Quasi esattamente un anno fa, la NASA ufficializzò la scelta del progetto CST-100 di Boeing tra i tre da finanziare all’interno del programma Commercial Crew integrated Capability. La sigla CST-100 indica la destinazione della navicella per il trasporto spaziale di equipaggio (in inglese Crew Space Transportation) oltre i 100 chilometri, l’altezza sopra il livello del mare della linea di Kármán che per convenzione segna il confine tra l’atmosfera terrestre e lo spazio. Il progetto della navicella spaziale CST-100 si ispira ai moduli del programma Apollo ma anche di altre missioni spaziali per i quali Boeing e il suo partner Bigelow Aerospace hanno lavorato per molti anni. Il risultato è una navicella più grande di un modulo Apollo ma più piccolo della navicella Orion che la NASA sta sviluppando. L’interno è ovviamente costruito sfruttando tutta l’esperienza accumulata in decenni di missioni spaziali ed è quindi molto più moderno dei moduli Apollo. La navicella CST-100 può trasportare comodamente 5 persone ma è possibile configurarla per trasportarne fino a 7 o un mix di equipaggio e di carichi. Generalmente, vengono programmati lanci appositi per trasportare carichi verso la Stazione Spaziale Internazionale e la navicella spaziale Dragon di SpaceX è in grado di riportare carichi sulla Terra. Tuttavia, la possibilità di trasportare piccoli carichi assieme agli astronauti aggiunge flessibilità alle missioni spaziali. Se tutto andrà bene, il primo lancio di test della navicella spaziale CST-100 potrebbe avvenire già nel 2015 o nei primi mesi del 2016. Probabilmente, verrà utilizzato un razzo vettore Atlas V.