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Fortunato Zanfretta

Ultimo Aggiornamento: 11/10/2016 20:00
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Volevo riportare un altro dettaglio sulla storia di Pierfortunato Zanfretta che probabilmente è ancora sconosciuto ai più. Zanfretta infatti, sarebbe stato vittima di un altro tentativo di rapimento ad opera di una razza alta circa un metro, dalla testa ovale, carnagione chiara ed inespressiva. L’Ufo in questo caso è un Sigaro. Tutto ciò alimenta la controversia del caso Zanfretta in quanto sembra che un essere di queste dimensioni sia stato visibile solo a lui, nonostante lo incontrasse anche in centro città.


Nel 1977 divenne guardia giurata presso una ditta privata di guardianaggio a Genova. La sua storia con gli UFO inizia il 16 Febbraio I977, quando vede zizzagare nel cielo notturno un oggetto arancio a forma di sigaro con tre finestrini quadrati e due sfere luminose sul la coda. Quando l'oggetto si ferma per un attimo, ne esce un raggio luminoso che colpisce Zanfretta. E' proprio in questo momento che Zanfretta vede vicino a sè una persona con la testa ovale e le mani in tasca che gli chiese "L'hai visto?" e noi sparisce. Questo fatto non ha nessun effetto sulla mente semplice di Zanfretta. Ciò si saputo solo a seguito di una delle tante regressioni ipnotiche a cui Zanfretta fu sottoposto dal 1978 al I980.

www.alfredolissoni.net/anfret.htm

Riporto ora alcuni passi tratti da un articolo di Antonio Rubechini

A.R.: <<Può descrivermi l’aspetto ed il comportamento dell’“uomo con la testa ad uovo” da lei incontrato nel corso di due rapimenti?>>.

F.Z.: <<Un essere umano di bassa statura, alto circa un metro, aveva la faccia completamente bianca senza lineamenti. Indossava una giacca a quadretti bianchi e neri ed aveva le mani sempre in tasca. Mi seguì per alcuni giorni in pieno centro cittadino. La cosa incredibile è che lo vedevo soltanto io, ai passanti era invisibile. Una volta chiesi ad un signore: <vede anche lei quello che vedo io?> e quello mi rispose: <che cosa?>.

A.R.: << Le sembrava un essere umano, un umanoide oppure un robot?>>.

F.Z.: <<Non lo so. I movimenti erano naturali, mi seguiva e lo vedevo solo io>>.

A.R.: <<Esercitava qualche tipo di influenza su di lei?>>.

F.Z.: <<Nessuna. Mi seguiva soltanto. Uno scienziato mi disse che quell’essere aveva probabilmente il compito di sorvegliarmi>>

A.R.: <<In che modo comunicavate?>>

F.Z.: <<Non abbiamo mai comunicato>>

Stando a quanto riferito dal metronotte nel corso della sesta seduta ipnotica (la terza con Moretti: includendo quest’ultima il metronotte era stato sottoposto fino a quel momento a tre sedute ipnotiche tenute a Genova e relative al primo, al secondo ed al quarto rapimento, e tre a Milano fatte con il siero della verità, di cui due riguardanti il secondo rapimento ed una relativa al terzo. Va precisato che il contenuto della seconda narcoanalisi milanese non è riportata nel libro di Rino Di Stefano perché venne effettuata all’insaputa di quest’ultimo) che si tenne il 3 Dicembre 1979 nello studio del dottor Moretti in seguito al quarto rapimento avvenuto la notte tra il 2 e il 3 Dicembre, questo misterioso individuo che esercitava una specie di controllo ipnotico su Zanfretta, aveva avvicinato il metronotte mentre questi era intento a mettere della benzina presso una stazione di servizio di corso Europa a Genova. Egli lo indusse ad entrare con l’automobile in una <<nuvola bianca >> prodotta dall’UFO che alzò il mezzo con a bordo la guardia giurata dal suolo trasportandolo al suo interno.
Zanfretta poco prima di essere rapito rivolse delle domande all’uomo dalla testa ovale che gli ordinò di entrare nella macchina (<<Ecco… scusi… chi è lei? Perché sta al buio? Ma si sente male? Devo venire avanti? Perché mi guarda con quegli occhi? Ma… venga fuori dal buio. Di nuovo lei? Ma lei è quello che ho già visto due volte…Dove? Dove devo entrare? E perché? Ah… sì, sì: entro dentro… ma non mi guardi così che mi dà fastidio agli occhi. Sì entro nella macchina e entro nella nuvola. Dove andiamo, adesso? Ci tira su…! Stiamo salendo… Ma siamo alti…. Dio, quanta luce… E dove siamo qua dentro?>>)

A.R.: <<Lo ha incontrato solo durante i rapimenti o anche in altre occasioni?>>

F.Z.: <<Non l’ho incontrato durante i rapimenti, ma solo nell’arco di tempo fra il terzo e il quarto rapimento>>

Tuttavia in “Luci nella notte. UFO: il caso Zanfretta” le cose stanno diversamente.

Nella seduta del 3 Dicembre 1979, Zanfretta affermò di avere già incontrato <<l’uomo con la testa d’uovo>>. Infatti interrogato da Luciano Boccone rispose:

<<Sì, è sempre lo stesso che ho visto una volta a Bargagli (purtroppo non precisa in quale episodio. Bargagli è un piccolo comune dell’entroterra di Genova distante una quindicina di chilometri da Torriglia)>>

Più avanti rispose a Di Stefano dicendo: <<(…) Era lo stesso eguale identico, a quando avevo visto l’astronave a forma di sigaro. Era lo stesso che ho visto dopo… dopo nella galleria che mi ha chiesto: <Hai visto?>, e io… l’ho mandato a fa’ n culo. E poi è sparito>>.

Dal brano di quest’ultima risposta sono individuabili i luoghi degli incontri col fantomatico individuo: quello del Luglio 1978, avvenuto a Marzano nei pressi di villa “Casa Nostra” (precedente al primo rapimento avvenuto nel mese di Dicembre) quando il metronotte venne colpito da un flash proveniente da un UFO cilindrico.

Invece l’incontro nella galleria è forse relativo al secondo rapimento avvenuto il 27 Dicembre 1978 quando Zanfretta, a bordo della sua auto di servizio venne <<teleportato>> dalla galleria del passo dello Scoffera fino a Rossi e dove poi fu tradotto all’interno di un’astronave.

Zanfretta incontrò il misterioso figuro anche nel fallito rapimento del 12 Febbraio 1980 a cui ho accennato al §1. Di Stefano non indica tale episodio come il quinto incontro ravvicinato perché i “Dargos” non si fecero vivi.


www.usac.it/Abductions/caso_zanfretta/index.htm


















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