Ecco chi ha costruito le piramidi di Giza
Si tratta di una delle scoperte più importanti degli ultimi decenni. Finalmente, dopo secoli di incertezze e ipotesi inattendibili, abbiamo scoperto chi ha voluto realizzare uno dei complessi più importanti della storia dell'uomo.
La scoperta è stata conseguita dal Team del Progetto Tau-T, completamente autofinanziato e di matrice italiana, che da quasi dieci anni dedica la propria attività allo studio del complesso monumentale di Giza, cercando di individuarne non solo il Progetto Unitario (ovvero associare tutti i monumenti presenti nell'area valutandone, su basi scientifiche, l'appartenenza al progetto originario di Giza), ma anche gli scopi per cui i complessi furono costruiti. Il tutto fuori dagli schemi ormai obsoleti dell'Egittologia cosiddetta "accademica".
Ebbene, il Team dopo meticolosa analisi tecnico-scientifica ha conseguito un risultato davvero straordinario: abbiamo scoperto che sulla Piana di Giza è inciso a caratteri tridimensionali il nome dell'Autore delle Piramidi!
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La storia ufficiale dell’Egitto Dinastico, soprattutto per quanto riguarda il periodo riferito all’Antico Regno, dimostrerebbe che quella terra è stata “isolata” dalle influenze delle altre civiltà a causa delle particolari condizioni geografiche in cui si è sviluppata. Completamente isolata a sud-ovest dalla presenza del deserto, “protetta” dal mare a nord in un periodo in cui la navigazione finalizzata a scopi militari era allo stato primordiale e, infine, difeso ad est dal Nilo. Queste caratteristiche hanno, in un certo senso, protetto il Paese da invasioni o da contatti culturali e commerciali tali da poterne influenzare l’evoluzione nei vari aspetti della vita quotidiana. Eppure, la religione Egizia è intrisa di miti che hanno una chiara e straordinaria similitudine con quelli Sumeri. Perché?
In realtà, se si dovesse partire dal presupposto - ormai arcinoto visto che i libri di scuola ne sono testimonianza – che l’Egitto Dinastico si è evoluto secondo i canoni ufficiali a partire dal 3.100 a.C. e che ha raggiunto, durante la IV Dinastia, il massimo splendore con l’edificazione del complesso monumentale di Giza, allora la similitudine con altre culture sarebbe davvero inspiegabile. Viceversa, se allarghiamo gli orizzonti e si comincia a prendere coscienza del fatto che l’Egitto dinastico sia stato fortemente influenzato da un retaggio ereditato da una Civiltà precedente, allora in questo caso la questione diventa senz’altro più chiara e meno intricata.
Una delle cause di conflitto tra correnti di pensiero, ad esempio, riguarda gli interni della Grande Piramide. Non certamente sulle ragioni per cui sono stati costruiti in quel modo, seguendo delle articolazioni complesse da renderli praticamente unici al mondo, bensì sui motivi per cui all’interno del monumento non esiste lo straccio di un geroglifico!
Sappiamo, che una delle caratteristiche principali che ha reso famosi gli Egizi è proprio la scrittura, una sintesi di abilità artistica e di complessità linguistica davvero notevole. Eppure, i monumenti per eccellenza che rappresentano un elemento distintivo dell’Egitto in tutto il mondo sono stati “esentati” dall’arte lessicale degli scribi.
Si è discusso molto, dei simboli rinvenuti dietro la "porta di Gantenbrink" eppure, anche quei simboli sembrano essere evidentemente frutto di ben altra cultura e non certo ascrivibili a forme di scrittura in uso durante il periodo dinastico.
Così, partendo da queste brevissime premesse (ma ci sono ulteriori elementi fondamentali che non richiamiamo per ragioni di spazio) ci siamo concentrati sulla disposizione delle Piramidi di Giza sulla Piana. Se le Piramidi erano state costruite per trasmettere un ulteriore messaggio, era doveroso analizzare tutto seguendo una linea improntata alla logica razionalità.
Pertanto la prima operazione è stata quella di “leggere” la disposizione delle piramidi.
Quindi ci siamo tempestati di domande sulle procedure da adottare e su quali potessero essere le tecniche utilizzate dai costruttori per tramandare un messaggio attraverso la scrittura dei simboli.
Abbiamo deciso, così, di allineare le piramidi in orizzontale, disponendole secondo un ordine cardinale verso est e mantenendo la configurazione per ciascun complesso senza alterarne l’originalità.
Abbiamo quindi lavorato sull’immagine, trasferendo la Grande Piramide e la Terza sulla stessa linea che segue la Seconda Piramide.
Non ce ne vogliano gli amanti dell’ortodossia e dell’estetica, ma riteniamo che qualsiasi revisione possa essere utile alla ricerca se non comporta danni. E, per nostra coscienza, sapevamo che la manomissione di un’immagine non avrebbe certo arrecato danni all’archeologia.
A questo punto non ci rimaneva che trovare l'anello di congiunzione tra l'Egitto e la terra di Sumer ed, in particolare, alla famosissima scrittura cuneiforme.
Così, abbiamo tratteggiato delle linee che congiungessero gli angoli estremi della facciata sud della terza Piramide, ricavandone un simbolo “apparentemente” cuneiforme… abbiamo fatto la stessa cosa con le piramidi satellite… e poi la stessa cosa con la seconda Piramide… ed infine con la Grande Piramide…
L’immagine che ne avevamo ricavato ci sembrava particolarmente curiosa; disegnate in quel modo le Piramidi sembravano effettivamente una scrittura cuneiforme tridimensionale…
Ci siamo messi immediatamente alla ricerca di un alfabeto cuneiforme che potesse soddisfare la nostra curiosità…
Il primo simbolo analizzato è stato quello della Terza Piramide. Abbiamo verificato se esiste nell’alfabeto sumero un simbolo cuneiforme che avesse un “triangolo” rivolto verso il basso… Solo alcuni secondi e la prima risposta all’interrogativo veniva soddisfatta! Esiste davvero un simbolo nella scrittura sumera con quelle caratteristiche ed è associato, nel nostro alfabeto, alla lettera “G”.
Siamo passati alla seconda verifica. Questa volta alle piramidi satellite della Terza Piramide… tre cunei rivolti verso il basso… anche in questo caso ci siamo trovati in presenza di un simbolo fonetico corrispondente alla lettera “L” del nostro alfabeto.
Il terzo simbolo, quella ottenuto con la Seconda Piramide ha fornito come risultato, il simbolo fonetico corrispondente alla nostra lettera “Z”. Mentre la Grande Piramide e le sue satellite restituivano le lettere corrispondenti al nostro alfbeto "T" e "H"...
Ecco la sequenza ottenuta:
GL Z TH
Ora, è giunto il momento di ricostruire il messaggio…
In sumero, le lettere si leggono nel seguente modo:
GaL Zu TeHu
Che in lingua Italiana corrisponde esattamente alla seguente frase:
Il Grande Sapiente Toth
Ovvero, “Thot il Grande Sapiente”, il Guaritore, lo Scriba degli Dei, l’inventore della scrittura, della matematica e del calendario, il più Saggio tra le divinità egizie creatrici e, non ultimo, il Grande Architetto della Piana di Giza… colui il quale ha voluto rendere alla Storia la figura immortale del suo divino Re, Osiride e della sua consorte, Iside. Pur nella tragica esperienza narrata, Thot è colui che ha tenuto saldo il destino dell’Egitto aprendo la strada alla prima successione semidivina, attraverso il figlio “illegittimo” Horus.
Nella “Terra che Porta il mio Nome” è scritto nei testi ermetici, e la terra che porta di nome di Thot è esattamente Giza!
Armando Mei & Monica Benedetti
Progetto Tau-T