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Incidente del cargo Progress, sospeso il lancio di navicelle Soyuz; a rischio il programma ISS

Ultimo Aggiornamento: 01/09/2011 11:26
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31/08/2011 11:42

Avrebbe dovuto rifornire la Stazione Spaziale Internazionale. La perdita del cargo russo Progress mercoledì scorso ha sconcertato l’industria aerospaziale a livello mondiale.
Trasportato dal razzo Soyuz, è precipitato nel sud della Siberia occidentale circa cinque minuti dopo il decollo.
Roskomos, l’agenzia spaziale russa, ha deciso di sospendere il lancio di navicelle Soyuz fino a quando non saranno chiarite le cause dell’incidente.
Il prossimo volo con a bordo astronauti, previsto per fine settembre, è stato rinviato di almeno un mese. Dal pensionamento delle navicelle americane avvenuto quest’estate, la Russia è diventato il principale rifornitore della ISS. Per ora la Nasa non parla di emergenza.
“Siamo in buone condizioni dal punto di vista logistico per resistere alla perdita di rifornimenti all’ISS”, spiega il manager della Nasa Mike Suffredini. “Infatti se ci fossero problemi potremmo sopravvivere diversi mesi senza rifornire di nuovo la stazione”.
Ma Ivan Moisseyev, il direttore scientifico dell’istituto di politica spaziale di Mosca non esclude scenari più radicali. L’abbiamo contattato al telefono. “Il rifornimento dell’ISS può essere assicurato dal Giappone e dalla Francia”, sostiene Moisseyev. “Hanno buoni veicoli. Ma vengono lanciati molto raramente e non si puo’ contare su di loro per un approvvigionamento regolare in caso di cambiamenti strutturali gravi. Se un incidente simile si riproduce, sia con Soyuz che con Progress, occorrerà evacuare l’ISS”.
E’ il primo incidente avvenuto ad un veicolo cargo russo da trent’anni a questa parte. Ma nel corso degli ultimi nove mesi Roskomos ha perso non meno di sei satelliti in seguito a problemi tecnici.
Il settore aerospaziale russo ha accumulato un ampio ritardo tecnologico, fin dagli anni sessanta. Se è vero che il settore ha disposto di risorse quasi inesauribili sotto l’Unione Sovietica, l’accento è stato però messo sula produzione di massa piuttosto che sulla qualità.
Ridotti negli anni novanta, i finanziamenti sono in costante aumento dal 2005. Resta il problema della forza lavoro sottopagata Roskomos: lo stipendio di un ingegnere alle prime armi è la metà dello stipendio medio moscovita.
Come gli americani, gli europei restano ottimisti. L’agenzia spaziale europea ha investito circa 500 milioni di euro nella costruzione di una nuova area di lancio nella Guiana Francese per il vettore russo, la prima missione è prevista a novembre.

Fonte: euronews,net
it.euronews.net/2011/08/29/incidente-del-cargo-progress-sospeso-il-lancio-di-navicell...


A rischio anche la ISS...

ISS, stazione orbitante senza equipaggio?

A Houston e a Mosca si sta valutando l’abbandono della stazione spaziale da parte degli astronauti. La prospettiva è diventata molto seria in queste ore dopo l’annuncio dell’agenzia spaziale russa Roskosmos di non procedere al lancio del prossimo equipaggio previsto il 22 settembre. La partenza non avverrà prima della fine di ottobre, nella più rosea delle previsioni. Ma l’indicazione era solo routine. La realtà è più complicata e si presenta come la prima crisi della stazione internazionale dopo il ritiro dello shuttle. Da allora, 21 luglio, la grande base orbitale costata cento miliardi di dollari è nelle mani dei russi che sono i soli a possedere un veicolo per il trasporto degli astronauti, le vecchie navicelle Soyuz nate sessant’anni fa e poi aggiornate. Per raggiungere lo spazio utilizzano un razzo Semiorka, lo stesso che ha portato Yuri Gagarin in orbita nell’aprile di cinquant’anni fa. Con lo stesso razzo si portano i rifornimenti alla stazione con una navicella automatica Progress. La settimana scorsa, mercoledì, un lancio di Progress è fallito perché il suo stadio superiore si è spento prima dei nove minuti necessari.
Il lancio - I computer avevano rilevato una caduta di pressione nel propulsore e lo hanno spento dopo soli 5 minuti e mezzo di volo. Così il veicolo non ha raggiunto la necessaria velocità orbitale ed è precipitato a terra sui monti Altai ai confini tra Mongolia e Cina. Le tre tonnellate di rifornimenti che aveva a bordo (ossigeno, acqua, vestiti, alimenti, apparecchiature ecc.) sono andate ovviamente perdute ma questo non pone grandi problemi perché a bordo della stazione ci sono riserve che garantiscono la vita dell’equipaggio sino al marzo dell’anno prossimo. Il guaio nasce invece per il ricambio degli equipaggi.
Il programma - Il 22 settembre doveva partire il nuovo (Shkaplerov, Ivanishin e Burbank) sostituendo l’attuale della “spedizione 28” formato da Borisenko, Samokutyaev e Garan, lassù dal 5 aprile. L’altro terzetto oggi a bordo (“spedizione 29”: Fossum, Volkov e Forukawa) partito invece il 7 giugno sarebbe dovuto rientrare il 16 novembre. Ciò avrebbe permesso il lancio il 30 novembre di Kononenko, Pettit e Kuipers dell’Esa europea. Tutto il programma salta. Intanto i tre della “spedizione 28” sono stati invitati a prolungare la loro permanenza a bordo fino al 16 settembre sperando che nel frattempo la commissione di tecnici russi e americani riesca a trovare la causa del guaio e a risolverlo. Se così non fosse la successiva opportunità di ritorno (ci devono essere condizioni di luce diurna nella zone di atterraggio) si presenterebbe alla fine di ottobre. Ma ciò porrebbe un problema serio perché si andrebbe oltre i 200 giorni di vita garantiti della Soyuz. Il perossido d’idrogeno che alimenta i propulsori si degrada con il tempo. Se la soluzione richiederà altro tempo entro l’anno scadrà anche la permanenza in orbita dell’altra navicella che dovrebbe riportare a casa l’equipaggio 29. Quindi dovrà forzatamente chiudere la missione. A quel punto la stazione rimarrebbe vuota, senza astronauti a bordo.
Le paure della NASA - «L’aumento del rischio non è insignificante», dice diplomaticamente Mike Suffredini, manager del programma stazione alla Nasa. «Lasciare la stazione senza uomini a bordo è molto rischioso – sottolinea e precisa – perché si potrebbe perdere». La grande base estesa come un campo di calcio può essere gestita dai centri di controllo terrestri di Houston e Kalingrad ma se nasce un problema che richiede l’intervento umano, magari con una passeggiata extraveicolare, allora non si può fare nulla e per l’International Space StationIss le difficoltà sarebbero insormontabili. Per avere sufficienti garanzie, prima che un nuovo equipaggio cavalchi di nuovo un razzo Semiorka si intendono effettuare due lanci dei veicoli automatici Progress il cui stadio superiore (il terzo) è, appunto, uguale nei lanci delle navicelle Soyuz. Sembra incredibile come l’aspetto dei collegamenti umani con Iss (che ha richiesto uno straordinario investimento) sia stato così sottovalutato da parte americana. Per il futuro il volo umano, anello critico delle attività spaziali e che deve soddisfare diversi obiettivi, come ha ricordato di recente il direttore generale dell’Esa, Jean-Jacques Dordain, dovrebbe essere materia di una maggiore collaborazione e integrazione fra le varie agenzie.

Fonte: Corriere della sera.It
www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/11_agosto_30/caprara-iss-spazio_1cd543f4-d32f-11e0-874f-4dd2e67056...
[Modificato da _Thomas88_ 31/08/2011 11:50]
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31/08/2011 13:26

Non ci voleva proprio :(
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31/08/2011 21:29

si è un bel problema: anche se la nasa fa in modo di accelerare lo sviluppo dei nuovi lanciatori privati americani, il tempo non basta. forse saranno pronti per la prima meta del 2012.

comunque ho letto che i russi vogliono fare almeno due-tre lanci senza equipaggio, prima di riprendere le spedizioni umane con le Soyuz.
se il problema verrà risolto e questi lanci di prova avranno effetto positivo, allora si ricomincerà con i lanci umani. ma il tempo scorre. forse la iss dovrà essere abbandonata davvero per qualche mese ... [SM=g8884]
[Modificato da bambino_69 31/08/2011 21:35]
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Utente Master
01/09/2011 11:26

Speriamo veramente che riescano a risolvere questo problema...e che ritorni pienamente attivo il programma ISS.
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