Lo Stato Russo ha speso centinaia di miliardi di rubli per la ricerca sugli UFO. Invano?
Traduzione dal Settimanale "Nasha Versija" – La nostra versione dei fatti – 22-28 marzo 2010
Chi ritiene che la ricerca sugli UFO è un passatempo per persone esaltate e psichicamente instabili, deve attendersi un'autentica sorpresa: se ne è infatti occupato per decenni prima lo Stato Sovietico, poi quello Russo. Il livello delle ricerche fu sempre tenuto al massimo livello, e ad esse presero parte rispettivamente l'Accademia delle Scienze, il Ministero della Difesa e una schiera di Istituti e Centri di ricerca vari.
Tutti questi enti sono stati finanziati al massimo delle possibilità, e questo anche negli anni più difficili. Stabilire un contatto con le Civiltà Extraterrestri è stato un sogno di Brezhnev, Andropov, Eltzin, e soltanto Gorbachov ha avuto nei confronti degli UFO un atteggiamento scettico, e infatti sotto di lui i fondi per la ricerca di Civiltà Extraterrestri vennero tagliati di ben 4 volte. Gli ultimi dati pubblici sulle ricerche nel campo dei "fenomeni anomali" risalgono al 1999, ma dire che il programma fu interrotto, sarebbe come minimo ingenuo.
Fino al 1977 di tutti i fenomeni poco comprensibili in URSS si occupava solo ed esclusivamente il KGB. I suoi addetti non studiavano i fenomeni misteriosi, ma si limitavano a registrarli e a riferire "in alto". Non che tali fenomeni fossero pochi, anzi piuttosto il contrario, solamente che tali ricerche necessitavano di ben altri fondi, e il KGB aveva il suo da fare anche senza di loro.
Tutto cambiò nell'autunno del 1977. Il 20 settembre di quell'anno, verso le 4 di mattina, sopra la città di Petrozavodsk comparve e si librò nel cielo un oggetto di dimensioni enormi, simile ad una medusa, di diametro apparente attorno ai 100 metri.
Inizialmente tale oggetto rimase sospeso al disopra della città, dopodiché iniziò a muoversi lungo l'asse della centrale Via Lenin, indi si fermò ed aumentò di dimensione. La sua luminosità aumentò a sua volta, e l'UFO sommerse letteralmente la città di una miriade di fasci luminosi sottili e di colore rossastro, che crearono un meraviglioso effetto come di "pioggia battente" luminosa. La mattina successiva sui vetri degli ultimi piani delle case vennero rinvenuti dei sottili fori rotondi, e i relativi piccoli cerchietti di vetro vennero ritrovati appoggiati sui davanzali.
Tale tipo di "taglio" così perfetto e senza alcuna spaccatura o fessurazione, era impossibile da ottenere con la tecnica di allora. Ad alcune autovetture, che transitavano di notte nella vie della città, si bloccò l'impianto elettrico. Dal centro della città la "medusa" si spostò nella zona del Porto sul lago Onega, e si fermò nuovamente sulla verticale della nave all'ancora "Volgo-Balt", ricoprendo il cargo con la medesima "pioggia rossa". Dopo il "bombardamento" dei sottili raggi rossi, l'UFO prese ad alzarsi molto velocemente verso l'alto e scomparve nella volta celeste.
L'allora direttore dell'Osservatorio Idrometeorologico di Petrozavodsk Jurij Gromov riferì a proposito dell'accaduto che "gli addetti del Servizio Meteorologico della Carelia non avevano mai visto nulla di simile prima di allora". Lo strano fenomeno, nonostante l'ora notturna, venne osservato e contemplato da migliaia di persone. I testimoni furono talmente tanti che fu impossibile passare sotto silenzio l' avvenimento.
Dell'accaduto venne immediatamente informato personalmente il Segretario Generale del PCUS Leonid Brezhnev, che proprio in quel periodo manifestava una tendenza a credere all'ignoto; dopo l'infarto infatti consultò più volte persone con capacità extrasensoriali, tra cui la celebre veggente Dzhuna. Brezhnev ordinò di studiare il fenomeno di Petrozavodsk non in una sede qualunque, ma nientemeno che presso l'Accademia delle Scienze dell'URSS. Là gli studiosi e gli scienziati erano però poco inclini a prendere sul serio il fenomeno degli UFO, e i loro voli notturni nei cieli della Karelia.
Ma come dire di no a Brezhnev? E così gli Accademici presero la decisione di passare la palla ad un altro ente; fu così che l'Accademia delle Scienze costituì ex-novo una commissione mista con la partecipazione del Ministero dell' Istruzione Superiore dell'URSS, del Ministero della Difesa, del KGB, del Ministero degli Interni e di alcuni altri enti ed istituti.
Lo scopo ufficiale dello studio era: cercare di capire la natura dei fenomeni sconosciuti e, se si fosse riusciti, utilizzare i dati ricavati dallo studio sugli UFO per lo sviluppo del proprio complesso militar-industriale. Il Segretario Generale venne così soddisfatto. E nella migliore delle ipotesi ci sarebbe stata qualche ricaduta positiva per la Difesa...
E fu così che dopo qualche mese nel Piano Statale delle attività di ricerca e di studio venne inserito un punto aggiuntivo: quello relativo alla "Ricerca sui Fenomeni Anomali Atmosferici, sulle cause del loro verificarsi e sull'interazione di tali fenomeni con i mezzi e le tecnologie belliche e il relativo personale". Fu l'anno 1978 quello che diede l'inizio in URSS al programma statale di studio degli UFO. Negli USA tale programma venne iniziato nel 1947 (i vari progetti Sign, Grudge, Blue Book), in Inghilterra nel 1949; la Russia iniziò con un ritardo di 30 anni.
Dal momento poi che nei documenti ufficiali non era "conveniente" utilizzare l'acronimo "UFO", al suo posto venne deciso di utilizzare il termine più generico e evasivo di "Fenomeni Anomali". Per evitare una indesiderata risonanza nell'opinione pubblica, si decise di tenere le ricerche ad un livello "chiuso", vale a dire di segretezza. In forza di ciò la pubblicazione da parte dei Mezzi di Informazione di qualsiasi informazione sugli UFO venne assoggettata a una forma di censura, e i materiali da pubblicare dovevano preventivamente passare al vaglio dell' Accademia delle Scienze e dei suoi censori.
Nel 1978 nacquero 2 centri per lo studio degli UFO: presso l' Accademia delle Scienze dell'URSS e presso il Ministero della Difesa dell'URSS, centri che vennero rispettivamente denominati "RETE-AN" e "RETE-MO" (dalle iniziali dei due rispettivi enti, in russo). Il nome del progetto cambiò più volte: il 22 Agosto del 1980 con la risoluzione N. 255 riguardante il Complesso Militar-Industriale, la ricerca venne prolungata per il quinquennio 1981-1985 e venne inserita a livello di fondi da stanziare nel piano quinquennale con un nuovo nome: "Galaktika-AN", e dopo i successivi 5 anni venne ridenominata "GORIZONT-AN".
La decisione di dividere la ricerca in diverse unità di studio venne presa al fine di evitare mancanze di coordinamento per quanto riguardava i finanziamenti. I fondi venivano ricevuti dai ricercatori separatamente, ma i dati venivano comunque accumulati in un' unica base-dati. Il cosiddetto "Hangar-18" versione russa, era l'Istituto NII-22 (o anche Unità Militare N. 67947, dislocata a Mytishi, regione di Mosca). Vi era anche una filiale del NII-22 a Leningrado, l' Unità Militare N. 62728, e proprio là a detta di alcuni venne allestito un enorme "magazzino" atto a contenervi gli "artefatti cosmici" recuperati. I reperti UFO, insomma.
Il centro principale della "Rete-AN" divenne l'Istituto del Magnetismo terrestre, della ionosfera e della diffusione delle onde radio presso l' Accademia delle Scienze (AN) dell' URSS, sito a Troizk, e come responsabile accademico dedicato alla ricerca sugli UFO venne nominato l' accademico Vladimir Migulin.
Dal 1978 al 1980 ambedue le "Reti" ricevettero annualmente una somma pari a 40 mln di rubli. Negli anni successivi i loro budgets vennero incrementati di ben 6 volte, e per quei tempi era una vera e propria montagna di soldi. L'aumento dei finanziamenti venne deciso in quanto queste reti vennero incoroprate nel cosiddetto piano "Cittadella", che veniva direttamente seguito da Jurij Andropov, che all' epoca era al comando del KGB. Secondo la versione ufficiale, il piano "Cittadella" era stato approntato per la difesa della superficie terrestre dall'azione degli asteroidi, ma in una nota esplicativa in calce al piano si precisava: "...difesa dagli asteroidi e da altri eventuali oggetti cosmici, che possono rappresentare una minaccia". Lo scopo principale del piano "Cittadella" era l' esplorazione dello Spazio mediante l' utilizzo di 3-4 satelliti artificiali di grandi dimensioni dotati di motori atomici, fatti arrivare all' orbita di Plutone, il pianeta più distante a noi conosciuto del Sistema Solare. Il Razzo vettore "Energhja" che avrebbe in seguito portato in orbita la navetta "Buran", in realtà ne poteva portare due o addirittura tre di navette Buran, proprio in virtù del fatto che era stato progettato per portare in orbita i famosi "sputnik" del piano "Cittadella". Oltre al programma cosmico principale, ambedue le "Reti" parteciparono ad un altro programma, un programma cosiddetto di formazione. Sulla base dell' Unità Militare moscovita NII-22 (Unità 67947) nel 1981 venne costituito un ente di studio, il cui scopo era quello di creare l'equivalente sovietico dei cosiddetti "Uomini in Nero". Alla sua costituzione presero parte L' Istituto di studi Geodesici, cartografici ed aerofotografici di Mosca, il Ministero dell'Istruzione e l'Istituto di ricerche Spaziali.
Non è noto se tale istituto sia tuttora funzionante, ma al dicembre del 1999 non solo aveva al suo attivo molti studenti, ma era riportato anche nel registro degli Istituti Didattici del Ministero della Difesa della Federazione Russa. Tra le discipline studiate vi erano anche materie "esotiche", quali la "Classificazione degli Oggetti Non Identificati", poi le "Basi della Comunicazione con emissari di Civiltà Extraterrestri", ed anche le "Norme di sicurezza in caso di contatto con Oggetti di provenienza Extraterrestre". Farneticazioni? è possibile, e agli studenti sembrava così di primo acchito, ma gli esami su tali materie loro li dovevano dare...
Nel 1985 a capo del paese salì Mikhail Gorbachov, il quale, meravigliatosi della consistente spesa dedicata a programmi statali di ricerca così inconsueti, e in cui erano coinvolte un sì gran numero di istituzioni, quali il Ministero della Difesa e l'Accademia delle Scienze, decise di convocare a rapporto i responsabili delle "Reti". Come risultato venne decisa un' ulteriore ridenominazione del programma e una riduzione di 4 volte dei relativi finanziamenti. Di fatto nel budget rimasero solamente i fondi per la messa a punto delle ricerche del piano "Cittadella". Si racconta che Mikhail Gorbachov addirittura non volesse neppure prendere visione delle "testimonianze e prove che i soldi non erano stati spesi invano" – pare con riferimento a relitti di UFO ed altri reperti conservati presso l'Istituto NII-22. Inizialmente Gorbachov sembrava addirittura intenzionato a chiudere definivamente le "Reti", ma poi non lo fece, dopo che gli vennero sotto gli occhi i materiali relativi ai disastri aerei di Borisoglevskij, due disastri aerei in cui vennero coinvolti degli aerei militari di stanza presso la Base di Borisoglevskij, nella regione di Voronezh, non distante da Mosca. Il primo incidente accadde nell'aprile del 1984: l'equipaggio di un aereo da esercitazione MIG-21, in volo di istruzione, ricevette un avvertimento da parte della stazione radar di terra che un oggetto sconosciuto gli si stava avvicinando. Poco tempo dopo vi fu una collisione dell'aereo con l'oggetto, ed in seguito a tale urto il motore dell' aereo andò in panne, e l'aereo iniziò a precipitare. L'equipaggio riuscì a catapultarsi. Esattamente un anno dopo si verificò un altro incidente analogo. Ad un'altezza di 1500 metri venne individuato un oggetto volante sconosciuto in rotta di avvicinamento al secondo aereo, e a quanto pare la caduta coinvolse entrambi. Esaminando il punto di caduta, il gruppo demandato alle ricerche e all' individuazione dei resti individuò nel bosco il cadavere di un essere umanoide di 3,5 metri di altezza. Il "gigante" era ricoperto da una tuta di colore argentato.
Dopo la fine dell'URSS, sotto Eltzin le ricerche sui fenomeni anomali vennero continuate, ma finanziate in toto dal budget del Ministero della Difesa. E questo durò fino al 1993. Dopodiché non è noto in base a quale fondo di spesa continuarono le suddette ricerche. Però si sa che i fondi ci furono e vennero spesi sotto la supervisione e la gestione centralizzata di un presonaggio unico: il general-maggiore del KGB Gheorghy Ragozin, primo Vice di Korzhakov, facente parte dell' Apparato di Difesa Presidenziale, che dirottò su di sè tutti gli studi e le ricerche nel campo dei fenomeni anomali e paranormali. Ancora dai tempi in cui era ufficiale del KGB, vice capo del servizio di sicurezza del Presidente Eltzin, si occupava delle ricerche sui fenomeni paranormali, e veniva visto con un certo disprezzo da parte degli Accademici. E dicono che proprio a causa di tale fatto e di tali attività il Vice Presidente del Gruppo di Esperti dell'Accademia delle Scienze sui fenomeni anomali Julyj Platov ed il Coordinatore delle ricerche sui fenomeni anomali presso il Ministero della Difesa e l'Accademia delle Scienze dell' URSS Boris Sokolov presero l'iniziativa di pubblicare sul "Notiziario dell' Accademia delle Scienze Russa" un articolo intitolato "Studio degli Oggetti Volanti Non Identificati in URSS". Gli autori in tale articolo affermavano che in tutti gli anni di ricerche sui fenomeni anomali non era stato stabilito un solo contatto con Civiltà Extraterrestri, non era stato catturato un solo umanoide nè era stato preso e studiato alcun UFO.
Cosicchè tutti i soldi spesi per tale ricerca risultavano buttati al vento. Gli esperti fecero notare all' unisono che tale articolo suonava come un "requiem" per la ricerca UFO, ed era stato pubblicato proprio con l'intento di affossare definitivamente il "progetto UFO". Nel contempo però in tale articolo si riconobbero tre fatti sostanziali: per lunghi anni in Russia erano state portate avanti ricerche segrete sugli UFO; gli scienziati si trovarono effettivamente di fronte a degli Oggetti non Identificati veri e propri, che non erano in grado di spiegare; gli UFO potevano in qualche modo e in qualche misura essere associati ad alcuni disatri aerei avvenuti nei cieli della Russia. Ora è la volta di porsi una domanda: quali sono i risultati di 30 anni di ricerche? Che cosa è stato nascosto e conservato nei magazzini segreti dai ricercatori? Quando nel 1980 dal programma "Rete" fuoriuscirono l'Istituto delle Alte Temperature e l'Istituto delle Ricerche Cosmiche, parte degli artefatti oggetto degli studi venne trasferita al NII-22. Il trasporto della "manna" extraterrestre venne affidato ad un'organizzazione paramilitare, e durante il trasporto uno dei camion si capovolse; dal suo cassone caddero alcune "capsule" tasparenti, all' interno delle quali i militari stupefatti ed allibiti poterono osservare degli strani esseri di aspetto umanoide, conservati in un liquido tasparente. Gli umanoidi "sotto spirito" vennero anche visti da numerosi autisti di autovetture in transito, e dal momento che faceva già chiaro, di testimoni ce ne furono in abbondanza.
Tale vicenda venne anche citata nel cosiddetto "Libro Blu" del KGB, un file di documenti e di testimonianze sull'esistenza degli Oggetti Volanti Non Identificati che nel 1991 il Vice Presidente del KGB Nikolay Sham tasmise al cosmonauta Pavel Popovich, che al tempo era a capo dell'Associazione Ufologica Russa. Nella cartella c'era un sufficiente numero di documenti, come ad esemio le copie dei registri di lavoro e dei rapporti militari degli specialisti che avevano lavorato al programma "Rete-AN". In tale archivio vi sono ad esempio alcuni passaggi interessanti, come questo: "nel giugno del 1979 alcuni apparecchi volanti di provenienza ignota atterrarono nei pressi della città di Derzhavinsk, regione di Turgay, Kazakistan. Per oltre un giorno i loro equipaggi si trattennero a terra, occupandosi di un qualche tipo di ricognizione e ricerca, senza peraltro arrecare alcun disturbo nè danno alla popolazione locale. Gli Alieni erano molto alti, oltre i 3 metri, i loro corpi erano di colore nero, e all' altezza della vita portavano una specie di gonnellino. Sui loro volti non erano visibili nè naso, né bocca, ma soltanto due grandi occhi di colore rosato". E ancora un passaggio tratto sempre dal "Libro Blu": "Presso il poligono militare della regione di Nizhnij Novgorod, nei pressi della città di Dzherzinsk, vennero osservati ripetutamente oggetti volanti non identificati, e il comandante dell' Unità Militare N. 21374, che sovraintendeva all'Unità stessa, il general-maggiore Viktor Todorakiev, chiese ai superiori sul da farsi. I suoi superiori, certi che il loro sottoposto era completamente nel pieno delle sue facoltà fisiche e mentali, inviò a Dzherzinsk il segretario del programma "Rete-AN", la signora Inna Petrovskaja.
Ed ecco cosa riferì la signora Petrovskaja: "Sul poligono militare vennero osservati oltre 65 tipi diversi di UFO: semisfere luminose, sfere, dischi, cilindri, ellissi, che comparivano con frequenza fino a 6 volte al mese. Alcuni di tali oggetti atterrarono sul territorio della base militare". La Petrovskaja, fino ad allora scettica sugli UFO, come si suol dire "si ricredette", e insistette a lungo con i suoi capi affinchè installassero delle telecamere per monitorare quei siti in cui i "dischi" si facevano vedere con maggior frequenza.
Fantascienza? Allucinazione collettiva? Oppure queste storie sono state tutte inventate allo scopo di farsi accordare budgets multimilionari? Negli ultimi 10 anni abbiamo assistito ad una progressiva e graduale rinuncia a studiare ulteriormente gli UFO da parte dei governi di Francia, Inghilterra, Germania. Negli USA li si continua ancora a studiare segretamente. Oggi in Russia apparentemente gli Istutiti della "Rete" si occupano di altre cose, anziché degli UFO. Però 3 anni fa la "Rete" è stata ripristinata sulla base dell' Istituto delle ricerche strategiche dell' Accademia degli studi geopolitici. Adesso ha un altro nome, piuttosto inquietante: "Attacco – indirizzo volto all'organizzazione delle Ricerche nel campo dei fenomeni anomali in ambiente terrestre e cosmico". Probabilmente nel Progetto sono confluiti i funzionari – o parte di essi – che si occupavano dello studio degli UFO anche nei tempi sovietici.
E se le ricerche sugli UFO vengono ripristinate, significa che c'era e c'è tuttora qualcosa da ricercare...
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