I VELIVOLI SPAZIALI NELLA CULTURA MAYA
STRANI COCCI DI CERAMICA DALLO YUCATAN, MESSICO
Articolo su Archeo Misteri gennaio/febbraio 2012 "Altri reperti a comprovare la mia teoria" speriamo di arrivare alla certezza!!
Dopo la mia scoperta dell’ “Occhio di Quetzalcoatl”, non avrei mai pensato ne sperato di imbattermi ancora in qualche altro reperto che testimoniasse e confermasse ancora l’esistenza di aeromobili nel passato. Ma per tenacia nella ricerca e lo studio delle popolazioni di origine zoolteca, mixteca, tolteca, azteca, maya; o vuoi per quel pizzico di fortuna, che sempre ci vuole, sono riuscito a individuare in alcuni cocci di ceramica maya provenienti proprio dal Messico, precisamente dallo Yucatan, le cui rovine sono state fatte risalire da, James Churchward, a più di 15000 anni fa e realizzate per mano di una civiltà molto avanzata. Questi cocci che erano ciò che era rimaneva di una vecchia collezione privata di reperti maya fatti risalire al periodo classico, 250-900 d.C danno ancora la conferma di questa sconcertante verità.
In uno di questi cocci vi è una pittura vascolare che rappresenta una parziale immagine della stessa aeronave che appare nel reperto azteco che Io ho battezzato “come Occhio di Quetzalcoatl”, ed essendo un reperto maya probabilmente è la rappresentazione del crudele dio della pioggia Chac Xib Chac, Il codice di Dresda,Codex, pagina 44, ci giunge questa definizione di Chaac, Dio B:
”Chaac è stato il principale dio della pioggia e forse il dio principale. I suoi ritratti sono molto comuni in sculture e dipinti. Egli è di solito raffigurato con gli occhi grandi (spesso con le lacrime che scorrono). Ha un lungo naso ricurvo. L'orecchio di solito ha un ornamento elaborato. Ha spesso un'ascia per colpire con un fulmine. Come altre divinità Maya, può essere di quattro divinità diverse, una per ciascuna direzione.
Chaac è in possesso di un pesce, che è stato uno dei suoi emblemi, naturalmente è associato con l'acqua. Lui è seduto sul glifo iMix che rappresenta un coccodrillo”.
glifo iMix
L’Occhio di Quetzalcoatl a confronto con il coccio di ceramica maya rappresentante il dio della pioggia “GI Chac Xib Chac”; in realtà la rappresentazione di un aeromobile che allora i maya vedevavo solcare i cieli delle Americhe. Noterete che lo stile artistico appare diverso, ma la rappresentazione è la stessa
Da un testo di Quixe Cardinale; ecco la rappresentazione di un’astronave proveniente da un affresco di El Castillo. L’affresco e sopranominato “Il Dio discendente”, ma questa volta l’artista non ha riprodotto una figura umana, si è attenuto alla fedele cronaca ed ha riportato una sagoma che altro non può essere che una sorta di astronave, molto somigliante alle strane macchine riprodotte nel tempio di Bonampak. Una strana macchina discende lentamente sulla piramide maya; i retrorazzi già sono accesi e proiettano tuto intorno dei bagliori, vortici di vento si tormano tra terra e lo spazio. Questo affresco è giunto integro sino a noi solo perché era riparato da una tettoia.
Chac è stato considerato un dio crudele, infatti In tutta lo Yucatan sono rilevabili “cenotes” che probabilmente furono teatro di sacrifici umani dai Maya per rendere omaggio al dio che trova suo equivalente nel dio azteco Tlalok, il famoso dio a cui si sacrificavano vite umane, specie bambini, togliendoli il cuore, non dimentichiamo di considerare che questa divinità del panteon azteco originariamente non era così crudele ma paragonabile alla bontà leggendaria dello stesso Quetzalcoatl.
In un altro coccio di ceramica appare invece lo stesso dio della pioggia Chac Xib Chac in volo, lo vediamo tenere in mano una cloche, all’interno di una sorta di velivolo, qui rappresentato da un serpente.
Se ricerchiamo altre immagini di questa divinità che appaiono nei templi ed in altre opere d’arte, vi apparirà chiaro che nonostante, dagli studiosi in genere gli venga attribuita una sua specificità, in realtà rappresenta un velivolo che un tempo poteva solcare i cieli. Del resto si presume che a Chichen Itza sia stata governata da un potere congiunto chiamato dai cronisti Maya “Mul Tepal “, retto probabilmente da quattro fratelli di cui uno portava il nome di Kakupacal “Scudo fiammeggiante”, inoltre vi è un tempio chiamato Caracul che studiato da archeoastronomi risulta essere una sorta di osservatorio astronomico per stabilire la posizione di Venere e del sole all’alba e al tramonto . Nelle stele di Serbal appare chiaro l’influsso straniero con glifi non maya e strane figure come quella che porta una maschera da uccello del dio alato dell’america centrale, Ehecatl con un rotolo messicano che esce dal becco.
I sacerdoti maya non avevano l’obbligo del celibato come i sacerdoti aztechi, quindi i figli succedevano ai padri nell’sacerdozio, assumendo il nome titolo di “Ah kin” Colui del Sole, per cui legato al calendario e agli eventi astronomici e nel rituale sacrificale umano era assistito, per l’appunto, da quattro anziani assistenti chiamati Chac in onore del dio della pioggia GI Chac Xib Chach, il quale ruolo era quello di compiere sacrifici di dei e uomini mediante decapitazione; i quattro Chac tenevano gli arti della vittima, mentre un quinto chiamato Nachom (titolo del capo della guerra) strappava il cuore dal petto..
I Chac erano anche le quattro divinità della pioggia dei quattro punti cardinali, di diverso colore e che si manifestavano nel tuono e nel fulmine.
Altra curiosa divinità è il dio K o Kauil col volto ramificato, uno specchio sulla fronte da dove diparte un tubo dal quale esce fumo e una gamba, al posto del piede ha una testa e un corpo da serpente draghiforme; ritenuto pertanto imparentato con Tezcatlipoca (specchio fumante) munito di piedi serpentiformi.
Ecco i curiosi cocci di ceramica Maya, probabilmente risalenti all’epoca classica e provenienti dallo Yucatan, Messico. Notare le figure cerchiate che ritengo rappresentare il dio della pioggia Chac Xib Chac, in realtà un velivolo che solcava i cieli dell’america precolombiana, come rappresenta lo stesso sigillo azteco “Occhio di Quetzalcoatl”.
Notare l’assomiglianza di questi 5 reperti. Il primo a destra è un panello di recente scoperto in Guatemala presso il sito maya di El Mirador, afianco un coccio di ceramica tra quelli citati e trovati nello Yucatan e la nota scultura olmeca che sembra riproporre la medesima figura. Affianco statuine rappresentanti il dio Chac Xib Chac. Sembrano essere tutti esseri con aspetto umanoide in dotazione di apparecchiatura tecnologica e che a volte assume la forma di serpente draghiforme. Generalmente Chaac (anche Chaq o Chaak, ha dichiarato: "Cha-ak") era nel mondo delle divinità Maya il dio della pioggia, del il tuono, della fertilità e dell'agricoltura. Come è comune con le altre divinità maya, Chaac era un dio dai quattro aspetti: "Chaac XIB Chac" Chaac Rosso d'Oriente, "XIB Sac" Chaac Chaac bianco del Nord, "Chaac XIB Ek" Chaac nero dell'Occidente, "XIB Kan" Chaac Chaac Giallo del Sud. Generalmente si sostiene che Il dio della pioggia Chaac deve la sua divinitù alla frequente siccità nella regione dei Maya è molto importante per lui, ed erano, per l’appunto,i sacrifici umani, come quelli che probabilmente si facevano nel Cenote di Chichén Itzá. Le maschere del dio della pioggia Chaac trovate nei molti degli edifici e templi Maya lo rappresentano con naso allungato e denti canini.
Già con lo studio “dell’Occhio di Quetzalcoatl”, evidenziai la fondata prova dell'esistenza di aeronavi in epoche remote che potevano solcare i cieli del nostro pianeta; precisando inoltre, che il reperto archeologico, per la capacità artistica e comunicativa della rappresentazione, rivela la sua unicità, nella vera interpretazione da dare alla corrispondente raffigurazione egizia del noto Occhio del dio Horus e dimostra nello stesso tempo, l'incontestabile esistenza di una civiltà evoluta ed arcana che aveva interessi e mezzi per sorvolare spazi e distanze che partivano da Eliopoli, ossia dalle terre d'Egitto fino a Teotihuacan e nelle altre terre dell'America centrale protette da divinità come, per l'appunto Quetzalcoatl, Viracocha, Kukulkan, ecc. del resto, oltre tutte le analogie tra i popolo precolombiano e quello Egizio evidenziate nei miei articoli, ho trovato analogie anche tra i codici del mondo infero del Ppopolo Vuh con quelli del libro dei morti egizio.
Le immagini di alcune raffigurazioni maya che gli studiosi ritengono rappresentare il dio maya della pioggia Chac Xib Chac, il nome del dio rosso dell'est. a mio parere ci ripresentano la medesima divinità che appare come un velivolo che si muove in volute semispirali turbinanti come lo stesso reperto che ho battezzato come “Occhio di Quetzalcoatl. Inoltre la stessa immagine, come vedremmo più avanti la ritroviamo anche nei pittogrammi sulla formazione conosciuta come la roccia dipinta (La Piedra Pintada, detta anche la Rocca Carisa), che si trova nella piana di Carrizo nella parte orientale del San Luis Obispo County, California.
A Sinistra lastra di pietra incisa con una raffigurazione interpretata come testa di Chac Xib Chac del periodo tardo classico a Palenque, notare l’assomiglianza con l’”Occhio di Quetzalcoatl”, figura al centro. A sinistra uno dei *disegni abbozzati nel 1870 da pioniere Carrizo Plain Maria Brumley Noyes, riproducenti alcuni pittogrammi provenienti dalla Rocca Carisa, che si trova nella piana di Carrizo nella parte orientale del San Luis Obispo County, California, notare anche qui l’assomiglianza con l’”Occhio di Quetzalcoatl”, figura al centro.
Reperti a confronto
In realtà, nei reperti è rappresentato lo stesso soggetto, ma è interpretato artisticamente in maniere diverse.Le zone dove sono stati trovati i reperti, come abbiamo visto, non sono sempre vicine, anche se si sa che le zone principali si riferiscono a siti intorno a Chichen Itza dove ci sono molti piccoli insediamenti già a partire dal 6 ° secolo che portarono al gradualmente al grande impero classico che conosciamo.
Infatti Chichen Itza è uno dei siti più tardi del periodo classico Maya, che sale al potere come star Tikal si affievolì. Il regno aveva interazione sostanziale con i poteri tolteca a nord, e ci sono alcune scuole di pensiero che credono Chichen Itza è stata ad un certo punto governata dal re tolteca, Quetzalcoatl; nome che ha origine da una più antica divinità.
Chichen Itza iniziò la sua decadenza circa nel 11° fino al 13 ° secolo, quando fu conquistata da Mayapan. Il Tempio dei Guerrieri mostra uno dei collegamenti più evidenti tra i Maya e Toltechi, come la piramide è incredibilmente simile al Tempio del sito tolteca di Tula.
Il Tempio di Kukulkan, anche conosciuto semplicemente come El Castillo , è la sede principale a Chichen Itza. Questo è tra i più grandi della regione Maya, ed è un bellissimo esempio di architettura Maya. Un tunnel scavato dal governo messicano sotto El Castillo avrebbe rivelato una struttura più antica dove, successivamente il tempio è stato costruito in cima.
Rappresentazioni del dio Chac Xib Chac
I *disegni abbozzati nel 1870 da pioniere Carrizo Plain Maria Brumley Noyes, riproducenti alcuni pittogrammi provenienti dalla Rocca Carisa a confronto con l’Occhio di Quetzalcoatl. Notare i tratti essenziali delle immagini che a confronto possono rappresentare lo stesso oggetto. Bisogna considerare che se mettessimo 10 persone a disegnare lo stesso oggetto avremmo rappresentazioni diverse, in base alla capacità artistica individuale, che però, come in questo confronto, avrebbero tratti essenziali comuni.
*Image © Painted Rock Pictograph Collection, Cal Poly.
La raccolta contiene quattro disegni a china realizzati da calchi originali trovati i pittogrammi sulla formazione conosciuta come la roccia dipinta (La Piedra Pintada, detta anche la Rocca Carisa), che si trova nella piana di Carrizo nella parte orientale del San Luis Obispo County, California. Nativi Americani, principalmente Chumash indiani, ha i disegni originali del sacro, luogo cerimoniale. I pittogrammi sono stati abbozzati nel 1870 da pioniere residente Carrizo Plain Maria Brumley Noyes, che ha trascorso parte della sua giovinezza nella vicina El Rancho Saucito con la sua famiglia. Roccia dipinta è un punto di riferimento locale, aumentando drammaticamente dalla pianura circostante piatto. Negli anni successivi dalla sua schizzi sono stati fatti, l'arte rupestre è stato vandalizzato e si è deteriorata a causa di uso umano e le condizioni meteorologiche. La collezione è stata donata dai suoi discendenti nel 1990. Un ulteriore donazione alla raccolta è un breve script di Radio inedite che raffigurano la vita della famiglia Brumley sulla Pianura Carrizo, c. 1950. Nulla si sa circa il suo autore, L. Munson di Los Angeles. Una donazione aggiuntiva ripercorre la storia della famiglia e comprende stampe vintage del Rock verniciato
Tazraariol Lucio