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Il bosone di Higgs alla stretta finale?

Ultimo Aggiornamento: 13/12/2011 17:29
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09/12/2011 13:05

Grande attesa per il 13 Dicembre
Secondo insistenti indiscrezioni, il Large Hadron Collider avrebbe trovato le prove della sfuggente "particella di Dio", la cui massa si aggirerebbe sui 125 GeV, nell'ambito quindi dei valori previsti dal modello standard. In attesa di dichiarazioni ufficiali, previste per il 13 dicembre, i responsabili del CERN sono cauti, e parlano solo di significativi progressi verso la scoperta

Nelle scorse settimane si sono fatte più insistenti le voci secondo cui due esperimenti condotti con il Large Hadron Collider (LHC) - le collaborazioni ATLAS e CMS, dirette da due italiani, rispettivamente Fabiola Gianotti e Guido Tonelli - avrebbero trovato, uno indipendentemente dall'altro, prove dell'esistenza del bosone di Higgs, e che esso avrebbe una massa pari a circa 125 GeV, un valore che rientra nel range previsto dal modello standard della fisica delle particelle.

Di fronte a questi rumors - ripresi, tra gli altri, anche sulla rivista "Nature", e che si sono moltiplicati all'avvicinarsi del 13 dicembre, data per cui è fissato un seminario in cui verranno presentati i progressi dei due esperimenti ATLAS e CMS - i responsabili del CERN sono estremamente cauti facendo trapelare che l'analisi di affidabilità dei dati raccolti - i livelli di confidenza o sigma come viene chiamato in gergo - rappresentano "un significativo progresso nella ricerca del bosone di Higgs, ma non abbastanza per poter affermare in modo conclusivo l'esistenza o la non esistenza dell'Higgs", come avrebbe affermato in una mail indirizzata ai collaboratori del CERN il suo direttore generale Rolf-Dieter Heuer. Ossia, ci sarebbero dati che depongono con forza per la sua esistenza, ma non tali da poterne affermare la "scoperta".

Tanta cautela è spiegabile con il fatto che la vita del bosone di Higgs è brevissima; che ciò che si osserva non è direttamente la particella, ma i prodotti del suo decadimento nelle interazioni con le altre particelle; che l'osservazione di queste interazioni richiede di filtrare i pochi eventi che possono riferirsi all'Higgs fra molti miliardi più o meno simili; che l'LHC è di gran lunga la macchina più complessa mai costruita dall'uomo e che quanto più cresce la complessità, tanto più bisogna far attenzione alle possibili fonti di errore; e che tutti i dati alla fine raccolti vanno considerati alla luce di attente considerazioni statistiche.

Il bosone di Higgs rappresenta da oltre molti anni il pezzo mancante al modello standard, secondo il quale la massa delle particelle elementari deriva da un unico tipo di interazione con un campo quantistico che permea tutto l'universo, il campo di Higgs, di cui il bosone sarebbe appunto il vettore.

L'importanza della conferma sperimentale dell'esistenza del bosone di Higgs - ipotizzata nel 1964 dal fisico scozzese Peter Higgs - è legata in parte alla circostanza che è l'unica particella prevista dal modello standard che non sia ancora mai stata osservata, ma ancor più al fatto che dalla sua esistenza dipende la coerenza del modello standard, tanto da essere stata addirittura soprannominata, con una certa esagerazione, "la particella di Dio".

Considerati i numerosi successi di questo modello, i fisici sono convinti della sua esistenza, ma purtroppo dal modello non possibile dedurre la massa del bosone stesso, una circostanza che ha rappresentato un'ulteriore difficoltà per la sua scoperta, dato che i fisici non sapevano "dove" cercarlo, ossia in quale range di energie.

Le prime ricerche erano state condotte con gli acceleratori LEP (Large Electron-Positron Collider) del CERN a Ginevra e Tevatron del Fermilab a Batavia, in Illinois, ma solo con l'entrata in funzione di LHC le speranze di trovare la sfuggente particella si sono fatte più concrete.

www.lescienze.it/news/2011/12/09/news/scopertabosone_higgs_cern_atlas_cms_modello_standard...
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Utente Master
09/12/2011 13:30

Ottima notizia, grazie Mentitore :)

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Utente Veterano
12/12/2011 14:15

Probabilmente tutta questa euforia è ingiustificata.

Dear colleagues,

I would like to invite you to a seminar in the main auditorium on 13 December at 14:00, at which the ATLAS and CMS experiments will present the status of their searches for the Standard Model Higgs boson.

These results will be based on the analysis of considerably more data than those presented at the Summer conferences, sufficient to make significant progress in the search for the Higgs boson, but not enough to make any conclusive statement on the existence or non-existence of the Higgs. The seminar will also be webcast.

Rolf Heuer

iononfaccioniente.wordpress.com/2011/12/03/higgs-al-seminario-cern-del-13-dicembre-nessun-annuncio-di-s...

Attendiamo domani.
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12/12/2011 14:28

l'UFO della fisica è ancora lungi dall'essere osservato, o forse no...
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12/12/2011 14:29

l'UFO della fisica è ancora lungi dall'essere osservato, o forse no...
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Utente Veterano
13/12/2011 17:24

Trovata una traccia del bosone di Higgs. Ma non è una "scoperta"
Niente!

Annunciati al CERN di Ginevra i dati degli esperimenti ATLAS e CMS: la massa della "particelladi Dio" sarebbe di 125 GeV, ma il livello di confidenza della misurazione non è ancora al livello sufficiente per avere la certezza. Una conferma a metà per il modello standard: il valore è compatibile con altre teorie più esotiche

125 GeV: sarebbe questa la massa del bosone di Higgs misurata dai responsabili degli esperimenti ATLAS e CMS dell’acceleratore Large Hadron Collider (LHC) presso il CERN di Ginevra. Il condizionale è d’obbligo, dal momento che come sottolinea Fabiola Gianotti, responsabile di ATLAS, l’accuratezza delle misurazioni non è ancora sufficiente ad annunciare la scoperta della particella.

“Abbiamo ristretto l’intervallo di più alta probabilità della massa a 116-130 GeV e nelle ultime settimane abbiamo iniziato a osservare un interessante eccesso di eventi nell’intervallo di massa intorno a 125 GeV: tale eccesso può essere dovuto a una fluttuazione, ma potrebbe essere anche molto significativo”, ha spiegato la Gianotti. “Non possiamo concludere nulla in questa fase, poiché abbiamo bisogno di una maggiore messe di dati; considerate però le incredibili prestazioni dell’LHC dimostrate quest’anno, non dovremo attendere molto: potremmo risolvere l’incertezza già nel corso del 2012.

Errori sistematici a parte, qualsiasi misurazione sperimentale di una grandezza è esposta al verificarsi di errori casuali dovuti ai limiti propri del processo di misurazione. Per essere sicuri che le misure ottenute in una serie di esperimenti non siano inficiate da questi errori i fisici osservano come si distribuiscono i valori delle diverse misurazioni, ossia come si disperdono i dati raccolti attorno a un valore atteso. Un indice di questa dispersione dei dati è costituito dalla deviazione standard che – fin da quando venne introdotta in statistica da Karl Pearson sul finire del XIX secolo – viene indicata con la lettera greca sigma: σ.

In pratica il sigma ci dà un’indicazione di quanto sia improbabile che un evento sia il semplice frutto del caso, e normalmente nella comunità scientifica si considera un certo evento accertato, o scoperto, se il suo sigma è 5.

Per esemplificare: immaginiamo di cercare un certo risultato, per semplicità, di mostrare che una moneta sia truccata. Se lanciamo la moneta e otteniamo “testa”, non possiamo dire gran ché sulla moneta, ma se le uscite “testa” continuano a ripetersi, il nostro sospetto sarà sempre più vicino alla certezza: un sigma 3 corrisponde affidabilità che attribuiamo alla nostra ipotesi che la moneta sia truccata quando in otto lanci consecutivo esce sempre “testa”. Un sigma 5 alla fiducia nella nostra ipotesi quando esce sempre “testa” in una serie di 20 lanci.

Ora, tornando al bosone di Higgs, la misurazione effettuata da ATLAS ha un livello di confidenza di 3,6σ, il che significa che essa potrebbe essere il frutto di un evento casuale con una probabilità dello 0,1 per cento. Sembrerebbe un risultato notevole, ma nel campo della fisica sperimentale il termine “scoperta” è riservato a un livello di confidenza di 5σ, mentre per 3σ è indicato come “evidenza”.

Una conferma per il modello standard, dunque? Sì e no. Il valore trovato di 126 GeV può rientrare nel modello standard, oppure essere meglio descritto da una teoria che va oltre, nella Teoria supersimmetrica, nella teoria del “Piccolo Higgs” o di teorie ancora più esotiche.

“Non possiamo escludere la presenza dell’Higgs del Modello Standard tra 115 e 127 GeV a causa di un modesto eccesso di eventi a causa di un limitato eccesso di eventi in questo intervallo di masse che appare, in modo assi coerente, in cinque canali indipendenti”, ha aggiunto Guido Tonelli, che coordina CMS. “Questo eccesso ha la massima compatibilità con l’Higgs del modello standard in prossimità di 124 GeV e al di sotto di tale valore, ma la significatività statistica non è sufficiente per trarre delle conclusioni. Allo stato attuale, ciò che osserviamo è coerente sia con una fluttuazione di fondo sia con la presenza del bosone; un raffinamento delle analisi e dati ulteriori che saranno resi disponibili nel 2012 da questa grandiosa macchina consentiranno di ottenere le risposte definitive che cerchiamo”.

Fonte: www.lescienze.it/news/2011/12/13/news/higgs_trovata_la_massa_ma_non_una_scoperta...

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13/12/2011 17:29

Insomma manca ancora l'osservazione diretta ma pare che tutte le tessere del puzzle coincidano con il modello che ne prevede l'esistenza.
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