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Addio frastuono estivo, così l’antifurto per auto diventa silenzioso

Ultimo Aggiornamento: 05/07/2008 20:01
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05/07/2008 20:01

L’antifurto spaccatimpani di qualche auto, che non può essere disattivato a causa dell’assenza più o meno prolungata del suo proprietario, è un flagello estivo che potrebbe presto diventare un ricordo.

Un sollievo per le orecchie che si deve al progetto di un esperto cinese di informatica, Sencun Zhu, docente presso la statunitense Penn State University, che lo ha ideato con i colleghi Guohong Cao, della stessa università, e Hui Song, della Frostburg State University.

Il sistema si chiama Svats (Sensor network-based Vehicle Anti-Theft system), e si basa essenzialmente su una rete formata dalle auto parcheggiate. Quando un’auto entra nell’area di parcheggio e vi si arresta, dopo che il proprietario ne è disceso e ha chiuso lo sportello, un sensore spedisce alle auto nei paraggi, che ne devono essere a loro volta dotate, un segnale di presenza.

Quest’ultimo viene periodicamente riemesso fino al ritorno del proprietario, allorché, alla riapertura dell’auto, un segnale di arrivederci rimuove dalla rete la vettura che si appresta a ripartire. Se però il veicolo in uscita dalla rete non emette quest’ultimo segnale, in quanto è stato aperto in modo inusuale, le altre auto percepiranno l’assenza, perché i loro sensori non riceveranno più il segnale che conferma a intervalli regolari che l’auto si trova nel posto in cui è stata parcheggiata, e lo comunicheranno all’unità di base attiva nel parcheggio, la quale identifica così l’auto mancante, provvedendo ad avvertire via telefono il proprietario, che per accedere al servizio deve comunicare alcuni dati personali.

A questo punto entra in gioco un altro livello di protezione, necessario in quanto è improbabile che in tal modo si venga a conoscenza del furto prima che la vettura abbia lasciato il parcheggio con il ladro a bordo. Il sensore principale, per funzionare, deve infatti essere connesso all’impianto elettrico dell’auto, quindi può essere disattivato abbastanza facilmente dai ladri.

I ricercatori intendono perciò realizzare sensori secondari, che potranno arrivare a misurare appena un millimetro cubo e saranno pertanto difficili da localizzare e distruggere, a differenza dei sistemi di antifurto satellitare gps.

Essi si attiveranno quando il sensore principale da troppo tempo non è più operativo, e invieranno un segnale di identificazione dall’auto rubata mentre è in movimento, che potrà essere colto da dispositivi wireless posti lungo le strade e agli incroci, tracciando così il percorso dell’auto stessa.

Un esperimento è stato effettuato in un parcheggio della Penn State University usando un computer portatile come unità di base, che emetteva un segnale al secondo, mentre i sensori delle auto ne inviavano uno ogni 200 millisecondi.

Ogni sensore è in grado di sorvegliare fino a sette nodi della rete (ovvero auto parcheggiate), ma deve essere a sua volta sorvegliato da almeno altri tre, a evitare falsi allarmi dopo un intervallo compreso tra quattro e nove secondi, durante il quale venga registrata l’assenza di un’auto rubata.

Secondo Sencun Zhu, il sistema potrebbe funzionare non solo all’interno di grandi aree di parcheggio delimitate, ma anche lungo le strade, dotando gli edifici di sensori e unità di rilevamento.
da:Panorama.it
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