00 04/03/2015 14:07
Un’esplosione, che l’Air Force Space Command definisce «inspiegabile», ha mandato in pezzi il Dmsp-F13, di proprietà della Difesa americana. E il film diventa (quasi) realtà
Chi non ricorda di Gravity, il film di Alfonso Cuarón che fece incetta di statuette all’86esima edizione degli Oscar? Nel disaster-movie fantascientifico l’esplosione di un satellite causava una violenta pioggia di detriti che metteva in serio repentaglio la vita della protagonista Sandra Bullock, astronauta capitata il giorno sbagliato nel luogo sbagliato.



La trama del film, fortunatamente, era pura opera di fantasia, e tuttavia a volte la realtà decide di allinearsi alle invenzioni degli sceneggiatori, come dimostra il comunicato dell’Air Force Space Command in cui è stato reso noto come lo scorso 3 febbraio un satellite sia effettivamente esploso nello spazio, generando una nuvola di detriti cosmici attualmente tenuta sotto attento controllo dalle autorità.

COLPA DELLE BATTERIE. Se nel film era un razzo russo a dare inizio ai problemi, la distruzione di Dmsp-F13 (satellite di proprietà della Difesa americana, utilizzato per previsioni meteorologiche militari) è da ricercarsi in un semplice surriscaldamento delle batterie, un problema dovuto alla vecchiaia dell’apparato, che orbitava dal 1995.
L’esplosione ha ridotto il satellite in 43 pezzi di varia grandezza, potenzialmente pericolosi per altri oggetti spaziali che si trovano sulla sua stessa orbita, ma fortunatamente non per la Spazione Spaziale Internazionale che attualmente ospita la nostra Samantha Cristoforetti e altri cinque astronauti: la Iss infatti viaggia su un orbita molto più bassa, a circa 400 km di altezza, mentre Dmsp-F13 agiva a una quota di 850 km.
IL PRECEDENTE. Il rischio maggiore lo corrono dunque soprattutto altri satelliti, sia metereologici che militari e di spionaggio. I 43 detriti di Dmsp-F13, che nell’aprile dello scorso anno aveva perso il suo gemello Dmsp-F11 per un problema analogo, viaggiano a una velocità di 25.200 chilometri all’ora e a queste cifre anche un pezzo di piccole dimensioni avrebbe infatti effetti devastanti nel caso di impatto.

Il satellite, lungo 3,70 metri e alimentato da pannelli fotovoltaici, era stato lanciato con una durata prevista di 4 anni, ma è in realtà rimasto “in servizio” fino al 2006.
«La perdita del satellite ha un impatto minimo sul sistema meteo civile», ha specificato l’Aviazione Militare, «anche se ci sarà una lieve riduzione per le mappe meteo per uso tattico». Insomma, per qualche settimana le previsioni saranno meno precise. Rispetto a Gravity, è andata decisamente bene.

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