_X-721_, 25/01/2015 19:56:
Il rito del battesimo fa parte di un sacramento imposto a un individuo incapace di decidere se accettarlo o meno.
Questi sono riti, forzature, inaccettabili in una società civile ed evoluta, difatti non ci possiamo ancora ritenere tali, spero le generazioni future.
Ma secondo te, basta un battesimo per cambiare per sempre la vita di un bambino? Andiamo, siamo seri su...
Io non so se tu sei stato battezzato, ma se la risposta é si, successivamente ti è cambiata la vita? e se si, in che modo?
Te lo chiedo perché vorrei capire se un rito cosí semplice quale è il battesimo possa essere considerato un'imposizione, una forzatura a tal punto da stravolgere la vita di una persona per sempre.
Sinceramente è assurdo pensare questo. Il battesimo non influisce affatto sulla vita di una persona, visto che tanto quando cresci della tua vita potrai cmq fare ció che vuoi.
E nemmeno andare a messa tutte le domeniche coi propri genitori può essere considerata una forzatura importante per il futuro di una persona. Tutt'al più una rottura di scatole.
Ma siccome i genitori esercitano la potestá genitoriale nei confronti del figlio, si considera che dargli i sacramenti è un loro diritto.
E quindi, appurato che per un figlio questo non può essere una costrizione, ma soltanto un diritto dei genitori, non capisco che male c'è a volerlo battezzare. Sai quante persone conosco che nel tempo hanno voluto farsi battezzare? Con questo non voglio dire che il battesimo è necessariamente una cosa giusta, ma neanche vedo perché debba essere considerato una cosa sbagliata, addirittura una costrizione.
E cmq ti confesso una cosa: non ho mai conosciuto una persona che si é rovinata la vita per il semplice fatto di essere stato battezzato o aver ricevuto la Comunione da bambino. Col tempo la gente cresce e per qualcuno succede che si rovina, ma mai per motivi religiosi. O almeno io non ho mai conosciuto gente cosí. Sará un mio limite forse, non lo so.
Da parte tua invece vedo proprio un odio verso la religione, e non un atteggiamento che si limita all'indifferenza. Come te ragionano quelli dell'UAAR, quell'associazione di atei in Italia. Che nemmeno possono considerarsi atei, perché loro sono a tutti gli effetti senza Dio e in quanto tali non si astengono dai giudizi sulla religione, anzi, prendono una netta posizione che va CONTRO Dio e tutti i dettami della Chiesa. La differenza tra un ateo e un "antiteo" (neologismo coniato ora ), é che all'ateo non gliene frega nulla di Dio e della religione, mentre l'altro lo combatte. Quest'ultima categoria di persona mi ricorda piú un satanista che un ateo.