Gucumatz
00mercoledì 22 agosto 2012 10:59
Re: Re:
Truth'sPower, voyagerfanclub.forumfree.it/?t=62705370]Quando l'argomento è il fenomeno crop circle occorre stare molto attenti a non "inciampare" in giudizi affrettati. In questo articolo cercherò di non esprimermi circa l'autenticità, presenterò il chiaro quadro della vicenda in modo tale che ognuno possa farsi un opinione.
Questa è la premessa.
Che dice chiaramente che non ti esprimerai sull’autenticità del cerchio.
Vebbè, già il concetto di autenticità ha poco senso, ma capisco che per molti (indottrinati dalla disinformazione, anche tramite trasmissioni come Voyager) credono ancora che esistano cerchi “autentici” e cerchi “falsi”.
Ma non è questo il punto. Il punto è che premetti che non ti esprimerai sull’autenticità.
Scommettiamo invece che lo farai? Vedi sotto
Vi confesso che inizialmente sono andato con la fissa in testa di guardare qualcosa di finto, qualcosa che aveva visto la mano dell'uomo. Mi sono dovuto ricredere immediatamente!
E già qui il giudizio te lo sei bruciato.
Perché se la tua idea era quella di vedere qualcosa di “finto”, ma poi dici di esserti dovuto ricredere, allora è chiaro che quello che avevi detto nella premessa te lo sei già rimangiato.
A meno che tu non volessi dire tutt’altro, qui l’italiano (e la logica) non mentono: pensavi alla mano umanao, ma ti sei dovuto ricredere. Quindi qui DI FATTO già escludi la mano umana.
Non c’è male come inizio: nelle prime 12 righe già una bella contraddizione. Complimenti.
Ai giornali aveva dichiarato che i tre cerchi erano talmente precisi che parevano realizzati con il compasso, ho potuto constatare che è realmente così!
E come l’hai constatato? Hai preso misure, hai tracciato circonferenze?
Perché dalle foto che si possono vedere in rete si notano invece forti irregolarità. Le circonferenze appaiono tutt’altro che precise. E per quanto le asperità del terreno possano generare effetti prospettici che distorcono i cerchi, questo non è sufficiente a giustificare comunque l’evidenza dell’irregolarità dei bordi.
Sia chiaro: con questo non voglio criticare il lavoro dei circlemakers siculi, che ci avranno messo il loro bell’impegno e che partecipano a divulgare il fenomeno anche nel sud Italia. D’altronde è ormai noto (detto, ripetuto e dimostrato decine di volte a che con disegnini a corredo) che NESSUNO cerchio è immune da errori, se ne possono sempre trovare.
Ma proprio per questo la tua AFFERMAZIONE circa la precisione di quelle circonferenze appare COME MINIMO una giudizio affrettato, istintivo. Basato più su un’impressione a vista, che non su un’effettiva VERIFICA.
Di cerchi io ne ho visti a decine, sia in Italia che in Inghilterra, e l’errore c’è sempre stato, qualcosa ho sempre visto di storto, di sbagliato, di disallineato. Possibile che quel cerchio di Villarosa fosse invece perfetto? No, dalle foto sembra tutt’altro.
Quindi, come ti dicevo prima, qui non si tratta di un problema di “domande”. Qui tu fai un’AFFERMAZIONE.
Ed è un’affermazione che hai fatto tu, che hai visitato di persone quel crop. E’ un’affermazione sulla quale poco conta l’informazione: tu eri lì, tu potvi vedere, verificare e giudicare. Ma quello che ne è venuto fuori non è altro che una delle tante frasi che sembrano messe lì solo per sostenere il mito di “perfezione” dei cerchi. Mito che è talmente smentito che ormai fa tenerezza solo a doverlo risentire (e che fa un po’ sorridere se rievocato per quei cerchietti siciliani)
Il lavoro è stato fatto a regola d'arte, tuttavia manca una qualche fotografia dall'alto, la classica foto scattata dall'elicottero: è un dettaglio di non poco conto che suggerisce con quanta effettiva precisione sia stato realizzato il cerchio.
Qui probabilmente il problema è l’italiano.
Da come hai scritto, sembra che il fatto che manchi una foto dall’alto sia una conferma della precisione dei cerchi. Il che non ha alcunissimo senso.
Allora l’ipotesi è che tu ti sia sbagliato, che quello che viene dopo i due punti sia riferito alla prima parte della frase, non alla secondo (cioè alla parte sull’assenza della foto dall’elicottero)
Ma così verrebbe:
“Il lavoro è stato fatto a regola d'arte, -cut-: è un dettaglio di non poco conto che suggerisce con quanta effettiva precisione sia stato realizzato il cerchio”
In pratica è una tautologia: una cosa che conferma se stessa (dettata in questo caso da una tua –IMHO poco attenta- osservazione, abbastanza facilmente smentita dalla foto a disposizione)
Come minimo vedo una certa disinvoltura in questo tuo genere di giudizi, ma a volere essere a maliziosi intravvedo addirittura un certo compiacimento nel volere magnificare una formazione che di sensazionale non ha niente…ma che essendo stata l’oggetto della tua visita tu (consciamente o inconsciamente) cerchi di “abbellire” per renderla un po’ più straordinaria i quanto non sia.
Questa è una cosa che ti dico non tanto per pedanteria o per improvvisare una critica psicologica, ma per sollevare un aspetto socio-psicologico molto noto in questo ambiente. Che è quello del desiderio umano di partecipare allo straordinario, di fare parte dell’ignoto, di mettere in luce alcuni aspetti del “mystero” per sentirti parte di esso, anche solo come visitatori o testimoni indiretti.
E’ così che sono nate le leggende sul grano piegato e non spezzato, è così che sono nate quelle sugli orbs fotografici, è così che si continua a parlare di qualsiasi “stranezza” che accade nei cerchi…anche quando non si tratta affatto di stranezza, ma di eventi del tutto normali (come le batterie di un cellulare che si scaricano, un elicottero militare che passa nel suo usuale percorso di addestramento, ecc.ecc.)
Il crop circle è comparso il 2 luglio 2012. Venticinque giorni dopo il pittogramma risulta ancora ben conservato, molte le spighe rialzate ma la maggior parte delle altre è rimasta al proprio posto, piegata e non spezzata a terra. Un particolare alquanto strano: è infatti molto difficile esercitare una forza tale da piegare ma non spezzare le spighe secche.
E qui casca l’asino!
Ragiona: hai visitato il cerchio VENTICINQUE giorni dopo la sua comparsa.
Nel mezzo di saranno passate sicuramente centinaia di persone prima di te.
Tutte persone che hanno calpestato senza tanti riguardi quelle piante, già riverse a terra.
Nonostante questo tu vedi del gran “piegato a non spezzato”.
Ragiona: già questo fatto non ti suggerisce qualcosa? Non hai PENSATO (qui si tratta di RAGIONARE, non di procurarsi informazione preventiva!) che magari se tutte ste persone non sono riuscite a spezzare il grano, allora neppure le assi dei circlemakers potevano farlo? No, eh?....
E poi, la cosa peggiore, questa frase: “è infatti molto difficile esercitare una forza tale da piegare ma non spezzare le spighe secche”
Ma dove? Ma dde che?
Ma COSA DICI?
Anche qui: non sono domande le tue, sono AFFERMAZIONI.
E non le hai fatte in base ad un’informazione letta e riscritta da casa, ma dopo una VISITA sul campo.
Eri lì, tutto attorno a te c’era grano. Potevi calpestarlo, toccarlo, piegarlo, potevi cercare di romperlo. L’hai fatto? NO!!
E te lo dico con assoluta certezza: io SO che non l’hai fatto. Perché se l’avessi fatto non avresti potuto scrivere un’assurdità del genere. Fidati. L’ho fatto decine di volte: il grano è MOLTO DIFFICILE da spezzare.
Lo spezzi solo se è già paglia secca, se è a terra da settimane. Cioè: le condizioni migliori sono proprio quelle nelle quali ti sei trovato tu, con un cerchio vecchio di 25 giorni, dove frotte di visitatori avevano già sicuramente fatto tanti danni.
Ma nonostante questo, per te il grano era “piegato e non spezzato”.
Che è una formula di un’assurdità, una banalità ed un’inconsistenza che è davvero incredibile come possa essere sopravvissuta fino ad oggi, come possa avere avuto tanto successo.
Tanto per farti capire, a pagina 2 della raccolta di messaggio che è stata pubblicata su Crono911, parlo proprio di come il grano è piegato all’interno dei cerchi:
space.crono911.net/forum/viewtopic.php?f=25&t=492&start=30
Qui puoi vedere invece un piccolo esperimento, che mostra quanto il grano sia resistente alla pressione meccanica (si piega, ma non si spezza affatto!):
www.youtube.com/watch?v=E7BlV9YIlCs
Confronto i risultato dell’esperimento del video con quello che si vede nella pagina linkata precedentmente, e vedrai che l’effetto è lo stesso.
Vedrai inoltre che frasi del tipo “è infatti molto difficile esercitare una forza tale da piegare ma non spezzare le spighe secche” può essere proferita solo da chi NON HA LA PIU’ PALLIDA IDEA DI COSA STIA DICENDO, da chi non hai MAI provato a piegare il grano, da chi non ha mai fatto neppure la benché minima VERIFICA (si, sto parlando di te)
Quindi: capisci perché ho criticato queste cose?
Tu parli di domande, ma qui le domande non c’entrano. Qui ci sono AFFERMAZIONI, fatte sulla base di PRECONCETTI duri a morire, che tu ravvivi e rinnovi solo perché non sei stato in grado di capire che cosa significassero realmente.
Tu mostri e dimostri il comportamento tipico del semplice curioso, che fa da cassa di risonanza a luoghi comuni che si sono originati quasi 30 anni fa, e che ancora fanno il giro del mondo solo ed unicamente perché c’è tanta gente che è disposta ad accettarli in maniera acritica, senza alcuna verifica.
A questo proposito leggi cosa scriveva Paul Fuller, collaboratore di Terence Meaden (quello della teoria dei virtici di plasma) già nel lontano 1994:
“By failing to construct circles I was not only guilty of misunderstanding what experienced hoaxers could create at night but I was also guilty of promoting the myth that "bent but not broken" was synonymous with the "genuine" phenomenon, something which has now been proven to be untrue on numerous well-documented occasions.”
(http://francescograssi.blogspot.it/2008/03/cerchi-nel-grano-tempo-di-confessioni.html)
Che la FAVOLA del grano “piegato ma non spezzato” fosse prima di senso, era già noto allora. Praticamente 18 anni fa, mica ieri. E prima della “confessione” di Fuller, già altri ci erano arrivati.
Praticamente chiunque avesse GUARDATO con i propri occhi il grano, chiunque avesse provato a schiacciarlo meccanicamente (come il VECA dal ’92 al ’94) , avrebbe capito che quella formuletta era vuota come le teste di chi l’aveva partorita
Ma nonostante questo è ancora viva e vegeta, e tu l’hai ripetuta come niente fosse…
Molti gambi però sembravano rovinati come se avessero subito un notevole sfregamento, e questo lascia molti sospetti.
Dopo 25 giorni di calpestamenti vorrei ben vedere se non ci fossero stati gli “sfregamenti”!
Non ho controllato il livello di radioattività del luogo o robe simili. Sfatiamo questo mito: molti crop circle, nei momenti successivi alla loro apparizione, presentano un grado elevato di radioattività. Molti, ma non tutti.
Ecco, allora sfatiamolo del tutto questo mito: NESSUN crop circle ha mai mostrato segni di radiattività. Altro che “molti ma non tutti”: NESSUNO.
Anche qui tu non fai domande, fai affermazioni. Affermazioni che non sai neppure tu da dove derivino, sono informazioni che tu EVIDENTEMENTE non solo non hai controllato/verificato, ma che probabilmente hai tirato già da chissà dove (scommetto che se ti chiedessi una fonte non sapresti indicarla) ma che sono rimaste in te come se fossero una “verità”, un dato di fatto.
E ti permetti pure di “sfatare qualche mito”….LOL!
No, la realtà è che NESSUN cerchio ha MAI mostrato segni di radioattività.
Il MITO deriva da un singolo cerchio (del ’91 o ’92, vado a memoria) nel quale, in seguito ad analisi, vennero ritrovati alcuni radionuclidi. Ma le analisi sono state oggetto di critiche metodologiche, ed a parte questo (se vuoi puoi trovare i dettagli in giro per la rete, ne ho parlato diverse altre volte) non fu mai rilevata DI FATTO alcuna radioattività direttamente sul campo.
L’unico altro esempio citato è quello di Grasdorf (sp?), in Germania (anche qui vado a memoria: forse 1994) dove venne citata una radioattività mai dimostrata. E dove comunque il dettaglio del ritrovamento delle placche metalliche che riproducevano esattamente il cerchio fece propendere per la bufala ben architettata (con tanto di lancio mediatico, di mistero su dove sia finita quella d’oro ecc.ecc.)
Insomma: nella STORIA dei cerchi abbiamo di fatto solo una voce circa UN SINGOLO rilievo di radioattività. Ma era un cerchio talmente discusso per le false informazioni e dove nessun dato è mai stato realmente messo a disposizione di nessuno, che praticamente vale come la voce di mio cuggino.
E ne esiste solo un altro dove sarebbero stati trovati radionuclidi a breve decadimento (ma qui nessuno rilievo diretto di radioattività), comunque discusso e molto ambiguo (la successiva campagna di indagini non riuscì a confermare queste “anomalie”)
Per farla breve: quello della radioattività nei cerchi è un MITO. Una cosa priva di fondamento.
Quindi altro che “sfatiamo qualche mito”: tu di fatto l’hai riproposto tale e quale.
Ad ogni modo, tale radioattività si manifesterebbe impedendo ai dispositivi elettronici di funzionare correttamente o addirittura di non farli funzionare affatto
Boooom!
Qui la bomba è stata lanciata.
Nessuno ha mai messo la radioattività (del tutto inesistente) con il malfunzionamento delle apparecchiature elettroniche. Semmai la causa indicata è sempre stata quella della anomalie elettromagnetiche.
Anche qui è un problema di AFFERMAZIONI che fai tu, che dipendono in questo caso non da miti che ti sei bevuto, ma da una tua personale interpretazione e rielaborazione.
Ed anche per quanto riguarda questi malfunzionamenti, sono comunque sempre aneddoti del tutto casuali, cose del tutto prive di rilevanza e di fondamento.
Per dire: se 1000 persone visitano un cerchio e tutto va bene, ma ne arriva una che si trova con la fotocamera “improvvisamente” prosciugata di batteria, ecco che quello diventa l’aneddoto da raccontare. Che non significa niente se inserito nel suo corretto contesto, ma che diventa mito se raccontato continuamente e riportato come fatto “anomalo”.
ho scattato la fotografia che vedete a sinistra. Ritrae uno stelo con una specie di "bombatura" al centro e una sorta di bruciatura... Fasciana mi ha spiegato che questi nodi indicano le fasi di crescita della spiga, dunque nulla di particolare. Sarebbe stato strano se la piegatura fosse iniziata in corrispondenza di questa parte gonfiata.
No, non sarebbe strano neppure quello.
I nodi servono proprio a questo, quando una pianta viene schiacciata a terra, i nodi reagiscono ingrossandosi e piegandosi, per fare risollevare la pianta in posizione eretta.
Altro particolare interessante è nel primo dei tre cerchi concentrici, le spighe piegate e posate a terra sono tutte orientate in senso orario.
E cosa ci sarebbe di “interessante”?
Qui non si capisce.
la mattina della scoperta, Fasciana non ha trovato alcuna traccia di sentieri che conducevano al punto esatto in cui sorge il pittogramma, le spighe sono secche e chiunque avesse camminato da quelle parti avrebbe calpestato quindi spezzato o comunque rovinato gli steli.
Questo è un classico: nessuno vede mai i segni di ingresso.
In realtà nei campi con tram lines è praticamente ovvio che questi non ci siano, visto che i circlemakers le usano per accedervi.
In quel campo le tram lines non si vedono (forse ci sono, ma dalle foto non è dato sapere).
Anche in questo caso è però possibile camminare all’interno di un campo senza lasciare tracce. Per esempio camminando, un piede dietro all’altro, all’interno delle linee parallele tra le piante (le linee di semina), che di solito sono abbastanza larghe per inserirci appunto un piede.
Oppure basta camminare a zig zag alzando bene le gambe, in modo da non generare un sentiero netto e preciso: il giorno dopo nessuno noterò qualche pianta schiacciata in qua ed in là e tutti potranno tirare fuori la frase di rito “non c’erano segni di ingresso”.
(Anche questo è tutta roba nota ormai da decenni)
ritorniamo adesso al primo dei tre cerchi concentrici e supponiamo che sia stata una persona a fare questo disegno, le spighe sono abbassate tutte in senso orario, ma per fare ciò occorrerebbe iniziare il disegno dall'interno, esattamente dal centro. Quindi ammesso che il cropmaker abbia iniziato proprio da quel punto, questo avrebbe dovuto camminare per raggiungerlo, ma allora dove sono i segni del passaggio lungo il campo?La domanda si pone anche qualora abbia iniziato dalla parte più esterna del pittogramma, ma in questo caso come avrebbe inoltre realizzato il terzo cerchio se non è partito dal centro?
Qui sembra che le tue idee si confondano ulteriormente…
Non si capisce la relazione tra senso orario ed inizio del cerchio dall’interno, ma non è questo il problema. Il problema è che non c’è nulla di strano, di inspiegabile, né nulla che non sia già stato fatto centinaia e migliaia di volte: basta camminare (vedi sopra) all’interno di un campo, poi scegliere un punto dove iniziare e tracciare circonferenze.
Il grano schiacciato andrà a coprire segni di passaggio e segni di costruzione, ed il gioco è fatto.
Per uscire stessa cosa: o si passa dalle tram lines (se ci sono) o si zompetta tra linee di semina o a zig zag.
Mi è capitato una volta di vedere un cerchio da una collina, con la gente che diceva “ma come avranno fatto ad entrare, non si vede alcun passaggio!”…
Ecco, nonostante fossimo in una collina, si riusciva distintamente a vedere il sentiero usato per l’ingresso. Per alcuni è evidente, ma c’è chi davvero queste cose non riesce a vederle..
Ricordo inoltre che il secondo dei tre cerchi ha invece le spighe alzate, quindi avrebbe dovuto realizzare il terzo cerchio facendo attenzione a non rovinare il secondo.
Quest'ultimo punto è forse l'aspetto più interessante. Legittima chi si domanda sulla vicenda a pensare che quel crop circle non sia stato realizzato da terra ma dall'alto, dal cielo.
Non legittima un bel niente, invece.
E’ un semplicissimo anello, Doug Bower li realizzava DA SOLO (senza neppure la necessità della corda al centro) in meno di 15 minuti.
Fasciana, incredulo, ha detto <
Ci sono decine di esempi di opere realizzate a terra da persone con strumenti semplici. “Impossibile” qui significa semplicemente “non ho idea di cosa sto dicendo.
Il proprietario del terreno ha scoperto il pittogramma intorno alle ore 7:00, dopo averlo lasciato la sera prima intorno alle ore 23:00. In questo breve lasso di tempo sarebbe nata la formazione di cerchi.
Breve lasso di tempo? Bè, 8 ore…
Considera che per fare quel cerchio, mettiamo in 3-4 persone, non ci sarà voluta più di un’ora e mezza (ma a stare larghi)
Il figlio Giuseppe ha inoltre aggiunto che durante quelle notti la luce della Luna era particolarmente intensa, come possono i presunti cropmakers essere passati inosservati alle molte automobili che passano di lì?
Ma non hai detto prima che era un luogo difficile da raggiungere?
Cito da voyagerfanclub.forumfree.it/?t=62705370
“La posizione non è molto agevole da raggiungere: il cerchio è locato su una collina circondata da valloni davvero impraticabili. Ma noi non demordiamo e cerchiamo con determinazione di raggiungere il campo. Dopo la fatica e qualche scivolone, arriviamo finalmente in loco”
Quindi come pensi che un luogo così possa essere visto dalle auto in transito?
Hai mai provato a guardare i campi di notte, mentre viaggi in auto? Con gli occhi abituati alla luce dei fari, pensi che scorgeresti qualcosa nel buio di un campo? Soprattutto nel buio di un campo su una collina “circondata da valloni”, in una posizione che per essere raggiunta necessita (l’hai detto tu) addirittura di “determinazione”…
Insomma: quello che racconti è di un posto non proprio sul bordo strada, quindi difficile in ogni modo da essere notato di notte, al buio.
Anche qui potresti fare una prova. Vai su una collina vicino ad una strada, poi chiedi ad un amico di passare e di vedere (senza fermarsi) se riesce a vederti.
Fai sta prova, così capirai perché le strade non sono mai state un problema per i circlemakers.
Eppure, in quei giorni, qualcosa di insolito è stato visto nel cielo. Mi è stato detto da Fasciana, ma anche dalla signora titolare dell'agriturismo vicino, che altre persone avrebbero raccontato loro d'aver avvistato misteriose luci nel cielo, addirittura una sorta di "uccello" color rosso fuoco muoversi in maniera poco normale, o ancora, oggetti volanti non identificati attraversare tutta la volta celeste in un modo che poco ricorda quello delle stelle cadenti!
Ecco, come dicevo prima: è quasi scontato che la gente voglia partecipare al fenomeno.
Quella degli avvistamenti (raccontati sempre DOPO la scoperta del cerchio) è quasi una costante.
Leggi cosa scrivevano alcuni circlemakers in un’intervista, proprio su questo comportamento:
----------------------
www.planetcircles.com/canali/Interviste/circlemakers.html
5) E’ successo che all’interno delle formazioni da voi realizzate siano poi state trovate le cosiddette “anomalie” nelle piante? Se sì, quali?
Risposta
“…–cut- La cosa forse più anomala che abbiamo notato è stato l’atteggiamento delle persone.
Moltissimi hanno dichiarato ai giornali, in quei giorni, diversi tipi di avvistamenti. C’era chi aveva visto luci nella direzione dei campi la sera prima della realizzazione, altri che avevano avuto black out in casa, altri ancora avevano sentito rumori fortissimi durante la notte (navicelle aliene?), ed alcuni cercavano di trovare relazioni fra quei cerchi e gli altri trovati in Italia nello stesso periodo.
La cosa forse più originale che ci è capitato di sentire dai curiosi che abbiamo incontrato nei campi, è che ci dovessero essere una relazione geometrica fra allineamento dei cerchi ritrovati nella nostra regione (o nelle regioni limitrofe) e che questi allineamenti dovessero avere dei legami con le costellazioni celesti.
Noi ovviamente abbiamo ascoltato tutto senza commentare. Anzi, in più di un caso abbiamo convenuto sul fatto che effettivamente quelle opere non potevano essere state realizzate dell’uomo.
Lo ammettiamo: quella è stata la parte più divertente di tutta la nostra esperienza".”
Ah, tra l’altro nella risposta precedente (la 4) si parla anche dei cerchi fatti vicino alla strada:
“In un caso, per esempio, il campo in cui abbiamo realizzato i cerchi era a pochi metri da una superstrada trafficatissima. Nonostante questo abbiamo avuto tutto il tempo e la tranquillità per portare a termine il nostro lavoro con precisione, sicuri del fatto che nelle normali condizioni di guida l’ultima cosa che farebbe un camionista sarebbe quella di mettersi a fissare un buio campo di grano ai bordi della strada.”
Preciso che è impossibile camminare in questo campo senza lasciare traccia del proprio passaggio poiché questo è fitto di spighe e non c'è modo di evitarle.
“Impossibile” è una parola grossa. Ci hai provato?
Hai provato a vedere bene, attentamente, quali fossero i segni sul campo?
Hai provato a camminarci dentro cercando un modo per non lasciare tracce? Perché solo dopo averlo fatto potresti dire che è “impossibile”.
E se poi trovi qualcuno che ha uno spirito di osservazioni particolarmente tarato sul “confermiamo il mito invece che scrutare attentamente”, ecco che il gioco è fatto.
Voglio però rivolgermi a questi artisti, ma insomma dove siete? Perché lasciare queste splendide opere d'arte senza una firma?
Se vi fosse una firma sarebbero opere che non desterebbero alcuni interesse. Tu non andresti a visitarle e nessuno se ne interesserebbe. Il bello è proprio questo: che siano fatte di notte, in segreto e nell’anonimato.
Nonostante questo, c’è chi ha fatto realizzazioni dimostrative alla luce del sole. Nelle pagine di Crono911 ho indicato molti esempi.
Puoi inoltre sentire direttamente dalle loro parole cosa pensano, cosa fanno e perché lo fanno, guarandoti questo popoì di documentario (3 ore!) www.youtube.com/watch?v=YgfuUwM4xQQ o la raccolte di interviste su circlemakerstv www.livestream.com/CIRCLEMAKERSTV