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Racconta una leggenda della tua città o della tua regione!!!

Ultimo Aggiornamento: 05/10/2006 15:56
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Post: 6.104
Registrato il: 30/05/2006
Sesso: Maschile
Utente Master
02/10/2006 22:44

Apro questo post per inserire le vostre leggende e magari perchè no, se vi è capitato qualcosa di strano in proposito...
Ecco la mia...


U monachellu
Questa tradizione è comune in tutti i paesi della Calabria e non solo, con diverse varianti.
Comunemente si pensa che esista un folletto, vestito da monaco e alto poche decine di centimetri che va a visitare di notte le persone sedendosi sul loro petto. Il monachello ha un lungo cappello: se si riesce ad acchiapparlo, il monaco sarà costretto a rivelare l'ubicazione di una pignatta piena d'oro.
Naturalmente è difficilissimo acchiappare il monachello perché durante il sonno si è fragili e di certo non pronti a un gesto rapido come quello di acchiappare il cappello.
In alcune varianti si dice che il monachello rubi il fiato alle persone, in altre si dice che chi è riuscito a ottenere il tesoro, poi è stato colpito dalle più gravi disgrazie finendo per perdere tutto il tesoro e anche di più.
Alcuni mi raccontavano che quando ti affoga l'unico modo per scacciarlo è una preghiera o mandandolo a quel paese con parolaccie...
Quando ero piccolo ho creduto di vederlo accanto al mio letto...
Mi sono svegliato di notte e c'era un omino che sembrava yoda di guerre stellari...naturalmente il mio era senza cappello e mi sono nascosto sotto le coperte.
Non riuscivo a gridare e mi sentivo soffocare...
ho iniziato a mandarlo a quel paese con la mente...
finchè non ho + sentito niente sul mio letto ed ho ripreso a respirare.
[SM=g27823]





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Post: 179
Registrato il: 06/11/2005
Sesso: Maschile
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Utente Senior
03/10/2006 16:17

Questa è una leggenda molto famosa, non è della mia regione ma proviene dagli Stati Uniti, forse la conoscete.

"A notte inoltrata un tale stava guidando su una strada secondaria, quando vide al margine della carreggiata una bella ragazza che faceva l'autostop verso la sua stessa direzione. Un po’ titubante, alla fine decide di darle un passaggio. La ragazza sale in macchina silenziosamente e gli da indicazioni per riportarla a casa. Lui la riporta quindi a casa; si salutano e prosegue tranquillamente per la sua strada. La mattina dopo, rientrando in macchina per recarsi a lavoro, trova con sorpresa la giacca della ragazza, che aveva dimenticato sul sedile. Sorride, e pensa che per andare in ufficio dovrà recarsi comunque nella zona dove abita la ragazza; decide quindi di riportargliela. Giunto a destinazione, suona alla porta; gli apre un'anziana signora. "Mi scusi signora - dice il tale - ho riportato a sua figlia la giacca che aveva lasciato nella mia macchina ieri sera". "Ma…mia figlia è morta dieci anni fa!", risponde singhiozzando la signora."

L'autostoppista fantasma è di certo, almeno in Usa, la leggenda metropolitana più celebre, tant'è vero che da il titolo al primo libro di Brunvand del 1981. Esistono una infinità di varianti, anche se gli elementi-chiave rimangono sempre gli stessi. Vediamo quindi di analizzare questi ultimi. Primo di tutto notiamo che si tratta quasi sempre di fantasmi di ragazze, in genere giovani, morte a causa di un incidente stradale proprio sulla strada dove si trovano a fare l'autostop. In effetti, essendo la storia ambientata a notte fonda e, spesso, su una strada isolata, sembra difficile che una ragazza si trovi a guidare, per lo più da sola, in una situazione del genere; e ammesso che succeda, molto difficilmente acconsentirebbe a dare un passaggio ad un misterioso sconosciuto. Ecco quindi che il meccanismo funziona se al posto di guida c'è un uomo, e al posto dell'autostoppista troviamo una bella ragazza. Che paura potrebbe avere a darle un passaggio, che male potrebbe fargli?

Analizzando ancora la storia, notiamo che le autostoppiste danno sempre un indirizzo grazie al quale l'automobilista apprende in seguito che si trattava di fantasmi, e viene lasciato un segno che sembra confermare ulteriormente la veridicità di quella strana esperienza: una giacca, un orecchino… Nella maggior parte delle versioni americane è la stessa autostoppista a lasciarsi dietro una giacca o una maglia che aveva chiesto in prestito all'automobilista e che viene ritrovata posata sulla sua tomba al cimitero. Altri elementi caratteristici della tradizione come la si ritrova altrove possono essere: certe affermazioni profetiche fatte talvolta dall'autostoppista, un'ulteriore identificazione della ragazza morta grazie a un ritratto o ad una foto, e il collegamento fra l'apparizione del fantasma e un determinato incidente automobilistico che in base a quanto si dice avvenne in quello stesso giorno non lontano di lì parecchi anni prima. "
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Post: 6.104
Registrato il: 30/05/2006
Sesso: Maschile
Utente Master
03/10/2006 16:32

Anche nella mia città gira questo racconto tantè che termina con la giacchetta sulla tomba accanto alla sua statua che viene ormai identificata con quella di una ragazza nella prima parte del cimitero. [SM=g27829]
Ve ne sono tante altre ma sono curioso di sentire le vostre cosicchè vediamo le diverse varianti di regione in regione [SM=g27822]


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Registrato il: 19/09/2006
Sesso: Femminile
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Utente Esperto
04/10/2006 14:25

La leggenda della Dama bianca...
Brescia, seconda metà del 1400.
Biancamaria nasce in un bel palazzo che il padre Gaspare Martinengo della Pallata ereditò nel 1473.
La bimba fu notata subito per la sua bellezza e per la “pelle candida come i petali del gelsomino”, da qui il soprannome col quale è nota: La dama bianca.
Nonostante la sua bellezza, ricchezza ed il suo misterioso fascino, Biancamaria non si dimostrava interessata a nulla, anzi mostra insofferenza nei confronti del suo tempo troppo legato all’effimero e all’apparenza.
Lei, la giovanissima Dama, era fuori dal contesto in cui viveva, dal solito, dal conosciuto, dal plausibile.
Del suo tempo però la Dama Bianca apprezzava la bellezza della natura, ma non solo della scorza superficiale bensì dell’animo delle cose.
Ma per uno spirito così libero e gentile presto la sua città risulta stretta, opprimente e priva di interesse, a tal punto che questa sofferenza dell’anima contagiò anche il corpo minandola nella salute. Come estremo tentativo di ridarle la salute il padre la manda in campagna, nella località chiamata Padernello nel castello dello zio Bernardino Martinengo.
Era il freddo giorno di novembre del 1479 e Biancamaria aveva 13 anni “Ma il soggiorno di Biancamaria tra le mura giovani della dimora dello zio Bernardino doveva essere breve, molto breve, .........”.
La giovane Dama non vedrà la fine dell’estate successiva.
Da allora ogni dieci anni la stessa notte della sua morte il suo fantasma ricompare nel Castello di Padernello vestito di bianco, con in mano un dorato libro aperto che cela il segreto del fascino irresistibile della Dama Bianca.

C'è chi dice di averla davvero vista... Avvicinarsi a quel castello di notte è veramente inquietante...

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Registrato il: 25/09/2006
Sesso: Maschile
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Utente Esperto
05/10/2006 01:37

Do anche io il mio contributo con una leggenda della mia Regione che secondo me potreste aver già sentito, si tratta del Fantasma di Azzurrina.



...In un castello situato a Montebello, in provincia di Rimini, nella seconda metà del XIV secolo, sparì misteriosamente una bambina, che ancora oggi fa parlare di se: si tratta di Guendalina Malatesta vissuta nel Medioevo, ma conosciuta da tutti come il fantasma Azzurrina.
Guendalina era albina e aveva i capelli bianchi. L'albinismo, nel medioevo, era fonte di sospetto e paura. Le sue caratteristiche somatiche, non erano viste con simpatia e, per questo, fu accusata di stregoneria e destinata ad una morte atroce. Per farla sopravvivere e darle una speranza, i genitori non le permettevano l’uscita dal castello. Preoccupati per il futuro della figlia e per proteggerla da tali infamie, decisero di tingerle i capelli con una sostanza a base di erbe, che scuriva i capelli, ma che al contatto della luce emanava dei riflessi azzurri. Così che, tutti iniziarono a chiamare la bambina con il nome di "Azzurrina".
Ma la storia che viene tramandata da secoli riguarda la sua strana morte, avvenuta all'interno del castello. Si racconta che il 21 giugno 1375 durante un temporale, Azzurrina stesse giocando con una palla fatta di pezza e spaghi. La palla rotolò giù per una scala, che conduceva alla ghiacciaia e la bambina corse a recuperarla. Due soldati udirono un grido e si precipitarono a cercarla. Ma ogni tentativo di ritrovarla fu inutile. Il castello e l’intero borgo furono setacciati per giorni e giorni... Azzurrina era scomparsa, come dileguata nel nulla.
Dal 21 giugno, ogni cinque anni, nella notte del solstizio d'estate, nel Castello di Montebello appare il fantasma di Azzurrina, la si ascolta ridere o piangere e si sente la sua voce. Da tempo molti studiosi ed esperti stanno tentando di capire l’origine di questi suoni. Dal 1990 sono state effettuate anche delle registrazioni dell'evento, che vengono fatte ascoltare ai turisti che visitano il castello. In questi nastri, realizzati dalla RAI e dall'Università di Bologna, si sente una voce di bambina piangere sottovoce in mezzo ai rumori di un temporale. L’università di Bologna iniziò subito degli studi approfonditi e si riuscì, sempre durante il solstizio nel 1995, a registrare anche il rumore della palla che rimbalzava, il ritocco delle campane e la voce più limpida di Azzurrina, tanto da riuscire a capire chiaramente che pronunciava la parola “mamma”. Nello stesso giorno dell’anno 2000 la stessa università, registrò ancora i lamenti della bambina. Oggi il castello di Montebello, è visitato da centinaia di persone non solo per il suo valore storico-artistico, ma anche per il fantasma di Azzurrina.

brrrrrrrrrr [SM=g27819]

[Modificato da Nonsonosolo 05/10/2006 1.39]

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Post: 742
Registrato il: 02/09/2005
Sesso: Maschile
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Utente Esperto
05/10/2006 15:56

Io conoscevo molto bene la leggenda di Azzurrina!
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