Meteor-scatter - Approfondimento (quinta ed ultima parte)
Considerazioni sulla geometria del Meteor Scatter
Come visto, una meteora è in grado di diffondere un’onda radio incidente la relativa scia ionizzata. Tuttavia, prendendo in considerazione la posizione relativa della scia rispetto al trasmettitore e ricevitore, va notato che non sempre una meteora è in grado di riflettere onde radio verso il ricevitore. Le scie meteoriche debbono soddisfare precisi requisiti di natura geometrica, per poter essere utilizzabili in un collegamento radio.
Dal momento che le riflessioni speculari sono governate dal principio di Fermat (o del percorso ottico minimo), una meteora può produrre uno scattering di un onda incidente verso il ricevitore, solo se la sua traccia ionizzata è tangente ad un ellissoide, avente il trasmettitore ed il ricevitore come fuochi. Le meteore che non soddisfano questa condizione, non verranno “viste” dal sistema radio.
[IMG]http://i42.tinypic.com/30cpuuq.jpg[/IMG]
Condizioni geometriche per un eco meteorico tra trasmettitore e ricevitore
A seconda della posizione relativa del volume di scattering rispetto al ricevitore e trasmettitore, si possono avere echi in "Forward Scatter", "Back Scatter" e "Side Scatter". Immaginando di proiettare il volume di scatter, su un piano “orizzontale” contenente il ricevitore ed il trasmettitore, se l’angolo β tra il raggio incidente e la direzione del raggio diffuso/riflesso è prossima a 0°, siamo in condizioni di "Forward Scatter". Se β <90° siamo in condizioni di "Side Scatter", e di "Back Scatter" con β >90°.
[IMG]http://i43.tinypic.com/33eotp2.jpg[/IMG]
Tipologie di scattering, in funzione della posizione reciproca tra trasmettitore e ricevitore
Una teoria generale ed un modello matematico, da cui i meccanismi di Forward/Side/Back Scatter possono essere desunti come casi particolari, è stata a suo tempo sviluppata, ma la relativa trattazione esula dagli scopi di questo approfondimento.
La condizione di Forward Scatter è considerata la migliore per le osservazioni delle meteore con tecniche radio. Rispetto alle tecniche facenti uso del Back Scatter, permette di osservare meteore decisamente più deboli e a quote più elevate. Nei collegamenti radio, ciò si traduce in un numero di echi più elevato e con segnali in gioco più intensi.
Va notato che, in presenza di una distribuzione uniforme del radiante (meteore sporadiche), la densità di durata relativa degli echi presenta due massimi, corrispondenti a due aree dette “Hot Spots”. Esse sono dislocate a metà della tratta congiungente le due stazioni, su ciascun lato del midpoint della tratta stessa. Per “illuminare” una di queste aree, sarà quindi necessario un offset di puntamento (rispetto alla direzione forward) da parte dell'antenna. Questo offset è tuttavia significativo solo se la distanza tra ricevitore e trasmettitore è relativamente breve. In tal caso, il puntamento di un Hot Spot comune, equivale a ricercare le condizioni ottimali di Side Scatter.
Se la distanza tra le due stazioni è maggiore di circa 1000 Km., una tipica antenna direttiva in banda VHF, ha un lobo principale sufficientemente largo, da includere entrambi gli Hot Spots nel Main Lobe (lobo principale di ricezione/trasmissione), pur puntando semplicemente nella direzione Forward. Ciò equivale a dire, che nella maggior parte dei casi, i risultati migliori si ottengono semplicemente puntando nella direzione della congiungente le due stazioni.
Le meteore subiscono il processo di ablazione prevalentemente nella regione E della Ionosfera, attorno ai 100 Km. di quota. Per ogni sciame, si possono definire delle distribuzioni normalizzate delle quote di ablazione (percentuali di echi in funzione della quota). Si tratta di curve di tipo gaussiano, tipicamente centrate attorno ad un valore di quota di 95-100 Km.
La quota di ablazione, assieme ad altri parametri geometrici e le caratteristiche delle stazioni riceventi/trasmittenti (in primis i diagrammi di irradiazione delle rispettive antenne), influenza la massima distanza copribile in un collegamento radio via Meteor Scatter. Ad esempio, in banda 144 MHz la minima distanza per il Meteor Scatter “Forward” è intorno ai 700 Km., la massima intorno ai 2200 Km., con una distanza ottimale intorno ai 1300 Km.
La condizione generale per il verificarsi del forward scattering è che l’angolo tra il raggio incidente e la scia ionizzata, sia uguale all'angolo tra la scia stessa ed il raggio riflesso. I raggi riflessi che soddisfano questa condizione, giacciono su un cono avente la direzione della scia meteorica, come asse.
[IMG]http://i40.tinypic.com/14cwfaf.jpg[/IMG]
Cono di scattering da una scia meteorica
Prendendo in considerazione la sezione trasversale di scattering della scia, nonché la modalità con cui essa re-irradia (si può infatti definire un pattern di re-irradiazione, dipendente dalla polarizzazione dell’onda incidente), i raggi delle onde diffuse intersecano la superficie terrestre, illuminando un’area specifica detta "Footprint dell’eco meteorico".
La forma di quest'area, dipende da vari fattori (perlopiù geometrici), mentre la sua estensione è tipicamente, relativamente limitata (anche meno di 100 Km. quadrati).
Ciò significa che due diverse stazioni riceventi, potrebbero non essere in grado di ricevere lo stesso eco meteorico, anche se distanti tra loro solo pochi Km.
Per gli sciami di meteore, la posizione del radiante gioca un ruolo primario nel determinare il flusso meteorico che ci si può attendere in ambito Meteor Scatter. La “risposta del sistema” ad un determinato sciame è funzione dell'elevazione e posizione relativa del radiante, rispetto alla direzione della congiungente ricevitore-trasmettitore. Può essere pertanto definita una Funzione di Osservabilità, per un dato sciame ed una data direzione Rx-Tx (ricevitore-trasmettitore). L'Osservabilità è una misura dell'“efficienza” dello sciame, nel fornire meteore con la geometria adeguata per il collegamento radio su una determinata tratta; il tutto, in funzione del tempo.
[IMG]http://i44.tinypic.com/2wnmh3r.jpg[/IMG]
Rappresentazione grafica di funzione di osservabilità, su una tratta radio definita
La funzione di osservabilità è dovuta alla combinazione di diversi effetti. Dipende dall’area di scattering vista sia dal trasmettitore che dal ricevitore, e dalla cosiddetta "Funzione di Illuminazione" (combinazione dei diagrammi di irradiazione di ricezione e trasmissione). Vi è inoltre una dipendenza, dalla latitudine del midpoint della tratta radio. In ogni caso, i termini di maggior peso nella funzione di osservabilità, dipendono dalle coordinate (Azimut, Elevazione) del radiante, rispetto alle location di trasmettitore e ricevitore.
Entrambe le coordinate (Azimut ed Elevazione) del Radiante, variano rispetto al tempo nel cielo dell’osservatore, visto che nel corso di una giornata, a causa della rotazione della Terra attorno al proprio asse, il radiante si muove a velocità costante lungo un percorso circolare a declinazione costante, attorno al polo nord celeste. Il valore della funzione di osservabilità, varierà di conseguenza in funzione del tempo nel corso della giornata; in prima approssimazione, la funzione di osservabilità ha una periodicità di 24 ore.
A proposito dell'elevazione del radiante sull’orizzonte, è stato dimostrato (sia matematicamente che sperimentalmente) che il massimo dell’osservabilità nello spettro radio è ottenibile con elevazioni del radiante comprese tra 40 e 50 gradi sull'orizzonte. L’effettivo valore di elevazione per la massima osservabilità, dipende dai diagrammi di irradiazione delle antenne riceventi e trasmittenti coinvolte.
Il valore della funzione di osservabilità di un dato sciame (e con esso il flusso meteorico associato), diminuisce quando il radiante è troppo basso (o troppo alto) rispetto l’orizzonte.
Naturalmente, il valore delle funzione di osservabilità è zero quando il radiante dello sciame è sotto l’orizzonte. Con orizzonte in genere si intende, per semplicità, l’orizzonte locale dell’osservatore, anche se sarebbe più corretto ragionare in termini di elevazione del radiante al midpoint della tratta.
Per quanto riguarda la dipendenza della funzione di osservabilità dalla coordinata di Azimut del radiante, in prima approssimazione la funzione di osservabilità raggiunge il massimo, quando la direzione osservatore-radiante è ortogonale alla direzione della congiungente ricevitore–trasmettitore. Proiettando il tutto su un piano, ciò significa che la scia meteorica, proveniente dal radiante, risulta essere ortogonale alla congiungente ricevitore-trasmettitore.
In altre parole, la direzione di massima efficienza radio per un dato sciame è sempre ruotata di 90 gradi rispetto alla direzione del relativo radiante. Per esempio, un collegamento in direzione Nord-Sud, godrà delle migliori condizioni di efficienza, quando il radiante si trova in direzione Est (o Ovest) rispetto l’osservatore.
L’influenza della coordinata di Azimut del Radiante è particolarmente significativa nella modulazione del flusso di meteore più deboli. Per contro, le meteore più luminose, a causa della formazione di volumi di scatter distorti (detti a seconda dei casi “Glints” o “Blobs”) all’interno della scia iperdensa, danno luogo ad echi in qualche modo meno dipendenti dalla geometria e dal percorso della scia. In tal caso, l’efficienza geometrica dipende prevalentemente dall’elevazione del radiante.
Va ricordato che l'osservabilità radio, non è una misura dell’effettiva attività meteorica dello sciame!! L’attività è determinata solamente dalla distribuzione di meteoroidi all’interno dello Stream. L'osservabilità è una misura di quanto un osservatore può essere in grado di rilevare meteore di un determinato sciame, a prescindere da quante meteore di detto sciame stanno effettivamente entrando in atmosfera.
L'osservabilità radio, può quindi essere usata per ricavare l'effettiva attività meteorica di un determinato sciame. Una volta misurato il Radio Hourly Rate, ed effettuata la riduzione dei dati (correzione per echi sovrapposti, estrazione del background stimato di meteore sporadiche), i rimanenti “echi di sciame” possono essere moltiplicati per l'inverso della funzione di osservabilità in un determinato istante di tempo, per ottenere una stima dell’effettivo flusso meteorico associabile allo sciame, nello stesso intervallo di tempo.
Fonte: "INTRODUZIONE AL METEOR SCATTER" di
Massimo Devetti IV3NDC (file pdf)
[Modificato da Regulus83 05/09/2013 03:12]