Risorse: Regolamento | Assistenza e Aiuto | Comunicazioni generali   Condividi:    
Visita il sito Ufoonline.it 
per ulteriori notizie, immagini e commenti.

Archivio + Ricerca + Opinioni + Tag + Speciali + Vostri avvistamenti 

Ricerca per anno di tutti gli articoli2010 - 2011 - 2012 - 2013 - 2014  TAG articoli archiviati sul sito:

Ufo | Marte | Scienza | Misteri | CropCircles | CoverUp | Seti | Astronomia | UfoinTv | Criptozoologia  

2012 | Sole | Interviste | Editoriali | Neo | Religione | Avvistamenti | Storia | Analisi | Luna 

Abductions | Droni | Astrobiologia | Paleoastronautica | Disastri | Complottismo | Terra


 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Vota | Stampa | Notifica email    
Autore

1933, il disco volante che cadde su Vergiate

Ultimo Aggiornamento: 28/11/2010 20:01
OFFLINE
Post: 54
Registrato il: 15/11/2010
Sesso: Maschile
[IMG]http://oi65.tinypic.com/2hq8bb5.jpg[/IMG]
Utente Praticante
17/11/2010 21:00

TROVATO L'HANGAR DEL DISCO da UFO Notiziario di novembre - 2000. Articolo di Alfredo Lissoni



Le ricerche sugli X-files di Mussolini vanno avanti ed ogni giorno nuovi elementi confermano l'autenticità dei documenti, delineando parimenti un quadro sempre più completo ed intrigante, composto da insabbiamenti, azioni di guerriglia e trame tessute per mettere a tacere una scomoda verità. Oggi i mass media, brutalmente censurati negli anni Trenta, si sono presi una rivincita "morale" dando ampio risalto a questo giallo del Ventennio: i documenti fascisti sono stati mostrati dal nostro Roberto Pinotti nello Speciale Tg1 andato in onda sabato 30 settembre ed interamente dedicato agli UFO, durante il quale, fra l'altro, l'Aeronautica Militare ha aperto i propri dossier. E la rubrica Tentazioni de "Il Giorno" ai files fascisti ha dedicato un'intera pagina il 7 settembre scorso, con una dettagliata inchiesta del giornalista Gabriele Moroni.
É stato proprio "Il Giorno" il primo ad ipotizzare, su mia indicazione, che il disco volante recuperato dai fascisti all'alba del 13 giugno del '33 fosse stato nascosto negli stabilimenti della Siai Marchetti di Vergiate o Sesto Calende, due località confinanti in provincia di Varese. Sono giunto all'identificazione del posto grazie ad una serie di elementi combacianti. In primo luogo, la zona dell'atterraggio doveva essere nel milanese o in Lombardia; lo dimostrava il fatto che le veline Stefani che riferivano del recupero partissero dall'Ufficio Telegrafico di Milano e non, ad esempio, da Roma o da una sede giornalistica periferica; Vergiate si trova in provincia di Varese; a cinque minuti di macchina c'è Sesto Calende, sul fiume Ticino, al confine con Novara. A Sesto Calende e a Vergiate (e nella vicina S.Anna) la Siai Marchetti aveva i propri stabilimenti ove venivano costruiti gli aerei militari. A Sesto vi erano gli uffici dirigenziali, a Vergiate gli stabilimenti veri e propri, a S.Anna i cantieri che in seguito ospiteranno la Decima Mas. A Sesto e Vergiate erano di casa Italo Balbo e Filippo Eredia, suo braccio destro. Balbo, lo apprendiamo dai documenti fascisti, era uno dei vertici del Gabinetto RS/33 (ed era in stretto contatto con Marconi, come dimostra un articolo su "La Sera" del 15-7-33, circa alcuni telegrammi amichevoli fra i due personaggi). La storia ufficiale ci dice che Balbo "era solito partire per le sue imprese aviatorie proprio da Sesto Calende" (meglio ancora: dal campo di volo dell'adiacente Vergiate). Filippo Eredia, responsabile dell'Ufficio Meteorologico di Stato (forniva a Balbo le condizioni atmosferiche per le trasvolate oceaniche) era di casa negli stabilimenti della Marchetti (vi sono foto che lo ritraggono a S.Anna). Dopo la guerra quest'ultimo divenne, curiosamente, uno dei più strenui scettici d'ufficio del fenomeno UFO. Ancora, altre indicazioni spingevano la mia attenzione nella zona di Varese. In primo luogo, il fatto che, dopo il recupero del disco, era stato proprio un giornale varesino, la "Cronaca Prealpina" del 20 giugno, a dare notizia con enfasi dell'esistenza di forme di vita su Marte in contatto con uomini della Terra; in secondo luogo il fatto che negli anni immediatamente successivi il dopoguerra continuasse a circolare nella zona la voce che a Vergiate fossero custoditi dischi volanti terrestri.
Ho personalmente reinchiestato il caso di Tradate di Varese. Nel 1950 l'operaio Bruno Facchini di Abbiate Guazzone s'imbatté, in un bosco, in un disco volante sceso al suolo e nei suoi occupanti. A ricordo di quell'esperienza, Facchini portò sempre sull'addome gli effetti (da scossa elettrica) provocatigli da un fascio di luce sparatogli contro dagli alieni; conservò inoltre frammenti del disco volante, lasciati a terra dagli extraterrestri, intenti ad effettuare sul disco un lavoro di saldatura. Ciò che pochi sanno è che quando Facchini si imbatté nel disco, pensò subito fosse un prototipo americano custodito a Vergiate. Proprio gli americani, che durante la guerra bombardarono ben nove volte lo stabilimento Marchetti di Vergiate tentando di distruggere qualcosa a tutti i costi, risparmiarono Sesto Calende, sebbene sorgesse accanto ad uno strategico ponte in ferro sul Ticino. Forse gli americani, venuti a conoscenza del fatto che negli uffici della Marchetti vi erano preziosi incartamenti, decisero di risparmiare Sesto. E a guerra finita, negli anni Cinquanta, l'US Air Force si affrettò a mettere le mani sugli stabilimenti di Vergiate, improvvisamente adibiti ad hangar manutentivi per gli aerei americani.
Altri elementi ancora mi spingevano ad investigare in questa direzione. Va detto che negli ultimi mesi diverse teorie sui files fascisti sono state veicolate su pubblicazioni varie; riguardavano in parte il crash (sebbene nei documenti si parlasse solo di atterraggio) del disco volante del '33; veniva avanzata l'ipotesi di un guasto causato da un fulmine, chiaramente ispirandosi al crash di Roswell. Sin dall'inizio della mia indagine era bastato controllare il bollettino meteo dell'Osservatorio di Milano Brera per escludere a priori questa ipotesi: quel giorno il cielo era semicoperto, occasionalmente piovoso. Non vi erano stati furiosi temporali. Ma proprio per questo motivo saltava subito agli occhi come una forzatura, una bugia male orchestrata, la notizia che un misterioso lampo di luce schiantatosi nella notte sullo "stradale tra Magenta e Novara" fosse un banale fulmine. L'unica pubblicazione che si azzardava a riportare la notizia (con un certo ritardo) era la Domenica del Corriere del 9 luglio; riferiva assai stringatamente di ben cinque operai, uno dei quali ferito molto gravemente, colpiti... da un unico fulmine!. Non poteva sfuggirmi la connessione con il documento senatoriale del Gabinetto RS/33 che imponeva di ricondurre il "fenomeno" ad una spiegazione astronomica. Non ho mai scritto prima di questa scoperta perché volevo esserne sicuro (in fondo, nei giorni immediatamente precedenti o successivi l'atterraggio dell'UFO vi erano state diverse convenzionalissime cadute di fulmini).
Solo qualche mese fa ho potuto finalmente avere le prove definitive che da tempo cercavo. Un amico militare mi aveva fornito una mappa dell'Aeronautica americana che indicava la dislocazione tattica dei principali aeroporti italiani negli anni Quaranta. Nel Nord Italia la più grande concentrazione era proprio attorno al milanese. Era evidente che qualunque ordigno fosse stato recuperato in zona, sarebbe stato occultato nel più vicino hangar aeronautico di fiducia. Vergiate era legato a doppio filo con il Gabinetto RS/33. Non solo. Grazie ad una preziosa collaborazione potei scoprire che negli uffici dirigenziali di Sesto Calende lavorava un funzionario a nome Aldo Moretti. Ricordate il misterioso "caso Moretti" del quale i carteggi fascisti dicevano che "non si poteva parlare se non a quattr'occhi data la delicatezza e la particolarità della vicenda"? Moretti veniva citato in una velina Stefani indirizzata ad un misterioso Alfredo (ipotizzai potesse essere un giornalista di "Anno XIII"). "Se mi chiedi un consiglio, eccolo: non dire a nessuno, ripeto a nessuno e ciò comprende i parenti più stretti, quanto hai visto", consigliava la missiva. Un Moretti è tra i funzionari della Siai Marchetti. Il suo nome viene indicato in un bollettino parasatirico del dopolavoro della Siai Marchetti, lo Zic (1). Viene indicato come "funzionario della D.O.", probabilmente della Direzione Operativa. Cosa aveva mai combinato questo Moretti per diventare un innominato? Aveva incendiato l'hangar che custodiva il disco volante (o quanto ne restava)! Negli archivi dei repubblichini il solerte e fedele funzionario veniva improvvisamente disegnato come un pericoloso partigiano; i carteggi che lo riguardavano erano però volutamente fumosi, quasi si stesse cercando di cancellarne per sempre l'identità (come consigliavano le veline Stefani). Lapidaria la citazione nei documenti della Guardia Nazionale Repubblicana di Varese, circa "alcuni elementi entrati nella clandestinità, certi Moretti e Tiferi da Sesto Calende".
La conversione di Moretti dovette avvenire dopo il 1940. Sino al 6 settembre di quell'anno Aldo Moretti era ancora uno stimato dirigente di regime; sembra collegato il fatto che proprio nel 1940 il Gabinetto RS/33 terminasse le investigazioni sugli UFO e passasse l'intera documentazione ai nazisti. Tre anni dopo Moretti decise di ribellarsi. L'incendio del capannone della Siai di Vergiate è datato 17 marzo 1943. Quanto danno fece quell'incendio doloso non è dato di saperlo. Non è detto, nei carteggi RS/33, quanta documentazione (o reperti) le avide mani dei nazisti ci abbiano lasciato dopo il 1940. Non possiamo quindi stabilire se a Vergiate, all'epoca dell'incendio, vi fosse ancora il disco, o semplici frammenti di UFO, o ancor più banalmente carteggi segreti, fotografie e schizzi del velivolo. Questo materiale è probabilmente andato distrutto per sempre, sebbene vi sia una speranza che ne possa esistere copia. Un nostro collaboratore ricorda una mostra di disegni del dopoguerra, realizzati (prima del 1947) da "malati di mente" d'Italia. Fra i tanti bizzarri schizzi, alcuni raffiguravano chiaramente lo spaccato di un disco volante, disegnato da un matto prima che si cominciasse a parlare di UFO. Li aveva realizzati il misterioso personaggio citato nei carteggi fascisti come "il caso analogo conclusosi con il ricovero in manicomio"?
Identificare nella zona di Sesto e Vergiate i luoghi del primo cover up UFO dell'età contemporanea ci spinge ad alcune riflessioni. In primo luogo, Sesto Calende si trova sul Ticino. Ed i nostri lettori sanno che da tempo immemorabile il "triangolo" che va dal Ticino pavese a quello novarese e comprendente la punta varesina è zona di intensissima attività ufologica. Il dossier al riguardo è voluminosissimo. É solo un caso? O c'è un legame con i fatti del 13 giugno del '33? Una teoria analoga è stata proposta per Hessdalen; anche in quell'occasione le ripetute e continuate apparizioni UFO sono state spiegate da alcuni con un incidente alieno. Siamo nel campo delle supposizioni; sappiamo però che nei giorni successivi il recupero la vita dei funzionari delle località coinvolte venne improvvisamente stravolta. I dirigenti della Macchi varesina, l'altra società che costruiva aerei militari assieme alla Marchetti, venivano spostati e sostituiti da tale ingegner Paolo Foresio, un fedelissimo che proveniva dal Genio Navale (2); a Milano il questore Pietro Bruno veniva rimosso e rimpiazzato dal questore di Trieste Gaetano Laino; il 26, "alla presenza di S.E il Prefetto, gr. uff. Fornaciari", il Segretario Federale del Fascio console Erminio Brusa (che evidentemente sapeva troppo) veniva trasferito e sostituito "dal nuovo segretario federale Rino Parenti (3)". Non solo. Probabilmente la milizia fascista aveva rastrellato tutta la zona incriminata; non si spiegherebbe altrimenti l'improvvisa mobilitazione di fedelissimi da Cuggiono (VA), da Como e dalla Brianza. Cercavano qualcosa? O nascondevano qualcosa? Fatto sta che la stampa dell'epoca riferisce che il 17 giugno venivano allertati "i Comandanti di Fascio, i Capi Centurie e gli aiutanti in seconda dei Fasci Giovanili di Combattimento" della cittadina di Cuggiono, che guarda caso è proprio tra Varese e Milano; e veniva messa in allarme la sede del Fascio di Carate in Brianza (4); la mobilitazione si estendeva sino a Como, ove il 23 giugno si approntava un imponente raduno di camice nere (5). E ancora, pochi giorni dopo l'atterraggio UFO, si precipitava a Milano, inaspettatamente, nientemeno che la Regina (6). La versione ufficiale fornita dalla stampa fu che intendesse all'improvviso semplicemente visitare l'Ospedale Maggiore di Milano. Forse per incontrare i cinque viandanti feriti dalla caduta del disco volante? Alla luce di questi nuovi elementi assume un diverso significato il martellante bombardamento mediatico con cui il Regime cercava, a mezzo stampa, di convincere e di convincersi che la propria Aeronautica fosse ancora la migliore del mondo. Ciò avveniva persino sulle riviste femminili, solitamente interessate a ben altri argomenti; anche là il lavaggio del cervello era continuo, da "Eva" alla cattolicissima "Alba" (che il 16 luglio '33 dedicava la copertina alle "Ali d'Italia") a "Lei" (con un pezzo sulle "aviatrici"). Il regime temeva chiaramente una perdita di autorità (7), tant'è che Mussolini in persona dovette ribadire, in prima pagina dalle colonne dal fedelissimo quotidiano "La Sera" pochi giorni dopo l'atterraggio, che lo Stato fascista non era soltanto "un guardiano notturno che si occupava della sicurezza personale dei cittadini..." (8). Eppure, proprio in quelle prime ore dell'alba la polizia segreta fascista aveva lavorato da guardiano notturno, non per la sicurezza dei cittadini, ma per la salvaguardia delle proprie istituzioni.
Sfortunatamente, hanno lavorato bene. La caccia ai documenti è un'impresa disperata. In primo luogo, questa ricerca è una lotta contro il tempo; i pochi testimoni che ricordano qualcosa si stanno spegnendo lentamente (e recentemente è deceduto, a 73 anni per un cancro al pancreas, il soldato italiano che collaborò con i servizi segreti inglesi nello studio delle foto di foo-fighters). Ancor più drammatica la ricerca di memoriali di membri del Gabinetto RS/33. Non è noto se Mussolini abbia mai parlato della commissione UFO ai suoi più stretti collaboratori o alle persone che gli furono vicine negli ultimi istanti di vita. La logica lo escluderebbe; in ogni caso, lo scorrere inclemente del tempo non ci favorisce: l'estate scorsa si è spento monsignor Salvatore Capula, per sessant'anni parroco della Maddalena a Cagliari, la persona che raccolse le ultime confessioni del Duce (9) e dal quale avrebbe avuto in custodia certi misteriosi diari, la cui esistenza continuò peraltro a negare. Ed è morto a Brescia, nel '96, forse l'unico partigiano che potesse saperne qualcosa, il professor Aldo Gamba di Gargnano (BS), che dopo la Liberazione fu responsabile della polizia militare per il Nord Italia. I giornalisti arrivavano a Gargnano da tutto il mondo per intervistarlo sulle casse segrete che Mussolini cercò di trarre in salvo prima della fucilazione. E Gamba rispondeva: "Non dirò niente a nessuno sull'impiego e sulla fine di quelle casse". Ma quando era assieme agli amici toccava spesso l'argomento. "Il 29 aprile del '45", diceva, "in qualità di capo della polizia militare feci sequestrare una delle casse con l'archivio segreto di Mussolini e la consegnai regolarmente alle autorità del nascente Stato Repubblicano". Fu forse grazie a ciò che fu possibile scoprire - come abbiamo già scritto nel numero di marzo di "UFO notiziario" - che la Repubblica Sociale Italiana aveva un suo RS (di cui parla lo scettico Marcello Coppetti nel volume "UFO arma segreta"). "C'erano altre quattro casse contenenti atti e scritture della segretaria Mussolini", confessava Gamba. "Due furono affondate nel lago di Garda. Per ottenere una sicura e rapida immersione, erano state zavorrate da grosse pietre. Le altre due, il 18 aprile a Gargnano, furono caricate su un camioncino con altro materiale della segreteria. Lo stesso giorno, di pomeriggio, anche Mussolini abbandonò Gargnano. Le due casse vennero abbandonate nella prefettura di Milano, ove si svolse l'ultimo breve Consiglio dei ministri. Il 29 aprile riuscii a far recuperare anche una di queste due casse. La seconda era sparita. Un giallo. Qualcosa era stato presumibilmente prelevato dal segretario particolare del Duce (10)". "Ma", informa lo storico Federico Pelizzari, "bisogna anche tenere presente che la sera del 26 aprile il Comitato di Liberazione Nazionale aveva occupato la prefettura milanese di Corso Monforte, dove il 27 si era insediato Riccardo Lombardi, prefetto della Liberazione. Con lui arrivarono partigiani, patrioti improvvisati e guardie di finanza, che avranno rovistato nelle casse zincate aperte (11)". Le attuali veline del Gabinetto RS/33 finirono così nelle mani di un partigiano? "Abbandonati sul pavimento", continua Pelizzari, "furono trovati documenti di Mussolini degli anni '21, '25, '27, '36, '40. Dell'altra cassa neppure l'ombra. Aldo Gamba supponeva che il materiale fosse finito nelle mani dei servizi segreti americani o sovietici". É forse casuale che dopo la guerra proprio americani e russi iniziarono a costruite velivoli discoidali (l'Avro-car statunitense, il Galonska russo)? "Infine", conclude Pelizzari, "la cassa che era stata recuperata scomparve durante il trasferimento verso Roma. Ma non conteneva tuttavia rivelazioni storiche dirompenti, solo un pot-pourri di atti pubblici, di relazioni sui Consigli dei ministri, documenti su biografie fasciste...". Il 13 agosto scorso è morto anche Franco Campetti, l'artigiano che aveva ricevuto l'ordine dai fascisti di costruire le celebri casse. Fu lui che, nel 1993, smentì pubblicamente che le casse ritrovate nei fondali del lago di Gargnano (aperte con grande enfasi alla presenza dell'on. Alessandra Mussolini) fossero quelle contenenti i documenti più segreti del Duce (12). Tali casse non vanno confuse con l'oro di Dongo, che secondo il settimanale elvetico "L'Hebdo" sarebbero state nascoste non lontano dal lago di Ginevra, e non sarebbero invece finite nelle mani dei partigiani che fucilarono il Duce (13). Le casse di Dongo contenevano l'oro sottratto dai fascisti alla popolazione, e dovevano servire per la nascita di un piccolo feudo mussoliniano in Svizzera, in Spagna o in America; le casse di Gargnano custodivano invece i dossier top secret del Fascio. Facile dunque che vi fossero anche i files UFO (ma sul come Mister X abbia potuto mettere le mani sui carteggi originali ho una mia teoria assai precisa, che spero presto di avvalorare...). Quanto sopra riportato è ciò che ci dice la cronaca. Da fonti ufficiali non vi è modo di avere risposta alcuna (sebbene i files fascisti dovrebbero essere custoditi alla Farnesina); non è questa una novità, peraltro: ad esempio i carteggi fra Winston Churchill e Mussolini sono stati cercato invano a Palazzo Chigi e non vi è traccia del loro passaggio negli archivi riservati della Presidenza del Consiglio all'epoca dei governi de Gasperi (14). Nulla si sa anche dal fronte partigiano. Del Gabinetto RS/33 non vi è traccia negli archivi dell'Associazione Nazionale Resistenza Partigiana (15) e la Fondazione Marconi di Bologna neanche risponde. Qualche altro documento segreto sarà sfuggito alla censura? Mistero. Casa Feltrinelli, la villa di Gargnano da cui Mussolini governò la Repubblica Sociale e ove potrebbero essere stati occultati altri documenti, è stata improvvisamente acquistata da un magnate, guarda caso americano... (16).
Relativamente più semplice è stato indagare sui membri del Gabinetto RS/33. Ne sono emerse convinzioni folli! Nel 1973 nella sala della Caxton Hall di Londra l'astronomo scozzese Duncan Lunan presentava ai colleghi un diagramma di echi radio (LDE) captati nel 1928 dal professor C. Stoermer in Norvegia. Gli echi erano, secondo Lunan (e secondo l'astronomo Bracewell, che li aveva studiati nel 1960) delle radiofrequenze terrestri che erano state captate dagli alieni e reinviate sulla Terra con una serie precisa di pause ("ritardi") a mo' di messaggio intelligente, un po' come nel film "Contact".
Secondo Lunan gli echi erano stati rispediti ritardati sulla Terra da una sonda extraterrestre partita tredicimila anni fa da Epsilon di Boote. Al di là della bontà di queste conclusioni, ciò che mi ha molto meravigliato è stato scoprire che Marconi - capo del Gabinetto RS/33 e convinto assertore dell'esistenza di comunicazioni aliene - fosse assolutamente al corrente dell'esistenza di questi radiomessaggi! Ciò spiegherebbe perché proprio lui sarebbe stato incaricato di guidare il Gabinetto RS/33; e spiegherebbe perché assieme ad un altro membro del team fascista, Giancarlo Vallauri, studiasse il radar per intercettare gli intrusi dallo spazio (17)! E si chiarirebbe il ruolo del progettista Gaetano Arturo Crocco, altro membro del Gabinetto RS/33, il primo in Italia a studiare, sin dal 1906, l'autorotazione - mediante eliche - dei velivoli. Chi meglio di lui poteva capire il funzionamento di un disco volante?
Di lui il giornalista aeronautico Cesare Falessi, che fu suo grande amico, mi confermò l'improvvisa fissazione per i viaggi nello spazio. Tale affermazione è documentata anche dallo studioso Franco Fiorio: "Il grande scienziato e pioniere astronautico italiano Crocco ha dimostrato fin dal 1950 come, mediante uno sfruttamento più efficiente dell'energia di fusione nucleare, il raggiungimento di velocità quasi-luce sia possibile e come ciò consenta di varcare, entro i limiti di tempo della vita umana, i confini del nostro sistema solare fino a distanze equivalenti a 34 anni luce, contenenti circa 480 stelle fisse della classe del nostro sole, ciascuna delle quali rappresenta un sistema solare indipendente comprendente molti pianeti di svariate caratteristiche (18)".
Quanto a Marconi, citò gli echi di Stoermer in uno scritto inviato alla Reale Accademia d'Italia (di cui fecero in seguito parte i membri del Gabinetto RS/33) e letto a Trento il 7 settembre 1930. "Nel 1928", dichiarò il fisico, "il prof. Stoermer di Oslo annunziò di aver potuto confermare delle osservazioni fatte dall'ing. Hals, riguardo all'esistenza di radio-echi ricevuti parecchi secondi dopo la trasmissione di ciascun segnale. Dato che la velocità delle onde elettriche è di circa 300.000 km al secondo, è necessario supporre che le onde causanti l'eco percorrano in certi casi centinaia di migliaia di chilometri. Infatti, nel corso di una conferenza tenuta ad Edimburgo nel febbraio di questo anno, il prof. Stoermer espresse il dubbio che alcune onde adoperate nelle varie trasmissioni, fossero riflesse dall'orbita della luna (19)". Guarda caso, proprio Crocco insisteva in quegli che si dovesse colonizzare il nostro satellite. Il Majestic 12 fascista era convinto che vi fosse qualcun altro sulla Luna?


Alcuni documenti che provano i contatti tra il testimone dell' evento e il CUN. Anche si si è gia parlato nel forum degli ufo all' epoca del fascismo, trovo interessante la testimonianza dell' avvistatore e la conseguenta occultazione dell' ufo precipitato negli hangar della Marchetti.

Avevamo lasciato i documenti segreti di Mussolini relativi agli studi sugli UFO, portati avanti dal Gabinetto RS/33 (diretto da Marconi), presumibilmente in una delle misteriose casse dalle quali non si separava mai, negli ultimi giorni di vita.

Avevamo detto che, una volta morto Mussolini, non si è più saputo nulla di che fine abbiano fatto realmente. Abbiamo ipotizzato che siano finiti nelle mani dei partigiani (alcuni dei quali hanno testimoniato di un carteggio tra Mussolini e Churchill), abbiamo ipotizzato che siano finiti nelle mani degli alleati (americani, presumibilmente) ed abbiamo ipotizzato siano ancora nelle casse che giacciono comodamente sul fondo del lago.

Sappiamo che gli inglesi hanno perlustrato la zona in maniera molto attenta, sappiamo che Churchill in persona ha scelto le sponde del lago come “luogo di ferie”, dove ha passato gli ultimi anni di vita ad interrogare le persone che potevano sapere qualcosa circa le casse ed il contenuto, compreso il falegname che le ha realizzate. Sappiamo anche che la nuora di Mussolini è morta di lì a poco in circostanze misteriose, proprio nelle acque del lago in compagnia di ufficiali inglesi.

Tutto sembrava destinato a restare così vago. Quando casualmente mi capita sotto mano la cartina della Lombardia e riaffiorano ricordi di notizie lette in giro e collego: la Fondazione Rockefeller decide di stabilire una sua sede proprio in Italia, per la precisione a Bellagio, circa 15 chilometri da Dongo, che navigando il lago diventano poco più di 5. Non solo, a Vergiate, dove è caduto l’UFO famoso nel 1933, è stato fondato un aeroclub (http://www.airvergiate.it/).

Vado a fondo e cosa scopro? L’aeroclub viene fondato nel 1945 da Alessandro Marchetti, presidente della SIAI Marchetti , azienda nel cui hangar si ipotizza sia stato ricoverato l’UFO. Lo stesso club ha sede anche a Cossato (BI), presso l’areoporto Cerrione di Biella. Questa sede è a ben 8 km dalla base USAF e US Army, con copertura Nato e prova velivoli. Una sorta di italica Area 51. Sembrano troppe coincidenze, perché non ci sia un nesso che lega tutto insieme, la scelta dell’Ing. Marchetti, la base USA, la sede della fondazione Rockfeller… Ma cosa c’entra adesso il Rockfeller? Questo verrà svelato nei prossimi post, comunque c’entra molto di più di quanto non si possa immaginare. Nessuna anticipazione, ma il meglio deve ancora venire…

P.S. La Siai – Marchetti viene acquisita negli anni 80 da Aermacchi. Aermacchi è una controllata di Finmeccanica. Finmeccanica appartiene al 32,45% al Ministero dell’Economia, al 2,02% alla Barclays (e perciò ai Rothschild), al 2,02% alla The Income Fund of America Inc che è un fondo di Capital Research & Management Company, la quale detiene direttamente il 2,07% di Finmeccanica (ed è JP Morgan e controllata Rockfeller), infine, il 2,13% è di una certa New Prospective Fund Inc, fondo di investimento di Rockfeller.

Tag Technorati: UFO, Tesoro di Dongo, Gabinetto RS33, Rockfeller
21/11/2010 20:13

Qualche anno fà conobbi un Generale in pensione che lavorava in un settore specifico allo Stato Maggiore dell'A.M.; ebbene, fra i tanti discorsi (miei, perché lui non si sbilanciava ...)ad un tratto disse: "eppure Quella roba dovrebbe prendersela qualcuno ..." (stavo parlando del Disco di Vergiate, ma lui faceva finta di niente! Poi, mentre paralvo con la moglie di UFO (io, perché lui ...), se ne uscì con quella battuta ... (per me assai significativa ...)


OFFLINE
Post: 54
Registrato il: 15/11/2010
Sesso: Maschile
[IMG]http://oi65.tinypic.com/2hq8bb5.jpg[/IMG]
Utente Praticante
22/11/2010 19:46

Ho tentato di dialogare con un ufficiale di mia conoscenza sul fatto storico, alle mie domande, la risposta è stata: " Sei vuoi berti una birra in compagnia sei ben accetto, altrimenti il mio consiglio è di lasciar perdere"
OFFLINE
Post: 14.926
Registrato il: 16/10/2007
Sesso: Maschile
[IMG]http://oi65.tinypic.com/2hq8bb5.jpg[/IMG]
Utente Master
22/11/2010 21:33

Le risposte sono piu' significative di quanto sembrano il fatto è accaduto ma nessuno vuole parlarne.....caconi!!!
24/11/2010 09:50

No, il fatto (richard) che se lavorano (o lavorato) proprio in quel campo non possono parlarne ... (Fanno parte del famoso "anello" da non infrangere)
Se io ne parlo, è perché non ero addetto a quel "lavoro"; quindi posso essere considerato sganciato dall'Argomento ...
(Per altre cose, in campo aeronautico, infatti, sono e mi sento ancora vincolato; ci mancherebbe! Ma sotto l'aspetto della sicurezza militare).
Infatti, a quel Generale, gli dissi: "ma mi dica qualche cosa, a livello personale, così, tanto per informazione; non lo direi a nessuno ..." Mi rispose: "mai cojoni ...!" Come a dire, poi ti uccido! No, nel senso che se mi fosse scappato qualcosa ci avrebbe rimesso lui ...

Mi basta aver parlato con piloti che sono o hanno intercettato ...


OFFLINE
Post: 54
Registrato il: 15/11/2010
Sesso: Maschile
[IMG]http://oi65.tinypic.com/2hq8bb5.jpg[/IMG]
Utente Praticante
27/11/2010 14:05

Il problema è, che le fonti dirette sono sempre più scarse.
I documenti saranno in qualche polveroso archivio e i pochi che ne sanno qualcosa, o sono morti o sono anziani e poco propensi a parlare.
Le nuove leve che lavorano in Aermacchi non sanno praticamente nulla, se non qualche voce di corridoio.
E' un peccato che un caso così interessante sembra privo di sbocchi.
OFFLINE
Post: 14.926
Registrato il: 16/10/2007
Sesso: Maschile
[IMG]http://oi65.tinypic.com/2hq8bb5.jpg[/IMG]
Utente Master
27/11/2010 16:36

...ma di questo caso non si riesce a reperire nemmeno una foto in bianco e nero sbiadita data la lontananza temporale dell'accadimento?! [SM=g8245]
[Modificato da (richard) 28/11/2010 13:09]
OFFLINE
Post: 54
Registrato il: 15/11/2010
Sesso: Maschile
[IMG]http://oi65.tinypic.com/2hq8bb5.jpg[/IMG]
Utente Praticante
28/11/2010 19:53

Re:
(richard), 27/11/2010 16.36:

...ma di questo caso non si riesce a reperire nemmeno una foto in bianco e nero sbiadita data la lontananza temporale dell'accadimento?! [SM=g8245]



Sembra sia il caso più blindato della storia.
A quanto pare gli americani si sono interessati subito al caso ed hanno preso contatti con il Duce, volevano loro l' oggetto. [SM=g8284]

OFFLINE
Post: 14.926
Registrato il: 16/10/2007
Sesso: Maschile
[IMG]http://oi65.tinypic.com/2hq8bb5.jpg[/IMG]
Utente Master
28/11/2010 19:57

....e pensare che proprio all'Italia era capitata questa ghiotta occasione di avere fre le mani un oggetto fuori dal tempo.....eppure adesso ripensandoci non è che le scoperte del grande Marconi come il raggio della morte ed altre cosette simili possano essere venute da retroingegneria sull'oggetto di Vergiate?!
OFFLINE
Post: 54
Registrato il: 15/11/2010
Sesso: Maschile
[IMG]http://oi65.tinypic.com/2hq8bb5.jpg[/IMG]
Utente Praticante
28/11/2010 19:57

it.wrs.yahoo.com/_ylt=A9mSvd...inetto_RS/33

us.lrd.yahoo.com/_ylt=A9mSvd....org/UFO.htm

l Duce e gli Ufo
di Manlio Morandi

Il 13 giugno del 1933 tra Varese, Sesto Calende e Vergiate atterra o precipita un oggetto volante misterioso. L’episodio viene immediatamente “segretato” con un intervento immediato del Duce che con due imperiosi telegrammi tacita la stampa e qualsiasi organo di informazione. Di questo ritrovamento nessuno ne avrebbe dovuto parlare. Partono due telegrammi, uno a distanza di poche ore dall’altro: "D'ordine personale del Duce disponesi assoluto silenzio su presunto atterraggio su suolo nazionale at opera aeromobile sconosciuto Stop. Confermasi versione pubblicanda diffusa dispaccio Stefani ( l’attuale ANSA ) odierno stop Idem versione anche at personale e giornalisti Stop Previste max pene per trasgressori fino at deferimento tribunale sicurezza dello Stato stop Per immediata conferma ricevimento stop. Direzione affari speciali". Il secondo impone: "D'ordine personale del Duce disponesi immediato dicesi immediato arresto diffusione notizia relativa at aeromobile natura et provenienza sconosciuta di cui at dispaccio Stefani data odierna hore 7 et 30 Stop. Disponesi istantanea rifusione eventuali piombi giornalistici recanti detta notizia Stop. Previste max pene per trasgressori fino at deferimento tribunale sicurezza dello Stato Stop. Dare immediata conferma del ricevimento Stop”. La notizia però in qualche modo si diffonde e quei pochi che ne vengono a conoscenza, sono tacitati: chi trasferito immediatamente (questori ed altre cariche dello stato ), chi, come un presunto testimone dell’accaduto, rinchiuso in manicomio. Non sono fantasie. Esistono nomi e cognomi di queste persone, come esiste una storia di questo evento eccezionale. Da quel che traspare dai nebulosi elementi che ci sono giunti sembra certo che il misterioso veicolo sia stato trasportato nel capannone della SIAI Marchetti ( famosa fabbrica di aerei italiana dell’epoca ) ed esaminato, in gran segreto, da vari gruppi di scienziati italiani e tedeschi. Nel 1941 un incendio doloso distrugge quel capannone. Questa la storia del misterioso veicolo, almeno da quelle poche informazioni a noi giunte (dell’episodio si sono occupati recentemente televisione ed organi di stampa specializzati ). Dopo il 13 giugno 1933 il governo fascista istituisce un Gabinetto denominato RS/33 di cui fanno parte eminenti scienziati, esponenti politici ed è presieduto da Guglielmo Marconi. Questo organismo oltre ad occuparsi dell’episodio del 13 giugno 1933, fino alla fine della seconda guerra mondiale esamina quanto di “anormale” viene avvistato nei cieli d’Italia da molti piloti civili e militari. Molti particolari di questa strana vicenda dovrebbero essere approfonditi, molti elementi dovrebbero essere esaminati ma la documentazione, che esiste, è a tutt’oggi vincolata dal segreto di stato.

In epoca fascista i primi "contatti" avvolti dal mistero

È vero. Il primo avvistamento ufficiale che ha dato la patente alla storia Ufo dell’era moderna è quello di Kenneth Arnold. Ma in realtà gli Ufo erano stati visti molto prima. È il regime fascista a riconoscerli, studiarli e forse esaminarli direttamente.

Il dato, clamoroso, è stato svelato lo scorso anno dal Centro Ufologico Nazionale autore di un’indagine storico-scientifica durata due anni, partita dalla raccolta di documenti e che ha avuto un fortissimo impulso dalle rivelazioni (e dalle carte) fornite da un misterioso personaggio probabilmente membro del regime fascista. Documenti, peraltro, riconosciuti effettivamente degli anni ’30 da perizie del Tribunale di Como.

Secondo quanto ha ricostruito il Cun, nel giugno del 1933 un oggetto non identificato solca i cieli di Milano e si schianta: forse fra Varese, Sesto Calende e Vergiate. Il «velivolo non convenzionale», che i fascisti considereranno sempre un’arma di qualche potenza straniera, o quello che ne resta, viene forse nascosto nello stabilimento Siai Marchetti di Vergiate. Scatta fulmineo un blitz per segretare tutto.

Il Duce ordina all’agenzia di stampa ufficiale Stefani e a ogni organo d’informazione di bloccare immediatamente le notizie: anche la fuga di un sussurro sarà deferita al tribunale per la sicurezza dello Stato. Imbavagliato perfino l’osservatorio meteo di Brera. Nasce il Gabinetto Rs33 costituito da scienziati, esponenti del regime, presieduto (nominalmente) da Guglielmo Marconi, controllato dall’Ovra, la polizia politica fascista. È l’organismo che, fino alla fine della guerra, si occupa degli avvistamenti, frequenti anche fra i piloti della Regia Aeronautica.

Documenti, carte, mezze ammissioni. Un lavoro durissimo quello del Cun, fra persone scomparse, testimoni che non si trovano o non parlano, istituzioni che smentiscono. Fatto sta che, secondo la leggenda, alla fine degli anni ’30 proprio Marconi costruisce una specie di "raggio" in grado di paralizzare i sistemi elettrici dei motori. Che nella germanica Essen un bel giorno del ’39 tutti i veicoli a motore si bloccano. Che nel 1941 i tedeschi cominciano a costruire i V7, velivoli discoidali che a fine conflitto vanno in parte distrutti e in parte recuperati dai russi.

C’è un giallo anche attorno alle casse che Mussolini cerca di mettere al sicuro prima della disfatta, diverse da quelle dell’oro di Dongo, contenenti - pare - documenti segretissimi. Non si è potuto ispezionare nemmeno il capannone Marchetti di Vergiate: distrutto da un incendio doloso il 17 marzo 1943. Per cercare di avere qualche conferma ufficiale dalla storia bisogna insomma aspettare, sperando in un allentamento dei cordoni del mistero, mantenuti stretti tutt’ora.

di Fabio Dotti tratto da News2000
OFFLINE
Post: 54
Registrato il: 15/11/2010
Sesso: Maschile
[IMG]http://oi65.tinypic.com/2hq8bb5.jpg[/IMG]
Utente Praticante
28/11/2010 20:01

Re:
(richard), 28/11/2010 19.57:

....e pensare che proprio all'Italia era capitata questa ghiotta occasione di avere fre le mani un oggetto fuori dal tempo.....eppure adesso ripensandoci non è che le scoperte del grande Marconi come il raggio della morte ed altre cosette simili possano essere venute da retroingegneria sull'oggetto di Vergiate?!




Possibile.
Marconi è un mio parente alla lontana (non stò scherzando, mia nonna era una Marconi) e a quanto pare, per sentito dire da mio nonno, Guglielmo era preoccupato per l' eccessivo interesse mostrato da Russi, Americani e Nazisti, sulle sue ricerche.

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 08:26. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com

Ufoonline.it offre i suoi contenuti nella nuova Fan Page di Facebook, un modo semplice e comodo per essere informati in tempo reale su tutti gli aggiornamenti della community direttamente nel tuo profilo del celebre Social Network. Se ti iscrivi gratuitamente, puoi interagire con noi ed essere informato rapidamente sulle ultime notizie ma anche su discussioni, articoli, e iniziative.