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Fuochi di Canneto di Caronia a altri fenomeni a Messina e dintorni: un topic per capire

Ultimo Aggiornamento: 02/02/2017 13:30
29/09/2014 13:26

Re:
giambo64, 29/09/2014 08:39:

Nel filmato della conferenza si parla di raggi di energia colorata che escono dal mare...
Se la radiazione è colorata è luce visibile, non microonde...
Quello che parla, a mio avviso, si intende di microonde come io mi intendo di meccanica quantistica...

Nel filmato dove si vede l'incendio nella casa, il fumo è causato da un cestino di plastica dentro un armadio, perchè le microonde avrebbero incendiato proprio questo?

Tutta questa storia è ridicola, che si piazzino delle telecamere dentro una di queste case e si veda cosa registrano.


La situazione è molto più complessa di così. Le "luci colorate" non sono microonde, ma altro.
Quello che parla è chiaramente un ignorante qualsiasi, è stato inserito nel Gruppo Interistituzionale per caso, giusto perché avanzava un posto. Anche dal suo Curriculum mi sembra evidente che sia stato raccattato per strada:


Clarbruno Vedruccio

Laureatosi negli USA in Fisica, ha poi continuato gli studi conseguendo il Ph.D. in Ingegneria Elettronica.

Con un lavoro di ricerca indipendente inventa e brevetta il Bioscanner®, un’apparecchiatura diagnostica medica denominata poi commercialmente TRIMprob, sistema assolutamente innovativo per la diagnostica precoce in ambito oncologico. In possesso del marchio CE quale “sistema elettromedicale per la diagnostica non invasiva”; iscritto nel Repertorio dei Dispositivi Medici del Servizio Sanitario Nazionale e presente in circa settanta di centri pubblici e/o privati in varie regioni italiane e in dieci paesi esteri.

Nel 2004, la Marina Militare, con decreto del Presidente della Repubblica, gli ha conferito il grado di Capitano di Fregata, con una legge che fu applicata per la prima volta per Guglielmo Marconi.

In Marina si occupa di varie tematiche nell’ambito delle Radiocomunicazioni e dell’elettromagnetismo. Presta servizio a COMSUBIN (La Spezia).

Aggregato al Reggimento San Marco partecipa alla Missione di Pace O.N.U. “Leonte” a Tibnine in Libano.

Per il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, in qualità di consulente, ha svolto attività di ricerca sui campi elettromagnetici e su fenomeni ad essi correlati; fa parte del Gruppo Interistituzionale di Lavoro per l’osservazione dei fenomeni di Canneto di Caronia (ME).

Nel 2009 ha conseguito il “brevetto di abilitazione anfibia” che contraddistingue i fucilieri di Marina del Reggimento San Marco, i marines italiani.

E’ sposato con la dr. Carla Ricci, che oltre ad essere una studiosa nota per le sue ricerche e pubblicazioni sulla figura di Maria Maddalena e delle donne all’origine del cristianesimo, lo affianca nell’avventura scientifica ed umanitaria del Bioscanner®.



E siccome è un povero analfabeta, non date nemmeno ascolto a quello che dice:

www.ansuitalia.it/Sito/index.php?mod=read&id=1266434782




[...] La sa la verità? Non c’è la voglia che emerga la verità su queste cose. C’è il segreto di stato».

Ne è sicuro? Come può dirlo? Pezzino mi guarda fisso, abbassa la voce e quasi giura: «Stia sicuro, glielo dico io: c’è il segreto di stato. Non uscirà nulla di diverso da quanto è già uscito. Me l’ha detto uno scienziato militare che mi ha anche mostrato il tesserino dei servizi segreti della Marina italiana. Io ero in Marina, so riconoscere i documenti di questo tipo».



Ufo nostro che sei nei cieli

Lo scienziato di cui parla Pezzino è Clarbruno Vedruccio, fisico della Galileo Avionica, capitano di fregata (tenente colonnello della Marina militare) in virtù della “legge Marconi”, ricercatore sui campi elettromagnetici per la Protezione civile e per il Gruppo interistituzionale. Qualche giorno dopo l’incontro con Pezzino, ho parlato con Vedruccio mentre era a Bologna. Vedruccio ha acquisito notorietà anche grazie all’invenzione del Trimprob, apparecchio di diagnosi medica che utilizza i segnali elettromagnetici. La sua spiegazione è questa: «Canneto è stata colpita da un fascio elettromagnetico a impulsi con un alto potenziale che viaggiava sul mare per effetto condotto a un’altezza compresa tra la superficie e i dieci o dodici metri».

Nino Pezzino nel lungo pomeriggio sulla veranda in riva al mare aveva parlato della proposta di costruire una rete alta tre metri per fermare questo fascio elettromagnetico. «Sì, era una mia idea, ma non è stata più applicata perché, appena installati gli apparecchi, si sono interrotti gli incendi. Questo fa sospettare fortemente la natura artificiale del fenomeno». L’ipotesi trova conferma in un documento del Gruppo interistituzionale, che spiega come siano sorti «interrogativi spontanei sulla possibilità che alla base di questi fenomeni possano esserci applicazioni sperimentali di tecnologie industriali, non escludendo i sistemi d’arma cosiddetti a energia diretta». Da un fascicolo riservato consegnato a Palazzo Chigi trapelano queste parole: «Tecnologie militari evolute anche di origine non terrestre potrebbero esporre in futuro intere popolazioni a conseguenze indesiderate. Gli incidenti di Canneto di Caronia potrebbero essere stati tentativi di ingaggio militare tra forze non convenzionali oppure un test non aggressivo». «Qui è come se ci vedono e ci sentono», aveva detto infatti Pezzino osservando che, dopo essere entrato con altre persone in una stanza e aver notato che era stata risparmiata, questa aveva preso fuoco poco dopo.

«Chi ha colpito ha smesso di farlo appena abbiamo posizionato le apparecchiature di controllo», conferma Vedruccio. «Ma grazie ai rilievi sulle bruciature di cavi e suppellettili abbiamo tracciato con un geometra le linee di convergenza. Le onde elettromagnetiche si propagano in linea retta come la luce ed è quindi possibile fare una specie di perizia balistica». Il rapporto del Gruppo interistituzionale parla infatti di un “punto di origine” dei fenomeni che dovrebbe trovarsi in una direttrice che da nord-nordovest va in direzione sud-sudest. Alle Eolie?



«Qui entriamo in discorsi molto riservati. Posso dire che si trattava di radiazioni ben focalizzate», spiega Vedruccio. «Noi sappiamo che genere di radiazioni erano e sappiamo che erano direzionate».
Cioè mirate?
«Sì, mirate. Ma non credo che chi operava questo sistema volesse fare del male alla gente. Piuttosto, le case sembrano essere state colpite in maniera selettiva, quando la gente era in altre stanze. L’indagine ha evidenziato che il punto di origine era in mare a qualche metro dalla superficie, ma quando siamo andati là, non c’era niente». Un sommergibile?
«Ne dubito. Per irradiare quell’energia a quella distanza ci vorrebbero gigawatt di energia, non kilowatt».
Si possono fare altre ipotesi.
«Ma invece di fare ipotesi, perché non vi basate sui fatti? Le foto a quegli oggetti volanti sono i fatti. Fare altre congetture in base a fatti così può essere scomodo. Io non lo posso fare, ho famiglia... Le dico solo che nessuno stato autorizzerebbe esperimenti sui civili e fuori dai poligoni, perché farlo significherebbe rivelare che si è in possesso di una tecnologia più avanzata di qualche centinaio d’anni rispetto a oggi».
Si tratta allora di un messaggio?
«Era un messaggio sì, un mostrare i muscoli, forse più che una cosa incidentale».
Ma un messaggio di chi?
«Allora le dico questo: se lei potesse sapere di che cosa si tratta, non sarebbe autorizzato a parlarne. Qualsiasi ipotesi lei faccia non potrà mai combaciare con la realtà. Chiaro?».
Non del tutto, ma comincio a capire che sarei tenuto, ufficialmente, a non capire, giusto?
«Ecco. Insomma, lei ha visto le immagini dei fenomeni di Canneto sui giornali e in televisione, no?... Quell’elicottero della Protezione civile che ha avuto danni ai rotori, ricorda?... In alcune foto appare un oggetto simile a un posacenere rovesciato che segue quell’elicottero. Non le so dire di che cosa si trattasse, di sicuro seguiva l’elicottero che poi ha avuto dei problemi. Secondo me, l’intento era puramente dimostrativo». Non è collegabile al progetto Aurora di Haarp (lo High-frequency Active Auroral Research Program, gestito dal Dipartimento della Difesa americano e considerato il nucleo del programma “Guerre Stellari”, ndr.), capace di modificare il perimetro della ionosfera, come si dice, per creare un potente raggio laser di onde elettromagnetiche?
«Haarp non ha niente a che vedere con quello che abbiamo osservato. C’è un’abissale ignoranza in questo campo. È piuttosto diffuso un certo atteggiamento new age di complottisti che vedono di tutto, dagli gnomi agli omini verdi al diavolo».
Lei però mi parla di tecnologie avanti di centinaia di anni...
«Le dirò così, allora: se si trattasse di omini verdi lei crede che uno che è nelle istituzioni potrebbe confermarlo? Potrebbe solo riderci sopra, giusto?».
Giusto.
«Allora io ci rido sopra: ah ah ah. Magari è stata Campanellino. Abbia pazienza, la realtà è ciò che è stato visto e fotografato e anche altre foto e immagini e materiale che voi non vedrete mai. Molto è uscito perché le autorità hanno cercato di attenuare la paura che si trattasse di militari che facevano esperimenti sulle popolazioni. Quei fenomeni straordinari meritavano di insegnarci delle cose importanti. Invece abbiamo preso solo le briciole. Ci si sarebbe dovuti attivare seriamente e non in modo scientifico-universitario, ma scientifico, industriale e militare, chiaro?».
Insomma, potevamo ricevere un messaggio dagli alieni...
«Era una bella occasione per imparare molte cose sull’elettromagnetismo. Qualcosa abbiamo capito, qualcosa no. Peccato».



E finalmente il cerchio si chiude:


Per il sostituto procuratore Enza Napoli della procura di Mistretta, che raggiungo al telefono, il caso è archiviato. Nonostante l’inchiesta abbia determinato che c’era una “mano umana” e una “fiamma libera” a fondere i contatori elettrici, il caso è stato archiviato. Ma perché? «Non me ne faccia parlare», dice la dottoressa Napoli. Un suo collega della procura invece parla: «Nel merito non posso entrare troppo ma quell’indagine è stata condotta in maniera così grossolana che, oltre a dire questo, cosa si può dire?». Invece, al sostituto procuratore io qualche cosa vorrei fargliela dire, e le chiedo di confermarmi, come mi ha detto il coordinatore del Gruppo, che esiste una domanda della procura di Mistretta presso lo stato maggiore per sapere quali e che genere di navi abbiano transitato al largo di Canneto nei mesi “caldi”. «No, no, non posso rispondere a questa domanda». Insisto perché si tratta di un caso archiviato. Ottengo un disco rotto: «No, no, non posso rispondere a questa domanda».

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