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Il Caso Mantell

Ultimo Aggiornamento: 09/07/2012 01:20
13/01/2009 12:02



Il capitano thomas mantell,un pilota di grande esperienza dell'aeronautica militare americana,mori' in un controverso disastro aereo il 7 gennaio 1948.

Secondo il rapporto ufficiale il suo aereo continuo' a salire finchè una perdita di potenza del motore lo costrinse a perder quota e poi a gettarsi in picchiata e alla fine precipitare,avvitandosi su se stesso.

Mantell,dissero gli incaricati dell'inchiesta ufficiale,aveva perso conoscenza per mancanza di ossigeno,prima di perire nel disastro.

In realtà il volo mortale di Mantell comincio' quando la torre di controllo dell'aeroporto di Godman Field nel Kentucky, avvisto' nel cielo un grande oggetto splendente a forma di disco.

La torre di controllo decise che l'oggetto non era un palone sonda e,incapace di identificarlo, mando' il comandante Mantell, assieme as una squadra di aerei, a vedere di cosa si trattasse.

Mantell sali' fino a una quota di 4500 metri e a questo punto gli altri aerei tornarono indietro perchè un'altitudine maggiore richiedeva un diverso equipaggiamento di ossigenazione.

Invece Mantell prosegui'.

Alla fine il suo ultimo contatto radio :

" HA UN ASPETTO METALLICO ED E' ENORME. E' SOPRA DI ME E MI CI STO AVVICINANDO!"








Parti del aereo di mantel,quando in seguito furono recuperate, presentavano centinaia di piccoli fori.

Nonostante questo fatto,le autorità aeronautiche negarono la possibilita' di un ufo,e piu' tardi dichiararono che Mantell aveva visto o il pianeta Venere,oppure una serie di grandi palloni sonda della marina che nel momento del disastro dovevan trovarsi nelle vicinanze.

Gli ufologi pero' risposero prontamente che il sole sarebbe stato troppo splendente per permettere alle persone che si trovavano a terra di vedere cosi' chiaramente il pianeta Venere.

E inoltre gli avvistamenti erano stati semplicemente troppo numerosi e a vasto raggio ,perchè tutti avessero potuto vedere Venere o un pallone.


Alla fine le autorità replicarono che i testimoni avevano visto Venere e due palloni...apparentemente saldati insieme.

Non poterono pero' mai spiegare le voci che circondavano la scoperta del cadavere di Mantell: esso,a quanto pare, fu romosso dalla polizia e immediatamente chiuso in una bara,e questo convinse certi inquirenti che era coperto di strane ferite,oppure che non era nemmeno piu' stato trovato...

Alcune annotazioni ed info in piu'...


CACCIA TRAGICA - L'inspiegabile morte del capitano Thomas Mantell, prima vittima di un incontro ravvicinato tra un Mustang dell'USAF ed un UFO. di Pablo Ayo.

Il caso del capitano Thomas Mantell, il primo pilota a trovare la morte durante l'inseguimento di un UFO, è uno dei grandi classici di questi 50 anni di ufologia. Seppure tuttora riportato su molti libri, con il passare del tempo e con la grande attenzione sull'incidente di Roswell, agli occhi di alcuni ricercatori l'episodio forse oggi non appare più nella sua tragica e vivida luce. Il caso Mantell divenne la pietra miliare dell'ipotesi extraterrestre (ETH) del maggiore Donald E. Keyhoe, proposta nei suoi saggi, specialmente in ‘The Flying Saucers are Real’ (1950) e ‘Flying Saucers from Outer Space’ (1953). Altri autori degli anni Cinquanta gli fecero eco, fra questi lo stesso Edward J. Ruppelt, a capo del progetto Blue Book tra il 1951 e il 1953, il cui ‘The Report on Unidentified Flying Objects’ (pubblicato nel 1956) fu il primo a basarsi su materiale dell'aviazione rilasciato dall'ufficio stampa dell'Aeronautica statunitense, contrariamente alla documentazione di Keyhoe ed altri.


METALLICO ED INCREDIBILMENTE GRANDE

Il 07 gennaio 1948, esattamente una settimana dopo che il Progetto Sign aveva ricevuto il "via libera" dal quartier generale di Washington, tra mezzogiorno e le 13:00, testimoni riportarono l'avvistamento di un oggetto rotondo, bianco, di circa 75 metri di diametro, che si muoveva ad elevata velocità nel cielo del Kentucky. Alcuni sostennero che splendeva di un colore rossastro, altri che aveva la forma di un cono gelato. Qualsiasi cosa fosse, la polizia fece il primo rapporto alle 13:15 alla torre di controllo di Godman Field, fuori da Louisville, Kentucky. Alle 13.45 personale della base avvistò l'oggetto con i binocoli, ma nessuno fu in grado di determinarne né la distanza dalla torre, né la sua velocità o misura, sebbene fosse rimasto visibile per circa due ore, per sparire poi lentamente alla vista. In quel momento, una formazione di quattro caccia F-51 guidata dal capitano Thomas Mantell, della guardia nazionale del Kentucky, era impegnata in una missione di trasporto da Marietta, Georgia, al campo d'aviazione Standiford, nei pressi di Godman. La torre di controllo di Godman contattò via radio Mantell, chiedendogli di cambiare direzione e tentare l'identificazione dell'intruso. Mantell obbedì prontamente e non tardò ad avvistare l'UFO. Non ci è dato sapere se qualcuno dei suoi piloti vide la stessa cosa. Quello che è assolutamente certo è che fu inquadrato sia dal personale di terra che da quello della torre. Dubbi sussistono anche in merito alle parole esatte usate nei messaggi radio trasmessi da Mantell alla torre. Pare che Mantell abbia detto: - Sembra metallico e di dimensioni spaventose! - , frase che evocherebbe l'immagine di una possibile astronave aliena. Ad ogni modo, Mantell continuò a seguire l'UFO, disse che lo aveva avvistato ma che non lo identificava, così decise di dargli un'occhiata più da vicino. Testimoni affermarono di avergli sentito dire che non sarebbe andato oltre i 20.000 metri, per non compromettere la propria riserva di ossigeno. Fu l'ultima volta che sentirono la sua voce. Subito dopo arrivò la notizia della caduta dell'aereo di Mantell e della sua morte. Il velivolo schiantato venne trovato nei pressi di una fattoria di Franklin, nel Kentucky, vicino al confine con il Tennessee.


- NON SO COSA FOSSE -

A questo punto, con la perdita di una vita, gli UFO andavano presi seriamente e quelli che volevano ignorarne l'esistenza furono obbligati a ripensarci. Due articoli apparvero sul ‘Louisville Courier-Journal’ e sul ‘Louisville Times’ dell'8 gennaio. Gli investigatori dell'Aeronautica si sentirono in obbligo di tirare fuori una qualche risposta al problema. Un astronomo, il dottor Walter Lee Moore dell'Università di Louisville, notò che il pianeta Venere occupava nel cielo circa la stessa posizione dell'oggetto visto dagli ufficiali di Godman e suggerì che l'UFO fosse il pianeta, aggiungendo ironicamente: "Se hanno intenzione di inseguire Venere, ne hanno di strada da fare". Dal canto suo, l'Aeronautica militare si espresse con la spiegazione più plausibile: doveva essere Venere, anche se troppo vicina al Sole e scarsamente visibile. Il ‘New York Times’ invece non menzionava Venere, ma citava l'opinione di astronomi dell'università Vanderbilt, nel Tennessee, che avevano monitorato un oggetto da loro ritenuto un pallone aerostatico. Ma l'ufficio meteorologico di Nashville negò la presenza di palloni in quella zona. Il colonnello della base, Guy F. Hix e altri ufficiali di Godman videro l'oggetto attraverso i binocoli. Hix disse: - Pensavo che fosse un corpo celeste, ma non so dire se si muoveva o no. È solo che non so cosa fosse -.


HYNEK, VENERE E I PALLONI AEROSTATICI

Ufficialmente, dunque, Mantell era svenuto a causa della mancanza di ossigeno (anossemia) a 20.000 piedi e il suo F-51 si era schiantato senza controllo. Gli articoli sul caso, firmati da un certo Shalett, erano scritti con la cooperazione dell'Aeronautica militare e tendevano a mettere fuori gioco gli UFO. L'ronia di tutto questo era che quasi simultaneamente l'ufficio stampa dell'aviazione rilasciò delle dichiarazioni sulle investigazioni UFO secondo le quali "nonostante l'oggetto avvistato da Mantell fosse stato identificato con il pianeta Venere, l'elevazione e l'azimuth del pianeta non coincidevano con quelle rilevate, quindi l'oggetto era considerato ancora non identificato". Keyhoe seguì la linea opposta, sostenendo l'ipotesi dell'astronave e smontando tutte le alternative una dopo l'altra. Credeva anche che l'aeronautica fosse in possesso di una registrazione e che non volesse divulgarla. Sentì anche parlare di foto, ma l'aeronautica ne negò l'esistenza. Quando l'articolo di Keyhoe andò in stampa, l'aeronautica militare aveva rilasciato un'altra dichiarazione (30 dicembre 1949), in cui si affermava che l'oggetto di Mantell era stato infine identificato. Secondo loro, gli avvistamenti erano dovuti a una combinazione tra Venere e forse uno o più palloni aerostatici per i raggi cosmici. La confusione sul caso fu aumentata dal fatto che l'aeronautica incluse nei suoi rapporti un altro gruppo di avvistamenti avvenuti lo stesso giorno, il 07 gennaio (riportati anche dal New York Times), in cui si diceva che numerose basi dell'aviazione nel Midwest avvistarono quel pomeriggio un UFO a bassa quota che si muoveva con un'andatura irregolare ed emetteva lampi di luce. I ricercatori UFO dissero che si poteva trattare dello stesso oggetto visto da Mantell, ma l'aviazione ribadiva che, anche se l'oggetto del caso Mantell poteva non essere Venere, quello avvistato durante il pomeriggio lo era di sicuro. Il dottor J. Allen Hynek, nel dicembre 1949, scrisse un resoconto sul caso Mantell ammettendone, successivamente, il suo carattere fuorviante e di ciò fece ammenda. Sfortunatamente il danno era stato fatto e i dubbi rimanevano. Hynek, che in quel periodo non si era ancora occupato di UFO quale fenomeno di possibile origine extraterrestre, si disse interessato solo al lato astronomico della faccenda (per esempio, Venere) e che non gli interessava sondare altre ipotesi. Confessò che una volta analizzata la possibilità che la luce avvistata da Mantell fosse Venere, era arrivato a concludere che quel giorno la sua magnitudo era troppo fioca e inoltre troppo vicina al Sole per essere visibile alla luce del giorno.




FINTI SOLI E MIRAGGI DI GIOVE

Alcuni scrittori UFO hanno offerto altre possibili soluzioni nel corso degli anni, in ragione della rispettiva conoscenza dei fatti. Il dottor Donald Menzel, nel suo primo libro ‘Flying Saucers’ (1953) suggerì che Mantell stesse inseguendo un miraggio, conosciuto come "finto Sole" (lasciando cadere l'idea in entrambi i suoi libri successivi). Il tenente colonnello Lawrence J. Tacker, nel suo lavoro semi ufficiale ‘Flying Saucers and the USAF’ (1960) espresse entrambe le ipotesi, prima dicendo che l'oggetto era un pallone, quindi rispolverando la teoria del "finto Sole" di Menzel come alternativa. Più recentemente, lo scettico inglese Stewart Campbell ha dato un nuovo punto di vista: un miraggio di Giove, appoggiato dall'opinione di Philip Klass del CSICOP, negatore d'ufficio dei nostri giorni. Tutte queste spiegazioni, pur nella loro eccessiva eccentricità, vengono ancora oggi sostenute dai "debunkers" di tutto il mondo, per i quali il caso Mantell rappresenta una dolorosa spina nel fianco.




ERA UN PILOTA MOLTO ESPERTO
Costoro non esitano a tacciare Mantell di inesperienza o a ridurne la figura professionale a quella di un emerito cretino che si è arrischiato troppo, suicidandosi. In realtà Thomas Mantell poteva vantare un'esperienza di oltre tremila ore di volo, molte delle quali nei teatri di guerra del secondo conflitto mondiale, meritandosi una medaglia al valor militare. È difficile sostenere che in quel pomeriggio del 07 gennaio si sia comportato da principiante, trascurando la mancanza d'ossigeno ed attratto da un obiettivo da raggiungere ad ogni costo. È altresì impensabile che non abbia saputo distinguere la luce di un pianeta o di un pallone sonda, per quanto di dimensioni diverse da quelle di un aeromobile sconosciuto. Se così fosse stato, è inspiegabile il fatto di non essere riuscito a raggiungerlo, data la limitata velocità di un globo aerostatico. Inoltre, stando ai messaggi del pilota, l'oggetto era metallico, enorme e capace di velocità variabile, in grado quindi di eludere un'intercettazione. I documenti relativi all'incidente sono tuttora classificati, soprattutto quelli riguardanti l'esame necroscopico del cadavere di Mantell e la perizia sui rottami del velivolo.




LA TESTIMONIANZA DI DUESSLER
Di recente è emersa una testimonianza che potrebbe confermare l'ipotesi UFO, quella di James Duessler, un ex militare che all'epoca dell'incidente prestava servizio presso Godman Field con il grado di capitano. Duessler afferma apertamente che in cielo vi era un oggetto di aspetto metallico, dai riflessi bianchi e scintillanti, rimasto sul posto per oltre quattro ore, tranne 15 o 20 minuti in cui fu oscurato dalle nubi. Duessler afferma che non si trattava certamente di Venere. Salito sulla torre di controllo poté infatti distinguere un oggetto sigariforme caratterizzato da una luminosità arancione. Lo stesso Duessler, impegnato nell'ufficio inchieste sugli incidenti aerei, fu inviato sul luogo del disastro, mentre la perizia tecnica rilevò altre incongruenze. - Quando giunsi sul posto - spiega Duessler - alcuni ufficiali incaricati erano già lì. La salma del pilota era stata prontamente portata via, ma uno degli ufficiali mi disse che il suo corpo, inspiegabilmente, non presentava né sangue né ossa, ridotto ad una poltiglia informe. Inoltre l'aereo sembrava non essere precipitato, ma calato perpendicolarmente al terreno con il ventre verso il basso. Non c'era alcun indizio di angolazioni nel precipitare. Inoltre il velivolo venne ritrovato nei pressi di una radura, nell'unico spiazzo disponibile, non abbastanza grande per poter atterrare in quel modo, eppure, per quanto ricordi, neppure un ramoscello risultava spezzato. Il Mustang non presentava tracce di incendio e questo era altrettanto inspiegabile. Non avevo mai visto prima, ne ho più visto successivamente, un crash come quello! - .

La testimonianza di Duessler contraddice i rapporti ufficiali dall'Air Force ed è fondamentale per confermare che qualcosa di realmente anomalo avvenne il 07 gennaio 1948 nei cieli della base di Godman. Alcuni dicono che Mantell ebbe un incidente causato forse dal fatto di essersi avvicinato troppo al campo magnetico di un UFO. Lo stesso capitano F. Ruppelt, nel trattare il caso per il Project Blue Book nel 1956, scrisse: "se si rinuncia all'ipotesi Skyhook (un tipo di pallone sonda, N.d.R.), ci resta l'immagine di un UFO di dimensioni colossali". Proprio a 14 giorni di distanza dalla morte di Mantell, l'aeronautica varò il "Project Saucer", un programma di copertura del più "importante Project Sign" orientato a stabilire che gli UFO erano navicelle di origine extraterrestre.


(Fonte: Notiziario UFO, n. 21, ottobre 1998)
[Modificato da Lachaise-L-N- 13/01/2009 12:35]
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13/01/2009 12:15

Gran bella storia L-N!
Una cosa non capisco però, se era un F-51 (ovvero un P-51 Mustang) avrebbe dovuto avere l'ossigeno, la tangenza operativa di questi aerei è di 12.000 metri, grazie al motore da 1.600 cavalli.

Il pilota aveva ossigeno, quindi la tragedia è probabilmente dovuta ad una collisione a mezz'aria con l'Ufo (e non con la bufala del pallone "skyhook").

Che ne dici L-N-? Secondo me l'Ufo ha volontariamente fatto a pezzi il Mustang!


13/01/2009 12:37

Re:
ho postato le foto dei rottami (non che sia possibile capire qualcosa..pero'...)
non lo so proprio,tutto è possibile
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13/01/2009 12:39

Uhm ci vorrebbe un tecnico della NTSB per capire dai rottami se l'aereo è stato fatto a pezzi per aria, o nello schianto col suolo!

Grazie per gli approfondimenti e le foto, molto utili!
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14/01/2009 11:34

Ogni ipotesi è plausibile sulla causa del suo abbattimento.Dalle dichiarazioni dell'epoca in cui fu detto che i rottami del mustang
erano cosparsi da una moltitudine di forellini personalmente credo che
l'aereo venne giu' perche' si era avvicinato troppo al campo di forza dell'ufo. [SM=x708804]
[Modificato da (richard) 14/01/2009 11:36]
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16/01/2009 23:54

Quoto Richard! E poi la prova sta nel fatto che vienne fatta sparire la salma del pilota! Se fosse solo un incidente sarebbe bastato fare un normale rilevamento di incidente come tanti altri, ma evidentemente e cose non stavano così! E non mi vengano a dire che il decorato Cap. Mantell un bel giorno si mette a corre dietro a Venere, e che gli operatori della torre di controllo sno tutti sbronzi pure? Balle, mal raccontate pure!
17/01/2009 00:48

Re:
concordo con te,panzergt [SM=g1420767]
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25/01/2009 13:50



beh io non me ne intendo di disastri aerei, (per fortuna hehehe )ma come al solito bisogna distinguere:

se si tratta di disastri aerei civili, arrivano i soccorsi "normali" e si procede prima allo spegnimento eventuali incendi e recupero eventuali superstiti e immediato ricovero in strutture appropriate, se non una prima fase di trattamento medico urgente sul posto

se si tratta di velivoli militari, prima di tutto c'è da considerare che le persone a bordo sono meno, 1 o poche altre, e c'è da capire se le fasi del soccorso sono simili. ma credo che dopo unamorte accertata del pilota non ci sia fretta di portarlo via. di solito non si fanno i rilievi e altre menate prima di rimuovere un cadavere ?

inoltre a quei tempi, forse non c'era la possibilità di eiettarsi col sedile dall'aereo in panne,e quindi la morte era quasi sicura a meno che non si riuscisse a planare in qualche modo.

curiosa le testimonianze che indicavano il relitto dell'aereo pieno di forellini / buchi

siamo in presenza dell'effetto di un'arma aliena ?


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Utente Master
24/09/2010 09:31

dal video qualche approfondimento in piu'
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Utente Master
24/09/2010 21:58

per fortuna il comandante della Torre di Controllo, comandante X, come descritto nel video, ha poi raccontato la verità dell'avvistamento [SM=g2201343]

[Modificato da bambino_69 24/09/2010 21:59]
30/11/2011 19:41

Il video riporta il mio thread! [SM=g8908]


01/12/2011 11:55

Allora Ufologo 555, penso sia già noto a chi ha approfondito bene il caso Mantell, ma riporto comunque quella che è l'ipotesi più plausibile sull'incidente in questione, escludendo ovviamente la buffa teoria di Venere che non era così visibile tanto da essere scambiato per un "oggetto metallico di grosse dimensioni".

L'ipotesi venne avanzata proprio da J. Allen Hynek. L'oggetto inseguito da Mantell era verosimilmente uno Skyhook balloon ad altissima quota:



en.wikipedia.org/wiki/Mantell_UFO_Incident#Skyhook_balloon_exp...

non riconosciuto nè da Mantell nè da altri militari essendo all'epoca parte di un progetto segreto non ancora divulgato.
Solitamente lo Skyhook aveva un diametro fino a 30 metri e raggiungeva una quota fino a 100.000 piedi (30 km.).
Era realizzato con plastica in polietilene trasparente che brilla intensamente ai riflessi della luce solare.
A tali quote lo Skyhook tendeva a perdere la sua forma sferoidale e, ondeggiando lentamente in correnti d'aria, assumeva una forma più schiacciata, tipicamente discoidale.

www.cufon.org/cufon/taf_1.htm

Mantell era ritenuto un pilota esperto, ma diversi ricercatori tra cui Jerome Clarke sostenevano che egli non lo era per pilotare il P-51. La quota raggiunta dal pilota di quasi 25.000 piedi gli causò problemi all'impianto di ossigenazione del velivolo e probabilmente il successivo schianto. Qui di seguito riporto un interessante resoconto di Clarke, tratto da The UFO Encyclopedia, 2nd Ed: The Phenomenon from the Beginning (1998).

www.nicap.org/docs/mantell/mantell2.htm

Nel suindicato link, nel paragrafo "The legend" apprendiamo che la speculazione sull'ipotesi UFO di Mantell, sul cover-up e complotti che ne seguirono, venne avanzata dal "solito" Donald E. Keyhoe, le cui ipotesi dopo alcuni anni vennero riprese ed amplificate dallo scrittore Harold T. Wilkins e più avanti dai primi "contattisti" George Hunt Williamson, George Adamski ed Orfeo Angelucci.

C'è anche con una corposa corrispondenza archiviata sul NICAP in merito all'anomalia dell'ossigeno:

www.nicap.org/docs/mantell/mantell_oxygen_hall.htm
www.nicap.org/reports/480107mantell_oxygen_thread.htm

Sempre presso il NICAP sono raccolti tutti gli approfondimenti sul caso, varrebbe la pena leggerli anche se è tanta roba:

www.nicap.org/mantelldir.htm
[Modificato da _INSIDER_ 01/12/2011 12:09]
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Utente Master
01/12/2011 13:36

Tutte ipotesi molto belle e suggestive ma come si spiegano quelle migliaia di forellini sulla carcassa dei resti dell'aereo e la sparizione del corpo del pilota mai piu' restituito alla famiglia?

E poi ancora come si spiegano le vampe rossastre che attornavano il mezzo con sulla sommita' una macchia rossa intermittente?

Il pallone non puo' dare riflessi rossi roteanti e lampeggianti quando è di color argenteo omogeneo.

E quale puo' essere la velocita' di salita di un grosso pallone tanto da scomparire in pochi secondi alla vista del pilota?
[Modificato da (richard) 01/12/2011 13:38]
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Utente Master
01/12/2011 14:18

E come spiegare le conclusioni di Hynek e del NICAP?

www.nicap.org/docs/mantell/analysis_mantell_randle.pdf
01/12/2011 16:18

Riccardo, dovresti però fornire la fonte di quelle pagine.
Da quale libro sono ricavate? Chi le ha scritte?
Per il colore rossastro devo purtroppo correggerti perchè i riflessi del sole su una superficie metallica/argentea/cromata "instabile", nel senso che si presta a movimenti/rotazioni, offre anche riflessi con sfumature rossastre e iridescenti.
Capita anche ad un semplice palloncino argenteo che riflettendo la luce solare mostra i suoi contorni tendenti al rosso.

Avrei poi proposto la lettura di centinaia di pagine di ricercatori e della documentazione raccolta negli anni.
01/12/2011 18:18

Ahahahahahahahahahahahhhhh !!!!

A Parte che Hynek non è il padreterno ... Ma qui vogliamo scherzare VERAMENTE ...! [SM=g1420767]

Ora esistono anche i ... palloni segreti! Ma vate mai fatto il militare? [SM=g8908]


(E comunque, la tua, è solo una vaghissima ipotesi, insieme a quella di Hynek, che ne ha sbagliate molte ...) [SM=g1420769]

E ...lascia stare Wikipedia ...

Ciao, stammi bene!






[Modificato da ufologo 555 01/12/2011 18:21]
01/12/2011 18:29

ufologo 555, 01/12/2011 18.18:


A Parte che Hynek non è il padreterno ... Ma qui vogliamo scherzare VERAMENTE ...! [SM=g1420767]

Ora esistono anche i ... palloni segreti! Ma vate mai fatto il militare? [SM=g8908]

(E comunque, la tua, è solo una vaghissima ipotesi, insieme a quella di Hynek, che ne ha sbagliate molte ...) [SM=g1420769]

E ...lascia stare Wikipedia ...



E fatte nata risata... degna del miglior mirror climbing.
Guarda che il riferimento da Wikipedia è il minimo indispensabile, che fai... non li leggi gli altri 100 link? Project Skyhook, documentati prima, caro ex radarista.
Dopo Hynek ci sono stati altri ricercatori che hanno approfondito il caso, ma non hai letto proprio nulla? Però avrai magari solo letto che il buon vecchio Keyhoe si inventò un bel po' di storielle su questo caso...
01/12/2011 18:31

Io li ho "vissuti" quei fatti, non ho bisogno di ravanare per cercar di screditare ciò che è accertato.


Certo che si sentiva davvero il bisogno (in tutti i Forum) di un "Cecchi Paone"; ma dico io, perché perdere tempo in forum in cui si parla di Ufologia; un po come se andassi ad iscrivermi in quelli di "astrologia"! Mah






[Modificato da ufologo 555 01/12/2011 18:35]
01/12/2011 18:32

ufologo 555, 01/12/2011 18.31:

Io li ho "vissuti" quei fatti, non ho bisogno di ravanare per cercar di screditare ciò che è accertato.


Li hai "vissuti" in parentesi tonde? [SM=g1420771]


01/12/2011 18:36

Ma esci dall'anonimato se hai coraggio! Poi, puoi anche dire corbellerie.



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