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131 anni fa, l’azienda tedesca Siemens realizza l’Elektromote, che debutterà a Berlino, lungo un percorso di 500 metri a 12 chilometri all’ora.

“Quando avrò tempo e denaro, voglio costruire una carrozza elettro-magnetica che non mi pianterà mai in asso”, diceva Ernst Werner Siemens, patron dell’omonima azienda tedesca. Quelle parole cominciarono a trasformarsi in qualcosa di concreto intorno al 1880, prima con la costruzione di una linea ferroviaria elettrificata e appena un paio di anni dopo con la realizzazione dell’ Elektromote, il primo filobus al mondo, che prese ufficialmente servizio il 29 aprile 1882, ad Halensee, un quartiere di Berlino.
A chi avesse gettato gli occhi distrattamente su quell’antenato del filobus, più che un nuovo sistema di trasporto, l’Elektromote sarebbe sembrato niente di più che una carrozza. E infatti, l’invenzione di Siemens, una carrozza lo era (del tipo landò, per la precisione), solo che al posto dei cavalli, a trainare il veicolo c’era l’ elettricità, fornita da due fili aerei che correvano sopra la testa dei passeggeri e trasferita con due cavi flessibili di rame alla vettura.
La potenza elettrica, quindi, una volta raggiunto il veicolo, si muoveva nei fili lungo un albero di legno posto sulla vettura fino ad arrivare ai due motori sotto la sedia dell’autista che muovevano, attraverso un sistema di trasmissione a catena, le ruote posteriori. A fornire l’energia elettrica (sotto forma di corrente continua) era una piccola centrale costruita nelle vicinanze, che usava un motore a vapore collegato a una dinamo. Tutto questo, sulla strada, si traduceva in un tragitto di appena 540 metri percorso a una velocità media di 12 chilometri orari.
L’Elektromote però ebbe vita breve: funzionò solo fino a giugno dello stesso anno, e malgrado i progetti di estensione del servizio, alla Siemens l’idea venne presto abbandonata. Infatti le strade di Berlino erano piene di ostacoli e posizionare i fili necessari a far muovere il filobus per tutta la città fu considerato un compito troppo difficile. Perché il progetto prendesse davvero corpo, lanciandone lo sviluppo in tutto il mondo, si sarebbe dovuto attendere il secolo successivo: agli inizi del Novecento infatti Max Schiemann rimise mano all’idea e migliorò il sistema collettore, la guida e il comfort del veicolo. Il suo progetto avrebbe preso vita nella regione della Sassonia, con la Biela Valley Trolleybus.


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Fonte: wired.it