Una ricerca ha mostrato che in certe condizioni le stelle sono in grado di produrre composti organici complessi in condizioni prossime al vuoto, una cosa ritrenuta finora impossibile
Composti organici di complessità inaspettata sono diffusi in tutto l'universo. E' questo quanto suggeriscono ci risultati di una ricerca condotta da due ricercatori dell'Università di Hong Kong, Sun Kwok e Yong Zhang, apparsa sulla rivista Nature.
I ricercatori sono arrivati a questa conclusione studiando una serie di emissioni infrarosse rilevate nelle stelle, nello spazio interstellare e nelle galassie, le cui firme spettrali sono note come "Unidentified Infrared Emission features".
Da quando sono state rilevate, la teoria più comunemente accettata sulla loro origine è stata che esse provenissero da molecole organiche molto semplici.
Una serie di osservazioni realizzate grazie allo Infrared Space Observatory e al telescopio spaziale Spitzer, ha permesso agli astronomi Kwok e Zhang di mostrare che gli spettri astronomici hanno caratteristiche che non possono essere spiegate dalla presenza di molecole organiche semplici.
Secondo i ricercatori le sostanze che generano queste emissioni infrarosse devono possedere una struttura chimica molto più complessa. Dall'analisi degli spettri delle polveri che si formano nell'esplosione delle nove (stelle che esplodono, come le supernove, ma che per la minore "dremmaticità" dell'evento, riescono a sopravvivere) sembrerebbe inoltre che questi composti organici complessi si formerebbero su una scala temporale estremamente breve, nell'ordine delle settimane.
"Il nostro lavoro ha dimostrato che le stelle non hanno alcun problema a produrre composti organici complessi in condizioni prossime al vuoto. In teoria, questo dovrebbe essere impossibile, ma se ci basiamo sulle osservazioni possiamo constatare che succede", ha commentato Kwok.
Inoltre, osservano i ricercatori, i composti organici individuati in queste polveri hanno complessivamente una struttura simile a quella dei composti trovati nei meteoriti. Dato che i meteoriti sono "resti" del periodo di formazione del sistema solare, i risultati indicano la possibilità che il sistema solare sia stato arricchito da composti organici di origine stellare, che avrebbero potuto poi arrivare sulla Terra portati dagli asteroidi e dalle comete che bombardarono al tempo il pianeta. Se questi composti organici abbiano avuto o meno un ruolo nello sviluppo della vita sulla Terra rimane comunque una questione aperta .
fonte dati :http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/Composti_organici_complessi_nelle_polveri_stellari/1349989