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[Rubrica] [In corso] Guerra: armi e tecnologie.

Ultimo Aggiornamento: 25/11/2015 19:46
02/03/2011 22:39

Re: Re:
bambino_69, 02/03/2011 21.45:




mi sa che la NATO e USA ci metteranno lo zampino [SM=g10034]



E cosi avremo un altro Iraq e Afghanistan qui fuori casa....
Brutta storia.
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02/03/2011 22:48

Se non una nuova Somalia....
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03/03/2011 14:04

La Libia non è l'Afghanistan ragazzi...che si avvicina al Vietnam per certi versi.
Se le forze NATO intervegono, cosa probabile visto che il nostro Rais non ha intenzione di lasciare il potere, nel giro di giorni marciano su Tripoli e nel giro di settimane avremo un Gheddafi stecchito ed una situazione diversa da quella che vediamo in Afghanistan e che abbiamo visto in Iraq subito dopo la guerra.
Gheddafi non ha più l'appoggio della maggior parte della gente...ha pochi fedeli rimasti e quasi tutta la popolazione libica contro.
Comunque, anche oggi la NATO ha detto di non voler intervenire militarmente ma, intanto...ecco chi sta arrivando di fronte alle coste libiche:
le navi da sbarco americane USS Kearsarge...




...e la USS Ponce.


Nel frattempo, in Libia:

Si stringe la morsa su Gheddafi.
Ancora bombe sul terminal di Brega.

Si stringe la morsa della diplomazia internazionale sul regime libico, in una giornata caratterizzata da una apparente calma che regna nel Paese, salvo qualche sporadico attacco dei jet di Muammar Gheddafi non supportato da una avanzata delle forze terrestri come accaduto invece ieri.
La missione umanitaria intanto si concretizza: ''Il consiglio dei ministri ha approvato la missione umanitaria per far fronte alla situazione di vera emergenza che si e' creata'' ai confini con la Libia , ha annunciato il ministro degli Esteri Franco Frattini. ''L'Ue sta valutando come sostenere attraverso la protezione civile europea'' la missione italiana, ha aggiunto il titolare della Farnesina. La situazione libica sara' al centro della riunione straordinaria informale dei ministri degli esteri dei 27 convocata per il 10 marzo a Bruxelles. Sul tavolo c'e' anche la proposta di mediazione avanzata dal presidente venezuelano Hugo Chavez - Gheddafi avrebbe accettato l'idea, secondo notizie non confermate rilanciate da Al Jazira - che la Lega Araba sta analizzando, mentre il Consiglio degli insorti ha escluso ogni dialogo con il rais.
Intanto, da oggi e' operativo il blocco dei beni dei sei principali componenti della famiglia Gheddafi e di 20 stretti collaboratori del regime libico. Il regolamento Ue che dispone il congelamento di tutti i fondi e le risorse economiche di queste 26 persone e' stato infatti pubblicato oggi sulla Gazzetta Ufficiale dell'Ue ed e' entrato immediatamente in vigore. C'e' attesa poi per l'apertura di una inchiesta formale per crimini di guerra: secondo le anticipazioni di Al Arabiya, la Corte penale internazionale (Cpi) aprira' una inchiesta nei confronti di Muammar Gheddafi e dei suoi figli Saif Al Islam, Khamis e Moatassim assieme ad altri responsabili del regime. Sul fronte militare, le forze fedeli al rais hanno lanciato oggi un nuovo raid aereo su Brega, il terminal petrolifero sulla costa orientale dove ieri gli insorti hanno respinto un attacco aereo e di terra delle truppe fedeli di Gheddafi.
''Ho sentito un aereo, poi l'esplosione ed ho visto un cratere'', ha detto Mohammed Shibli da Brega, precisando che la bomba e' caduta vicino all'universita' di ingegneria che si trova a circa due chilometri dal terminal petrolifero per l'export. Preoccupazione poi per la sorte di tre marine olandesi, catturati dalle forze del colonnello Gheddafi mentre erano impegnati in operazioni di evacuazione di alcuni europei. I tre uomini sono stati presi in custodia dai militari libici dopo essere atterrati sulla costa nei pressi di Sirte con un elicottero decollato da una nave della marina olandese per recuperare due civili. Sono in corso intensi negoziati diplomatici con le autorita' libiche per ottenere il rilascio dei tre.
TRE NAVI GUERRA USA A 50 MIGLIA DA COSTA - Le tre navi da guerra Usa che hanno attraversato ieri il Canale di Suez, sono ora a 50 miglia al largo della costa libica. Lo riferiscono fonti marittime egiziane. Si tratta della Uss Kearsarge, che trasporta elicotteri, della Uss Ponce con a bordo munizioni e mezzi da sbarco e della nave da trasporto ''Andrid'' che ha a bordo mezzi blindati. Le tre navi da guerra Usa hanno effettuato il passaggio del Canale di Suez e sono entrate nel Mediterraneo ieri pomeriggio.
AL JAZIRA, GHEDDAFI APPROVEREBBE PIANO CHAVEZ - Il leader libico Muammar Gheddafi avrebbe accettato l'idea di una possibile mediazione di pace offerta dal presidente venezuelano Hugo Chavez. E' quanto afferma l'emittente satellitare al Jazira citando sue fonti. La rete televisiva afferma anche che il ministro degli esteri venezuelano Nicolas Maduro ha discusso la proposta con il segretario generale della Lega Araba Amr Mussa e che dettagli del piano saranno annunciati oggi ad un incontro della Lega araba al Cairo. Mussa, sentito dall'agenzia Reuters, ha confermato che il piano venezuelano viene preso in considerazione e che ''ieri ne ha parlato con diversi leader''. Alla domanda se Gheddafi avesse accettato il piano, Mussa ha risposto :''Non lo so, perche' dovrei saperlo?'' e alla domanda se lui avesse dato il suo assenso al piano di Chavez, Mussa ha risposto:''no''.

Fonte: Ansa.It
[Modificato da _Thomas88_ 03/03/2011 14:05]
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03/03/2011 21:23

Boeing E 737

questo aereo della Boeing, è un nuovo aereo radar per la sorveglianza aerea

ha un radar, fisso, montato sulla fusoliera con un range di sorveglianza di circa 400KM

alcuni semplari sono stati consegnati alle aviazioni militari di Turkya, Australia e a luglio 2011 avverrà la prima consegna all'aviazione della Korea del Sud.

può volare per circa 20 ore dopo ogni rifornimento, è equipaggiato con contromisure per evadere i missili in arrivo.
inoltre può portare anche 6 missili sotto le ali e la fusoliera [SM=g8320]

fonte: Chosun Ilbo

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04/03/2011 13:27

Eccolo il Boeing 737 AEW&C progettato per la Royal Australian Air Force, o RAAF.
04/03/2011 15:54

E' un bel gioiellino,sai se ci sono pure delle prenotazioni da parte dell'Italia?
Visti gli ultimi tempi e con un probabile conflitto in Libia,ci farebbe proprio comodo per sorvegliare le nostre coste a sud della Sicilia.
[Modificato da Legion37 04/03/2011 15:55]
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04/03/2011 17:05

Re:
Legion37, 04/03/2011 15.54:

E' un bel gioiellino,sai se ci sono pure delle prenotazioni da parte dell'Italia?
Visti gli ultimi tempi e con un probabile conflitto in Libia,ci farebbe proprio comodo per sorvegliare le nostre coste a sud della Sicilia.




No. L'Aviazione Militare Italiana non potrà usufruire di questo "gioiello".
A noi, per sorvegliare le coste sicialiane, basta l'UAV Predator. [SM=g6811]
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04/03/2011 17:34

Riepilogo odierno situazione libica
Ribelli: 'Vittoria o morte'.
Centinaia di dimostranti anti-regime stanno manifestando nel quartiere di Tajoura a Tripoli. Lo hanno riferito testimoni all'ANSA. Il quartiere e' teatro dall'inizio della rivolta di numerosi episodi di violenza che hanno causato molte perdite ad entrambe le fazioni in lotta. La protesta e' cominciata dopo la preghiera del venerdi', quando i fedeli sono usciti da una moschea. Secondo i testimoni le forze di sicurezza non sono visibili. Spari sono stati uditi sulla piazza Algeria nel centro di Tripoli, all'uscita dalla preghiera del venerdì dalla moschea. Dopo gli spari si vede un denso fumo nero levarsi da edifici dietro la moschea. Nella piazza, davanti alla moschea, ci sono i sostenitori di Gheddafi che stanno manifestando a favore del governo. Gli spari sono avvenuti durante una grande manifestazione pro Gheddafi, al termine della preghiera islamica del venerdì, davanti alla moschea dove venerdì scorso c'erano stati scontri fra manifestanti e milizie filogovernative, con tre morti. Stamani invece piazza Algeria è occupata dai sostenitori del leader libico, che innalzano bandiere e suoi ritratti e gridano "Allah, Muammar, Libia e basta". I fedeli che escono dalla moschea si uniscono alla manifestazione. La piazza è presidiata da polizia e da agenti dei corpi speciali della sicurezza.

Spari e lacrimogeni contro manifestanti - Spari si sono uditi nel quartiere di Tajura, nella parte orientale di Tripoli, teatro di un raduno di centinaia di oppositori del regime, che le forze di sicurezza stanno disperdendo con gas lacrimogeni. Lo ha riferito un giornalista della Reuters. ''Hanno sparato gas lacrimogeni. Ho sentito degli spari. La folla corre da tutte le parti'', ha detto il reporter.

TV-stato, pro-Gheddafi riprendono Zawiya - La città di Zawiya, circa 60 km a ovest di Tripoli, è stata ripresa dalle forze fedeli al colonnello Muammar Gheddafi. Lo ha annunciato la televisione libica. Il "capo del gruppo terroristico" della città - ha affermato l'emittente - Hussein Darbuk e il suo vice sono stati uccisi, mentre altri capi ribelli sono stati fatti prigionieri. Sono inoltre stati sequestrati, sempre secondo la tv di Stato, "19 veicoli da trasporto truppe, 45 batterie di contraerea e altre armi". "Il popolo di Zawiya e i dirigenti dei comitati popolari hanno posto Zawiya al riparo dalle forze armate terroriste", ha insistito il primo canale della tv, mentre il secondo canale ha affermato che le forze di sicurezza libiche hanno "ripreso il controllo della maggior parte di Zawiya".

Allerta Interpol su Gheddafi ed altre 15 persone - L'Interpol, con sede a Lione, nel centro della Francia, ha diffuso un'allerta alle polizie mondiali riguardante Muammar Gheddafi e altre 15 personalita' libiche. Interpol ha reso noto di aver allertato oggi le polizie dei suoi 188 stati membri riguardo il colonnello Muammar Gheddafi e 15 delle persone del suo entourage, al fine di facilitare l'applicazione delle sanzioni dell'Onu e l'inchiesta aperta dalla Corte penale internazionale.

Battaglie da est ad ovest; tensione a Tripoli - Sale la tensione a Tripoli, in occasione della festivita' musulmana del venerdi'. Aerei militari secondo varie fonti hanno bombardato stamani Brega e Ajdabiyah all'est e Misurata all'ovest, citta' controllate dai ribelli. Si combatte anche a Zawia, vicino a Tripoli, e a Ras Lanuf, ad est della capitale. Abdel Jalil, il leader del Consiglio Nazionale libico, formato nei giorni scorsi dagli insorti, dei ribelli, parlando ad Al Bayda, ad est di Bengasi, ha gridato "Vittoria o morte... non ci fermeremo finchè non avremo liberato questo Paese".

Alla frontiera con la Tunisia intanto e' quasi cessato il flusso di profughi e l'Onu teme che le forze libiche impediscano agli stranieri di uscire. Al momento a Tripoli la situazione appare calma e le strade sono trafficate. Le autorita' libiche pero' non permettono ai giornalisti stranieri di uscire dall'albergo in cui sono ospitati, sostenendo che oggi e' necessario un permesso speciale per muoversi in citta'. Secondo Al Arabiya, stamani c'e' stato un nuovo raid aereo sul terminal petrolifero di Marsa Brega. Messaggi Twitter sul sito di Al Jazira parlano di attacchi aerei anche a Misurata, la testa di ponte dei ribelli a ovest. Di sicuro, un aereo di Gheddafi ha lanciato due razzi contro un deposito di armi controllato dai ribelli ad Ajdabiyah, mancando il bersaglio.

Combattimenti fra insorti ed esercito sono in corso a Zawiya, ad una quarantina di chilometri ad ovest di Tripoli, controllata dagli insorti, e a Ras Lanuf, a est, linea del fronte fra i due schieramenti. Il leader del consiglio dei ribelli, Abdel Jalil, parlando ad Al Bayda ha gridato "Vittoria o morte... non ci fermeremo finchè non avremo liberato questo Paese". Jalil ha messo in guardia contro le infiltrazioni di sostenitori del colonnello Gheddafi tra le fila degli insorti. La folla presente ha risposto alle parole di Jalil gridando lo slogan: "La prossima battaglia a Tripoli". La portavoce dell'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati (Unhcr), Melissa Fleming, ha detto stamani di temere che ai civili sia impedito di fuggire dalla Libia in Tunisia. Fleming ha riferito di una presenza di ''forze-governative pesantemente armate'' sul lato libico della frontiera e ha detto che ''il numero di persone giunte in Tunisia dalla Libia e' passato dai 10mila-15mila dei giorni scorsi a soli 2mila ieri''.

Oggi secondo fonti giornalistiche il flusso dei profughi si e' interrotto. Al confine tunisino è già al lavoro il team del ministero degli Esteri italiano e della Protezione civile che deve organizzare il campo per le migliaia di profughi. Il pronipote di re Idris, il sovrano deposto da Gheddafi nel '69, in un'intervista stamani sul Corsera dice "se mai dovesse esserci una soluzione monarchica, sarà la gente della Libia a deciderlo".

Napolitano: Gheddafi fermi ogni azione militare - "Qualunque sforzo perché la Libia rispetti i diritti umani e sia riammessa al Consiglio per i diritti umani dell'Onu da cui è stata sospesa", ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al consiglio per i diritti umani di Ginevra. "Gheddafi - ha aggiunto - deve fermare ogni azione militare diretta contro il suo proprio popolo". "I diritti umani sono tuttora minacciati", ha detto Napolitano ricordando tra le nuove emergenze anche le difficoltà economiche e l'aumento del prezzo dei prodotti alimentari. "Ma oggi - ha aggiunto - i miei pensieri vanno specialmente alle sofferenze del popolo libico che lotta per la pace ed una vera democrazia come ha riferito un italiano evacuato da Misurata". "L'Italia sostiene pienamente l'appello del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite - ha aggiunto - per un rapido superamento della tragedia libica. L'assemblea generale dell'Onu ha inviato a Tripoli un eloquente messaggio: ha sospeso la Libia dal consiglio per i diritti umani. Attendiamo che possa riprendere il suo posto in questo organismo non appena il suo popolo e il suo governo saranno in grado di rispettare gli standard necessari. Sosterremo qualunque sforzo volto a questo fine". "Innanzitutto, e la cosa più importante, la violenza contro il popolo libico è inaccettabile. Lo scontento popolare, ovunque si manifesti deve essere affrontato attraverso gli strumenti del dialogo e la buona volontà politica".

Napolitano, sosteniamo aiuti ed inchieste sui crimini - "Credo ci sia la piena disponibilità dell'Italia per ogni tipo di missione che si renderà necessaria. Ne ha parlato anche il ministro degli Esteri Frattini nei giorni scorsi proprio qui al consiglio dei diritti umani di Ginevra". Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano prima di lasciare il palazzo dell'Onu. Nei giorni scorsi l'alto commissario dell'Onu per i diritti umani, Navi Pillay, ha sollecitato un mandato intergovernativo per sottoporre la Libia ad un'inchiesta indipendente per crimini contro l'umanità. Proposta sostenuta dal presidente della Commissione europea Barroso. Per svolgere il mandato, l'alto commissario ha chiesto "un mandato intergovernativo", un incarico cioé condiviso fra i governi nazionali. Un primo momento erano emerse divergenze tra le cautele di Italia e Malta e l'approccio più deciso di Germania, Francia, Gran Bretagna e paesi nord europei. Questa divergenza sembra ricomposta e Napolitano ne dà la conferma. "Oggi si può parlare - ha detto - di totale identità di posizioni tra l'Italia e le organizzazioni internazionali". Il capo dello Stato ha poi ricordato che i problemi dell'emergenza in Nord Africa e soprattutto in Libia saranno esaminati l'11 marzo dai ministri dell'Eurozona. "Non dubito che il contributo dell'Italia ci sarà e sarà senza riserve", ha concluso Napolitano.

Fini, Piano Marshall per paesi sponda sud del Mediterraneo - "Il nostro primo pensiero deve andare al popolo libico che sta pagando un elevato tributo di sangue, il che è inconcepibile nel XXI secolo, per conquistare la sua libertà e per liberarsi da una dittatura personale ormai ridotta alla violenza più bestiale, e già condannata dalle Nazioni Unite come autrice di crimini contro l'umanità". Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini in un passaggio del suo saluto all'Assemblea plenaria dell'Apem (Assemblea Parlamentare dell'Unione per il Mediterraneo), di cui presiede i lavori con il presidente del Senato Renato Schifani. "L'auspicio dell'Italia - ha aggiunto Fini - è che quanto prima si definisca un Piano Marshall per i paesi della sponda sud del Mediterraneo".

Nave con aiuti italiani salpa domani da Catania per Bengasi - Salpera' nella giornata di domani dal porto di Catania, secondo quanto si e' appreso, il pattugliatore Libra della Marina militare carico di aiuti da portare a Bengasi. Il materiale - generi alimentari, generatori elettrici, potabilizzatori, kit sanitari, medicinali - dovrebbe giungere in serata ed essere caricato domani mattina sull'unita' della Marina, che salpera' al terminE delle operazioni di imbarco.

Appello UE ad autorità, consentire aiuti umanitari - La Commissione europea ''e' preoccupata'' per la situazione alle frontiere, in particolare sul versante libico, e ''invita le autorita' della
Libia a consentire e facilitare l'accesso degli aiuti umanitari''. Lo ha detto un portavoce dell'esecutivo Ue, facendo il punto sulla visita nella regione della commissaria Ue agli aiuti umanitari Kristalina Georgieva.

Crimini contro l'umanità - La Corte penale internazionale ha deciso di aprire un'inchiesta sui crimini contro l'umanita' compiuti in Libia dal 15 febbraio scorso'': lo ha detto nel corso di una conferenza stampa a L'Aja il procuratore generale della Corte, Luis Moreno OcampoIntanto, da oggi e' operativo il blocco dei beni dei sei principali componenti della famiglia Gheddafi e di 20 stretti collaboratori del regime libico. Intanto il regolamento Ue che dispone il congelamento di tutti i fondi e le risorse economiche di queste 26 persone e' stato pubblicato oggi sulla Gazzetta Ufficiale dell'Ue ed e' entrato immediatamente in vigore.

Fonte: Ansa.It
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07/03/2011 13:55

Il Su-24 abbattuto dai ribelli




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07/03/2011 15:10

proprio un bel bombardiere
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07/03/2011 21:31

Re: proprio un bel bombardiere
vecchiotto direi [SM=g2201341]

ma per i libici, va benissimo hehe [SM=g8320]
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08/03/2011 13:47

Re: Re: proprio un bel bombardiere
bambino_69, 07/03/2011 21.31:

vecchiotto direi [SM=g2201341]

ma per i libici, va benissimo hehe [SM=g8320]




....a geometria variabile!
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08/03/2011 15:07

Re: Re: Re: proprio un bel bombardiere
(richard), 08/03/2011 13.47:




....a geometria variabile!




Esatto. Ali a geometria variabile come il nostro Tornado e come il più famoso F-14 ed il meno conosciuto B-1!
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08/03/2011 15:24

Foto "random" della rivolta libica
Mercenari assoldati da Gheddafi


Un soldato unito ai ribelli spara con un cannone anticarro


Un ribelle durante uno scontro a fuoco


Una postazione contraerea a difesa di un impianto petrolifero


Un carro armato diretto al fronte
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09/03/2011 13:30

Gheddafi torna ad accusare l'Occidente. Tv arabe: «Tre jet privati lasciano Tripoli»
Un Falcon è arrivato al Cairo con un emissario del Raìs. Altre due velivoli verso Vienna e Atene.

Tre jet privati hanno lasciato Tripoli. Uno, con a bordo un emissario del colonnello Muammar Gheddafi, è atterrato al Cairo. Lo hanno reso noto fonti aeroportuali egiziane. Gli altri due, secondo quanto hanno riferito Al Arabiya e Al Jazeera, sono invece diretti a Vienna e Atene. Non ci sono indiscrezioni su chi si trovi a bordo.
"In armi contro la no fly zone" - Precedentemente era arrivata l'ennesima minaccia del Raìs: il popolo libico prenderà le armi se le potenze occidentali imporranno la no-fly zone sulla Libia. «Se dovessero prendere una decisione di questo tipo - ha detto Gheddafi in un'intervista alla tv di stato di turca Trt - sarebbe utile per la Libia, perché il popolo libico vedrebbe la verità, che quello che loro (le potenze occidentali ndr) vogliono è prendere il controllo della Libia e rubare il petrolio. Per questo il popolo libico impugnerà le armi contro di loro». Se Al Qaeda arrivasse a conquistare il controllo della Libia, Gheddafi ha avvertito che il caos si estenderà a tutta la regione, fino a Israele.
L'onda dell'immigrazione - Martedì il Raìs era già tornato a minacciare l'Europa con l'arma dell'immigrazione. «Ogni attentato alla sicurezza e alla stabilità della Libia avrà necessariamente ripercussioni sulla sicurezza in Africa del Nord, nel bacino del Mediterraneo e in Europa», ha affermato in un colloquio telefonico con il premier greco George Papandreou, secondo quanto ha riportato l'agenzia di Stato libica, la Jana. Nulla, invece, il colonnello ha detto sull'ultimatum dei ribelli: se lascerà il potere entro 72 ore, rinunceranno a perseguirlo per i crimini da lui commessi. Una proposta che il Rais non avrebbe preso affatto in considerazione, come conferma la situazione sul terreno.
Combattimenti - Continua intanto l'offensiva delle truppe di Gheddafi verso est: sulla città di Zawiya e a Ras Lanuf, sede di un importante hub petrolifero. La prima è ormai sotto assedio, con i ribielli chiusi in centro e una cinquantina di carri armati e decine di pick-up carichi di militari per riconquistare la città. A Misurata, invece, i ribelli stanno difendendo le loro postazioni contro una dura controffensiva dei fedelissimi del colonnello. Mahmud Jebril, capo del Comitato di crisi del Consiglio nazionale di transizione, ha chiesto l'aiuto dell'Europa, direttamente dalla sede dell'Europarlamento a Strasburgo, cominciando dal riconoscimento ufficiale delle nuove autorità nate dalla rivoluzione. Il figlio di Gheddafi Saif, in un'intervista che verrà pubblicata dal quotidiano bulgaro Troud, ha ribadito che «il mondo intero deve sostenere la Libia nella sua lotta contro i terroristi», che «si sono organizzati in milizie armate e distruggono tutto, uccidono persone innocenti»; secondo Saif in Libia «non esiste alcuna opposizione, ma un autonominato Consiglio composto da dieci persone che non rappresentano che loro stesse».
No fly zone - Intanto l'Occidente si sta preparando a contromisure. Martedì il presidente americano Barack Obama e il premier britannico David Cameron hanno ribadito che una no-fly zone in Libia è fra le misure allo studio da parte dei due Paesi e dei loro alleati. «Il presidente e il primo ministro si sono trovati d'accordo sulla prosecuzione della pianificazione, anche alla Nato, di tutta la gamma di possibili risposte» alla crisi libica, cioè «sorveglianza, assistenza umanitaria, applicazione dell'embargo sulle armi, e no-fly zone», ha precisato la Casa Bianca in una nota. E in un'intervista a Sky News, il segretario di Stato Hillary Clinton ha confermato che la no fly zone non deve essere un'operazione Usa ma dell'intera comunità internazionale. «Penso che questa decisione debba essere presa dall'Onu», ha commentato.

Fonte: Corriere della sera.it
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10/03/2011 12:33

KQ-X Global Hawk e Proteus
La Northrop Grumman Corporation, la Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA) e il NASA Dryden Flight Research Center hanno dimostrato per la prima volta nella storia dell'aviazione che il rifornimento in volo ad alta quota tra due velivoli senza pilota è possibile.
Il test rischiosissimo ha coinvolto un prototipo di Northrop Grumman Proteus e un Global Hawk della NASA, i quali hanno volato a meno di 40m di distanza l'uno dall'altro a 45000 piedi di quota.


Incredibile!
[Modificato da _Thomas88_ 10/03/2011 12:33]
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10/03/2011 15:06

Con i piu' avanzati computer e l'alta video-tecnologia non vedo perche' questa prova non fosse possibile anche a 45 mila piedi di altezza!
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10/03/2011 21:22

sarò cieco, ma il rifornimento non l'ho visto [SM=g8320]

ma forse il video, mette in risalto l'estrema vicinanza ( circa 40 metri ) dei 2 velivoli senza pilota [SM=g1420770]
[Modificato da bambino_69 10/03/2011 21:24]
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10/03/2011 21:54

Re:
bambino_69, 10/03/2011 21.22:

sarò cieco, ma il rifornimento non l'ho visto [SM=g8320]

ma forse il video, mette in risalto l'estrema vicinanza ( circa 40 metri ) dei 2 velivoli senza pilota [SM=g1420770]




....quoto.......vero!
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10/03/2011 21:54

Re:
bambino_69, 10/03/2011 21.22:

sarò cieco, ma il rifornimento non l'ho visto [SM=g8320]

ma forse il video, mette in risalto l'estrema vicinanza ( circa 40 metri ) dei 2 velivoli senza pilota [SM=g1420770]




Non hanno fatto un vero e proprio rifornimento. Hanno testato tutte le procedure per farlo, senza tubo in parole povere...(almeno credo) [SM=g8320]

Comunque Richard è pur sempre la prima volta! Un vero passo avanti.
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