00 10/04/2015 15:16
allora rispondo a Pernigotti: la dinamica dei fatti fa pensare che il soggetto è andato in bancarotta perchè trascinato dai suoi soci ed era/è principalmente lui a pagare per legge. si spiega perchè ha sparato al suo ex socio presente e si spiega come, per sua stessa ammissione, andava in moto alla ricerca dell'altro per sparargli. evidentemente ne il pm ne il giudice hanno voluto ascoltare le ragioni di quest'uomo. le ragioni caro Pernigotti possono essere giuste o sbagliate, ma devono essere ascoltate da chi è preposto a giudicare, ed il giudizio deve essere fatto guardando tutte le carte a disposizione. qui viene il discorso della solidarietà: nel 1994 per ragioni di "lavoro" abbiamo dato un passaggio a delle persone una delle quali era ricercata dell'interpol (non dico i motivi) morale della favola mi trovo imputato io ed altri 4 per favoreggiamento ed un altra serie di stronzate varie... ora premetto che in ambito aeroportuale chi entra in pista per essere imbarcato deve superare una serie di controlli non stava a me accertare le reale identità del soggetto ma facciamola breve, parte il processo penale e malgrado con tutte le carte che dimostravano la nostra estraneità veniamo condannati in primo e secondo grado, poi la cassazione ci assolve completamente. bene uno pensa, ma tra il primo grado e la cassazione ci sono partiti 140 milioni delle vecchie lire. questo perchè il pm ed il giudice non si sono letti bene le carte. ecco perchè prima di dire assassino ad un uomo bisogna capire le condizioni che lo hanno portato ad un gesto simile. non tutti reagiamo allo stesso modo, lui ha perso tutto, io malgrado ho speso molto il lavoro che facevo me li ha fatti recuperare.... ma il problema di fondo rimane. te caro giudice che leggi questo post, leggi pure le carte che ti danno.... te pm della situazione hai l'obbligo morale e giuridico di accertare la verità non di accusare bovinamente l'imputato. i giudici che fanno bene il loro lavoro sono pochi, gli altri vanno passati per le armi.