00 28/01/2015 17:42
infatti,

tra l'altro è anche bene far presente che i discorsi sull'antisemitismo e sul razzismo non nascono soltanto dall'odio barbaro di uomini senza cervello e senza cuore, ma anche da un dibattito scientifico che per essere superato ha richiesto non tanto l'ingegno di altri scienziati, quanto invece l'intervento militare e politico di una coalizione di nazioni (gli Alleati) che alla fin fine non ha dato risposte esaurienti alla questione in essere. Che é questa: esiste una differenziazione delle etnie (non razze) da un punto di vista genetico e dello sviluppo umano, che dipende da un'insieme di fattori ambientali oltre che culturali?

La scienza su questo non si esprime più di tanto, ma andando a spulciare la letteratura dell'ideologia antisemita in Europa e in Italia (mi vengono in mente Drumont, Maurras, Bottai, Evola, i nobel di oggi come Watson, ecc) ci si accorge che la questione è più seria di quanto si pensi.

E sicuramente non merita di essere ridotta a questo patetico sentimentalismo fatto di pietá e compassione che tutti quanti esaltiamo.

Mi spiego meglio: è giusto ricordare le vittime di un massacro che non troverebbe mai ragione d'esistere (né ieri, né oggi, né mai), ma questo non deve necessariamente portare al disprezzo e alla discriminazione di argomenti scientifici che, fino a prova contraria, possono trovare fondamenti e validità.

Uccidere è sempre sbagliato, qualunque motivo ci sia dietro, e l'unica attenuante è la legittima difesa. Cosí come è sbagliato discriminare le persone. Peró non mi si può dire che é sbagliato anche chiedersi se esiste o meno una questione scientifica dietro le logiche del razzismo e dell'antisemitismo, e quanto questa sia seria e fondata.