00 12/02/2015 16:10
Il vertice a Minsk è durato la bellezza di 13 ore.
Si è arrivati ad un accordo.
Verrà innanzitutto introdotto un cessate il fuoco.


Nell’est dell’Ucraina verrà introdotto un cessate il fuoco dalla mezzanotte del 15 febbraio. Lo hanno annunciato i leader di Russia e Ucraina. Al termine dei colloqui a Minsk, ai quali hanno partecipato anche i capi di stato di Francia e Germania, il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato: “Abbiamo trovato un accordo sui punti principali”. Il presidente francese François Hollande ha detto che si è trattato di un “accordo serio”, ma che restano ancora delle questioni sospese.
Un portavoce del governo tedesco ha aggiunto che è stata anche raggiunta l’intesa sul ritiro delle armi pesanti dal fronte ucraino.

Bbc


Ecco nel dettaglio cosa prevede questo nuovo accordo.


I leader di Ucraina, Russia, Germania e Francia al termine del vertice di Minsk, in Bielorussia, hanno trovato un accordo per rilanciare il processo di pace in Ucraina. Il patto è stato firmato anche dai separatisti filorussi.

L’intesa ricalca quella firmata a settembre a Minsk e prevede tredici punti:
1 Cessate il fuoco tra esercito ucraino e separatisti filorussi a partire dalla mezzanotte del 15 febbraio.
2 Ritiro dell’artiglieria pesante dal fronte per creare una zona di sicurezza di almeno 50 chilometri. Il ritiro dovrà partire il 17 febbraio ed essere concluso entro 14 giorni: sarà supervisionato dall’Osce e dal gruppo di contatto, formato da diplomatici russi e ucraini, rappresentanti dell’Osce e dei separatisti filorussi.
3 Verifica efficace sul cessate il fuoco e sul ritiro delle armi subito dopo il ritiro dell’Osce, usando tutti i mezzi necessari, compresi satelliti, droni e sistemi radar.
4 Apertura di un dialogo sulle elezioni nell’est dell’Ucraina e sull’assetto del governo locale nelle province di Donetsk e Luhansk.
5 Approvazione di indulti e amnistie nei confronti delle persone coinvolte nei combattimenti a Donetsk e Luhansk.
6 Liberazione di tutti i prigionieri nelle mani dell’esercito ucraino e dei separatisti filorussi.
7 Distribuzione degli aiuti umanitari sulla base delle leggi internazionali.
8 Ripristino delle relazioni economiche e fiscali tra Kiev e l’est del paese (pagamento delle pensioni, tasse, pagamento delle bollette).
9 La ripresa da parte del governo di Kiev del pieno controllo del confine tra Ucraina e Russia entro la fine del 2015.
10 Ritiro di tutti i gruppi armati, mercenari e armi straniere sul territorio ucraino. Disarmo di tutti i gruppi armati illegali.
11 Riforma costituzionale in Ucraina, con l’entrata in vigore di una nuova costituzione entro la fine del 2015. Autonomie speciali alle regioni di Donetsk e Luhansk.
12 Le leggi temporanee sull’autonomia delle regioni dell’est e la modalità delle elezioni dovranno essere discusse con i rappresentanti delle regioni di Donetsk e Luhansk. Le elezioni si terranno nel rispetto delle indicazioni dell’Osce.
13 Intensificazione delle attività del gruppo di contatto, per far rispettare gli aspetti rilevanti dell’accordo di Minsk.

Non tutti i leader hanno accolto positivamente il nuovo accordo. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha dichiarato che “ora c’è una piccola speranza”, ma ha aggiunto che “non si fa illusioni” e che “c’è molto lavoro da fare”.

Tra le questioni in sospeso resta lo status della cittadina di Debaltseve, un piccolo centro sotto il controllo dell’esercito di Kiev e circondato dai ribelli, dove nei giorni scorsi si sono intensificati i combattimenti.


Kyiv Post, Ria Novosti, Bbc

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