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Gli animali vedono cose che noi non vediamo?

Ultimo Aggiornamento: 30/08/2012 15:05
06/12/2011 10:56

Mi piacerebbe aprire questo topic per discutere riguardo a questo argomento...
Cosa ne pensate?
Credo che chiunque abbia un animale domestico (cane o gatto), almeno una volta lo avrà visto fissare un punto per parecchi minuti dove non c'era assolutamente nulla. O a volte avere strani comportamenti verso un punto dove di nuovo non c'era niente.
Sono curioso di sapere le vostre esperienze in merito e le vostre idee a riguardo.
Via con la discussione!
Inizio riportando un articoletto della Stampa:


Anni orsono, vivevo fuori Torino, tutte le sere rientravo a casa verso le sette e lui era lì fermo, al bordo della strada, seduto, con lo sguardo perso verso il bosco. Al principio pensai che stesse aspettando qualcuno, magari il suo proprietario che gironzolava fra gli alberi alla ricerca di funghi e non ci feci molto caso.
Ma poi vedendo che tutte le sere si ripetevalo stesso rituale rimasi incuriosito. Era un cane di media mole, in apparenti buone condizioni di salute e una sera mi fermai a guardarlo meglio, mi avvicinai allungandola mano, scodinzolò tranquillo e senza paura, reagì alle mie carezzecon dignità dimostrando un piacere contenuto. Lo chiamai per allontanarlo dal bordo della strada e lui mi seguì per qualche metro ma quasi subito ritornò nella sua postazione con lo sguardo fisso in direzione del bosco.
Non c'era nulla, veramente nulla, né umani, né animali, né oggetti particolari. Mi informai e mi confermarono che tutte le sere era lì e ci rimaneva per un paio d'ore. La cosa non aveva colpito solo me e già altri si erano fermati ad osservarlo, qualcuno gli aveva offerto del cibo che lui aveva ignorato. A una certa ora spariva, forse tornava a casa, ammesso che ne avesseuna, ma nessuno sapevadi chi fosse.
A malincuore decisi che, pure se in buone condizioni, era un randagio e doveva essere recuperato, ma dalla sera in cui decisi di cercare di infilargli un collare non si fece più avvicinare, si allontanava per un po' e quando me ne andavo ritornava nella sua posizione abituale. Dopo qualche settimana sparì, temetti un incidente ma di lui non c'era traccia. «A vardava lòn che mach chiel a peul vëdde», guardava quello che solo lui può vedere, sentenziò l'anziano postino del paese. Ancora oggi non so spiegare il comportamento di quel cane e meno che mai cosa guardasse con morbosa attenzione per un paio d'ore al giorno, ma tutti i proprietari di animali sanno che spesso il loro atteggiamento anomalo ci induce a pensare che vedano qualcosa che noi non vediamo. In realtà ci sono molte spiegazioni scientifiche a giustificazione di tali comportamenti, ad esempio la miopia dei cani, la maggiore sensibilità olfattiva. Chissà?

Fonte:
- Articolo di Cesare Pierbattisti (Presidente dell'Ordine dei Veterinari di Torino)
- www3.lastampa.it/lazampa/articolo/lstp/407161/
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Utente Master
06/12/2011 11:18

Ti accennai diverso tempo fa degli studi del biologo Rupert Sheldrake sul Campo Morfico e sugli animali.



Sheldrake ipotizza che se un certo numero di persone sviluppa alcune proprietà comportamentali o psicologiche od organiche, queste vengono automaticamente acquisite da altri membri della stessa specie, inoltre ha condotto degli approfonditi studi anche sui poteri telepatici degli animali.

Vediamo cosa dice in questa intervista

Gli inesplicabili poteri degli animali
23 nov, 2009 di Rupert Sheldrake

Rupert Sheldrake si è accorto che era possibile scuotere i fondamenti della scienza materialista con pochi esperimenti a basso costo, condotti però con sufficiente rigore e meticolosità. In questa intervista, egli conferma ciò che parecchi di noi sanno intuitivamente da molto tempo: che gli animali possiedono poteri telepatici assolutamente inspiegabili dalla scienza ufficiale.

Ralph White: Rupert, nel tuo libro, I poteri straordinari degli animali, descrivi i vari esperimenti che conduci da qualche anno. Puoi dirci cosa sono questi esperimenti, e qual è il loro scopo?

Rupert Sheldrake: Ho studiato vari aspetti della telepatia nei cani, i gatti, i cavalli, i pappagalli e altri animali, e il caso in cui possiamo affermare con più sicurezza che siamo di fronte alla telepatia e non all’abitudine o a qualche indizio sottile, è quando i cani sanno che il loro padrone sta tornando a casa. Molte persone hanno cani che si comportano così. Un’indagine negli Stati Uniti e in Gran Bretagna ha mostrato che circa il 50% dei proprietari di cani afferma che il loro animale sente in anticipo l’arrivo di un membro della famiglia.

Talvolta questo avviene solo con pochi minuti di anticipo, quindi non si può essere sicuri che il cane in realtà non abbia udito il rumore o lo stridio delle ruote sulla ghiaia, ma altre volte questo si verifica con dieci minuti, mezz’ora, persino un’ora di anticipo. E in questi ultimi casi abbiamo scoperto, prima di tutto, che spesso ciò avviene anche quando l’orario di ritorno del padrone non è fisso. In molte case in cui il marito, la moglie o un membro della famiglia lavora con orario discontinuo, chi sta a casa sa quando arriva l’altro grazie al comportamento del cane. Certe volte, addirittura la gente prepara la cena, il tè o cose del genere in base al comportamento del cane.

Benché esistano già molte prove secondo cui questo non è un comportamento dettato dall’abitudine, abbiamo fatto degli esperimenti in cui abbiamo ripreso i cani con una telecamera. Quest’ultima veniva posizionata davanti alla porta d’ingresso, dove il cane restava in attesa. La lasciavamo riprendere per ore. Abbiamo moltissimi dati che fanno riferimento a ore di ritorno non fisse. Mandavo ai padroni un segnale e randomizzavo gli orari attraverso un teledrin. Bisogna anche aggiungere che i padroni arrivavano con mezzi insoliti, per esempio un taxi, quindi il suono dell’autoveicolo era fuori discussione. Nessuno a casa sapeva che l’altro stava tornando, a parte il cane.

Abbiamo fatto più di duecento esperimenti con la telecamera, e i risultati sono statisticamente stupefacenti. Il cane con cui ho lavorato di più si chiama J. T. e vive vicino Manchester, in Inghilterra. Ma anche se esso è il migliore esemplare da noi studiato finora, non era sempre agli stessi livelli. C’erano delle volte in cui J. T. non prevedeva il ritorno del padrone, in particolare quando era malato o quando nell’appartamento accanto c’era un cagna in calore. Ma la maggior parte delle volte J. T. lo preavvertiva, e l’analisi statistica di questi risultati è oltremodo significativa. Essa dimostra che siamo di fronte a risultati chiaramente ripetibili.

Ralph White: Quindi, hai scoperto che i cani eccellono in questo campo. E come si comportano, nello stesso ambito, i gatti e gli altri animali?

Rupert Sheldrake: Anche i gatti hanno poteri telepatici, ma penso che alla maggior parte di essi semplicemente non interessa farne uso. Secondo le nostre indagini, il 50% dei proprietari di un cane afferma che quest’ultimo preavverte il loro ritorno, mentre ciò avviene solo con il 25% dei proprietari di un gatto. E i gatti che si comportano così, di solito, non preavvertono il ritorno dei padroni con largo anticipo, ma solo cinque o dieci minuti prima. Sono più difficili da riprendere con la telecamera, perché i gatti che vengono lasciati liberi di girare fuori casa cambiano comportamento a seconda delle circostanze.

Se è bel tempo, aspettano all’esterno; se piove, dentro casa; se fa freddo, in un punto caldo. Quindi, è più difficile puntare la telecamera su un luogo preciso. Inoltre, essi sono più capricciosi. Se qualcuno gli ha dato da mangiare e non hanno fame, spesso non reagiscono. Invece, se chi arriva a casa è qualcuno che poi darà loro da mangiare, si dimostrano più interessati.

Abbiamo anche scoperto che i gatti possono prevedere con largo anticipo il ritorno dei padroni dalle vacanze. Accade spesso che questi ultimi lascino il gatto da qualcun altro, ma il giorno che fanno ritorno (a volte, persino il giorno prima) il gatto torna a casa sua e aspetta i padroni, anche se le persone cui sono stati affidati non sanno nulla. Se, per esempio, qualcuno sta lasciando New York per tornare a Londra, il gatto percepisce la sua intenzione da migliaia di chilometri di distanza. Quindi, se prova un interesse vero, anche il gatto può prevedere il ritorno dei padroni.

Ralph White: Perché hai scelto esperienze così quotidiane per ricerche tanto provocatorie e interessanti?

Rupert Sheldrake: Mi interessano i legami invisibili tra i membri dei gruppi sociali. Fa parte del mio lavoro sui campi morfici, cioè i campi che collegano tra loro parti di un tutto più grande. Questi campi si applicano, tra le altre cose, ai gruppi sociali. E quando ho cominciato a pensare agli animali domestici e a sentire i racconti dei loro padroni, mi sono accorto che su queste cose gli animali sono molto più sensibili, perché nessuno ha detto loro che non esistono. Sono molto più affidabili sull’uso della telepatia.

E ho pensato che questo sarebbe stato un buon modo di fare esperimenti ripetibili, perché gli animali sono più ripetibili delle persone. Gli esperimenti sulla telepatia umana hanno prodotto risultati positivi, ma la maggior parte di essi sono molto noiosi e piuttosto artificiosi. Invece, i cani che sanno che il loro padrone sta tornando a casa non si annoiano mai ad aspettare quest’ultimo, quindi puoi ripetere l’esperimento quante volte vuoi.

Questa è un’area di ricerca quasi completamente ignorata. I ricercatori psichici e i parapsicologi l’hanno trascurata, perché hanno definito la parapsicologia come lo studio di facoltà umane straordinarie. Questo non vuol dire che gli animali non possano averle, ma nella parapsicologia e nella ricerca psichica l’attenzione è sempre stata focalizzata sull’uomo. I biologi, dal canto loro, hanno ignorato quest’area, perché esiste un tabù contro il cosiddetto paranormale. Per questo, nel mondo scientifico tutti ignorano tali fatti, anche se esiste una discreta quantità di prove a loro sostegno. E ogni volta che parlo di questo argomento, c’è qualcuno che ha una storia da raccontare in merito.

Per cui, in un certo senso, questa ricerca non rivela ai possessori di animali domestici nulla che non sappiano già; essa dimostra però che è possibile studiare queste cose con rigore, e che accadono davvero. Infatti, quando qualcuno racconta queste storie, spesso viene liquidato con frasi tipo: “Sei troppo sentimentale verso gli animali”, “È innaturale essere tanto attaccato a essi” oppure “Ti ricordi solo quando si comportano così, dimenticandoti tutte le volte che non accade”. È facile che queste persone vengano fatte sentire inadeguate, ignoranti, superstiziose ecc. In questo modo, la gente può essere messa a tacere facilmente. Invece non dovrebbe restare zitta, perché questi fenomeni accadono davvero. E quello che imparano dai loro animali domestici è di importanza vitale per comprendere la natura animale e quella umana.

Ralph White: Mi sembra che hai anche detto che è difficilissimo trovare finanziamenti per ricerche che mettano in dubbio la concezione del mondo, materialista e meccanicista, prevalente nella scienza. Quindi, è molto importante trovare degli esperimenti semplici, nei quali sei riuscito a farti aiutare dai bambini delle scuole e da ogni sorta di persone. Puoi dirci qualcosa di più su questo argomento?

Rupert Sheldrake: Beh, una delle caratteristiche principali del mio lavoro, adesso, è cercare di trovare esperimenti facili e a basso costo. Infatti, finché si dipende dalle sovvenzioni e dai laboratori costosi, l’atteggiamento monopolista della scienza istituzionale di oggi impedirà qualsiasi ricerca di questo tipo. Ma la realtà è che se vuoi lavorare con gli animali domestici, non puoi farlo in laboratorio. Gli animali non si comportano naturalmente nei laboratori; devi andare a casa delle persone. Non hai bisogno né di laboratori né di un’attrezzatura più costosa di una semplice telecamera e un computer (se intendi fare analisi statistiche), cose che la gente di solito già possiede per conto proprio.

E per quanto riguarda gli animali domestici, parecchia gente li sta già osservando tutti i giorni. Molte persone hanno un animale perché gli piace, quindi sanno come si comporta. Se gli chiedi di fare un po’ più di attenzione, ti diranno di sì senza difficoltà. E a molti bambini queste cose piacciono. Parecchie famiglie hanno animali domestici non per sostituire i bambini, ma per i bambini. Nella maggior parte delle case in cui ci sono animali domestici ci sono dei bambini, e ho scoperto che questi ultimi sono spesso interessati a tali ricerche. Così si può organizzare un progetto di studio a vasta scala.

Questo è un esempio del tipo di ricerche che mi appassiona oggi; lo descrivo nel libro Seven Experiments That Could Change the World. Queste ricerche possono essere fatte con pochi soldi praticamente da chiunque. Ma non si tratta soltanto di un nuovo tipo di scienza, bensì di un nuovo modo di fare scienza, molto più aperto e partecipato, e meno monopolizzato dal clero scientifico.

Ralph White: Quindi pensi – ne sono sicuro – che numerosi scienziati credono nella visione del mondo strettamente materialista, pur avendo nella vita privata molte esperienze che confermerebbero la telepatia degli animali. Questo cosa ti dice sullo stato della scienza contemporanea?

Rupert Sheldrake: Mi dice qualcosa sullo stato dell’uomo contemporaneo in generale, vale a dire che la maggior parte delle persone aderisce in modo meramente formale a una visione del mondo meccanicistica (ovvero, trattare la natura come un fenomeno meccanico), perché essa è alla base dell’istruzione, dell’industria, dell’evoluzione e dell’economia moderne. Il modello meccanicista della realtà è quello dominante nella vita pubblica. E gli scienziati, naturalmente, lavorano al suo interno.

Ma la maggior parte delle persone ostenta queste convinzioni solo in pubblico; in privato ha una concezione della natura assai diversa, ed è per questo che nei weekend tanta gente va in campagna, cammina lungo i sentieri, tiene animali domestici, pratica il giardinaggio. Questi sono tutti modi diretti e personali di connettersi con il regno animale e vegetale, e con il mondo più vasto della natura. Fuori dal lavoro, gli scienziati sono persone normali (almeno la maggior parte di essi), e come tutti gli altri hanno un giardino, fanno gite in campagna e in molti casi possiedono un animale domestico.

La scissione che hanno gli scienziati, in realtà, è solo una versione estrema di quella delle persone comuni. La mia speranza è che le ricerche sugli animali faranno sì che la gente prenda sul serio ciò che ha osservato, aiutandola a capire che questo comportamento degli animali ci dà suggerimenti preziosi su ciò che dobbiamo fare per comprendere meglio noi stessi e il mondo. Non si tratta solo di cani e gatti che sanno quando la gente sta tornando a casa. Esistono molti altri esempi di telepatia degli animali.

Discuto anche due altre categorie di fenomeni inspiegabili, per esempio il senso della direzione: in che modo molti cani ritrovano la strada verso casa dopo parecchi chilometri di terreno sconosciuto. Questo si ricollega ai piccioni viaggiatori e alle migrazioni di uccelli come le rondini, capaci di volare dall’Inghilterra al Sud Africa. La terza categoria di comportamenti inspiegabili che analizzo è la premonizione: per esempio, gli animali in grado di segnalare l’arrivo di un terremoto.

Durante la seconda guerra mondiale, essi avvertivano quando stava per arrivare un bombardamento. In alcuni casi, particolarmente interessanti, i cani possono avvisare dell’arrivo di una crisi epilettica. Sono in grado di avvertire gli epilettici circa mezz’ora prima dell’arrivo di una crisi. Ciò cambia la vita dei malati, in quanto ora sono in grado di prendere precauzioni. Nessuno di questi fatti, che analizzo a fondo nel mio libro (insieme a una gamma di altri fenomeni), trova una spiegazione nella scienza; essi sembrano portarci tutti verso qualcosa al di là, o all’esterno, dell’attuale mappa scientifica della realtà. E prendendo queste cose sul serio, possiamo allargare la nostra mappa del mondo.

Ralph White: Ora che sono moltissime le prove scientifiche sull’esistenza di queste facoltà straordinarie inspiegabili con la scienza ufficiale, quali speri che siano le conseguenze per il pensiero scientifico?

Rupert Sheldrake: Ho una mia teoria che potrebbe spiegare molte di queste cose. Non pretendo che sia l’unica teoria; altre persone potrebbero averne una migliore. La mia teoria del campo morfico spiega abbastanza naturalmente quei legami tra le persone che possono essere alla base della telepatia. E anche i legami tra gli animali e la loro casa, che possono spiegare il senso della direzione o la capacità di emigrare verso il luogo originario o quello dove svernare.

Penso che l’idea di questi campi, questi legami, rientri in una teoria olistica della natura, proprio perché devi capire la relazione di un organismo con il suo ambiente, o con altri membri del suo gruppo sociale. Questo vuol dire riconoscere che in natura esistono altri livelli in cui le cose sono interconnesse. Se spezzi tutto in piccole parti, in molecole o atomi, i legami tra i membri di un gruppo sociale naturalmente scompaiono, e ogni cosa si frammenta in molecole.

La scienza ha dato troppa importanza a questa frammentazione in aspetti sempre più piccoli, e troppo poca al modo in cui le cose si relazionano tra loro, all’interno degli organismi e dei gruppi sociali. L’approccio olistico alla natura, che secondo me è il futuro della scienza, è in parte la strada che stanno prendendo molti scienziati e dottori. Quindi, penso che grazie a questo filone di ricerca potremo misurare l’interconnessione con adeguati metodi scientifici, come la statistica e l’analisi.

Si tratta di connessioni invisibili, ma non c’è nulla di mistico in esse. Dopotutto, la radio e la televisione dipendono da connessioni invisibili, come tutte le telecomunicazioni moderne che diamo per scontate. È solo che in natura esistono più connessioni invisibili di quante ne ammetta la scienza. Ma, di fatto, la scienza moderna è cominciata ammettendo delle connessioni invisibili nella teoria della gravità di Newton, che in realtà è una teoria olistica. Essa dice che tutto nell’universo è legato a ogni altra cosa mediante connessioni invisibili.

Ralph White: So che vorresti condurre altri esperimenti, come la telepatia telefonica e cose simili, che richiedono la partecipazione di un numero elevato di persone. Puoi spiegare quali sono alcuni di questi esperimenti, e come conti di trovare i partecipanti a questa ricerca scientifica?

Rupert Sheldrake: OK. Oltre agli esperimenti sugli animali, esistono due altre aree di indagine di cui posso parlarti. Sto cercando persone che partecipino a questi esperimenti, e se qualche lettore è interessato, può contattarmi attraverso il mio sito web. Uno degli esperimenti riguarda le telefonate telepatiche. Molte persone hanno avuto l’esperienza di sentire squillare il telefono, oppure pensano a una persona particolare e subito dopo questa li chiama al telefono. Sembra esserci una sorta di intuizione telepatica che qualcuno sta per chiamare. Oppure chiami qualcuno e ti senti dire: “Oh, ti stavo giusto pensando!”. O addirittura ci si chiama nello stesso momento e si sente per questo la linea occupata.

Ebbene, penso che questo fenomeno sia l’esempio più comune di telepatia nella vita quotidiana. Ed è l’unico fenomeno telepatico in cui la gente funziona meglio degli animali. Quindi, sono alla ricerca di persone per le quali questo fenomeno è abbastanza comune, e il primo passo è tenere un diario accanto al telefono in cui scrivere il nome della persona che secondo te sta chiamando, prima di rispondere. Se non ti viene alcun nome, non scrivere nulla, non ha importanza. Ma se hai un’intuizione, dopo la telefonata segna se era giusta o sbagliata, e se ti aspettavi o meno questa telefonata.

Poi ci sono degli esperimenti un po’ più formali, i cui dettagli specificherò nel mio sito, ma che sono molto facili ed economici, ed ognuno può farli. Voglio davvero che li faccia il maggior numero possibile di persone, perché questi dati dovrebbero essere abbastanza facili da raccogliere, corrispondono all’esperienza di molta gente e dovrebbero facilitare di molto la comprensione della natura della telepatia.

Il secondo tipo di indagine riguarda le madri e i bambini. Ho sentito parlare per la prima volta di questo fenomeno durante una conferenza che stavo tenendo al New York Open Center, quando una donna mi ha detto che un giorno, mentre faceva shopping al supermercato, il latte cominciò a uscirgli (all’epoca stava allattando). Non era l’ora solita in cui allattava il suo bambino, altrimenti non sarebbe stata al supermercato, ma il fatto che il latte cominciò a uscirgli le fece capire che il bambino aveva bisogno di lei.

Benché fosse lontana chilometri da casa, tornò indietro e trovò il partner con il bambino in braccio; quest’ultimo aveva cominciato ad agitarsi nell’esatto istante in cui il latte aveva iniziato a uscire dal seno di lei. Penso che tra le madri e i bambini esiste un legame telepatico. In realtà, tra tutti i casi in cui ti aspetteresti di trovare un legame telepatico tra gli esseri umani, quello tra le madri e i bambini è il più forte.

Su questo non si è mai indagato scientificamente, e io vorrei trovare madri che stiano allattando il figlio e che possano tenere un diario al riguardo. La prima cosa è avere un semplice notebook, dove annotare quando il latte esce mentre la madre è lontana dal bambino. Allo stesso tempo, chi si trova accanto a quest’ultimo deve prendere nota del momento in cui il bambino si agita, per poi verificare se i due momenti coincidono. Questa è la prima fase di questa ricerca.

Dunque, mi piacerebbe sentire qualcosa da madri che hanno avuto questa esperienza con i bambini, che stiano ancora allattando o che abbiano smesso, ma che comunque abbiano fatto delle osservazioni accurate. Mi interessano anche storie di levatrici o altre persone che lavorano con le madri, perché potrebbero aiutare a estendere la scala dello studio di questo fenomeno.

Ralph White: Una recensione del tuo primo libro, La rinascita della natura, diceva che era un candidato al rogo. Quali sono, secondo te, le reazioni del mondo scientifico oggi?

Rupert Sheldrake: Molti scienziati reagiscono positivamente, aiutandomi e sostenendomi, ma in privato. Pochissimi escono allo scoperto e difendono queste ricerche in pubblico, perché la maggior parte degli scienziati ha davvero paura dell’opinione dei colleghi. Dentro la scienza esiste ancora una sorta di pressione di gruppo. Ma io credo che molti scienziati hanno una paura esagerata. La situazione mi ricorda quella dei gay prima del loro movimento di liberazione. La mia esperienza è che la scienza è piena di olisti segreti, la maggior parte dei quali pensa che uscendo allo scoperto verrebbe condannata dai colleghi. Ma nei casi in cui qualcuno ha detto in pubblico ciò che pensava davvero, molti colleghi gli hanno dato ragione.

Per cui, dietro le quinte, esiste un grande interesse degli scienziati per queste cose, un notevole desiderio di cambiamento. Ma apparentemente la biologia ufficiale ha preso una direzione in un certo senso sbagliata, perché si è orientata ancora di più verso il riduzionismo della biotecnologia e dell’ingegneria genetica. Queste aree godono di grandi finanziamenti, dell’ordine di miliardi di dollari, e ciò vuol dire che danno molto lavoro. Quindi, le facoltà universitarie e i sussidi si orientano verso queste aeree, e come risultato l’insegnamento della biologia riguarda sempre più le molecole. Ora, io non ho nulla contro le molecole; ho studiato da biochimico e conosco abbastanza bene l’argomento.

Tuttavia, penso che questo sia un approccio molto unilaterale alla biologia, e sospetto che molti biologi siano d’accordo con me. Essi vorrebbero un approccio più vasto, che è ciò che sto cercando di suggerire. Dunque, per rispondere alla tua domanda, direi che nella biologia questo approccio gode di molte simpatie. Nel campo medico, ci sono sempre più ricercatori che ammettono l’efficacia di forme di terapia non appartenenti al modello standard, istituzionale.

Ralph White: Qualche pensiero per chiudere l’intervista?

Rupert Sheldrake: Penso che quello che sto per dire mette più o meno in secondo piano l’intervista, ma vorrei chiudere invitando la gente a partecipare a queste ricerche. Alla fine del mio libro I poteri straordinari degli animali ho messo un’appendice, l’Appendice A, che si intitola Come prendere parte alla ricerca. In essa suggerisco molti altri modi in cui la gente può partecipare. Ma come ho detto prima, sarei molto felice se qualche lettore potesse dare un contributo sulla telepatia telefonica o sulle ricerche sull’allattamento. Per questo, è possibile trovare più dettagli nel mio sito: www.sheldrake.org

Copyright originale Lapis Magazine www.lapismagazine.org/
Traduzione di Gagan Daniele Pietrini
Copyright per l’edizione Italiana: Innernet.


Fonte:

www.innernet.it/gli-inesplicabili-poteri-degli-animali/
[Modificato da eone nero 06/12/2011 11:18]
06/12/2011 11:45

Si si, ricordo perfettamente!
Infatti volevo tirarlo fuori un pochino più avanti, ma visto che hai già fatto... :)
Ottimo articolo ovviamente, e gran personaggio Sheldrake!
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06/12/2011 11:50

Re:
Sheenky, 06/12/2011 11.45:

Si si, ricordo perfettamente!
Infatti volevo tirarlo fuori un pochino più avanti, ma visto che hai già fatto... :)
Ottimo articolo ovviamente, e gran personaggio Sheldrake!



Ottimo personaggio peccato che molta della scienza lo ignori, e che nel campo di frontiera i deliri di neo addotti e bestiari similari lo buttino ulteriormente nell'ombra.

Continuo a ripetere che l'uomo necessità di bestialità sensazionalistiche, e di certo non perde tempo a seguire tracce importanti. [SM=g8245]

06/12/2011 11:58

Re: Re:
eone nero, 06/12/2011 11.50:



Ottimo personaggio peccato che molta della scienza lo ignori, e che nel campo di frontiera i deliri di neo addotti e bestiari similari lo buttino ulteriormente nell'ombra.

Continuo a ripetere che l'uomo necessità di bestialità sensazionalistiche, e di certo non perde tempo a seguire tracce importanti. [SM=g8245]





Brutta verità purtroppo [SM=g1950688]
Tornando a Sheldrake, consiglio il suo libro "I poteri straordinari degli animali":

[Modificato da Sheenky 06/12/2011 12:13]
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06/12/2011 12:05

Credo che lo metterò nella lista dei regali di natale.
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Utente Master
06/12/2011 12:05

Estrapolo dall'articolo Una Mente Estesa sempre di Rupert Sheldrake questo articolo.


Animali Domestici Psichici

Mi sono inizialmente interessato al soggetto della telepatia circa quindici anni fa, e cominciai a cercarne delle prove negli animali che conosciamo meglio, cioè gli animali domestici. Presto iniziai a trovare numerose storie di proprietari di cani, gatti, pappagalli, cavalli ed altri animali che insinuavano che questi animali sembravano capaci di leggere la loro mente e le loro intenzioni.

Attraverso annunci al pubblico mi sono costruito un'ampia banca dati di questo tipo di storie, al momento contenente oltre 3.500 casi. Queste storie si suddividono in varie categorie. Ad esempio, molti proprietari di gatti affermano che il loro animale sembra intuire quando hanno intenzione di portarlo dal veterinario, ancora prima che abbiano tirato fuori la gabbietta o manifestato qualsiasi apparente indizio della loro intenzione. Alcuni sostengono che i loro cani sanno quando li porteranno a fare una passeggiata, anche quando sono in un'altra stanza, senza essere visti o sentiti, e quando la persona sta solamente pensando di portarli a fare una passeggiata. Certamente, nessuno pensa che questo comportamento sia sorprendente se succede in un orario di routine, o se i cani vedono la persona che si prepara ad uscire, o sentono la parola “andiamo”. Deducono che sia telepatico perché sembra succedere in assenza di tali indizi.

Una delle affermazioni più comuni e più testabili sui cani e sui gatti è che sanno quando i loro proprietari stanno tornando a casa, in alcuni casi anticipando il loro ritorno di dieci minuti o più. Nelle statistiche di famiglie scelte a caso in Gran Bretagna e in America, i miei colleghi ed io abbiamo trovato che circa il 50% di proprietari di cani ed il 30% di proprietari di gatti credono che i loro animali anticipino l'arrivo di un membro della famiglia. Attraverso centinaia di esperimenti videoregistrati, i miei colleghi ed io abbiamo dimostrato che i cani reagiscono alle intenzioni dei loro proprietari di tornare a casa anche se sono distanti parecchie miglia, anche quando ritornano ad orari casuali, ed anche quando viaggiano con veicoli insoliti come i taxi. La telepatia sembra la sola ipotesi che possa rendere conto dei fatti.


www.scienzaeconoscenza.it/articolo/una-mente-estesa.php

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Utente Veterano
06/12/2011 12:12

Bella la discussione Sheenky,
Qua sotto vi riporto una storia che anni fa mi colpi' molto!

Articolo tratto da Il corriere della sera


Il gatto «angelo della morte»
Oscar, sette vite e un sesto senso
Vive in un istituto per anziani con malattie degenerative e «prevede» la morte dei degenti. Negli Usa è diventato un caso




Oscar vicino alla camera di un paziente (Internet)
PROVIDENCE (USA) – Oscar affascina il personale medico dell'ospedale Steere House di Providence negli Stati Uniti. Ha un bel mantello soffice di colore grigio-bianco, le sue zampine sono candide e vellutate. Ciononostante il bel micione crea inquietudine tra i pazienti nella casa di cura: già perchè l'animale sembra che riesca a presentire la morte dei malati. Il fenomeno è stato descritto anche dalla rivista medica New England Journal of Medicine, e trattato in questi giorni dai maggiori telegiornali del paese. «Il gatto riesce sempre ad apparire nel luogo qualche ora prima che il paziente muoia».
MORTE - Il felino di due anni è stato allevato quando era ancora un cucciolo, è cresciuto nel reparto per demenza del centro di cura e riabilitazione «Steer House Nursing and Rehabilitation Center» nello stato di Rhode Island. Qua vengono assistiti pazienti malati di Alzheimer, Parkinson e altre malattie degenerative. Già all'età di 6 mesi il micio ha iniziato il suo personalissimo lavoro. Il personale medico si è accorto che il gatto era solito fare un giro quotidiano nei corridoi e nelle stanze dei ricoverati, esattamente come dottori e infermiere. Controllava spesso i residenti della casa, li annusava, li osservava e si metteva vicino alle persone, la cui morte avveniva di solito nel giro di poche ore. In 25 casi la «previsione» è risultata giusta. Quando il gatto si trova nella stanza di un ricoverato, il personale dell'ospedale ormai passa ad avvertire i congiunti. Perchè questo significa, nella regola, che il malato ha solo qualche ora di vita.
CONFORTO - «Non fa mai errori. Proprio come un sensitivo sembra che riesca a capire quando un paziente è vicino a morire», spiega il dottor David Dosa al New England Journal of Medicine. Dosa è un medico specialista di geriatria e professore presso l'Università di Brown a Providence. «Molti parenti trovano conforto in questo - prosegue Dosa -. Sono contenti se il micio tiene compagnia ai propri cari». E aggiunge: «Sembra che Oscar prenda molto sul serio il suo lavoro. Anche perchè di solito si tiene a distanza dalla gente. La sua non è una razza che si lega molto alle persone».
CAPACITA' - «E' vero che il gatto riesce ad avvertire la morte meglio delle persone che lavorano in questa struttura - dice Joan Teno della Brown-University, medico curante e esperta nella terapia di malati terminali - ma non penso che questo sia un gatto sensitivo. Credo, invece, che ci sia probabilmente una spiegazione biochimica». Durante una visita ad una paziente, la dottoressa Teno, si è accorta che la donna non mangiava più, aveva problemi di respirazione e le sue gambe erano di un colore bluastro - sintomi che spesso indicano una morte imminente. Oscar in quel caso non è restato nella stanza. «Pensavo che questa volta si fosse sbagliato finchè più tardi - erano oramai passate dieci ore - è apparso, è rimasto per due ore vicino al letto della paziente, dopodichè è deceduta». Un giorno il gatto prodigio è salito sul letto di un'anziana paziente della stanza numero 313. La sua presenza ha allertato il personale della casa di cura. E quando il nipote della paziente ha chiesto il perchè della presenza del gatto, sua madre gli ha spiegato: «È qui per aiutare la nonna ad arrivare in cielo». La paziente è morta dopo mezz'ora.
MEDAGLIA - «La maggioranza delle persone che si trova nell'ospedale è così malata da non rendersi nemmeno conto quando arriva il gatto», riferiscono i medici. Non sanno quindi che li aspetta probabilmente una morte in meno di quattro ore. Finora non è stata trovata nessuna spiegazione all'insolita capacità del felino. «Sono cose difficili da studiare. Penso che probabilmente i cani e i gatti possano percepire cose che noi non riusciamo a sentire», ha detto Thomas Graves, esperto di felini e coordinatore del College dell'Università dell'Illinois. Nei giorni scorsi a Oscar è stata pubblicamente assegnata una piccola medaglietta per la sua «compassionevole assistenza ai ricoverati».
[Modificato da Alex1304 06/12/2011 12:14]
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06/12/2011 12:12

I POTERI degli ANIMALI
di Lynne McTaggart

Cani che preavvertono le crisi nei bambini, cani che segnalano l’ipoglicemia nei diabetici e anche aiuto canino per persone con problemi emozionali. I medici tradizionali ritengono che tutto ciò sia per lo più una questione di fiuto, ma un senso dell’odorato molto sviluppato non spiega quei casi in cui gli animali hanno preavvertito le crisi a grande distanza. Come dice Sheldrake, la risposta può essere più vicina alla stessa fonte di informazioni che aiuta gli animali domestici a leggere i pensieri e le intenzioni dei loro padroni: un indizio non-locale proveniente dal Campo.

Connie Standley ha l’epilessia, e le sue crisi possono arrivare in qualsiasi momento. In passato viveva da reclusa in casa, prigioniera della sua malattia, ma ora conduce una vita normale, grazie a uno straordinario sistema di allarme. Ella, che vive in Florida, possiede due enormi cani del tipo “Bovari delle Fiandre”, che si sono accorti della malattia della padrona. Mezz’ora prima dell’arrivo di una crisi, i cani la prendono per i vestiti, trascinandola in un luogo sicuro. Connie calcola che i cani predicono più del 75 per cento delle sue crisi.

Anche se a noi piace ritenerci la specie più evoluta del pianeta, gli animali possiedono qualità più sviluppate delle nostre praticamente in ogni campo.

La maggior parte di noi conosce le doti specifiche dei vari animali: la memoria migliore degli scoiattoli, il miglior senso di orientamento degli uccelli, il fiuto e l’udito più sviluppati dei cani. Ma la caratteristica più notevole di tutte è la capacità degli animali di predire gli eventi.

Anche se i dottori tendono a ridimensionare il fenomeno, i casi di cani che predicono le crisi epilettiche dei padroni abbondano. Alcuni vengono addirittura addestrati a preavvertire tali crisi, per aiutare i padroni a raggiungere in tempo un luogo sicuro. A questi cani si insegna a sdraiarsi sopra i padroni o a portare loro le medicine, una volta cominciata la crisi.

Un tale addestramento è alla portata di qualsiasi cane. Ma molti proprietari sostengono che i loro cani sono passati dalla risposta alla crisi alla sua premonizione. Ciò si verifica spontaneamente: la maggior parte degli addestratori ritiene impossibile insegnare a un cane come preavvertire una crisi, in quanto gli stessi esseri umani non sanno come farlo. Circa il 10 per cento dei proprietari di cani in grado di rispondere a una crisi sostiene che i loro cani hanno imparato a preavvertire quest’ultima (Grandin T., Johnson C., Animals in Translation, New York, Scribner’s, 2005. Trad. it.: La macchina degli abbracci, Adelphi, Milano, 2007). Di fatto, la Florida sta valutando se concedere a tali cani lo stesso status dei cani per non vedenti.

Secondo il dr. Rupert Sheldrake, il primo studio sulla premonizione dell’epilessia da parte dei cani è stato realizzato dal veterinario britannico Andrew Edney, il quale ha studiato cani di ogni razza capaci di preavvertire le crisi. Dei ventuno proprietari che hanno risposto all’indagine di Edney, tutti hanno affermato che i cani hanno sviluppato questa capacità senza addestramento. In tutti i casi, i cani mostravano: 1) preoccupazione, apprensione o paura; 2) tentativi di attirare l’attenzione, generalmente abbaiando o uggiolando; 3) tentativi insistenti di contattare il padrone, saltandogli addosso o leccandogli le mani o il viso; 4) permanenza accanto al padrone, incoraggiandolo/la a sdraiarsi o conducendolo/la in un luogo sicuro.

Durante la crisi, i cani restavano accanto al padrone, spesso leccandoli, oppure correvano in cerca d’aiuto. Secondo lo studio di Edney, i cani avevano una memoria straordinaria. Uno di essi riuscì addirittura a distinguere una “crisi” fittizia da una autentica (Sheldrake R., Dogs That Know When Their Owners Are Coming Home, Hutchinson, 1999. Trad. it. I poteri straordinari degli animali, Mondadori, Milano, 2001).

Nel 1992, alcuni medici e il cinofilo Val Strong hanno fondato Support Dogs [Cani di supporto, NdT], per addestrare i cani ad aiutare i padroni con un handicap fisico. Molti anni dopo, quando una paziente epilettica con disabilità fisica lo contattò per avere un cane da compagnia, Val ebbe l’idea di cercare di addestrare il cane a preavvertire le crisi della padrona. Scelsero un cane da salvataggio (la maggior parte dei cani addestrati viene da un rifugio) che, nel giro di tre mesi, riuscì ad avvertire la padrona dell’arrivo di una crisi con mezz’ora di anticipo, oltre a portare una coperta e un telefono una volta cominciata la crisi. Poiché spesso la donna ha difficoltà a parlare dopo la crisi, il cane è stato addestrato ad abbaiare al telefono agli amici di lei.

Gli addestratori come Val Strong, che ora ha fondato Seizure Alert Dogs© [Cani da avvertimento della crisi, NdT], tengono a spiegare che loro non addestrano cani per riconoscere le crisi epilettiche in quanto tali. Piuttosto, osservano semplicemente le reazioni di un cane prima di una crisi e lo addestrano ad accentuare quel comportamento. Quindi, se un cane reagisce fissando il padrone, Val gli insegnerà a leccare il viso del padrone, a saltare o tirargli la mano. Alcuni cani da avvertimento della crisi addirittura saltano addosso al loro padrone e si scuotono, imitando le crisi cui hanno assistito. L’esperienza di Val è che la maggior parte – se non la totalità – dei cani che hanno un rapporto stretto con il padrone sarà in grado di preavvertire le crisi.

La Support Dogs di Val sta ora esplorando altre possibilità: cani che preavvertono le crisi nei bambini, cani che segnalano l’ipoglicemia nei diabetici e anche aiuto canino per persone con problemi emozionali. I medici tradizionali ritengono che tutto ciò sia per lo più una questione di fiuto, ma un senso dell’odorato molto sviluppato non spiega quei casi in cui gli animali hanno preavvertito le crisi a grande distanza. Come dice Sheldrake, la risposta può essere più vicina alla stessa fonte di informazioni che aiuta gli animali domestici a leggere i pensieri e le intenzioni dei loro padroni: un indizio non-locale proveiente dal Campo.

Lynne Mc Taggart è una giornalista e autrice pluripremiata del best-seller The Field: >>> il campo del punto zero. Il suo ultimo libro è The Intention Experiment - free press/S&S. In produzione la pubblicazione italiana a cura di Macro Edizioni. Cura anche la pubblicazione di numerosi notiziari di medicina alternativa e spiritualità. Per maggiori informazioni: www.livingthefield.com & www.theintentionexperiment.com Per gentile concessione di Living the field e Lynn Mc Taggart

Traduzione di Gagan Daniele Pietrini


www.scienzaeconoscenza.it/articolo/i-poteri-degli-animali.php
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06/12/2011 12:25

Che sia addestramento che si tratti di facoltà particolare questa micina rappresenta una Magia.







en.wikipedia.org/wiki/Nora_(cat)
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06/12/2011 13:02

A proposito di Nora

YOUTUBE: TUTTI PAZZI PER NORA, GATTA PIANISTA

NEW YORK - Tutti i grandi pianisti hanno un qualche vezzo. Nora non è diversa, solo che le sue stravaganze sono un po' più eccentriche: salta sullo sgabello, strofina le gote sulla tastiera, talvolta le piace entrare nel pianoforte. A Nora, una gatta Grey Tabby di cinque anni che vive a Filadelphia, piace e spopola sul Web. Billy Joel è un suo fan e le ha spedito una partitura e una foto autografata; la regina delle casalinghe Martha Stewar, le ha fatto recapitare un busto di Bach, il compositore preferito di Nora. I video della gatta pianista sono supercliccati su YouTube, con oltre 20 milioni di visualizzazioni dal debutto online nel 2007. La sua musica è stata descritta come una contaminazione tra jazz e il classico contemporaneo Philip Glass. Il talento di Nora non nasce per caso.

La sua padrona, Betsy Alexander, tiene lezioni private di pianoforte e la gatta ama sedersi accanto e imitare gli studenti sulla tastiera del suo pianoforte. Tuttavia Betsy non ha mai cercato di addestrarla. Si accorse che sapeva suonare una sera di quattro anni fa, quando dalla mansarda sentì qualcuno al piano e, scesa a vedere, trovò Nora che accarezzava i tasti con le sue zampine. Secondo l'esperta di felini Beth Adelman, di Brooklyn, dietro la stranezza di Nora c'é il bisogno degli animali domestici di farsi notare dall'uomo "con ogni tipo di strategia". Che sia passione o bisogno d'affetto, i padroni di Nora non hanno perso tempo a farne un fenomeno anche commerciale. Su YouTube il suo nome, "Nora The Piano Cat" è accompagnato dal marchio 'trademark', con le sue foto i due hanno realizzato un calendario e un manuale di musica.

Fonte Web.
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06/12/2011 13:29

Sinceramente non ci vedo niente di straordinario, si sa che sia i cani che i gatti hanno l'olfatto e l'udito enormemente più sviluppato dell'uomo...

Per esempio:

www.ucsuggiatevedano.it/l-olfatto


Si capisce che con una capacità olfattiva del genere i cani possono percepire qualsiasi molecola a chilometri di distanza e anche stati patologici. Il diabete causa un cambiamento dell'odore di una persona perchè provoca l'acidosi metabolica e questo può preoccupare il cane.

Qui ci sono tutti i sensi del cane:

www.psicologiacanina.it/ricerche/cane_suo_mondo.html


Questo sviluppo enorme dell'udito e dell'olfatto può far pensare a capacità paranormali che in effetti non esistono.
Senza considerare che i cani e i gatti possono essere addestrati, ma non avere la minima idea di quello che stanno facendo.

I predatori, come i cani e i gatti, hanno questi sensi sviluppati per scovare e rintracciare le prede, sono delle macchine di morte.

L'uomo non ha sviluppato questi sensi per procurarsi il cibo, ma un cervello evoluto in grado di ragionare e di pensare. Senza le nostre capacità saremo già morti e sepolti perchè siamo inermi, senza difese...

06/12/2011 14:05

Volevo far notare che l'articolo iniziale è di Cesare Pierbattisti (Presidente dell'Ordine dei Veterinari di Torino)...quindi se a lui vengono questi dubbi, credo che qualche domanda possiamo porcela anche noi.
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06/12/2011 14:50

Infatti Sheenky e anche Sheldrake non è uno di quelli che delirano o li troviamo ad urlare sui forum o tv io sono addotto e quindi vuoi siete zero.

Andrea che gli animali abbiano alcuni sensi ipersviluppati è fuori di dubbio, tanto è vero che la scienza ha studiato i loro organi per riprodurli tramite quella scienza chiamata cibernetica.

Che un cane senta a qualche chilometro è accettabilissimo, ma non a decine di chilometri, e ci sono cronache di animali tornati dopo migliaia e migliaia di chilometri.

Spiegare tutto questo dal punto di vista chimico e scientifico è dura anche per il più incallito accademico, ed infatti la scienza si prodiga per cercare di dare soluzioni come sensi che avvertono il magnetismo terrestre nei piccioni viaggiatori etc.

Riporto dalla presentazione al libro di Sheldrake:

"Cani che sanno quando il padrone sta tornando a casa, cavalli che trovano la via di casa a chilometri di distanza, cani, colombi e fagiani che avvertono in anticipo l'arrivo di un terremoto o di altri pericoli imminenti: Rupert Sheldrake ha avviato da anni un filone di ricerca che si occupa di studiare il talenti degli animali. In questo libro l'autore sostiene che i membri di un gruppo sono legati da vere e proprie aree di influenza reciproca, caratterizzate da una memoria collettiva, da modelli di comportamento, adattamento e apprendimento comuni. Tali aree di influenza consentono a cani, gatti, conigli, pappagalli e altri animali di comunicare telepaticamente tra di loro o con gli uomini."

Tra l'altro questa memoria collettiva è molto simile ai modelli teorizzati da David Bohm e Karl Pribram.
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06/12/2011 15:23

Vabbè non è che perchè Umberto Veronesi(uno dei massimi esperti oncologi italiani) dice che lui dormirebbe con fusti radioattivi ed è daccordo con il nucleare lo debbano essere anche gli altri...

Secondo me non c'è niente di speciale, quelle facoltà straordinarie sono frutto di sensi ipersviluppati, noi non possiamo capire perchè non abbiamo quelle capacità.

Poi ognuno la pensa come vuole.
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Utente Master
06/12/2011 15:33

In campo scientifico Andrea c'è poco da pensare, c'è solo da ricercare e la ricerca sta andando avanti anche se con parecchi dubbi e tante ipotesi da verificare, poi come dicevo i risultati spesso ci sono ignoti o offuscati dalle deliranti amenità sensazionalistiche.

Qua uno studio

www.ricercaitaliana.it/prin/dettaglio_completo_prin-2004058959....

Qua si parla di mappe mentali geomagnetiche

www.scienze-naturali.it/ambiente-natura/etologia/i-sistemi-di-orientamento-evoluti-nel-mondo...

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06/12/2011 15:41

Questa non è scienza Eone. La scienza è qualcosa che si può provare in modo tangibile! Esperimenti che ripetuti più e più volte danno sempre lo stesso risultato.

Comunque è possibile che gli animali grazie a sensi ipersviluppati riescano a percepire qualcosa, anche di paranormale perchè no, che noi non riusciamo a discernere, questo secondo me può essere...
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06/12/2011 15:51

Io sto parlando di scienza non di peones beccati nei siti sensazionalistici, non mi pare che Sheldrake sia uno di questi come non lo sono i ricercatori che stanno conducendo gli studi nelle diverse università.

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Utente Master
06/12/2011 15:58

Cercavo della documentazione scientifica sull'argomento, dato che ci sono ancora troppe ipotesi e giustamente come hai ricordato la scienza necessita di prove.

"Vi è per contro, molto più probabilmente, un transecting magnetico. In quest'ultimo decennio si sono moltiplicate prove inoppugnabili che gli animali sono capaci di rilevare le caratteristiche direzionali del campo magnetico terrestre e le sue variazioni stagionali e giornaliere (Martin e Lindauer, 1973). È possibile che uno degli usi della ‛bussola magnetica', oltre a quelli che ha in certe forme di orientamento posturale (cioè primario) e nell'orientamento mediato con meta definita, sia appunto il semplice mantenimento di rotte rettilinee qualsiasi, atte a far sortire più o meno rapidamente da condizioni di stress: tale significato potrebbero avere le direzioni preferenziali più volte accertate, in assenza di altri riferimenti, in Molluschi, in Planarie e persino in Coleotteri Carabidi (Mletzko, 1969)."

www.treccani.it/enciclopedia/orientamento-degli-animali_(Enciclopedia-Nov...

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06/12/2011 16:13

Re:
eone nero, 06/12/2011 15.58:

Cercavo della documentazione scientifica sull'argomento, dato che ci sono ancora troppe ipotesi e giustamente come hai ricordato la scienza necessita di prove.

"Vi è per contro, molto più probabilmente, un transecting magnetico. In quest'ultimo decennio si sono moltiplicate prove inoppugnabili che gli animali sono capaci di rilevare le caratteristiche direzionali del campo magnetico terrestre e le sue variazioni stagionali e giornaliere (Martin e Lindauer, 1973). È possibile che uno degli usi della ‛bussola magnetica', oltre a quelli che ha in certe forme di orientamento posturale (cioè primario) e nell'orientamento mediato con meta definita, sia appunto il semplice mantenimento di rotte rettilinee qualsiasi, atte a far sortire più o meno rapidamente da condizioni di stress: tale significato potrebbero avere le direzioni preferenziali più volte accertate, in assenza di altri riferimenti, in Molluschi, in Planarie e persino in Coleotteri Carabidi (Mletzko, 1969)."

www.treccani.it/enciclopedia/orientamento-degli-animali_(Enciclopedia-Nov...





Su questo sono daccordo Eone! Anche i piccioni usano il campo magnetico terrestre per orientarsi in volo... Ma affermare la telepatia tra animali, beh mi sembra un pò avventato. Oh niente è impossibile per carità, ma di prove zero appunto.
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