Biocombustibili dalle foreste : emissioni di CO2 in aumento

I nuovi risultati sembrano confutare un'ipotesi di base dello sfruttamento delle biomasse a scopo energetico


La produzione di combustibili da colture agro-forestali continua a mostrare luci e ombre: un ultimo studio in ordine di tempo mostra come uno sfruttamento in questo senso delle foreste della West Coast degli Stati Uniti produrrebbe un incremento del 14 per cento delle emissioni di anidride carbonica delle stesse foreste.

Tale conclusione è evidentemente in contrasto con una delle ipotesi fondamentali che spingerebbero verso la produzione di biocombustibili, secondo cui quest'ultima avverrebbe senza e emissioni di gas serra o addirittura diminuendole complessivamente.

Lo studio, apparso sulla rivista Nature Climate Change, è firmato dal College of Forestry della Oregon State University (OSU) e altri istituti tedeschi e francesi ed è stato finanziato dal Dipartimento dell'energia degli Stati Uniti.

Negli ultimi quattro anni, gli studiosi hanno analizzato 80 tipi di foresta in 19 eco-regioni negli stati dell'Oregon, di Washington e della California, passando da foreste pluviali temperate ai boschi semi-aridi, e comprendendo terreni sia privati sia pubblici, quindi con diverse strategie di gestione. Sono stati considerati 27 parametri, compreso il ruolo degli incendi, delle emissioni evitate grazie allo sfruttamento della bioenergia, la sostituzione del prodotti boschivi, delle infestazioni degli insetti, dello sfoltimento della vegetazione, dei processi necessari alla produzione di biocombustibili e altri.

“Sulla costa ovest degli Stati Uniti abbiamo trovato che la rimozione delle biomasse dalla foresta e il loro utilizzo per la produzione di bioenergia in qualunque forma rilascerebbe più anidride carbonica in atmosfera rispetto alle pratiche di gestione convenzionali”, ha spiegato Tara Hudiburg, ricercatrice dell'OSU che ha guidato lo studio. “Si assume generalmente che la bioenergia derivata dal legno possa essere a impatto zero per quanto riguarda le emissioni di carbonio, poiché la foresta ricresce e vi è la possibilità prevenire la CO2 prodotta con gli incendi: purtroppo però le emissioni dovute a tutte queste attività sono maggiori di quelle che si intendono evitare”.

L'unica eccezione è rappresentata da quelle foreste che sono ad alto rischio d'incendio, la cui capacità di sequestro viene minacciata da infestazioni di insetti o dalla siccità. In questi casi lo sfoltimento e lo sfruttamento delle biomoasse a scopi energetici può determinare in effetti una diminuzione delle emissioni di CO2.

fonte dati :http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/Biocombustibili_dalle_foreste:_emissioni_di_CO2_in_aumento/1349950

Molti interessante questo studio.
Be, quando si parla di biocombustibili tutti pensano che stiamo risolvendo dei problemi al pianeta, invece secondo questo studio la cosa non sarebbe proprio "pulita" per la nostra Terra.

_Thomas88_, 25/10/2011 12.08:

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Molti interessante questo studio.
Be, quando si parla di biocombustibili tutti pensano che stiamo risolvendo dei problemi al pianeta, invece secondo questo studio la cosa non sarebbe proprio "pulita" per la nostra Terra.

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e si Thomas ,penso che quando ci sia troppa produzione di qualsiasi cosa, difficilmente sia anche ecocompatibile

KOSLINE, 25/10/2011 20.23:

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e si Thomas ,penso che quando ci sia troppa produzione di qualsiasi cosa, difficilmente sia anche ecocompatibile

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Vero!

In teoria queste fonti di energia sono molto anche legate ai fenomeni climatici...in che senso; nel senso che nelle zone poco piovose il fattore emissione di anidride carbonica fumante fà molto danno.

Diciamo che più pioggia aiuterebbe a fare decadere un po' questa statistica (secondo mè).

Finche' continueremo a bruciare quale che siano i combustibili l'anidride carbonica non potra' che aumentare.
A quella che produce l'uomo poi si aggiunge quella che il pianeta con i suoi cicli vitali mette in atto per cui siamo destinati comunque ad un aumento esponenziale della CO2 anche perche' le fonti energetiche alternative sono troppo poche e sviluppano troppo lentamente.

Ma non esistono neanche soluzioni a sostituire i combustibili fossili o organici.

Bel guaio per il pianeta.

Su questo Eone non sono del tutto d'accordo.
Una volta un alto dirigente della Snamprogetti in mia presenza ha detto all'incirca questa frase: "Se si continuano a scavare pozzi ed a sfruttare giacimenti di gas è perchè il profitto è ancora notevole, non ha senso investire massicciamente adesso nella diffusione di fonti alternative di energia fino a che questi margini saranno possibili, nel momento in cui questa situazione si ribalterà tutti noi titeremo fuori dai cassetti le soluzioni alternative, tanto chi vuoi che abbia i soldi per diffondere a livello globale la distribuzione di nuove fonti di energia se non le multinazionali del petrolio?"

Ora, la cosa che mi colpì di più fu il fatto che questa persona dava per scontato che le tecnologie sono li in attesa per essere sfruttate.

Non dico che hanno già in mano la chiave di volta ma questa discussione e tante altre cose che nel mondo dell'Oil & Gas dove lavoro ho visto mi fanno sempre pensare che il profitto sia il fattore determinante nel superamento dei combustibili fossili.

Ovviamente è una mia impressione ma visto cosa accade anche nel piccolo non credo di essere molto distante dalla realtà, guardate il mercato delle Televisioni, in cinque anni ci hanno venduto a prezzi folli: LCD, Plasma, Led, HD ready, Full HD e quantaltro vendendoci tecnologie superate di volta in volta per lucrare e di fatto "rallentando" il progresso per scopi di lucro.

Qualcuno mi spiega per quale motivo non dovrebbe essere così nel campo dell'energia dove gli interessi sono di gran lunga maggiori?

(richard), 26/10/2011 13.20:

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Finche' continueremo a bruciare quale che siano i combustibili l'anidride carbonica non potra' che aumentare.
A quella che produce l'uomo poi si aggiunge quella che il pianeta con i suoi cicli vitali mette in atto per cui siamo destinati comunque ad un aumento esponenziale della CO2 anche perche' le fonti energetiche alternative sono troppo poche e sviluppano troppo lentamente.

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Ho capito benissimo il tuo discorso Richard ma non sono daccordo di equiparare i fumi dei biocombustibili con quelli dei gas o benzina.
Hanno elementi inquinanti totalmente differenti.
Il fumo provocato da trucciolato per esempio può essere smaltito con una bella e grade pioggia.