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Russia e UFO

Ultimo Aggiornamento: 30/12/2011 08:41
23/12/2011 08:30

L'UFOLOGIA SOVIETICA: LO STUDIO DEGLI UFO IN URSS

L'ondata di avvistamenti UFO che ha colpito l'URSS nel 1989 non è caduta in un "vuoto ufologico".
A differenza di quanto hanno scritto o implicato alcuni commentatori italiani in occasione del clamore giornalistico suscitato dai fatti di Voronezh, l'interesse per gli UFO nell'Unione Sovietica ha una lunga storia, che risale ad oltre quarant'anni fa.
Per meglio comprendere i fatti dell'89 abbiamo ritenuto utile offrire una breve panoramica storica, per poi soffermarci più dettagliatamente sul contesto attuale.


Mentre in Occidente si registravano i primi avvistamenti di dischi volanti, alla fine degli anni '40, segnalazioni di oggetti e luci insolite in cielo si avevano anche nell'Est europeo. Si conoscono avvistamenti sovietici fin dal 1943, compresa una piccola "ondata" contemporanea all'epidemia di "razzi fantasma" sulla Scandinavia nel 1946, ed altre concentrazioni di casi nel 1949.

GLI ANNI '50
I commenti sulla stampa di regime sovietica furono però fin dall'inizio improntati al negativismo più assoluto: riportando gli avvistamenti occidentali in un periodo in cui all'Ovest si pensava ancora che potesse trattarsi di armi segrete russe, nel 1953 Radio Mosca lanciò il ritornello che avrebbe caratterizzato gli anni della guerra fredda: "I dischi volanti sono un'invenzione dei militaristi occidentali per spaventare i loro contribuenti e fargli accettare forti spese di difesa". Successivamente, la stampa sovietica mantenne per anni il silenzio più completo sull'argomento, spingendo addirittura la CIA a pensare che in realtà gli UFO potessero essere un'arma della guerra psicologica.
Invece il silenzio tradiva l'imbarazzo delle autorità circa gli avvistamenti che venivano segnalati anche all'interno delle frontiere russe, al punto che nel 1957 veniva riaffermato per tranquillizzare i cittadini sovietici che i dischi volanti non avevano alcun fondamento nella realtà, perché non erano mai stati visti in Unione Sovietica. Il che non era affatto vero.
Nel 1962 venne pubblicato nell'URSS il primo libro sugli UFO del celebre astronomo americano Donald Menzel, nel quale si sosteneva che tutti gli avvistamenti erano riconducibili a cause convenzionali, in particolare con il riflesso di luci terrestri sullo strato di aria che separa zone aventi temperatura diversa (c.d. inversione termica). Per molti anni questo sarà l'unico libro ufologico pubblicato in russo, e costituirà in proposito una Bibbia per l'ambiente scientifico sovietico.
L'argomento ufologico era invece di grande interesse per i cittadini di un paese dove la fantascienza ha sempre avuto una grande diffusione e dove la possibilità di esistenza di forme intelligenti di vita extraterrestre ha sempre avuto un maggior seguito che in Occidente, sia a livello popolare sia pure presso l'ambiente scientifico.
Ma dato l'atteggiamento ufficiale di chiusura totale verso il problema UFO, questo interesse non trovava sbocchi né fonti di informazione.
Occorre infatti considerare che in URSS fino a pochissimi anni fa non esistevano una libera stampa ed un giornalismo di informazione come lo intendiamo noi. Le fonti di stampa sono sempre state emanazioni dirette del Sistema sovietico e delle sue componenti: ad esempio fra i quotidiani la Pravda (Verità) è quello del Partito comunista, Izvestija quello del governo, Trud dei sindacati, Krasnaja Zvezda (Stella rossa) il giornale delle forze armate, e così via, comprendendo anche l'agenzia "ufficiale" di stampa TASS (Agenzia Telegrafica dell'Unione Sovietica), alle dipendenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
L'interesse per gli UFO continuò così per molti anni a manifestarsi solo a livello di contro-cultura sotterranea, attraverso la diffusione di voci incontrollabili e racconti che passando da una bocca all'altra venivano inevitabilmente deformati.
Negli anni '50 e nella prima metà degli anni '60 filtravano infatti in Occidente notizie di avvistamenti a volte incredibili da parte di piloti, militari e scienziati sovietici, dei quali era ed è difficile determinare la veridicità, non esistendo possibilità di alcuna verifica. Non a caso, alcuni dei casi UFO sovietici più clamorosi riportati dalla letteratura ufologica americana ed europea non hanno trovato alcun riscontro presso gli studiosi locali. Addirittura, in qualche caso i russi hanno appreso di alcuni avvistamenti in URSS da fonti occidentali e li hanno successivamente ripresi senza verificarli, proprio in quanto venivano da Ovest. La loro citazione da parte di ufologi russi è rimbalzata nuovamente in Occidente, conferendogli ulteriore attendibilità "circolare".
Solo occasionalmente la cortina del silenzio parve aprirsi sul problema UFO, salvo richiudersi subito fragorosamente. Ad esempio l'8 gennaio 1961 il quotidiano dei giovani comunisti Komsomolskaja Pravda pubblicò addirittura la foto di un UFO e fece cenno ad un'ondata di avvistamenti di dischi volanti a bassa quota nell'Uzbekistan e nel Tagikistan, che terrorizzavano la popolazione e gli animali, lasciando anche tracce circolari di atterraggio. Il giorno successivo, il quotidiano del partito comunista e voce ufficiale del potere, la Pravda, affermò drasticamente che "i cittadini sovietici che dicono di aver visto questi dischi sono idioti o bugiardi incorreggibili" e, sottolineando che gli avvistamenti sovietici erano uguali a quelli americani, arrivò addirittura ad accusare i testimoni di essere traditori che ascoltavano di nascosto l'emittente radio Voice of America.
Nel 1960 la rivista Literaturnaja Gazeta pubblicò con grande risalto l'opinione di Matest Agrest secondo la quale alcuni episodi descritti nella Bibbia si riferirebbero in realtà ad interventi di esseri extraterrestri, e che lo stesso Gesù Cristo sarebbe stato un extraterrestre e la stella di Betlemme la sua astronave. La notizia ebbe grande risonanza in Occidente, e venne in seguito spesso citata e ripresa dagli autori di clipeologia ed archeologia spaziale. In realtà, le dichiarazioni di Agrest, così come tutto il ricco filone di letteratura russa sul "paleo-contatto" (con autori popolari come Alexandr Kazantsev) nacque nell'ambito e come strumento di una vivace campagna antireligiosa e a favore dell'ateismo, per la quale qualsiasi mezzo era buono per sradicare il sentimento religioso.

GLI ANNI '60
Un cambiamento parve arrivare a metà degli anni '60, con la fine della fase più acuta della guerra fredda e la ripresa di scambi culturali e scientifici fra Est e Ovest, in concomitanza con alcune nuove ondate di avvistamenti sul territorio sovietico.
Nel 1965 il Kazakistan fu nuovamente invaso da segnalazioni e voci incontrollate di avvistamenti UFO, così distorte che raggiunsero dimensioni preoccupanti ed il governo inviò nella regione degli esperti per "spiegare" gli avvistamenti e tranquillizzare la popolazione che interpretava tali fenomeni aerei come segni soprannaturali che annunciavano una prossima catastrofe, con conseguente revival religioso. Il che non toglie che lo stesso anno Radio Mosca ribadiva che gli UFO erano un'invenzione del ministro americano della difesa Robert McNamara per allarmare il mondo.
Nel 1966 e nel 1967 grandi ondate di segnalazioni vennero riportate non solo in URSS ma in tutti i paesi del Patto di Varsavia.
Nel 1966 si tenne a Mosca il Congresso Internazionale di Matematica e in quell'occasione l'informatico e ufologo franco-americano Jacques Vallée poté addirittura tenere una conferenza sugli UFO e pubblicare degli articoli sui giornali sovietici. Vallée tornò in Occidente con informazioni sensazionali, secondo le quali l'Aeronautica militare sovietica aveva raccolto circa 15.000 avvistamenti (più del Project Blue Book americano), ma l'effetto maggiore della sua visita fu di incoraggiare un gruppo di persone privatamente già da anni interessate all'argomento UFO, in particolare Felix Zigel, professore di matematica all'Istituto Aeronautico di Mosca.
Il 18 ottobre 1967 si tenne presso il Comitato inter-repubblicano di Astronautica a Mosca, davanti a 400 persone, la riunione costitutiva del primo vero e proprio gruppo ufologico sovietico, di cui vennero nominati presidente il generale d'aviazione in pensione Porfiry Stoljarov, vice-presidenti lo stesso Zigel e lo scrittore Alexandr Kazantsev e segretario l'ingegner Arkhadi Tikhonov. Del gruppo facevano parte un cosmonauta, diciotto scienziati e circa 200 altri studiosi. Il 10 novembre, Zigel e Stoljarov apparvero alla televisione di stato nell'ora di massimo ascolto, mostrando foto e disegni di UFO, affermando che si trattava di "un argomento serio che merita uno studio approfondito", ed invitando i testimoni a mettersi in contatto col comitato. I milioni di telespettatori allibiti credettero che l'invito venisse da un qualche ente governativo, e disciplinatamente cominciarono a segnalare centinaia di avvistamenti da tutta l'Unione.
Ma la trasmissione televisiva ebbe l'effetto di un boomerang a causa dei mass media occidentali, che annunciarono con clamore la costituzione di una commissione ufficiale in URSS, parallela alla Commissione Condon istituita in quel periodo in America presso l'Università del Colorado. Inutilmente l'Accademia Sovietica delle Scienze tentò di ribattere che non si trattava di un'iniziativa ufficiale ma di un gruppo di scienziati che in privato si interessavano ad un argomento anti-scientifico. In un incontro della Sezione di fisica generale ed astrofisica dell'ASS, venne addirittura invocato l'onore degli scienziati russi, che si stavano rendendo ridicoli agli occhi dei colleghi occidentali.
Il 29 febbraio 1968 la Pravda publicò un durissimo articolo, co-firmato dai direttori dei Comitati di Astronautica, Astronomico-geofisico e di Fisica dell'Accademia stessa, nel quale veniva ribadito l'atteggiamento ufficiale sovietico che il "mito dei dischi volanti" era stato definitivamente chiarito anni prima. A seguito di quest'articolo calò nuovamente il silenzio sull'argomento nella stampa sovietica, il comitato Stoljarov cessò di esistere e alcuni suoi esponenti furono costretti addirittura a smentirne l'esistenza. A Zigel venne proibito di rilasciare interviste, in particolare a giornali occidentali, e venne impedita la pubblicazione del libro che aveva scritto presentando una selezione di circa 200 "Avvistamenti UFO in URSS", sulla base delle testimonianze ricevute.
In realtà, le vere ragioni dell'eliminazione di questo primo gruppo ufologico sovietico erano altre: proprio in quegli anni i russi stavano realizzando esperimenti segreti di lanci missilistici dalle basi di Tyuratam e di Baikonur, con l'obiettivo di arrivare a collocare in orbita bombe all'idrogeno, in violazione degli accordi sottoscritti con gli Stati Uniti d'America. Inoltre, proprio nel 1967 vennero iniziati i lanci di satelliti-spia dal cosmodromo segreto di Plesetsk. Il rientro di uno dei razzi vettori, osservato casualmente da un aereo in volo, venne descritto dettagliatamente come UFO in un articolo di Felix Zigel sulla rivista Vita sovietica. Le attività degli ufologi potevano in sostanza minare la segretezza di operazioni militari, e per questo vennero messi a tacere.

GLI ANNI '70
Seguirono dieci anni di virtuale silenzio sugli UFO. E' significativo che la maggior parte degli avvistamenti russi riportati nel libro dell'ufologo romeno Ion Hobana "Gli UFO al di là della cortina di ferro" (1972) risulta ripreso non da fonti russe ma da riviste ufologiche occidentali.
Negli anni '70 una parte delle discussioni sugli UFO nella stampa scientifica sovietica vennero pubblicate nell'ambito degli studi sui fulmini globulari, un argomento più accettabile e sul quale anche riviste tecniche e scientifiche accettavano articoli, ospitando più volte articoli e dibattiti sull'argomento scritti non solo da scienziati ma anche da studiosi dilettanti e addirittura da testimoni. Fra i casi esposti, per la verità, più che fulmini globulari alcuni potevano definirsi veri e propri UFO.
Intanto però, tra il 1976 e il 1977 gli avvistamenti si susseguivano in varie regioni dell'URSS. Il più clamoroso fra questi avvenne il 20 settembre 1977 sulla città di Petrozavodsk, dove migliaia di persone osservarono una specie di gigantesca "medusa" volante che gettò la città nel panico di un attacco nucleare americano.
Mentre sorprendentemente i giornali sovietici parlavano di "fenomeno extraterrestre", la vera spiegazione era da cercare nel lancio del satellite-spia Kosmos 955 dalla base di Plesetsk (si veda l'articolo "URSS: la base segreta" su UFO - Rivista di informazione ufologica n. 7, giugno 1989).
Anzi a questo proposito successe qualcosa di strano: il giornalista Henry Gris, del settimanale scandalistico americano National Enquirer, riuscì ad intervistare Felix Zigel pubblicando una serie di servizi sensazionali sul fatto che i russi avevano le prove che gli UFO fossero extraterrestri (in Italia il servizio venne pubblicato dal settimanale Gente). Il fatto che Zigel potesse essere intervistato e, abbandonando la sua tradizionale prudenza scientifica, rilasciasse dichiarazioni clamorose, secondo cui la medusa di Petrozavodsk era un vero oggetto extraterrestre e che l'avvistamento moscovita del 1980 sarebbe stato la più grande apparizione di alieni mai avvenuta sulla Terra, parve a molti sospetto.
A spiegare questo strano voltafaccia fu un altro ufologo sovietico, Nikita Schnee, che sulle pagine della rivista inglese Flying Saucer Review acccusò Zigel di essere al soldo del KGB (i servizi segreti sovietici) e di sabotare gli altri ufologi sovietici. Indagini condotte dal gruppo di Shnee su alcuni avvistamenti riferiti da Zigel avrebbero dimostrato che erano inventati di sana pianta. Zigel non sarebbe stato altro che un agente della contro-informazione sovietica, che, a differenza del 1967, non esitava ad accreditare favole di visite extraterrestri pur di "coprire" attività militari segrete.
Ma che l'interesse per gli UFO rappresentasse ancora qualcosa di non gradito alle autorità è dimostrato dalle vicende degli ufologi estoni. A Tallinn esisteva fin dai primi anni '70 un attivo gruppo di appassionati all'argomento UFO intorno al giornalista Juri Lina, che faceva circolare traduzioni clandestine di articoli ufologici occidentali e relazioni su avvistamenti locali. Sospettati di essere un gruppo religioso e potenzialmente sovversivo, gli ufologi lettoni cominciarono nel 1975 a subire le "attenzioni" del KGB: considerato un dissidente, Lina perse il lavoro e venne minacciato di arresto ed internamento in manicomio, finché nel 1978 gli ufologi finlandesi riuscirono a farlo espatriare con lo stratagemma di un finto matrimonio. Ma il KGB continuò a perseguitarlo anche in Finlandia, finché decise di trasferirsi in Svezia, dove vive tuttora. Meno bene andò all'ufologo Vyaceslav Zaitsev, di Minsk, che nel 1978 venne condannato a cinque anni di Siberia per "propaganda religiosa".

GLI ANNI '80
Ma se era impossibile perseguire un associazionismo ufologico a livello "privato", in quegli stessi anni stava avvenendo una svolta presso l'ambiente scientifico sovietico.
Alla fine degli anni '70 il fisico Vladimir Azhazha, vice-direttore della "Sezione di ricereche sottomarine" dell'Accademia delle Scienze aveva tenuto una serie di seguitissime conferenze sugli UFO, il cui testo circolava a Mosca come samiszdat (dattiloscritti ricopiati e distribuiti clandestinamente).
Nel 1978 Azhazha ed altri appassionati ufologi (fra cui diversi scienziati e militari) costituirono a Mosca un "gruppo di iniziativa" per spingere alla creazione di una commissione di studi ufologici. Il gruppo, che in pratica puntava a riprendere alla luce del sole le attività del disciolto "comitato Stoljarov" dopo oltre dieci anni, ebbe subito vita difficile. Si tenga presente che fino all'avvento di Gorbaciov in URSS non esisteva il diritto di associazione, quindi i gruppi ufologici come tali non potevano esistere se non camuffandosi come "sezioni" all'interno di associazioni professionali riconosciute. Ed essendo quasi impossibile menzionare esplicitamente gli UFO (in russo, NLO: Neopozhannje Lietajushkie Objecti) il gruppo di Azhazha venne formalizzato nel 1979 come "Sezione per la ricerca elettronica di civiltà extraterrestri nelle vicinanze della Terra" (sic) dello NTORES (Società Tecnico-Scientifica A. Popov di Radio, Elettronica e Comunicazioni). Pochi mesi dopo, lo NTORES li obbligò a cambiare nome, diventando "Sezione per le indagini sui fenomeni atmosferici anomali".
Nel 1979 la stessa Accademia Sovietica delle Scienze pubblicò a firma dell'astronomo L. Gindilis, del fisico D. Menkov e di una ricercatrice dell'Istituto di ricerche spaziali, I. Petrovskaya, uno studio statistico su 256 casi di "fenomeni atmosferici anomali" avvenuti in URSS (la maggior parte dei quali durante l'ondata del 1967) nel quale si sosteneva che una parte delle osservazioni non erano spiegabili con cause note, per cui meritava condurre uno studio più approfondito. Il lavoro ebbe una certa risonanza sia in Occidente, dove venne tradotto e pubblicato in Francia e negli Stati Uniti, sia in Unione Sovietica, dove contribuì a far rivedere la posizione ufficiale dell'Accademia delle Scienze verso l'argomento UFO.
Nel 1981 lo stesso Gindilis costituì una "Sezione per lo studio dei Fenomeni Atmosferici Anomali" in seno alla Commissione di Radio-astronomia dell'Accademia delle Scienze. Un'altra sezione analoga nacque nell'ambito dell' Istituto per lo studio del Magnetismo terrestre, della ionosfera e la diffusione delle onde radio dell'Accademia delle Scienze (IZMIRAN). All'interno dell'Accademia si sono inoltre occupati di "Fenomeni Atmosferici Anomali" l'Istituto di Oceanografia e la Commissione per le ricerche cosmiche.
La prima "Conferenza nazionale sui fenomeni atmosferici anomali" si tenne a Kiev nel 1981: vi e parteciparono dodici ricercatori universitari e 45 laureandi in discipline scientifiche. Uno dei partecipanti, il noto radio-astronomo e membro corrispondente dell'Accademia delle Scienze, Vsevolod Troitsky, riassunse le conclusioni della conferenza sulla rivista Scienza e religione, sottolineando l'ampiezza e la complessità di uno studio del fenomeno, oltre che l'interesse interdisciplinare del problema.
Alla seconda conferenza nel 1982 parteciprono 50 specialisti, fra cui diversi accademici.
Nel 1982 Edward Ermilov, professore di radio-elettronica e cibernetica all'Università di Gorky e membro del guppo ufologico costituito in seno allo NTORES, accettò di far parte del comitato redazionale della rivista ufologica scientifica UPIAR Research in Progress, diretta dallo spagnolo Vicente-Juan Ballster Olmos e pubblicata dalla nostra Cooperativa editrice. Era la prima volta che il nome di un ufologo sovietico figurava fra i redattori di una rivista ufologica occidentale.
Nel febbraio 1984 venne creata la "Commissione Sociale Moscovita sui Fenomeni Anomali", sotto l'egida del Consiglio Inter-repubblicano delle Società Tecnico-Scientifiche (VSNTO), diretta dall'accademico Troitsky e dal cosmonauta Pavel Popovich.
In pratica, a partire dalla seconda metà degli anni '80 esistono in Unione Sovietica due tipi di ufologia: quella "ufficiale", rappresentata da scienziati e ricercatori universitari, di solito raggruppati sotto l'egida di istituti accademici, tendenzialmente favorevoli ad ipotesi di tipo naturale (interazioni Sole-terra, elettricità atmosferica) e dichiaratamente contrari all'ipotesi extraterrestre (fra questi studiosi i più noti sono Vladimir Migulin e Yuliy Platov); ed una seconda ufologia "privata", camuffata all'interno di associazioni o società tecnico-scientifiche, costituita da appassionati, in gran parte favorevoli invece all'ipotesi extraterrestre, con alcune frange parapsicologiche. Gruppi di appassionati esistono da anni nelle principali città sovietiche: Mosca, Leningrado, Kiev, Gorky, Tallinn, Jaroslavl.

IL CONTESTO CULTURALE
Negli ultimi due o tre anni l'interesse per gli UFO ha guadagnato crescenti consensi presso il pubblico e sulla stampa sovietica. O forse è meglio dire che la politica gorbacioviana della glasnost, stimolando la libertà di stampa e di opinione, ha liberalizzato anche un argomento come quello ufologico, che fino a ieri era considerato tabù.
Nel corso del 1988 sono stati eseguiti i primi veri e propri sondaggi di opinione in URSS. Fra questi anche il primo mai realizzato in quel paese sugli UFO, da parte del centro ricerche della Lega dei giovani comunisti, su un campione di 420 studenti e giovani intellettuali di Mosca e Leningrado: quelli che hanno dichiarato di essere interessati ai fenomeni paranormali e agli UFO sono stati l'80%, una percentuale senza pari nei paesi occidentali, e tanto più stupefacente se riferita ad un paese in cui non esiste virtualmente letteratura ufologica.
Forse proprio per rincorrere questo enorme interesse popolare per gli UFO, i giornali sovietici hanno continuato a dare sempre più spazio all'argomento, sulla base di una logica "di mercato" che - se è nuova per quel paese - risulta invece ben collaudata dalla stampa occidentale.
Non a caso, il noto scrittore e commentatore politico G. Borovik ha affermato che i dischi volanti compaiono in URSS più frequentemente quando è in corso qualche campagna di abbonamenti a giornali e riviste. E secondo gli stessi ufologi sovietici "c'è qualcosa di vero in questa battuta: alcuni periodici - sostiene V. Musinskij - hanno trovato nell'ufologia un argomento che porta denaro senza problemi, per cui non tutti si preoccupano dell'autenticità di quello che pubblicano, purché sia scritto in modo incisivo ed allettante".
Alcune delle notizie pubblicate dai giornali sono infatti non solo incredibili, ma infondate. Un esempio è la storia dell'UFO che sarebbe atterrato nella cittadina siberiana di Spassk-Dal'ny e dal quale sarebbe uscito un tentacolo che avrebbe cercato di afferrare alcune bambine: una di queste, toccata dal tentacolo, sarebbe morta o (secondo altre fonti) si sarebbe ammalata gravemente. Il direttore del giornale locale, interpellato per lettera dagli ufologi di Jaroslavl, avrebbe confermato l'atterraggio e la scioccante esperienza della bambina, che però sarebbe viva e in buona salute.
Nel mese di luglio, a Mosca si era addirittura diffusa la "voce" che un UFO era atterrato in un sobborgo della capitale, lasciando sul terreno una traccia circolare bruciata di 9 metri di diametro. Sia il quotidiano dei sindacati, Trud, sia quello economico del governo, Sozialisticeskaja Industria, hanno ripreso acriticamente tali voci, intervistando anche un ufologo, Alexander Kuzovkin, secondo il quale toccando la traccia si sentivano bruciare le dita, ed una batteria scarica posta all'interno del cerchio bruciato si sarebbe ricaricata da sola. Questa volta però era stata proprio l'agenzia TASS a demistificare il caso: in realtà, la traccia era quello che restava di una balla di fieno che aveva accidentalmente preso fuoco, come confermato dai Vigili del fuoco accorsi a domare il piccolo incendio.
Questo atteggiamento della stampa (dovuto forse anche ad una certa "ingenuità" dei giornalisti sovietici) spiega alcune storie incredibili riportate da diversi giornali russi (e riprese anche sui giornali italiani di ottobre), secondo le quali di volta in volta giornalisti si sarebbero messi in contatto telepatico con extraterrestri; scienziati avrebbero confermato la realtà di alcuni contatti, ipotizzando proiezioni di "immagini stereoscopiche"; commissioni di studiosi dell'Accademia delle Scienze sarebbero riusciti a osservare e fotografare oggetti luminosi ricorrenti; per non parlare della "biolocazione" e delle "rocce extraterrestri" di Voronezh; e così via con una sequela di presunte "conferme scientifiche" che - se corrispondessero al vero - avrebbero già bell'e risolto il problema ufologico.
Oltre alla glasnost, anche la perestrojka (cioè la ristrutturazione economica) sembra aver tratto spunto dagli UFO, applicandovi uno dei primi tentativi di spirito imprenditoriale. Già alla fine di ottobre, veniva pubblicata dal giornale Sovietskaja Turgovlia (Commercio sovietico) la notizia che la cooperativa "Stalker" (così battezzata dal titolo di un celebre film di fantascienza russo) da Mosca organizzava viaggi di tre giorni a Voronezh, "paese degli extraterrestri", con tanto di visita sul luogo dell'atterraggio, pur senza ovviamente garantire l'incontro ravvicinato, per soli 59 rubli (circa 130 mila lire).

L'UFOLOGIA OGGI
In ogni caso la vita degli ufologi in URSS è divenuta molto più facile, da quando i giornali, specialmente quelli locali, pubblicano un numero sempre maggiore di avvistamenti UFO.
Inoltre il nuovo clima di libertà che si respira nell'era Gorbaciov ha avuto un effetto positivo anche sulle attività degli ufologi sovietici, perché il riconoscimento del diritto di associazione ha portato rapidamente alla formalizzazione dei gruppi ufologici fino a quel momento semi-clandestini. Parallelamente ai gruppi "ufficiali" e a quelli "camuffati" come sezioni sui "fenomeni anomali" delle varie associazioni tecnico-scientifiche, sono così proliferati i cosiddetti "gruppi di iniziativa sociale", cioè libere associazioni di appassionati, che adoperano talvolta apertamente anche il termine "NLO".
Il primo a farsi avanti è stato - forse non a caso - nella repubblica baltica dell'Estonia: nel 1987 il gruppo ufologico che era stato diretto da Juri Lina e che, dopo il suo espatrio, aveva proseguito clandestinamente le attività, è stato finalmente riconosciuto dal governo locale. I gruppi ufologici riconosciuti sono attualmente più di cinquanta in tutta l'URSS.
La libertà di pubblicazione ha anch'essa avuto diretti riflessi sull'ufologia sovietica. Nel 1988 è stato pubblicato apertamente il primo libro ufologico scritto da un sovietico, Vladimir Gakov, con una tiratura iniziale di ben 200.000 copie. Inoltre, i dattiloscritti clandestini (samiszdat) sono stati sostituiti da vere e proprie pubblicazioni: attualmente vengono pubblicati almeno due bollettini ufologici, a Leningrado e a Jaroslavl.
Poche settimane prima del caso di Voronezh, il fisico Vladimir Azhazha (rieletto a luglio presidente della Commissione ufologica dell'Unione sovietica delle società degli ingegneri, la SNIO) ha avviato l'iniziativa di aprire una "Scuola tecnico-scientifica di ufologia" a Mosca, con corsi di "Introduzione all'Ufologia", "Aspetti filosofici", "Paleo-ufologia", "Astronomia e UFO", "Metodologia di indagine" ed altre materie teorico-pratiche. E sempre in quel periodo è stata organizzata a Mosca una mostra di fotografie e disegni sugli UFO al Museo dello Spazio.

IL CONGRESSO DI TOMSK
Anche la libertà di movimento ha favorito contatti e incontri fra studiosi di tutta l'Unione Sovietica.
Basti pensare che nei giorni dal 18 al 24 aprile del 1988 si è tenuto nella città siberiana di Tomsk un seminario di studio organizzato dal Comitato ufologico della SNIO, la sezione locale dell'Accademia delle Scienze ed il Politecnico di Tomsk, sul tema "Fenomeni transitori non periodici nell'atmosfera". I lavori erano divisi in sette sezioni:

- approccio filosofico e metodologico (con relazioni su argomenti come "La crisi metodologica della moderna fisica teorica", i "micro-leptoni", "un nuovo tipo di campo magnetico", oltre a "Basi teoriche sulla natura di alcuni UFO" e "Una nuova classificazione dei dati sui fenomeni anomali");

- connessioni cosmiche (con discussioni sulle "risonanze non lineari nel sistema solare e previsione dei terremoti", oltre a "La ricerca di civiltà extraterrestri" e le analisi chimico-fisiche di una misteriosa sostanza trovata a Dalnegorsk dove nel 1986 sarebbe caduto un UFO);

- interazioni atmosferico-terrestri(quasi tutte relazioni sui fulmini globulari);

- litosfera e campi fisici (su alcuni fenomeni naturali che generano avvistamenti);

- tecnosfera e correlazioni col mezzo (dagli effetti fisiologici del plasma alle interferenze causate dagli UFO);

- tracce biologiche (con accese discussioni sulla "bioenergetica" e le tecniche di "bio-locazione");

- aspetti tecnici (organizzazione delle indagini; metodi strumentali di rilevamento).

Già dai titoli risulta che l'ufologia sovietica ha seguito strade in parte simili, in parte molto diverse rispetto a quella dei paesi occidentali.
In tutto nei tre giorni sono state presentate 250 tra relazioni e comunicazioni, davanti a 400 partecipanti provenienti da più di 50 città sovietiche, fra cui 25 professori e 116 ricercatori universitari, ma anche studiosi appartenenti ai "gruppi sociali". Per la prima volta sono stati pubblicati in URSS gli atti di un congresso ufologico, in tre ponderosi volumi.

I CONTATTI CON L'ESTERO
Altro fatto senza precedenti, oggi gli ufologi sovietici possono viaggiare liberamente, oltre che all'interno dell'URSS, anche all'estero. Nel 1988 si ebbe la prima partecipazione di un ufologo russo ad un congresso in Occidente: Vladimir Rubtsov, docente al Politecnico di Kharkov, ha infatti partecipato al Congresso Europeo organizzato a Bruxelles (vedi UFO - Rivista di informazione ufologica n. 6, dicembre 1988) e, cosa ancor più impensabile fino a pochi anni fa, ha accettato di divenire rappresentante sovietico di un'organizzazione americana, la Mutual UFO Network (MUFON). L'anno scorso altri ufologi sovietici hanno partecipato ad incontri e manifestazioni ufologiche in Eurropa occidentale.
Di converso, nel 1989 lo scrittore e ufologo inglese Timothy Good, in visita nell'Unione Sovietica, non solo ha potuto incontrarsi liberamente con gli studiosi locali (uno dei quali, Nikolai Lebedev, ha collaborato alla stesura del suo recente libro "The UFO Report 1990" con un capitolo sugli avvistamenti in URSS), ma da un giorno all'altro è stato addirittura invitato alla televisione di Leningrado, da un giorno all'altro, ad un "programma dell'accesso" per parlare di UFO.
Il "nuovo clima" sta avvicinando sempre più l'ufologia sovietica a quella occidentale. Segno dei tempi che cambiano, il seminario nazionale ufologico tenutosi nel 1988 a Petroskoi ha avuto per tema la divulgazione ufologica attraverso la stampa: ai lavori hanno infatti partecipato giornalisti delle agenzie di stampa, della televisione nazionale e del settimanale Moskovskie Novosti.
Se poi sembra già insolito che un ufologo russo si permetta di scrivere al Ministro della Difesa ponendo domande e contestazioni che pochi anni prima l'avrebbero fatto finire in un campo di lavoro in Siberia, che dire del fatto che il ministero risponda, e per di più quasi con le stesse parole delle loro controparti occidentali? Il Maggiore Generale Filimonov scriveva infatti recentemente: "Caro Compagno, la sua lettera del 22 marzo 1989 al Ministro della Difesa è stata presa attentamente in considerazione. Le organizzazioni militari non si occupano dello studio degli UFO né di questioni riguardanti gli oggetti volanti non identificati o problemi relativi alle attività sulla terra di civiltà extraterrestri. Pertanto non c'è nessuna raccolta di informazioni riguardanti gli UFO ad eccezione dei fenomeni anomali naturali apertamente pubblicati da parte di organi del Ministero della Difesa, compresi quelli da lei menzionati. Non mi risulta un programma di indagine su astronavi extraterrestri che sarebbero nelle mani dell'URSS".

UFO: FIGLI DELLA GLASNOST?
Non è nostra intenzione offrire in questa sede un'analisi del "perché" di questo crescente e diffuso entusiasmo per gli UFO e l'ufologia in URSS. In quest'articolo abbiamo solo cercato di fornire un quadro di riferimento storico ed una panoramica del contesto attuale più ampi di quelli riportati dai giornali italiani, pochi dei quali sono andati oltre scontate (e spesso insulse) riproposizioni di luoghi comuni.
Segnaliamo peraltro che alcuni commentatori occidentali hanno sottolineato la contemporaneità fra quest'ondata di avvistamenti e di interesse per gli UFO ed altri fenomeni "paranormali" e soprannaturali segnalati in URSS in questi mesi: l'imperversare di un noto guaritore televisivo, la cattura di un "almasti" (l'"uomo delle nevi" russo), l'apparizione di mostri nei laghi e di fantasmi alla Biblioteca Lenin di Mosca. Il "ritorno degli UFO" non sarebbe quindi tanto un prodotto della glasnost, quanto un effetto delle difficoltà incontrate dalla perestrojka gorbacioviana: "lo smantellamento del dogma materialista e la riscoperta del cielo come proiezione del soprannaturale e valvola di sfogo delle frustrazioni terrene" (Paolo Rumiz su Il Piccolo del 22/10/89) se non addirittura un utilizzo consapevole dell'"emozione collettiva, la quale faccia vedere un mondo diverso o semplicemente faccia distrarre lo sguardo dal mondo esistente", in un paese "strangolato dai bisogni elementari, minacciato dai conflitti etnici, messo in ginocchio da scioperi"; con l'effetto però che "alla fine l'emozione farà scendere in campo la trascendenza" che, in un paese materialista, piuttosto che con apparizioni religiose si manifesterà sotto forma di UFO ed extraterrestri (Marcello Pera su La Stampa del 1/11/89).
Sulla base dei pochi dati disponibili, non siamo in grado di stabilire se si tratti solo di considerazioni astratte di sociologi da tavolino oppure invece di osservazioni pertinenti che ci aiutino a comprendere la "nuova ondata sovietica".
E' interessante però che sembrano condivise anche dagli stessi vertici del potere sovietico: "Pare diffondersi nel Paese la convinzione che i problemi possano essere risolti per miracolo, magari per mano di qualche essere uscito da un UFO", è il significativo commento di Leonid Abalkin, principale consigliere economico di Gorbaciov e vicepresidente del Consiglio, a proposito delle resistenze e difficoltà incontrate dalla perestrojka, con conseguente caduta di fiducia presso la popolazione.
Ci sembra indubbio che il contesto sociale e culturale dell'URSS gorbacioviana (perestrojka e glasnost) abbiano fornito un ambiente favorevole alla diffusione di notizie e commenti su avvistamenti UFO in quel paese, oltre che stimolato la rinascita dell'ufologia sovietica. Ma non ci sentiamo di sostenere che questo sia sufficiente a generare gli avvistamenti stessi, specialmente atterraggi ed incontri ravvicinati, in così gran numero e diffusione.
Per il momento possiamo solo constatare che il fenomeno UFO esiste e si manifesta al di là di quella che era la Cortina di Ferro. Proprio dall'esame delle somiglianze e delle differenze con il fenomeno ed il suo studio in Occidente, potrebbe scaturire qualche considerazione di utilità per una migliore comprensione del problema nella sua interezza.

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Utente Illuminato
23/12/2011 15:08

Molto interessante questo topic,Gabrjel.comunque a mio avviso la spiegazione sociologica degli avvistamenti sovietici può forse valere per quelli dell'era Gorbaciov(cioè gli ultimi anni di esostenza del regime comunista dove si assistette al progressivo sgretolamento del dogma materialista),ma non credo che si possa applicare allo stesso modo per gli avvistamenti dei decenni precedenti,quando imperava lo stalinismo.
24/12/2011 16:07

TUTTI I SEGRETI DEL KGB

Agli inizi di febbraio del 1994 i servizi di Intelligence sovietici avevano cominciato ad aprire i propri archivi e, con molto senso pratico, a venderne il materiale; in particolar modo alla CIA americana venivano svenduti i dossier sugli UFO. Si veniva così a sapere che nel 1965 ad Hanoi, per esempio, la contraerea sovietica aveva fatto fuoco contro un UFO in piena guerra del Vietnam e che addirittura l'UFO avrebbe risposto al cannoneggiamento con un raggio luminoso provocando duecento morti. A parte ogni smentita, rapporti del genere sono stati sinora custoditi negli archivi dell'"Apparato", termine con il quale si indicano in gergo tutti i servizi segreti dell'ex URSS. L'Apparato ha sede in un enorme edificio di via Lubjanka a Mosca. Al quarto piano dello stabile c'è il quartier generale del vecchio KGB. Nel medesimo edificio si trova lo "Zapisky" (Informazioni), il repertorio centrale dell'Intelligence, un servizio di archivi unico al mondo.
Là giacciono anche gli incartamenti sugli UFO, inviati dalla direzione del GRU (Glavnoie Razvedyvatelnoie Upravlenye), una sezione speciale del KGB il cui compito è quello di assicurare la protezione dei segreti militari. I documenti UFO raccolti pare si riferiscano a rapporti segretissimi sulla concreta possibilità dell'esistenza di una civiltà aliena interessata al pianeta Terra.

STALIN E L'ECO DI ROSWELL IN URSS
Già Stalin, avendo saputo del caso di Roswell nel 1947, aveva cominciato ad interessarsi all'argomento, commissionando un rapporto al responsabile dei primi programmi spaziali Serghiei Koroliev, al matematico Mytislav Keldish, al chimico Alexandr Topciep e a Igor Kurciatov, uno dei padri dell'atomica sovietica. Il verdetto di Koroliev era stato singolare: "Gli UFO non sono un'arma misteriosa degli avversari occidentali dell'URSS e dunque non rappresentano un pericolo per la sicurezza della patria". Se dunque gli UFO non erano americani e quindi terrestri, chi li guidava? Esseri di altri mondi. Ciò che forse poteva essere in contrasto con la religione cristiana, non lo era con il materialismo dialettico. Infatti Marx addirittura prevedeva l'esistenza di altre intelligenze, e anche Mao ne era convinto. E il "cosmista" Bogdanov, celebre romanziere amico di Lenin e ideologo del bolscevismo, vagheggiava perfino una futura realizzazione del comunismo su Marte, chiamato "Stella rossa" (e di una stella rossa le armate sovietiche non portavano il simbolo sul berretto?). Altro cosmista comunista fu poi Platonov, i cui romanzi influenzarono il padre della cosmonautica (segretamente spiritista) Konstantin Ziolkovsky ed il geochimico Vernasky, nelle cui opere si trovano molti brani che preconizzano un'epoca "noosferica" di prossima venuta. Combattuto da Stalin, l'approccio del cosmismo ridivenne pubblico all'epoca dei voli spaziali e della distensione. E forse non è azzardato pensare che proprio la credenza nell'esistenza di altre vite extraterrestri abbia in buona parte incentivato i voli spaziali. Con il sogno inconfessato di portare il marxismo nell'universo. Il Vaticano, in fondo, suggerisce di fare la stessa cosa con il Cristianesimo e non è forse casuale che il primo astronauta sovietico, Gagarin, nel corso del suo viaggio salutasse proprio Nikolai Roerich, noto pittore teosofista e cosmista. Per contro, per molti anni negli ambienti scientifici sovietici la versione ufficiale sugli UFO fu che si trattasse di fenomeni naturali sconosciuti, versione, questa, costantemente ribadita dall'accademico Yuri Platov, articolista di "Selskaya Zhyzn" o Vita Agricola e talvolta come prodotto della decadente mentalità capitalistica (per il ministro degli Esteri Molotov).

MINACCE ALL'UFOLOGO BORIS SHURINOV
Quantunque Gromyko e Rogers si fossero segretamente accordati per passarsi nel 1971 tutte le informazioni sugli UFO e sebbene nel 1955 agenti del KGB e della CIA, riuniti a Ginevra, già avessero concordato un piano analogo, per il regime gli UFO non potevano esistere. O meglio, non dovevano esistere agli occhi della popolazione. In realtà lo Zapisky continuava a ricevere dossier e in alcuni casi, come dopo l'avvistamento di UFO sopra Petrozavodsk, il 20 settembre del 1977, gli agenti segreti erano intervenuti violentemente per far tacere i testimoni e confiscare tutte le evidenze del fatto (foto, vetri fusi dal calore dell'UFO a bassa quota). Ora, più recentemente, il KGB ha venduto importanti dossier alla CIA, forse in virtù degli accordi del 1955. Secondo l'ufologo sovietico Boris Shurinov tali dossier contenevano importanti informazioni tecniche. Dopo aver svelato al "Mufon UFO Journal" e alla stampa americana e italiana la verità, Shurinov si è visto minacciare di morte per iscritto e, verso la fine di aprile del 1994, qualcuno ha tentato di bruciargli, con della benzina, la porta di casa. Chi? Non si sa, ma è ovvio pensare al KGB che, al contrario di quanto si pensa, non è scomparso né è certo stato abolito, ma semplicemente si è trasformato. La denominazione odierna è FSB (Servizi di Sicurezza Federali). Il 23 dicembre 1993 il presidente Yeltsin annunciava l'abolizione dell'ultimo bastione del totalitarismo sovietico, il Ministero della Sicurezza, che per 75 anni, di pari passo col KGB, aveva spiato la vita dei sovietici. Pure, dei dipartimenti di quel ministero, è rimasto più che mai attivo il controspionaggio estero. "Per proteggere i nostri interessi nazionali", ha ribadito Boris Yeltsin. E già in aprile il KGB aveva convocato una conferenza stampa ove alcuni responsabili quali il colonnello Alexandr Zhilin del dipartimento investigativo ed il generale Andrei Bykov, viceministro alle Telecomunicazioni, avevano denunciato il grave deficit, di mezzi e di uomini e avevano cercato di sfatare il mito della potenza del servizio segreto. Negando ad esempio di avere migliaia di spie ed informatori e lasciando intendere di essere meno fiscali di quanto sinora pensato. Come mai allora il reporter del "Baltimore Sun", autore di una clamorosa intervista ad uno scienziato che si occupa di armi chimiche, era stato interrogato per la seconda volta, il giorno precedente, nella prigione di Lefortovo dal KGB? E per quanto riguarda quest'ultimo, non è forse vero che dietro le oltre 25 morti inspiegabili dei ricercatori inglesi della Marconi, impegnati in studi sugli UFO e sullo Scudo Spaziale, ci fosse la "Ionga manus" di Mosca? Questo è quanto sinora accaduto dietro le quinte.

L'OPERATO DI ZHIGEL E KAZANTSEV
Ufficialmente gli scienziati, disinformati dal regime, si sono mantenuti scettici sull'argomento, più o meno come con i loro colleghi americani. Il 1967 però ha rappresentato un momento di rottura di questa tendenza. Un decreto governativo del 18 ottobre, difatti, dava vita alla Commissione Cosmonautica dell'URSS un organismo incaricato di studiare gli UFO. Cosa poteva aver prodotto un simile cambiamento? Le pressioni di due scienziati e ufologi convinti, i professori Felix Zhigel e Alexandr P. Kazantsev, entusiasti dell'ipotesi aliena e convinti che gli UFO ci avessero già visitato nella preistoria, probabilmente manipolando la nostra evoluzione. I due facevano così parte della Commissione, presieduta da Anatoli Stolyarov, generale delle Forze Aeree e dal dottor A.Tikhonov suo segretario.

UFO E ACCADEMIA DELLE SCIENZE SOVIETICA
La riuscita di una grande iniziativa era in parte merito di Zhigel che, in agosto, si era incontrato a Praga con i colleghi russi e americani, al Congresso dell'Unione Astronomica Internazionale. Là Zhigel, un po' a sorpresa, aveva dichiarato ad un giornalista sovietico che da più di 20 anni erano stati segnalati UFO sui radar e che parecchie celebrità del Paese erano state testimoni dell'evento. Per questo Zhigel ne aveva approfittato per chiedere una cooperazione internazionale. Dato che lui ed i suoi collaboratori possedevano già 200 rapporti. Sull'onda dello scandalo causato, il governo fu costretto a costituire una squadra di 20 scienziati, mentre la Polonia aderiva al progetto, creando una rete fra le stazioni meteo locali ed extranazionali. Per Zhigel "la documentazione raccolta suggeriva che il fenomeno UFO fosse reale e che non potesse essere scambiato per alcun fenomeno naturale conosciuto, tipo i fenomeni ottici dell'atmosfera". I risultati della Commissione del 1967 furono però molto elusivi (l'omologo ente diretto in USA dal Prof. Condon seguirà le stesse tracce), specie dopo l'episodio che segue.
Stolyarov, nel corso di una trasmissione televisiva, aveva mostrato numerose foto di UFO riprese da aerei; una di queste mostrava un ordigno circolare sormontato da una cupola. Ci si sarebbe aspettati un incentivo agli studi ed invece poco dopo il generale abbandonava misteriosamente le ricerche. Dicendo di essere malato. Il colpo mortale alla Commissione arrivò più tardi, quando il professor Kostantinov, vicepresidente dell'Accademia delle Scienze, dichiarava alla Pravda: "L'Accademia ha studiato il problema da vicino, in relazione alle apparizioni, prendendo in esame quanto scritto dai giornali e commentato dalla televisione sovietica sugli UFO e ha concluso che la propaganda fatta in URSS a proposito dei pretesi dischi volanti non ha nulla del carattere proprio della scienza: queste invenzioni non hanno alcuna base di serietà; gli oggetti osservati hanno un'origine ben conosciuta..."
Quale? Quel che è certo è il fatto che nel 1979 l'Accademia delle Scienze dell'URSS realizzava lo studio statistico L'OSSERVAZIONE DEI FENOMENI ATMOSFERICI ANOMALI IN UNIONE SOVIETICA, curato dai Prof. L. M. Ghindilis, D. A. Menkov e I. G. Petrovskaya dell'Istituto di Studi Cosmologici di Mosca sulla base dei dati raccolti fra il 1959 e il 1979 dal Prof. Zhigel; e che 10 anni dopo, a seguito di un ondata di segnalazioni senza precedenti, il muro del silenzio sul problema veniva finalmente sbrecciato oltre cortina.
Il crollo dell'URSS ha fatto il resto.

30/12/2011 08:41

AVVISTAMENTO UFO ALL'AEROPORTO DI PIETROPAVLOVSK-I
DAL DOSSIER INVIATO DAL KGB AL COSMONAUTA POPOVICH


Sopra l'aeroporto di Pietropavlovsk-I (Penisola di Kamciatka), il 20 ottobre 1982, a causa delle pessime condizioni meteorologiche a Magadan, veniva all'atterraggio l'aereo IL-62, matricola no. 86457 (numero di volo 206) del Gruppo di Produzione Riunito dell'Aviazione Nazionale, che compiva il volo 63 Mosca-Magadan (Russia Europea-Estremo Oriente Siberiano sul mare di Okhotsk).
All'arrivo all'aeroporto di Pietropavlovsk-I, l'equipaggio osservava l'apparizione, incontro e parallelamente alla sua rotta, di un oggetto luminoso, che si muoveva a velocità ed altezza variabili, i cui spostamenti erano accompagnati da smaglianti bagliori di luce. Al termine del volo, il comandante dell'equipaggio Vasilievikh fece rapporto scritto sul "Giornale dei rapporti KVS" circa il funzionamento degli strumenti radiotecnici e dei servizi dell'aeroporto di Pietropavlovsk-I.
Dopo l'atterraggio dell'aereo, anche due addetti avvistarono questo oggetto: uno civile e l'altro militare, che si trovavano nel settore KDP dell'aeroporto (torre di controllo). Allo scopo di verificare e documentare il fatto in questione furono raccolte da noi le dichiarazioni di 4 membri dell'equipaggio dell'aereo e di due controllori, nonché i dati del servizio meteorologico; sono state fatte copie delle registrazioni su nastro magnetico delle conversazioni dell'equipaggio dell'aereo con il gruppo dei controllori. Fu anche confiscata la cassetta del magnetofono di servizio "MARS BM" dell'aereo con le registrazioni dei colloqui tra i membri dell'equipaggio negli ultimi 30 minuti di volo e furono prese informazioni circa l'assenza a bordo di possibili installazioni speciali. Come risultato fu accertato che il 19 ottobre 1982, alle 19:29 (ora di Mosca), un aereo IL-62 aveva sorpassato il punto di controllo di Soboliev ad una altezza di 11.400 metri e si accingeva alla discesa, dirigendosi verso l'aeroporto di Pietropavlovsk I.
Alle 19:32, alla distanza di 120-130 Km dall'aeroporto, il comandante pilota KVS M. P. Vasilievikh notò all'altezza di 7.200 metri, a sinistra in basso e ad un angolo di 45°, due lampi abbaglianti e luminosi di luce turchino-chiara, che sembravano fari anticollisione di un aereo. Giudicando la situazione come un avvicinamento pericoloso, Vasilievikh lampeggiò verso il misterioso traffico con i propri fari e comunicò l'accaduto ai controllori KDP dell'aeroporto di Pietropavlovsk-I. Il controllore KDP S. A. Karikov, sapendo che non c'era altro traffico nella zona e tramite il servizio PVO (Difesa Contraerea), informò di ciò il KVS Vasilieivikh.
L'equipaggio confermò tuttavia che aveva sotto controllo l'oggetto. Inoltre, il navigatore dell'equipaggio, A. I. Bondariev e l'istruttore di navigazione del distaccamento di volo 206, M. D. Skubko, per tutto il tempo di osservazione dell'oggetto, avevano tentato di avvistarlo sul radiolocalizzatore ma inutilmente. L'oggetto mostrava lampi abbaglianti della durata di 3-5 secondi con pause di 25-30 secondi ed è stato osservato dall'equipaggio per circa 12 minuti. Alle 19:55 l'equipaggio cessò di osservare l'oggetto, concentrandosi sulle manovre per l'atterraggio dell'aereo. Per tutto il periodo dello stazionamento dell'oggetto nella zona di visibilità ala parte dell'equipaggio, la radio e gli equipaggiamenti luminosi funzionarono normalmente senza intoppi. Ciò vale sia per gli equipaggiamenti dell'aereo che per quelli dell'aeroporto. Il controllore KDP S. A. Karikov, ricevendo dall'equipaggio dell'aereo informazioni circa l'oggetto, tentava di localizzarlo visualmente dal tetto del KDP (torre). La visibilità era eccellente e l'aereo si vedeva perfettamente, ma Karikov non riuscì ad osservare l'oggetto estraneo. Circa 8 minuti dopo l'atterraggio dell'aereo, Karikov avvistò verso nord, esattamente nella direzione della pista, una luce abbagliante, che ricordava le luci anticollisione di un aereo. Per 3 minuti Karikov osservò 6 luci, il cui colore cambiava dal rosa-rossastro al rosa. L'oggetto si muoveva dapprima verso ovest, poi verso nord-ovest. Karikov richiamò verso l'oggetto l'attenzione dell'aspirante Tchaplighin, il quale fece in tempo ad avvistare due luci. Il comandante dell'equipaggio, M. P. Vasilievikh, in un'intervista, raccontò che volava verso la Kamciatka già da 6 anni e che mai aveva visto alcunché di simile, pur avendo volato nelle più diverse condizioni.
Il servizio meteorologico dell'aeroporto, in coordinamento con il Centro Regionale Meteorologico, afferma che non c'era stato alcun avvistamento insolito nell'atmosfera sul corridoio aereo Soboliev-Elizov. Non si erano notate nemmeno condizioni per attività temporalesca, né forti elettrizzazioni delle masse d'aria. Il 20 ottobre, alle 16:30, il traffico 86457 cominciava il rullaggio di partenza verso Magadan. A seguito della comunicazione della scoperta di scorie anomale nell'olio dei sistemi idraulici, il volo venne ritardato per accertamenti. Il 25 ottobre, a seguito di interventi di manutenzione, furono scoperti seri guasti alla palettatura delle turbine di entrambi i motori.
Oltre a ciò uno di essi risultò del tutto fuori uso. In un rapporto preliminare della commissione l'ingegnere capo del DBU GA, Gh. I. Martinov, sostenne che le avarie alle palette si erano verificate a causa di un arresto della lubrificazione durante il decollo dell'aereo nell'aeroporto moscovita di partenza di Domodiedov.






AVVISTAMENTO UFO PRESSO LA BASE MISSILISTICA DI KAPUSTIN YAR
DAL DOSSIER INVIATO DAL KGB AL COSMONAUTA POPOVICH


Si rende noto che nel periodo fra le ore 22:12 del 28 luglio 1989 e le 01:30 del 29 luglio 1989, (censura) militari sovietici, delle unità dell'esercito (censura) a Kapustin Yar nella Regione di Astrakhan, segnalavano oggetti volanti non identificati nella direzione del (cancellato) reparto e delle basi in smobilitazione (censura) determinati reparti situati a (censura). Frequenti le segnalazioni dalla steppa intorno alla città di Kapustin Yar verso nord-est, rispettivamente a 45 e 30 Km di distanza. I militari hanno trasmesso al Centro di osservazione degli NLO (UFO) nel periodo fra le 22:12 e le 23:55 del 28 luglio 1989.
Come segue dai resoconti dei testimoni oculari essi hanno avvistato dapprima 3 oggetti ad una distanza di 3-5 Km Le basi militari smobilitate, che si trovano rispetto al PDRZ a circa 15 Km, hanno avvistato gli UFO dalle ore 23:30 fino alle 01:30 del 29 luglio 1989 a distanze variabili da qualche chilometro fino a 300 metri. Risulta dagli interrogatori dei testimoni dello stabilimento che le segnalazioni esterne circa l'avvistamento UFO descrivono: un "disco" del diametro di 4-5 metri, nella sua parte superiore di forma semisferica, luminoso, che si muoveva talora improvvisamente, in silenzio, abbassandosi e planando verso il terreno ad una altezza di 20-60 metri (particolari nelle dichiarazioni testimoniali).
Il Comando Sovietico (censura) Unità Militari (censura) (poligono BVS, città di Akhtubinsk) di distruggere dopo dettagliati esami, (censura) non lungi, onde non consentire una presenza a distanza ravvicinata di aerei in transito.
I testimoni oculari confermano le ottime condizioni meteorologiche locali del momento.

RAPPORTO
Io, sottufficiale Voloscin Valeri Nikolaievitch, faccio rapporto che alle 23:20 del 28 luglio, trovandomi al cambio del turno di servizio delle comunicazioni, ho ricevuto l'informazione dall'addetto del centro di telegrafia com. Tchernikov Anatoli Botisovitch, circa il fatto che sopra il reparto militare (censura) nel corso di più ore era rimasto sospeso un oggetto sconosciuto che egli definiva un disco volante. In aggiunta Tchernikov A .B. raccontava che questa informazione gli era giunta dal com. Savartzev del gruppo operativo mediante comunicazione (censura).
A Savartzev questa informazione era giunta da (censura). Secondo le parole di Tchernkov questo oggetto sembrava osservare il PDRZ in quanto era a due chilometri da (censura). Dopo questa conversazione telefonai al comandante Savartzev, il quale confermò di aver ricevuto l'informazione e mi propose di salire in alto nel tentativo di vedere questo oggetto. All'incirca alle 23:30 uscii dall'edificio con il soldato semplice Tischaiev D.N. e mi arrampicai sulla prima sezione della torretta dell'antenna, a circa sei metri dal suolo. Il soldato semplice Tischaiev era vicino a me.
Appena salimmo sulla torretta feci notare al soldato semplice Tischaiev che sul lato (censura) alla nostra destra volava silenziosamente un certo oggetto. Tischaiev commentò che lo vedeva. Nel cielo notturno era distintamente visibile un potente faro luminoso che ricordava una fotoelettrica. L'oggetto volava verso le attrezzature ausiliarie (circa a cinque chilometri dal posto di osservazione) e si dirigeva verso il deposito degli armamenti missilistici (circa a 300 metri dal posto di osservazione). Sorvolando tale deposito, l'oggetto vi planò sopra, poi si abbassò ad una altezza di circa 20 metri.
Contro il cielo notturno la sua sagoma era visibile e tutto il corpo irradiava una luce verde pallida, simile alla luminescenza del fosforo al buio. L'oggetto si presentava come emisferico nella parte superiore.
Il diametro del disco era di circa 4-5 metri. Inoltre, quando l'oggetto si abbassò sopra i depositi missilistici, dal punto da dove proveniva il bagliore si accese un raggio di luce violenta che prese a girare tutt'intorno, soffermandosi ai margini di una installazione. Osservai 2-3 giri del raggio, che era distintamente visibile sullo sfondo del cielo ed emanava dall'oggetto, nonostante non riuscissi a scorgere la chiazza luminosa sulle costruzioni e sul terreno (sebbene ad un certo momento il raggio apparisse come una macchia).
Il moto del raggio durò per qualche secondo, poi scomparve; l'oggetto, continuando a scintillare, si avviò verso una zona residenziale adiacente. Dopo di ciò ho visto l'oggetto sospeso sopra le installazioni della ferrovia. Quindi a questo punto l'oggetto nuovamente ritornò sui depositi missilistici e fu osservato sopra di essi ad una maggiore altezza (60-70 metri).
In questo momento, presso di noi, anche l'intero corpo di guardia montante e il capo delle guardie osservavano l'oggetto. Alle 01:30 volò via verso la città di Akhtubinsk e scomparve alla vista. I suoi lampeggiamenti non erano stati periodici, come se fosse stato mandato per fare fotografie.
Gli spostamenti dell'oggetto non erano stati uniformi: talora velocemente di lato, o verticalmente (segue una pagina scritta a mano, con disegno dell'UFO, pressoché illeggibile, che risulta però trascritta nel documento) e talvolta planando dolcemente. Ho osservato tutto ciò chiaramente dalle 23:30 fino alle 01:30. Posso rappresentare come mi sia apparso l'oggetto mediante il disegno.

NOTA Il raggio e le luci si propagavano per tutta la zona.
(Firmato) L'addetto di servizio alle comunicazioni Sottufficiale Voloscin V. N. 31.07.89






AVVISTAMENTO UFO NELLA CITTA' DI VLADIVOSTOK
DAL DOSSIER INVIATO DAL KGB AL COSMONAUTA POPOVICH


Alle 20:30 del 3 Novembre 1985, dopo una battuta di caccia alle foci del fiume Razdolnaya, salii sulla mia barca a motore "Dniepr", ormeggiata, azionandone il motore "Vikhr". Questo si avviò dolcemente e senza il minimo problema. In quel momento notai un NLO (UFO) che si muoveva a grande velocità da nord a sud ad una altezza molto superiore a quella propria degli aerei. Sembrava comunque più grande di una stella e proiettava un raggio di luce verso terra leggermente inclinato. Il raggio era piuttosto lungo, eppure non toccava il suolo dissipandosi a mezz'aria.
Quando l'UFO ci volò sopra più vicino, il motore della barca si spense. Tirai il cordone di accensione dopo aver prima rimboccato la benzina e aumentato il gas.
Il motore si accese, ma mentre funzionava avevo notato una luminescenza provenire dalla base delle bobine attraverso le quali passano i cavi ad alto voltaggio collegati alle candele di accensione dei cilindri superiore e inferiore. E la luminescenza alla base della candela superiore era maggiore dell'altra.
5 o 7 secondi dopo il motore si arrestò improvvisamente e senza alcun calo di potenza. In quel momento l'UFO si trovava esattamente sopra la barca. Dopo che l'UFO si era spostato un po' di più verso sud in direzione di Vladivostok, il mio compagno A. Khripunov e io notammo al di sopra di esso un satellite artificiale. Sia l'UFO che il satellite si muovevano all'incirca alla stessa velocità e nella stessa direzione. Quando l'UFO si avvicinò a Vladivostok il suo raggio scomparve e lo stesso oggetto non fu più visibile.
Il satellite invece continuò il suo spostamento, ed era chiaramente visibile nel cielo sebbene fosse molto più piccolo dell'UFO.
Risalimmo in barca e la allontanammo dalla riva. Per quanti tentativi facessimo il motore non si avviava. Il vento e la corrente portarono la barca sulla riva opposta. Una volta in secca feci un altro tentativo di accendere il motore: cambiai le candele, ma il carburante si riversò sia sul primo che sul secondo paio. Cambiando il secondo paio di candele notai che non davano scintilla. Usammo perciò i remi per raggiungere la foce del fiume e scegliere un posto per riposarci.
Laggiù esaminai attentamente il motore. Pulii allora i contatti di tutti i circuiti, sostituendo parte dei fili elettrici e dei cavi ad alto voltaggio.
Una debole scintilla comparve nel cilindro inferiore: la scintilla compariva periodicamente quando il volano girava: una volta, dopo vari tentativi infruttuosi. Non scoccava invece ancora alcuna scintilla sul cilindro superiore. Decidemmo di remare, sperando di incontrare qualcuno.
Incontrammo alcuni pescatori solo alle 09:00 di mattina che ci diedero una loro vecchia bobina. Verificai ancora tutti i contatti. Nulla era cambiato nel cilindro inferiore. La scintilla era debole e compativa a singhiozzo. Quando cambiai la bobina il cilindro superiore non dava scintilla, però senza candela la scintilla si scaricava nella mano. Quindi presi una dinamo magnetica di scorta che avevo già provato di notte, la misi in una piccola caldaia, chiusi il coperchio e la surriscaldai per mezz'ora su un fornello a petrolio. Poi la misi al suo posto. Dopo il primo giro del volano avvertii nella mano il forte colpo della scintilla. Sistemai allora i contatti, collegai le candele, le misi a massa e vidi che finalmente funzionavano entrambe. Avvitai le candele, schizzai in entrambi i cilindri un po' di carburante pulito per una partenza più facile e infine il motore si accese al primo colpo.
Erano ormai le 15:00; quarantacinque minuti dopo eravamo a Vladivostok.

Capitano di Corvetta della Marina Sovietica V. Alexandrov






AVVISTAMENTO UFO NELLA CITTA' DI SOCI
DAL DOSSIER INVIATO DAL KGB AL COSMONAUTA POPOVICH


Inoltriamo l'interpretazione del controllore al Servizio Movimentazione dell'aeroporto di Soci, Stiepanian R. Kh. e la trascrizione delle radiocomunicazioni con l'equipaggio aereo circa le osservazioni di oggetti volanti non identificati nella zona di responsabilità dell'aeroporto di Soci, il 26 luglio 1989.

ZNA su Som nel servizio UVD
al compagno Bielov S. F.
dal controllore UVD Stiepanian R. Kh.

INTERPRETAZIONE
Io, Stiepanian R. Kh., il 27.07.89, durante l'effettuazione dell'UDD in RZ, circa alle 14:40 ricevetti una comunicazione dall'equipaggio VS 85138 proveniente dalla direzione di Simferopoli in quota a 10.100 metti, secondo la quale osservavano al traverso sinistro, a circa 30-50 Km alcuni oggetti.
Io chiesi di puntualizzare sulla forma, la luminosità e su quali manovre essi eseguissero. L'equipaggio aggiunse che gli oggetti si muovevano parallelamente: uno luminoso, a forma di sigaro, come se fosse un dirigibile; mentre l'altro era a punta di fiocina, con forma rigorosamente geometrica.
La velocità era esattamente uguale a quella di un TU154 e gli oggetti effettuavano facilmente manovre scambiandosi di posto.
Chiesi all'equipaggio circa eventuali anomalie nel funzionamento degli apparati e strumenti dell'aereo, e l'equipaggio confermò che tutto funzionava normalmente, in perfetto ordine. Chiesi all'equipaggio di osservare gli oggetti e di riferire immediatamente su qualunque cambiamento della situazione. Quindi chiesi informazioni al settore militare UVD se nella zona ci fossero loro veicoli R.Sch.O., e fornii dati sugli oggetti. Mi si rispose negativamente, al che informai il PVO (*) e chiesi se non li stessero osservando con i loro strumenti, ma "Krov"(**) rispose di no. Feci rapporto al controllore anziano e a RP. Anch'io non osservavo nulla nell'indicatore. Allorché 85138 si trovò nella zona vi giunsero anche tre VS, i quali osservarono questi oggetti. La loro descrizione fu identica. Gli aerei osservarono gli oggetti nella zona per circa 20-25 minuti, ad altezze fra i 7.500 e gli 11.100 metri. In quel momento la direzione dei collegamenti con gli aerei fu assunta dal controllore anziano e dal dirigente aeromobili che avevano ascoltato tutto. Una informazione più accurata può essere ottenuta dalle trascrizioni di tutte le comunicazioni radio fra le 11:35 e le 12:05. Steso il 9.08.89 per promemoria.

(Firmato) Stiepanian

Note: (*) Difesa Contraerea. (**) Nome in codice dell'unità PVO.


COMUNICAZIONE
CIELO DI SOCI, 26.07.1989


(D = controllore;
138 = VS 85138;
397 e 500 = due altri aerei non meglio identificati;
E = equipaggio generico)

Ore 11:31
(D): 138, ascolto.
(138): Voi non notate, alla nostra sinistra, due oggetti?
(D): A sinistra, a quale altezza?
(138): Alla nostra altezza 50-60 km, proprio al traverso.
(D): 138, non ci sono traiettorie convergenti, vedete niente a sinistra?
(D): 138, che cosa vedete?
(E): C'era un oggetto ed un secondo gli è apparso a fianco, adesso si muovono assieme a noi a circa 80 km.
(E): Qual'è la forma?
(E): Uno è allungato come un dirigibile e l'altro è come circolare.
(D): Si trovano al traverso rispetto a voi?
(E): Sì, proprio al traverso, ma adesso si sono allontanati improvvisamente, a 80-90 km.
(D): 397, voi non vedete nulla, davanti, a destra, a sinistra, fra 30 e 40 km?
(E): 397, davanti a 30 km?
(D): 40 km sul fianco sinistro a destra.
(E): 397, faremo attenzione da sinistra a destra.
(E): No, non vediamo nulla, per ora; non vediamo, adesso usiamo il localizzatore.
(E): 397, ecco adesso a destra 25 km; sono già a destra dietro di voi.
(E): No, non vediamo: ci sono nuvole ovunque.
(E): Guardate più in alto delle nubi (due volte)... c'è qualche cosa che va zigzagando.
(E): 397, vedo due macchie sullo sfondo delle nubi.
(D): In quale direzione?
(E): 45 km da Soci, 30 gradi all'indietro.
(E): 138, uno è quasi come un quadrato l'altro si allunga nella forma di un rombo, stanno separandosi.

Ore 11:44
(D): 138, raccontateci di questi oggetti.
(E): Ecco, ci sono a fianco e sono immobili. Noi siamo a 8 km da loro, pensiamo.
(D): Si muovono?
(E): Erano a 40, adesso a 100 km sul fianco sinistro a destra.
(E): Soci, 138 chiede 11.100 metri di altezza.
(D): 138 autorizzato a 11.100 e fateci sapere di questi oggetti.
(E): 138 a quota 11.100.
(D): 138, distanza 200 km, azimut 270.
(E): 138, distanza 100.
(D): (incomprensibile).
(E): Soci, voi li vedete sul localizzatore?
(D): No, non osserviamo nulla.
(E): Ecco che adesso hanno virato e vanno affiancati.
(D): 397, distanza 200, azimut 277, a 10.000 commutate su 120.4.
(D): 138 li osservate ancora?
(E): Eccoli a sinistra, indietro, l'intervallo fra noi e loro è in aumento, si sono allontanati da noi molto velocemente. Prima ci erano vicini e poi si sono distanziati da noi.
(D): 138, in quale direzione vanno?
(E): Adesso a sinistra e indietro rispetto a me.
(D): Tutto funziona bene da voi?

Ore 11:47
(E): Tutto funziona normalmente.
(D): (incomprensibile).
(D): 500, voi non osservate niente?
(E): 500, non vediamo nulla né a destra né a sinistra.
(D): Ricevuto.

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