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Autore

Chiesa, persecuzioni ed omosessualita'

Ultimo Aggiornamento: 29/11/2007 00:20
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Utente Senior
17/06/2007 05:13

Sono molto curioso di capire cosa ne pensiate della posizione della chiesa riguardo la discriminazione per l'omosessualita'.
La chiesa da sempre portatrice della parola di Dio, della giustizia e della lotta contro il razismo, sta a mio avviso (sopratutto in questi ultimi tempi) andando contro ogni principio di amore...
Questo odio (perche' di questo si parla) verso le persone omosessuali non lo approvo ne lo concepisco.
Ci sono un infinita' di religioni e di diversi credi giusto ?
E ci sono un infinita' di modi di convolare a nozze.
C'e' chi si sposa con rito celtico, chi druidico, chi in comune, chi con rito cristiano etc...
Eppure la chiesa non si pone davanti questi diversi riti in maniera cosi invadente rispetto alle unioni omosessuali.

Chi sono loro per negare ad un omosessuale di potere chiamare famiglia cio' che e' veramente una famiglia ?
Inoltre, il matrimonio gay non verrebbe certo celebrato in chiesa... cosi' come il matrimonio druidico(ad esempio) non ha valenza cattolica...

in passato la chiesa bruciava gli omosessuali su roghi, gettando mazzi di finocchio fresco per addolcire l'aria... (da li' il termine dispregiativo finocchio) Non dovrebbe forse adesso la chiesa chiedere scusa per tutte quelle azioni fatte nei secoli passati ? non dovrebbe forse ricordare che siamo tutti figli di Dio ?

Se un omosessuale vuole vedere riconoscere i diritti della propria coppia, a loro cosa cambia ? se una coppia di omosessuali vuole in caso di morte di uno dei due coniugi lasciare tutto all'altro alla chiesa cosa cambia ?
Se un coniuge vuole offrire assistenza ospedaliera all'altro in caso di malattia, alla chiesa cosa cambia ?
Se loro non riconoscono queste unioni, perche' devono ostacolarle legalmente ?
Il matrimonio in chiesa non ha forse valore se non viene riconosciuto anche legalmente tramite appositi documenti ?
Ed allora perche' dare tutta questa importanza a livello giuridico a cio' che pensa la chiesa...

Non si e' sempre lottato per pari opportunita' e pari diritti, per debellare il razzismo e per un mondo migliore ?
Chi e' la chiesa per stabilire che gli omosessuali debbano vivere privi di un qualsiasi riconoscimento giuridico ?

Sono molto curioso di vedere in questo forum cosa ne pensi la gente...
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Utente Esperto
17/06/2007 08:03

"purtroppo" endimion viviamo in un paese cattolico,purtroppo tra virgolette perchè è giusto che ogni paese abbia la sua religione "madre" ma le leggi dovrebbero essere fatte su un criterio laico per garantire tutti i diritti dei cittadini perchè non tutti in italia sono cattolici, ci sono gli atei e come saprai l'italia si sta prestando a diventare un paese multietnico come l'america e quindi ci sono tantissimi credi religiosi diversi e tutta questa gente dovrebbe avere il diritto di vivere in uno stato in qui le leggi non sono influenzate dalla religione che lo rappresenta è vero abbiamo il vaticano ma come dicevi giustamente tu la chiesa non ha il diritto di decidere che gli omosessuali non si possono sposare giuridicamente, si sposano in comune mica in chiesa cosa inporta a loro se sono ritenuti dallo stato una coppia o meno.
m dispiace ma io lo vedo come un atto razzista quello della chiesa.
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Utente Esperto
17/06/2007 08:14

scusate ho dimenticato di scriverlo nel post precedente.
sono favorevole per i matrimoni omosessuali perchè sono convinto che ogni persona debba essere libera finchè questa libertà non intacca quella altrui e lo stato dovrebbe garantire questa libertà e non fare le proprie leggi su pregiudizi religiosi.
però non sono favorevole all'addozione di bambini da parte di coppie omosessuali perchè finchè si sposano non fanno male a nessuno ma nel caso dell'addozione si va a intaccare la libertà del bambino che ha diritto il diritto di vivere una vita normale con un padre e una madre e non con un padre e un padre o una madre e una madre.
spero di essere stato abbastanza chiaro nell'esprimere il mio pensiero sull'argomento. [SM=g27811]
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Utente Master
17/06/2007 20:12

Questo è il solito discorso che viene preso scusate se lo dico in modo superficiale e per sentito dire...
La chiesa non fa discriminazione raziale ne emargina l'omosessuale...
La Chiesa difende la famiglia che è ben diverso dal discrimiare degli uomini che sono stati creati o alcuni diventati omosessuali...
Dio ci ama come siamo e ci accetta come siamo oltre che ci ha creati a volte come siamo... ma la famiglia è un'altra cosa!
La chiesa non condanna uomini che convivono con altri uomini ogni essere vivente ha la sua croce ed è libero di accetarla glorificarla e portarla con se oppure trascinarla come un sacco di patate...
Ricodo che un prete a questo riguardo disse è + facile mettere in spalla un sacco da 5 kg e portarlo con se che trascinarlo dietro.
Il Gay vuole che si riconosca il matrimonio ma questo è impossibile perchè il cristiano non deve ammorbidire la parola e farsela sua...Dio ha fatto l'uomo e la donna e non serve che ci sia scritto sulla Bibbia per capire che è una cosa naturale ed il vicolo del matrimonio è un rapporto a tre (Uomo Dio Donna) quindi se non ti sta bene cambi religione nessuno ti costringe... la necessità del matrimonio gay evince dal riconoscimento di famiglia dal punto di vista leggiferativo e Statale...
Se venisse riconosciuto davvero lo stato di famiglia tra uomo e uomo o donna e donna si creerebbe una diversificazione sociale che a mio parere(e non solo mio) creerebbe disequilibrio e confusione ad un mondo che va a rotoli oltre che nascerebbero delle leggi apposta e quindi disparita in tutte le leggi statali ...
faccio esempi:
Posto di lavoro-->Diritto paretario su diversificazione sessuale per non creare forme di disparità tra classi: Uomo % donna % Gay % Lesbiche% un pò come è successo per l'emancipazione della donna...
Diritto di maternità--> quindi anche un papà mamma avrebbe il diritto a curare i suoi figli.
Diritto all'adozione:--->giustamente avrebbero diritto anche ad avere figli non è che la legge può riconoscere l'identità di famiglia e poi negare l'adozione...
Vi potrei fare mille esempli e lascio a voi la riflessione...
Nulla toglie che abbiano il diritto alla Convivenza che è legiferata tuttora e li tutela perfettamente...
E parlo così non perchè sono un razzista (ho diversi amici Gay comprese coppie)
ma l'accanimento di alcuni di loro al riconoscimento del matrimonio o dello stato di famiglia è legato soltanto ad un piccolo traguardo per poi proteggere la loro realtà e spingersi ben oltre. [SM=g27822]


Dimenticavo a questo punto dobbiamo diversificare diversi esseri viventi non solo Uomo---Donna --- Gay--- Lesbica---Trans--- ma anche tutti quelli che magari domani creerebbero una nuva razza propongo gli animalisti Uomo+ cane Donna+mucca ecc. avrebbero pari diritto e dovrebbero essere leggiferati e riconosciuti dalla chiesa come nelle elezioni di uno stato americano che hanno presentato un cane alle elezioni ed ha ottenuto diversi voti [SM=g27823]

[Modificato da +maranatha+ 17/06/2007 20.24]



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Utente Senior
17/06/2007 22:46

permettimi di dissentire.
Purtroppo hai espresso la tua idea puramente cristiana della cosa. e non solo hai commesso numerosi errori :P

per prima cosa tengo a precisare che omosessuali non si diventa. Si nasce.
La famiglia non ha origine cristiana. La famiglia e' un concetto mondiale. e ci sono un infinita' di famiglie nel mondo nate con credi diversi o prive di fondamento religioso.
Una famiglia e' anche un bimbo che vive con gli zii o con i nonni, una famiglia e' anche un bimbo che vive con una coppia che non e' biologicamente la sua...
Una famiglia e' un qualsiasi rapporto affettivo creato sotto uno stesso tetto.
La chiesa ha sempre discriminato l'omosessualita' : in antichita' bruciava i gay e le lesbiche, adesso cerca di boicottare qualsiasi legge o proposta di legge.
La chiesa dovrebbe restare nei margini del proprio credo, non cercando di infiltrarsi in politica.
Ricordo che la costituizione italiana e' laica, non cattolica..
L' omosessualita' non e' assolutamente una croce O_O forse la vivra' la chiesa cosi', ma per le persone omosessuali non e' assolutamente una croce...
Dio ci ha creato tutti (se vogliamo credere o se abbiamo un imprinting religioso cristiano..).
Riguardo al "naturale" e' un concetto sbagliato. Poiche' tutti sanno che anche in natura l'omosessualita' esiste da sempre proprio naturalmente.
Il vincolo del matrimonio non e' un rapporto a tre. Ma e' un rapporto a Due. Se fosse un rapporto a tre allora le coppie che si sposano in comune o che hanno credi differenti per te non sarebbero coppie sposate ? O_o
Qua non si parla di in cosa credi o in cosa no. Qua si parla di rapporti tra diverse persone con diversi credi, e la religione cristiana non deve entrare in alcun modo, poiche' esistono un milione di diverse combinazioni familiari.. ed in molte il credo cristiano non e' per niente presente.
Qua si parla di leggi e di uguaglianza di diritti. Se poi te chiesa, non accetti o non ti piace che i gay si possano sposare e'un altro discorso... ma non hai alcuna valenza giuridica per poterti opporre. cosi' come non puo' opporsi a matrimoni di diverso credo.
Il matrimonio omosex non crea diversificazione sociale... tutt'altro, crea un uguaglianza per le coppie... tant'e' che persino l'unione europea sta spingendo affinche' anche in italia vengano riconosciuti i diritti di coppie omosessuali
La convinvenza cosa e' che fa scusa ?
hai idea dei mille problemi che devono affrontare coppie omosessuali ?
se uno dei due coniugi muore l'altro rischia di non vedere niente, poiche' anche in presenza di un testamento, in italia la cosa non ha valenza giuridica, in quanto parte (a volte tutto) del testamento finisce a parenti ...
Vogliamo parlare dell'assistenza saniataria ? se un coniuge si ammala l'altro non ha neanche diritto di stargli accanto in ospedale...
e cosi' via...
Sbaglio o voi donne in passato avete lottato per l'enmancipazione del vostro "status di donna" ?
come fai a dire che gli omosessuali che lottano per i propri diritti vogliono qualcosa di diverso da cio' che volevano le donne a quel tempo ? lottano per la parita' dei diritti.

La legge deve esulare da qualsiasi credo religioso.
Cio' che Dio ha fatto (o che non ha fatto) non conta in ambito legale. cio' che la chiesa vuole dare ad intendere e' privo di qualsiasi fondamento.
In quanto ad esempio (tadaaan :P ecco il coming out lol) io ed il mio compagno siamo una famiglia. Che lo vogliano ammettere oppure no, io ed il mio compagno siamo una bellissima famiglia.
E non c'e' nessuno che puo' negare questo ;)
Sono gay e fiero di esserlo, lotto per i miei diritti e per il riconoscimento di cio' che mi spetta.
La percentuale italiana che approva qusta nostra lotta e' ogni giorno maggiore , supera di gran lunga i contrari... e spero che si arrivera' prima o poi ad un voto.
Agli altri cosa cambia se io voglio sposarmi in comune con il mio amore ? niente... e' la mia vita ;) e dovrei essere libero di decidere a chi dare una eventuale pensione, a chi dare assistenza ospedaliera... e con chi pagare le mie tasse (che tutt'ora pago)
Sono piu' di quattro anni che sto con il mio amore e conosco molto meglio io il significato di famiglia che di un cumulo di preti che non si sono mai sposati ne possono sapere cosa sia crescere una famiglia :P

Riguardo alle adozioni, nonostante mi piacerebbe, credo sia ancora prematuro, sopratutto per l'italia, regna ancora un ignoranza di fondo (nel senso di ignorare) e ci sono ancora troppi pregiudizi per poter far crescere in serenita' un bambino.
E cosi' come la penso io, lo pensano la maggior parte dei gay, quindi che non mi si venga a dire che dietro al matrimonio vogliamo nascondere chissa' quali altre lotte...
:P

Scusa se ho risposto in questo modo... potrei sembrare scontroso ma ti assicuro che non lo sono =)ma ho preferito smontare le inesattezze che hai detto.

Sopratutto perche' hai parlato quasi esclusivamente a titolo religioso... e la religione deve esulare da qualsiasi concetto giuridico :P





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17/06/2007 23:34

maranatha credo che invece la chiesa discrimina gli omosessuali ad'esempio:in un programma d'attualità andato in onda qualche mese fà hanno munito un loro complice di telecamera nascosta e in piazza san pietro si avvicinava ai preti confessandogli che era gay e di volersi avvicinare di più alla fede cattolica e la reazione dei preti è stata sconcertante uno gli disse che era inutile perchè sarebbe finito all'inferno e un altro si è anche rifiutato di parlargli e questi sono solo i due tra i tanti casi sconcertanti!
quindi non è vero che non discriminano i gay ma difendono la famiglia è come dire (scusate l'esempio un pò estremo ma è per rendere l'idea)che non è vero che i razzisti discriminano le persone di colore lo fanno per difendere i bianchi.questa è solo una scusa pultroppo la chiesa nei confronti degli omosessuali è razzista! e nei secoli scorsi li bruciava come diceva endimion invece oggi influenza lo stato in modo di mettergli le leggi contro se questo non si chiama razzismo ditemi voi cosa può essere!
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17/06/2007 23:53

scusate ho letto tardi la fine del post di endimion e premetto prima di eventuali fraintendimenti o commenti che io non sono omosessuale! sono solo una persona che crede fortemente nella libertà di ogni individuo e che lo stato non deve essere influenzato da alcuna fede religiosa!! ma pensate a un ragazzo come endimion che viene discriminato da una chiesa che dice di portare il messaggio di amore(non so se endimion sia cattolico)non credo sia piacevole. e comunque endimion l'italia è un paese pieno di pregiudizi non solo nei confronti degli omosessuali ma anche degli stranieri e penso che ci voglia ancora parecchio tempo perchè tutte le persone capiscano che siamo tutti uguali in questo mondo!!!
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18/06/2007 02:30

esatto Cri-Alien.
Inoltre ecco la definizione di famiglia :

L’articolo 2 del d. P.R. n. 136 del 31 gennaio 1958 definisce famiglia anagrafica “un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, affiliazione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso Comune, che normalmente provvedono al soddisfacimento dei loro bisogni mediante la messa in comune di tutto o parte del reddito di lavoro o patrimoniale da esse percepito .”

"o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune ..."
Siamo una famiglia, e come tale dovremmo vedere riconoscere i diritti della famiglia. La chiesa potra' lottare ancora per poco contro le coppie di fatto.
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19/06/2007 13:46

Ho letto con interesse le cose scritte e vorre dire la mia.
Per prima cosa penso che non serva la chiesa cattolica a dire che cosa sia una famiglia. Due uomini si sentono famiglia? se si sentono famiglia sono famiglia, nel loro cuore, nella loro dignità, nel loro animo. Due donne si sentono famiglia, allora resteranno famiglia, anche se due miliardi di persone la pensano diversamente. La chiesa giustamente parla ai fedeli, che ascoltano e ubbidiscono, o decidono di fare come vogliono. Non parla a tutti, la sua parola non è legge, ne giustizia a precindere.

I cattolici seguono lo 0,1% dei precetti morali della chiesa, io che sono battezzato ho fatto l'amore con la mia ragazza a 17 anni, non faccio digiuno il venerdi santo, non santifico le feste, uso il preservativo, sono favorevole alla fecondazione assistita e all'eutanasia. Vi sembro un satanista? No sono il giovane italiano medio. Il 90% dei miei amici fa come me. Il problema è che i gay sono una minoraza e allora i loro diritti fragano a pochi. Quindi il divorzio come concetto passa perchè frega alla maggioranza che in quel caso si dimetica di essere cattolica, mentre il matrimonio omosessuale, che riguarda una fascia piccola di cittadini diventa il baluardo della morale cristiana.

A me non riguarda se un mio amico è gay, ne vado a vedere con chi va a letto, è una persona come tutte le altre. Lo rispetto a presciendere. La chiesa ha smesso da tempo di essere la chiesa di Dio, ed è solo la chiesa degli uomini, che come tutti sanno sono dei gran farabutti. [SM=g27821]
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Utente Illuminato
19/06/2007 14:12

Io sono contraria alla famiglia omosessuale con figli. Io ho avuto una madre e un padre e lo stesso diritto lo devono avere gli altri bambini. Ma per il resto viviamo in uno stato libero e le persone possono convivere con chi vogliono. Tra l'altro una famiglia è una microsocietà di persone che sono legate tra loro da amore affetto e assistenza, e questo può benissimo avvenire anche tra persone dello stesso sesso. L'italia è uno stato intollerante per moltre altre cose, quindi non è la questione omosessuale che fa eccezzione.
Michelangelo era omosessuale, la capella sistina è stata dipinta da un pittore gay. Oscar wilde, pasolini, napoleone erano omosessuali. I maggiori stilisti italiani sono gay, la vta civile è piena di omosessuali di successo. Sono persone di serie B? Sono esseri umani uguali agli altri e se non possono ottenere quello che la natura ha negato loro ( la possibilità di avere un bimbo ) dovrebbero avere diritto al matrimonio civile che non è stato creato dalla natura ma dall'uomo.
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Utente Veterano
19/06/2007 14:56

Nessuno vieta a due persone dello stesso sesso di convivere ma non possono volere gli stessi diritti di una famiglia normale che genera dei figli, e che manda avati la razza umana.
La chiesa non discrimina gli omosessuali, solamente da dei precetti che sono orientativi. Ma lo fa anche per l'aborto o il divorzio. Non centra nulla l'omosessualità, ma le regole dettate dalla bibbia. Sono rigide anche per altri aspetti. Non siete mica obbligati a seguirli, ma non potete impedire alla chiesa di parlare e esprimere i suoi giudizi. Io sono contro ogni equiparazione anche parziale con la famiglia naturale fondata sul matrimonio. Non discrimino gli omosessuali ma il loro modello di famiglia.
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Utente Master
19/06/2007 16:18

=Endimion= nel mio post ho appunto diversificato la famiglia Cristiana con quella Giuridica...e ritengo ancora che non si possono dare diritti giuridici a coppie Omossessuali...
L'emancipazione della donna è un'altra cosa qua si parla anche di diversificazione sociale e come ho detto prima la legge non deve essere parziale quindi o si danno tutti i diritti o nessuno.
Sebbene tu ti possa sentire famiglia con il tuo amore da un punto di visto sentimentale qua stiamo parlando di legge stata...quindi come hai sottolineato tu dal diritto di andare al Comune sposarti e ---> avere i diritti di essere tutelato nel vincolo con il tuo amore...Tutelato su cose che girano attorno ai soldi come hai detto anche tu...nulla toglie che concordo con te che tu debba stare vicino al tuo compagno se è all'ospedale e sebbene la legge parli di parentela sai meglio di me che se vogliono la scavalcano lo stesso(ho fatto l'operatore sociale in Ospedale)...Diritti particolari sul lavoro, agevolazioni fiscali...qua continuiamo a girare i soldi e come hai detto tu anche senza andare al comune ti senti una famiglia con il Tuo Amore ti serve a tutti i costi l'attestato..? Non credo proprio...E non mi dire che tutti gli omosessuale vogliono questo diritto per far trionfare il loro Amore...
Ripeto: Ho diversi amici Omosessuali ed in particolare un migliore amico Bsex...lasciando perdere fattori morali e cose varie ci sono etero ed etero --- omosessuali ed omosessuali...
Ci sono come hai detto tu omosessuali che nascono ma anche quelli che diventono...
La legge essendo astratta non diversificherebbe... oltre che non si potrebbe creare un organo che ti dia il certificato di omosessuale doc...
Ciò vuol dire che qualsiasi persona con una semplice dichiarazione potrebbe rientrare nei posti di lavoro che dovrebbero toccare agli omossessuali...
Ha bisogno di agevolazioni...no proble un'altra dichiarazione scritta...
Dall'altra parte se permetti ogni tipologia di diverso potrebbe benissimo appellarsi alla legge e farsi riconoscere...
Non sono razzista sono realista...

Per rispondere al fatto che la Chiesa ce l'ha con l'omosessuale continuo a dire che non è vero...
Non è il cristianesimo a condannare ma gli uomini...
Il Papa non ce l'ha con gli omosessuali...
Chi segue davvero la parola di Dio non ha nulla contro gli Omossessuali...
Tanto ormai è sempre la stessa storia...le crociate, i roghi,ecc. ecc.
Il Papa si è scusato per quello che gli Uomini della Chiesa hanno fatto.
Il mio migliore amico bsex è praticante...va sempre in chiesa sebbene non segua lo stesso cammino mio perchè non lo condivide... perchè sa che Dio lo Ama com'è.


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Utente Veterano
19/06/2007 17:38

Ma perchè tutti gli omosessuali cercano il matrimonio? dovrebbero essere contenti, il matrimonio è la tomba dell'amore [SM=g27828] [SM=g27828]
La mia ragazza vuole sposarsi nel 2009 ma io non ci penso nemmeno [SM=x708818]
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Utente Senior
21/06/2007 15:00

guarda non sono daccordo.
Prima di tutto perche' la Bibbia e' stata manipolata e non e' cio' che ha detto Dio...
La chiesa troppo spesso si pone come parola di Dio quando in realta' fa tutt'altro..
Ad esempio (e' un esempio stupido ok ma rende l'idea) il papa parla della miseria nel mondo, della fame e delle malattie.. ma porta anelli d'oro colossali e veste PRADA!!! bello schiaffo alla miseria... il vecchio pontefice vestiva da un sarto normale romano... non PRADA!
Se io sono omosessuale poco importa, poiche' DEVO avere gli stessi diritti di potermi sposare, a prescindere da chi voglio sposare. La chiesa non riconoscera' la mia unione ok, (e sticazzi :P) ma lo stato DEVE. In quanto ci sono milioni di matrimoni non cristiani... la chiesa non puo' nascondersi dietro il fatto di volere un uomo ed una donna perche' devono procreare... perche' allora se ci sono coppie sterili che facciamo ? poveracci non possono avere figli allora gli togliamo i diritti ?
La posizione della chiesa non ha senso (dico di volersi imporre a tutti i costi nelle leggi del nostro stato)
Riguardo all'emancipazione femminile e' la stessa e identica cosa. All'epoca i maschietti (parte di essi) non volevano credere che spettassero diritti al popolo femminile... eppure sono stati raggiunti traguardi importanti no ?
Purtroppo la chiesa discrimina e continuera' a farlo. Ammettiamo che potrei anche capirne il motivo, ma non deve intromettersi in campo giuridico. in quanto la famiglia puo' essere composta anche da un solo individuo.

Tanto per dimostrare che la nostra costituzione e' gia' pronta per i matrimoni omosessuali (o quasi) riporto questo interessante smembramento comma per comma (ci sono due omosessuali che stanno ricorrendo in tribunale, fino ad arrivare al tribunale costituzionale e secondo gli avvocati dimostreranno cose molto belle per il mondo omosex ;P )

L’articolo 2 del d. P.R. n. 136 del 31 gennaio 1958 definisce famiglia anagrafica “un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, affiliazione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso Comune, che normalmente provvedono al soddisfacimento dei loro bisogni mediante la messa in comune di tutto o parte del reddito di lavoro o patrimoniale da esse percepito .”



L’articolo 4 del d. P.R. n.223 del 30 maggio 1989 dice: “Agli effetti anagrafici per famiglia si intende un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune. Una famiglia anagrafica può essere costituita da una sola persona.”



Pertanto, se l’articolo 29 della Costituzione dice “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare” si può evincere che il matrimonio può dunque, di fatto, essere estendibile anche a una famiglia omosessuale, composta cioè da due persone dello stesso sesso, poiché è famiglia quella formazione sociale che la stessa società qualifica come tale. «Naturale» non vuol dire certo che l’unione tra due persone debba preludere alla procreazione, da cui la necessaria diversità di genere dei nubendi. «Naturale» vuol dire semmai che è la società nel suo insieme a poter qualificare un certo gruppo sociale come famiglia. Se chi si oppone all’estensione dell’istituto matrimoniale alle coppie omosessuali – quindi anche i giudici italiani – lo facesse riferendosi all’articolo 29 della Costituzione, commetterebbe un errore logico ancor prima che giuridico. Si tende infatti a ritenere che la famiglia, come società naturale, sia sempre e solo quella formata da due persone di sesso diverso, e poiché essa dev’essere fondata sul matrimonio (per vedere riconosciuti e garantiti i propri diritti) si deduce che il matrimonio debba essere a sua volta contratto sempre e soltanto da persone di sesso diverso. Questa premessa è di fatto sbagliata: la famiglia sfugge a ogni definizione giuridica (non è infatti definita né nel Codice Civile né nella nostra Costituzione).



La famiglia è dunque ciò che la società qualifica come tale in un certo momento storico; in questo momento storico è famiglia pertanto anche quella formata da due persone dello stesso sesso. Perché allora, se così non fosse, nella Carta di Nizza (dicembre 2000), trasfusa nella Costituzione per l’Europa – regolarmente firmata e accettata dallo Stato italiano – non si fa cenno alla diversità di sesso quando si garantisce, all’articolo 9 della stessa, il “diritto di sposarsi e di formare una famiglia”? Per altro, è interessante notare in Italia che la Magistratura afferma che “la Costituzione non costituisce di per sé ostacolo alla ricezione in ambito giuridico di nuove figure alle quali sia la società ad attribuire il senso e il valore della esperienza ”.



Il matrimonio nel nostro ordinamento non è né eterosessuale né omosessuale. E’ chiaro che il legislatore né nel 1942 né nel 1975 si era posto il problema del matrimonio omosessuale, così come non lo aveva fatto il costituente. Non ponendo alcun divieto al matrimonio tra persone dello stesso sesso, tuttavia, è a esse estendibile la relativa disciplina.



Il matrimonio non è “definito” nella Costituzione, né nel Codice Civile e neppure nelle leggi speciali che nel tempo hanno regolamentato l’istituto. Il matrimonio è una pratica sociale che serve a esprimere in un certo contesto sociale l’acquisizione di uno status, la modificazione della propria organizzazione di vita, del proprio ruolo nella società. Serve a ribadire la necessità che il resto del gruppo sociale rispetti la nuova condizione esistenziale acquisita. Serve, in poche parole, a rendere socialmente rilevante un proprio modo di essere nel mondo. Pertanto, poiché ognuno è libero di scegliere come condurre la propria esistenza, è impossibile stabilire a priori quale modalità di vivere la propria affettività debba simboleggiare il matrimonio.



Secondo l’articolo 2 della nostra Costituzione, infatti, “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento di doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.”



L’articolo 3 specifica poi che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali o sociali.” E continua con “E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”



Pertanto, se ci muoviamo sul terreno dei diritti anche solo individuali, come molti suggeriscono, la loro negazione si traduce in una discriminazione, in un continuo violare i principi generali di eguaglianza, di riconoscimento dell’altro. Spesso ci si dimentica (o peggio si finge di dimenticare) che il suddetto articolo 3 della Costituzione obbliga la Repubblica a rimuovere gli ostacoli generati – tra l’altro – da una condizione personale e che impediscono alla persona di realizzarsi fino in fondo.



Nell’articolo 2 della prima parte del Trattato costituzionale dell’Unione Europea, in cui si individuano e si definiscono gli obiettivi dell’Unione, si legge: “Valori dell'Unione - L'Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a una minoranza. Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini”. L’aver sottoscritto il Trattato equivale ad affermare che il nostro Paese già oggi si impegna attivamente per la tutela dei diritti delle persone appartenenti ad una minoranza, ispirandosi al principio di non discriminazione, e soprattutto della dignità delle persone. Dignità altro non è che l’insieme dei valori di cui è portatore un individuo e che ne fanno un essere unico. Tutelare la dignità significa rispettare tali valori e consentire all’individuo di viverli nella propria quotidianità con la massima libertà. Vi è, quindi, un dovere di astensione da parte degli altri privati e dello Stato (nel senso che nessuno di essi può impedire o ostacolare la realizzazione in concreto dei valori di cui ciascun soggetto è portatore) e un dovere, da parte dello Stato, di coadiuvare l’individuo nel rimuovere gli ostacoli – e comunque non crearne ulteriori – così da consentire lo svolgimento di attività realizzatrici della persona.



Impedire, limitare, ostacolare, lo svolgimento di una relazione omosessuale (o eterosessuale che sia) significa ostacolare la persona nella sua realizzazione personale, nella sua libertà di autodeterminazione. Tutto ciò ovviamente a condizione che non siano calpestate prerogative di altri soggetti coinvolti nel rapporto.



La sussistenza di un matrimonio tra due persone dello stesso sesso è già una realtà normativa, in Italia, da circa 23 anni.



A leggere attentamente, infatti, l’articolo 3, comma 2, lettera g) della L. 1.12.1970, n. 898 (Disciplina dei casi di scioglimento del matrimonio), così come modificata dalla L. 14.4.1982, n. 164 (Norme in materia di rettificazione di attribuzione di sesso), già oggi è immaginabile il caso di due persone dello stesso sesso che siano tra loro coniugi. L’articolo 3, comma 2, lett. g), infatti, riconosce come un presupposto per la richiesta di divorzio il passaggio in giudicato della sentenza di rettificazione di attribuzione di sesso. E ciò induce a delineare due evenienze: 1) nell’attesa del passaggio in giudicato della sentenza e dopo l’intervento chirurgico di modificazione del sesso, due persone morfologicamente dello stesso sesso rimangono coniugi; 2) una volta passata in giudicato la sentenza i due coniugi possono decidere di rimanere sposati e di non ricorrere all’istituto del divorzio, posto che la rettificazione di sesso non fa venir meno ope legis il vincolo matrimoniale, ma legittima ciascun coniuge a proporre il ricorso per la cessazione degli effetti civili del matrimonio.



Qualcuno potrebbe obiettare che in questo caso l’uguaglianza di sesso è sopravvenuta alla celebrazione del matrimonio e che, pertanto, ci troviamo in un caso del tutto diverso da quello del matrimonio di due gay o di due lesbiche. Dal punto di vista giuridico non sposta minimamente i termini del problema. Se l’istituto matrimoniale è incompatibile con l’uguaglianza di sesso tra i coniugi, lo è sia al momento della celebrazione sia successivamente ad essa, altrimenti ci troveremmo di fronte ad una norma non compatibile con l’articolo 3 della Costituzione che comanda un trattamento (giuridico) uguale per situazioni uguali.



Infine, il pensiero va alla recente Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, datata 8 novembre 2000, n. 328, che al suo primo articolo pone a carico dello Stato un preciso impegno nella lotta contro la discriminazione: “La Repubblica assicura alle persone e alle famiglie un sistema integrato di interventi e servizi sociali, promuove interventi per garantire la qualità della vita, pari opportunità, non discriminazione e diritti di cittadinanza, previene, elimina o riduce le condizioni di disabilità, di bisogno e di disagio individuale e familiare, derivanti da inadeguatezza di reddito, difficoltà sociali e condizioni di non autonomia, in coerenza con gli articoli 2, 3 e 38 della Costituzione”.






Riferimenti Giuridici:



Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali



Articolo 14 - Divieto di discriminazione.



Il godimento dei diritti e delle libertà riconosciuti nella presente Convenzione deve essere assicurato senza nessuna discriminazione, in particolare quelle fondate sul sesso, la razza, il colore, la lingua, la religione, le opinioni politiche o di altro genere, l'origine nazionale o sociale, l'appartenenza a una minoranza nazionale, la ricchezza, la nascita o ogni altra condizione.






Trattato che adotta una Costituzione per l'Europa



ARTICOLO I-2 - Valori dell'UnioneL'Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a una minoranza. Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini.












La Costituzione della Repubblica Italiana



Art. 2.



La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.






Art. 3.



Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.






Il Codice Civile Italiano



Art. 87 Parentela, affinità, adozione e affiliazione






Non possono contrarre matrimonio fra loro:



l) gli ascendenti e i discendenti in linea retta, legittimi o naturali;



2) i fratelli e le sorelle germani, consanguinei o uterini;



3) lo zio e la nipote, la zia e il nipote;



4) gli affini in linea retta; il divieto sussiste anche nel caso in cui l'affinità deriva dal matrimonio dichiarato nullo o sciolto o per il quale è stata pronunciata la cessazione degli effetti civili;



5) gli affini in linea collaterale in secondo grado;



6) l'adottante, l'adottato e i suoi discendenti;



7) i figli adottivi della stessa persona;



8) l'adottato e i figli dell'adottante;



9) l'adottato e il coniuge dell'adottante, l'adottante e il coniuge dell'adottato.



I divieti contenuti nei nn. 6, 7, 8 e 9 sono applicabili all'affiliazione.



I divieti contenuti nei nn. 2 e 3 si applicano anche se il rapporto dipende da filiazione naturale.



Il tribunale, su ricorso degli interessati, con decreto emesso in camera di consiglio, sentito il pubblico ministero, può autorizzare il matrimonio nei casi indicati dai nn. 3 e 5, anche se si tratti di affiliazione o di filiazione naturale. L'autorizzazione può essere accordata anche nel caso indicato dal n. 4 quando l'affinità deriva da matrimonio dichiarato nullo.



Il decreto è notificato agli interessati e al pubblico ministero.



Si applicano le disposizioni dei commi quarto, quinto e sesto dell'art. 84. (Minori di Età -ndr)






Dichiarazione Universale adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948Articolo 1. Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.



Articolo 2.



1) Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciati nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. 2) Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del Paese o del territorio cui una persona appartiene, sia che tale Paese o territorio sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi altra limitazione di sovranità.

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Utente Veterano
21/06/2007 15:25

Un post più lungo no? [SM=g27828]
Allora secondo il tuo ragionamento anche madre e figlio potrebbero sposarsi? Se il principio di libertà vale sempre perchè non legalizzare l'incesto consenziente? [SM=g27834]
La nostra società è regolata da diritti che sono naturali e giuridici. Nessuno intende proibire a due omosessuali di vivere insieme, ne di camminare pre strada mano nella mano, ne di affittare una casa. Ma non può essere un'unione riconosciuta dallo stato e tutelata perchè non è un'unione che genera bambini. Per altro non è il legislatore che vi impedisce di fare famiglia ma la natura umana che ha deciso che la prosecuzione della razza avvenga tra persone di sesso diverso che sono maschio e femmina.
Volete la reversibilità della pensione, fate una scrittura privata dal notaio, così come l'eredità.
La libertà non è la legge per cui uno può fare come vuole, se no sfoccia nel libertinismo, che è anarchia.
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Utente Senior
21/06/2007 18:19

hai letto il mio post ? nella costituzione si parla di chi NON PUO' SPOSARSI :P e non c'e' alcun divieto di sesso. ma di grado di parentela si.

Si parla in termini giuridici di famiglia e di matrimonio. E nessuno scritto della nostra costituzione vieta di potere fare cio' alle coppie omosessuali.
Inoltre la societa' progredisce, e cosi' come in altri paesi e' stata liberalizzata la cosa, e' arrivato il momento di farlo anche da noi.
La natura con la legge non ci incastra niente... sono due cose ben diverse, ed inoltre l'omosessualita' e' presente anche in natura da sempre.
Secondo la natura vince la legge del + forte, secondo la legge no. parlare di "naturale" od "innaturale" e' fuoriluogo, poiche' l'omosessualita' non e' innaturale :P
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Utente Veterano
21/06/2007 19:29

Guarda la storia che in tutta europa esiste una legge è verissimo e probabilmente l'Italia è condizionata dalla chiesa cattolica. Tuttavia ribadisco che non è il matrimonio la giusta definizione per una coppia omosessuale poichè si basa su presupposti be precisi. Che un gay voglia vivere con un altro non mi cambia nulla, ognuno ha diritto alla propria felicità, se però io sposato e con un figlio me lo trovassi davanti nella lista per una casa popolare allora se permetti mi incacchierei parecchio [SM=g27837] E poi per certificare un amore non ci vuole il foglio di carta... siete liberi ...allora e vivete in libertà [SM=g27822]

[Modificato da stereoff 21/06/2007 19.29]

[Modificato da stereoff 21/06/2007 19.30]

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Utente Esperto
22/06/2007 10:35

L'Italia è davvero così chiusa su questi argomenti e quando questi vengono presi in osservazione si apre un dibattito quasi infinito, dal quale vengono fuori veramente conclusioni poco positive.
La chiesa approva le famiglie "costruite" (intendo i matrimoni fatti per convenienza, che poi finiscono sempre con tradimenti/separazioni/divorzi) e condanna quelle famiglie - perchè sono famiglie vere e proprie - formate da persone dello stesso sesso.
L'Italia è profondamente condizionata dal Vaticano, sarà per la vicinanza "fisica" di questo o forse per la mentalità spesso chiusa. Ma l'Italia è uno stato laico, dovrebbe perciò preservare quelle unioni che - anche se non sono ufficializzate - si fondano sui veri principi della famiglia.
W i DICO!!!
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Utente Master
22/06/2007 12:44

Stereoff dacci un taglio [SM=g27821]
La verità è che l'italia è uno stato bigotto e clericale, dove la libertà per i potenti di far quello che vogliono coincide con la segregazione culturale dei deboli.
Sai cos'è la discriminazione? E' una situazione per cui una persona non ha dei diritti riconosciuti agli altri solo per motivi di orientamento sessuale razza o sesso di appartenenza.

Se due gay si vogliono mettere insieme per tutta la vita non è un problema ne mio ne tuo, ma solo loro. Non sindacare nella loro vita e guarda nella tua.

Io amo la mia ragazza, e loro ameranno il loro ragazzo.
Elementare.

[Modificato da UniversalMan 22/06/2007 12.46]

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Utente Master
22/06/2007 14:58

Ma quale "DICO" continuo ad essere contrario il fatto che si cerchino dei cavilli nella Legge per certificare il fatto di riconoscere il Matrimonio omosessulale evidenzia l'accanimento su questo discorso...semmai si cambia la legge non trovare i Trucchi ed i difetti...
Cmq non è una questione di essere ottusi o no... ho già spiegato perchè sono contrario al riconoscimento del Matrimonio omosessuale.

---

Il Papa si può Vestire pure Versace ma sta certo che non se lo Compera lui il Vestito...sebbene le vesti dei preti costino tanto non c'è nulla di male...Se vado ad Una festa mi metto il vestito + bello per presentarmi e non vado al risparmio ne devo pensare che devo comperarmi il vestito meno costoso perchè il resto lo devo dare a tutti i poveri del mondo...Questo è un discorso materialista e con gli occhi rivolti al denaro quando sappiamo benissimo che accanto a noi lasciamo morire di fame magari un parente o un amico ... se tutti quanti davvero vorremmo risolvere la questione basterebbe preoccuparci anche di una singola persona che ci sta accanto...
Cmq tanto questo discorso non risolve nulla e andremmo OFF-Topic... [SM=x708800]


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