| | | OFFLINE | | Post: 530 | Registrato il: 21/12/2008 | Sesso: Femminile | [IMG]http://oi65.tinypic.com/2hq8bb5.jpg[/IMG] | Utente Esperto | |
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04/06/2009 16:54 | |
Vi ricordate la storia di Oscar? Non risale a più di un anno fa. Oscar è un collega, un gatto su cui i riflettori di mezzo mondo si posarono per molti mesi. Ciò che fece scalpore non era sicuramente la morbidezza del suo manto o il suo muso perfetto, ma la sua capacità svizzera di prevedere la morte. Accadeva, e ancora oggi accade, nella clinica Steere House, negli Stati Uniti, una clinica per anziani con malattie degenerative, dove Oscar era solito raggomitolarsi sul petto dei pazienti che, inevitabilmente, sarebbero da lì a poco passati a miglior vita. E Oscar non sbagliava mai.
Vari furono i commenti successivi: i gatti riescono ad annusare le sostanze chimiche che vengono rilasciate da una persona, poco prima di morire? I gatti sono semplicemente ottimi osservatori, più dei medici? O infine, i gatti hanno quel qualcosa che non riusciamo a spiegare ma che come sempre funziona? Sarà che sono di parte, ma è proprio di questo che vorrei parlarvi questa settimana: gli straordinari poteri ESP (Extra Sensorial Perception-Percezione Extra Sensoriale) di cui gli animali sono dotati. Leggete con tranquillità, non si tratta solo di morte
Sanno ciò che pensi
Infatti gli animali in genere, ed in particolare alcune specie, possiedono delle capacità di percezione che superano di gran lunga quelle umane. Il confine tra scienza e magia viene in questo modo oltrepassato, saltando di qua o di là della linea in base all’occorrenza. Ma c’è un uomo, un famoso scienziato, che ha fatto di questo divario una teoria unitaria.
Rupert Sheldrake, autore e biologo inglese, ha dedicato molto tempo e molto spazio allo studio delle super-capacità animali, raccolte poi in un libro intitolato I poteri straordinari degli animali. Cani telepatici, gatti che prevedono i terremoti, tartarughe che ritrovano la strada. Nel libro vengono raccolte numerose testimonianze relative ai prodigiosi eventi che vedono protagonisti animali, che il più delle volte sono in grado di percepire ciò che l’uomo è cieco nel vedere. Tra le molte ricerche, uno studio particolare viene dedicato alla telepatia. La parola significa, più o meno, “sentire da lontano”, e nei casi presentati all’interno dell’opera vengono descritte situazioni in cui, ad esempio, i gatti hanno previsto anticipatamente il ritorno a casa del proprio padrone o una situazione di pericolo a lui collegata, o più semplicemente hanno colto con il pensiero la chiamata a distanza del padrone, senza la possibilità di poterla sentire con le orecchie “fisiche”.
Quanti di voi vivono con un animale? Rientrando in casa, vi sarà sicuramente capitato di trovare il vostro compagno ad attendervi davanti alla porta. Beh, non crederete mica che sia stato fermo lì davanti ad aspettarvi tutto il tempo? Abbiamo cose migliori da fare! La natura ci ha regalato una capacità percettiva tale da sentire l’arrivo o la presenza di una persona a noi cara, soprattutto se con la stessa si è instaurato un profondo legame di affetto. E se in questo legame gli scienziati vedono spruzzi ormonali ed olfatto a lunga gittata, poco importa: non è la causa che conta, in quanto essa può sempre essere controbattuta. Quel che conta è l’effetto, e quello c’è.
Orientamento straordinario
Se sfogliate il libro dei vostri ricordi, forse ritroverete vecchie notizie giornalistiche in cui venivano raccontati episodi di animali che, allontanati per varie cause dalla loro dimora o dal loro padrone, riuscirono a ritrovare la strada di casa anche dopo anni di ricerche e di viaggi pericolosi. Anche di questo Sheldrake parla nel suo libro, esaminando casi di cani, gatti, cavalli e uccelli che riuscirono a tornare dove volevano, poco importa l’immensa distanza che ostacolava quel desiderio. La conclusione dei suoi studi è che poco valore hanno l’olfatto o la memoria visiva dei luoghi che gli animali hanno attraversato. In molti casi era infatti impossibile prendere coscienza degli spazi percorsi: pensiamo ad esempio ai viaggi aerei o in treno, e pensiamo al fatto che i suddetti animali, per tornare a casa, scelsero strade totalmente diverse da quelle percorse all’andata. È come se gli animali avessero una mappa magnetica nella testa, un radar perennemente in funzionamento, in grado di guidare i loro passi in situazioni critiche. Una sorta di tomtom biologico.
Medicina animale
Ci sono poi capacità particolari che possono, oltre che stupire, essere anche utili all’uomo. Parliamo ad esempio della capacità da parte dei cani di prevedere gli attacchi epilettici nelle persone, capacità studiata e dimostrata da uno studio condotto dal neurologo Adam Kirton dell'Alberta Children's Hospital in Canada, nel 2004. Lo studio venne condotto su 60 cani è dimostrò che il 15% di loro è piuttosto preciso nella previsione di una crisi epilettica del proprio padrone, senza necessità di addestramento. Questa straordinaria virtù sembra essere collegata solo al grado di conoscenza affettiva, da parte del cane, della persona che presenta questo problema. È probabile che il tutto derivi dalle già citate capacità olfattive che gli animali possiedono: prima di un attacco epilettico, il corpo dell’uomo sembra subire delle modificazioni fisiologiche che portano a cambiamenti della sudorazione, cambiamenti che i cani riescono a percepire, o meglio annusare. Si tratterà solo di odore?
Sempre all’erta
Forse però la più conosciuta capacità extrasensoriale degli animali è quella che riguarda la previsione dei terremoti. Per via indiretta e per eredità culturali, tutti siamo a conoscenza di questo fenomeno, al punto tale di averne consapevolezza senza più preoccuparci di trovarne una causa. Le testimonianze sono molte e risalgono addirittura all’antichità, in cui nei racconti di passati eventi sismici veniva sempre messo in risalto l’elemento di previsione da parte degli animali, che proprio con un largo anticipo rispetto alla catastrofe, cominciavano a comportarsi in maniera strana, agitandosi oltremodo o il più delle volte mostrando un forte desiderio di abbandonare la casa del padrone per fuggire lontano, un po’ per salvarsi il pelo e un po’ per avvisare gli uomini che in quel luogo non era più il caso di rimanere. Leggenda popolare, studio scientifico, verità dimostrata: gli animali possono essere dei salvavita.
Gli animali vedono gli spettri?Esotericamente parlando, è ben risaputo che agli animali venne data sempre una certa importanza nei rituali di stregoneria e nel mondo magico in generale.
Spesso sono portatori di messaggi e presagi, come nel caso del corvo, tipica incarnazione della vita ultraterrena per cui erroneamente si crede che il suo canto porti sventura. Altre volte sono compagni fidati di medium e veggenti, come il più tipico caso dei gatti ma anche di galli, rane e cani neri. Considerando tutto quello di cui abbiamo parlato sopra, non è difficile immaginare il perché: coloro che inseguivano l’ignoto e che comunemente venivano chiamati maghi e streghe, furono i primi a riconoscere negli animali una capacità soprannaturale di percezione ed empatia, tali da averli sempre al loro fianco ed utilizzarli, per così dire, come mezzi di collegamento tra ciò che è visibile e ciò che non lo è.
Alcune dottrine antroposofiche spiegano che gli animali, il gatto in particolare, possiedono la capacità di vedere l’aura che circonda gli esseri umani, ovvero “i colori” che fanno da cornice ad una persona e che sono lo specchio dei suoi stati d’animo, delle sue paure e convinzioni, del suo essere buono o malvagio o più semplicemente del suo stato emotivo e fisico. Considerando questi elementi, potremmo ben capire il perché alcuni animali siano diffidenti nei confronti di alcuni uomini mentre si dimostrano amichevoli e ben disposti nei confronti di altri.
È infine da non sottovalutare il fatto che sempre agli animali e riconosciuta la capacità di vedere e percepire l’invisibile, spiriti e fantasmi inclusi. Gli improvvisi scatti di gioco verso presenze invisibili, che spesso vengono spiegati con la presenza di moscerini o insetti a noi impercettibili, sono invece la manifestazione più emblematica di questo misterioso potere.
Da qualsiasi lato uno voglia vedere la questione, c’è una verità di fondo che rimane inalterata: gli animali hanno capacità superiori riconosciute e dimostrate, e chi ha la fortuna di condividere la vita con uno di loro potrà affermarlo senza il bisogno di addentrarsi in troppe elucubrazioni scientifiche. Abbiate cura, quindi, di ascoltare le loro parole con ogni senso possibile, inclusi quelli che non passano per le dita o per il naso, ma che si sentono dentro, spesso con più certezza degli altri.
Non ti basta?
Il citato libro di Rupert Sheldrake, I poteri straordinari degli animali, Mondadori, 2001 è un’opera interessante per tutti coloro che sono appassionati di animali e dei loro misteri.
fonte: Gufetto.it |