00 03/05/2007 02:26
Salve, vi riporto qui l esperienza di una persona a me carissima, che non si e' mai saputa dare una spiegazione a quanto gli e' successo.

--" Avevo circa 4 anni, nel 1958-59.
Abitavo in calabria, nella casa in cui ero nato.
era una notte d estate e si dormiva con il balcone aperto, nella stessa stanza dei miei genitori : io e mio fratello maggiore di un anno nello stesso letto, mia sorella più piccola di un anno invece stava nel lettone fra papà e mamma. La bajour era accesa come sempre.
Ad un certo punto nella stanza vidi un uomo dalla bassa statura(1.63 circa) e curvo, con in testa un borsalino, aveva un vestito scuro con la camicia bianca.. sembrava avere un età di circa 60 anni o poco più. (ai tempi c era un lucido,di nome bril, per le scarpe con raffigurato un personaggio simile a quello, quando devo fare un paragone mi viene subito in mente quel dettaglio)
Suppongo che sia entrato dal balcone, ma con esattezza ricordo solo che ad un certo punto si trovò sul lettone in piedi , e lo fece come se fosse sospeso, perché i miei non si accorsero di nessun rumore di passi, o movimento. Si fermò nel mezzo del letto in direzione di mia sorella (forse la tocco’ ma non lo ricordo con certezza) comunque si fermo’ su di lei.
Poi venne verso di me fluttuando sempre in posizione eretta ( non ricordo se si fermò, o se mi fece qualcosa) e a quel punto mi sentii come costretto a chiudere gli occhi da una forza esterna, ma con tutta la mia volonta , aiutandomi con le dita, riuscii a tenerli aperti e vedere che quell uomo attraversò il muro dove il mio letto era accostato.
A quel punto mi alzai e andai da mia madre , raccontandole l accaduto, ma mia madre convinta che avessi fatto un incubo mi consigliò di andare a dormire, dopo avermi tranquillizzato.
L’indomani, come tutti i giorni, mia sorella venne portata dai miei genitori in campagna, dalla commare, per poi ritornare a casa con papà che, tornato dal lavoro la andava a prendere.
Quel giorno mio papà andò a prenderla come di consueto, la trovò che giocava nel prato e la chiamò: “rinuccia!”
Accortasi di mio papà gridò gioiosa per poi andarlo ad abbracciare, ma quando giunse nelle sue braccia diventò bianca all improvviso, e sembrava che qualcosa in gola le impedisse di respirare.
Mio papà spaventato accorse immediatamente assieme a mia madre all ospedale (con una vecchia lambretta), distava 4 chilometri .
Mia mamma teneva mia sorella in braccio, seduta nel posto dietro.
Quando arrivarono vicino a vibo valentia , ad un chilometro circa dall ospedale, mia madre si accorse che mia sorella era spirata.
L’indomani mia madre collegò subito quello che era successo la notte precedente con la sciagura .
Questa è la mia storia, nonostante siano passati 47 anni, a volte mi ritorna in mente.
Non ho mai saputo darmi una spiegazione, sono certo soltanto di una cosa : quella notte non ho sognato. "---