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Dov'è finito Bob Lazar...

Ultimo Aggiornamento: 26/05/2014 16:51
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Utente Master
19/09/2009 14:50



Molti di noi si staranno chiedendo dov'è andato a finire Bob Lazar.
Altri si stanno chiedendo chi è.
In questa community troverete ampie discussioni in merito alla sua storia per questo riassumo in breve la sua storia.

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Robert Scott Lazar diventa famoso a partire dal novembre del 1989, quando appare in un programma della stazione televisiva di Las Vegas KLAS, dichiarò di aver lavorato come fisico dal 1988 al 1989, presso l'area S-4 del Nevada Test Site (vicino all'Area 51) sotto speciale richiesta di Edward Teller.

Sostiene che la CIA avrebbe cancellato la sua identità quando iniziò a lavorare nell'area 51.

Affermò che nella base abitavano anche extraterrestri perfettamente integrati con gli umani e che svolgevano il ruolo di consulenti per lo studio delle loro tecnologie.
Lazar afferma anche di sapere che questi alieni provengono dal sistema stellare Zeta Reticuli 1 & 2 e che hanno rapporti con il nostro pianeta da 10.000 anni.

Lazar avrebbe visto 9 dischi volanti di origine aliena, nonché diverse foto.
Avrebbe lavorato sul sistema di volo di alcuni "dischi" ed ha descritto le loro strutture nei dettagli e sostiene che tre specie di "marmitte pieghevoli" permetterebbero di scegliere le direzioni di volo di questi velivoli.

Bob Lazar ha fondato la United Nuclear, una società che fornisce materiali da laboratorio, soprattutto campioni di elementi radioattivi, magneti, aerogel, e sostanze chimiche.

La rivista americana Wired afferma che nel 2003 Lazar, sua moglie Joy White e un suo socio sono stati arrestati per la vendita di materiali esplosivi pericolosi e successivamente condannati nel 2006.

Bob Lazar dichiarò che nell'80 l'area 51 servì per sperimentazioni aeronautiche, poiché l'area 51 è ben protetta dalle montagne a tal punto che nessun dispositivo capta le onde radio oltre tali montagne, cosicché non trapela neanche una notizia riguardante agli aerei spia che si collaudano anno dopo anno.

Lazar negli ultimi anni ha peggiorato le condizioni della sua fedina penale.
Si è infatti messo nei guai per attività legate alla pornografia e allo sfruttamento della prostituzione.
In teoria, potrebbe essere un’azione del governo USA contro chi rivela segreti militari così importanti.
In pratica, lo stesso Lazar si è dichiarato colpevole di tre capi giudiziari e ha accettato importanti limitazioni alle vendite che farà in futuro la società.





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Utente Matricola
19/09/2009 14:57

certo che se uno spiffera qualcosa ti fanno passare per matto e ti rinchiudono !!!

Bella roba...
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Utente Master
19/09/2009 16:16

....da noi,in Italia si dice o ti mangi 'sta minestra (ovvero stai alle nostre condizioni) o ti butti dalla finestra (ovvero ti facciamo fare la fine del generale Forrestal) compri'??!
19/09/2009 16:59

Ma voi credete che ci siano davvero gli alieni nell'area 51?Che lavorino con gli uomini?Per me questa è fantascienza.
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Utente Master
19/09/2009 17:26

Re:
Mistero-74, 19/09/2009 16.59:

Ma voi credete che ci siano davvero gli alieni nell'area 51?Che lavorino con gli uomini?Per me questa è fantascienza.



...io non ci metterei la mano sul fuoco!!
...tante gole profonde militari e non, hanno testimoniato della presenza aliena e di un patto scellerato con gli "extra".
Famoso il conflitto a fuoco tra grigi e soldati usa della sicurezza nella base di Dulce -S4-. [SM=x708804]


19/09/2009 17:34

Un conflitto a fuoco con gli alieni???????Sai dove posso trovare qualche articolo a riguardo?
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Utente Master
19/09/2009 21:10

20/09/2009 17:30

Se è vero è molto interessante,il problema è sempre quello sarà vero?
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Utente Senior
20/09/2009 18:21

Io sapevo che Bob Lasar, era un agente della CIA, un infiltrato per far credere agli altri che lui era uno scienziato per farci sviare sulla realtà [SM=g27832] Aliena
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Utente Master
20/09/2009 20:42

Re:
sindaco_74, 20/09/2009 18.21:

Io sapevo che Bob Lasar, era un agente della CIA, un infiltrato per far credere agli altri che lui era uno scienziato per farci sviare sulla realtà [SM=g27832] Aliena




....è la prima volta che leggo di una possibile ipotesi simile su Bob Lazar,....visto che pero' non abbiamo certezze,anche questa non va scartata! [SM=x708804]


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Utente Senior
23/09/2009 00:41

Re: ....leggi qui:
(richard), 19/09/2009 21.10:

http://www.isolachenonce-online.it/et/tabloid/inprimopiano/segreti_dulce.html



Fà molto riflettere .... :)
A volte la realtà supera l'immaginazione diceva qualcuno

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Utente Senior
23/09/2009 09:58

Due anni fa aveva tentato di fare fortune mettendo in rete il materiale che avrebbe preso nell'area 51 e alcune forume sull'emenento 115.
Tuttavia da molte analisi è emerso l'elemento 115 non esiste, e non può essere realizzato artificialmente in modo stabile.

C'è stata una piccola rivoluzione nel campo della chimica, molti centri di ricerca hanno dovuto ritrarre degli studi pubblicati a proposito degli elementi 114-116-118

La tavola periodica degli elementi di Mendeleev "è sbagliata", se ne sono accorti quando nonostante tutto non riuscivano a creare elementi oltre i 112 protoni, tant'è che le scoperte degli elementi 114-116-118 fatte da USA e Russia, sono state ritirate, proprio perchè non era possibile realizzarli.

Su Lazar il giudizio è offuscato dalla sua voglia di denaro e dalle sue ultime vicende penali. Quello che mi chiedo è se è diventato così oppure è sempre stato un mitomane.
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Utente Esperto
23/09/2009 10:29

Mi piacerebbe saperne di più su questo elemento 115...
20/10/2009 21:03

L' ELEMENTO 115



di: Enrico Baccarini

Nuove conferme alle rivelazioni di Lazar?

Tra il 1989 ed il 1990 un personaggio alquanto controverso di nome Robert, Bob, Lazar si presentò al grande pubblico americano costernando ed affascinando i media su suoi presunti coinvolgimenti, all'interno di strutture governative segrete, inerenti studi di retroingegneria su velivoli di origine aliena. Fin da subito le affermazioni diffuse da questo sedicente fisico, a tutt'oggi non è stato infatti ancora possibile confermare la sua laurea in tale disciplina, scioccarono sia il mondo ufologico quanto quello dei mass media americani.



Robert Bob Lazar

Tali dichiarazioni portarono davanti al grande pubblico, forse per la prima volta concretamente, la prova e la possibilità della reale esistenza di velivoli alieni all'interno di installazioni militari americane ovvero di studi correlati di retroingegneria finalizzati alla comprensione e all'utilizzo delle tecnologie derivate. Affermazioni che, ormai da diversi decenni, circolavano già nell'ambiente ufologico ma che non sembravano possedere ancora quella base di concretezza che Lazar sembrò attribuirgli. A differenza di altri rivelatori le affermazioni rilasciate da Lazar non sembrarono infatti essere prive di quei fondamenti logici e scientifici che altri prima di lui avevano dimostrato di non possedere.

Lo stesso Lazar si era infatti addentrato, in numerose occasioni, in aspetti tecnico-scientifici che solo esperti o profondi cultori del settore avrebbero potuto esporre e commentare senza problemi di sorta. Vennero allo stesso tempo chiamate in causa diverse agenzie governative americane, nonché diversi autorità della fisica, di cui il più noto fu quell'Edward Teller padre della bomba H recentemente scomparso. Presunte minacce di morte e alcuni attentati portarono Lazar a rendere ancor più di pubblico dominio le proprie affermazioni, cercando in tal modo di costruire una sorta di immagine pubblica che lo potesse proteggere minimamente da attacchi alla sua persona.

Se questa strategia inizialmente sembrò funzionare, ritenendo ovviamente che tutto l'affaire Lazar sia reale, dopo poco tempo si poté assistere ad una vera e propria campagna denigratoria nei confronti del fisico traditore. Sicuramente, e se realmente la situazione è andata in questo modo, coloro che cercarono di screditare questo individuo non trovarono grosse difficoltà. Lazar infatti è sempre stato un soggetto molto eclettico ovvero “particolare” che ha alternato i suoi presunti studi universitari in fisica a divertimenti ben più mondani tra cui la gestione di un bordello nello stato del Nevada. Proprio quest'ultima “attività” gli costò una condanna in sede penale verso i primi anni ’90, fatto questo alquanto curioso visto che nello stesso stato del Nevada la prostituzione è un'attività «legalmente regolamentata» e non punibile ai termini di legge.

Questa breve panoramica ci rende edotti di come debbano essere prese con cautela le affermazioni e le ipotesi proposte da questo individuo nel corso degli anni, personaggio che, come vedremo successivamente, potrebbe essere stato altresì l'abile esecutore di una longa manus intenzionata ad inquinare il campo ufologico. Quanto però di vero, o di possibile, ci potesse essere in alcune sue affermazioni non sembrò apparentemente manifestarsi fin da subito. Solo diversi anni dopo, principalmente verso la metà degli anni ’90, si iniziò a rivedere in chiave critica ma costruttiva quelle che potevano essere basi scientifiche reali su cui Lazar sembrava avesse lavorato. Lo stesso sistema di propulsione da lui descritto, un motore warp-drive, o a curvatura spazio-temporale, inconcepibile scientificamente per la fine degli anni ’80, venne studiato e costruito a livello “teorico” già dagli inizi degli anni ’90 portando addirittura la NASA alla costituzione di un progetto denominato «Breakthrough Propulsion Project » per lo studio della distorsione spazio-temporale a fini spaziali ed esplorativi. Un bel salto di qualità che però non ci permette di giustificare né di avvalorare in toto le affermazioni di Lazar!

Elemento fondante del motore a curvatura sarebbe stato il combustibile che questi UFO avrebbero utilizzato per spostarsi nel cosmo, conosciuto fin dalle prime rivelazioni come l'elemento 115 della tavola periodica degli elementi. Pur se la distorsione spazio-temporale potrebbe permettere di “contrarre” enormemente le distanze che dovessero essere affrontate con sistemi propulsivi convenzionali, la generazione di una bolla di curvatura richiederebbe comunque l'utilizzo di quantitativi di energia veramente esorbitanti ovvero di altrettanta potenza per poter far funzionare il velivolo nelle diverse condizioni in cui si potrebbe venire a trovare. L'elemento 115, secondo Lazar, porrebbe rimedio a molti di questi inconvenienti generando altresì egli stesso un “campo gravitazionale inerziale” in grado di ottemperare al fabbisogno energetico e gravitazionale della nave stessa. Ancora oggi discutere in maniera così blanda di qualcosa che risulta essere ancora patrimonio quasi della fantascienza potrebbe far sorridere i più, ma non scordiamoci quali e quante siano state le scoperte effettuate solo negli anni ’90 nel campo scientifico. Nel corso di pochi anni, tre o quattro al massimo, dalle prime affermazioni di Lazar la scienza Ufficiale (quella appunto con la “U” maiuscola) ha avvalorato la possibilità di poter costruire, in un lontano futuro, motori che possano sfruttare proprietà della materia definite esotiche, come appunto la generazione di una contrazione dello spazio-tempo per la formazione di worm-hole.



«La fonte energetica della navicella è il reattore che utilizza l'elemento 115 come carburante primario causando una totale annichilazione dell'elemento che produce altresì una fonte di energia eccezionale […] solo 223 grammi di questo elemento potremmo essere utilizzati per 20 o 30 anni. All'interno del reattore l'elemento 115 viene bombardato da protoni che trasformano questo elemento in 116 a cui segue poi un decadimento quasi istantaneo con consequenziale produzione di antimateria. Questa antimateria viene incanalata all'interno di una struttura che la porta a reagire con la materia producendo altresì una reazione in cui si ottiene una conversione quasi totale in energia».

Affascinante ed intrigante questa descrizione, non tecnica, fornita da Lazar ha suscitato fin da subito enormi discussioni in campo sia ufologico che scientifico soprattutto per le ultime righe che vi abbiamo presentato. Secondo i principi della termodinamica infatti la resa quasi ottimale, al 100%, come paventata da Lazar in una conversione di questo tipo non è possibile per nessuna legge fisica conosciuta, violerebbe totalmente la i principi della termodinamica ovvero andrebbe contro i principi dell'entropia. Quindi o Lazar ha fornito un dato falso, fattore non impossibile, oppure il nostro livello tecnologico non ci permette ad oggi di possedere una struttura in grado di ottenere una reazione di questo tipo. Su questo ultimo punto non ci si dovrebbe fermare tanto alla leggera soprattutto se osserviamo come le recenti ipotesi e ricerche, soprattutto della fisica quantistica e delle alte energie, stiano conducendo il panorama scientifico internazionale ad una vera e propria rivoluzione delle antiche concezioni, o “dogmi”, fino ad oggi ritenuti inviolabili.

La scienza sembra però fornire ulteriori conferme a quanto affermato da Lazar verso la fine degli anni ‘80. Nei primi mesi del 2004 un team di scienziati del Lawrence Livermore National Laboratory ha infatti resa pubblica la notizia della sintesi in laboratorio dell'elemento 115, una nuova conquista della scienza che potrebbe altresì gettare nuova luce, oppure nuove ombre, sulle affermazioni di Lazar. La ricercatrice americana Linda Multon Howe è riuscita a contattare uno degli scienziati che hanno sintetizzato tale elemento intervistandolo e chiedendogli apertamente cosa ne pensasse delle affermazioni di Lazar. Le risposte sono risultate molto più interessanti di quanto ci si potesse aspettare accreditando, in certi casi, un alone di veridicità a diverse affermazioni rilasciate dalla fine degli anni ’90.

Joshua Patin (Ph.D., chimico nucleare del Lawrence Livermore) ha innanzitutto confermato l'ipotesi che nelle vicinanze dell'elemento 115 possa esistere quella che i fisici hanno definito “un'isola di stabilità” ovvero una zona in cui gli elementi transuranici non decadono rapidamente ma possiedono un tempo di vita medio relativamente alto, ovvero risultino a tutti gli effetti stabili. Tale isola di stabilità sarebbe direzionata proprio verso l'elemento 116, fatto questo asserito da Lazar ben quindici anni fa. Allo stesso tempo Patin ha confermato la possibilità che l'elemento 115, posto in condizioni particolari, possa essere altresì “condensato” per risultare a tutti gli effetti “solido”, e non in forma “volatile” atomica come è per gli altri elementi.

La ricercatrice Linda Howe, ospite all’ultimo Simposio Mondiale ufologico organizzato a San Marino, ha poi parlato a Patin di Bob Lazar, delle sue affermazioni e dei dati tecnici forniti oltre un decennio fa. Se sul versante ufologico Patin non si è pronunciato, sono stati oltremodo interessanti i suoi commenti ad alcune rivelazioni fornite da Lazar. Patin si è espresso principalmente sulle proprietà di stabilità che questo elemento potrebbe possedere. Analizzando la collisione tra atomi di calcio ed americio, il procedimento attraverso il quale si è ottenuto l'elemento 115 a Livermore, è stato possibile ipotizzare una sua forma nettamente stabile ovvero in grado di non decadere e quindi essere utilizzata per svariati scopi. Sulle proprietà intrinseche dell'elemento Patin non si è ovviamente pronunciato soprattutto perché l'anomalia dell'isola di stabilità non ha permesso ancora oggi, neanche a livello teorico, di predire le proprietà che questi elementi potrebbero possedere. Indubbiamente, afferma sempre Patin, elementi di questo genere potrebbero possedere proprietà veramente uniche che potrebbero ipoteticamente allinearsi con le descrizioni fornite anni fa da Lazar. Solo ulteriori esperimenti potranno confermare o smentire le affermazioni di questo sedicente fisico, anche se per negli ultimi anni al dubbio si sono sommate molte verifiche e molti riscontri.

Proprio per tali motivi, come affermavamo precedentemente, si potrebbe anche pensare ad un abile piano ben architettato. Da sempre, e non solo nel campo ufologico, il miglior modo per far conoscere e veicolare informazioni sensibili o destabilizzanti è sempre stato quello di integrarle con la pura fantasia, con dati che fossero inverificabili ovvero parto della creatività umana. In questo modo si sarebbero potute veicolare informazioni che sarebbero state allo stesso tempo attaccabili ed inverificabili, ma che avrebbero posseduto un “core” di realtà. In una parola si sarebbe compiuto del debunking. Lazar è stato più volte sottoposto al poligrafo, la macchina della verità, un metodo che pur se non attendibile totalmente pone comunque anche un soggetto ben allenato a mentire di fronte all'alto rischio di essere scoperto. La mente umana è una macchina fallibile e nessuno è in grado di mentire sempre e comunque.

Tre test al poligrafo hanno invece attestato la totale buona fede di quest'uomo rispetto a quanto aveva detto e gli era stato chiesto durante i test. Lo studioso Jacques Vallée, come anche altri ricercatori, sono rimasti stupefatti dalla preparazione che Lazar sembrava possedere in campo fisico e scientifico. Indice probabilmente di una reale conoscenza da parte di questo individuo di discipline e materie così complesse. Un'altro dato che potrebbe confermare ulteriormente le sue affermazioni sono i registri del laboratorio di Los Alamos in cui affermava di aver lavorato e in cui sarebbe stato contattato le prime volte per lavorare all'Area 51. Nella causa intentata contro di lui il governo e l'istituto in questione negarono totalmente un suo qualsiasi ruolo, ovvero contratto, all'intero di tale centro di ricerca, fatto che fu ben presto smentito dai suoi ex colleghi di lavoro ovvero da un cedolino di riconoscimento che attestava la sua presenza all'interno del LANL.

Tutto questo ci fa sorgere dubbi su quali e quanti siano gli artefici di questo grande gioco. Da una parte Lazar, pur trattandosi di un individuo alquanto controverso e discutibile, ha dato modo di attestare un certo livello di veridicità alle proprie affermazioni, veridicità che si è costruita principalmente negli anni e grazie alle scoperte e alle nuove ipotesi compiute dalla scienza. Allo stesso tempo nella sua storia e nella sua vita rimangono ancora dei lati oscuri, dei punti poco chiari, che lasciano presumente una qualche sorta di coinvolgimento in piani ben più ampi.

I dati di fatto su cui oggi ci possiamo basare hanno però in larga misura confermato molti dati forniti da Lazar, hanno altresì avvalorato la possibilità di costruire, in un lontano futuro, sistemi propulsivi che si basino sulla distorsione spazio-temporale ovvero hanno comprovato l’esistenza di un'isola di stabilità entro l'elemento 115 testimoniando in questo modo la presenza di una famiglia di elementi dalle proprietà fisiche veramente uniche. Mistificatore o rivelatore genuino? Il distico su Bob Lazar non sembra aver trovato ancora una soluzione ma a quanto pare il tempo ha trovato il modo avvalorare molte delle sue affermazioni. Quanto dovremmo ancora aspettare? ...


Bibliografia & Riferimenti:

- www.webelements.com

- www-cms.llnl.gov/e113_115/index.html

- www-cms.llnl.gov/e113_115/images.html

- www.llnl.gov (Lawrence Livermore National Laboratory)

- www.lanl.gov (Los Alamos National Laboratory)

- www.earthfiles.com

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Utente Senior
21/10/2009 19:32

Vere o non vere le storie raccontate da Lazar, io sono affezionato a questo uomo, forse perchè è stata la prima storia in assoluto che io abbia letto sul fenomeno ufologico ed alieno!
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Utente Master
21/10/2009 22:39

....ed anche perche' è stata una delle prime pedine importanti a rendere pubblica la sua esperienza nell'area supersegreta qual'è l'area51-S4! [SM=x708804]

[Modificato da (richard) 21/10/2009 22:43]
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Utente Matricola
13/12/2009 13:17

Intervista a Bob Lazar

- Domanda : Che impressione ebbe quando entrò per la prima volta?

- Lazar : Sembrava tutto molto militare e non molto scientifico, c'erano molti controlli ed un massimo livello di sicurezza, ovunque si andasse bisognava essere accompagnati da una guardia armata anche nella toilette. Tutte le porte si aprivano e si chiudevano con dei badge di plastica magnetici, e c'era un'atmosfera molto oppressiva.

- Domanda : Quante volte è dovuto entrare in quella zona prima di poter vedere il velivolo?

- Lazar : Credo due o tre, forse due giorni prima di poterlo vedere.

- Domanda : Cos'ha provato la prima volta che visto l'oggetto?

- Lazar : Ma la prima volta che entrai nell’hangar dissi tra me e me : ecco questo finalmente spiega tutti quegli avvistamenti di strani oggetti, è un veicolo militare segreto in fase di sperimentazione.

In realtà fu la seconda volta che lo vidi quando entrai al suo interno che intuì cosa stava accadendo, e cioè che si trattava di un mezzo alieno, ma questo avvenne dopo che avevo letto il materiale informativo. Era tutto molto difficile da comprendere, mi sentivo come un’intruso.

- Domanda : Provi comunque :

- Lazar : Ha presente le foto di Billi Meier scattate durante i suoi avvistamenti? Era incredibilmente simile a quello delle sue foto, una linea sfuggente con lo scafo discoidale. E’ difficile descriverlo così senza disegnarlo, ma aveva la forma classica del disco volante.

- Domanda : Di un tipo solo o diversi?

- Lazar : In totale i dischi erano nove, ma io lavorai a livello di retroingegneria solo su un’oggetto, erano in hangar separati, ma tutti visibilmente differenti.

- Domanda : Le hanno detto in che modo erano stati recuperati dall’intelligence o dalla marina?

- Lazar : No, assolutamente no. Molta gente ha avanzato varie ipotesi, che erano stati abbattuti o che erano precipitati, ma non sembravano danneggiati, quindi nutro seri dubbi su queste ipotesi.

- Domanda : Ce ne può descrivere l’interno?

- Lazar : E’ molto semplice, c’è un solo colore dominante : è un grigio feltro, anche l’esterno è dello stesso colore, non ci sono scivoli.

All’interno tutte le attrezzature hanno una forma arrotondata, anche i sedili e gli alloggiamenti per gli amplificatori, è come se fossero stati fusi nella cera e poi modellati con queste forme curvilinee, incluse le giunture tra le pareti ed il pavimento. L’interno è essenziale, molto arioso : l’uso dello spazio non sembra per niente funzionale.

Ci sono tre ponti : quello più basso ospita gli amplificatori montati su basi mobili. Su quello di mezzo da dove si accede alla nave ci sono i sedili e gli amplificatori, e poi c’è il ponte superiore, con una sezione limitata a cui non avevo accesso, non so cosa ci fosse.

- Domanda : Per lei il velivolo era alieno?

- Lazar : Assolutamente sì, alieno. Prima di tutto, lo scopo del progetto era di analizzarlo, se si fosse trattato di un’apparecchio degli Stati Uniti non avremmo perso tempo a capire come lo avremmo costruito, in secondo luogo per le dimensioni delle attrezzature interne, dalle dimensioni dei sedili e per i materiali utilizzati, a noi totalmente estranei, e poi per il carburante : l’elemento 115, che è virtualmente inesistente. Ho sommato queste informazioni a quelle che mi erano state precedente fornite, in cui si affermava chiaramente che si trattava di un veicolo extraterrestre.

-Domanda : Le hanno detto come funzionava il sistema di propulsione?

-Lazar : Faceva parte del mio lavoro d’ingegneria inversa, cioè capire il sistema di propulsione, avevano già fatto qualche progresso, ma non so esattamente da quanto tempo il velivolo si trovasse lì, se lo stessero esaminando da uno o dieci anni, comunque con scarsi progressi.

Il sistema è fisicamente impressionante : è composto da due parti, dagli amplificatori di gravità e dal reattore che fornisce energia, il reattore funziona ad annichilazione completa alimentato da antimateria. L’annichilazione completa è praticamente la reazione nucleare più efficace tra le tre ovvero : fissione, fusione ed annichilazione. Utilizza un elemento superpesante, l’elemento 115, cioè questa sarebbe la sua collocazione nella tabella periodica che sulla Terra non è stato ancora sintetizzato.

A mio avviso, su alcuni sistemi stellari questa sintesi avviene spontaneamente. Questo elemento viene bombardato in un’accelleratore dalle dimensioni estremamente ridotte. L’elemento che viene bombardato subisce una scissione spontanea e produce particelle di antimateria. Queste, grazie ad un dispositivo termoelettrico efficace al 100% reagiscono con la materia gassosa e vengono trasformate in elettricità.

Ora l’efficienza al 100% di qualunque dispositivo elettrico è fisicamente impossibile, lo afferma la prima legge sulla termodinamica, perché si devono verificare dispersione di calore o altre perdite del genere, ma io non ne ho rilevata nessuna in questo sistema, è una tecnologia assolutamente stupefacente. L’incredibile quantità d’energia che viene generata dal sistema, alimenta gli amplificatori, e come prodotto collaterale del bombardamento dell’elemento 115, si genera un fenomeno interessantissimo, cioè una particolare onda detta “gravitazionale A” : tale onda viaggia in modo molto simile alle microonde. Viene applicata agli amplificatori gravitazionali e per mezzo della corrente elettrica generata dal reattore, viene amplificata e focalizzata.

Il segnale così amplificato viene reso leggermente “afasico”, e grazie a questo è possibile attirare o respingere qualsiasi corpo gravitazionale.

Il velivolo è in grado di decollare anche utilizzando un solo amplificatore. Questa nave in particolare era dotata di tre amplificatori, e quando attiva un solo amplificatore per allontanarsi dalla terra, utilizza la cosiddetta configurazione “omicron” : per viaggiare nello spazio la nave ruota su di un lato, focalizza i tre amplificatori su di un punto situato ad enorme distanza, poi il reattore e gli amplificatori vengono portati a massima potenza, e praticamente “attirano” il tessuto stesso dello spazio, distorno lo “spazio-tempo” e lo attirano verso la nave che così è in grado di coprire enormi distanze in un lasso di tempo praticamente nullo.

La nave non si sposta in maniera lineare, perchè distorce lo spazio. Il tessuto stesso dello spazio, quindi anche i campi gravitazionali ed il tempo sono strettamente connessi.

Quando si distorce un campo gravitazionale, si distorce anche lo spazio ed il tempo.

Queste non sono semplici teorie, sono cose che conosciamo già da molto tempo, solo che non abbiamo la possibilità di poterle verificare, ed apparentemente questa civiltà lo ha messo in pratica.

- Domanda : E voi siete mai riusciti a farne volare uno?

- Lazar : Sono stati fatti molti collaudi, ma non al di fuori dell’atmosfera, voli brevi e a bassa quota. Del resto hanno un’oggetto dal valore inestimabile e non intendono distruggerlo con rischi inutili o a causa del campo gravitazionale terrestre o volando a quote troppo elevate, ma ho assistito ad alcune prove al di fuori della recinzione di sicurezza ed in un’occasione ho visto tutto ma a non più di trenta metri dal velivolo.

- Domanda : L’oggetto come manovrava in volo?

- Lazar : era molto silenzioso, si alzava generando un debole sibilo, la superficie inferiore emanava una luce azzurra, probabilmente dovuta all’altissimo voltaggio generato. Dopo un po’, man mano che aumentava di quota, la luce scompariva. Sembrava che galleggiasse dolcemente nell’aria, per poi appoggiarsi al suolo, il tutto in modo assolutamente tranquillo e quasi totalmente silenzioso

- Domanda : Potrebbe descrivere i documenti informativi ed il loro contenuto?

- Lazar : Si trattava di un gran numero di documenti, circa 120 relazioni molto concise, in pratica mi consentivano un’idea in generale sulle altre ricerche condotte sul velivolo, ma la quasi totalità delle informazioni e dei dettagli tecnici riguardava il sistema di propulsione e generazione d’energia, cioè il campo in cui avrei dovuto lavorare.

C’erano anche documenti in cui si affermava che la nave era aliena. I rapporti di alcune autopsie non erano molto approfonditi perché non c’era nessuna ragione per fornirmi informazioni dettagliate su questo, ma con fotografie : anzi per l’esattezza c’erano due fotografie di un corpo alieno con il torace aperto, che aveva un solo organo che era stato rimosso e sezionato. Dal mio punto di vista non medico, sembrava che questo organo espletasse non una, ma più funzioni.

Poi vi erano altri documenti che descrivevano ricerche metallurgiche condotte in altre parti della nave, insomma erano brevi riassunti del lavoro svolto dai vari gruppi e viceversa, sicuramente anche loro avranno ricevuto dei resoconti e brevi relazioni del lavoro svolto dal mio gruppo.

- Domanda : Indicavano il luogo di provenienza degli alieni?

- Lazar : Sì : dal sistema Zeta Reticulis, non so se questa informazione sia stata ricavata dallo scafo stesso, da mappe astrali o da strumenti di bordo

- Domanda : C’erano informazioni su questa civiltà, sulla loro storia, o su precedenti contatti con il genere umano?

- Lazar : Non esattamente, non c’era scritto : è andata così, si faceva riferimento ad un’intervento alieno avvenuto nel passato, risalente a moltissimi anni fa, precisamente a milioni di anni fa. Dai documenti che ho visto, ripeto, erano documenti sintetici, riassuntivi che non so se fossero veri o falsi, posso solo fare supposizioni. Tuttavia, le informazioni sul sistema di propulsione erano tutte vere, ne sono certo, ci lavoravo. Per il resto c’erano solo accenni sul contatto con la Terra avvenuto più di 10.000 anni fa, ad alterazioni genetiche che hanno prodotto un’essere scimmiesco ed altre interazioni di questo tono.

- Domanda : Ha mai visto da vicino un’alieno? Vivo o morto?

- Lazar : No, solo in fotografia. Ho dichiarato più volte, che attraversando una certa zona, ho guardato in una finestra ed ho notato qualcosa di piccolo, ma non che fosse il corpo di un’alieno. E’ inutile saltare alle conclusioni che devo avere visto un’alieno. Potrebbe trattarsi di un manichino, creato come modello sulle loro differenze corporee e sulle dimensioni dei sedili, quindi ribadisco che in realtà non ho visto nessun corpo vivo che si muovesse, in linea di principio rispondo di no.

- Domanda : Perché hanno scelto lei per questo lavoro?

- Lazar : e’ molto difficile rispondere, non saprei. Sicuramente come fisico non sono molto indicato, quindi non ne ho la più pallida idea. Viste le diverse angolazioni forse si sentivano frustrati, non riuscivano a fare passi avanti, era da lungo tempo che non riuscivano ad andare da nessuna parte, o forse volevano un persona nuova, qualcuno che potesse vedere le cose in maniera diversa, d’altronde io ho la fama di essere così.

- Domanda : Perché ha deciso di divulgare queste informazioni?

- Lazar : E’ difficile rispondere, ci sono vari motivi ad esempio per le pressioni che ho subito o per mia protezione personale e perché è ingiusto che su queste informazioni venga mantenuto uno strettissimo riserbo.

- Domanda : dopo che lei ha reso pubbliche queste cose hanno cercato di chiuderle la bocca?

- Lazar : Oh sì, in ogni modo, mi hanno sparato mentre imboccavo l’autostrada qui a Las Vegas. Alcuni miei amici sono stati minacciati, hanno perso il posto di lavoro, è successo di tutto.

Tratta dall’intervista originale su VHS : UFO DOSSIER/AREA 51 TECNOLOGIA ALIENA VOLUME 2/ FABBRI VIDEO 1997
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Utente Matricola
13/12/2009 13:17

Intervista a Bob Lazar di George Knapp

K: Prego, ci descriva la sua esperienza.
L: Ho lavorato a Los Alamos, nei laboratori federali, come fisico, ed ero stato assunto come esperto di laboratori per la base S-4, che è una base dell’US Navy.
K: Dov’è ubicata questa base?
L: Si trova a circa 10/15 miglia a sud di Groom Lake e a circa 125 miglia a nord di Las Vegas.
K: Come ha avuto il lavoro?
L: Non voglio menzionare la persona attraverso la quale l’ho ottenuto, ma fui mandato da una persona, ad EG&E, a cui dare il mio curriculum; e la fui intervistato e mi fu detto che il mio lavoro era completamente slegato dalle attività dei EG&E (sponsor di Lazar sarebbe stato Edward Teller, uomo di fiducia, tra il 1980 ed il 1982, di Ronald Reagan).
K: Le hanno detto quale lavoro avrebbe fatto?
L: In effetti, non mi è mai stato detto, se non alla fine. Si trattava di un lavoro ad altro contenuto tecnico, qualcosa che mi avrebbe interessato molto.
K: Cosi è stato assunto. E poi, cosa successe?
L: Il primo giorno che sono arrivato alla base ho avuto dei colloqui orientativi e mi è parso evidente che la tecnologia con cui avremmo lavorato (propulsione gravitazionale, ecc…) era qualcosa che la scienza convenzionale aveva appena iniziato a sfiorare.
K: Parleremo tra breve di tutto ciò. Vorrei scoprire un altro aspetto: è da poco più di tre settimane che la sua identità è stata resa pubblica; qualche mese fa lei fu ripreso in televisione in controluce e sotto uno pseudonimo (come “Dennis”, Lazar fu confidente di John Lear); Dopo aver resa nota la sua identità che cosa è cambiato, per esempio, nel rapporto col pubblico?
L: In effetti, le persone che incontro hanno avuto reazioni di consenso, di supporto, e si sono interessate molto di questi fatti. Ho ricevuto anche delle lettere di dissenso, ma è normale che non tutti mi credano.
N: Ci sono state anche richieste da parte dei media? Volevano interviste?
L: Si, in effetti volevano interviste alla radio, alla televisione, molte persone volevano scavare nel mio passato e conoscere tutto di me.
K: Molte persone che ci hanno chiamato, hanno avuto l’impressione che ciò che dice è forzato o modificato in seguito a minacce ricevute,e che noi, come emittente, siamo statti censurati da forze molto potenti. Le è mai capitato qualcosa del genere?
L: Tutto ciò è ridicolo. Come si sa, la gente è sempre sulla difensiva. Nessuno mi ha mai detto niente eccetto quando ero alla base, ove mi avevano esortato a non dire niente.
N: E come facevano ad essere sicuri che lei non avrebbe detto niente?
L: Possono arrivare a tutto, fino alle minacce di morte.
K: Da quando ha cominciato a fare rivelazioni pensa che il suo telefono sia sotto controllo?
L: Si, ho un rilevatore che si attiva molte volte.
K: Qual è stata la ragione che l’ha spinta a divulgare queste informazioni? È stato perché la importunavano?
L: Si. Essenzialmente per fermare tutto questo. Quando tentai di avere copia del mio certificato di nascita, venni a sapere che non esisteva più e che io non ero mai nato all’ospedale ove vi nacqui. Questo mi fece riflettere seriamente su quello che stava succedendo. Cosi ho richiesto il curriculum dei lavori precedenti che avevo svolto e ho scoperto che anche tutto quello era sparito. Cosi presi la decisione di fare qualcosa prima che sparissi anch’io, come il mio passato.
N: Cosi anche a Los Alamos risultava che non l’avevano mai assunta?
L: Esatto.
K: Dopo che il suo resoconto è apparso in televisione cosa è successo?
L: Mi hanno fatto sapere che mi sono vicini.
K: Era preoccupato per la sua vita?
L: E’ questo il Motivo per cui ho detto tutto ai microfoni. E’ un modo per cautelarsi da eventuali sparizioni.
K: E’ ancora preoccupato?
L: Si.
K: Ha constatato che le persone le credono o vogliono solo più informazioni.
L: Penso che molte persone mi credano, ma penso che la maggior parte vogliano solo più informazioni.
K: Parliamo ora della tecnologia che ha visto, della prima volta che ha visto qualcosa che a suo parere non era terreno.
L: La prima esperienza fu con il reattore antimateria.
K: Ci spieghi cos’è, come funziona e cosa fa.
L: E’ un piatto di 18 pollici di diametro con una sfera sopra. All’interno della torre c’è una scaglia dell’elemento 115, che è un elemento molto pesante. Per il resto la macchina mi è sconosciuta. Il 115 nell’interno crea un campo gravitazionale ed espelle delle onde gravitazionali, che sono poi ampliate nella parte bassa dell’apparecchiatura. In generale questa tecnologia ci è virtualmente sconosciuta.
K: Abbiamo visto il modello e le foto. Ci sembra troppo semplice per farne qualcosa.
L: E’ vero.
K: Parti in movimento?
L: Non individuabili. Essenzialmente il lavoro era di progettazione inversa. Avere cioè un prodotto finito da analizzare a rovescio per capire come fosse fatto. E se si poteva riprodurre con materiali terrestri.
K: Da quando studia questo tecnologia?
L: Mi sembra da tanto, ma non so esattamente da quanto.
K: Cosa si può fare con un generatore di antimateria?
L: Trasformare la materia al 100% in energia, mentre la fissione nucleare ha come rendimento solo 8 decimi dell’1% della trasformazione della materia in energia.
K: Come funziona?
L: Quello che so è che quando il 115 è all’interno, la reazione comincia. Non ci sono automatismi o altro. Apparentemente il 115 bombardato con protoni rilascia particelle di antimateria che reagiscono con qualsiasi materia posta all’interno del reattore. Questo genera all’interno del calore. E all’interno del sistema c’è un generatore termoionico a rendimento 100% che trasforma il calore in energia elettrica.
N: Questo reattore antimateria come è collegato al campo gravitazionale?
L: Il reattore ha due funzioni: produce una fonte di energia elettrica molto grande e, sulla sfera, produce le onde gravitazionali grazie all’impiego del 115, il cui funzionamento è oggi sconosciuto. Le onde vengono poi incanalate verso al parte bassa del generatore, dove ci sono tre amplificatori di gravità che le aumentano.
K: Cosi si crea un campo gravitazionale tutto suo?
L: Esatto.
K: Crede che oggi gli scienziato non abbiano questa tecnologia? C’è alla base S-4, ma noi non l’abbiamo creata. Com’è possibile? Perché non possiamo? Che cosa ha imparato circa la gravità?
L: La gravità è un’ onda. Ci sono molte teorie sul fenomeno. E’ stato ipotizzato che la gravità sia una particella chiamata gravitone, ma questo non è esatto. E’ in definitiva in’onda che può essere ottenuta da un elemento. Di come questo sia possibile, non ne sono certo.
K: Cosi si può generare il campo gravitazionale. A cosa serve?
L: Si ha la possibilità di fare qualsiasi cosa. La gravità distorce il tempo e lo spazio. Cosi facendo si può avere un diverso modo di viaggiare. Cosi, invece di viaggiare in maniera lineare da A a B, si distorce tempo e spazio e si porta a sé la destinazione senza muoversi. Questo accade distorcendo il tempo. Si tratta di una cosa lontanissima dai nostri concetti.
N: Molti scettici dicono che gli alieni sono troppo distanti nello spazio-tempo per arrivare fino a noi. Ma questa tecnologia che ci illustra rende irrilevante questa considerazione, giusto?
L: Esattamente. Quando distorci il tempo non c’è più un riferimento normale del tempo, e questo è tutto ciò che fa la gravità che tu produci.
K: Cioè si può viaggiare avanti e indietro nel tempo?
L: Non necessariamente. Alla Base del disco ci sono i tre generatori di gravità. Quando si vuole viaggiare verso un punto, il disco si mette di fianco ed i generatori producono un raggio gravitazionale che viene puntato sulla destinazione. Aumentando la potenza dei generatori, questi tirano lo spazio verso quel punto E tutto questo avviene con la distorsione del tempo. Cosi il tempo non aumenta e la velocità è teoricamente infinità.
K: La prima volta che ha usato il reattore antimateria che esperimenti ha eseguito?
L: Gli scienziati che lo usavano hanno creato un campo gravitazionale molto forte, in cui dei piccoli dischi neri si sono formati come conseguenza della deviazione della luce.
K: Era come se avessero creato un buco nero?
L: Si, potrei dire che c’è un’analogia.
K: Qualche altro esperimento?
L: Si, hanno acceso una candela e l’hanno messa in un campo gravitazionale che distorceva il tempo. La candela bruciava senza consumarsi.
K: Era stupito nel vedere queste cose?
L: Si certo. Lo ero. Ma adesso ci rido sopra perché, sembrerà ridicolo a tutti ciò che sto per dire, quella era veramente tecnologia aliena.
N: Circa il 115, che cos’è e perché di ce che non può essere prodotto sulla terra?
L: E’ un elemento molto pesante. Nella carta degli elementi esistenti sulla Terra, che noi abbiamo sintetizzato, ne abbiamo 106. Dal 103 in avanti (immediatamente dopo il plutonio), questi elementi si disintegrano fino al 106. Gli scienziati ritengono comunque che, fra il 113 ed il 116, gli elementi dovrebbero essere stabili. E questo è vero perché il 115 esiste. E’ stabile. Ma sarebbe impossibile sintetizzarlo, come sintetizziamo elementi pesanti come il bismuto e il plutonio, che vengono messi in un acceleratore e vengono bombardati con protoni, immettendo cosi protoni nei loro atomi per incrementare il numero atomico. Per creare il 115 ci vorrebbe una quantità infinità di potenza e tempo.
K: Che altre proprietà ha un elemento cosi?
L: Ha una grande capacità di produrre energia. Non so di altre proprietà. Messo comunque nel generatore antimateria ha una grande capacità di distruzione. Inimmaginabile, usato come arma.
K: Come che cosa? Cosa causerebbe mezzo kilo di 115?
L: Un kilo di quella materia ha il potenziale di 47 testate all’idrogeno di 10 megatoni. Un kilo corrisponde, come dimensione a due prugne.
K: La gente che ci chiama non crede molto a queste affermazioni. Credono che lei abbia lavorato in S-4, ma credono che il 115, i dischi volanti, i generatori antimateria siano solo progressi nostri di cui lei non era a conoscenza.
L: Innanzitutto, è impossibile produrre il 115. E poi tutti quelli che lavorano alla base son là per scoprire come siano fatte queste cose. I materiali ci sono completamente sconosciuti. L’ idea del progetto è di riprodurre tutto ciò con materiali terrestri. Ovviamente, si trattava di cose trovate, o dateci.
K: Da dove arriva il 115? Che tipo di ambiente può produrlo?
L: Secondo me, il 115 può trovarsi alla periferia di una supernova, o attorno ad un sistema solare binario, dove c’era maggiore massa durante la formazione, dando cosi la possibilità di formazione di elementi pesanti.
K: Cosi ha visto un generatore antimateria, un sistema di propulsione gravitazionale, il 115 e ha anche letto dei rapporti con informazioni a dir poco sconvolgenti. Ce ne può parlare?
L: La ragione per cui non l’ho mai fatto prima d’ora è perché si trattava solo di rapporti. Erano solo parole scritte su carta, e potevano essere una fonte di disinformazione. Certamente, ciò che lessi sul 115 aveva avuto un riscontro pratico nel laboratori in cui ho lavorato. I rapporti erano sugli alieni e perfino sulla religione.
K: Precisiamo agli ascoltatori che, prima del servizio, abbiamo visionato il materiale. E abbiamo deciso per il momento di tralasciare la parte sugli alieni. Quindi non è lei che sta nascondendo qualcosa all’auditorio; è una nostra decisione. Ha comunque visto anche rapporti del governo che parlavano di alieni. Cosa dicevano?
L: C’erano fotografie di alieni, rapporti di autopsie, molte informazioni.
K: Qual’era il loro aspetto?
L: Erano tipici Grigi. Una creatura alta dai 3 ai 4 piedi, una testa larga priva di capelli, occhi neri inclinati, braccia lunghe, magri.
K: Cosa diceva l’autopsia?
L: Ho visto dei corpi in esame. L’interno era scuro, come se l’elemento principale che li componeva fosse il ferro e sembrava che vi fosse solo un grande organo che riassumeva in se le funzioni del cuore, fegato, polmoni, ecc… Il rapporto, in fin dei conti riportava solo pesi e misure senza peraltro tirare alcuna conclusione.
K: Diceva almeno da dove arrivavano?
L: Si, un rapporto diceva che arrivavano dal Reticolo 4.
K: Dove si trova questo Reticolo?
L: Mi è stato detto che venivano dalla costellazione Z, e per reticolo 4 intendevano il quarto pianeta di quel Sole. Nello stesso rapporto la Terra era indicata come Solar 3, cioè il terzo pianeta del nostro Sole.
N: Lei ha letto molto sugli UFO. E’ possibile che abbia mischiato quelle informazioni con queste apprese nei laboratori?
L: No. Io sto lontano dai ricercatori UFO e non voglio essere associato a loro. Non faccio ricerche in merito. Mi interessa leggere, ma niente di più.
K: Se è cosi riluttante ad essere associato al problema UFO, come si sente adesso che ne è coinvolto suo malgrado? Perché è cosi riluttante?
L: Ci sono molte storie in giro; ogni ricercatore ha il suo punto di vista, dice di avere la storia giusta. E cosi io non voglio prendere le parti di nessuno perché non so da che parte vengano le informazioni, sebbene tutti concordano sui fatti base, che ci sono astronavi aliene sulla terra.
N: Prima di esser messo nel programma S-4 lei si interessava agli UFO. Com’è possibile che qualcuno che ha un interesse venga poi assunto per lavorare in un programma che segue lo steso filone?
L: A quel tempo avevo inviato il mio curriculum in diversi posti, perché volevo rientrare nel campo scientifico. Quasi simultaneamente ho incontrato John Lear e, dopo aver letto qualcosa delle sue ricerche, ho pensato che fosse matto ma che evidentemente aveva buone fonti di informazione. Perché per parte di ciò che lessi, trovai riscontro nei laboratori durante i miei esperimenti.
K: Per quanto concerne gli UFO, come scienziato pensa che qualcosa sia stato mistificato?
L: Assolutamente no. Posso sostenerlo fino alla morte.
K: Molti ufologi vorrebbero aiutarla, proteggerla, sentire le sue esperienze. Ma lei ha sempre evitato tutto questo, facendo solo un paio di trasmissioni in tv e le interviste qui alla nostra radio, rifiutando il circuito degli UFO. Perché?
L: Per il motivo che ho detto innanzi. Non voglio essere associato a quel problema. E poi a quante persone devi aprire il tuo passato, investigatori, gruppi che studiano gli UFO…. E poi il mio scopo era rilasciare qualche informazione per proteggermi.
K: Qualche ricercatore UFO dice che lei ha fornito informazioni segrete mentre lavorava nei laboratori di S-4 e collaborava con loro. E’ vero?
L: Non con i gruppi ufologici. Ho detto qualcosa a qualcuno, ma di più non posso dire.
K: In definitiva stava rompendo i giuramenti fatti al governo. Cosa le ha fatto pensare che fosse necessario?
L: Pensi alla grandezza di cosa sta succedendo…. Tutta la tecnologia deve restare segreta, fino a che avremo il controllo della stessa, ma certamente il profilo generale di ciò che accade non può essere tenuto segreto ne agli americani ne al resto del mondo. Divulghiamo i fatti basilari. Ad esempio, che almeno una volta queste astronavi son venute sulla Terra e ci hanno lasciato qualcosa da analizzare. Non c’è bisogno di divulgare dati sul generatore antimateria, sul potenziale distruttivo, e cosi via.
K: Cosa significherebbe dare questa tecnologia ad un laboratorio che possa svilupparla in massa?
L: E’ difficile dirlo. Si avrebbe un modo di viaggiare completamente diverso. E cosa succederebbe se si potesse modificare il tempo? Questo prima di tutto sfocerebbe in un profondo dilemma filosofico.
K: Pensa che tutto questo verrà mai divulgato?
L: Personalmente no.
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Utente Junior
17/01/2012 21:26

BOB LAZAR E' UN EX DIPENDENTE DELL'AREA 51..

se tu parli di quello che succede nell'AREA 51, sei morto.

Cosa c'è di tanto segreto in quell'area?
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Miglior Power 2013
17/01/2012 21:49

Purtroppo ci sono molte ombre sulla sua figura...


















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