È interessante notare che nella tradizione egizia il Corpo di Gloria o Uomo di Luce era rappresentato dal falco Horus (analogo al simbolo dell’aquila che in Egitto non esisteva. Si leggano le le formazioni precedenti). Allora, osservate bene gli angoli degli spin rotatori all’interno dell’ettagono; sono caratterizzati da teste di falco con occhi e becco in una silouette che ne esprime bene la caratteristica della velocità, rapidità fulminea. Come il lampo appare all’improvviso illuminando l’oscurità della notte, così lo spirito, associato al veloce falco, illumina la materia diradando il caos. Questo particolare VOLUTO dalla fonte del fenomeno ci dice tanto sulla sua ricchezza espressiva e genialità. Il tema della Velocità del fulmine è presente anche nella formazione della libellula. Ricordo che anche Giovanni evangelista, chiamato in causa nella formazione a medusa, è associato all’aquila e crea un parallelismo tra queste due formazioni sia per il comune numero 7 presente in entrambe le formazioni, sia per le sue lettere alle 7 Chiese dell’Apocalisse biblica che altro non sono che i sette vortici in stato di riposo. Per finire, le teste di Horus sono 14, di cui 7 destrogire e 7 sinistrogire, come 14 erano i pezzi del padre Osiride che una volta ricomposti da Iside, lo hanno generato (o rigenerato). Una relazione certamente non casuale.