Miro.72, 26/04/2012 11.41:
Il ragionamento dello psicologo non mi convince tanto.Dovrebbe avere la certezza che come specie abbiamo raggiunto il punto massimo,ma come fa ad averla?Se la Natura ci vorrà fare più intelligenti creerà tutte le condizioni necessarie affinché questo avvenga,di solito non si scorda niente.Magari apporterà cambiamenti senza modificare più di tanto la condizioni attuali,che ne so, dotarci di un cervello configurato diversamente,ma chi può dirlo?Boh,io gli psicologi non li capisco,per fortuna che ci sono i neuroscienziati a fare ordine ogni tanto,senno le chiacchiere si sprecano.
Condivido le riflessioni di Miro...a parte la sparata sugli psicologi...
In effetti il personaggio citato nell'articolo commette delle imprecisioni comunque strane per essere uno psicologo.
1) Accenna ad all'ipotesi di un cervello più grande, quando in realtà negli ultimi 40mila anni il nostro cervello è cresciuto ben poco, a favore invece di una migliore organizzazione delle facoltà (grazie allo sviluppo delle cortecce frontali e soprattutto pre-frontali)
Viene da sè che molto facilmente un'eventuale miglioramento della nostra intelligenza non avverrà in termini quantitativi, bensì qualitativi
2) Ricordare troppo può essere nocivo, ma non nei termini descritti da lui.
Anche perchè in realtà noi non dimentichiamo: ci passsiamo sopra, oppure il nostro ricordo si evolve, e questo è un altro discorso.
Ricordare troppo può essere nocivo se invece lo intendiamo come una sorta di "fissazione" del ricordo, allora sì.
L'apprendimento, la crescita (in tutti i sensi) avviene grazie ad un costante processo di destrutturazione/ristrutturazione.
Questa sorta di fissazione potrebbe impedirci quindi questo processo, e quindi impedirci di evolverci come esseri umani in generale
Ci sono dei punti in cui invece mi trova (parzialmente) d'accordo...
1) Un'eccessiva attività cerebrale può creare un sovraccarico nel nostro "sistema".
Vero, anche dal punto di vista psicologico.
Nelle moderne ricerche che collegano la mente con il corpo si capisce che sovraccarichi di percezioni/emozioni possono mandare in tilt un organismo il cui fisico non è preparato a sostenerle
2) Un'eccessiva attenzione può essere deleteria.
Vero...almeno finchè la Natura non ci doterà di meccanismi differenti...
Nell'ambito della psicologia è famoso il cosiddetto "numero magico di Miller".
Questo Miller, dopo vari esperimenti e rilevazioni, trovò che l'essere umano può prestare contemporaneamente attenzione fino ad un massimo di 7+-2 elementi, ossia da 5 a 9 (parliamo dell'essere umano medio).
Al di sopra di questo numero si va in tilt, ed infatti è una componente di alcune tecniche di induzione alla trance.
Dal punto di vista dell'attenzione si potrebbe dire che la Natura, sempre attenta a non sprecare risorse inutili, ci permette di "sprecare" queste energie solamente quando serve, ossia quando le condizioni del nostro ambiente mutano (e quindi merita una nostra attenzione, per motivi di sopravvivenza).
Esempio: nel momento in cui vi sedete avvertite il contatto con la sedia, dopo un po' nulla.
Del resto, se ci pensate, una volta che avete registrato che siete seduti comodi e sul solido, a cosa serve monitorare continuamente la situazione?
Non potendo prestare attenzione a tutto, a questo punto potete dirigere le vostre percezioni su altro.
Se ad un certo punto vi viene improvvisamente tolta la sedia, ecco che questa ricompare miracolosamente sotto di voi...
Siamo fisiologicamente fatti per funzionare così: uno stimolo costante ed apparentemente innocuo scompare dalla percezione dei nostri recettori.
Sembra banale, ma in realtà non lo è affatto.
Quindi, se pensiamo al discorso dell'attenzione, percepire troppo prima ancora che essere distruttivo sarebbe veramente inutile!
E' provato che la tecnologia riduce lo sviluppo di alcune facoltà: personalmente sono curioso di vedere in quale modo verranno utilizzati questi spazi lasciati liberi.
Ultima considerazione: noi in realtà stiamo già espandendo la nostra intelligenza, ed in questo siamo in costante evoluzione.
Noi possiamo ricordare tutto, ma veramente tutto, estendendo la nostra mente al nostro ambiente circostante, sotto forma di agende, libri, ecc...
Noi siamo già in grado di compiere calcoli complessissimi, estendendo la nostra mente alle reti di calcolatori.
Noi possiamo conoscere già tutto, estendendo la nostra mente e collegandola in rete con le menti di molti altri esseri umani, in quella cosa globale che noi definiamo Internet.
Sta già avvenendo, forse non nel senso così "sensazionale" che ci aspettavamo...
Forse (e sottolineo forse) i nostri nipoti faranno fatica a calcolare a mente una moltiplicazione di due numeri a due cifre, ma sapranno "nativamente" utilizzare i moderni strumenti tecnologici, che costituiranno la base (il substrato) per sviluppare capacità ancora più complesse e sbalorditive, esattamente come per noi hanno costituito substrato l'utilizzo dell'energia elettrica e delle macchine (per fare un esempio).