La BCE presta i soldi agli stati! Tremonti ammette in diretta la causa della crisi!

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AlessandroCacciatore
00venerdì 23 marzo 2012 12:42

Intanto i poveracci pagano



Esatto. Da tutto questo, l'unica cosa certa è questa.
AlessandroCacciatore
00domenica 1 aprile 2012 22:46
AlessandroCacciatore
00mercoledì 4 aprile 2012 00:33
Signoraggio, economista denuncia il silenzio dei giornali

L’economista e scrittore Salvatore Tamburro ha scritto una lettera aperta ai mezzi di informazione per chiedere il motivo del loro silenzio in merito allo strapotere bancario che sfrutta l’intera comunità. Di seguito il testo della lettera.

"Cari mezzi di informazione, chi vi scrive è un economista che da tempo cerca di denunciare pubblicamente, attraverso conferenze, libri, articoli e video, in maniera indipendente ed autonoma, il reale funzionamento del sistema economico.

Rivolgo la mia domanda ai principali mezzi di informazione, sia della carta stampata, che della televisione e delle radio: perché continuate a tacere sul reale funzionamento del sistema economico, senza informare la collettività della grave truffa del signoraggio bancario, ossia il profitto che ottiene chi crea moneta (si distingue in primario e secondario a seconda che si tratti della creazione fisica di monete e banconote oppure della creazione elettronica di moneta), sulla perdita di sovranità monetaria da parte di un Paese privato del suo potere più importante, ossia emettere moneta e, ancora, continuate ad agire senza denunciare il diktat imposto da istituzioni sovranazionali, non elette da alcun cittadino, che decidono circa la nostra politica monetaria e, quindi, sugli aspetti della nostra vita?

L'argomento del signoraggio è ampiamente discusso sul web, poiché almeno lì si ha ancora la facoltà di far circolare certe informazioni attraverso blog o siti indipendenti; sui mass-media nazionali, invece, c'è una forma di chiusura totale verso certi argomenti, a mio avviso per due motivi: il primo connesso al fatto che certi organi di informazione siano collusi con gli stessi artefici di questo sistema economico basato sullo sfruttamento dell'essere umano; il secondo motivo è l'ignoranza da parte di coloro che avrebbero il compito di informare i disinformati. Tendo a propendere per la prima ipotesi.

Produrre intere puntate televisive in onda in prima serata o scrivere intere pagine di quotidiani raccontando i disagi della disoccupazione giovanile, la lotta all'evasione, l'aumento dello spread, l'aumento del debito pubblico, il PIL che non cresce, significa discutere degli effetti, non della causa.

Tutti i disagi connessi alla mancanza di lavoro, all'inefficienza dei servizi pubblici e alla riduzione sempre più drastica del benessere collettivo partono tutti dal fatto che uno Stato, soggiogato dallo strapotere dell'oligarchia bancaria e delle grandi corporations, non potrà mai esaudire azioni nell'interesse del popolo che dovrebbe, invece, godere della sovranità come afferma il primo articolo della nostra Costituzione: "L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione".

Visto che la realtà è diversa riscriviamo allora l'art.1 della Costituzione, modificandolo in: "L'italia è una repubblica anti-democratica poiché non tiene conto del volere del popolo, in quanto il potere è diretto da istituzioni sovranazionali non elette democraticamente da alcun cittadino. La sovranità appartiene alle banche centrali, ossia società private, che la esercitano per emettere moneta e prestarla agli Stati".

Anche i legislatori, come i mass-media, sono collusi o disinformati per non apportare una simile modifica a livello costituzionale?

Non è forse vero che un Paese privato della sovranità monetaria sarà sempre soggiogato ai mercati finanziari e alle banche? Per originare la spesa pubblica atta a produrre beni e servizi utili al soddisfacimento dei bisogni dei cittadini lo Stato non può emettere moneta, come sarebbe logico fare, ma dovrà emettere Titoli di Stato, gravati di interessi, e venderli alle banche in cambio di moneta. Moneta questa che viene stampata dalle banche a costi quasi nulli (valore intrinseco), ma addebitati al valore nominale; un sistema che genera il vortice senza fine del debito pubblico da cui non c'è via di scampo, dove lo Stato subisce il doppio diktat delle banche: da un lato quando deve chiedere denaro in prestito, pagando pure copiosi interessi (l'Italia sborsa ogni anno circa 80-90 milardi di euro solo di interessi), e dall'altro lato quando queste istituzioni sovranazionali impongono di ridurre il debito (creato dalle stesse banche) introducendo misure di austerità, quali tagli della spesa pubblica ed aumento delle tasse, favorendo in tal modo le privatizzazioni, da cui ne traggono benefici le grandi corporations.

Un sistema economico che così come strutturato sventra l'apparato statale a tutto beneficio di entità private, banche e corporations, e a tutto svantaggio della collettività che ne paga le nefaste conseguenze.

E quale sarebbe l'utilità di quelle tribune politiche tradotte in ore di "comizi" televisivi in cui si discute di problemi marginali? Non sono forse una farsa atta a lobotomizzare le masse pur di non parlare del reale problema del signoraggio e della perdita di sovranità monetaria?

Discutere degli effetti e non della causa sono "armi di distrazione di massa" che hanno lo scopo di dirottare l'opinione pubblica ad interessarsi di stupidaggini, pur di deviare l'attenzione dalla vera truffa di cui ne siamo tutti vittime.

Eppure il mondo del web ha ben sottolineato, attraverso fiumi di parole e video, la gravità di questa tematica ma, nonostante tutto, giornali, programmi tv e radio continuano a tacere. Quanto prima, quando una percentuale maggiore di persone verrà a conoscenza del reale funzionamento del sistema economico, così come strutturato oggigiorno, i mass-media, come del resto la magistratura e tutti quei politici che finora hanno censurato l'argomento, verranno condannati sul patibolo mediatico il cui giudice sarà il popolo, pronto a individuare corrotti e collusi del nefasto sistema economico di cui ne siamo parte.

Solo gli intelligenti si renderanno conto che è da folli continuare a innalzare barriere atte ad occultare la lotta al signoraggio, poiché esse si sgretoleranno quanto prima ed allora non ci sarà più tempo per ricorrere ai ripari, perché come si legge nelle aule dei tribunali "Ignorantia legis non excusat" (La legge non ammette ignoranza), anche il popolo non ammetterà l'ignoranza dei mass-media di fronte ad argomenti di importantissima rilevanza e la collettività, come un giudice pronto ad emettere la sua sentenza finale, arriverà a condannare i mezzi di informazione come collusi agli stessi corruttori, rappresentati questi ultimi dall'oligarchia bancaria, la quale verrà accusata di violazione degli art. del c.p. 241 (Attentati contro la integrità, l’indipendenza o l’unità dello Stato), 283 (Attentato contro la costituzione dello Stato), 648 bis ( Riciclaggio), 501 (Rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio), 501 bis (Manovre speculative su merci), 416 (Associazione per delinquere), 61 (Circostanze aggravanti comuni), 580 (Istigazione al suicidio) ed altri di questi gravissimi delitti.

Il ladro continuerà ad agire indisturbato finché coloro preposti a diffonderne notizia ed a catturarlo non decideranno di compiere il loro dovere; ma se il popolo si accorgerà che "lo sceriffo" chiude non uno, ma entrambi gli occhi ai gravissimi reati compiuti dal ladro, allora lo sceriffo verrà ritenuto pienamente responsabile e colpevole quanto il ladro per i gravissimi reati che stanno mietendo numerose vittime in termini sia fisici che psichici, sia a livelli nazionali che internazionali.

C'è un famoso aforisma di Henry Ford che cito: "È un bene che il popolo non comprenda il funzionamento del nostro sistema bancario e monetario, perché se accadesse credo che scoppierebbe una rivoluzione prima di domani mattina." Bisognerebbe chiedersi per chi sia un bene? Scommetto che molti sanno la risposta, ma ancora una volta si nasconderanno dietro le barriere dell'immobilismo e dell'oscurantismo, piaghe sociali queste di cui i mass-media ne sono emblematici portatori.

Le soluzioni per un sistema economico più equo ed in grado di garantire maggior benessere per i cittadini esistono, ma se non si offre la possibilità di capire il vero problema non ci sarà spazio per proporre le soluzioni più adeguate.

Tutti i mezzi di informazione che leggeranno questa mia lettera sono invitati a rispondere, enunciando il loro punto di vista su questa tematica scottante quanto grave circa la censura del problema del signoraggio bancario. Salvatore Tamburo"

www.net1news.org/signoraggio-economista-denuncia-il-silenzio-dei-giorn...
AlessandroCacciatore
00mercoledì 4 aprile 2012 23:26
LA PROPRIETÁ DELLA MONETA COME STRUMENTO DI DOMINAZIONE

Con i patti di Bretton Woods si stabilì che l’unica cartamoneta convertibile con l’oro doveva restare il Dollaro al rapporto fissato di 35 $ per oncia. Ben presto saltò anche questa convertibilità poiché il Presidente Nixon, incalzato dalle manovre di De Gaulle e Pompidou, i quali a fronte di aeroplani carichi di dollari portavano a casa navi cariche d’oro, il 15 agosto 1971 dovette dichiarare l’inconvertibilità della propria moneta poiché le riserve auree di forte Knox si stavano esaurendo.

Fu un vero e proprio atto di guerra da parte degli americani, ma servì a confermare finalmente la teoria scientifica del valore indotto della moneta, enunciata dal Prof. Giacinto Auriti, poiché se così non fosse stato, se il valore della carta moneta doveva dipendere unicamente dalla quantità d’oro rappresentata, all’indomani della denuncia dei patti di Bretton Woods, il dollaro doveva perdere ogni suo valore. Ciò non si verificò e, come enunciato dallo stesso Nixon, si comprese definitivamente che il valore della cartamoneta non dipendeva dall’oro che rappresentava ma dai beni e strumenti che era in grado di misurare e quindi acquisire; si noti che quando gli spagnoli, alcuni secoli fa, importarono dalle americhe ingentissime quantità d’oro che immisero frettolosamente sul mercato determinarono anche in questo caso forti aumenti dei prezzi, semplicemente perché i beni non avevano avuto il tempo di adeguarsi alla nuova domanda maggiorata.

Con la denuncia dei patti di Bretton Woods si comprese altresì che in definitiva il valore della cartamoneta non è conferito da chi la stampa ma dall’intero mercato che l’accetta come mezzo di pagamento. Venne a modificarsi il concetto d’inflazione poiché il rapporto non era più cartamoneta / oro ma cartamoneta / beni esistenti. Pertanto il rapporto che determina inflazione o deflazione non riguarda più l’oro ma deve essere rivolto a considerare la quantità di moneta esistente rispetto ai beni ed ai valori da misurare. Questo nuovo e sacrosanto concetto è stato completamente stravolto dalla scuola economica imperante, interessata a sostenere che ci troviamo in una situazione di cronica e perenne inflazione, mentre è vero esattamente il contrario.

Tutto ciò viene strombazzato con tutti i mezzi possibili per convincerci della necessità di ridurre ulteriormente la circolazione monetaria. Artatamente si è voluto confondere aumento dei prezzi per inflazione mentre sono due fenomeni completamente diversi; anzi, l’aumento dei prezzi, come regolarmente avviene, provoca per conseguenza proprio deflazione, nel suo vero significato del termine. Un fatto è certo: i beni ci sono, spesso marciscono o giacciono invenduti nei magazzini poiché ciò che manca sono proprio i soldi. Manca al mercato la quantità adeguata e corrispondente degli strumenti di misura dei valori per poter accedere ai beni.

Questa è esattamente la tecnica che viene utilizzata per realizzare l’enunciata strategia di dominazione. Sino a quando non si sarà compreso, nelle sue molteplici sfaccettature, questa tecnica perversa, non si potranno comprendere i fenomeni economici in atto.
Questa situazione di perenne deflazione provoca per l’appunto il malessere generalizzato della società che sfocia nell’abbattimento fisico e morale delle persone, sino ad alimentare la lotta di classe, secondo la più classica situazione della coperta corta, la quale a seconda di chi tira più forte finisce per coprire o la testa o i piedi. Questa situazione di perenne squilibrio viene mantenuta con la ripetitiva manovra di emettere moneta con la tecnica di generare debito al momento dell’emissione, per poi ritirarla dal mercato con le più svariate operazioni, lasciando in essere il debito generato. A ciò si deve la ragione per cui siamo tutti indebitati, persone fisiche, aziende persone giuridiche pubbliche amministrazioni, primo fra tutte lo Stato che risulta proprio il più indebitato; il bambino appena nato è già gravato di debito.

Occorre cominciare a comprendere come riuscire ad affrancarsi da questa situazione perversa. Giova a questo punto fare un passo indietro ed analizzare freddamente comportamenti ed azioni che si sono sino ad oggi susseguite.

Nel passato il banchiere centrale emetteva cartamoneta secondo l’aspetto giuridico della fede di deposito, poiché rappresentava l’oro custodito nei suoi forzieri, ponendo giustamente nelle proprie scritture contabili, all’attivo, l’oro che disponeva ed al passivo il valore della moneta emessa. Il motivo era giustificato dal fatto che la cartamoneta rappresentava un debito poiché al portatore della medesima si doveva corrispondere, a semplice richiesta, l’oro che la cartamoneta rappresentava. Con l’andare del tempo questa situazione pian piano si modificò, prima lentamente poi con sempre più evidenza, poiché constatato che ricorrevano alla convertibilità una percentuale sempre più bassa di utilizzatori di cartamoneta, i banchieri incrementarono l’emissione monetaria sino a far saltare il sistema, come per l’appunto si verificò con la denuncia dei patti di Bretton Woods.

Nonostante ciò, nonostante che da allora nessuna moneta al mondo risulta più convertibile in oro, la tecnica delle scritturazioni contabili non è stata modificata dalle banche d’emissione. Ciò comporta, come ora tuttora avviene, che la banca d’emissione crea valore monetario al puro costo tipografico, conferisce la moneta allo Stato ottenendo in contropartita titoli del debito pubblico che vengono iscritti nelle proprie partite contabili all’attivo, continuando ad iscrivere al passivo il controvalore dell’emissione monetaria. Ciò fa sì che il bilancio della banca d’emissione sia per lo meno in pareggio, se non passivo, poiché la stessa cifra viene iscritta contemporaneamente all’attivo ed al passivo.

Iscrivere a bilancio una posta passiva senza averne subiti i relativi costi, equivale da parte di una azienda ad iscrivere nella propria contabilità fatture false. Con questa operazione l’azienda abbatte gli utili e quindi non paga le tasse ed ottiene anche il risultato di realizzare somme in nero che finiscono per essere intascate dagli amministratori. La Banca d’Italia si comporta esattamente nella stessa maniera, anzi pare che, secondo le voci che circolano sempre più insistenti, mai smentite, la distribuzione dei pani e dei pesci avvenga proprio nelle isole Cayman ove la banca disporrebbe di una propria sede oppure di svariati conti segreti.

Con queste tecniche operative la banca d’emissione si appropria di cifre immense a danno dell’intero mercato e continua ad accrescere, a proprio vantaggio, il debito pubblico che nessuno sarà mai in grado di poter pagare; finendo poi per impossessarsi dei beni e dei mezzi produttivi del mercato. Anche se questa affermazione può apparire pesante, un semplice esempio è in grado di far comprendere la gravità della situazione: ammettiamo che l’unità di misura siano le palline; un banchiere ne presta cento al mercato, al tasso annuo concordato del 5 %. Trascorso l’anno il banchiere si presenta e chiede la restituzione delle cento palline più le cinque del tasso concordato. Quando il mercato si trova nella impossibilità di corrispondere gli interessi poiché le cinque palline non sono state mai emesse, il banchiere pretende ed ottiene i beni dei cittadini.

Tutto ciò lo si comprende agevolmente se si considerano gli effetti perversi generati dall’attività finanziaria, perfettamente identici all’esempio delle cento palline.
Inoltre i banchieri centrali sono riusciti ad introdurre, nell’attuale dottrina economica e nelle opinioni pubbliche degli Stati europei, l’erratissimo concetto di non concentrare nelle mani del soggetto politico, quale potrebbe essere l'autorità di governo, il potere di creare moneta, onde impedire che la moneta diventi strumento di lotta politica; tale assurdità ha trovato esplicito riconoscimento giuridico nel trattato di Maastricht e nella costituzione europea, che sanciscono il principio cardine dell'autonomia delle banche centrali dalle autorità governative statali, affidando in via esclusiva alle prime le funzioni monetarie e lasciando invece alle seconde la cura della politica fiscale e di bilancio. Ezra Pound aveva sintetizzato magistralmente tutto ciò dicendo: “i politici sono i camerieri dei banchieri.”

In questa situazione, sicuramente pesante, l’unica speranza deriva dal fatto che l’interesse al riguardo di queste tematiche, nell’ultimo periodo, è cresciuto a livelli inimmaginabili, segno inequivocabile che un numero sempre crescente di persone comincia a rendersi conto che i conti non tornano; più si lavora, più ci indebitiamo; più beni e servizi produciamo più cresce il debito. Cominciano a comprendere che tutto ciò può essere superato e risolto con un piccolo ma significativo cambiamento: lo Stato in nome e per conto dei cittadini deve battere la propria moneta incamerandone il signoraggio, non solo per abbattere il debito pubblico ed attenuare la pressione fiscale, quanto per poter impostare la propria politica monetaria finalizzata al benessere ed allo sviluppo.
Solo attraverso questa impostazione l’uomo potrà riacquistare la propria dignità di soggetto giuridico libero, non più oggetto delle angherie del sistema bancario e monetario.

Fonte: disinformazione.it
AlessandroCacciatore
00martedì 10 aprile 2012 14:24
Robert Kennedy spiega perché il PIL non misura la reale ricchezza di una nazione

Per fare un breve esempio: una determinata azienda inquinante per ogni 100€ di ricchezza prodotti, genera danni ambientali per 30€; pertanto sarebbe corretto dire che ha prodotto 70€ ogni 100€, ma il PIL tiene in considerazione solo i 100€ prodotti, e non i 30 di danni...

Quarant'anni fa, Robert Kennedy tenne un importante discorso all'Università del Kansas sulla scarsa capacità del Prodotto Interno Lordo di rappresentare, in qualità di indicatore, lo stato di benessere di una nazione. Solo tre mesi dopo verrà assassinato in California.

Il Prodotto Interno Lordo è un indicatore che misura il valore complessivo dei beni e servizi finali prodotti all'interno di un Paese in un certo intervallo di tempo (solitamente un anno solare) destinati al consumo finale. Ci indica quanto viene prodotto ma non ci indica se ciò che viene prodotto ci serve effettivamente, viene consumato per necessità oppure è frutto di bisogni immaginari creati ad hoc dal sistema dei media. Può un indicatore di ricchezza misurare solo ciò che producono le nostre industrie e non invece la quantità e la qualità del nostro patrimonio immateriale come la creazione dell'intelletto o la ricchezza delle relazioni interpersonali? Il discorso di Robert Kennedy raggiungere l'audiance al cuore con parole semplici e ci invita ad attuare un cambiamento nella nostra scala di valori e negli strumenti utilizzati dagli statisti per valutare il livello di ricchezza e di benessere di un paese.

www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=SYytKvPJf44


www.nocensura.com/2012/04/robert-kennedy-spiega-perche-il-pil-...

www.frontediliberazionedaibanchieri.it/5-index.html



fabik
00martedì 10 aprile 2012 14:29
Il PIL è solo un indicartore che i tecnici dell'Economia hanno creato per facilitare il loro lavoro di raccolta dei dati e creare uno standard comunemente accettato.
Non ha nulla a che vedere con valutazioni etiche che spesso si appioppano a questo dato.
Come tutte le "Convenzioni" è imperfetto e frutto di mediazione per cui va considerato per quello che è: Un indicatore standard.
Purtroppo i Media ed i Politici (Ingoranti) di tutto il mondo lo hanno per decenni utilizzato per avvalorare tesi e opinioni che nulla hanno a che vedere con l'economia.
Va cambiato?
Io direi di si, ma non per motivi etici che nulla hanno a che vedere con dati statistici come quelli che il PIL considera, va cambiato perchè è uno strumento vecchio non più in grado di fare la cosidetta "Foto" ad un paese, cosa che prima faceva egregiamente anche se come ci fece notare B.K. non era certo perfetto.
AlessandroCacciatore
00martedì 10 aprile 2012 14:32
Il PIL fa comodo per incasinare le teste del popolino e quindi creare disinformazione, per questo non lo cambiano. Il discorso di Robert Kennedy è vecchio di oltre 40 anni, e noi ancora siamo qui.

A proposito dei Kennedy...

DISCORSO DI J.F.KENNEDY SUL "GOVERNO OCCULTO"

Il presidente degli Stati Uniti d'America è erroneamente definito come luomo più potente della Terra, per la falsa credenza che egli abbia il potere di dirigere la prima potenza mondiale. In realtà si tratta di una persona che deve sottostare ad un governo ombra che non ha nulla a che vedere con la democrazia. Questo governo ombra è una specie di Mafia formata da persone che fanno solo i propri interessi, eliminando chi si impedisce il raggiungimento dei propri interessi, chiunque esso sia. Questa Mafia ha il pieno controllo dellONU, di tutti gli enti civili e militari degli USA, nonché di quelli dei paesi NATO e dei paesi sotto il controllo degli USA.

I suoi componenti sono persone che hanno un elevato potere economico anche legato al settore bellico e/o sono persone che ricevono denaro in cambio di creare situazioni che favoriscano determinate aziende.

In effetti dal secondo dopoguerra si è verificato uno strano comportamento da parte degli USA, tendente ad intraprendere imprese non molto utili, al fine di favorire le industrie collegate al settore bellico e spaziale, come alcune guerre combattute dagli USA, come il progetto Apollo per mandare luomo sulla Luna, eccetera: tutte imprese realizzate non nel modo più efficiente, ma nel modo che facesse realizzare più profitti possibili a certe aziende.

Infatti mediante la costruzione del consenso, la diffusione di unapparente benessere, luso strumentale dei conflitti sociali, dei colpi di stato e delle guerre, è possibile generare artificialmente una serie di situazioni che favoriscono speculazioni di portata inimmaginabile e permettono ad unélite economica internazionale di tenere sotto controllo leconomia mondiale.

www.youtube.com/watch?v=mCtrjPzSaDk&feature=player_embedded
fabik
00martedì 10 aprile 2012 14:41
Il PIL fa comodo ad alcuni ed è scomodo per altri, come ho già detto prima viene calcolato secondo una metodologia che è frutto della mediazione tra diverse posizioni.
Come tutti gli strumenti non è ne malvagio ne buono, è l'utilizzo che se ne fa che può essere giudicato.
Se usiamo il PIL per quello per cui è nato, e cioè per citarti come "ndicatore che misura il valore complessivo dei beni e servizi finali prodotti all'interno di un Paese in un certo intervallo di tempo" allora può andare bene, anche se rimane uno strumento che ha il peso dei suoi anni.
Se lo vogliamo utilizzare per dimostrare quanto bene si sta in un paese come è stato fatto per decenni (quando ci conveniva) allora siamo fuori strada visto che pare che la Cina e L'india e tutti i paesi emergenti hanno PIL da paura.
Io però in questi paesi ci vado spesso per lavoro e ti posso garantire che a parte sparute minoranze in quei paesi si muore di fame, di indigenza, si muore di discriminazioni di ogni genere e di servizi per il 99,99999999999% della popolazione non c'è ne sono.

Il PIL è uno strumeto, tutto quà.
AlessandroCacciatore
00martedì 10 aprile 2012 14:43

Il PIL fa comodo ad alcuni ed è scomodo per altri



E' questo il punto ;)


Se lo vogliamo utilizzare per dimostrare quanto bene si sta in un paese come è stato fatto per decenni (quando ci conveniva) allora siamo fuori strada



Viene usato per far credere questo infatti, ed accade ovviamente anche adesso. Per l'appunto. Disinformazione.

fabik
00martedì 10 aprile 2012 14:48
Bene, su questo siamo d'accordo.
ma credo concorderai anche che qualsiasi strumento inventeremo sarà sempre imperfetto e soggetto a strumentalizzazioni varie.
Se la gente non si informa è perchè la maggior parte delle persone non vogliono farlo, vivono così.
Non ti piacerà ma purtroppo la maggior parte di noi vuole rimanere ignorante rispetto a tutto ciò che esula dalla sua quotidianeità.
Anche se domani inventassimo ed impoessimo al mondo un sistema di misura della ricchezza più equo ci sarebbe sempre qualcuno che utilizzerà quei dati per i suoi comodi.
AlessandroCacciatore
00martedì 10 aprile 2012 18:43
Ma io guarda penso la stessa cosa, ma certamente non si può neanche imporre che ogni essere umano vada ad informarsi da sé. Ci vuole uno stimolo esterno, è per questo che i mass-media giocano un punto a favore. Purtroppo però, i mass-media hanno sempre fatto i giochi dei potenti e non gli interessi del popolo.
AlessandroCacciatore
00mercoledì 11 aprile 2012 13:14
ECUADOR DICHIARA ILLEGALE IL SUO DEBITO ESTERO

Una revisione del debito estero eseguita dal Ecuador con l'aiuto di Alejandro Olmos, mette in evidenza le porcate contenute nei vari contratti fatti al paese da parte dei creditori internazionali.
Una classe politica corrotta e compiacente ha collaborato strettamente per impoverire il paese. Questa tecnica viene speso usata dai creditori internazionali che trovano l'appoggio di politici corrotti disposti a tradire la loro patria, per espropriare i paesi del terzo mondo. Grazie a questa revisione il mondo ora è al corrente del sistema usato dalla FED, FMI, E BANCA MONDIALE, BANCO INTERAMERICANO DE DESAROLLO per impoverire i popoli del mondo. Per far si che rimangano poveri e diventino sempre più poveri.

Il video

www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=Z4pk0jq1IMg#!
fabik
00mercoledì 11 aprile 2012 20:35
Ragazzi, lo dico a tutti.
Se vogliamo commentare notizie di economia apriamo una discussione a posta perchè questa sta diventando una cartella di economia generale e tecnicamente non lo è
AlessandroCacciatore
00giovedì 12 aprile 2012 12:36
Questo è un topic per fare informazione sulla cosiddetta "crisi" che sta avvenendo e per fare per l'appunto quel tipo di informazione che in tanti altri posti non la fanno. A nessuno importa l'economia sotto un profilo tecnico ;)

Discorso di Josef Hasslberger, che sembra risalire al 1999


Moneta e Debito (di Josef Hasslberger)

Esiste una verità fondamentale sul tema moneta e debito, ma la cosa è conosciuta da pochi e quasi nessuno pensa di realmente poter o dover occuparsene.

Alcuni personaggi importanti che si mettevano a cambiare la situazione furono assassinati o sono stati messi a tacere in altro modo, giusto quando la soluzione era diventata tangibile. La verità è così mostruosa che ci pare proprio incredibile. Preferiamo non pensarci, specialmente perché abbiamo degli "esperti" che dovrebbero saperne tutto, allora perché noi "non esperti" dovremmo cercare di conoscerne i segreti?


Il problema

Siamo perfettamente a conoscenza del problema, che peraltro è ben ovvio, ma la soluzione ci sfugge, forse perché pensiamo il problema è troppo grande perché lo affrontassimo. Il problema, in poche parole, è che né i governi né la stragrande maggioranza della gente ha soldi. Forse suona esagerato ma, pensandoci bene, vediamo che è la verità. I governi, di qualunque colore, siano essi liberali, socialisti, conservatori, democratici o altro, non hanno soldi. Ci tartassano quasi a morte e ciò nonostante, fanno altri debiti. E la maggior parte di essi è così indebitata, che quasi non ci sembra speranza di ripagare quanto è stato preso in prestito. Una percentuale altissima di tutte le tasse che entrano nelle casse dello Stato viene spesa per "servire il debito", cioè per pagare gli interessi sul debito pubblico, prima ancora di discutere come impostare il capitolo spese della legge finanziaria. Se ai governi manca la liquidità, i cittadini non sono messi meglio. Basta guardarsi intorno e vediamo le famiglie alle strette finanziarie, anche se non manca la volontà di lavorare. Molte volte sia marito che moglie hanno un impiego, a discapito della vita di famiglia e dei bambini, e spesso anche in quel caso i soldi bastano a malapena per le spese e le ferie una volta l'anno. Potete dire che questo è normale, è sempre stato così e non ci si può fare niente. Lo vedete? E' quella la risposta che siamo stati programmati a dare. Il problema c'è, ma è così grande ed è così prevalente nella vita di ognuno di noi, ed è un nodo così "complicato" che dobbiamo per forza lasciare che "gli esperti" lo sciolgano. Vero? No - non è invece vero per niente. Qual è il primo passo per risolvere un problema? Dobbiamo renderci conto della sua esistenza. Cominciate ad osservare la realtà intorno. Provate a sapere quanto il vostro governo spende ogni anno per gli interessi sul debito pubblico. Informatevi quanto i paesi in via di sviluppo pagano per gli interessi sui debiti. Osservate quanta gente dai paesi del terzo mondo emigra ovvero immigra nel nostro paese cercando solamente un sollievo dalla disastrosa situazione economica. Avrete una sorpresa.

La causa

Adesso che abbiamo capito che un problema esiste, dobbiamo fare il passo successivo, cioè dobbiamo individuarne la causa. Una cosa che certamente non possiamo fare è rimetterci agli "esperti", perché se loro sapessero, ci avrebbero avvertito tempo fa e saremmo già sulla buona strada per porre rimedio a questo schifoso stato delle cose. No è che la causa sia sconosciuta. Ci sono alcune persone ed anche qualche organizzazione che disperatamente cercano di darci delle informazioni in proposito. Purtroppo non hanno accesso ai media di larga diffusione, e se avessero l'accesso, e mettessero in piedi una campagna, potrebbero anche trovarsi di fronte a qualche serio problema. Credo che siate curiosi ormai di sapere che cosa sia la causa, e se noi, semplici cittadini, possiamo fare qualcosa per porre rimedio. Non è utile a nessuno trovare la causa del male se scopriamo poi che niente si può fare. Potevamo risparmiarci la fatica e fare qualcosa più piacevole. Senza farvi ancora spettare, butto qui la patata bollente: I soldi vengono messi in circolazione non dai nostri governi ma da un monopolio privato gestito dalle banche. E così semplice. Ma come potreste dire ed anche se fosse così, qual è il problema?

Vediamo - una cosa alla volta.

La creazione della moneta

Sembrerebbe naturale che la moneta venga creata dallo Stato e infatti, le Banche Centrali sembrano essere proprietà dello Stato anche se godono di una certa autonomia. Dico "sembrano" perché le banche centrali, che quasi costituiscono un quarto potere, oltre a quelli tradizionali dello Stato, sono solo in apparenza sotto il controllo dei poteri dello Stato. Quando lo Stato ha bisogno di soldi, non impartisce alla Banca centrale un'ordine di accreditare una somma sul conto della tesoreria. Lo Stato può ottenere i soldi solo in due modi. Uno è di tassare i cittadini, l'altro è di prendere un prestito. Quando la Banca centrale mette soldi in circolazione, lo fa sotto forma di prestito. Lo Stato deve chiedere questi soldi in prestito e si deve impegnare di ripagarli con interessi. Lo stesso succede quando un privato ha bisogno di finanziare un acquisto e gli mancano i fondi liquidi. La banca è felice di dare un prestito, finché potete portare delle garanzie e finché promettete di ripagare con interessi. Come possono le banche creare questi fondi? Buona domanda. Non sarà la Zecca dello Stato l'officina dove vengono fabbricati tutti i soldi? Le banconote, quando vengono stampate, vengono considerate proprietà della Banca centrale. Non vengono date allo Stato da utilizzare per le sue spese, ma vengono invece immesse nella circolazione chiedendo una contropartita. Ognuno che vuole alcune di queste banconote da spendere, deve "comprarle", cedendo una parte del suo credito. Ma in ogni caso, la grande maggioranza dei soldi che circolano (più del 90%) non sono banconote e monete, bensì "credito".



Quando andate dalla Vostra banca e chiedete un prestito, questi "soldi" vengono creati dalla banca lì per lì, scrivendo delle cifre sul vostro conto. Questi soldi si possono ritirare in banconote, cosa che succede raramente, o si possono spendere scrivendo degli assegni. Le banche tengono solo una piccola parte dei loro crediti in contanti, il resto viene movimentato spostando delle cifre da un conto ad un altro. La cosa più importante da sapere: I soldi vengono creati immettendo dei numeri in un computer. Nella pratica, succede così: Per ogni 10.000 che la banca concede in prestito, deve depositare 1000 o 2000 nella Banca centrale. Questo significa, se una banca raccoglie 100.000 in depositi, potrebbe tenersi 10.000 in contanti e depositare 90.000 con la Banca centrale. In seguito, la banca può creare 900.000 di soldi freschi semplicemente scrivendo queste cifre sul conto di alcuni suoi clienti. Nel caso il governo abbia bisogno di soldi, la procedura è leggermente diversa, ma sempre con lo stesso risultato. Il governo deve emettere dei buoni, che sono certificati di prestito, carte per le quali il governo può accettare soldi, e con le quali promette il successivo ripagamento della somma, maggiorata da "interessi". Questi certificati vengono "comprati" dalle banche. Possono essere rivenduti ai propri clienti o possono rimanere in mano alle banche. Al governo, in cambio, viene accreditata una somma corrispondente. L'ironia della situazione è che il governo, che dovrebbe essere l'autorità che emette i soldi che circolano nel paese, è costretto a prendere soldi in prestito dai privati (attraverso le banche) e di pagare interessi per questi prestiti. Adesso cominciamo a vedere perché il governo non ha mai soldi e perché molte delle nostre tasse che entrano nelle casse dello Stato, se ne vanno per pagare interessi sul debito, prima che si pensi ad affrontare le vere e proprie spese dello Stato.


Il meccanismo diabolico

Che succede quando un debito viene ripagato? Questo è interessante. Gli interessi pagati sono diventati proprietà della banca e la cifra che era stata concessa in prestito, viene distrutta. Nello stesso modo che la somma venne "creata" all'atto di concedere il prestito, adesso viene "discreata" o distrutta, una volta il prestito è stato ripagato. Significa che la Vostra banca può creare dei soldi sostanzialmente dal nulla, può appropriarsi degli interessi e poi può distruggere questi soldi, solo per ripetere il ciclo più avanti con un altro suo cliente. Se vi siete mai meravigliati da dove vengono i fondi per comprare gli edifici migliori e più grandi della città, qui c'è una spiegazione.

Se questo vi sembra ingiusto, aspettate a sentire la parte diabolica!

Ogni economia nazionale ha bisogno di soldi così che merce e servizi possono essere venduti ed acquistati. Se i soldi sono troppo pochi, le merci non potranno essere vendute, i prezzi si abbasseranno e questa situazione viene chiamata "deflazione". Se la moneta diventa ancora più scarsa, alla fine l'economia entrerà in recessione, la produzione si ferma, il lavoro non c'è più, inizia ad affacciarsi la miseria. Perciò, è molto importante che la quantità di moneta in circolazione sia sempre sufficiente perché la gente sia in grado di comprare la merce ed i servizi che vengono offerti. L'altro estremo è quello della relativa abbondanza di liquidità, che porta all'inflazione. I prezzi salgono, il "potere d'acquisto" della moneta si erode. L'inflazione è indesiderabile quanto lo è la deflazione. L'ottimale è una moneta con un potere d'acquisto stabile. Oggi, il governo non ha che strumenti indiretti per assicurare questa stabilità, essendo la creazione del credito largamente a discrezione delle banche. Inoltre, visto che il Governo non può creare la sua moneta, l'unica via per far sì che l'economia disponga di moneta a sufficienza, è di continuare a prendere prestiti! Certo questo significa continuare a pagare interessi! E' questa la ragione perché i governi non hanno mai soldi e perché lavoriamo più di sei mesi l'anno per lo Stato. Paghiamo gli interessi, in aggiunta alle spese dello Stato. Diabolico, no? Un monopolio privato ad opera delle banche mette in circolazione la nostra moneta, cominciando dalla Banca centrale e, così di seguito, tutte le altre banche. Sono le nostre leggi bancarie che permettono alle banche di creare e sfruttare il credito, piuttosto che il governo, che dovrebbe creare la moneta per i propri cittadini.

La soluzione

Avendo trovato la ragione per le difficoltà economiche e la miseria, ed avendola descritta con esattezza, una soluzione praticabile ci salta subito nell'occhio. E' necessario cambiare le leggi bancarie per escludere l'autonoma creazione di credito dalla parte delle banche, eccetto la creazione di nuova moneta e nuovo credito ad opera della Banca centrale, da mettere in circolo come credito per i cittadini, non come debito. La creazione della moneta deve tornare sotto la sovranità del popolo e deve essere a diretto benefico di ognuno di noi. Come si può escludere la creazione del credito ad opera delle banche? Molto semplice. Si richiede, invece della bassa percentuale oggi necessaria, che le banche, per ogni prestito concesso, debbano avere un deposito dell'intera somma (100%) presso la Banca centrale. Questo significa che una banca potrà collezionare i depositi dei propri clienti, li può depositare presso la Banca centrale e soltanto poi potrà concedere prestiti per l'ammontare della somma depositata. Parliamo adesso della creazione della moneta che dovrà tornare sotto controllo del governo, ovvero sotto controllo dei cittadini. E' un problema questo che acquista grande importanza. Per primo, ci deve essere un meccanismo che ci permette di controllare l'andamento dei prezzi in modo continuo. Disponendo di un tale meccanismo, è possibile che l'autorità monetaria, investita del compito esclusivo di creare la moneta, eserciti un controllo esatto sul potere d'acquisto della moneta, avendo così l'inflazione e la deflazione sotto il suo diretto controllo. Secondo il principio che l'ammontare della moneta in circolazione deve coincidere esattamente con la totalità delle merci e dei servizi che vengono offerti, possiamo eliminare l'inflazione e stabilizzare la moneta con un meccanismo molto semplice. All'autorità monetaria viene assegnato il compito di stabilizzare l'indice dei prezzi. Questo compito viene assolto mediante la messa in circolazione di nuova moneta al primo segno di un'abbassamento dei prezzi, e il corrispondente ritiro di liquidità quando i prezzi accennano ad alzarsi. Non c'è assolutamente una necessità di accettare un'instabilità dei prezzi. E' importante sapere che l'inflazione è dovuta al fatto che in circolazione ci sono più soldi di quelli necessari all'acquisto delle merci e dei servizi offerti, e che la deflazione è la situazione opposta, ovvero insufficiente moneta in circolazione. Questi fatti sono conosciuti da svariati decenni, solo che, con la creazione della moneta nelle mani delle banche (dei privati) invece di un'autorità centrale (pubblica) era finora difficile aggiustare la quantità di moneta alle vicissitudini dell'attività economica.

Moneta credito verso moneta debito

Allo stato attuale, la moneta viene creata in forma di credito per le banche, e viene messa in circolazione in forma di debito per chi prende il prestito, cittadino privato o Stato chicchessia. Chiaramente il prestito deve essere ripagato, i soldi vengono considerati "proprietà della banca". Per questa ragione dobbiamo pagare interessi. Preferisco chiamare questa moneta la "moneta debito" ed ho già messo in evidenza che è la causa di molta sofferenza. La moneta credito invece non ha di questi inconvenienti. Questa moneta, dopo essere creata, viene data ai cittadini, non in forma di prestito, bensì in forma di accredito dell'utile dello sviluppo economico. Quando si crea una nuova moneta, non sono state le banche a lavorare ma i cittadini, e così la proprietà della moneta, una volta creata, spetta ai cittadini, non alle banche.


Credito Sociale

Questo si potrebbe chiamare un sistema di credito sociale. In fatti, il termine "social credit" - credito sociale - fu coniato da un certo Clifford Hugh Douglas. Poi il cittadino canadese Luis Even dette larga diffusione a questa filosofia fondando una pubblicazione per portarne i principi a conoscenza del pubblico. Non posso pretendere di descrivere qui il sistema del credito sociale ma certamente, la moneta credito ne è una parte importante. Quando la moneta viene messa in circolazione dalla Banca centrale, è giusto che sia proprietà di tutti noi che abbiamo contribuito in un modo o nell'altro alla crescita dell'economia reale. Noi produciamo, viviamo, consumiamo, abbiamo nuove idee, mettiamo su famiglia, impariamo, impartiamo agli altri quello che sappiamo. Tutte queste attività ed altre ancora sono alla base della vita economica del paese e perciò sembra logico che i benefici derivati dalla messa in circolazione della moneta non debbano essere un'esclusiva di pochi banchieri bensì vadano distribuiti a tutti quei soggetti che concorrono nella vita economica del paese.

Che cosa fare

Dopo aver posto fine al monopolio privato di creazione della moneta attraverso l'obbligo di un deposito presso la Banca centrale pari al 100% dei crediti concessi, si dovrà decidere come la creazione della moneta avverrà in futuro, e come possiamo assicurare che ogni cittadino percepisca la sua parte dei proventi dall'incremento dell'attività economica. Qualcuno potrà dire che lo Stato debba esercitare il potere di creazione della moneta e che questa moneta debba entrare nelle casse dello Stato. Questo tipo di ragionamento, anche non essendo privo di una certa logica, non rispetta però il principio di dare ad ogni cittadino quello che è di sua spettanza. Visto che stiamo tutti contribuendo, in un modo o nell'altro, all'attività economica del paese, vi presenterò qui una proposta ideata dal prof. Giacinto Auriti dell'Università di Teramo. Questa proposta è stata presentata come disegno di legge No. 1282 al Senato da alcuni Senatori, l'11 gennaio 1995.



Il testo è, nella sua brevità e semplicità, di estrema chiarezza.



La proposta è:



"Articolo 1

La moneta all'atto dell'emissione nasce di proprietà dei cittadini italiani e va accreditata dalla Banca centrale allo Stato".



"Articolo 2

Ad ogni cittadino è attribuito un codice dei redditi sociali mediante il quale gli viene accreditata la quota di reddito causato dalla emissione monetaria e da altre eventuali fonti di reddito".



Auriti è ordinario di diritto e la sua spiegazione del principio dietro questa proposta, qui riportata in estrema sintesi, è piuttosto esplicita. Auriti spiega che il nostro sistema monetario è la più grande frode nella storia umana. I cittadini vengono illegalmente deprivati del doppio dell'ammontare totale della moneta in circolazione. Non solo infatti non gli si è dato la parte spettante loro dell'incremento delle attività economiche, ma quando questa parte veniva messa in circolazione, fu data in prestito, cioè fu richiesta una contropartita uguale all'ammontare della massa monetaria stessa aggiungendo, per così dire, il danno alla beffa.

Un avvertenza finale

Non credete che un mutamento così drastico del sistema finanziario sia possibile ottenerlo attraverso la sola opera dei politici, ammesso che siano essi stessi propensi a chiederlo. Non sarà possibile senza un sostegno pubblico veramente convincente. Siamo tutti chiamati, adesso che abbiamo scoperto la causa della miseria e delle difficoltà economiche, a lavorare affinché la situazione cambi, girando queste informazioni ai politici e dandogli il sostegno necessario. Potete fare copie di questo articolo e distribuirlo ai vostri amici, ma pensate anche all'azione vera e propria.

Non darò qui dei suggerimenti su che cosa fare, ognuno saprà meglio come comportarsi. La scelta è vostra, unico avvertimento: non dite che non sapevate nulla. (Josef Hasslberger - Roma, Settembre 1999)
AlessandroCacciatore
00giovedì 12 aprile 2012 13:46
L'aumento della vita media? Secondo il FMI è un problema

La vita media allunga, e questo per l'economia è un problema secondo il "Fondo Monetario Internazionale", secondo il quale la soluzione sarebbe l'innalzamento (ulteriore) dell'età pensionabile, il versamento di maggiori contributi e una riduzione del deficit: una "ricetta" che si traduce nell'INASPRIMENTO DELL'AUSTERITY: più anni di lavoro e più tasse...

di Seguito l'articolo dell'ANSA:

Se vita 3 anni piu' lunga nel 2050, costi +50% - Gli asset sicuri scarseggiano e sui conti pubblici pesa il fattore longevita', che minaccia la sostenibilita' di bilancio con il rischio, in alcuni paesi, di far schizzare il rapporto debito-pil di oltre 50 punti percentuali. L'allarme e' del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), secondo il quale l'allungamento delle vita implica costi enormi che possono essere compensati con l'aumento dell'eta' pensionabile, il versamento di maggiori contributi e una riduzione del deficit. E' pero' necessario che i governi agiscano subito in quanto le misure ad hoc per mitigare i rischi ''impiegano anni per dare i loro frutti''. L'allungamento delle prospettive di vita ha ricadute sia sul settore pubblico sia sul settore privato. ''Le implicazioni finanziarie del vivere piu' del previsto sono molto grandi: se nel 2050 la vita media si allunghera' di 3 anni rispetto alle attese attuali, i costi gia' ampi dell'invecchiamento della popolazione aumenteranno del 50%''. Ed e' per questo che i governi devono correre ai ripari in fretta.
Le autorita' devono essere consapevoli della loro esposizione al rischio di longevita' e favorire iniziative per trasferire il rischio. Particolare attenzione andrebbe inoltre data a una maggiore educazione finanziaria. ''Pochi governi ammettono il rischio longevita'. Quando lo fanno, riconoscono che e' ampio''. L'allungamento della vita non e' l'unica minaccia per la stabilita' finanziaria. A preoccupare il Fmi e' anche il mix fra un balzo della domanda di asset sicuri e la loro scarsita' (nel 2016 ce ne saranno 9.000 miliardi di dollari in meno) che ha ''implicazioni negative sulla stabilita' finanziaria. ''La crisi finanziaria e i crescenti timori sulla sostenibilita' del debito in diverse economie avanzate ha mostrato come nessun asset puo' essere considerato come interamente sicuro'' mette in evidenza il Fondo, secondo il quale ''le distorsioni di mercato rendono piu' difficile per gli asset sicuri (che includono i Treasury americani, i bund tedeschi e, forse, i bond delle aziende) svolgere il loro ruolo sui mercati globali. L'aumento dell'incertezza, le riforme di regolamentazione e le risposte straordinarie post-crisi delle banche centrali nelle economie avanzate hanno spinto la domanda per gli asset sicuri''.

www.nocensura.com/2012/04/laumento-della-vita-media-secondo...

Schiavi insomma.
fabik
00giovedì 12 aprile 2012 14:14
Allora: Tanto per cominciare questo J.H. chi è?
Sul suo sito mi pare di capire sia un tuttologo che parla di economia e cure vitaminiche con la stessa scioltezza....

Rispondo brevemente per replica ma non credo serva visto che il testo da te pubblicato è un manifesto ideologico che non dovrebbe avere nessuna velleità reale.

Il problema
Il Debito, senza andare lontano esiste perchè i nostri governi hanno fatto vivere questo paese al di sopra delle sue possibilità e perchè con lo specchietto delle allodole del libero mercato si è giustificata la disonestà di privati e dei loro amici politici.
ora il debito si deve pagare o si fa default, se volete sapere cos'è andate a leggervi gli articoli relativi alla banca rotta dell'Argentina di qualche annetto fa e fatevi due conti in tasca: ci conviene?

La soluzione
Quella da te pubblicata è la più classica delle ricette comuniste. A parte il fatto che ignora le più elementari regole dell'economia, non voglio ripetermi, basta leggere i miei interventi precedenti e questa soluzione risulterà confutata nei fatti non da me, ma da coloro che li srivono i testi di economia.

Se comunque la pigliamo per buona dico una sola cosa: Se gli uomini fossero onesti potrebbe funzionare, ma siccome non lo sono non funzionerà come non funziona il libero mercato per lo stesso motivo.
Bisogna smetterla di idolatrare sistemi ed ideologie accollandogli i fallimenti degli esseri umani.
Il comunismom, la deocrazia e tutti gli altri sistemi funzionano a patto che noi uopmini ci snaturiamo.

Il resto sono sproloqui sul signoraggio che tanto ti piacciono e che sono confutati nei fatti della realtà.
Se ti piace crogiolarti in queste illusioni fai pure.
Onestamente mi sono anche stancato di rispondere visto che siamo all'apologia politica senza cognizioni tecniche alla base.

Per l'altro post, che devo dire?
Siamo troppi e viviamo troppo a lungo, non bastano i soldi ma quel che è peggio è che non bastano le risorse e presto ci faremo la guerra per l'acqua.
AlessandroCacciatore
00giovedì 12 aprile 2012 14:30
Fabik non sei costretto a rispondere a ogni notizia che posto nel mio topic, puoi anche farne a meno, del resto non ti viene chiesto ;)
fabik
00giovedì 12 aprile 2012 14:32
Dovresti ringraziarmi visto che non potresti portarlo avanti da solo non potendo fare più di tre post consecutivi.

In ogni caso se ti piace parlare da solo non commenterò oltre.
Il fatto è che scrivi cose molto articolate e molto distanti dalla realtà.
Non mi piace che passino per vere. [SM=g1950677]
AlessandroCacciatore
00giovedì 12 aprile 2012 16:43
L'affondo di Di Pietro al premier: «Suicidi sulla coscienza»

Di Pietro in aula, attacco choc al premier: suicidi per il lavoro sulla coscienza

Il leader Idv definisce Monti latitante e ladro. La risposta: non replico, serve senso della misura per evitare tensioni sociali

ROMA – «Mentre il presidente Monti dice le bugie sulla crisi che sarebbe finita ci sono persone che si suicidano. Quelle persone che si suicidano il presidente Monti le ha sulla coscienza»: è il durissimo attacco che Antonio Di Pietro (Idv) riserva al governo in dichiarazioni di voto nell’aula della Camera sul dl semplificazioni. Apostrofando il governo come «ladro» e «latitante», Di Pietro, duramente contestato dai banchi del Pd, osserva: «I problemi del paese non si risolvono con l’articolo 18 ma con una nuova legge elettorale che cambi questa platea che indegnamente compone il nostro Parlamento». Infine, il leader di Idv contesta al governo: «Siete arrivati per risolvere i problemi e fate pagare l’Imu agli ospizi esentandone le fondazioni bancarie. Siete al servizio delle lobby».

Le accuse al governo. E descrivendo Mario Monti e i ministri del suo governo come «cattivi padri» di famiglia, Di Pietro sottolinea ancora: «Voi dovevate far pagare il conto a chi il conto lo poteva pagare, e non solo ai più deboli e soprattutto ai più onesti. Siete dei ladri di Stato. Siete dei ladri di democrazia. Che cavolo c’azzecca l’articolo 18 con la buona economia del Paese? Lo sanno pure le pietre le ragioni perchè l’Italia è in recessione: corruzione, burocrazia, gli imprenditori ridotti a fare attività di mazzettari, di faccendieri». «Siete sobri, per carità», dice Di Pietro al premier. «Ma sobriamente state rovinando l’Italia perchè fate delle scelte ingiuste, ingiustificate per il Paese. Siete come il chirurgo che esce dalla sala operatoria e dice ai familiari: operazione perfettamente riuscita, il paziente è morto».

Un secco «no»: questa è stata la secca, gelida risposta del premier Monti ai giornalisti, che gli chiedevano un suo commento alle accuse di Antonio Di Pietro durante la presentazione in conferenza stampa della riforma del Lavoro. Monti in un primo momento non ha aggiunto altro, ma poco dopo è tornato sull’episodio: per evitare al massimo ogni rischio di tensione sociale occorre «senso della misura da parte di chi ha responsabilità pubblica. Questo sta dietro al mio secco no di prima», ha voluto precisare.

La crisi. «Non ho mai detto che la crisi è finita. Quello che ho detto parlando ad un pubblico internazionale è che la crisi nell’eurozona è quasi finita e che l’Italia ha contribuito» ha detto poi il premier.

Video

www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=EXNlagKvy0A

(ilmessaggero.it, 4/4/2012)

Monti puppa. Stima per Di Pietro!

I suicidi ammontano a 100: 50 disoccupati, 20 pensionati, 30 imprenditori.
UniversalMan
00giovedì 12 aprile 2012 17:09
Cacciatore sai cos'è un forum ? un posto dove si discute, non un posto dove posti 40 post consecutivi. Quello si può fare solo come rubrica e con l'autorizzazione. Quindi se questa continua ad essere una discussione e alla gente interessa rispondere rimane aperta. Se invece posti solo tu decine di post consecutivi blocchiamo tutto.
Questo perché qui si discute, dovrebbe essere chiaro visto che con noi scrivi qui da parecchio [SM=j2201351]
AlessandroCacciatore
00giovedì 12 aprile 2012 17:14
Monti vuole vendere la riserva d'oro italiana...

La crisi è finita, coglioni!
"Coglioni" l'ho aggiunto io ma il senso è quello.

Il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy: “Gli effetti saranno profondi e di lunga durata”.
La cancelliera tedesca Angela Merkel: “Una pietra miliare nella storia dell’Unione Europea”.
Il presidente francese Nicolas Sarkozy: "Abbiamo girato la pagina della crisi".
Mario Monti: "Un elemento decisivo per il superamento dell'attuale, difficile, crisi finanziaria che attanaglia l'Europa".

Di cosa stanno parlando? Ma del pareggio di bilancio, il provvedimento che modificherà l'articolo 81 della costituzione, come possiamo leggere sul sito della Camera. Lo si voterà proprio domani, e dopo sarà pronto per passare al senato. Sembra una cosa buona, "pareggio di bilancio", tipo qualcosa di equo e solidale, di giusto insomma.

Praticamente dopo una cinquantina di anni, lustro più, lustro meno, ci si è accorti di come l'articolo 81 "nella sua attuale formulazione, non abbia impedito una forte crescita del debito pubblico nazionale, che si attesta ormai a circa il 120 per cento del PIL".

Il pareggio di bilancio, invece, prevede che il debito pubblico rimanga costante in rapporto al PIL.

Strano che non ci abbiano pensato prima a questo pareggio di bilancio!

Ma in che modo il governo può pareggiare il bilancio? L'unico modo a sua disposizione è, come leggiamo su Wikipedia, vendere alcuni suoi beni.

...E quali beni possiede l'Italia? Guardate questo breve video:



Che bello, il criminale "tecnico" Monti, con l'appoggio dei suoi squallidi colleghi europei, sta per regalare una delle più grandi riserve di oro del mondo, quella italiana, a dei banchieri privati.

Purtroppo i mass media italiani non hanno avuto il tempo di occuparsi di questo gigantesco furto perché, dopo 17 anni di proteste in Val di Susa, si sono ricordati improvvisamente della TAV e non hanno parlato di altro. Mi ricorda il periodo in cui Berlusconi, per coprire le sue porcate di turno, faceva parlare a milioni di italiani dell'emergenza rifiuti di Napoli. Ve la ricordate? Sembrava il problema più importante da affrontare a quei tempi. Beh, sappiate che a Napoli l'emergenza rifiuti non è mai finita eppure agli italiani non interessa più perché la TV non ne parla più. Così come fra un po' non interesserà più la TAV e magari, tra qualche mese, mentre ci rubano altre sovranità nazionali, la TV tirerà fuori un'altra distrazione e ci interesserà quella.

lalternativaitalia.blogspot.it/2012/03/la-crisi-e-finita-cogli...
AlessandroCacciatore
00giovedì 12 aprile 2012 17:15
Re:
UniversalMan, 12/04/2012 17.09:

Cacciatore sai cos'è un forum ? un posto dove si discute, non un posto dove posti 40 post consecutivi. Quello si può fare solo come rubrica e con l'autorizzazione. Quindi se questa continua ad essere una discussione e alla gente interessa rispondere rimane aperta. Se invece posti solo tu decine di post consecutivi blocchiamo tutto.
Questo perché qui si discute, dovrebbe essere chiaro visto che con noi scrivi qui da parecchio [SM=j2201351]



Io posto le news e faccio informazione, se poi a nessun'altro interessa (il che mi sembra impossibile, dato che riguarda le sorti del popolo) pazienza. Io continuo a fare informazione. Stai sereno! Buona lettura [SM=g2201354]
UniversalMan
00giovedì 12 aprile 2012 17:22
Re: Re:
AlessandroCacciatore, 12/04/2012 17.15:



Io posto le news e faccio informazione, se poi a nessun'altro interessa (il che mi sembra impossibile, dato che riguarda le sorti del popolo) pazienza. Io continuo a fare informazione. Stai sereno! Buona lettura [SM=g2201354]




Tu fai tutta l'informazione che vuoi, ma segui le regole del forum, che vieta più di tre post consecutivi [SM=g2201354] Quindi al 4 post consecutivo come da regolamento interverrò. Serenamente, pacatamente ma inopinatamente [SM=g2201354]
AlessandroCacciatore
00venerdì 13 aprile 2012 20:51
News

Le banche ricevono 270 miliardi dalla BCE

La BCE ha desinato prestiti per un valore complessivo di 270 miliardi di euro nei confronti degli istituti bancari privati dell’Unione Europea, con un tasso agevolato di solo l’1%.

La situazione del sistema finanziario in Italia al momento risulta molto complessa e secondo il presidente dell’Associazione delle Banche Italiane, Giuseppe Mussari, rischia di essere compromessa in modo irreparabile e “fagocitata dall’esterno”. Sia il credito al consumo che il tasso di crescita dei presiti alle società non finanziarie registrano dati preoccupanti in relazione alla recessione che ha colpito l’intero sistema economico.

Il tasso di crescita dei prestiti a società non finanziaria cala dal 2.6 allo 0.9, mentre il credito al consumo sale di 1 punto percentuale assestandosi al 10.10%. Di contro gli affari per le banche registrano un incremento in parte proprio grazie ai tassi agevolati con i quali hanno avuto l’opportunità di risanare i propri depositi e rimettere sul mercato obbligazioni più appetibili.

Come spesso intuito e criticato le banche sono diventate con la loro condotta sregolata uno dei fondamenti su cui si regge quella cupa chimera denominata genericamente come “la crisi”. I tassi agevolati con i quali gli istituti hanno accesso al credito dovrebbero servire ad essere riflessi sull’economia reale, agevolando la ripresa economica per mezzo di un accesso al credito più diretto agli investitori che agli speculatori.

www.you-ng.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=1065%3Ale-banche-ricevono-270-miliardi-dalla-bce&I...
AlessandroCacciatore
00giovedì 19 aprile 2012 00:30
Tutte le bugie del governo Monti

Da un estratto dell'articolo www.informarexresistere.fr/2012/04/19/il-governo-monti-dice-bugie-diffondono-dati-falsi-sta-iniziando-la-pericolosa-deriva-di-un-governo-autoritario-2/#axzz1...

Conti alla mano, Mario Monti dice solo bugie.
Vediamone alcune.

1).Si alza la forbice dello spread e la responsabilità è attribuita alla Spagna. FALSO.
La verità è che dopo quattro mesi il disavanzo pubblico è aumentato, invece che diminuire, le manovre di Monti hanno prodotto il credit crunch (termine che indica la strozzatura del mercato perché lo stato è costretto a indebitarsi per pagare interessi di debito contratti precedentemente, avendo rinunciato al disavanzo di debito virtuoso per investire in infrastrutture e grandi opere per creare lavoro-mercato-occupazione, e così facendo si avvia al proprio fallimento annunciato) e i grandi istituti finanziari internazionali hanno capito che Monti trascinerà il paese alla rovina e quindi non acquistano più i nostri bpt se non a tassi alti perché stanno scommettendo sulla nostra rovina.

2). La nostra borsa va giù e la responsabilità è della speculazione. FALSO:
I fondamentali della nostra economia sono pessimi. I bilanci delle banche sono truccati. La Bce ha fatto avere, attraverso Mario Draghi, alle banche italiane la cifra di 325 miliardi di euro negli ultimi sei mesi affinchè si ricapitalizzassero e aprissero i crediti alle imprese. Le banche italiane hanno preso i soldi, hanno chiuso i rubinetti e li investono nella finanza speculativa ad alto rischio per recuperare, da bravi giocatori d’azzardo compulsivi, i soldi che hanno perso e il costo della politica (funzionari, ministri, faccendieri) di cui le banche si fanno carico per poter avere soldi cash senza che nessun governo chieda loro mai conto. Da tutte le piazze finanziarie del mondo arrivano massicci ordini di vendita sui titoli italiani, considerati ormai carta straccia. A novembre dell’anno scorso erano considerati titoli a rischio. Oggi sono stati tutti squalificati.

3). L’ufficio statistico del Ministero del Tesoro rivela che le prime 500 banche italiane sono proprietarie (attraverso le fondazioni) del 67% del patrimonio immobiliare italiano, corrispondente a un valore di mercato pari a circa 400 miliardi di euro. Monti ha dichiarato in data 20 gennaio 2012 di aver fatto applicare i parametri della BCE (“ce l’ha chiesto l’Europa”) per alzare le aliquote fiscali delle imprese finanziarie. FALSO. BUGIA.
Con postilla di decreto legge votato in fretta e furia a metà marzo, il governo ha dichiarato PER LEGGE che gli istituti bancari “sono esenti dall’applicazione dell’Imu in quanto enti deputati alla beneficenza sociale”. Il Tesoro, così ha rinunciato ad incassare 40 miliardi di euro.

4). Il governo ha dichiarato che l’82% dei cittadini italiani risultano proprietari di immobili. FALSO:
La realtà è che i proprietari immobiliari in Italia sono soltanto il 23%. Il restante 59% hanno un mutuo, decennale, ventennale, trentennale. Tutti gli immobili fanno parte del patrimonio delle banche che hanno erogato i mutui. La banca (legittima proprietaria) non paga l’Imu. La paga però il mutuato.

5). Il governo, attraverso la ministra Fornero ha dichiarato che gli esodati sono 64.000. FALSO.
L’ufficio centrale dell’Inps e l’ufficio statistico nazionale del Ministero del lavoro rivela che gli esodati risultano invece 174.000 al 31 gennaio 2012. Non esiste copertura finanziaria. Il governo STA TRUCCANDO IL BILANCIO COME AVEVA FATTO LA GRECIA.

6). In data 26 febbraio 2012, il governo ha dichiarato di aver provveduto “a far applicare la normativa corrente per l’immediato reintegro della dovuta tassazione alle quattro concessionarie che gestiscono la distribuzione e l’utilizzo delle macchinette elettroniche da gioco d’azzardo, le cosiddette slot”. FALSO.
Il governo ha rimandato la richiesta a fine settembre del 2012, in tal modo, favorendo la società Lottomatica (l’unica azienda che seguita a salire in borsa) ma soprattutto favorendo la criminalità organizzata e soprattutto la famiglia mafiosa di Catania, Corallo, che ne ha il monopolio. Il governo ha rinunciato a 60 miliardi di euro, tale è la cifra di cui il Tesoro è creditore, ma non ha dato ordine alla Finanza di recuperarli.

7). In data 31 gennaio 2012 il governo ha dichiarato di aver “diminuito sensibilmente l’uso delle auto blu facendo risparmiare complessivamente almeno 200 milioni di euro”. FALSO.
Le auto blu sono aumentate negli ultimi quattro mesi del 24% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con un aggravio di spesa complessiva (benzina, assicurazione, autisti, parcheggio) per lo Stato di ben 156 milioni di euro.

8). In data 18 marzo 2012 Mario Monti ha dichiarato “stiamo uscendo dalla crisi; l’eurozona ce l’ha fatta e in Italia ci sono già segni di ripresa industriale”. FALSO.
L’ufficio statistico del Ministero dell’Industria ha diffuso i dati nella giornata del 12 aprile 2012: l’industria italiana arretra del 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con una pesante contrazione del mercato che, secondo la maggior parte degli analisti finanziari, situa “il sistema economico Italia” più in là della recessione e più vicina alla depressione. Soltanto la Grecia e il Portogallo hanno fatto peggio. Andando avanti così, entro tre anni l’intera industria manifatturiera italiana verrà spazzata via e nazioni come la Corea, il Brasile, l’Argentina, l’India occuperanno i mercati sostituendosi al made in Italy. Oggi, 13 aprile, la borsa valori di Milano va giù pesantemente proprio sui dati negativi dell’industria nazionale. Solo un pazzo investirebbe in borsa in Italia.

9). “La riforma del mercato del lavoro che abbiamo varato è stata considerata in tutto il mondo davvero rivoluzionaria: aumenterà l’occupazione e rilancerà l’economia liberalizzando l’accesso, in linea con i parametri più avanzati d’Europa”. Così ha detto Mario Monti in data 2 aprile 2012. FALSO.
L’attuale riforma del lavoro ingessa l’Italia, blocca l’occupazione, impedisce le assunzioni, facilita i licenziamenti, impedisce la mobilità di fatto. E’ stata attaccata in tutto il mondo, da posizioni di destra “Wall Street Journal”, da posizioni moderate di centro finanziario “Financial Times” da posizioni di sinistra “Washington Post” e “The Guardian”. E’ stata addirittura sbugiardata da Mario Draghi e da Christine Lagarde, il che è tutto dire: entrambi sono allarmati perché l’attuale governo sta peggiorando la situazione.

10). “Una delle azioni maggiormente propulsive del governo consiste nell’aver chiuso un accordo con l’ABI (ndr. Associazione Bancaria Italiana) per facilitare e imporre la trasparenza e liberalizzare la competitività del sistema bancario in Italia, peraltro solido e al sicuro”. Dichiarazione rilasciata in conferenza stampa in data 25 febbraio. FALSO.
L’attuale governo ha rinunciato a far applicare la normativa europea che impone la non eleggibilità di membri nei consigli direttivi e amministrativi delle banche concorrenti tra di loro. Nei primi 25 istituti di credito italiani, il 92% dei membri dirigenti detengono cariche in almeno 14 istituti diversi in concorrenza tra di loro, il che macella e maciulla il concetto di competitività, trasforma le banche in un luogo chiuso all’esterno e di fatto trasforma le transazioni azionarie alla borsa valori non in una libera compra-vendita basata su dati di mercato, bensì in un’azione burocratica dovuta a funzionari (tanto per fare un esempio) di Unicredit che acquistano o vendono azioni di Banca Intesa per poi acquistare o vendere azioni di Monte dei paschi di Siena o Banco Popolare, alzando o abbassando il titolo sulla base di fattori puramente speculativi. In tal modo, il controllo rimane nelle mani dei pochi e le spese a carico dell’utenza aumentano. In Italia le banche non competono tra di loro. I costi per i correntisti aumentano ingiustificatamente.
Cominciano a fornire dati falsi. Cominciano a irrigidirsi. Cominciano a diffondere una continua e costante falsificazione della realtà.
Lo fanno per trasformarla in un incubo e gestire le paure da loro stessi provocate.

La realtà è, invece, molto meglio.
In questo consiste il Risveglio: nell’accettare, identificare e vedere la Realtà.
Denunciamo i falsi. Sempre. Senza smettere. Senza passargliene una.
Restituiamo alla Verità e ai dati un valore oggettivo e condivisibile.
Armiamoci di pazienza e costruiamo piccoli centri di aggregazione per diffondere i dati veri, sbugiardare i tecnocrati falsari.
Finchè non crolleranno sotto il peso delle armi da loro stessi inventate per schiavizzarci: i piatti burocratici dati sulla finanza, sull’economia, sul lavoro, sulla spesa pubblica.
L’attuale governo fa acqua da tutte le parti.
Chi lo appoggia, se ne assumerà la responsabilità davanti a potenziali elettori.
Perchè chi vive sul falso nasconde un disegno autoritario.
E noi, in Italia, non abbiamo bisogne di persone “forti”. Ne abbiamo avute fin troppe.
Abbiamo bisogno di persone autorevoli.
E’ tutto un altro dire.
E’ la differenza tra democrazia e dittatura.
E’ la differenza tra Franklin Delano Roosevelt e Mario Monti, due uomini che si sono trovati al centro di una grave crisi socio-economica, ma che hanno scelto strade completamente diverse.
C’è chi ama il Buio. C’è chi è attratto dalla Luce.



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