Un laser a femtosecondi per scrivere sull'hard disk.

Da "Le scienze", un interessante articolo:

Una nuova sperimentazione ha consentito di manipolare in modo affidabile lo stato di magnetizzazione di un supporto ferromagnetico con impulsi laser a femtosecondi. Il risultato apre le porte alla realizzazione dei nuovi dispositivi di memoria con frequenze di funzionamento nel dominio dei teraherz, un balzo di prestazioni sempre più richiesto dall’industria elettronica.

La manipolazione ottica mediante laser è una via praticabile per ottenere commutazioni degli spin nei supporti magnetici, con prevedibili future applicazioni per i dispositivi di memorizzazione sempre più rapidi. Lo dimostra una nuova ricerca pubblicata sulla rivista “Nature” da Ilias Perakis, ricercatore del dipartimento di fisica dell'Università di Creta a Heraklion, che, con i colleghi del dipartimento di astronomia e fisica dell’Università dell’Iowa ad Ames, negli Stati Uniti, è riuscito a manipolare lo stato di magnetizzazione di un materiale ferromagnetico con impulsi laser ultrabrevi, dell’ordine dei femtosecondi (milionesimi di miliardesimi di secondo).
Nei dispositivi di memorizzazione elettronici, come i comuni hard disk dei computer, l’informazione è codificata su sottile film metallico ferromagnetico, la cui superficie viene suddivisa in diversi “domini”, in ciascuno dei quali gli spin degli elettroni sono orientati tutti nella stessa direzione e nello stesso verso. Nelle realizzazioni convenzionali, le operazioni di scrittura e lettura dei dati memorizzati, ovvero, dal punto di vista fisico, dello stato di magnetizzazione dei diversi domini, è demandato a una testina magnetica.
La corsa alle prestazioni sempre più spinte nel campo dei dispositivi elettronici ha imposto alla ricerca di sviluppare dispositivi di memorizzazione non più con frequenze caratteristiche dell’ordine del gigaherz (miliardi di cicli al secondo) ma dei teraherz (mille miliardi di cicli al secondo). Per avventurarsi in questo nuovo dominio, l’unica via è quella di usare impulsi laser ultrabrevi già sperimentati con parziali successi negli ultimi anni. Per arrivare alla piena funzionalità mancava finora la possibilità di associare all’estrema rapidità del processo anche un elevato grado di precisione nella commutazione.
In quest’ultimo studio Perakis e colleghi hanno dimostrato di poter commutare l’ordinamento magnetico di un materiale da antiferromagnetico a ferromagnetico (cioè con un’inversione completa dell’orientamento degli spin) utilizzando impulsi laser a femtosecondi. Secondo gli autori, il risultato raggiunto rappresenta un notevole passo in avanti nella comprensione delle proprietà fondamentali della commutazione magnetica su scale temporali molto brevi, che apre le porte a applicazioni di grande interesse per i supporti di memoria diffusamente utilizzati dall’industria dei computer.

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Ormai la tecnologia, fa passi da gigante...