Ho letto le tue argomentazioni, parto dal concetto di rabbi che sostiene sia la prova che Gesù era sposato. E' Falso.
Il titolo “Rabbì” in ebraico significa letteralmente “grande”, “mio grande”, ed è un titolo onorifico che veniva riservato ai dottori della Legge, ovvero agli scribi.
Gli scribi, lo saprai sicuramente erano ebrei laici che dedicavano tutta la vita allo studio ed all’interpretazione della Legge, senza preoccuparsi solo di copiare i sacri testi e trasmetterli alle nuove generazioni, ma fornendo l’interpretazione.
Nel perido in questisone quindi I secolo d.C. l’autorità degli scribi era enorme presso il popolo ebraico, in quanto essi insegnavano come maestri nelle scuole della Legge, predicavano nelle sinagoghe e si proponevano come guide morali per la gente comune...erano dei maestri.
Gesù anche se non ebbe un’istruzione religiosa particolarmente approfondita, aveva una conoscenza delle Scritture innata, tanto che già a dodici anni secondo le scritture disserta con gli scribi.
Si legge nel vangelo:
Quando Gesù ebbe finito con questi discorsi, le folle restarono stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità e non come i loro scribi (Mt 7, 28-29)
Pertanto egli è un Maestro sui generis: è giovane (come dicevamo, ha circa trent’anni e non quaranta), conosce le Scritture senza aver frequentato scuole rabbiniche, insegna con il piglio di chi ha l’autorità per farlo, trasgredisce i precetti del sabato e delle purificazioni rituali e, soprattutto, compie prodigi.
Se ne può quindi dedurre che il titolo di “Maestro” e di “Rabbì” vengono assegnati a Gesù non tanto in base al suo cursus honorum e al suo rispetto degli obblighi religioso-legali ebraici, quanto per il semplice fatto che egli insegna una sua interpretazione della Legge ed è degno di deferenza in quanto insegnante autorevole ed operatore di miracoli.
A questo punto la contraddizione “insanabile” tra l’essere appellato “Rabbi” e il non essere sposato non appare poi così decisiva
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