00 12/02/2017 16:42
Mi aggancio a questa pagina anche se quanto esporrò più che di suggestione il fatto in questione è decisamente terrificante. Spero non sia già stato trattato. Si può comunque sempre togliere. Cito un caso avvenuto nell'agosto del 1962, che si collega ad altri simili e parimenti inquietanti. Testimoni furono tre ragazzi di cognome Mafra da Silva, Raimundo, Fatimo e Dirceu, abitanti a Duas Pontes, distretto di Diamantina (Brasile). Ne parlarono estesamente il "Diario De Minas" di Belo Horisonte, e il "Correio di Rio de Janeiro.La notte del 20 agosto 1962, i tre ragazzi ed il loro padre Rivalino furono svegliati da strani rumori che si udivano nella casa, impauriti rimasero a letto fino all'alba, fin quando il dodicenne Raimundo uscì di casa per accudire il cavallo, ma appena fuori con sorpresa vide vicino alla porta di casa due grossi oggetti a forma di palla sospesi da terra che emettevano un suono sibilante.

Il ragazzo chiamò il babbo che, appena uscito si bloccò di colpo ordinando ai figli di stare lontani, mentre lui cautamente si avvicinava. Si fermò a circa 2 metri dalle sfere che in breve si fusero in una sola. L'oggetto ormai unificato si avvicinò al da Silva avvolgendolo in una nebbia sotto gli occhi dei ragazzini. Con coraggio Raimundo si gettò dove prima stava il genitore, ma non riuscì più a trovare nulla, al dileguarsi della nebbia si erano squagliati pure la "palla" ed il padre che in seguito non fu più rinvenuto nonostante le continue ricerche con l'ausilio di cani poliziotto. Le indagini a 360°, anche sul passato del da Silva non portarono a nulla.

Alla centrale di polizia il dottor Joao Antunes de Oliveira dopo ripetuti interrogatori (e le collimanti versioni ai ragazzi) si rese conto della loro sincerità. Un certo Tenente Lisboa si prese carico di nuove indagini, e tramite il Vicario della cattedrale di Diamantina, Josè Avila Garcia contattò Antonio Rocha, un pescatore sul fiume Manso, il quale dichiarò che mentre stava pescando, il giorno prima della sparizione del da Silva, aveva scorto 2 oggetti rotondeggianti sospesi sulla casa del medesimo. Il ten. Lisboa in seguito all'interrogatorio di altri due testi, seppe dell'avvistamento di 2 uomini dallo strano aspetto alti circa 1 Mt. che furono sorpresi a scavare vicino alla sua abitazione, alla vista fuggirono verso un oggetto rosso simile ad un "cappello" che si alzò in volo sparendo ad altissima velocità. Il tutto 2 giorni prima della sparizione del Rivalino, il quale, per inciso, non fu mai più ritrovato. Un caso questo che non presenta incongruenze nelle testimonianze raccolte.