Assisi, dopo otto secoli spunta un demone nei dipinti di Giotto

Nella ventesima scena della Vita di San Francesco, dipinta da Giotto nella Basilica superiore di Assisi, c'è il profilo di un demone, con due corna scure, che emerge dalle nuvole sospese fra la scena della morte del santo e la scena dell'assunzione della sua anima in cielo. La scoperta di Chiara Frugoni: "Un vigoroso ritratto'' E' lì, da otto secoli, in uno degli affreschi del ciclo pittorico che segna l'inizio dell'arte figurativa occidentale, e nessuno finora se n'era accorto: nella ventesima scena della Vita di San Francesco, dipinta da Giotto nella Basilica superiore di Assisi, c'è il profilo di un demone, con due corna scure, che emerge dalle nuvole sospese fra la scena della morte di Francesco, in basso, e la scena dell'assunzione della sua anima in cielo.

A scoprirlo è stata la storica Chiara Frugoni, grande specialista francescana, dandone notizia in un articolo che sarà pubblicato nel prossimo numero della rivista San Francesco Patrono d'Italia, edita dal Sacro Convento d'Assisi, e che viene anticipato sul sito www.sanfrancesco.org.

"Giotto, che con i suoi allievi ha affrescato la basilica, ha inteso riportare una credenza popolare per la quale si pensava che nelle nuvole vivessero sia gli angeli che i demoni: i primi per portare le anime dei giusti in Paradiso, i secondi per condurre le altre anime alla dannazione eterna, all'Inferno. Era una credenza medievale, che ovviamente non ha alcun fondamento teologico", spiega all'ADNKRONOS padre Enzo Fortunato, responsabile per la comunicazione del Sacro Convento di San Francesco ad Assisi, dopo la scoperta. "Si trattava di un modo di pensare nel Medioevo, fra la popolazione non fra il clero - precisa il padre francescano - Ma dal momento che il francescanesimo ha 'assunto' il linguaggio popolare, è evidente che alcuni di questi aspetti sono presenti, anche nell'arte figurativa. Lo stesso passaggio nella pittura dal modello raffigurativo bizantino al modello giottesco porta ad assumere il reale, il vissuto". Dunque, "per Giotto, ritrarre fra le nuvole anche un demone è stato un modo per avvicinarsi al comune sentire popolare dei fedeli della sua epoca. Non a caso il ciclo di affreschi viene chiamato la Bibbia dei poveri: proprio perché molti non potevano permettersi la lettura del testo sacro, per analfabetismo o semplicemente per i costi del libro, i francescani per una piu' efficace catechesi hanno pensato di ricorrere appunto all'affresco, povero nella sua fattura ma ricco di possibilita' di far leggere anche chi non sapeva o non poteva leggere"

La storica Chiara Frugoni è sicura del fatto che questa scoperta è destinata a fissare un nuovo inizio della ''manipolazione delle nuvole'' da parte di un pittore. ''Fino ad oggi, infatti - osserva la storica - il primo pittore che pensò di trattare le nuvole era ritenuto Andrea Mantegna che nel suo San Sebastiano, dipinto nel 1460 (oggi conservato nel Kunsthistorisches Museum a Vienna), mostrò sullo sfondo del cielo un cavaliere che emerge da una nuvola. Ora, questo primato del Mantegna non è più tale''. Sul perchè, invece, Giotto abbia dipinto nella parte della nuvola più vicina all'angelo di destra ''un vigoroso ritratto, completato anche da due corna scure'', la Frugoni non si sbilancia: ''Forse non fu soltanto un'impertinenza sfuggita fino ad oggi all'occhio di tutti. Nel Medioevo si credeva che anche nel cielo abitassero i demoni che ostacolavano la salita delle anime: è un significato ancora da approfondire, ma che sembra destinato a dare buoni frutti''.


Fonte: www.antikitera.net/news.asp?id=10948&T=4

OT: spero che sia la cartella giusta ma se non lo è prego i Mod di spostarla. Grazie anticipate

Onestamente non mi meraviglia la cosa, c'è da dire che tanti pittori hanno dovuto ricoprire i loro dipinti causa la religione.

Fn altro articolo interessante riguardante un'altra scoperta della Frugoni.

L'ultimo mistero di Giotto svelato il codice nascosto

La medievista analizza particolari finora trascurati nel ciclo di San Francesco. Oggi l'incontro nella basilica per spiegare la nuova interpretazione

www.repubblica.it/speciali/arte/2010/11/26/news/assisi-...

accipicchierina, notizia interessante, grazie Legion. ma francamente io non ce lo vedo un demone, a me sembra più un profilo stempiato

ma se lo dice la storica, sicuramente ne saprà più lei che io!!

AlyxVance, 06/11/2011 04.59:

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accipicchierina, notizia interessante, grazie Legion. ma francamente io non ce lo vedo un demone, a me sembra più un profilo stempiato

ma se lo dice la storica, sicuramente ne saprà più lei che io!!

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Si, concordo, magari ha solo voluto inserire il profilo di un suo amico.
Di demoniaco nn vedo un gran che

Io non sono un critico d'arte e non me ne intendo molto ma per mè ha voluto specificare la giusta posizione dell'Innominabile cioè nell'oblio e oscurità, nella sofferenza.

allora non sono l'unica. nell'articolo si parla anche di 'due corna scure', ma anche queste io proprio non le scorgo..

Spero ti possa aiutare questa immagine aly

grazie, Iron, gentilissimo. quelle, dunque, sarebbero le corna. avevo notato il particolare, ma (di nuovo) non mi aveva fatto pensare a un paio di corna demoniache, anche perché sono distanti dalla fronte del profilo.

forse tutto ciò è astratto, di certo il Giotto non poteva dipingere un'immagine demoniaca palese. se qualcuno se ne fosse accorto, lo avrebbero legato a un palo sul quale sarebbe bruciato. difatti nessuno ha notato questo volto per otto secoli..

Per me è un classico effetto di pareidolia poi ognuno puo' vederci quello che vuole.

Il volto c'è,e effettivamente assomiglia ad altri profili demoniaci presenti in altri dipinti dell'epoca,a parte le corna che non si notano granchè.Singolare che sia stato scoperto solo adesso.

Ammesso che sia un volto demoniaco al massimo ci troveremmo di fronte al classico dipinto commissionato dalla chiesa in cui l'artista per rivalersi contro di essa che lo sfrutta e lo costringe a dipingere soggetti per lui poco interessanti se non addirittura odiosi, allora ci piazza dentro un dispettuccio.

(richard), 06/11/2011 14.36:

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Per me è un classico effetto di pareidolia poi ognuno puo' vederci quello che vuole.

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Concordo, nè più né meno: pareidolia

it.wikipedia.org/wiki/Pareidolia

da cui questo esempio:



Colonna sinistra dell'altare principale della Chiesa Madre di Nereto (Teramo): le venature del marmo sembrano mostrare il volto di un ecclesiastico con tiara.

Insomma una roba un po' come il giochino delle nuvole..hehehe...

Mamma mia! Mi stavo accedando per vederci un diavolo in quel dipinto e non vedevo nulla!
Per fortuna l'analisi di Iron che ha evidenziato il contorno del volto!
Comunque, come molti di voi, anche io non ci vedo nulla di strano.
Può essere un effetto di pareidolia come può essere che l'autore abbia voluto proprio raffigurarci il volto di un demone.

La Cacciata dei diavoli da Arezzo (1290 - 1295 E.V.)



it.wikipedia.org/wiki/Cacciata_dei_diavoli_da_Arezzo

oppure è l'autoritratto di Giotto..

Julian (@_@), 07/11/2011 14.31:

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oppure è l'autoritratto di Giotto..

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Potrebbe essere

Una statua statua di Giotto



Ed un suo ritratto