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Douglas X-3 Stiletto
Il Douglas X-3 Stiletto era un velivolo sperimentale con una fusoliera snella ed una punta lunga e affusolata; era prodotto dalla Douglas Aircraft Company. La sua missione primaria era quella di ottenere informazioni su un aereo capace di decollare, volare e mantenere una velocità supersonica di Mach 2 ed atterrare. Per fare questo per la prima volta nella storia dell’aviazione, fu utilizzato il titanio nelle componenti importanti della struttura.
Nonostante questo, a causa di errori di progettazione e per la sostituzione dei motori previsti in origine con i J34 (di uguale dimensione ma di minor potenza), l’X-2 non raggiunse mai Mach 2.
Ne vennero costruiti due prototipi, di cui uno solo fu ultimato. L’aereo era lungo 20m, aveva un’apertura alare di 6.9m ed un’altezza di 3.8m. Poteva raggiungere un’altezza di volo di 11600m e la sua velocità massima fu di 1125km/h.
La costruzione dei due X-3 fu approvata nel giugno 1949 ma si incontrarono da subito molti problemi, tra cui quello dei motori previsti da progetto che non riuscivano a far fronte alle rischieste del velivolo e vennero sostituiti. L’unico dei due esemplari ultimati venne trasportato alla base di Edwards in California l’11 settembre 1952; quello che rimase incompleto, invece, venne disassemblato ed i componenti utilizzati come pezzi di ricambio per l’aereo completato.
Il 15 ottobre del 1952 il pilota Bill Bridgeman guidò il velivolo nel primo test di volo: l’aereo decollò, percorse 1.6km e riatterrò. Il primo volo ufficiale, però, si svolse il 20 ottobre e l’X-3 venne pilotato da Bridgeman per 20 minuti. L’aereo fece un totale di 26 voli fino al dicembre del 1953 quando la Douglas lo passò all’USAF.
Durante tutti questi test emersero i due difetti principali dell’X-3: mancava di potenza ed era difficile da controllare. La sua velocità al decollo era di 482km/h ma le sue prestazioni per raggiungere velocità supersoniche furono scadenti. Doveva raggiungere Mach 1.1 con una picchiata di 15° ma con il suo volo più veloce raggiunse Mach 1.208 con una picchiata di 30°.
Dopo il passaggio all’Air Force, l’X-3 venne pilotato da Everest, Yeager e Walker, il quale condusse 8 voli a bordo dell’aereo.
Alla fine dell’ottobre del 1954 il programma di ricerca fu esteso per includere prove laterali e direzionali di stabilità, in cui il velivolo si comportò benissimo grazie alla sua forma. Questi test furono utilissimi perché l’X-3 aveva una forma simile a quella dei nuovi caccia in via di sviluppo all’epoca.
Il 27 ottobre 1954 Walker effettuò una brusca virata a sinistra a una velocità di Mach 0,92 a un'altezza di 9.100m. L'X-3 virò come previsto ma, inaspettatamente, cabrò di 20° ed imbardò di 16°. L'aereo cadde in vite per 5 secondi prima che il pilota riuscì a riprendere il controllo.
Venne quindi preparato il test successivo durante il quale Walker iniziò una picchiata raggiungendo Mach 1,154 ad un’altezza di 9.862m quando virò bruscamente a sinistra. L'aereo picchiò e registrò un'accelerazione gravitazionale di -6,7 g e, successivamente, cabrò raggiungendo i +7 g. Contemporaneamente, l'X-3 slittò lateralmente raggiungendo i 2 g. Walker riuscì a riprendere il controllo dell'aereo atterrando in sicurezza.
I controlli successivi a questo volo mostrarono che la fusoliera aveva raggiunto il suo limite di carico massimo. Quindi, se l'accelerazione fosse stata maggiore, l'aereo si sarebbe distrutto in aria. Walker e l'X-3 provarono un particolare effetto del rollio per cui manovrando su un asse avvengono movimenti incontrollati negli altri due. Diversi F-100 Super Sabre furono coinvolti in incidenti simili nello stesso periodo. La NACA, così, avviò un programma di ricerca per capire il problema e trovare una soluzione.
Dopo la scoperta di questi problemi l'aereo rimase a terra per circa un anno senza mai effettuare altri test e i suoi problemi di stabilità in rollio non furono più studiati.
Walker effettuò gli ultimi 10 voli fra il 20 settembre 1955 e il 23 maggio 1956, dopodiché il velivolo fu ritirato e conservato al museo dell'Aeronautica degli Stati Uniti.
Nonostante l'X-3 non riuscì a raggiungere Mach 2 e, quindi, a dare dati utili per il volo a quella velocità, il suo breve servizio si rivelò utilissimo. Dimostrò, infatti, i pericoli dell'effetto rollio e fornì i primi dati utili per studiare il fenomeno.
Oltre a questo, la configurazione alare dell'X-3 fu poi utilizzata nel progetto del famoso F-104 Starfighter e fu uno dei primi aerei ad utilizzare il titanio; inoltre, la sua alta velocità di decollo e atterraggio comportò miglioramenti della tecnologia dei pneumatici.

Nella foto, l'X-3 in volo.
[Modificato da _Thomas88_ 30/04/2010 12:37]