con un diametro di circa 60 metri". Nel frattempo, la comunicazione tra La045 e ACC stava diventando frenetica. Il pilota menzionò quattro volte la parola "ho avuto una quasi collisione" e il supervisore al controllo presso la Torre vide anche lui l'oggetto con un binocolo. Ecco un altro stralcio della trascrizione:

La045: Hai ancora il traffico in vista, o no?

ACC: Lo sto perdendo e secondo le...il radar non rileva traffico.

La045: Per il momento, io non...inoltre...non lo vediamo, ma era su una rotta di collisione con noi.

ACC: Lo vedo di nuovo.

La045: Ecco, lo vedo ancora, a destra, a destra, lo vedo!

Il volo La045 atterrò a Puerto Montt, senza ulteriori danni, il linguaggio del pilota sul nastro era disinibito, eccitato e con slang cileno, come quello di qualcuno che ha appena vissuto una intensa esperienza. Il fatto che l'UFO era simultaneamente osservato dall'equipaggio e da terra lascia pochi dubbi sul fatto che si trattasse di un oggetto reale.


La dichiarazione del capitano Rodrigo Bravo tenuta al National Press Club nel 2007





12/09/2011 15:06

INCONTRO IN VOLO TRA PILOTA USAF E UFO
DATA: 27 NOVEMBRE 1957


Quello che vi mostro di seguito e la sintesi di un documento declassificato, di provenienza USAF (United States Air Forces), datato 5 dicembre 1957. In questo documento, indirizzato dal Comando dell'ATIC (Air Technical Intelligence Center) all’ADC (Air Defence Command), si riporta dell’avvistamento di un pilota dell’USAF. Il tutto avvenne il giorno 27 novembre 1957. Il pilota si trovava in volo sul suo F-86, a 44.000 piedi di quota, vicino alla città di Joliet (Illinois).
Improvvisamente vide arrivare verso di lui un oggetto largo, piatto, di colore argenteo, a grande velocità e che eseguiva manovre acute. Dopo di che, una volta nei pressi del velivolo militare, l’oggetto cambiò improvvisamente rotta. L’avvistamento durò circa 10 minuti. Si credette, in maniera preliminare, che il pilota avesse visto un “aereo non identificato”, ma dalle descrizioni sopracitate sembra l’avvistamento di un classico “disco volante”. Per di più il pilota non ha parlato di ali o code. Il caso fu catalogato come “non classificabile” dagli ufficiali del “Project Blue Book” dell’USAF, che operava in quel periodo.

Il documento in questione



Fonte:
- Ebook di Antonio De Comite "UFO Parlano i documenti"
- www.centroufologicoionico.com/articoli/news/108-ufo-parlano-i-d...
12/09/2011 15:08

L'AVVISTAMENTO DELL'ASTRONOMO HUGH PERCY WILKINS
DATA: 11 GIUGNO 1954


Non tutti conoscono l’avvistamento di un altro grande astronomo, ossia quello effettuato da Sir Hugh Percy Wilkins. All’epoca dei fatti, Wilkins era direttore del Dipartimento Lunare alla Società Britannica d’Astronomia, membro della società Francese d’Astronomia, membro onorario delle società d’Astronomia d’America e di Spagna. Prima dell’avvistamento non aveva mai creduto agli UFO ma il giorno 11 Giugno 1954 dovette ricredersi. Lo stimato Percy Wilkins era in volo da Charleston ad Atlanta quando improvvisamente vide degli UFO. Erano le ore 10:45 antimeridiane quando noto due oggetti brillanti, di forma ovale, che si muovevano apparentemente sopra le cime di un cumulo di nubi. Secondo le stime si trovavano a circa due miglia di distanza dall’osservatore. Sembravano degli oggetti “tagliati bruscamente“, di colore ottone oppure oro lucido e molto luminosi rispetto alle nuvole. “Guardandoli sembravano esattamente come lastre di metallo lucido che riflettevano la luce del Sole“, afferma Percy Wilkins, “ed erano in lento movimento verso Nord, in contrasto con le nuvole che si trovavano alla deriva verso Sud“. Poi ha
notato un terzo oggetto volante, similare agli altri, che si trovava nella zona in ombra delle nuvole, questa volta era di colore grigio e non rifletteva la luce del Sole. Quest’ultimo improvvisamente accelero e sembro fare una sorta di arco nel cielo, scomparendo in un’altra massa di nubi. Gli UFO avevano un arco di lunghezza di 15 minuti ed avevano un diametro apparente di circa 1/2 quello della Luna. Percy Wilkins noto inoltre che i due UFO più luminosi mantenevano una distanza tra loro di circa cinque gradi. Basandosi sulla stima della distanza (circa 2 chilometri dall’osservatore) e la dimensione apparente (15 minuti di arco), Percy Wilkins stimò le reali dimensioni degli UFO che erano di circa 50 metri di diametro. Tutto questo che e stato detto pocanzi e stato scritto nel libro “Mysteries of Space and Time”, pubblicato nel 1955 per i tipi della “F. Muller Ltd, London”, opera scritta dallo stesso Percy Wilkins. Ma non finisce qui, il grande astronomo oltre a pubblicare il suo avvistamento fa una dichiarazione sensazionale che e la seguente “Se questi UFO
sono fatti di materia solida e capaci di muoversi per loro volontà in tutte le direzioni e a tutte le velocità, sono allora costruiti, pilotati e controllati da delle intelligenze che sorpassano quella degli umani“. Quindi ci troviamo di fronte ad un avvistamento incredibile, fatto da un avvistatore credibile. Chi può smentirlo?

Fonte:
- Ebook di Antonio De Comite "UFO Parlano i documenti"
- www.centroufologicoionico.com/articoli/news/108-ufo-parlano-i-d...
12/09/2011 15:10

UFO NELL' "OPERAZIONE MAINBRACE"
DATA: 19 SETTEMBRE 1952


Il 19 settembre 1952 avvenne una delle esercitazioni NATO piu corpose dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Si chiamo “Operazione Mainbrace” e coinvolse 80.000 uomini, oltre 200 navi e circa 1000 aerei. Le nazioni partecipanti furono Stati Uniti, UK, Norvegia, Francia, Canada, Danimarca, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo e Belgio. Non tutti sanno che quel giorno uno strano intruso, proveniente (probabilmente) dallo spazio extra-atmosferico, si presento inaspettatamente. Era un classico “flying saucer” (disco volante). La prova in un documento declassificato, catalogato AIR16/1199, che si trova negli archivi britannici sugli UFO. Questo documento e illustrato anche nel libro (inedito in Italia) pubblicato (per conto del Ministero della Difesa inglese) da David Clarke dal titolo “UFO Files”.
L’avvistamento coinvolse diversi navigli, tra cui il 269° Squadrone. Il responsabile dell’epoca era il tenente di volo John Kilburn. Tutti videro apparire dal nulla un “piatto volante”, circolare e di colore argenteo. Localita Topcliffe (Yorkshire del Nord). Mentre il personale militare notava le evoluzioni di un caccia “Meteor”, che proveniva da est e si trovava a circa 5000 piedi di quota, improvvisamente videro anche un altro oggetto. Era all’inizio bianco, in alto nel cielo. La quota dell’intruso era di circa 10.000/20.000 piedi circa, a circa 5000 piedi dalla poppa del “Meteor”.
Una volta focalizzato meglio, l’intruso volante si dimostro di colore argenteo, circolare e sembrava viaggiare ad una velocita inferiore rispetto al “Meteor”. Sembrava procedere sulla stessa rotta dell’aereo militare. Dopo qualche
secondo, il “disco volante” incomincia a scendere di quota, oscillare come “un pendolo”, simile alla caduta di una foglia. In un primo momento, i militari presenti alla scena pensarono ad un paracadute o un pezzo di motore dell’aereo. Il “Meteor” poi si diresse verso Dishforth e l’UFO continuo per altri pochi secondi a scendere. Subito dopo arresto la sua discesa a “pendolo” e incomincio a ruotare attorno al proprio asse. Poi, improvvisamente, accelero ad una velocita incredibile verso ovest, girando poi verso sud-est prima di scomparire. Gli osservatori riferiscono che i movimenti dell’oggetto non erano identificabili con qualsiasi cosa abbiano mai visto nell’aria e il tasso di accelerazione e stato incredibile, una accelerazione superiore a quella di una stella cadente. L’avvenimento duro circa 20 secondi. Un avvistamento reale, di cui mai se ne parla. Qui si parla di un “disco volante”, che fa “scacco matto” ad una esercitazione corposa della NATO, un “disco volante” reale e non illusorio. Un caso che entra nella storia.

Il documento in questione



Fonte:
Ebook di Antonio De Comite "UFO Parlano i documenti"
www.centroufologicoionico.com/articoli/news/108-ufo-parlano-i-d...
12/09/2011 15:12

L'AVVISTAMENTO DELL'ASTRONOMO CLYDE TOMBAUGH
DATA: 20 AGOSTO 1949




Quello che vi illustro ora e il documento ufficiale, scritto di sua mano dall'astronomo Clyde W. Tombaugh, il giorno 7 Agosto 1957. Il rinomato astronomo, morto qualche anno fa e conosciutissimo dagli ambienti scientifici accademici per la scoperta nel 1930 del pianeta (oggi planetoide) Plutone, ha confermato l'avvistamento UFO da lui fatto, assieme alla moglie e alla suocera, la sera del 20 Agosto 1949, mentre si trovava fuori la veranda di casa sua a Las Cruces (New Mexico). Vide il veloce passaggio in cielo di circa 8 rettangoli luminosi, che sembravano finestrini di un' aeronave. Non potevano essere delle meteoriti o dei riflessi. Questo documento testamentario ufficiale dimostra che gli scettici scienziati, che parlano senza sapere i fatti, dovrebbero informarsi per bene di ciò che hanno fatto (e visto) i loro rinomati e stimati colleghi.

Il documento in questione



Fonte:
- Ebook di Antonio De Comite "UFO Parlano i documenti"
- www.centroufologicoionico.com/articoli/news/108-ufo-parlano-i-d...
[Modificato da Sheenky 12/09/2011 15:14]
12/09/2011 15:16

L'AVVISTAMENTO DEL GENERALE SALVATORE MARCELLETTI
DATA: 21/22 SETTEMBRE 1971




Domenica 8 Ottobre 1995 - RAI 1 - Trasmissione "SPECIALE TG1"
Testo della conversazione

Bruno Mobrici: Il suo episodio

MARCELLETTI: Ecco, il mio episodio. Il mio episodio, molto brevemente è... le dico che risale al 21 settembre, la notte fra il 21 e 22 settembre, del 1971. Quando io allora ero ancora un giovane ufficiale, pur essendo responsabile del reparto 1 della scuola di Lecce, mi trovavo a volare di notte con i miei allievi che volavano sotto di me. Improvvisamente sono stato investito da una luce bianca, molto intensa, che veniva dall’alto e da dietro. E fin lì tutto normale. Poi questa luce si è trasformata immediatamente in luce rossa... e ho cominciato a... essere molto perplesso. Poi questa luce, lentamente, lentamente, si è sfumata ed è diventata arancione, giallo, poi una combinazione di colori fino a che è diventata una luce verde molto intensa e io in quel momento ho alzato gli occhi e sono rimasto... paralizzato... dalla paura. Mi concedano... dalla paura. E ho visto sopra di me un oggetto enormemente grande. Non saprei dire le dimensioni perché non so valutare ancora oggi, a mente fredda, a che distanza fosse dal mio velivolo. E... vedevo solamente una parte circolare, cioè la parte anteriore circolare, al di là della quale vedevo le stelle. Dopo un certo periodo di tempo, che potrebbero essere stati secondi o anche giornate intere, questo velivolo ha accelerato nei confronti del mio... questo oggetto ha accelerato nei confronti del mio velivolo, mi ha sorpassato, ho potuto vedere la parte posteriore ancora rotonda, quindi poteva essere o circolare o ellissoidale, dopo di che (e schiocca le dita) così, in un batter d’occhio, è scomparso verso nord-ovest.

Bruno Mobrici: Senta, e come hanno affrontato il problema le autorità?

MARCELLETTI: Dunque, guardi, questo mio problema le autorità militari non lo hanno affrontato perché io non ne ho parlato con nessuno, perché se io ne avessi parlato, amo sempre dire che a quest’ora non sarei qui ma sarei probabilmente ancora al manicomio criminale di Aversa, probabilmente.

Il video dell'intervista



Fonte:
- Domenica 8 Ottobre 1995 - RAI 1 - Trasmissione "SPECIALE TG1"
- www.edicolaweb.net/nonsoloufo/marcel01.htm
[Modificato da Sheenky 12/09/2011 15:16]
12/09/2011 15:18

UFO SOPRA CAPE CANAVERAL
DATA: APRILE 1961


Quello che vi proponiamo è uno dei tanti documenti declassificati negli anni sugli UFO. Il dispaccio risale al 5 maggio dell'anno 1961 (il caso invece avvenne un mese prima), proveniva dall'ATIC (Air Technical Intelligence Center) WPAFB (Wright - Patterson Air Force Base) e portava la firma (per accettazione) del Maggiore USAF Robert J. Friend e del Colonnello Philip G. Evans (delegato per i Componenti e la Scienza).
Il documento, reso noto tramite il FOIA (Freedom Of Informaction Act) americano, è uno dei tanti cartacei che fa parte dell'archivio del sottoscritto e del CUI (Centro Ufologico Ionico), che periodicamente verranno resi noti.
Il messaggio scritto sul documento si suddivide in due parti.
La prima parte afferma che "recentemente ci sono stati parecchi avvistamenti radar di oggetti volanti non identificati a Cape Canaveral durante la preparazione e il lancio di esperimenti missilistici. Il giorno 19 aprile 1961 (anche se la seconda cifra del giorno sul documento è quasi illeggibile), alle ore 22:00 circa (ora locale), 60 secondi prima del lancio del missile Polaris test numero 1352, un oggetto volante fu osservato sia sul radar FPS-8 a Cape Canaveral che sul radar FPS-20 del sito Patrick AC&W.
Una intercettazione fu tentata da un ADC F-102 (Vedi foto in apertura articolo) e il caccia intercettore agganciò il bersaglio sconosciuto per due minuti.
L'oggetto sconosciuto fece poi una manovra evasiva e scomparve preventivamente e definitivamente nel pieno dell'intercettazione".
La parte seconda del messaggio dichiara invece che "la possibilità che la Marina abbia condotto delle operazione nell'area, forse anche con possibili associazioni coordinate con le sperimentazioni, vale la pena considerarla".
Si richiede, alla fine del documento, accumulo di aggiuntive informazioni da trasmettere all'ATIC, dati che riguardano il coordinamento esistente tra Marina USA (Navy) e Aeronautica militare americana (Air Force), al di là degli avvisi normali, per il test a Cape Canaveral".
Fin qui l'importante documento, una delle migliaia di pagine, che attesta in maniera incontrovertibile e inequivocabile l'esistenza di oggetti volanti di ignota provenienza e natura, tecnologici e "intelligenti" (manovre evasive in caso di "scramble", intercettazione), sopra basi militari e missilistiche. E non sarà mica l'ultimo.





12/09/2011 15:19

VETERANO DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE: "VIDI DEGLI UFO"
DATA: 1945




Sessantasei anni fa, durante la Seconda Guerra Mondiale, Everett Harris vide un qualcosa di cui sapevano solo i membri della famiglia e i pochi amici intimi. EV, il nomignolo con cui è conosciuto a Summerfield, comunità in cui vive dal pensionamento, ha pensato di divulgare, senza ritorsioni, la sua esperienza all'età di 89 anni.
Denominate "Le Misteriose Sfere", Harris ha composto tre pagine per descrivere la sua esperienza. Una parte del racconto afferma: "io ed un'altro pilota volavamo in formazione stretta sulla via del ritorno alla base...Improvvisamente due oggetti sferici, ciascuno più grande di un aereo monomotore, apparvero volando a non più di 20 metri di distanza sul mio lato sinistro, come se volassero in formazione con noi".
Harris catturò l'attenzione del suo compagno pilota e puntò verso i misteriosi globi. Il compagno pilota, secondo le "memorie" di Harris, strinse le spalle in senso di perplessità e incredulità in quello che vedeva.
Decidendo di avere uno sguardo più da vicino, Harris cominciò a girare lentamente verso gli oggetti. Improvvisamente le sfere fuggirono ad alta velocità, per poi sparire in direzione Sud. Harris scrisse che vide chiaramente dei rivetti su di loro, ma nessuna fonte di propulsione.
Prima della loro sessione di "debriefing", il giovane pilota chiese al suo compagno di volo, che conosceva da poco tempo: "hai intenzione di dire qualcosa di quello che abbiamo visto questa mattina?" E lui rispose: "Diavolo, no! Se lo facciamo, penseranno che lo abbiamo perso e non voleremo più".
Oggi, Harris (foto in alto mentre descrive l'avvistamento) si chiede se hanno fatto la cosa giusta.
Ha dichiarato che non ha menzionato l'episodio prima, ma lo ha fatto molti anni dopo grazie al suo supervisore di lavoro, anche lui un ex pilota d'aereo della Seconda Guerra Mondiale, il quale gli ha raccontato di un avvenimento quasi identico avvenuto nei cieli d'Italia.
Nel suo libro "Strange Company — Military Encounters with UFOs in WWII", l'autore britannico Keith Chester scrive di strani avvistamenti di molti piloti alleati sulla Germania nazista, simili a quelli descritti da Harris e dal suo supervisore.
Harris ha riferito di non aver mai sentito il termine UFO fino a quando ha lasciato la Army Air Force. Tuttavia, recentemente, ha dichiarato che non esclude nessuna ipotesi sugli oggetti che hanno volato accanto al suo Mustang P-51, sui cieli della Germania quella mattina del 1945.

12/09/2011 15:21

GEIPAN: UN ENORME UFO TRIANGOLARE SOPRA LA LOIRA
DATA: 16 LUGLIO 1979


Analizzando i casi catalogati dal GEIPAN francese e inerenti i casi PAN D (casi UFO che rimangono definitivamente inspiegati), troviamo un caso molto interessente, con effetti fisici su testimone.
L'avvistamento accadde il giorno 16 luglio dell'anno 1979. Due testimoni, fratello e sorella, si trovavano nella regione Pays de la Loire (dipartimento Loire - Atlantique), quando alle ore 2 di notte notarono qualcosa di strano nel cielo.
L'avvistamento durò circa 4 minuti e fu notato da casa dei testimoni. Osservarono sopra un porto, di cui non sono state rese note (per la privacy) le coordinate, un enorme UFO di forma triangolare.
Le dimensioni dell'oggetto sono state considerevoli, di circa 100 metri di lunghezza ed era "molto piatto, più largo che alto". Il misterioso velivolo aveva un colore rosso intenso, la parte superiore era provvista di una cupola avente un poggio tondeggiante di colore giallo intenso, con una forte luminosità. Durante l'avvistamento, i testimoni notarono che il contorno dell'alone luminoso era estesamente netto e non rifletteva luminosità nè in cielo, nè in mare.
I testimoni, scioccati, lo videro poi scomparire ad una velocità molto alta, con movimento in orizzontale, in direzione Ovest / Est.
Uno dei testimoni, qualche istante prima la comparsa del velivolo sconosciuto, udì un ronzio molto forte alle orecchie. Fu quell'effetto fisico a convincere uno dei testimoni (il fratello) a scendere dalla sua camera e recarsi sulla terrazza. Una volta sul posto notò l'oggetto, visto qualche secondo dopo anche dalla sorella, che non avrebbe invece avuto nessun effetto fisico.
Il caso rimane "non spiegabile".

Documento declassificato della Gendarmeria





12/09/2011 15:22

IL CASO RADAR/VISUALE DI BELLEFONTAINE
DATA: 1 AGOSTO 1952


Tra i vari documenti contenuti nel volume "Flying Saucers from the Outher Space" scritto nel 1953 da Donald Keyhoe, c'è quello del caso radar visuale, accaduto a Bellefontaine il 1° agosto 1952. Ecco i fatti descritti da Keyhoe, direttamente presi dal documento ufficiale, che allora era ancora classificato.

"Il 1° agosto 1952 alle 10,51 antimeridiane gli addetti al radar di una stazione GCI (Ground Controlled Interception) avevano colto un disco muoventesi velocemente. Verosimilmente stava osservando il campo Wright-Patterson perchè la traccia lo mostrava non lontano da tale base, benchè volasse ad una grande altezza. Quasi simultaneamente la strana macchina fu vista dal suolo da diversi civili nei pressi di Bellefontaine. Sembrava di forma circolare e aveva uno splendore metallico.
Quando i segnali apparvero sullo schermo, due reattori F-86 (immagine sopra) si trovavano a volare a circa dieci miglia dal disco, facendo esercizi di intercettamento in collegamento col GCI. I due piloti, maggiore James B. Smith e tenente Donald J. Hemer, ricevettero immediatamente i dati vettoriali per dirigersi verso l'UFO.
Raggiunta un'altezza di trentamila piedi, Smith e Hemer videro un oggetto circolare risplendente manovrare al di sopra dei loro apparecchi. Per accertarsi che non si trattava di un riflesso dal suolo, i due piloti cambiarono rotta, descrissero un cerchio e s'innalzarono, per osservare l'oggetto sotto diversi angoli. La figura del disco cambiò. Certi che si trattasse di un oggetto solido, i due piloti misero a punto le loro fotomitragliatrici e guadagnarono quota a tutta velocità.
Ad un'altezza di quarantamila piedi il misterioso ordigno si trovava sempre al di sopra di loro. Compiendo una stretta virata, il maggiore Smith cercò di girare un film. Ma il suo F-86 ebbe un abbassamento e mancò l'obiettivo. Hemer puntò anche lui l'apparecchio di ripresa, ma gli accadde la stessa cosa.
Il maggiore Smith riguadagnò i quarantamila piedi e fece un secondo tentativo, che questa volta riuscì: egli potè girare parecchi metri di film prima che il suo aereo perdesse quota.



All'inizio della ripresa del film, il radar di Smith aveva colto per un momento il disco. (Il radar di Hemer era "bloccato", non funzionava, così egli non vide segni sullo schermo). Data la portata del suo radar, il maggiore Smith giudicò che l'ordigno sconosciuto doveva volare dai dodicimila ai ventimila piedi più in alto di lui, perchè i tratti delle segnalazioni erano assai deboli.
Per avere conferma del suo apprezzamento, egli si affrettò a puntare un dispositivo telescopico il cui campo si trovò a coprire esattamente il disco. Ma prima che potesse osservare più attentamente la macchina accelerò la sua marcia e si dileguò ad una velocità vertiginosa. In seguito, utilizzando i dati ottici e quelli del radar, Smith potè calcolare esattamente la grandezza dell'UFO. Sembrava essere uno dei dischi di media grandezza. Se aveva volato a dodicimila piedi al di sopra di lui, il suo diametro era di circa ventiquattro piedi; se aveva volato a ventimila piedi, il suo diametro non poteva essere inferiore ai quaranta piedi...



Il rapporto del servizio segreto su questo caso, che ora mi veniva fatto conoscere, comprendeva anche un'analisi dell'ATIC (Air Technical Intelligence Center)...(...) essa era sensazionale.
Il gruppo radar al suolo aveva stabilito due fatti: ha confermato che gli UFO andavano ad una velocità oraria di quattrocento nodi (quattrocentottanta miglia terrestri) e ha dichiarato che gli F-86 e gli UFO erano apparsi simultaneamente sugli schermi del GCI. E' ovvio che tutti gli sguardi e tutte le antenne si erano portati sugli stessi oggetti.
E' certo che l'oggetto non era un pallone, per via della velocità troppo alta (un pallone radiosonda era stato lanciato alle 10 antimeridiane, tempo centrale e si era diretto verso est. L'oggetto è stato invece avvistato a nord-nord-ovest dalla base).
L'oggetto andava contro vento, e le macchie che lo segnalarono su radar avevano la grandezza corrispondente ad un aereo normale. L'oggetto non poteva però essere un aereo di tipo conosciuto perchè l'altezza a cui si teneva era troppo grande. I riflessi duali di radar fanno poi escludere che si trattasse di un corpo astronomico (...).
(...) E' escluso che possa trattarsi di miraggi elettronici o visuali dovuti a fenomeni metereologici, perchè gli apparecchi radar funzionavano a raggi alti e non avrebbero potuto indicare entrambi, simultaneamente, l'oggetto nella stessa posizione. L'avvistamento non può aver a che fare con condizioni atmosferiche.

Conclusione: il caso è inesplicabile".

Fin qui il sensazionale avvistamento presente nel libro di Keyhoe dalle pagine 159 a 162. I documenti furono mostrati da Albert M. Chop (allora addetto stampa USAF), direttamente al Pentagono.



Lo stesso Chop accenna al filmato e afferma che "si vede un oggetto circolare. Non si può dire null'altro perchè l'immagine è confusa: fu presa ad una distanza di almeno dodicimila piedi". Keyhoe vide poi diversi fotogrammi, confermando ciò che aveva detto Chop, ma non ne sminuiva l'importanza. Per la prima volta un disco volante era stato fotografato durante un avvistamento simultaneo di esso, visivo e a radar, e con l'apparecchio di ripresa dell'aereo collegato ad esso mediante radar.
Ho poi cercato di verificare se quel documento esistesse per davvero e se era stato declassificato. E con mia grande e positiva sorpresa, era contenuto nell'archivo online dei documenti del progetto militare sugli UFO, dal 1952 al 1969, dell'USAF "Bluebook".
L'unica cosa che mancava era uno dei fotogrammi dell'UFO fotografato, che però sono riuscito a recuperare nell'archivio presente sul sito (non più attivo) di Ufologie.net (vedi immagine sopra).
Che dire, oltre a questo caso sul libro di Keyhoe ce ne sono tanti altri, comprese molte dichiarazioni sorprendenti di personalità militari, allora ancora in servizio. E chissà, potrebbe uscire un altro articolo su ciò. Intanto, nelle conclusioni definitive di questo avvistamento, è catalogato come "ignoto". Un vero e proprio UFO.

12/09/2011 15:26

L'UFO DI CASELLE
DATA: 30 NOVEMBRE 1973


Nel 1973, soprattutto nel corso degli ultimi mesi, l’Italia fu interessata da un’ondata di avvistamenti UFO che riaccesero l’interesse della stampa (che a più riprese riportava notizie di analoghe segnalazioni avvenute negli USA) e quindi dell’opinione pubblica sul "mistero dei dischi volanti".
Nella zona di Torino si creò una vera e propria psicosi, con l’inevitabile accumularsi ed accavallarsi di testimonianze più o meno sensazionali fra le quali oggi come allora è difficile discernere l’autentico avvistamento UFO (qualunque sia lo stimolo che l’abbia generato) dall’equivoco, l’allucinazione e la mistificazione.
Il caso più eclatante, di cui si ha una prima traccia in un breve trafiletto apparso sulla cronaca cittadina del quotidiano torinese La Stampa il 1° dicembre, è quello che si verificò la sera del 30 novembre 1973 nello spazio aereo dell’aeroporto "Città di Torino", a Caselle Torinese. Si trattò di un avvistamento radar-visuale, dove cioè l’osservazione ad occhio nudo sarebbe stata confermata dal contemporaneo rilevamento radar. Episodi come questo, peraltro tutt’altro che rari nella casistica ufologica, hanno il potere di destare sensazione ed interesse non tanto per la vistosità degli eventi accaduti quanto per il fatto di essere testimoniati da persone tecnicamente qualificate e, quel che secondo alcuni più conta, da strumentazioni elettroniche cheperò, se da un lato hanno il pregio di non andare soggette ad allucinazioni come la percezione umana, dall’altro possono anch’esse essere influenzate da aberrazioni di origine strumentale (si pensi ai falsi echi o ai cosiddetti zombie).
E’ un dato di fatto comunque che quella sera, all’aeroporto di Torino Caselle, un OVNI - nel senso letterale di oggetto volante non identificato - è stato osservato da più testimoni sia a terra che in volo, ed inquadrato anche dai radar di Caselle e Mortara. Se ci dobbiamo basare sulle testimonianze raccolte, il comportamento di questo oggetto è stato descritto in maniera così strana ed anomala da escludere al momento la sua appartenenza ad una qualsiasi categoria di fenomeni conosciuti, nonostante le indebite spiegazioni fornite dal ricercatore francese Michel Monnerie [1] su cui avremo modo di soffermarci in seguito.

I racconti dell’epoca
Purtroppo nessun ufologo, comprese le associazioni all’epoca operanti sul territorio nazionale, effettuò all’epoca indagini dirette sul caso, mentre vennero riprese in chiave sensazionalistica alcune voci raccolte in ambiente militare, secondo alcuni supportate dalla lettura diretta di non meglio specificati rapporti (peraltro mai resi di dominio pubblico), redatti in seno alle autorità preposte alla difesa [2].
I più si basarono su resoconti indiretti [3] ed è chiaro che la ricostruzione dell’episodio nei suoi precisi dettagli non fu possibile, se non sulla base di quanto riferirono i giornali (oltre cento articoli sulla stampa nazionale), tutte le riviste, la radio e la televisione. Queste fonti di informazione hanno infatti, notoriamente, il difetto di risultare approssimative, inevitabilmente lacunose, e in certi casi perlomeno contraddittorie. Esse ci consentono tuttavia una ricostruzione sommaria dell’episodio nelle sue linee generali, attraverso la puntualizzazione di alcuni fatti fondamentali:

1) La sera di venerdì 30 novembre 1973, intorno alle 19.00, un oggetto luminoso è apparso nel cielo dell’aeroporto di Caselle Torinese.

2) L’oggetto sarebbe stato osservato visualmente da testimoni tecnicamente qualificati, quali gli addetti della torre di controllo e i piloti di tre aerei che, al momento, si trovavano sull’aeroporto: un Piper Navajo in fase di atterraggio (pilota Riccardo Marano), un DC-9 proveniente da Parigi (volo AZ 325, comandante Mezzalami) e un altro DC-9 in arrivo da Roma (volo AZ 043, comandante Tracquilio)[4]. A loro detta appariva come un globo luminoso pulsante, emanante cioè dei bagliori di varia colorazione, dal violetto all’azzurro al rosso.

3) L’oggetto sarebbe stato intercettato da due radar, rispettivamente dall’aeroporto di Caselle (gestito da personale militare) e dal Centro radar CRC/P di Mortara (PV). Si parlò anche di rilevamenti dei radar di Linate e Capo Mele, ma tali informazioni risultano infondate.

4) Sugli schermi radar l’eco appariva come un punto materiale di intensità paragonata a quella che può dare un grosso aereo di linea (un DC-8). Secondo la testimonianza del comandante militare dell’aeroporto di Caselle, colonnello Franco Rustichelli, l’obiettivo appariva inizialmente «immobile».

5) I movimenti dell’oggetto osservati sia visualmente che al radar, sono apparsi (e sono stati definiti) incredibili per un velivolo convenzionale: «spostamenti bruschi a scatti orizzontali e verticali ad una velocità elevatissima» stimata di quasi 5.000 Km all’ora (circa 4 mach). Sarebbe stata inoltre osservata un’ulteriore impennata in verticale di 4800 metri in circa due secondi.

6) Il pilota del Piper, Riccardo Marano, all’epoca ventottenne, tentò inutilmente di avvicinarsi all’oggetto. Mentre si apprestava all’atterraggio, il Marano fu avvertito dalla torre di controllo della presenza di un UFO che si sarebbe trovato in quel momento ad una altezza di circa 400 metri dal suolo. Il pilota si fece guidare «da terra verso l’obiettivo» e lo avrebbe avvistato visualmente quando arrivò ad una distanza stimata in circa 3.500 metri. A questo punto sarebbe cominciato il classico gioco del gatto col topo. Il globo luminoso avrebbe cominciato a fuggire, impedendo all’aereo un ulteriore avvicinamento, ed esibendo tutta una serie di evoluzioni impossibili: improvvise deviazioni, cabrate, picchiate, balli verticali, «come se giocasse a rimpiattino». Ad un certo punto «in meno di un amen», il pilota se lo sarebbe visto passare da prua a poppa.
L’oggetto sarebbe stato inseguito fino all’altezza di Voghera. Qui, essendo ai limiti della propria autonomia, Marano avrebbe desistito all’inseguimento mentre l’UFO continuava la sua fuga in direzione di Genova. Questo punto comunque, non è molto chiaro. Secondo alcuni giornali infatti, l’UFO sarebbe scomparso salendo in verticale a velocità «quadrisonica» [5].

7) L’oggetto sarebbe stato osservato inoltre da numerose altre persone, sia militari che civili, presenti a quell’ora all’aeroporto di Caselle. Da varie fonti dell’epoca emergono altre testimonianze effettuate alla medesima ora in zone limitrofe della città. Tra queste, un certo interesse riveste l’osservazione effettuata a Torino da parte di alcuni giovani, peraltro appassionati di ufologia, membri di uno dei tanti gruppi giovanili sorti all’epoca. Costoro, più o meno alla stessa ora (19-19.30) unitamente a dei familiari, osservarono ad un’altezza stimata sui 3.000 metri un oggetto apparentemente solido che, inizialmente fermo, compì diverse manovre nel giro di circa 20 minuti procedendo a grande velocità. Simile ad una stella di 1° grado, la luce - osservata anche attraverso un telescopio - era di colore bianco luminescente cangiante dal giallo al rosso al verde, e non produceva alcuna scia. Il cielo era limpido. Quasi contemporaneamente si sarebbe verificata una momentanea interruzione dell’erogazione elettrica. Per Edoardo Russo, che raccolse la testimonianza, si sarebbe trattato del pianeta Venere: è un dato di fatto che in quel periodo, in associazione alle condizioni atmosferiche particolarmente favorevoli, la maggior parte delle segnalazioni possono tranquillamente essere associate a cause astronomiche. E non è escluso che ciò possa essersi verificato anche a Caselle almeno per una parte - non tutte - delle testimonianze prodotte, non solo quella sera ma nei giorni seguenti, tanto che si parlò espressamente di «psicosi da UFO». [6]

ALLA RICERCA DELLE FONTI ORIGINALI
Fin qui le scarne, frammentarie e spesso contraddittorie informazioni raccolte attraverso i mezzi di informazione che all’epoca dettero parecchia enfasi all’episodio con titoloni in prima pagina per alcune settimane.
Come dicevamo, non ci risultano indagini dirette sul caso da parte di ufologi o associazioni di ricerca. E ciò e ben curioso se si considera che fino ad oggi tale caso è considerato vero e proprio cavallo di battaglia, un asso nella manica, sia da parte degli ufologi credenti convinti di un’intrusione extraterrestre sia degli scettici o negatori ad oltranza (quali Monnerie) convinti che la misinterpretazione del pianeta Venere associata ad aberrazioni radariche di natura strumentale possano dare una giusta collocazione in termini convenzionali dell’episodio.
Da parte nostra, in seguito ad una serie di circostanze favorevoli che hanno generato un maggiore impulso nel proseguire le indagini, in questi ultimi anni ci siamo sforzati, nonostante il notevole tempo trascorso, di rintracciare la maggior parte dei testimoni coinvolti, sia civili che militari, piloti compresi.
Da ultimo siamo inoltre riusciti ad ottenere la declassificazione, ai soli scopi di ricerca e studio (di cui questo articolo rappresenta solo una breve sintesi), dei rapporti redatti all’epoca dal personale militare coinvolto nella vicenda e che qui presentiamo in anteprima, convinti di fare cosa gradita a chi non ha dogmi da difendere né interessi economici di sorta, ma è desideroso unicamente di fare chiarezza sugli eventi, qualunque risposta possa emergere.
Il quadro che vi proporremo, come ognuno potrà constatare, non fornirà alcuna certezza ma, paradossalmente, ulteriori interrogativi. Cercheremo quindi di informare, purtroppo succintamente in considerazione dei limiti strutturali della rivista, offrendovi in maniera il più possibile asettica quanto è emerso dalle indagini tuttora in corso (il dossier completo sul caso supera le 200 pagine).

ALL’INSEGUIMENTO DELL’UFO
Riccardo Marano, a bordo del suo Piper, è stato il testimone principale del caso. Non è stato difficile rintracciarlo ma piuttosto farlo parlare in merito a questa vicenda, sebbene ci si sia avvalsi della preziosa collaborazione e mediazione di alcuni piloti in stretti contatti d’amicizia e collaborazione con lui.
Tuttora pilota e amministratore di una ditta aeronautica, il Marano - oggi cinquantunenne - non vuole assolutamente tornare su questa vicenda, dando anzi quasi l’impressione di averla voluta cancellare dalla sua memoria. Non sono chiari i motivi di questa sua scelta, a suo dire legata a particolari avvenimenti negativi verificatisi in quel periodo della sua vita. Certamente non mancherà chi tirerà in ballo pressioni da parte delle autorità soprattutto militari e dei servizi, in una logica cospirazionista tanto cara a certi ufologi.
Noi, per diretto coinvolgimento, non la pensiamo così, tenendo conto che non è la prima volta che ci troviamo di fronte a simili atteggiamenti, su cui ogni speculazione ha unicamente un valore emozionale, spesso legato ad attese e credenze dell’ufologo coinvolto.
Nonostante ciò, negli ultimi anni, il Marano sia per iscritto che telefonicamente [7] ci ha confermato in linea di massima quanto noto già all’epoca attraverso la stampa e, pur asserendo che stante il tempo passato non ricordava molto dell’avvistamento, ha ribadito con determinazione e sicurezza che quanto fu da lui realmente visto quella sera, fu esattamente riferito nel corso di una sua comparsa al telegiornale del 3 dicembre 1973 (ore 17.00) [8 ].
Tale intervista, sempre a detta del Marano, fu rilasciata proprio «per porre fine al polverone sollevato all’epoca dalla stampa» che gli aveva «attribuito le più disparate affermazioni». Da questa trasmissione, sinteticamente, emerge quanto segue:

a) Marano fu avvisato della presenza dell’oggetto dagli operatori radar dell’aeroporto di Caselle che confermarono di averlo anche in vista mentre si trovava sulla frequenza di avvicinamento.

b) Erano circa le 19.00 e il cielo era buio. A bordo del suo Piper (che aveva una velocità di crocera di circa 380/400 chilometri orari) poté osservare «un corpo estremamente luminoso», caratterizzato da una «luminosità che variava come se fosse stata comandata da un reostato».

c) Cercando di avvicinarsi maggiormente a questo oggetto, il Marano puntò su di esso. Ebbe però la netta impressione che si alzasse e abbassasse rispetto alla sua quota, muovendosi lungo una linea verticale.

d) Ad un certo punto con gli strumenti di bordo poté verificare che l’UFO si trovava ad una quota più bassa alla sua, per cui puntò decisamente su di esso sia per avvicinarsi, sia per far acquistare maggiore velocità al suo velivolo. Ebbe così la certezza che l’oggetto lo distanziasse con una progressione notevole. Ne conseguiva che, calcolando che stava procedendo ad una velocità intorno ai 200 nodi (circa 380 Km/h), l’oggetto doveva avere una velocità nettamente superiore alla sua (di cui il Marano non ha dato in questa sede alcuna valutazione, a differenza di quanto riportato dai giornali, asserendo di non aver a sua disposizione alcun punto di riferimento a causa anche del buio della notte).

e) Il Marano, in base alla sua esperienza, pur non dando alcuna valutazione in merito, riferì di non saper dare una spiegazione di quanto osservato.

A conferma di ciò occorre anche menzionare la testimonianza resa dallo stesso Marano al giornalista Gérard Dupagny, corrispondente di France-Inter a Roma [9], da cui emergono i seguenti ulteriori particolari:

a) L’autorizzazione a intercettare il traffico sconosciuto gli fu rilasciata dagli operatori radar della torre di controllo.

b) Per espletare questa manovra dovette cambiare direzione di rotta in quanto l’UFO si era nel frattempo spostato in direzione della Val di Susa, uscendo dalla portata degli schermi radar.

c) Un altro aereo gli indicò che l’oggetto si trovava dietro di lui ad una altitudine di circa 3.600 metri.

d) Effettuata una virata se lo vide davanti: assomigliava ad una sfera di luminosità intensa e molto bianca che dava l’impressione di aumentare e diminuire, senza spegnersi mai.

e) Trovandosi ad una altezza inferiore (circa 3.000 metri), prese quota con l’intento di avvicinarsi all’oggetto. La dinamica dell’avvistamento, a questo punto, è eguale a quanto riferito al telegiornale. Il tutto sarebbe durato all’incirca 20 minuti.

Il Marano non ha voluto entrare maggiormente nei particolari e non ci è rimasto che prendere atto di questa sua decisione. Ci è comunque possibile, in tale sede, rendere nota una nota informativa (in copia nei nostri archivi) redatta in data 13 dicembre 1973 dall’Ufficio Comando dei Carabinieri per l’Aeronautica Militare inerente al «sorvolo di mezzo non identificato» sullo spazio aereo di Caselle Torinese.

«Il 30 novembre u.s. alle ore 19.00 circa, in Caselle Torinese (TO), presso l’aeroporto "Città di Torino", Riccardo Marano ventottenne, pilota, da Torino, mentre era intento, a bordo Piper di sua proprietà, ad effettuare una manovra di atterraggio, avvistava a 400 metri dal suolo un mezzo luminescente non identificato viaggiante in direzione di Genova alla velocità di 900 Km/h. Le apparecchiature di Caselle Torinese rilevano la presenza di un "ECO".

Il Comando della I° Regione Aerea informato».

LE TESTIMONIANZE DEGLI ALTRI PILOTI
Oltre a Marano, nello spazio aereo sovrastante l’aeroporto di Caselle si trovavano anche altri due aerei DC-9 dell’Alitalia.
Il primo, proveniente da Parigi (volo AZ 325), era pilotato da Giovanni Mezzalami. Purtroppo questi, a causa di un evento tragico, è recentemente deceduto. Siamo costretti a servirci dei vari resoconti giornalistici ed in particolare dell’intervista da lui rilasciata al giornalista Dupagny [10], confermataci da altri colleghi.
Circa sette minuti prima della fine del volo, la torre di controllo li avvertì che un oggetto sconosciuto emanante una forte luce appariva sul percorso di atterraggio. Solo a due minuti dall’atterraggio e a 300 metri di altitudine, unitamente al copilota poté osservare all’improvviso una luce molto forte e brillante di colore bianco-azzurro a circa 15-20° sull’orizzonte, di cui non poté valutare la grandezza.
Più precisa e verificabile è la testimonianza resaci direttamente dall’ex comandante dell’Alitalia Franco Tracquilio [11] da noi rintracciato tramite l’ufficio personale della sua ex compagnia, pochi giorni prima che partecipasse al 4° Simposio internazionale sugli Oggetti Volanti Non Identificati e i fenomeni connessi svoltosi a San Marino (10-12 maggio 1996) su invito di Roberto Pinotti, che lo aveva casualmente conosciuto nel corso di una conferenza tenuta al Lions Club Ager Praenestinus di Palestrina (Roma) l’11 novembre 1995 [12].
Sia telefonicamente che per lettera [13] il Tracquilio ci ha riferito che l’avvistamento fu da lui osservato unitamente al copilota (di cui non ha saputo fornire le generalità) mentre ai comandi di un DC-9 era in avvicinamento finale proveniente da Roma (volo a suo avviso siglato AZ 190 e non AZ 043, dato che avrebbe dovuto verificare sul suo libretto di volo). La segnalazione fu fatta da Torino Avvicinamento che riportava un «conflitto con traffico non identificato a circa 4 miglia in finale, posizione Val di Susa» (traffico quindi intercettato dal radar). Ricorda perfettamente che Marano tentò di avvicinarsi all’UFO chiedendo assistenza radarica. L’oggetto, un globo luminoso di intensa luminosità, dava l’impressione di muoversi in senso verticale assumendo la massima lucentezza «quando - sono le testuali parole di Tracquilio - raggiungeva un picco d’altezza». Quando Marano tentò di avvicinarlo, si spostò velocemente in direzione di Voghera per poi continuare il suo volo verso le Alpi, attraversando la Pianura Padana e scomparendo alla vista diventando sempre più evanescente.
Rientrando a Roma ebbe via radio l’informativa che un radar militare (con ogni probabilità quello di Mortara) aveva confermato sia la presenza dell’oggetto che l’accelerazione da quest’ultimo compiuta (un balzo verso l’alto di circa 4-6.000 metri) in 4-6 secondi ad una velocità stimata sui 4 mach. Il Tracquilio ha inoltre riferito che una volta atterrato a Caselle, attuate tutte le procedure di rito, poté osservare (unitamente a numerose persone) la parte finale dell’avvistamento.
Tracquilio, come anche Mezzalami, non fu interrogato in merito da alcuna autorità ma ricevette unicamente la raccomandazione da parte della sua compagnia di non dare eccessiva pubblicità all’accaduto [14].

IL COINVOLGIMENTO DEI MILITARI
Sia i giornalisti che certi ambienti ufologici urlarono subito al top secret e alla "congiura del silenzio". Con un titolo emblematico ed altisonante ("Segreto il rapporto dell’A.M. sul-l’avvistamento UFO di Caselle. Perché? I nostri controlli iniziano dove gli altri finiscono") la rivista del Centro Ufologico Nazionale [15], fra le altre osservazioni cui rimandiamo i lettori, riferiva: «Un nostro collaboratore, capitano del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica [16], ci aveva prontamente informati dell’esistenza di un rapporto di una decina di pagine inoltrato, dall’Aeroporto Militare di Caselle, alla ZAT (Zona Aerea Territoriale) di Milano. Vista l’impossibilità di venire a conoscenza del contenuto di tale rapporto a Caselle, ci siamo rivolti, attraverso vari canali, agli ambienti responsabili dell’AM di Milano; ma invano. Come a Caselle, ci è stato detto che non era possibile rendere noto il contenuto della relazione in questione...».
In seguito alle informazioni assunte tramite alcune conoscenze nell’ambiente militare dell’Aeronautica dal-l’allora presidente del CUN dott. Franco Bordoni Bisleri (notissimo ex ufficiale dell’A.M.), l’estensore del-l’articolo aggiungeva: «Confessiamo che non è stato facile venire a conoscenza del contenuto del rapporto, che al momento si trova effettivamente presso l’Ufficio Operazioni della prima Regione Aerea a Milano. Specificare qui come ci siamo arrivati è ozioso. L’importante è che ci siamo riusciti. Veniamo quindi al dunque. Precisiamo subito che il documento non è stato visto direttamente da noi, ma da un ufficiale superiore dell’A.M. nostro collaboratore, che solo avrebbe potuto avere accesso agli archivi del Comando in questione. Quanto abbiamo così appreso, peraltro, potrebbe apparire piutttosto deludente. Il rapporto tratta dell’avvistamento sotto il profilo tecnico, non manca di riferire le testimionianze del personale interessato e non omette le segnalazioni visuali dell’UFO; ma conferisce scarsa importanza al comportamento anomalo del corpo volante avvicinato da Riccardo Marano attribuendo il tutto all’emotività del pilota. Analogo discorso per quanto concerne la forma e il colore della misteriosa presenza; le mutazioni cromatiche della luminosità del corpo sono messe in rapporto a fattori emozionali, ed il caso viene ridimensionato suggerendo per esso una soluzione classica, di natura meteorologica: in particolare, l’avvistamento verrebbe spiegato come un non frequente fenomeno di rifrazione di onde radar su di una massa di energia elettrostatica condensata (plasma)». Tale documento inoltre, risultava classificato come "segreto".
Le ricerche da noi effettuate presso il reparto SIOS della Prima Regione Aerea, sia formalmente che informalmente [17], hanno dato esito negativo; anche agli atti del 2° reparto dello SMA a Roma [18] non risulterebbe questa relazione. I contenuti di questo ipotetico documento risultano invece molto simili nell’insieme alle considerazioni elaborate nel 1977 da un ufficiale in congedo dell’Aeronautica, il dottor Igino Gatti, a suo tempo collaboratore ufologico dei servizi d’intelligence e in stretto contatto con il cosiddetto "collegio invisibile" degli scienziati che negli anni ’60 si occupavano in via riservata dell’argomento a livello internazionale). Da noi avvicinato, Gatti ci ha confidato di non aver potuto concludere le sue analisi in merito, in quanto non fu dato alcun riscontro alle sue richieste [19]. Questa sua relazione, che avrebbe dovuto essere riservata agli uffici competenti dello Stato Maggiore della Difesa, fu erroneamente inoltrata al CUN nel 1978 unitamente a un dossier di segnalazioni ufologiche verificatesi nel 1977 [20].
Ben diverso appare invece il rapporto redatto dal CRC/P di Mortara di recente declassificatoci, che riportiamo a margine per esteso a corollario delle nostre indagini, checché ne dicano altri autori [21]. Tale documento ci fornisce un quadro cronologico esatto degli avvenimenti succedutisi in quei giorni, oltre a confermare integralmente quanto il dottor Franco Bordoni Bisleri in data 18 dicembre 1974 riferì per iscritto all’allora segretario del CUN Giancarlo Barattini, raccomandandosi «vivamente di non far trapelare la fonte di tali notizie in quanto top secret» [22], senza peraltro rendersi conto che tali informazioni - dato fino ad oggi del tutto ignorato dagli ufologi - erano già state riferite per esteso agli organi di stampa dal col. Marco Rubbi della Prima Regione Aerea, delegato all’uopo dai suoi superiori in accordo con lo Stato Maggiore dell’Aeronautica di Roma per fare fronte alle insistenti richieste di informazioni avanzate dai giornalisti. Tali informazioni furono rese dallo stesso col. Rubbi nel corso di un telegiornale andato in onda il 3 dicembre 1973 (edizione delle 13.30), condotto dal giornalista Elio Sparano alla presenza di Giuseppe Dicorato che approfondì la questione sul settimanale Tempo in questi termini [23]:

«Sullo schermo circolare del radar, la macchia luminosa si muoveva a scatti. Non si ripresentava a ogni rotazione dell’antenna, cioè a intervalli fissi di 12 secondi: occasionalmente, la traccia scompariva dallo schermo, come se l’oggetto scoperto nel cielo dal fascio di onde del radar si fosse fermato (il radar era provvisto di un dispositivo per la cancellazione automatica degli echi fissi, cioè dei corpi non in movimento), o addirittura volatilizzato. Dopo un intervallo di una battuta o due dell’antenna del rotante, riappariva sullo schermo, in un’altra posizione: "Distanza 21 miglia, velocità stimata intorno ai 60 nodi", comunicava l’operatore leggendo i dati sul reticolo dello schermo.

Qualcuno degli uomini che, in sala controllo, si erano raggruppati attorno al tavolo del radarista per seguire lo spettacolo della traccia di quel corpo volante dell’apparente grandezza di un aereo di linea ("analoga a quella di un DC-7 o di un Caravelle", venne poi confermato) che si muoveva però a scatti effettuando virate a 90 gradi che nessun aereo conosciuto potrebbe compiere senza disintegrarsi, decise di andare a dare un’occhiata fuori. Erano le 22 e 40. "Contro il cielo nero - dice uno dei testimoni - nella posizione rilevata dal radar, spiccava un globo luminoso perfettamente visibile a occhio nudo e che si muoveva compiendo le strane evoluzioni rilevate dall’occhio elettronico. Cambiava di colore passando dal blu al verde, al rosso e al bianco, e lasciava dietro di sé una scia. Data la distanza - 21 miglia - per essere così ben visibile a occhio nudo doveva avere in effetti dimensioni ragguardevoli".
La scorsa settimana, questo è stato uno solo dei tanti avvistamenti di oggetti volanti non identificati effettuati nello spazio aereo intorno, a Mortara, in Piemonte, [sic] da un radar della difesa. Un paio di sere prima, oltre a quello di Mortara anche un altro radar di diverso tipo e di portata più ridotta (il cosiddetto ‘radar di avvicinamento’ dell’aeroporto torinese di Caselle) aveva avvistato un altro misterioso oggetto volante. La segnalazione era stata confermata anche dai militari in servizio alla torre di controllo di Caselle e dai piloti di tre aerei in volo. Quella notte, il radar di Mortara aveva però visto anche altri 11 oggetti volanti non identificati quindi, in totale due in meno di quelli che avrebbe segnalato un paio di notti dopo, quando gli uomini di turno nella sala controllo avrebbero identificato 10 tracce sconosciute.

"Mai visto niente di simile" -, dice il capitano Marco Rubbi, dello Stato Maggiore della prima Regione aerea. (...)

Come spazialista, Rubbi è anche propenso a concedere un certo margine di credibilità all’esistenza di oggetti volanti sconosciuti; ma come ufficiale dell’aviazione non si permette divagazioni, si attiene ai fatti. "E i fatti - dice - si riassumono nell’avvistamento senza ombra di dubbio, perché controllato elettronicamente e a vista da esperti in sorveglianza del cielo, di corpi luminosi che si sono presentati anche in gruppi di quattro o cinque, oltre che isolatamente, e dei quali in un caso si è potuta determinare anche la quota: 12mila piedi, 3.600 metri. Tutti avevano in comune uno strano movimento a scatti, con mutamenti di velocità repentini in più o in meno, fino a zero. La velocità si è sempre mediamente mantenuta fra i 60 e 150 nodi. Nel corso del primo rilevamento, una traccia ha però toccato per tre o quattro minuti una punta di 1.370 chilometri orari, e nel corso del secondo (quello di due notti dopo) un’altra traccia ha raggiunto i 1.870 chilometri orari. Il resto (storie di caccia lanciati all’inseguimento dei misteriosi globi, ordini da noi emanati di ’non parlare assolutamente dell’argomento’, come qualche giornale ha scritto) è pura fantasia".
In altre parole, il radar di Mortara ha segnalato corpi volanti non identificati aventi velocità medie fra i 111 e i 278 chilometri orari, e a distanze variabili dai 39 chilometri in avanti. Gli avvistamenti sono sostanzialmente avvenuti entro i confini di un ideale rombo avente come vertici Torino, Voghera, Alassio e il Monviso».
Queste informazioni venivano inoltre riprese nel corso di una conferenza [24] tenuta dallo stesso ufficiale il 27 febbraio 1975 presso il circolo Lions di Vigevano. In tale contesto riferì che i radar del CRP/C di Mortara (per l’esattezza l’AN/FPS-88 di avvistamento azimuthale di fabbricazione americana, e il radar di quota S269 di fabbricazione inglese), erano all’epoca dotati di un sistema semi-automatizzato e che il recording del computer determinò «inequivocabilmente» - come lui stesso verificò - l’avvistamento di oggetti volanti non identificati. In un solo caso, come dicevamo, fu rilevata la quota: a suo avviso questa assenza di rilevamenti da parte dei radar di quota è facilmente spiegabile considerando le differenti caratteristiche dei lobi di esplorazione di questi ultimi rispetto a quelle dei radar azimuthali.
Pur ritenendo inconfutabili queste testimonianze, in un caso e avvalorate anche da osservazione visiva da parte di un gruppo di controllori, il Rubbi ancora oggi ritiene si sia trattato di particolari fenomeni atmosferici poco conosciuti (plasma e/o fulmini globulari) che a suo avviso renderebbero conto delle caratteristiche ottiche rilevate: variazioni cromatiche, movimenti repentini, virate a 90°, accelerazioni violente ed improvvisi arresti. Quasi a conferma del documento di analisi redatto da Igino Gatti.

CONFERME E SMENTITE
Nell’ambito delle nostre indagini abbiamo potuto inoltre avvicinare personale operativo in servizio quella notte all’aeroporto di Caselle (tutt’oggi restio a parlare dell’accaduto) e l’allora col. Franco Rustichelli che comandava il settore militare dell’aeroporto. Questi ci ha innanzitutto precisato di non essere stato testimone diretto dell’avvistamento in quanto quella sera (come peraltro avevamo già appurato da altre fonti) non era in servizio. Ha confermato le prime dichiarazioni rilasciate alla stampa, cui era stato autorizzato dall’allora colonnello addetto alle pubbliche relazioni presso la Regione Aerea, e precisamente [25]: «Ieri sera, un punto materiale, luminoso di luce non eccessivamente intensa, era realmente fermo e si muoveva a velocità estremamente limitata, un miglio o due in direzione ovest. Si è spostato poi con movimento lento e graduale sempre in direzione ovest fino a quattro miglia verso l’imbocco della Val di Susa. Il pilota di un Piper è riuscito ad avvicinare l’oggetto fino a un miglio e mezzo circa. Allora il punto materiale prendeva velocità e si allontanava alzandosi in quota». Ci ha ribadito inoltre la conferma radarica (GCA), di cui però non è stato possibile acquisire alcuna documentazione strumentale, e la probabile compilazione da parte del personale coinvolto dei relativi moduli di segnalazione di OVNI, di cui peraltro non abbiamo trovato traccia. Come altri ufficiali e sottufficiali dell’A.M. da noi intervistati in merito, ha decisamente negato:

a) che fossero state condotte indagini ufficiali più approfondite in merito all’avvistamento radar e visuale;

b) che siano state ordinate azioni tattiche per il riconoscimento in volo (scramble da Cameri), come confermato anche dai documenti ufficiali recentemente declassificati;

c) che vi sia stato un interessamento diretto, come riportato con enfasi all’epoca da diversi organi di stampa [27], da parte di rappresentanti della NATO giunti appositamente da Napoli. (Questo particolare ci è stato anche ribadito dal LT Col. dell’USAF Lowell R. Boyd Jr. dell’Ufficio Comando dell’Allied Air Forces Southerns Europe con sede a Bagnoli, Napoli);

d) che siano stati adottati provvedimenti disciplinari nei confronti di personale militare relativamente a notizie fornite alla stampa, peraltro autorizzate;

e) che sia stata emessa una circolare in cui si sarebbe rammentato il divieto assoluto di fornire informazioni relative agli UFO da parte di personale militare [28] come già confermatoci all’epoca da un ufficiale dell’AM in servizio presso la Prima Regione Aerea [29].

Una delle persone che contribuirono a far circolare questa notizia fu Silvio Davier, all’epoca responsabile della "commissione" ufologica del gruppo torinese Spazio 4, che nel corso di una recente telefonata ci ha fatto capire - come già dubitavamo fortemente - che si sia trattato di un’invenzione nell’intento di dare maggiore pubblicità al proprio operato [30].
Si può quindi affermare che numerosi giornalisti (come quell’inviato di Stampa Sera che arrivò a produre con dei calchi impronte umane di grossa fattura sulla neve, alle pendici del monte Rocciamelone) nonché diversi ufologi, all’epoca generarono addirittura delle notizie false, ripescando quanto era possibile nel calderone delle credenze ufologiche e dando origine a vere e proprie leggende, che in parte perdurano a tutt’oggi.
Come uno degli ufficiali da noi avvicinati ci ha confidato, al di là delle dichiarazioni improprie e disparate messe loro in bocca, misteri dal punto di vista militare, difensivo e di intelligence all’epoca non ce ne furono, se non, ovviamente, l’avvistamento stesso.
L’atteggiamento dalle autorità preposte fu però distaccato e superficiale, se inquadrato in quel periodo particolare dal punto di vista strategico e politico, del quale vale la pena ricordare almeno tre fatti significativi.
Innanzitutto il verificarsi di molteplici rilevazioni radar di velocissimi echi effettuate negli anni ‘70 e che, filtrate a volte attraverso le maglie della riservatezza militare, erano con ogni probabilità riferibili a sorvoli a scopo ricognitivo da parte dì velivoli teleguidati (drones) sovietici supersonici del tipo Tupolev Tu-12 DBR o di aerei pilotati Mig 25-R (Foxbat.B in codice NATO), questi ultimi espressamente concepiti per l’intercettazione degli avanzatissimi bombardieri statunitensi North American XB-70 e riadattati per la ricognizione strategica (con la possibilità di superare mach 3 a postbruciatore inserito) [31].
In secondo luogo l’emissione da parte dell’autorità nazionale per la sicurezza di documenti contenenti avvisi e previsioni circa attentati contro installazioni aeroportuali italiane da parte di formazioni estremiste palestinesi (in particolare uno di essi, datato 12 ottobre 1973, raccomandava la massima sorveglianza di tali installazioni [32]). E a questo proposito non può passare inosservata la notevole quantità di osservazioni ufologiche presso basi dell’Aeronautica Militare, numerose delle quali agli atti, verificatesi in questo periodo e concernenti anche un caso con misteriose entità animate [33].
Per ultimo l’interesse dei servizi di spionaggio stranieri (soprattutto dei paesi dell’est) per l’aeroporto di Torino-Caselle spesso utilizzato per le prove di nuovi prototipi destinati all’uso militare, come dimostrato ancora di recente in seguito all’aereo russo Antonov precipitato mentre era in fase di atterraggio [34].
Sono tutti elementi, questi, che meriterebbero una più attenta lettura ed interpretazione che va al di là del mero interesse ufologico.

IDENTIFICATO O NON IDENTICATO
L’ufologo francese Michel Monnerie in un suo libro alquanto contestato e controverso [35] affermò, senza peraltro aver effettuato alcuna indagine diretta, ma basandosi unicamente su fonti giornalistiche, di essere convinto che l’oggetto avvistato a Caselle fosse riconducibile al pianeta Venere, quella sera particolarmente luminoso stante le concomitanti ottimali condizioni meteorologiche. E, come Igino Gatti, è del parere che gli echi radar siano riferibili ad aberrazioni strumentali o a errori degli operatori. Il tutto condito all’insegna della... suggestione collettiva.
Non neghiamo che l’ipotesi astronomica (Venere) sia interessante e che di fatto possa rendere conto di numerose segnalazioni da noi raccolte, riferibili non solo al 30 novembre ma anche ai giorni precedenti (si pensi al noto caso Contin) e, soprattutto, alla conseguente psicosi da UFO che generò decine di avvistamenti in tutto il Piemonte.
Ma di fatto tale interpretazione - a meno che si voglia non prestare fede alle testimonianze raccolte - non giustifica pienamente le caratteristiche aerodinamiche dell’UFO segnalate dai piloti Riccardo Marano, che ne tentò l’inseguimento, e Franco Tracquilio.
Si potrebbe peraltro chiamare in causa quella che in medicina aeronautica viene definita "illusione autocinetica" [36]. Essa consiste in moti apparenti di un oggetto luminoso, nel campo visivo del pilota quando l’insieme dei punti di riferimento visivi (la cornice percettiva) difettano o sono del tutto assenti. In genere, l’illusione di moto apparente è proiettata su un oggetto determinato del campo visivo (l’oggetto luminoso sembra muoversi bizzarramente rispetto all’aereo), ma può anche essere imputata a movimenti dell’aereo stesso rispetto all’oggetto, analogamente alle illusioni di movimento che nascono dal moto relativo di un treno rispetto ad un altro ancora fermo. L’autocinesi, a detta degli studiosi della percezione, interviene soprattutto quando il o i punti di riferimento sono di piccolo diametro o poco illuminati.
Pur se si tratta di disquisizioni suggestive, riteniamo che per il caso in questione, se si vuole rimanere ben saldi a quell’onestà intellettuale che dovrebbe permeare l’operato di ogni serio studioso e ricercatore, al momento attuale non sia possibile dare alcuna risposta esaustiva che tenga conto delle varie dinamiche emerse in sede d’indagine, a meno che non si voglia forzare la mano. In questo caso, pur facendo riferimento alla cosiddetta economia delle ipotesi, le coincidenze sarebbero veramente tante, anzi troppe, e paradossalmente più fascinose dello stesso fenomeno UFO.


NOTE

[1] Michel Monnerie, Le naufrage des extraterrestres, Nouvelles Editions Rationalistes, Paris, 1979, pp. 21-25; Et si les ovnis n’existaient pas?, Les Humanoides Associes, Paris, 1977, pp. 27-30; L.D.L.N., n. 247-248, 1-2/85, pp. 3-5.

[2] Roberto Pinotti, UFO: la congiura del silenzio, Armenia, Milano, 1974, pp. 141-146. Di recente Pinotti ha anche fatto riferimento a documentazione da lui visionata presso un non ben precisato comando dell’arma dei Carabinieri di Torino.

[3] Marco Marianti, Visitatori non invitati, Sugarco, Milano, 1978, pp. 187-190; GdM, n. 35, 2/74, pp. 10-12; Marcello Coppetti, "Uno strano documento", Giornale dei Misteri, n. 108, 3/80, pp. 11/13; Notiziario UFO, n. 61, gennaio-marzo, 1974, pp. 9-10.

[4] Il cui nome è stato più volte travisato in Tranquillio o Traquillio.

[5] La Stampa, cronaca di Torino, 1.12.1973; Stampa Sera, 1.12.1973; La Notte, 1.12.1973; Gazzetta del Popolo, cronaca di Torino, 2.12.1973; La Stampa, cronaca di Torino, 2.12.1973; Stampa Sera, 3.12.1973; La Stampa, 4.12.1973; Corriere della Sera, 5.12.1973.

[6] Stampa Sera, 3.12.1973.

[7] Varie comunicazioni personali; lettera di Riccardo Marano all’autore del 3.11.1994.

[8 ] Roberto Pinotti, op. cit., pp. 141-142. Una registrazione di questa intervista, presente nei nostri archivi, ci è stata gentilmente duplicata a suo tempo dalla RAI.

[9] Jean-Claude Bourret, La nuova sfida degli UFO - Testimonianze, De Vecchi, Milano, 1978, pp. 43-48 (tit. or.: La nouvelle vague des soucupes volantes, ed. France-Empire, Paris, 1975).

[10] Jean-Claude Bourret, op. cit., pp. 43-44.

[11] Comunicazione telefonica da parte della dott.ssa Nadia S. dell’ufficio personale della compagnia aerea Alitalia del 29 aprile 1996.

[12] Comunicazioni personali; lettera di Franco Tracquilio del 21.5.1996; trascrizione intervento al 4° Simposio di San Marino a cura di Marco Orlandi (CISU-BO).

[13] Giacomo Ricci, "Gli UFO: che fare?", Lionismo, n. 3, 12/95.

[14] A sua detta ne parlò solo giorni dopo nel corso di una cena con comuni amici. Tra i presenti c’era anche l’attuale on. Alberto Michelini che scrisse un articolo per il quotidiano romano Momento Sera.

[15] Notiziario UFO, n° 61, gennaio-marzo 1974, pp. 9-10.

[16] Il nominativo è conservato agli atti nei nostri archivi unitamente a una deposizione firmata.

[17] Varie comunicazioni personali. Lettera al CISU del 19.11.1994.

[18] Lettere al CISU del 23.5.1994, 4.4.1996 e 25. 6. 1996.

[19] Trascrizione della telefonata intercorsa il 14.2.1996.

[20] Notiziario UFO, anno III, n° 1 (92), gennaio 1980 (speciale dossier comunicazioni ufficiali della difesa sugli UFO); documentazione inviata al CUN dalla Segreteria Generale dello SMD il 31.3.1978 (tale documento, seppur accluso, non è contemplato nella lettera di accompagnamento).

[21] Roberto Pinotti, UFO, Scacchiere Italia, Oscar Mondadori, Milano, 1992, pp. 76-78; Notiziario UFO, n. 105, 7-12/86, pp. 16-20; Marcello Coppetti, op. cit.

[22] Notiziario UFO, n. 73, gennaio-marzo 1977, pag. 5.

[23] Giuseppe Dicorato, "Parlano gli uomini del radar di Mortara. La notte che vedemmo 12 UFO", Il Tempo, Anno XXV, n. 50, 16.12.1973, pp. 12-14.

[24] Marco Rubbi, "Gli oggetti volanti non identificati", schema della conferenza tenuta la sera del 27 febbraio 1975 presso il Lions Club di Vigevano; indagine del Ten. Col. A.M. D., 7 marzo 1996; lettera all’A. del 27.3.1996.

[25] Mario Bariona su Stampa Sera dell’1.12.1973; La Stampa, 2.12.1973. Trascrizione del colloquio telefonico effettuato il 30 novembre 1996; comunicazioni varie.

[26] Paese Sera, 3.12.1973; Stampa Sera, 3.12.1973; Stampa Sera, 5.12.1973; La Stampa, 6.12.1973.

[27] Stampa Sera, 4.12.1973; Avvenire, 5.12.1996; Il Secolo XIX, 6.12.1973. Lettera al CISU del Lt. Col. USAF Lowell R. Boyd Jr. Executive Officer to COMAIRSOUTH del 24.4.1996.

[28] La Stampa, 6.12.1973; Gazzetta del Popolo, 11 dicembre 1973; Giornale dei Misteri, n. 37, 9/74, pag. 10; lettera di Silvio Davier (Spazio 4) al gruppo Rigel 2001 (Milano) del 29.9.1974.

[29] Dichiarazione scritta del Cap. A.M. Gerolamo M. a Vittorio Cinelli del 24.9.1974

[30] Trascrizione della telefonata del 7.12.1996.

[31] Alberto Sgarlato, "Caccia alla volpe con sorpresa", Aerei, 12/95, pp. 56-57 e Nico Sgarlato, "Fantasmi contro volpi", Aerei, 5/96, pp. 54-55.

[32] Giuseppe De Lutiis, Storia dei servizi segreti in Italia, Editori Riuniti, Roma, 1991, pp. 173, 382 (nota 84).

[33] Giancarlo D’Alessandro e Paolo Fiorino, "Umanoidi alla base militare di Istrana", UFO - Rivista di informazione ufologica, n. 14, 7/94, pp. 18-22.

[34] La Stampa (cronaca di Torino), 28-29-30.10.1996; 3.11.1996; Volare, n. 155, novembre 1996, pp. 9-15, 28.

[35] Michel Monnerie, op. cit., pp. 21-25.

[36] T. Lomonaco - A. Scano -G. Lalli, Medicina aeronautica ed elementi di medicina spaziale, Regionale Editrice, Roma, 1960, pp. 368-391; Ugo De Carolis, Indagine sul disorientamento in volo, Quaderno 31, Scuola di Guerra Aerea, Firenze, 1978.


12/09/2011 15:29

AVVISTAMENTO UFO NEI DINTORNI DI CRACOVIA CONFERMATO DA PIU' TESTIMONI
DATA: 8 E 9 MARZO 2011


Nei giorni 8 e 9 marzo 2011, una serie di strani incidenti sono avvenuti nell'area di Cracovia (Polonia). Diversi testimoni indipendenti hanno osservato uno strano mezzo aereo, che rassomigliava ad un classico "flying saucer" (disco volante), con un anello di luci lungo il suo bordo. In un caso, l'oggetto fu visto sospeso sopra l'autostrada. In altri due, l'UFO passò sopra le automobili dei testimoni e, successivamente, l'oggetto non identificato attraversò il cielo sopra il distretto di Cracovia. Ufficialmente non si sa nulla a riguardo. Ma i resoconti dei testimoni oculari non mentono.
La prima relazione sull'avvistamento di uno strano mezzo aereo a Cracovia è uscita a galla il giorno 10 marzo. Essa contiene una relazione di uno strano oggetto volante che apparve sopra Bronowice e poi volò verso l'aeroporto di Balice. L'avvistamento ebbe luogo il 9 marzo, ma ben presto si è scoperto che, 10 minuti prima, un simile oggetto passò sopra l'automobile di una testimone a Kryspinów. Ulteriori relazioni hanno suggerito che due avvistamenti, di un oggetto simile, avvennero il giorno prima. Nel primo caso, l'oggetto fu visto nella zona di My#347;lenice e sorvolò l'automobile di un testimone, per poi scomparire nella notte. Due ore più tardi, due donne videro una strana luce sospesa su un'autostrada. Quando passarono sotto l'oggetto, scoprirono che si trattava di un disco metallico, con delle luci rosse nella parte inferiore.



Il primo avvistamento ebbe luogo a #321;yczanka l'8 marzo 2011 (vedi sopra disegno fatto dal testimone), alle ore 19:20 (ora locale). Il testimone stava tornando a casa con la figlia quando notò uno strano oggetto, a forma di disco, sospeso sopra la sua testa. Decise di fermare la macchina. Secondo il suo resoconto, l'oggetto aveva un diametro di circa 15 metri ed era sospeso ad un'altezza, dalla testa del testimone, di circa 30/50 metri. Il disco aveva una serie di luci bianche sul bordo e anche verdi e rosse sul fondo. Ruotava lentamente intorno al proprio asse.

Il secondo incidente, che coinvolse due testimoni di sesso femminile, avvenne in direzione di Cracovia. Secondo la loro relazione, l'oggetto fu notato per la prima volta alle ore 21:52 circa (ora locale) e rassomigliava ad una luce intensa. Una delle donne pensava fosse un aereo, che partiva dall'aeroporto di Balice presente nelle immediate vicinanze. Dopo un pò, quando la loro macchina passò proprio sotto la luce, si scoprì che era in realtà un enorme disco volante metallico, con una fila di luci rosse lungo il suo bordo.
"Quando alzammo gli occhi a vedere la luce, notammo una regolare forma di un disco metallico con luci rosse attorno. Passammo sotto l'oggetto e poi lo vedemmo di nuovo sul lato sinistro. Non sappiamo se fosse lo stesso oggetto che si spostò verso sinistra o un altro oggetto", ha scritto il testimone seduto sul posto passeggeri.



La testimone che stava guidando l'auto durante l'incontro ha confermato ciò che ha detto la sua amica. Entrambe le donne sono altamente affidabili, ma hanno chiesto l'anonimato temendo che pubblicizzare il proprio nome possa pregiudicare la loro carriera. In questo caso si è scoperto che l'UFO aveva dimensioni simili al primo avvistamento. A causa di un'altitudine relativamente bassa, l'oggetto era una minaccia per il traffico automobilistico. Inoltre, nessun effetto, che appare con gli incontri ravvicinati con gli UFO, fu osservato (ad esempio l'interazione con il motore dell'auto). Inoltre, l'oggetto non emetteva nessun suono (vedi sopra disegno effettuato da uno delle due testimoni).

IL DISCO DI CRACOVIA
I prossimi due avvistamenti ebbero luogo il giorno successivo. Il primo coinvolse uno scenario simile ai primi due casi. In questo caso, l'oggetto fu visto a Kryspinów, situato a sud-ovest di Cracovia. Apparve sopra l'auto di una testimone. L'UFO fu visto anche da due bambini sul sedile posteriore. Secondo il rapporto, l'oggetto era a forma di disco, con una fila di punti luce bianchi "simili a lampadine". Si fermò per un attimo a mezz'aria e poi scomparve verso nord.
Circa 10 minuti più tardi, un oggetto simile fu visto a Cracovia, precisamente nel complesso residenziale di Bronowice. Il testimone, che per primo a trasmesso la sua relazione, ha scritto: "ho sentito un suono simile a quello emesso da un elicottero, ma differente (...). Ho guardato nella zona dovre proveniva l'emissione sonora e sono rimasto scioccato. Non era un aereo! Era tutto buio, ma ho notato un anello di luci bianche, di un diametro simile a quelle di un aereo. L'oggetto viaggiava a bassa quota sopra il terreno (...). All'interno dell'anello, c'era un qualche tipo di spazio scuro, più scuro della notte. C'erano altre due luci colorate all'interno".
Secondo il suo rapporto, l'oggetto scomparve verso l'aeroporto.

CONCLUSIONI
La prima conclusione è quella che i testimoni videro un oggetto volante non identificato oppure oggetti e che in tutti i casi possono essere collegati tra di loro. Il problema principale è che ci sono alcune differenze nella descrizioni delle luci, viste sulla parte inferiore dell'oggetto. In due casi abbiamo a che fare con una fila di "lampadine" bianche. In altri, i testimoni hanno visto una fila di punti luce rossi o un anello di colore bianco.
Tutti i testimoni hanno riferito che l'oggetto non era in alcun modo simile ai convenzionali mezzi aerei. Inoltre, in alcuni casi, hanno adattato il tutto ad un aereo, visto la zona aeroportuale nelle immediate vicinanze. Gli UFO sono stati visti, anche, volare a bassissima quota. Un mezzo aereo convenzionale che volasse a quella altitudine può rappresentare una grande minaccia per i testimoni. Inoltre, sia gli ufficiali dell'aeroporto che militari della Air Transport Base localizzati a Balice non sanno nulla rispetto ad una "inusuale attività aerea" tra l'8 e il 9 di marzo 2011. La cosa interessante è che in due occasioni i testimoni hanno notato un incremento di attività di elicotteri, qualche tempo dopo i loro avvistamenti. Nulla di più si conosce su questo elemento. Come è stato detto, in tutti i casi accaduti a Cracovia non ci sono state interferenze con le automobili, con altri oggetti e che abbiano influenzato i testimoni. Solo l'ultimo avvistamento ha riportato un effetto sonoro.

Gli avvistamenti di Cracovia sono molto interessanti, soprattutto per il numero di altamente affidabili testimonianze indipendenti. In realtà, sono soltanto un capitolo di un incremento di attività UFO sopra la Polonia nel 2010 e nei primi mesi del 2011. Nei giorni successivi gli eventi di Cracovia, un interessante avvistamento UFO di massa ha avuto luogo nella regione di Podkarpacie, nel sud della Polonia. Inoltre, molti incontri simili sono stati riportati nel 2010, anche se coinvolsero oggetti di forma triangolare. C'è anche un quinto avvistamento del 9 marzo 2011 a Cracovia, ma si trattò di un oggetto che rassomigliava ad un "aereo" che aleggiava nell'aria....immobile.

12/09/2011 15:31

L'UFO DI 25O METRI DEL VOLO AIR FRANCE AF 3532
DATA: 28 GENNAIO 1994




Il caso che vi proponiamo è uno degli episodi più sintomatici e reali dello studio dell'Ufologia seria, un caso classico che di regola si dovrebbe portare in "mano" agli scettici, un caso difficilmente smontabile con spiegazioni convenzionali quali meteore, abbagli, Venere o palloni sonda: stiamo parlando di uno degli innumerevoli casi di incontri in volo tra aerei civili e militari e UFO o UAP che, almeno, da 70 anni coinvolgono i piloti di tutto il mondo. E molti, per paura del ridicolo, preferiscono tacere le proprie esperienze.
Il caso che vi illustriamo, che per fortuna non ha causato problemi al velivolo e all'equipaggio, risale al 1994 ed è presente nel "Rapporto Cometa" francese ed ha coinvolto il volo Air France 3532. Ecco cosa dice il rapporto:

Jean-Charles Duboc (Pilota), comandante di bordo del volo Air France AF 3532, garantiva la rotta Nizza-Londra il 28 gennaio 1994 ed era assistito da Valérie Chauffour (Co-Pilota). Alle ore 13:14, stava effettuando il volo di crociera ad un'altitudine de 11.900 metri, nelle vicinanze di Coulommiers a Seine-et-Marne, con eccellenti condizioni meteorologiche. Il capo steward, che era presente nella cabina di pilotaggio, segnala un fenomeno che per lui pareva essere un pallone meteo. La sua osservazione fu confermata dal co-pilota.


Sopra ricostruzione dell'UFO visto da Duboc mentre si
avvicinava, dal basso, all'aereo dell'Air France
(History Channel)

Duboc, che lo vide a sua volta, pensò immediatamente che potesse essere un aereo con virata a 45° di inclinazione. Tuttavia, molto rapidamente, tutti e tre furono d'accordo nel constatare che quello che vedevano non rassomigliava a nessuna cosa di loro conoscenza. L'eccellente visibilità e la presenza di altocumuli permisero a Duboc di stimare che il fenomeno si trovava ad un'altitudine di 10.500 metri e ad una distanza di circa 50 chilometri. Tenuto conto del suo diametro apparente, dedussero che il velivolo era di grande taglia.




Sopra sequenza finale con la ricostruzione dell'UFO
che si avvicina all'aereo e...si rende invisibile
definitivamente

Furono sconvolti dai cambiamenti di forma del velivolo, che a loro apparì per primo sotto l'aspetto di una "campana" di colore bruno, dopo trasformarsi in una "lenticchia" di colore bruno-marrone, e poi sparire sulla sinistra dell'apparecchio in un modo quasi-istantaneo, come se fosse diventato, ad un tratto, invisibile.
Jean-Charles Duboc fece rapporto al Centro di Controllo della Navigazione Aerea di Reims, che non aveva informazioni di qualsiasi presenza di mobilità aerea nelle vicinanze. Tuttavia, in applicazione della procedura esistente, Reims informa il Centro delle Operazioni della Difesa Aerea (CODA) di Taverny dell'osservazione fatta dall'equipaggio e domanda a Duboc di applicare, al momento dell'atterraggio, la procedura "Airmiss".
Il CODA effettivamente registrò, nello stesso momento, una pista radar arrivata dal Centro di Controllo di Cinq-Mars-la-Pile corrispondente al luogo e l'ora del fenomeno osservato. Questa pista radar, che fu registrata per circa 50 secondi, incrociava la traiettoria del volo AF 3532 e non corrispondeva ad alcun piano di volo depositato. Va fatto notare che il fenomeno scomparve nello stesso istante, sia alla vista de l'equipaggio che dagli schermi radar.
Le indagini svolte dal CODA permisero di escludere l'ipotesi del pallone meteorologico e di conoscere la distanza precisa del passaggio delle due traiettorie e, di conseguenza, di portare a 250 metri di diametro la taglia approssimativa del velivolo.
Va detto che il Centro Regionale della Navigazione Aerea (CRNA) Nord, che analizza 3000 movimenti al giorno, ha appreso che tre casi, come quello del volo AF 3532, sono avvenuti negli ultimi sette anni.
Fin qui il caso solido dell'incontro tra un UFO e un aereo dell'Air France, volo AF 3532, del 28 gennaio 1994. Ad aggiunta di ciò che è descritto nel "Rapporto Cometa", l'UFO era avvolto da una sorta di foschia, simile all'effetto che si produce sull'asfalto quando c'è troppo caldo. Oggi il comandante Jean-Charles Duboc è in pensione.

12/09/2011 15:33

UFO SUL LAGO ERIE
DATA: 11 NOVEMBRE 2010


Siamo quasi al confine tra Stati Uniti d'America e il Canada e qui si concentrano i cinque Grandi Laghi dell'America Settentrionale, con una spettacolare natura e paesaggi mozzafiato.
In queste zone c'è uno di questi grandi laghi che prende il nome di Erie, uno dei più estesi laghi d'acqua dolce sulla Terra. E proprio qui, sopra e sotto questo enorme bacino d'acqua che succedono - periodicamente - episodi da collegare al fenomeno degli UFO's.
L'ultimo episodio, in ordine di tempo, risale all'11 novembre 2010, ma la notizia è arrivata sul tavolo degli ufologi da qualche giorno.


Fotogramma tratto dal filmato

Un appassionato di fenomeni aerei anomali, tale Micheal Lee Hill, è riuscito ad immortalare - con un video - l'avvistamento di un qualcosa che lui ritiene davvero "pazzesco".
In un filmato, della durata di 20 minuti e 20 secondi, si notano - in un cielo ammantato della luce di un bel Sole al tramonto - due UFO's (Unidentified Flying Objects) dalla forma sferica, che eseguono delle manovre "intelligenti".
Un filmato, apparentemente genuino, che ha una durata considerevole - importante per analisi supplementari ed approfondite.



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