00 28/09/2012 13:35
Una volta il pianeta rosso conteneva acqua. Gli scienziati hanno le prove e si sentono abbastanza sicuri

La missione Curiosity su Marte è una continua sorpresa. Gli scienziati del Jet Propulsion Laboratory presso il California Institute for Technology hanno riscontrato una sola anomalia: “Quella di non aver avuto alcuna anomalia”. L’atterraggio perfetto, il funzionamento costante delle attrezzature, le scoperte clamorose.

[IMG]http://i45.tinypic.com/349b1jb.jpg[/IMG]

IL FIUME VA - Come quella che gli scienziati della Nasa hanno effettuato ben prima di ogni previsione: c’era acqua su Marte. Scorrevano fiumi. Il che sarebbe confermato dal terreno su cui è atterrato Curiosity, che sembra proprio essere l’antico letto di un fiume che scorreva veloce e “nel quale ci si poteva immergere fino alla cintola”, scrive il Washington Post. Spesso gli scienziati hanno ipotizzato che la superficie di Marte fosse piena d’acqua, ma ora le foto di Curiosity ne danno la prova: acqua corrente, che ha bagnato il suolo di Marte per “migliaia, o milioni di anni”. La destinazione di Curiosity rimane quella: mount Sharp, nella zona del Gake Crater dove Curiosity è atterrato. E gli scienziati sapevano che quella zona potesse essere interpretata come un bacino alluvionale, ma pensavano che il landing site di Curiosity fosse una zona ai limiti di questa zona fluviale. E invece evidentemente i calcoli erano sbagliati.

CALCOLI E PRECISIONE - Il fondale di cui Curiosity manda foto è composto di sassi tondeggianti simili a quelli che si possono trovare sui fondali dei fiumi terrestri, tanto che gli scienziati hanno calcolato una permanenza in acqua di almeno 30 km, dunque un vero e proprio rivolo sulla superficie marziana. Secondo William Dietrich del JPL-Nasa, l’acqua scorreva alla velocità di circa 1 metro al secondo. John Grotzinger del Caltech aggiunge: “Un corso d’acqua abbastanza lungo può essere una zona abitabile. Ma non è la nostra scelta primaria per la preservazione i composti organici. La destinazione rimane Mount Sharp ma ora siamo sicuri di aver trovato un ambiente potenzialmente abitabile”.

www.giornalettismo.com/archives/516633/i-fiumi-su-marte/