Cari Amici,
innanzitutto, Grazie di Cuore per le belle parole che esprimete sempre nei confronti della nostra Fondazione, Lunar Explorer Italia. Grazie, oltre che a mio nome, anche a nome dei nostri Collaboratori, Amici e Soci. Grazie davvero!
Ora, per entrare nello specifico, vorrei spendere qualche parola per i cosiddetti "V-Shaped Windstreaks" (quarto frame postato da Richard). I Ricercatori NASA non hanno problemi nel qualificare queste intriganti Surface Features, come "Eolian Features", ossìa caratterizzazioni del suolo determinate dall'azione del vento.
Si era discusso, in passato, se i Windstreaks fossero l'evidenza di: Ipotesi A) un "cono d'ombra" (ossìa un'area di quiete, un'area lasciata intatta dal battere del vento, poichè riparata da un ostacolo - un masso, un dosso, una collinetta etc.), oppure - Ipotesi B) - se essi fossero l'evidenza di un'area "battuta" dal vento (ed in questo caso si ipotizzano delle emissioni di fumo o di altro materiale volatile emergente dalle viscere del Pianeta che il vento, soffiando intensamente (ora da una direzione ed ora da un'altra), "stampa" - scusate la brutta espressione - sul suolo Marziano, con "picchi" (le estremità della "V") che indicano/segnano la direzione del vento stesso.
Ora, senza entrare troppo nel dettaglio (per ragioni di spazio), si può dire che l'ipotesi A), sebbene teoricamente valida (anche su piccola scala - ed in questo caso si parla di Wind-Tails, ossìa di scie chiare di terreno intatto che segnano la direzione in cui vento batte su profili superficiali molto piccoli, tipo sassi e piccoli macigni), è stata smentita da osservazioni ad altissima risoluzione effettuate dalla Sonda Mars Reconnaissance Orbiter. Che cosa si è visto? Si sono visti Winstreaks che si dipartivano dal "nulla", ossìa Windstreaks mancanti dell'elemento essenziale per la loro formazione: il rilievo superficiale che costituisce un ostacolo per il vento.
Questa considerazione, basata sulla semplice osservazione, ci basta per poter ragionevolmente dedurre che NON SEMPRE i Windstreaks suppongono l'esistenza di un ostacolo che si staglia contro il battere del vento. Ora, se questo è vero, allora l'Ipotesi B) di cui sopra, come ovvio, acquista una dignità ed una ragionevolezza decisamente elevate: i Windstreaks (non tutti, ma molti di essi) potrebbero essere causati da emissioni di fumo/vapore/polveri varie etc. le quali, allorchè il vento batte su di esse per un certo tempo, vanno a "marcare" il suolo posto nei dintorni dello "sfogo".
Vulcanismo residuale? Fenomeni termici stagionali? Crio-vulcanismo? Questo è ancora un mistero. Una cosa è certa, tuttavia: i Windstreaks congrui all'Ipotesi B) - che chiamiamo "Windstreaks da Emissione" - si trovano a tutte le latitudini, dall'Equatore (Regione di Meridiani Planum) alle Regioni Polari, sia a Nord, sia a Sud.
Un'ultima nota: se ci fate caso, i Windstreaks a "V" formano, molto spesso (direi sempre) angoli acuti o, al limite, retti. Tecnicamente, questa forma può essere ottenuta in laboratorio anche attraverso la produzione di una singola corrente e NON a seguito del battere del vento su un rilievo per un periodo medio-lungo. Le condizioni per la formazione "artificiale" di un V-Shaped Windstreak sono semplici: la corrente deve essere molto forte (diciamo con velocità > o = a circa 150Km/h) e le "polveri" che caratterizzano l'emissione (se vogliamo fare un Windstreak ad Emissione) devono essere adesive (le ceneri vulcaniche sono un buon esempio di polveri sottili estremamente adesive). I Windstreak di Tipo A), invece, sono - di regola - il prodotto reale di un battere incessante, e non necessariamente forte, del vento su un rilievo per un certo periodo (la formazione di un Windstreak di Tipo A) può richiedere ore o giorni o anche settimane: questo dipende dalla "polverosità" dell'area su cui il Windstreak si va a formare).
Un caro Saluto a Voi!
[Modificato da Paolo CF 16/05/2008 19:57]